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Procedura : 2004/2209(INI)
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Ciclo del documento : A6-0153/2005

Testi presentati :

A6-0153/2005

Discussioni :

PV 07/06/2005 - 11

Votazioni :

PV 08/06/2005 - 6.2

Testi approvati :

P6_TA(2005)0224

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Mercoledì 8 giugno 2005 - Strasburgo
Sfide politiche e mezzi di bilancio dell'Unione allargata 2007-2013
P6_TA(2005)0224A6-0153/2005
Risoluzione
 Allegato

Risoluzione del Parlamento europeo sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013 (2004/2209(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visto il trattato CE e, in particolare, i suoi articoli 268-276,

–   visto l'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio(1),

–   visti le comunicazioni della Commissione del 10 febbraio 2004 al Consiglio e al Parlamento europeo "Costruire il nostro avvenire comune: Sfide e mezzi finanziari dell'Unione allargata 2007-2013" (COM(2004)0101) e del 14 luglio 2004 sulle prospettive finanziarie 2007-2013 (COM(2004)0487), il documento di lavoro della Commissione del 14 luglio 2004 "Proposta di rinnovo dell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio" (COM(2004)0498), la proposta della Commissione, del 14 luglio 2004, di decisione del Consiglio relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee (COM(2004)0501) e la relazione della Commissione del 14 luglio 2004 sul funzionamento del sistema di risorse proprie (COM(2004)0505),

–   visto il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa(2),

–   vista la decisione 2000/597/CE, Euratom del Consiglio, del 29 settembre 2000, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee(3),

–   vista la sua risoluzione del 22 aprile 2004 "Costruire il nostro avvenire comune: Sfide e mezzi finanziari dell'Unione allargata 2007-2013"(4),

–   vista la sua decisione del 15 settembre 2004 di istituire una commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013(5),

–   viste la sua interrogazione orale O-0067/2004 (B6-0130/2004) al Consiglio e la sua risoluzione sulle prospettive finanziarie in vista del Consiglio europeo di dicembre 2004(6),

–   vista la sua interrogazione orale O-0068/2004 (B6-0131/2004) alla Commissione,

–   visto l'articolo 175 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013 e i pareri della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per l'agricoltura, della commissione per la pesca, della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, della commissione per gli affari costituzionali, della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo e della commissione per il commercio internazionale (A6-0153/2005),

A.   considerando che le attuali prospettive finanziarie e l'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio scadranno, in linea di principio, nel 2006,

B.   considerando che gran parte della legislazione comunitaria con implicazioni finanziarie scadrà nel 2006,

C.   considerando che la preparazione delle prossime prospettive finanziarie costituisce una delle principali sfide che l'Unione dovrà affrontare nei prossimi mesi, poiché darà forma alla nuova Europa allargata, e considerando le nuove sfide e competenze interne e globali,

D.   considerando che il Parlamento europeo ha deciso di istituire una commissione temporanea con il seguente mandato:

   a) definire le priorità politiche del Parlamento europeo per le future prospettive finanziarie, sia in termini legislativi che di bilancio,
   b) proporre una struttura per le prossime prospettive finanziarie in linea con tali priorità,
   c) valutare le risorse finanziarie da destinare alla spesa dell'Unione europea per il periodo 2007-2013,
   d) proporre una distribuzione indicativa delle risorse tra le varie rubriche delle prospettive finanziarie e all'interno di esse, in linea con le priorità e la struttura proposta,

E.   considerando che la commissione temporanea dovrebbe presentare la sua relazione finale prima che il Consiglio europeo definisca la sua posizione comune,

F.   considerando che, in conformità del paragrafo 26 dell'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999, la Commissione ha avviato il processo di preparazione delle nuove prospettive finanziarie e del nuovo Accordo interistituzionale presentando proposte rispettivamente il 10 febbraio 2004 e il 14 luglio 2004,

G.   considerando che il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa (in seguito "la Costituzione") potenzia il ruolo del Parlamento europeo in numerosi settori legislativi, amplia le attribuzioni del Parlamento europeo come autorità di bilancio e, all'articolo I-55 e all'articolo III-402, paragrafo 5, prevede che il quadro finanziario pluriennale divenga una legge europea del Consiglio, adottata all'unanimità previa concertazione con il Parlamento europeo e approvazione di quest'ultimo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono,

H.   considerando che il paragrafo 26 dell'Accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 prevede una proroga delle attuali prospettive finanziarie, salvo denuncia espressa delle prospettive finanziarie in vigore ad opera di una delle parti dell'accordo,

