Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione nella Repubblica centrafricana
Il Parlamento europeo,
A. considerando che la Repubblica centrafricana si trova sull'orlo della bancarotta, malgrado l'abbondanza di risorse naturali, che il paese non riesce a riprendere il rimborso dei prestiti alla Banca mondiale e che i militari, eccezion fatta per la guardia presidenziale, non ricevono lo stipendio da un anno, mentre gli insegnanti non vengono pagati da più di due anni,
B. considerando che questo paese situato nel cuore dell'Africa ha risentito in pieno delle rivalità congolesi, che hanno provocato l'interruzione delle vie d'accesso abituali,
C. esprimendo la sua preoccupazione per lo sfacelo dello Stato e delle strutture pubbliche,
D. considerando che il governo ha risposto alla crisi sociale limitando le libertà pubbliche,
E. considerando il tentativo di colpo di Stato del 28 maggio e i dieci giorni di combattimenti e repressione da cui è stato seguito, in particolare nei confronti dell'etnia Yacomas, l'etnia dell'ex Presidente Kolingba, sospettato di essere la mente del colpo di Stato, e visti i gravi soprusi di cui è stata vittima la popolazione civile,
F. considerando che negli scontri hanno perso la vita centinaia di persone,
G. considerando che il contingente di pace ONU, dispiegato nell'aprile 1998 dopo due anni di sommosse e ritirato nel febbraio 2000, aveva avviato la ristrutturazione delle forze armate in modo da includervi rappresentanti di tutte le tribù,
H. considerando che decine di migliaia di civili, soprattutto donne, bambini e anziani, sopravvivono in condizioni precarie nelle foreste dove si sono rifugiati per sfuggire agli scontri,
I. ricordando i problemi di approvvigionamento esistenti,
J. ricordando la missione affidata dal Segretario generale delle Nazioni Unite all'ex Presidente del Mali Amadou Toumani Touré,
K. considerando che le forze fedeli al Presidente Patassé sembrano aver ripreso il controllo della situazione, con l'aiuto di truppe libiche e del movimento congolese MLC,
1. condanna fermamente il ricorso alla violenza contro un capo di Stato regolarmente eletto e ribadisce che è inammissibile utilizzare la forza per raggiungere obiettivi politici o economici;
2. chiede la cessazione delle ostilità;
3. invita tutte le parti interessate a rispettare scrupolosamente la legalità, i diritti umani e le istituzioni democratiche nel quadro della costituzione;
4. deplora profondamente la perdita di vite umane e le altre violenze ed esprime la propria solidarietà alle popolazioni vittime degli scontri;
5. chiede che gli autori delle esecuzioni sommarie di civili, dei saccheggi e di tutti gli altri atti di violazione dei diritti umani siano individuati e deferiti quanto prima alla giustizia;
6. esprime la propria inquietudine per l'ingerenza di forze militari straniere nella Repubblica centrafricana;
7. invita tutte le forze politiche a riprendere un dialogo politico pacifico;
8. chiede alla Commissione e al Consiglio di seguire da vicino l'evoluzione della situazione e di adottare tutte le misure del caso per favorire la pacificazione civile e prevenire una crisi umanitaria;
9. invita la Commissione a potenziare l'aiuto umanitario a favore di queste popolazioni e auspica che l'Unione europea fornisca un contributo sostanziale alla ricostruzione delle infrastrutture socioeconomiche di base, per far uscire il paese dall'attuale situazione di crisi;
10. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP/UE e al governo della Repubblica centrafricana.