Raccomandazione del Parlamento europeo al Consiglio sulle relazioni tra l'Unione europea e la Russia (2003/2230(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto l'accordo di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e la Russia, entrato in vigore il 1° dicembre 1997,
– vista la strategia comune dell'Unione europea nei confronti della Russia, il cui periodo di applicazione è stato prorogato al 24 giugno 2004,
– visti il documento strategico per paese presentato dalla Commissione e il Programma indicativo nazionale Tacis per la Russia,
– viste le conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione elettorale sulle elezioni della Duma di Stato della Federazione Russa, del 7 dicembre 2003,
– vista la recente azione intrapresa dall'apparato giudiziario russo nei confronti dello Yukos e della fondazione Soros (Open Society Institute),
– viste le conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 12 dicembre 2003, e in particolare la richiesta formulata al Consiglio e alla Commissione di elaborare relazioni di valutazione su tutti gli aspetti delle relazioni dell'Unione con la Russia,
– vista la comunicazione della Commissione "Europa ampliata – Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali" (COM(2003) 104) e la propria risoluzione del 20 novembre 2003 sul medesimo argomento(1),
– vista la sua risoluzione del 20 novembre 2003 sul dodicesimo vertice UE-Russia tenutosi il 6 novembre 2003 a Roma(2),
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'attuazione della strategia comune, la dimensione settentrionale, Kaliningrad, la Cecenia, l'Ucraina e il Caucaso meridionale,
– vista la proposta di raccomandazione destinata al Consiglio presentata da Bastiaan Belder a nome del gruppo EDD sulle relazioni tra l'Unione europea e la Russia (B5-0438/2003),
– visti l'articolo 49, paragrafo 3 e l'articolo 104 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri, i diritti dell'uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa e il parere della commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia (A5-0053/2004),
A. considerando che, date le sue dimensioni, risorse e politiche, la Russia svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza e la stabilità in Europa e che la UE attua una politica di impegno costruttivo nei confronti della Russia;
B. considerando che l'importanza della Russia in quanto paese confinante con l'Unione europea aumenterà ulteriormente a seguito dell'allargamento dell'Unione e che, tenendo conto dei risultati delle elezioni della Duma di Stato, la cooperazione tra questa e il Parlamento europeo diverrà un compito sempre più impegnativo,
C. considerando gli interessi comuni in ambito commerciale ed economico della Russia e dell'Unione europea; che l'UE costituisce per la Russia il principale mercato di esportazione e la principale fonte di importazioni; che l'UE è interessata a migliorare la sicurezza dei suoi approvvigionamenti energetici dalla Russia e desidera sviluppare le sue importazioni, a condizione che i trasporti avvengano in modo conforme alle norme internazionali in materia di ambiente e di sicurezza; che, globalmente, ciò apre notevoli possibilità di investimento in Russia e può contribuire all'ammodernamento economico del paese; considerando che gli interessi comuni dovrebbero essere connessi a valori condivisi su cui basare una partnership genuina ed equilibrata,
D. considerando che il successo di uno sviluppo economico sempre più diversificato in Russia è anche nell'interesse dell'Unione, soprattutto poiché fornirebbe alla Russia risorse necessarie per far fronte a una serie di sfide come il miglioramento della sicurezza nucleare, la riduzione dell'inquinamento dell'ambiente, il miglioramento della situazione della salute pubblica e l'adozione di misure più efficaci contro la diffusione di malattie infettive come l'HIV/AIDS e la tubercolosi, nonché l'aumento del tenore di vita, il che potrebbe contriuire alla riduzione della criminalità e del consumo e spaccio di stupefacenti,
E. considerando che ingenti quantità di scorie radioattive sono stoccate in condizioni allarmanti nella penisola di Kola vicino alla frontiera con l'UE; considerando che anche i programmi di mantenere per molti anni in attività numerose centrali nucleari di prima generazione che non soddisfano le norme di sicurezza internazionali suscitano grave preoccupazione; considerando al contempo che l'Unione europea e la Russia ambiscono all'interconnessione delle proprie reti elettriche entro il 2007,
F. considerando che il ritardo nella trasmissione del Protocollo di Kyoto alla Duma per la ratifica impedisce l'entrata in vigore di questo trattato, indebolendo così il quadro multilaterale internazionale,
G. considerando che la criminalità organizzata, comprensiva del traffico di stupefacenti e della tratta di esseri umani, crea non pochi problemi nella società russa e turba le relazioni con l'UE, rendendo indispensabili rigorosi controlli alle frontiere,