I.   considerando che, in assenza di un Accordo interistituzionale, il trattato CE consente l'adozione di bilanci annuali ai sensi degli articoli 272 e 273 se il bilancio non è stato adottato all'inizio dell'esercizio finanziario,

J.   considerando che la nuova Commissione ha ufficialmente fatto sue le proposte della precedente Commissione per quanto riguarda la struttura, la durata e il livello delle risorse finanziarie per anno e per rubrica di spesa delle nuove prospettive finanziarie e tutte le proposte legislative conosciute collettivamente come "pacchetto Prodi",

K.   considerando che, nella suddetta risoluzione del 22 aprile 2004, il Parlamento europeo ha sottolineato che "senza un accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul pacchetto finanziario non saranno adottate prospettive finanziarie, in quanto il trattato in vigore non prevede l'obbligo di disporre di prospettive finanziarie, ma prevede unicamente bilanci annuali",

L.   considerando che le risorse IVA e PNL, concepite al momento della loro creazione come entrate complementari alle risorse proprie tradizionali dell'Unione, sono diventate a poco a poco la fonte principale di finanziamento del bilancio comunitario e assieme con i regimi di deroga, di cui tale sistema è stato corredato, non fanno che renderlo più complesso, più oscuro per i cittadini e sempre meno equo e hanno portato a un sistema di finanziamento dal quale risultano inaccettabili disparità tra gli Stati membri;

M.   considerando che le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2004 hanno confermato il "pacchetto Prodi" come base di lavoro per il Consiglio, il quale si è dichiarato favorevole ad un dialogo istituzionale attraverso contatti regolari con il Parlamento europeo,

N.   considerando che, nelle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2004, viene chiaramente istituito un collegamento tra, da una parte, le prospettive finanziarie e, dall'altra, il sistema di risorse proprie e il meccanismo di correzione,

O.   considerando che, negli ultimi sei mesi, la commissione temporanea:

   - ha condotto un'analisi approfondita delle proposte della Commissione,
   - ha lavorato in stretta collaborazione con le commissioni permanenti i cui pareri sono stati attentamente esaminati,
   - ha seguito con interesse il metodo di lavoro "modulare" adottato dalla Presidenza olandese ed ha avuto contatti frequenti e costruttivi con la Presidenza lussemburghese,
   - ha individuato priorità politiche positive in vista della determinazione della posizione negoziale del Parlamento europeo,
   - ha presentato proposte per la durata, la struttura e le risorse finanziarie delle prossime prospettive finanziarie, in conformità del mandato ricevuto,

P.   considerando che la Costituzione contempla la possibilità sia di instaurare nuove categorie di risorse proprie dell'UE sia di abrogare una categoria esistente,

Contesto generale

1.   afferma che l'Unione europea che si allarga deve avere risorse finanziarie adeguate, pari alla portata delle sue crescenti ambizioni politiche e tali da consentirle di far fronte alle sue sempre maggiori responsabilità interne ed esterne; insiste inoltre sul fatto che tutta la spesa a carico del bilancio dell'UE dev'essere finalizzata ad aggiungere valore europeo alla spesa pubblica degli Stati membri e che, riguardo alle decisioni di spesa nei settori che non sono di esclusiva competenza della Comunità, si deve rigorosamente rispettare il principio di sussidiarietà, in particolare il criterio secondo cui l'azione a livello dell'UE, per via delle sue dimensioni o dei suoi effetti, è meglio in grado di realizzare gli obiettivi dell'Unione;

2.   esige, ai fini di una sana gestione finanziaria, della semplificazione e del controllo democratico, che vengano migliorati e snelliti i meccanismi di controllo finanziario, sia a livello di istituzioni che all'interno degli Stati membri, onde assicurare l'obbligo di rendere pubblicamente conto di tutte le spese dell'Unione;

3.   ricorda che le prospettive finanziarie costituiscono un quadro finanziario volto a garantire lo sviluppo delle priorità comunitarie nel contesto della disciplina di bilancio e non un bilancio pluriennale stabilito per sette anni; rileva che le prospettive finanziarie rimangono un riferimento e devono, pertanto, consentire la flessibilità necessaria a riflettere ambizioni politiche a medio termine e fornire le risorse finanziarie necessarie per far fronte, in modo efficace ed equo, alle sfide future, come sancito dal trattato CE; è deciso ad avvalersi pienamente delle prerogative conferitegli dall'articolo 272 dal trattato, in forza del quale è istituita una procedura di bilancio annuale per approvare le spese dell'Unione europea;

