Risoluzione legislativa sulle industrie europee della difesa
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione "Attuazione della strategia dell'Unione europea in materia di industria connessa con la difesa" (COM(1997) 583),
– visti la Conferenza sul miglioramento delle capacità militari e il relativo piano d'azione sulle capacità europee del 19 novembre 2001,
A. considerando che nella riunione del Consiglio "Affari generali" del 19-20 novembre 2001 i ministri degli esteri e della difesa dell'Unione europea hanno indicato chiaramente le attuali carenze delle capacità militari nei settori dell'intelligence, della logistica, delle comunicazioni e dei sistemi di trasporto aereo,
B. considerando che gli Stati membri dell'UE spendono l'equivalente del 60% circa del bilancio destinato dagli USA alla difesa, ma che la resa in termini di capacità militari equivale soltanto al 10%,
C. considerando che il miglioramento delle capacità militari si può ottenere essenzialmente mediante una razionalizzazione degli sforzi di difesa ed un aumento delle sinergie tra progetti nazionali e multinazionali,
1. si compiace degli sforzi di ristrutturazione e razionalizzazione compiuti dalle industrie europee della difesa; ritiene che essi andrebbero pienamente sostenuti dalle istanze pubbliche;
2. ribadisce l'opinione che un'industria europea degli armamenti forte, efficiente e vitale e un'efficace politica di approvvigionamento sono essenziali per lo sviluppo della PESD;
3. ribadisce il proprio sostegno al piano d'azione della Commissione del 1997 contenuto nella precitata comunicazione della Commissione e deplora che siano stati compiuti progressi così modesti nell'attuazione dello stesso;
4. invita la Commissione a mettere a punto un piano d'azione aggiornato e a presentarlo al più presto al Consiglio e al Parlamento; tale piano d'azione aggiornato dovrebbe considerare tra l'altro:
–
in quale misura la politica commerciale comune dell'UE e le norme del mercato unico si debbano applicare alle industrie della difesa,
–
la possibilità di creare nel settore della difesa una struttura equivalente al Comitato consultivo per la ricerca aeronautica in Europa, onde consentire una condivisione e un coordinamento migliori della ricerca europea in materia di difesa,
–
quali ulteriori azioni sono necessarie per agevolare la costituzione di imprese transnazionali,
–
in che modo si possa realizzare l'integrazione delle industrie dei paesi candidati;
5. rileva che il settore aerospaziale ha aperto la strada per quanto riguarda la ristrutturazione, ma che è necessaria una maggiore cooperazione nel campo delle dotazioni terrestri e navali;
6. considera imperativa la standardizzazione della difesa e chiede che vengano esplicati maggiori sforzi per raggiungere tale obiettivo;
7. invita gli Stati membri ad accordare maggiore priorità alla creazione di un'Agenzia europea per gli armamenti;
8. ritiene che l'articolo 296 del trattato andrebbe invocato solo per questioni particolarmente sensibili sul piano nazionale;
9. ritiene che l'efficace applicazione del codice di condotta in materia di esportazioni di armi vada considerata come parte integrante della politica industriale europea in materia di armamenti; ritiene altresì che il codice andrebbe ulteriormente sviluppato e reso giuridicamente vincolante e che, nell'ambito del processo post-Nizza, la questione delle esportazioni di armi dovrebbe rientrare nella sfera di competenza comunitaria, eliminando in tal modo un consistente ostacolo alla cooperazione UE nel settore delle industrie della difesa;
10. si compiace dei progressi compiuti nel contesto del processo avviato con la Lettera d'intenti sottoscritta da sei paesi; ritiene che a lungo termine tutti gli Stati membri debbano potervi partecipare;
11. invita gli Stati membri ad accordare priorità assoluta, negli appalti nel settore della difesa, al soddisfacimento delle esigenze di capacità della PESD, rivolgendo particolare attenzione alle esigenze della forza d'intervento rapido, che va visto come un progetto pilota nel settore;
12. invita il Consiglio e la Commissione a mantenere un dialogo con le autorità statunitensi al fine di potenziare le possibilità di consolidamento e di fusioni a livello transatlantico;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e ai governi degli Stati membri.