H. considerando che la UE e la Russia possono contribuire al consolidamento della sicurezza comune in Europa intensificando il dialogo e la cooperazione sul controllo delle esportazioni di armamenti, sulle questioni relative al trattato di non proliferazione, sui problemi di sicurezza collegati alla criminalità organizzata, sulle strategie di lotta al terrorismo, sulla prevenzione di attentati terroristici e su eventuali soluzioni di conflitti nelle regioni sensibili dell'Europa orientale,
I. considerando che con la persistenza di massicce violazioni dei diritti umani in Cecenia e in assenza di un credibile processo di pace e di riconciliazione si perpetuano le sofferenze degli abitanti della Repubblica e si continuano a dissuadere dal ritornare coloro che sono fuggiti; considerando che la Russia dovrebbe essere in grado di garantire alle organizzazioni internazionali la possibilità di operare nella regione; considerando che la missione di esperti del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa recatasi in Cecenia nel maggio 2003 è stata indotta ad adottare l'inusuale misura di rilasciare una dichiarazione pubblica contenente l'avvertimento che "uno Stato deve evitare la trappola che consisterebbe nel rinunciare ai valori che sono il fondamento della civiltà"(3),
J. considerando che presentare il conflitto come una semplice lotta fra terroristi e forze che cercano di mantenere la legalità e l'ordine è fuorviante; che le attività di terrorismo esistono realmente e mostrano di essere in aumento; considerando che le azioni svolte dalle forze di sicurezza e militari potrebbero essere considerate direttamente controproducenti poiché contribuiscono alla creazione di un clima di timore e di disperazione che fa nascere un desiderio di vendetta fra i parenti delle vittime e facilita in tal modo il reclutamento di nuovi potenziali attentatori e di attaccanti suicidi,
K. considerando che negli ultimi dieci anni la guerra in Cecenia ha provocato più di 200.000 morti su una popolazione iniziale di un milione di abitanti, centinaia di migliaia di rifugiati, decine di migliaia di feriti, torturati, invalidi e traumatizzati, nonché decine di migliaia di morti tra i soldati russi;
L. considerando che è preoccupato per i casi di sparizioni o uccisioni di persone che si erano rivolte alla Corte europea dei diritti dell'uomo e di membri delle loro famiglie,
M. considerando che il conflitto in corso in Cecenia e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate nel paese costituiscono un ostacolo insormontabile al rafforzamento di un effettivo partenariato fra l'Unione europea e la Russia,
N. considerando che la Cecenia non è unicamente una "questione interna" della Russia, dal momento che le violazioni dei diritti umani rappresentano evidenti minacce alla sicurezza internazionale, come si può già constatare in taluni paesi vicini,
O. considerando che le basi della politica dell'Unione europea nei confronti della Russia, e in particolare l'accordo di partenariato e di cooperazione, la strategia comune e il programma Tacis sono stati definiti da anni e considerando che questi strumenti non sono ancora stati pienamente utilizzati e dovrebbero essere riveduti e adeguati alla nuova strategia nei confronti dei vicini dell'Europa ampliata,
P. considerando che l'accordo di partenariato e cooperazione dovrebbe essere esteso ai nuovi Stati membri, come del resto qualsiasi altro accordo internazionale concluso dall'UE, ma che apparentemente la Russia cerca di utilizzarlo come moneta di scambio e di subordinare la propria firma a nuove condizioni, il che è inaccettabile per l'UE,
Q. considerando che non esistono ancora accordi già ratificati sulle frontiere tra la Russia da un lato e i paesi in via di adesione dell'Estonia e della Lettonia dall'altro,
R. considerando che, in virtù dell'articolo 2 dell'accordo di partenariato e cooperazione, il partenariato poggia sui valori comuni di rispetto dei principi democratici e dei diritti umani, quali definiti in particolare nell'Atto finale della Conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa e nella Carta di Parigi per una nuova Europa, dell'OCSE; considerando che la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, a cui la Russia ha aderito dopo la firma del trattato di partenariato e cooperazione, costituisce un ulteriore e importante riferimento a valori comuni;
S. considerando che l'ulteriore democratizzazione, soprattutto per quanto riguarda elezioni libere e regolari, la libertà dei media, il corretto trattamento delle organizzazioni non governative, l'adesione ai principi fondamentali in materia di Stato di diritto, come la non interferenza nelle procedure giudiziarie da parte delle autorità politiche, l'eguaglianza di fronte alla legge e il diritto a processi regolari e l'eventuale integrazione della Russia in strutture politiche, economiche e di sicurezza più complete, sono processi interconnessi,
T. considerando che, in qualità di membro dell'OSCE e del Consiglio d'Europa, la Russia si è impegnata a sostenere i valori universali ed europei e, come dichiarato nella comunicazione della Commissione sulle relazioni UE-Russia (COM (2004) 106), la convergenza della Russia verso tali valori determinerà in larga misura la natura e la qualità del partenariato UE-Russia,