4.   rileva che la nuova Commissione Barroso ha adottato in pieno le proposte presentate dalla Commissione Prodi negli ultimi mesi del suo mandato; respinge tuttavia un sistema che vincola l'organo eletto e quello esecutivo dell'Unione europea per tre mandati consecutivi;

5.   è consapevole del difficile contesto politico, economico e sociale in cui si trovano numerosi Stati membri, ma ricorda che il bilancio comunitario è cresciuto dell'8,2 % tra il 1996 e il 2002, mentre l'aumento medio dei bilanci nazionali (UE-15) è stato del 22,9%; rileva che, stando alla relazione MacDougall(7), il bilancio europeo dovrebbe essere pari al 2-2,5% del PIL degli Stati membri; coglie l'occasione per sottolineare che il massimale delle risorse proprie stabilito nel 1993 per 15 Stati membri è rimasto da allora invariato, vale a dire all'1,31% dell'RNL dell'UE per gli stanziamenti di impegno e all'1,24% dell'RNL dell'UE per gli stanziamenti di pagamento; ricorda che attualmente il bilancio dell'UE ha un'incidenza inferiore al 2,5% sulla spesa pubblica complessiva dell'Unione, a fronte di una media del 47% dell'RNL dell'UE per la spesa pubblica totale;

6.   ritiene che i costi dell'allargamento, che devono essere affrontati in modo equo e paritario, possano essere sostenuti benissimo dai 15 vecchi Stati membri dell'UE e che devono essere considerati il minimo, tenendo conto dei benefici politici, sociali ed economici che la riunificazione dell'Europa comporta per tutta l'Unione;

7.   è convinto che le prospettive finanziarie possano permettere uno sviluppo equilibrato delle risorse finanziarie destinate all'Unione a condizione che:

   - vengano utilizzate per azioni con un vero valore aggiunto europeo, priorità chiaramente definite e visibilità rispetto ai cittadini,
   - ottimizzino la concentrazione e la complementarità con azioni svolte a livello nazionale, regionale e locale per limitare quanto più possibile l'onere sui contribuenti,
   - vengano spese nell'ottica di una sana gestione finanziaria, incentrata sull'efficienza e sull'efficacia; osserva che le spese effettuate a livello europeo possono generare risparmi a livello nazionale, in particolare perché consentono economie di scala o possono generare redditi a livello nazionale;

8.   sottolinea che la discussione sulle prospettive finanziarie è strettamente collegata al sistema di risorse proprie, al meccanismo di correzione e a varie forme di cofinanziamento e strumenti finanziari, nonché alla necessità di adeguare il sistema esistente, come riconosciuto dal Consiglio europeo nelle sue conclusioni del dicembre 2004; deplora che la Commissione non abbia presentato proposte più ambiziose per sostituire l'attuale sistema in parallelo con le nuove prospettive finanziarie;

9.   terrà conto, in sede di votazione finale, del modo in cui il Consiglio riconosce la necessità di un'incisiva riforma dell'attuale sistema di risorse proprie che consenta di ripartire equamente le nuove spese fra gli Stati membri e, successivamente, di ritornare al principio iniziale di finanziamento delle politiche comuni attraverso vere risorse proprie secondo un sistema trasparente, equo e democratico, che dovrebbe entrare in vigore, al più tardi, all'inizio delle prospettive finanziarie successive;

10.   rileva che l'entrata in vigore della Costituzione modificherà la procedura legislativa per una serie di proposte, introducendo la codecisione; è consapevole del fatto che sarebbe impossibile anticipare la Costituzione in termini giuridici prima della fine della procedura di ratifica; invita il Consiglio a concludere un "gentleman's agreement" per tutelare i poteri legislativi del Parlamento europeo e ad introdurre una clausola di revisione per gli atti legislativi la cui procedura cambierà dopo l'entrata in vigore della Costituzione;

11.   è del parere che:

   - in considerazione della massima importanza politica delle prossime prospettive finanziarie,
   - considerando che la Costituzione richiede che la legislazione futura del Consiglio contenente il quadro finanziario pluriennale (QFP) sia approvata dal Parlamento europeo a maggioranza dei suoi membri,
   - e ricordando che le prossime prospettive finanziarie andranno al di là dell'entrata in igore della Costituzione e molto probabilmente saranno considerate come assolventi la funzione del QFP per consentire l'approvazione del primo bilancio annuale a titolo del regime della Costituzione,
  

il Parlamento europeo dovrebbe acconsentire ad impegnarsi in un accordo sulle prossime prospettive finanziarie soltanto se approvato dalla maggioranza dei suoi membri;

