Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione al Consiglio ed al Parlamento europeo relativa a un piano di azione comunitario inteso a ridurre i rigetti in mare (COM(2002) 656 − (2003/2036(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione (COM(2002) 656),
– vista la sua risoluzione del 28 gennaio 1999 sul problema dei rigetti in mare(1),
– visti l'articolo 47, paragrafo 2, e l'articolo 163 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per la pesca (A5&nbhy;0163/2003),
A. considerando che la pesca costituisce un'importante fonte naturale di alimenti e un bene comune,
B. considerando l'articolo 7 (7.2.2.g) del Codice di condotta FAO per una pesca responsabile, ai sensi del quale gli obiettivi della gestione della pesca dovrebbero comprendere l'introduzione di misure volte a ridurre al minimo l'inquinamento, lo spreco, i rigetti, le catture mediante attrezzature smarrite o abbandonate, le catture di specie non mirate, ittiche e non, nonché l'impatto sulle specie associate o dipendenti, attraverso provvedimenti comprendenti, quanto più possibile, lo sviluppo e l'impiego di attrezzature e tecniche di pesca selettive, rispettose dell'ambiente e redditizie,
C. considerando che la FAO ha valutato che la quantità di pesce rigettato in mare, nell'ambito della pesca commerciale a livello mondiale, varia tra i 17,9 e i 39,5 milioni di tonnellate(2), quantità che supera di gran lunga i 7,8 milioni di tonnellate(3) che rappresenta la produzione totale dell'UE in materia di pesca (catture e acquacoltura),
D. considerando che, perché l'offerta di pesce sia migliore, i pesci devono poter crescere e prolificare prima di essere catturati,
E. considerando che taluni stock hanno raggiunto un livello molto basso, addirittura critico, a causa delle catture e del rigetto in mare degli esemplari di piccola taglia, e che riduzioni globali dello sforzo di pesca relativo a numerosi stock ittici contribuirebbe non soltanto a ripristinare tali riserve ma anche a ridurre i rigetti,
F. considerando che, poiché esiste un rapporto evidente tra la selettività delle attrezzature di pesca e la percentuale dei rigetti di pesce, è opportuno prevedere misure tecniche che garantiscano che i giovani pesci possano sfuggire alle reti, e considerando che è opportuno incoraggiare e addirittura premiare in modo adeguato i miglioramenti della selettività delle attrezzature di pesca,
G. considerando che l'acquacoltura deve, in futuro, contribuire sempre di più ad aumentare l'insieme degli stock ittici e ad alleggerire così la pressione esercitata su un certo numero di specie, vittime di un eccessivo sfruttamento,
H. considerando che i rigetti variano a seconda della specie, del periodo e del luogo,
I. considerando le conseguenze biologiche ed economiche, nonché le conseguenze sulla valutazione degli stock e la gestione della pesca,
J. considerando che il sistema basato su TAC e quote ha l'effetto perverso di provocare rigetti in mare nel caso di catture accidentali di specie fuori quota,
K. considerando che è triste constatare che taluni pescatori rigettano in mare merluzzi che hanno raggiunto la taglia minima, per ragioni economiche, mentre i biologi propongono attualmente di vietare completamente la cattura dei merluzzi,
1. accoglie con soddisfazione il fatto che la Commissione stia vagliando l'opportunità di prevedere un divieto dei rigetti come obiettivo a medio termine e ritiene che l'evitare i rigetti in mare dovrebbe costituire uno dei principi fondamentali di una gestione sostenibile delle risorse della pesca e che la politica comune della pesca dovrebbe basarsi su tale principio;
2. invita la Commissione a fare quanto in suo potere per favorire la raccolta di dati relativi ai rigetti, in modo da avere un quadro migliore e più preciso dell'entità del problema; invita gli Stati membri a contribuire, fornendo tutti i dati a loro disponibili, e chiede alla Commissione di collaborare e di scambiare esperienze con altri paesi con tradizioni di pesca, in particolare la Norvegia;