U. considerando inaccettabile qualsiasi tentativo di trattare la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti dell'uomo come questioni settoriali prive di collegamento reale con lo sviluppo globale delle relazioni UE-Russia,
V. considerando che le elezioni della Duma di Stato del 7 dicembre 2003 sono state precedute da una campagna elettorale caratterizzata da un ampio uso di risorse amministrative e dal controllo dei media allo scopo di favorire i partiti favorevoli al governo; considerando che le elezioni non hanno rispettato le norme internazionali ed hanno rappresentato una regressione del processo democratico;
W. considerando che la politica seguita dall'Unione europea e dai suoi Stati membri nei confronti della Federazione Russa non è stata in grado di fornire un contributo significativo atto a frenare o bloccare detto processo di indebolimento dello Stato di diritto e della democrazia,
X. considerando che la Russia deve fare tutto quanto è in suo potere per risolvere i conflitti congelati nel Caucaso meridionale e per contribuire alla stabilità dei paesi della regione, rispettando pienamente la loro sovranità e integrità territoriale,
Y. ritenendo fondamentale che la Federazione Russa rispetti gli impegni da essa assunti il 19 novembre 1999 nel corso del vertice dell'OSCE di Istanbul, in particolare per quanto riguarda la chiusura delle basi militari russe in Georgia e in Moldavia,
Z. considerando che in molte occasioni l'UE e la Russia si sono schierate a favore di un ordine mondiale basato su un quadro multilaterale, e che occorre prevedere sforzi congiunti al fine di riformare le organizzazioni internazionali e di renderle più efficienti,
AA. considerando che l'Unione europea e la Russia si sono prefisse come obiettivi a lungo termine la creazione di uno spazio economico comune, di uno spazio comune di libertà, sicurezza e giustizia, di uno spazio di cooperazione in materia di sicurezza esterna e di uno spazio di ricerca e istruzione che comprenda anche gli aspetti culturali, ma che sono poche le domande circa l'effettivo significato di tali azioni ad avere finora avuto risposta, sebbene questo Parlamento valuti positivamente l'accettazione da parte della Russia del documento sul regime doganale comune dell'UE e la firma dei protocolli sullo scambio di informazioni con Europol; considerando inoltre che permane incertezza circa la misura in cui il quadro di riferimento per le relazioni UE-Russia e il quadro politico dell'iniziativa "Europa ampliata" dovrebbero essere armonizzati tra loro,
AB. considerando che le dichiarazioni rilasciate senza il benché minimo coordinamento dai leader di taluni Stati membri hanno reso eccessivamente difficili i negoziati con la Russia sul transito nella regione di Kaliningrad; considerando che al termine dell'ultimo Vertice UE-Russia sono state rilasciate dichiarazioni spettacolari sulla Cecenia che erano diametralmente opposte a posizioni UE ben definite e solidamente motivate; considerando che gli Stati membri e i rappresentanti di alto livello dell'UE hanno dato segnali contraddittori in seguito all'affare Yukos e che alla fine del Vertice sono state fatte dichiarazioni sull'affare Yukos in cui si riaffermava la necessità di garantire procedure eque, trasparenti e non discriminatorie, che sono state purtroppo smentite poi nei fatti,
AC. considerando che la Russia non ha attraversato la fase di transizione prevista quando la comunità internazionale, Unione europea inclusa, formulò la sua posizione di base rispetto ai fatti avvenuti nel paese dieci anni fa; convinto che se, viceversa, e contro i valori comuni su cui devono essere costruite le relazioni bilaterali UE-Russia, si sta consolidando una "democrazia controllata", se le riforme economiche procedono ad un ritmo relativamente lento, almeno finché le industrie estrattive continuano a prosperare e se la ricerca di un'influenza sempre maggiore su taluni vicini è in pratica importante quanto la ricerca di soluzioni reciprocamente vantaggiose basate sulla cooperazione, l'Unione europea deve tenere pienamente conto di questi sviluppi nel valutare la propria politica nei confronti della Russia,
1. raccomanda al Consiglio e al Consiglio europeo di incentrare le loro discussioni sui seguenti punti:
–
chiarire in che modo gli sviluppi che hanno avuto luogo in Russia da quando l'UE ha posto le fondamenta della sua attuale politica verso questo paese hanno influenzato la possibilità di realizzare gli obiettivi politici prestabiliti e l'efficacia degli strumenti politici utilizzati;
–
mettere a punto un elenco degli obiettivi politici dell'UE assegnando loro diversi livelli di priorità, allo scopo di facilitare l'adozione di scelte razionali e pienamente difendibili allorché risulta impossibile realizzare progressi paralleli verso obiettivi diversi, in particolare nelle situazioni in cui sono in gioco obiettivi strettamente correlati con i valori comuni su cui è costruito il partenariato;
–