12.   ricorda che, a norma dei trattati vigenti, le prospettive finanziarie non hanno uno status formale e possono essere definite solo con l'approvazione del Parlamento europeo su base volontaria; ricorda inoltre che, qualora non si pervenga a un accordo, per regolamentare l'approvazione dei bilanci annuali verrà applicato il trattato CE; sottolinea che non darà il suo consenso alle prossime prospettive finanziarie se il Consiglio non terrà conto delle sue priorità;

13.   accoglie con relativo favore le proposte della Commissione sul prossimo quadro finanziario 2007-2013 e le relative proposte legislative, che fanno parte del "pacchetto Prodi" e sono volte a sostituire gran parte dell'attuale legislazione che scadrà nel 2006, come un'opportunità, per l'Unione allargata, di sviluppare ulteriormente una nuova agenda politica; ritiene, successivamente ad un'analisi approfondita da parte della sua commissione temporanea e di 17 commissioni che hanno espresso parere in merito, che le proposte della Commissione godano di un moderato sostegno e quindi costituiscano una base accettabile per l'analisi e i negoziati futuri; attira, tuttavia, l'attenzione del Consiglio su alcune priorità politiche in cui il valore aggiunto europeo per l'Unione e i suoi cittadini è della massima importanza;

14.   reputa peraltro essenziale che le prospettive finanziarie siano rapidamente approvate onde essere pienamente operative a decorrere dal 1° gennaio 2007 e pertanto evitare qualsiasi interruzione nell'azione dell'UE, con specifico riferimento alle proposte legislative della Commissione;

Parte I: Sfide politiche
Un'Europa più competitiva e coesa
Coesione

15.   plaude alla prospettata riforma della politica di coesione per metterla al servizio degli obiettivi di crescita, occupazione e sviluppo sostenibile; ritiene che la politica regionale europea costituisca uno strumento indispensabile per promuovere la coesione sociale, economica e territoriale, permettendo all'Unione di avviare iniziative volte a ridurre le discrepanze regionali, onde promuovere uno sviluppo armonioso dell'Unione nel suo insieme ed affrontare carenze strutturali (difficoltà di accesso, spopolamento e bassa densità demografica, perifericità, ecc.), e a stimolare lo sviluppo sostenibile delle regioni, la loro crescita, competitività ed occupazione; sottolinea l'importanza della politica di coesione per il conseguimento degli obiettivi di Lisbona e il suo contributo a colmare il divario tra le varie regioni dell'Unione europea e ritiene che tutte le risorse destinate alla politica di coesione debbano essere spese a tal fine; è convinto che un'azione congiunta a livello europeo sia efficace sotto il profilo dei costi poiché permette economie di scala, la razionalizzazione delle procedure e la condivisione delle risorse, segnatamente nel contesto della cooperazione transfrontaliera; ritiene che l'esistenza di una politica regionale europea forte e dotata di sufficienti risorse finanziarie sia una condizione sine qua non perché l'Unione possa affrontare i successivi allargamenti e ridurre le discrepanze regionali e che, a tal fine, vada conservata la struttura basilare della programmazione a tre pilastri con la relativa proporzionalità; ritiene pertanto adeguati gli importi dello 0,41% dell'RNL dell'Unione e del 4% dell'RNL dei nuovi Stati membri, a condizione che gli Stati membri possano garantire la realizzazione degli interventi a integrazione delle misure nazionali e regionali e che sia messo a disposizione un cofinanziamento corrispondente (ricorrendo a fondi pubblici e privati); è determinato a controllare la rigorosa applicazione, da parte della Commissione, della regola N+2 nell'ambito dei fondi strutturali e ritiene pertanto opportuno continuare ad applicare le norme in vigore relative al fondo di coesione;

