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RC-B6-0126/2005

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Giovedì 24 febbraio 2005 - Strasburgo
Togo
P6_TA(2005)0057RC-B6-0126/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sul Togo

Il Parlamento europeo,

–   vista la dichiarazione della Presidenza del 9 febbraio 2005 a nome dell'Unione europea sulla situazione politica nel Togo a seguito della morte del presidente Eyadéma,

–   vista la dichiarazione dell'8 febbraio 2005 dei copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE sugli eventi verificatisi nel Togo a seguito della morte del presidente Eyadema il 5 febbraio 2005,

–   viste le dichiarazioni della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), dell'Unione Africana e di numerosi leader africani sulla situazione nel Togo,

–   vista la dichiarazione dell'Organizzazione internazionale della francofonia,

–   vista la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli,

–   visto l'articolo 65 della Costituzione togolese, che prevede che in caso di vacanza della presidenza della Repubblica a seguito di decesso le funzioni presidenziali siano esercitate provvisoriamente dal presidente dell'Assemblea nazionale,

–   visto l'articolo 76 di tale Costituzione, che precisa che le funzioni di membro del governo sono incompatibili con l'esercizio di qualunque mandato parlamentare,

–   visto l'articolo 144 della stessa Costituzione, che precisa che durante un periodo di interim non può essere né avviata né proseguita una procedura di revisione costituzionale,

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando che, a seguito dell'improvviso decesso dopo 38 anni al potere del presidente Gnassingbé Eyadéma il 5 febbraio 2005, le forze armate togolesi hanno installato alla presidenza Faure Gnassingbé, il figlio trentanovenne del presidente defunto;

B.   considerando che in base alla Costituzione della Repubblica del Togo il potere avrebbe dovuto passare a Fambare Ouattara Natchaba, presidente dell'Assemblea nazionale di tale paese, che avrebbe dovuto organizzare nuove elezioni presidenziali entro sessanta giorni,

C.   considerando che l'Assemblea nazionale del Togo, controllata dal partito del presidente Eyadéma (Raggruppamento del popolo togolese - RPT), è stata frettolosamente convocata il 6 febbraio 2005 per legittimare retroattivamente l'accesso al potere di Gnassingbé ed emendare la Costituzione nazionale in modo tale da consentirgli di dirigere il paese per i prossimi tre anni, portando a termine la parte rimanente del mandato del padre,

D.   considerando che, malgrado il ripristino da parte dell'Assemblea della Costituzione in vigore prima del decesso del padre, Faure Gnassingbé non ha ancora risposto alle ingiunzioni internazionali che chiedono le sue dimissioni affinché un presidente di transizione possa effettivamente organizzare un'elezione presidenziale nel rispetto dei termini costituzionali di sessanta giorni,

E.   considerando che l'Unione europea non riconoscerà la validità di nessuna elezione organizzata sotto l'autorità di un presidente illegittimo imposto da un colpo di Stato militare,

F.   considerando che i Capi di Stato dei paesi dell'ECOWAS riuniti a Niamey (Niger) il 9 febbraio 2005 hanno condannato fermamente quale colpo di Stato l'intervento militare che ha portato all'insediamento di Faure Gnassingbé a presidente, riprovato le successive manipolazioni della Costituzione da parte dell'Assemblea nazionale ed esatto che le autorità togolesi ripristinino la Costituzione originale in modo da permettere lo svolgimento di elezioni presidenziali entro due mesi o affrontino l'imposizione di sanzioni,

G.   considerando le dichiarazioni di Alpha Oumar Konaré, presidente dell'Unione africana, secondo il quale l'Unione africana non può sottoscrivere una presa del potere con la forza,

H.   considerando che l'Organizzazione internazionale della francofonia condanna anch'essa con la massima fermezza il colpo di Stato e ha deciso di sospendere il Togo da tutte le sue istanze, nonché di interrompere la sua cooperazione multilaterale con tale paese, ad eccezione dei programmi che vanno a diretto beneficio della popolazione civile e di quelli che possano contribuire al ripristino della democrazia,

I.   considerando che la cooperazione della Comunità europea con il Togo è sospesa dal 1993;

1.   condanna quale colpo di Stato l'interferenza militare nella procedura di successione che ha portato alla presidenza del Togo Faure Gnassingbé anziché Fambare Ouattara Natchaba, presidente dell'Assemblea nazionale;

2.   chiede l'immediato ritiro di Faure Gnassingbé;

3.   prende atto della revisione della Costituzione del 21 febbraio 2005, ma sottolinea che il ritorno all'ordine costituzionale sarà assicurato solo dalla designazione di Natchaba, presidente dell'Assemblea nazionale, alla presidenza ad interim e dall'organizzazione di elezioni come previsto dalla Costituzione togolese;

4.   accoglie favorevolmente le sanzioni applicate dall'ECOWAS nei confronti del Togo dopo dieci giorni di vani sforzi di mediazione, sanzioni che includono l'espulsione del Togo dall'ECOWAS, il richiamo degli ambasciatori e il blocco del commercio di armi e della concessione di visti;

5.   accoglie favorevolmente anche le dichiarazioni e decisioni in questo senso dell'ONU, dell'Unione africana, dell'Unione europea e dell'Organizzazione internazionale della francofonia;

6.   esorta l'Assemblea nazionale togolese e le altre autorità di tale paese a prendere immediatamente misure volte a rimediare alla situazione e ad assicurare lo svolgimento di elezioni libere ed eque entro i prossimi due mesi, come sancito dalla Costituzione, prevedendo pienamente la presenza di osservatori internazionali;

7.   ribadisce la sua convinzione che il ritorno alla legalità costituzionale passi per la ripresa del dialogo tra le forze politiche togolesi e una revisione consensuale del codice elettorale in vista di elezioni libere, trasparenti e democratiche;

8.   condanna la decisione di vietare tutte le dimostrazioni pubbliche per un periodo di due mesi, la chiusura di otto stazioni televisive e radiofoniche private e le pressioni indebite esercitate dall'esercito sui media indipendenti, messi in guardia sul tenore della loro copertura; esorta le forze armate togolesi a rimanere nelle caserme ed astenersi da ogni attività che possa portare ad ulteriori agitazioni;

9.   chiede che sia garantito il diritto di manifestare pacificamente e di fare campagna politica e che siano giudicati e sanzionati gli autori degli assassinii e delle altre violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate contro i manifestanti che si sono opposti al colpo di Stato militare;

10.   ricorda che le autorità togolesi autocostituitesi dovranno assumere la piena responsabilità di qualunque attacco alla sicurezza fisica dei cittadini, in particolare nei confronti di rappresentanti dei partiti politici di opposizione, di militanti per i diritti dell'uomo e di giornalisti;

11.   chiede alla Commissione di tornare ad avviare negoziati per una graduale ripresa della cooperazione solo dopo lo svolgimento di elezioni presidenziali e legislative libere e trasparenti;

12.   chiede alla Commissione di proporre sanzioni mirate contro gli autori del colpo di Stato;

13.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai Segretari generali delle Nazioni Unite, dell'Unione africana e dell'ECOWAS, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE nonché al presidente, al governo e all'Assemblea nazionale della Repubblica del Togo.

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