concordare iniziative concrete per assicurare la coerenza delle dichiarazioni e delle azioni dei leader dei suoi Stati membri, del Consiglio in quanto istituzione e della Commissione, consentendo in tal modo all'Unione di esercitare la sua influenza nel modo più efficace, come gli Stati membri si sono impegnati a fare nel Trattato;
–
dare alla politica riveduta dell'UE nei confronti della Russia un nuovo fondamento che ne assicuri la trasparenza e la continuità, avendo nel contempo la capacità di fornire un orientamento anche in caso di cambiamento delle condizioni politiche o di altro genere in Russia;
2. raccomanda al Consiglio e al Consiglio europeo di applicare in modo pienamente coerente il principio secondo cui il partenariato e il suo sviluppo si basano sul rispetto di valori comuni, senza fare eccezioni per nessun settore della cooperazione, che si tratti ad esempio della sicurezza esterna, della sicurezza interna o del sostegno all'adesione della Russia all'OMC;
3. raccomanda al Consiglio e al Consiglio europeo di formare la nuova politica dell'UE nei confronti della Russia tenendo conto dei seguenti obiettivi:
–
garantire rapporti di buon vicinato, soprattutto un'efficace gestione delle frontiere, una migliore attuazione della cooperazione transfrontaliera nonché misure efficaci per affrontare problemi di "sicurezza morbida" come i rischi legati al nucleare, all'inquinamento, alla criminalità transfrontaliera e all'immigrazione illegale,
–
promuovere i diritti umani, la democrazia, l'indipendenza dei medi, lo sviluppo della società civile, della libertà religiosa, dello Stato di diritto e della trasparenza prefiggendosi in particolare l'urgente miglioramento della situazione in Cecenia,
–
cooperare nell'affrontare i "conflitti congelati" nel Caucaso meridionale, dare un contributo serio alla soluzione della questione della Transdniestria nonché promuovere il disarmo e la non proliferazione,
–
sfruttare il potenziale esistente per un'estensione degli scambi che verrebbero agevolati dall'adesione della Russia all'OMC, intensificare ulteriormente il dialogo energetico, non da ultimo per ottenere la ratifica da parte della Russia del Trattato sulla Carta dell'energia, e approfondire le relazioni economiche tenendo conto tra l'altro di fattori di sicurezza e ambientali; cooperare nello sviluppo di reti transeuropee dei trasporti, dell'energia e delle tecnologie dell'informazione, con il sostegno del mandato di prestito recentemente ampliato della Banca europea per gli Investimenti, nonché cooperare sulle tecnologie satellitari,
–
sostenere gli sforzi per migliorare la salute pubblica ed altri aspetti dello sviluppo sociale in Russia, con particolare riferimento alla regione di Kaliningrad allo scopo di contribuire alla riduzione del divario in materia di condizioni di vita esistente tra la UE ampliata e tale regione e le altre regioni russe; in seguito alla soluzione del problema di transito tra il territorio russo e l'enclave di Kaliningrad, compiere sforzi comuni per prevenire ulteriori deterioramenti della situazione nella regione,
–
promuovere i partenariati coinvolgendo regioni, città, ONG e università;
4. raccomanda al Consiglio di analizzare in modo specifico la tendenza dei negoziati fra la UE e la Russia a registrare ritardi e a diventare spesso inutilmente complicati; ritiene che la mancanza di coordinamento da parte UE abbia in taluni casi contribuito a questo stato di cose rallentando l'elaborazione di posizioni UE o incoraggiando la Russia a cercare di influenzare queste posizioni attraverso il dialogo con i singoli Stati membri UE; chiede un maggiore rispetto, in particolare da parte dei leader degli Stati membri, per quanto riguarda la necessità e l'obbligo di astenersi da azioni che potrebbero indebolire la capacità di influenza della UE;
5. raccomanda al Consiglio di non discostarsi dalla sua posizione, in base alla quale gli accordi di partenariato e cooperazione devono essere rapidamente estesi a tutti i nuovi Stati membri;
6. raccomanda al Consiglio di chiedere alla Russia di firmare e ratificare senza indugio l'accordo frontaliero in precedenza negoziato con i paesi confinanti Estonia e Lettonia;
7. accoglie favorevolmente la precitata comunicazione della Commissione, e auspica che tale iniziativa svolga un ruolo vitale nelle future relazioni UE-Russia; ritiene che essa possa costituire un quadro per costruire assieme alla Russia un partenariato privilegiato nei settori della sicurezza e dell'economia; ritiene che nell'ambito di questo processo un ruolo rilevante vada attribuito all'organizzazione e alla sorveglianza delle frontiere esterne comuni; esorta a compiere quanto prima un primo passo con l'introduzione di progetti pilota transfrontalieri basati su un maggiore coordinamento dei progetti eseguiti nel quadro degli strumenti esistenti;
8. raccomanda al Consiglio di porre l'enfasi sulla cooperazione per la lotta contro la criminalità transfrontaliera, compreso il traffico di stupefacenti e di esseri umani e la pornografia infantile, nonché sulla prevenzione della migrazione illegale chiedendo al contempo un'azione più efficace da parte della Russia contro la criminalità organizzata;