Ricerca

16.   sottolinea che la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione costituiscono il fulcro dell'economia basata sulla conoscenza e sono fattori fondamentali per la crescita e lo sviluppo sostenibile, la competitività delle imprese, l'occupazione e la realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona; ritiene che gli sforzi in materia di ricerca dovrebbero essere potenziati e consolidati a livello europeo, creando centri di eccellenza, portando valore aggiunto all'industria, alle PMI e ai cittadini europei, promuovendo la cooperazione tra gli operatori pubblici e privati, soprattutto per quanto concerne l'infrastruttura di ricerca, e incoraggiando i partenariati pubblico-privato; sottolinea che le attuali prospettive finanziarie devono contribuire in modo sostanziale a raggiungere l'obiettivo definito dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002 per un aumento della spesa per R&S al 3% dell'RNL dell'UE entro il 2010 e che ciò dovrebbe essere inserito nelle prossime prospettive finanziarie; ritiene che dovrebbero essere previste risorse adeguate per l'attuazione del Programma spaziale nell'ambito della dotazione destinata alla ricerca e che gli strumenti legislativi e le risorse finanziarie dovrebbero beneficiare di una clausola di revisione una volta entrato in vigore il trattato costituzionale; insiste sul fatto che lo spazio europeo della ricerca dovrebbe effettivamente includere tutti i 25 Stati membri; ritiene di importanza cruciale sia per la competitività europea, sia per la coesione sociale, che il divario digitale fra regioni e gruppi sociali sia colmato e che nessun cittadino dell'UE sia escluso dalla società dell'informazione;

Reti transeuropee

17.   accoglie favorevolmente la proposta della Commissione sui progetti prioritari TEN-T; rileva, tuttavia, che le risorse destinate ai 30 progetti prioritari nel settore dei trasporti, nonché al programma Marco Polo, costituiscono un importo minimo che va considerato suscettibile di revisione al rialzo; sottolinea l'importanza strategica delle reti dei trasporti per un definitivo consolidamento del mercato interno dell'UE e per l'approfondimento delle relazioni dell'UE con i paesi candidati e precandidati e con quelli appartenenti al cosiddetto "anello di paesi amici"; rileva che l'interconnessione delle reti dei trasporti può rafforzare lo sviluppo del commercio e degli investimenti e può quindi promuovere la sostenibilità e la stabilità nonché la coesione sociale, economica e geografica; chiede un finanziamento adeguato per lo sviluppo delle interconnessioni dei trasporti e delle infrastrutture comuni condivise dai paesi; insiste sul fatto che tale finanziamento dovrebbe essere subordinato alla garanzia, da parte degli Stati membri, di un adeguato finanziamento a livello nazionale e di un idoneo accesso alla rete da parte delle regioni interessate, ed è disposto ad esaminare strumenti di finanziamento innovativi, come le garanzie sui prestiti, le concessioni europee, i prestiti europei, un fondo per contributi in conto interessi, per coprire gli investimenti pubblici e privati solo nei settori della ricerca, dell'innovazione, dello spazio e delle grandi reti materiali e immateriali, o gli strumenti della BEI;

18.   osserva che il nuovo regolamento prevede anche infrastrutture di finanziamento nel programma TEN-E, a differenza del precedente quadro 2000-2006; è del parere che nell'ambito di tale programma il sostegno vada incentrato sugli studi;

L'agenda per la politica sociale

19.   ritiene che i modesti mezzi finanziari destinati all'attuazione dell'agenda per la politica sociale costituiscano l'importo minimo necessario per dare un contributo alla strategia di Lisbona in materia di crescita sostenibile, caratterizzata da nuovi posti di lavoro di migliore qualità; ritiene che un adeguato livello di spesa comunitaria nell'ambito della politica sociale rimanga fondamentale, in particolare in termini di occupazione e protezione sociale; sottolinea tuttavia che la principale responsabilità e competenza in materia di politica sociale incombe agli Stati membri; ritiene inoltre che sia necessario un aumento di 200 milioni EUR per conseguire gli obiettivi dell'agenda per la politica sociale;

Istruzione e formazione

20.   ritiene che l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, tra cui l'istruzione e la formazione, costituisca una delle massime priorità per le prossime prospettive finanziarie ed un fattore fondamentale per la crescita, l'inclusione sociale e la competitività; considera la proposta di aumento della dotazione finanziaria come il minimo assoluto necessario per la realizzazione degli obiettivi comunitari nel settore; ritiene che l'efficacia dei programmi comunitari nel settore dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita, tra cui l'istruzione e la formazione, sia ovvia poiché essi forniscono valore aggiunto e sono uno strumento volto a divulgare innovazione e prassi corrette che altrimenti resterebbero chiuse entro i confini nazionali; sottolinea che occorre rafforzare la mobilità degli studenti e dei lavoratori in tutta l'Unione per consentire loro di avvalersi delle nuove opportunità; insiste sul fatto che più studenti dovrebbero essere associati in attività educative congiunte; accoglie positivamente il consolidamento in un unico strumento; ritiene inoltre che sia necessario un aumento di 670 milioni EUR per conseguire gli obiettivi del programma;