3. accoglie favorevolmente l'iniziativa della Commissione di avviare nel 2003 progetti pilota al fine di valutare le possibilità di ridurre i rigetti mediante diverse misure come la ricerca di metodi di pesca innovativi, l'abbandono volontario dei fondali, le chiusure in tempo reale, le quote accessorie, la gestione dello sforzo e una migliore utilizzazione dei pesci di scarso valore;
4. chiede alla Commissione di esaminare con quali modalità si possa concedere un accesso preferenziale agli stock ittici a quelle flotte che impiegano attrezzature di pesca più selettive, che consentono di ridurre i rigetti in mare;
5. ritiene che i progetti pilota debbano essere selezionati in modo da abbracciare un'ampia gamma di fondali di pesca di varie specie, situati in zone diverse del territorio comunitario e che richiedono metodi di pesca distinti;
6. chiede inoltre alla Commissione di studiare misure innovative di gestione, quali incentivi economici e finanziari, destinate a ridurre i rigetti in mare;
7. raccomanda che i pesci, nel rispetto delle necessarie restrizioni, siano utilizzati quanto più possibile per la produzione di farina di olio e di pesce invece di essere rigettati in mare; raccomanda alla Commissione di proporre interventi in tal senso che comprendano un quadro normativo e incentivi a livello finanziario;
8. invita la Commissione a presentare, quanto prima possibile, una proposta di misure volte a limitare i rigetti collegati a TAC/quote, segnatamente l'introduzione di quote di cattura accessorie, quote flessibili, una revisione del sistema di ripartizione delle quote, TAC multispecie, ecc.;
9. insiste affinché la Commissione elabori una relazione sulle possibilità, i vantaggi e gli inconvenienti di un sistema in cui lo sforzo di pesca costituisca lo strumento principale di gestione della pressione esercitata dalla pesca e in cui i TAC e le quote abbiano un ruolo esclusivamente secondario;
10. invita la Commissione a continuare ad osservare i risultati delle ricerche, in materia di attrezzature di pesca innovative, nella prospettiva di un miglioramento delle misure tecniche, in particolare le maglie delle reti e le finestre;
11. esige l'introduzione di una maggiore coerenza tra le taglie minime di sbarco e la selettività delle attrezzature di pesca;
12. raccomanda di utilizzare come strumento fondamentale di gestione le chiusure temporanee in tempo reale, per periodi limitati, in zone a forte concentrazione di novellame, in momenti specifici dal punto di vista biologico (ad esempio il periodo della riproduzione, ecc.); invita il Consiglio ad adottare rapidamente le proposte presentate in tale ottica dalla Commissione nell'ambito dei piani di ripristino degli stock di merluzzo e nasello; invita inoltre la Commissione a proporre misure volte a rendere l'applicazione di dette chiusure in tempo reale il più rapida e flessibile possibile, eventualmente conferendo un ruolo in materia ai consigli consultivi regionali;
13. accoglie favorevolmente la soppressione di determinate deroghe relative alla maglia delle reti, come previsto nella proposta della Commissione mirante a rafforzare il regolamento del Consiglio sulla conservazione delle risorse della pesca attraverso misure tecniche per la protezione del novellame (COM(2002) 672);
14. ricorda che i rigetti di pesce possono essere limitati anche grazie ad una migliore autodisciplina dei pescatori e rileva, al riguardo, l'importanza di associare i consigli consultivi regionali previsti dal regolamento (CE) n. 2371/2002 del Consiglio del 20 dicembre 2002 relativo alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della politica comune della pesca(4) alla formulazione di una strategia sull'eliminazione dei rigetti;
15. chiede alla Commissione di esaminare come i consigli consultivi regionali possano essere coinvolti nel modo più efficace nell'azione volta a ridurre i rigetti in mare;
16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.