Cecenia
9. sottolinea che la situazione in Cecenia è in aperta contraddizione con i valori e i principi su cui è costruita l'Europa moderna; considera che la mancanza di dialogo sulla Cecenia sia moralmente e politicamente indifendibile, sia incompatibile con l'auspicio condiviso di approfondire la cooperazione in materia di sicurezza interna ed esterna e sia incompatibile con gli effettivi interessi di sicurezza sia della Russia che della UE;
10. ritiene che il successo del sig. Kadyrov nelle recenti elezioni presidenziali in Cecenia sia il risultato di una fase pre-elettorale scorretta;
11. esprime la propria profonda preoccupazione perché finora non è stato possibile risolvere positivamente il caso di Arjan Erkel e deplora profondamente la mancanza di progressi per quanto riguarda la soluzione di questo drammatico caso; chiede un fermo impegno politico da parte delle autorità russe federali e locali, della Commissione e del Consiglio per fare in modo che Arjan Erkel sia liberato sano e salvo;
12. raccomanda al Consiglio di rinnovare e intensificare l'approccio "su due binari", in base al quale l'UE dovrebbe perseguire attivamente un cambiamento di politica della Russia in relazione alla Cecenia e, al contempo, proseguire la cooperazione con la Russia in altri settori; sottolinea che la definizione di una pace globale autentica e di un processo di riconciliazione permane un'urgente necessità;
13. invita il Consiglio a chiedere alla Commissione e all'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune di studiare il piano di pace presentato da Iiyas Akhmadov e tutte le altre proposte di pace e di presentare le loro conclusioni al Parlamento e al Consiglio;
14. raccomanda al Consiglio di:
–
aumentare la sua capacità di analizzare gli sviluppi in Cecenia, le ripercussioni del conflitto sulla società russa nella sua interezza e il modo in cui questo conflitto influenzi le prospettive per raggiungere diversi obiettivi di politica sia russa che UE,
–
preparare proposte particolareggiate concernenti modi alternativi di affrontare il conflitto, tenendo pienamente conto di alcuni suoi importanti aspetti come le sue profonde radici storiche, la mancanza d'interesse nel porvi fine da parte dei protagonisti i quali, nelle attuali condizioni di semi-anarchia prevalenti nella repubblica, possono svolgervi clandestinamente proficue attività economiche illegali, le caratteristiche sociologiche della società cecena, la necessità di massicci sforzi di ricostruzione e la possibilità di una partecipazione dell'UE se saranno assolte le condizioni relative all'efficacia degli aiuti, l'aspetto del terrorismo e, inoltre, le legittime preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza,
–
proporre alla Russia adeguati ambiti e forum per approfondire il dialogo sulla Cecenia, sottolineando i legami logici e necessari, innanzitutto la più ampia cooperazione su questioni di sicurezza interna ed esterna e rilevando inoltre che un tale dialogo potrebbe agevolare lo sviluppo generale del partenariato rafforzando a tal fine il sostegno pubblico;
–
rinnovare continuamente gli appelli alla Russia affinché faccia il possibile per impedire le violazioni dei diritti dell'uomo in Cecenia, per indagare in merito alle persone scomparse, alle notizie di torture e di altri reati e perseguire coloro che li hanno commessi assicurando che le procedure giudiziarie rispettino tutte le norme giuridiche, per consentire agli ispettori ONU di visitare la Repubblica in ottemperanza del loro mandato, permettere al personale internazionale delle agenzie ONU, delle organizzazioni umanitarie e delle organizzazioni di tutela dei diritti dell'uomo, agli organi d'informazione e ai giornalisti ad operare in Cecenia e a cessare immediatamente il ricorso alle pressioni contro gli sfollati interni in Inguscezia affinché rientrino in Cecenia, contrariamente alla loro volontà e nonostante che la situazione relativa alla sicurezza sia ancora estremamente difficile;
–
incoraggiare vigorosamente l'inizio di un dialogo tra le autorità di Mosca e tutte le componenti della società cecena allo scopo di pervenire rapidamente a una soluzione politica del conflitto, promuovere il coinvolgimento attivo dell'OSCE e mandare un segnale che la UE è disposta ad agire quale mediatore;
–
utilizzare, se necessario, tutte le misure a disposizione dell'UE per influenzare la politica russa in Cecenia e promuovere gli interessi della sicurezza e la soluzione del conflitto,
–
protestare nel modo più energico possibile ogniqualvolta coloro che ricorrono alla Corte europea dei diritti dell'uomo e i membri delle loro famiglie sono torturati, scompaiono o sono uccisi; insistere sulle responsabilità di ogni firmatario della Convenzione europea dei diritti dell'uomo di difendere l'integrità del sistema per la protezione dei diritti dell'uomo istituito a norma di tale Convenzione;
15. ritiene che la deportazione di tutta la popolazione cecena in Asia centrale il 23 febbraio 1944 su ordine di Stalin costituisca un atto di genocidio secondo il significato della IV Convenzione dell'Aia del 1907 e della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948;