Una migliore qualità della vita
Sviluppo rurale

21.   ritiene che la ristrutturazione della politica agricola comune (PAC) debba essere accompagnata da un aumento sostanziale dei fondi destinati allo sviluppo rurale per affrontare i problemi dell'occupazione e della competitività nelle aree rurali, in particolare dei nuovi Stati membri; reputa che invese nello sviluppo delle aree rurali implichi anche un sostegno alle imprese che promuovono la diversificazione di tali zone; ritiene che la proposta della Commissione per la dotazione del nuovo Fondo di sviluppo rurale sia estremamente limitata e che, pertanto, costituisca un minimo assoluto;

Ambiente

22.   plaude all'approccio della Commissione volto a integrare Natura 2000 nel Fondo di sviluppo rurale e nei Fondi strutturali, che dovrebbero costituire le principali fonti di finanziamento, congiuntamente al programma Life+ considerevolmente rafforzato; insiste, a tale riguardo, su un meccanismo giuridicamente vincolante che garantisca una adeguata attuazione e assicuri un finanziamento comunitario per Natura 2000 a livello del contributo comunitario stimato per l'importo generale previsto, che è pari a circa 6,1 miliardi EUR all'anno per l'Unione a 25; insiste pertanto sul fatto che nelle prospettive finanziarie dovrebbe essere riservato un importo di 21 miliardi EUR per Natura 2000 nell'ambito dei rispettivi settori; chiede che gli stanziamenti per le misure di attuazione di Natura 2000 siano iscritti nella rubrica 2 delle prospettive finanziarie; chiede inoltre il finanziamento delle attività e della gestione di Natura 2000 che non possono essere finanziate mediante altri strumenti del programma Life+; invita al riguardo la Commissione a esaminare la possibilità di integrare Natura 2000 in altri fondi;

Uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia

23.   definisce il completamento dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia come una delle sue priorità politiche per il periodo del prossimo quadro finanziario e rileva che la Commissione ha proposto un aumento sostanziale dei finanziamenti ad esso destinati; ritiene che lo stanziamento proposto per tale settore, pari a circa due terzi dei finanziamenti previsti nella proposta rubrica 3, potrebbe non essere sufficiente a coprire le necessità e le ambizioni dell'Unione europea in materia definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio; reputa necessario un aumento di 1 miliardo EUR per conseguire i suoi obiettivi; ritiene inoltre che alla rubrica 3 debba essere lasciato un margine sufficiente per far fronte a esigenze impreviste e a nuovi sviluppi;

24.   chiede il potenziamento delle dotazioni di bilancio di Europol e di Eurojust, alla luce della priorità attribuita alla lotta contro la criminalità organizzata, ivi compreso il terrorismo, e al rafforzamento della cooperazione giudiziaria; chiede inoltre che questa misura sia accompagnata dal rafforzamento del controllo democratico di Europol;

Un'Europa più vicina ai cittadini
Promuovere la cittadinanza, la cultura e la diversità europea

25.   ritiene prioritario il programma Gioventù in azione; è del parere che l'attuale programma Gioventù abbia chiaramente dimostrato il valore aggiunto europeo dell'azione comunitaria nell'organizzare scambi multilaterali tra giovani, un servizio di volontariato europeo, la messa in rete di progetti e una formazione europea per i giovani lavoratori; accoglie con favore la proposta razionalizzazione degli strumenti comunitari in tale settore e ritiene che, per conseguire gli obiettivi del programma, sia necessario aumentare il relativo importo da 811 milioni EUR a 1 miliardo EUR;

26.   accoglie con favore la razionalizzazione degli strumenti comunitari in campo culturale prevista dalla proposta della Commissione che istituisce il programma "Cultura 2007" (COM(2004)0469); deplora tuttavia che attualmente si spendano per le arti appena 7 centesimi pro capite del bilancio comunitario; ritiene che per migliorare il finanziamento della proposta della Commissione occorra portare l'attuale importo di 360 milioni EUR a 500 milioni EUR;

27.   esprime preoccupazione per il fatto che un'ampia maggioranza di cittadini europei dichiara di sapere poco o nulla dell'Unione europea, delle sue istituzioni, delle sue politiche o delle sue realizzazioni; sottolinea che l'Unione deve rendere disponibili le risorse necessarie a sostenere un'efficace strategia d'informazione e comunicazione intesa a spiegare ai cittadini il funzionamento delle istituzioni che sono al loro servizio, e i motivi per cui perseguono determinati obiettivi politici; chiede una maggiore coerenza tra le prospettive .finanziarie e le nuove disposizioni della Costituzione, anche in relazione alla democrazia partecipativa e in particolare allo sviluppo del dialogo civile e all'attuazione di iniziative civiche; plaude alla presentazione di una proposta legislativa per il programma successivo al Programma di partecipazione civica, che resta una priorità per promuovere una società civile dinamica e attiva e avvicinare l'Europa ai cittadini mediante un processo che parta dal basso verso l'alto;