Politica estera
16. sollecita il Consiglio a tenere in conto la dimensione della politica di sicurezza nell'imminente aggiornamento dell'accordo di partenariato e di cooperazione nonché nell'adeguamento della strategia comune dell'UE nei confronti della Russia e di formulare come obiettivo la creazione di uno spazio paneuropeo globale senza linee di demarcazione;
17. raccomanda al Consiglio di rinnovare il suo appello alla Russia di conformarsi agli impegni OSCE sul ritiro di truppe dalla regione secessionista moldava della Transdniestria, nonché agli impegni assunti sul ritiro di truppe da tutta la Georgia; è persuaso che il livello dei passi avanti che saranno compiuti nei prossimi mesi nei tentativi di forgiare una più stretta cooperazione sulla questione della Transdniestria, e su una maggiore presenza dell'UE nella regione, darà un'idea dell'effettiva portata della convergenza delle posizioni in materia di politica estera; è consapevole che l'evoluzione futura in Georgia dipenderà in larga misura anche dal comportamento della Russia e auspica pertanto che quest'ultima si astenga da eventuali tentativi di ingerenza in Georgia in generale e nella regione dell'Adzaristan in particolare; invita la Russia a cooperare in modo attivo e costruttivo per la soluzione dei conflitti in Abkhazia e nell'Ossezia meridionale;
18. raccomanda al Consiglio di prendere atto del fatto che la Russia, in virtù dell'unione con la Bielorussia, ha una particolare responsabilità in ordine alla promozione di sviluppi democratici in detto paese;
Diritti umani e preminenza del diritto
19. raccomanda al Consiglio, relativamente alla creazione di uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia, di insistere sul pieno rispetto dei diritti dell'uomo e dello Stato di diritto e sottolinea l'importanza di applicare la legge in modo equo, trasparente, non discriminatorio e proporzionale;
20. è consapevole del fatto che il processo di privatizzazione negli anni '90, effettuato in un clima economico caotico, ha contribuito al sorgere di comportamenti disonesti e corrotti; riconosce che vi sono diversi modi possibili per affrontare quegli atti che, nonostante il quadro giuridico per ora insufficientemente sviluppato, possono essere definiti illegali; sottolinea tuttavia che il rispetto dell'uguaglianza dinanzi alla legge e la non interferenza delle autorità politiche nei procedimenti giudiziari, nonché il rispetto dei diritti della difesa, sono elementi fondamentali per Stati democratici che sostengono lo Stato di diritto; ricorda che detti principi, inseriti nella costituzione russa del 1993, sono parte integrante degli obblighi internazionali che la Federazione Russa ha liberamente sottoscritto quando nel 1996 ha ratificato la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e che pertanto essa deve onorare i suoi obblighi non soltanto a parole, ma anche negli atti;
21. deplora che le recenti iniziative delle autorità russe contro Yukos e la fondazione Soros (Open Society Institute) siano state tali da suscitare forti sospetti di interferenza politica nel procedimento giudiziario; invita le autorità a trattare con giustizia tutti i detenuti;
22. invita il Consiglio a insistere affinché il governo russo rispetti i diritti delle minoranze nazionali, in particolare assicurando che l'insegnamento primario sia impartito nelle lingue minoritarie nazionali e accetti l'utilizzazione di alfabeti diversi da quello cirillico per la scrittura in tali lingue;
23. raccomanda al Consiglio di incoraggiare la Russia ad aderire al Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa (GRECO) e ad avvalersi del sostegno che questo accordo di cooperazione può offrire;
Tacis
24. rileva che la nozione ristretta di assistenza tecnica che è alla base del programma Tacis riflette aspettative irrealistiche relativamente al processo di transizione al momento dell'avvio del programma; richiama l'attenzione sul fatto che l'utilità di Tacis quale strumento di supporto dei suddetti obiettivi politici è seriamente limitato anche da procedure onerose e eccessivamente lente connesse con la sua attuazione; accoglie favorevolmente il nuovo strumento previsto dalla strategia "Europa ampliata - Prossimità" quando il regolamento ad essa relativa scadrà nel 2006; raccomanda alla Commissione di sfruttare tutte le possibilità per utilizzare il programma Tacis in modo più flessibile e decentralizzato fino alla scadenza delll'attuale regolamento; raccomanda di rafforzare i programmi per la democrazia nell'ambito di Tacis;
25. raccomanda al Consiglio di perseguire un'esenzione generale dall'IVA russa per tutti gli aiuti Tacis, poiché attualmente i problemi relativi agli accordi di restituzione esistenti ostacolano l'esecuzione di molti progetti di aiuto; raccomanda agli Stati membri di migliorare il loro apporto di informazioni alla Commissione relativamente ai rispettivi progetti di aiuto in Russia;
Kaliningrad
26. raccomanda al Consiglio di prestare particolare attenzione alla regione di Kaliningrad; accoglie favorevolmente l'impegno dimostrato dalla Russia per la rapida esecuzione dell'accordo sul transito delle persone; esprime la speranza che si possa realizzare una cooperazione UE/Russia più efficace per quanto riguarda progetti sociali, ambientali e di sviluppo economico nella regione;
Ambiente e sanità pubblica
27. reputa positiva la cooperazione UE-Russia da attuarsi nel contesto del Piano d'azione della Dimensione settentrionale, in particolare il partenariato ambientale e il suo fondo di sostegno; insiste sull'attuazione pratica dei progetti della Dimensione settentrionale; sottolinea che mentre la Russia sta eliminando gli ostacoli al varo di progetti che consentono di affrontare i pericoli nucleari in Russia, la UE dovrebbe garantire di poter continuare a dare il suo contributo finanziario stanziando le risorse a tal fine; esorta la Russia a vietare la navigazione di petroliere monoscafo nei propri porti che gelano d'inverno; esorta inoltre ad approfittare delle possibilità offerte dal partenariato della Dimensione settentrionale in materia di sanità pubblica e di protezione sociale, definite il 27 ottobre 2003 a Oslo;
28. sottolinea l'importanza che la Russia ratifichi e attui la Convenzione Espoo sulla valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, al fine di sviluppare misure efficaci di protezione ambientale per il Mar Baltico; invita la Russia ad accelerare la graduale eliminazione delle petroliere monoscafo e ad effettuare adeguate valutazioni di impatto ambientale prima di decidere in merito ad estrazioni petrolifere, all'installazione di nuovi porti su vasta scala o a proroghe dell'attività di centrali nucleari;
29. invita la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi, per quanto riguarda il trasporto di petrolio, perché dai porti russi non salpino petroliere monoscafo verso il Mar Baltico ed altre acque sensibili quali il Mar Caspio e il Mar Nero come pure per inasprire ulteriormente l'emendamento alla Convenzione MARPOL deciso nel dicembre del 2003e che prevede un periodo transitorio fino al 2010, ad esempio facendo presentare dagli Stati membri una domanda all'Organizzazione marittima internazionale per dichiarare il Mar Baltico, il Mar Caspio e il Mar Nero aree particolarmente sensibili;
30. esorta il Consiglio a rinnovare gli sforzi per ottenere la ratifica dell'accordo di Kyoto da parte della Russia; sottolinea che questo accordo è particolarmente importante per la Russia a seguito della scelta dell'anno di riferimento per la fissazione delle quote di emissione e dell'ingente potenziale di miglioramenti dell'efficienza energetica nel paese; deplora che la Russia continui nonostante ciò a ritardarne la ratifica e quindi la sua entrata in vigore;
Commercio estero
31. invita la Commissione ad appoggiare l'avvicinamento della Russia all'OMC; reputa che investitori e commercianti di entrambe le parti necessitino di un sistema di relazioni commerciali affidabile, stabile, non discriminatorio e basato su regole; tali relazioni commerciali rivestono una grande importanza per entrambe le parti; rileva che la ristrutturazione e lo sviluppo dei settori dei servizi, in particolare di quello assicurativo, bancario e di altri settori finanziari, sono condizioni importanti ai fini di una crescita economica sostenibile in Russia, paese con un notevole potenziale in termini di commercio, di investimenti e di altre forme di cooperazione;
32. esorta la Commissione ad attribuire un'attenzione particolare alla necessità di sviluppare una normativa volta ad assicurare le condizioni preliminari più importanti per gli investimenti e il commercio in Russia;
Spazio economico europeo comune
33. ricorda il progetto di uno Spazio economico europeo comune, al cui riguardo l'UE e la Russia si sono impegnate in occasione del dodicesimo vertice UE-Russia, volto a incentivare l'integrazione delle strutture economiche e sociali della Russia e dell'UE;
34. sostiene lo la creazione dello Spazio economico europeo comune, quale processo a lungo termine con tre importanti dimensioni:
i)
convergenza della regolamentazione, per armonizzare il sistema giuridico e quello economico della Russia, nonché le norme dei settori tecnico, societario e finanziario, con la prassi internazionale ed europea;
ii)
liberalizzazione del commercio e degli investimenti, apertura reciproca dei mercati ed eliminazione delle barriere agli scambi e agli investimenti, nella prospettiva ultima di creare un'area di libero scambio;
iii)
integrazione dei sistemi infrastrutturali dell'Unione europea e della Russia nei settori dell'energia, dei trasporti, delle telecomunicazioni e in altre aree pertinenti;
Energia
35. accoglie favorevolmente i progressi realizzati nell'ambito del dialogo UE-Russia in materia di energia volto a stabilire un partenariato nel settore dell'energia tra l'Unione e la Russia nel quadro dello Spazio economico europeo comune; riconosce l'importante ruolo svolto dalla Russia in quanto fornitore di energia e l'importanza dell'Unione per gli investimenti in questo settore, particolarmente per quanto concerne le nuove tecniche più rispettose dell'ambiente; esorta il Consiglio e la Commissione a prendere in considerazione forme più istituzionalizzate di cooperazione nel settore dell'energia;