Un'Europa più forte in un mondo più sicuro e più solidale

28.   insiste affinché alle azioni esterne venga garantito un livello di finanziamenti sufficiente a consentire all'UE di divenire un vero "partner globale" nel mondo e a dotarla delle risorse adeguate alle sue ambizioni politiche e ai suoi impegni internazionali; afferma di non essere disposto a perpetuare una situazione di pressione costante a carico della rubrica 4, come nel caso delle prospettive finanziarie in vigore, e segnala in particolare la necessità di un elevato livello di flessibilità e di un margine sufficiente in caso di eventi imprevisti; evidenzia la necessità di rendere disponibili finanziamenti sufficienti ad assicurare la messa in atto dell'approccio indicato dalla Costituzione in tale ambito, in particolare la nuova politica di prossimità attraverso il partenariato privilegiato previsto dall'articolo I-57;

29.   sottolinea la necessità di procedere a un'ulteriore diversificazione della strategia europea di prossimità, anche fornendo un'alternativa interessante ai paesi che potrebbero potenzialmente diventare Stati membri dell'Unione europea ma che in ultima analisi resteranno stretti partner dell'Unione; insiste sulla necessità che il Parlamento europeo, in quanto co-autorità di bilancio, sia coinvolto in futuro con pari dignità, come lo è oggi, in qualsiasi decisione relativa alla transizione di un potenziale paese candidato a paese candidato in fase di preadesione, date le sostanziali incidenze di bilancio; è fermamente convinto della necessità di aumentare le risorse finanziarie per approfondire le relazioni con i paesi vicini e fornire un adeguato livello di finanziamenti per i paesi candidati potenziali e per i paesi candidati, in modo da garantire loro un trattamento corretto ed equo; richiama l'attenzione in particolare sul fatto che le risorse disponibili per le relazioni dell'UE con i paesi in via di sviluppo vanno considerate appena sufficienti per onorare l'impegno europeo di aiutare tali paesi a raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio entro il 2015;

30.   chiede che sia garantita coerenza tra le disposizioni degli strumenti legislativi proposti e le disposizioni che probabilmente figureranno nella Costituzione e che nei processi decisionali sia rafforzata in ogni caso l'effettiva partecipazione democratica del Parlamento europeo anche nell'adozione e nella revisione dei contesti strategici pluriennali; fa presente l'esigenza particolare di una maggiore partecipazione del Parlamento alle decisioni sulle azioni PESC, specialmente laddove queste abbiano implicazioni di bilancio; ritiene indispensabile in tale contesto sviluppare ulteriormente le odierne pratiche in materia di informazione e consultazione del Parlamento europeo nell'ambito della PESC; ritiene inoltre che la distribuzione dei finanziamenti dovrebbe rientrare nell'ambito del "normale" bilancio UE e pertanto essere posta sotto l'autorità di discarico del PE;

31.   accoglie con favore l'imminente istituzione di un servizio europeo per l'azione esterna e insiste sul fatto che i suoi costi amministrativi devono rientrare interamente nel bilancio dell'UE;

32.   accoglie con favore la rinnovata determinazione delle dirigenze UE e USA volta ad elaborare un'agenda comune comprendente azioni congiunte in materia di politica estera; rileva che le proposte della Commissione non rispecchiano questo approccio e insiste sulla partecipazione del Parlamento europeo a tali decisioni, ove abbiano incidenza finanziaria;

Parte II: Organizzazione e struttura del quadro finanziario
Durata

33.   rileva che la Commissione ha proposto un quadro finanziario della durata di sette anni; ribadisce che, per motivi di rendiconto e responsabilità democratica, è favorevole al parallelismo tra la durata delle prospettive finanziarie e i mandati quinquennali del Parlamento europeo e della Commissione, e rammenta che la Costituzione prevede per il futuro QFP una durata minima di cinque anni, che consentirebbe il coordinamento con i mandati della Commissione e del Parlamento europeo; segnala che la durata delle proposte legislative potrebbe rimanere indipendente dal quadro temporale delle prospettive finanziarie; chiede pertanto alla sua delegazione incaricata di negoziare l'accordo interistituzionale di insistere affinché il futuro accordo interistituzionale includa disposizioni che garantiscano una durata più lunga (fino a 7 anni) per i programmi pluriennali, in linea con la durata delle future prospettive finanziarie, in particolare per le principali politiche quali la politica agricola, la politica strutturale e di coesione e la politica della ricerca;