36. raccomanda al Consiglio di sottolineare che il mercato UE può essere aperto alle esportazioni russe di elettricità soltanto se la produzione russa avrà luogo a condizioni di sicurezza sufficienti, cosa che in primo luogo comporterà la graduale messa fuori servizio dei reattori di prima generazione RBMK, il miglioramento dal punto di vista della sicurezza di tutti gli altri reattori nucleari secondo i criteri della AIEA e anche il miglioramento della gestione dei rifiuti radioattivi e misure per la riduzione dell'inquinamento ambientale; sottolinea la possibilità di fornire assistenza da parte dell'UE, dei suoi Stati membri, di altri stati e delle istituzioni finanziarie internazionali nel settore della sicurezza nucleare e in quello ambientale e chiede la piena applicazione dell'accordo MNEPR del 21 maggio 2003;
37. evidenzia il fatto che entrambe le parti dovrebbero intraprendere le necessarie azioni decisive e concertate al fine di:
i)
mettere a punto un piano comune per lo sviluppo dei mercati energetici, per riorganizzare i monopoli naturali e la convergenza dei sistemi di regolamentazione e per istituire un meccanismo consultivo comune per lo scambio di informazioni e il coordinamento degli sviluppi dei mercati dell'energia; l'UE e la Russia dovrebbero altresì creare un quadro di applicazione delle stesse regole, in modo da consentire investimenti diretti in entrambe le regioni;
ii)
orientare il partenariato energetico fra l'UE e la Russia verso un nuovo livello qualitativo, come evidenziato dalla quarta relazione interlocutoria, presentata in occasione del recente vertice UE-Russia; tale contesto dovrebbe consentire di affrontare nel modo più pratico possibile le questioni relative al commercio nucleare, alla sicurezza della domanda e dell'offerta, alla conservazione dell'energia e a forme avanzate di cooperazione nel settore energetico;
38. appoggia la costruzione del gasdotto nordeuropeo che fornirà gas naturale russo all'Europa centrale e alla Gran Bretagna, rafforzando in tal modo la sicurezza del loro approvvigionamento;
39. sottolinea l'importanza della costruzione del previsto oleogasdotto combinato Baku-Tbilisi-Ceyhan per l'approvvigionamento di tale zona come pure per la protezione degli ambienti marini, dato che renderà superflui i trasporti marittimi; ricorda tuttavia che la costruzione dell'oleodotto deve rispettare in particolare le misure di sicurezza e di lotta al terrorismo; invita i paesi interessati ad applicare a questo progetto i criteri previsti dalla direttiva comunitaria sulla valutazione di impatto ambientale;
40. ricorda che l'interazione fra l'UE e la Russia nel settore energetico è in rapido aumento e sottolinea la necessità di soluzioni tecniche e giuridiche, che soddisfino entrambe le parti, per far fronte alla sfide future in tale ambito;
Industria, ricerca e sviluppo
41. invita il governo russo ad attuare quanto prima i programmi di sviluppo legislativo previsti, compresa l'armonizzazione delle vigenti norme di conformità dei prodotti e delle procedure di certificazione con le norme internazionali;
42. invita la Banca europea per gli investimenti a concedere maggiori mezzi finanziari alle piccole e medie imprese russe, al fine di promuovere in tal modo la ristrutturazione del paese e consolidare le nuove strutture democratiche;
43. sottolinea che la principale priorità comune per il settore delle TIC è oggigiorno quella di migliorare il processo del "Content Meeting Telecom", con un'enfasi maggiore sulla ricchezza dei contenuti, sui servizi multimediali interattivi e sulle capacità a banda larga; ritiene che siano necessari un'efficace campagna educativa e un sostegno d'alto livello per incentivare e ampliare il dialogo fra tutte le parti interessate allo sviluppo dinamico del settore delle TIC;
44. sottolinea l'importanza dello scambio e della cooperazione nel settore della ricerca, delle scienze, dell'istruzione e dell'economia ed invita la Commissione europea a promuovere fattivamente, in particolare, lo scambio di studenti e ricercatori;
45. sottolinea l'alta qualità della ricerca spaziale dei partner strategici, fra cui la Russia, che rende importante una cooperazione con la Russia in tale settore nell'interesse reciproco delle due parti;
46. sottolinea l'interesse comune di collaborare nell'elaborazione di standard comuni per la comunicazione mobile di terza generazione (3G);
47. ricorda che la partecipazione della Russia al Sesto programma quadro di ricerca dell'UE fornirà un contributo fondamentale alle future relazioni, e che occorrerà riflettere anche su un'adeguata partecipazione al suo finanziamento;
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48. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente raccomandazione al Consiglio e, per conoscenza, alla Commissione nonché agli Stati membri, ai paesi in via di adesione e a quelli candidati, alla Duma di Stato e al governo federale della Russia.