34.   è favorevole alla proposta della Commissione di definire un quadro finanziario settennale; ritiene che un periodo più breve non sia fattibile dal punto di vista tecnico e politico e che prospettive finanziarie a più lungo termine contribuiranno alla stabilità del sistema, agevolando nel contempo la pianificazione della politica di coesione e di altri strumenti finanziari del bilancio comunitario;

Struttura

35.   prende atto della proposta della Commissione di ristrutturare il prossimo quadro finanziario per riflettere meglio gli ampi obiettivi politici, rafforzare la coesione sociale ed economica e garantire maggiore visibilità della spesa annuale dell'UE nei confronti dei cittadini, ma ritiene che in taluni casi ciò introduca un'inutile rigidità;

36.   ritiene che l'importanza della rubrica 3 (Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) potrebbe essere messa in discussione per l'entità delle sue dotazioni rispetto a quelle di tutte le altre rubriche, ma che sia comunque accettabile in termini politici; prende posizione a favore della creazione di una sottorubrica autonoma per lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia all'interno di tale rubrica, affinché a questa importante priorità politica dell'UE sia assicurata maggiore visibilità e nel contempo sia garantito che non saranno decurtate le altre sezioni della rubrica;

37.   rammenta che, una volta entrata in vigore la Costituzione e una volta abolita la distinzione tra spese obbligatorie e non obbligatorie, cesserà di esistere l'assegnazione esclusiva di risorse per le spese legate al mercato e i pagamenti diretti alla rubrica 2;

Spese amministrative

38.   è disposto a mantenere una struttura che faciliti il controllo esercitato dall'autorità di bilancio sulle spese amministrative della Commissione ed è pertanto contrario alla proposta di rimuovere tale spesa dalla rubrica 5; ritiene tuttavia che andrebbe preservato e ulteriormente sviluppato il sistema del bilancio per attività (ABB) introdotto per la nomenclatura di bilancio; è pertanto favorevole a mantenere le spese amministrative della Commissione all'interno di ciascun settore politico, ma con la fissazione di un massimale vincolante al di fuori delle prospettive finanziarie, che può essere innalzato unicamente su decisione dell'autorità di bilancio, utilizzando tutti i mezzi offerti dal futuro accordo interistituzionale; sottolinea che il rigore di bilancio dev'essere sostenuto da tutte le istituzioni dell'UE;

Agenzie

39.   esprime preoccupazione per il costante aumento di tutti i tipi di agenzie (decentrate, esecutive e di regolamentazione) e deplora che la Commissione non sia stata in grado di fornire dettagli relativi alla programmazione pluriennale delle agenzie per il periodo del prossimo quadro finanziario; chiede alle autorità legislative di tener conto degli effetti sul bilancio al momento di istituire nuove agenzie; sottolinea, nello stesso contesto, che l'aumento delle mansioni delle singole agenzie ha anche massicce ripercussioni sul bilancio dell'Unione; chiede agli Stati membri di assumersi, in relazione alla creazione di nuove agenzie, la necessaria responsabilità per il loro finanziamento futuro;

40.   sottolinea che lo sviluppo delle agenzie dovrebbe essere in futuro costantemente esaminato dalle autorità sia di bilancio che legislative, non solo per l'onere amministrativo imposto sul bilancio dagli organismi decentrati (2.735 unità di personale che vanno ad aggiungersi agli organigrammi della Commissione nel bilancio 2005), ma anche per il rischio di influenze intergovernative sulle politiche comuni mediante la presenza di rappresentanti degli Stati membri nei loro consigli di amministrazione e la mancanza di obbligo di rendiconto democratico nei confronti del Parlamento europeo;

41.   chiede che venga adottato un approccio simile a quello richiesto per le spese amministrative della Commissione, basato sulla definizione di un massimale vincolante per le agenzie, al di fuori delle prospettive finanziarie, che può essere innalzato solo previa decisione dell'autorità di bilancio facendo ricorso a tutti i mezzi messi a disposizione dal futuro accordo interistituzionale; intende in tal modo aumentare il controllo e la trasparenza delle agenzie senza effetti negativi sui programmi;

Revisione, flessibilità e riserve

42.   rammenta che nel corso delle vigenti prospettive finanziarie, a seguito di un accordo comune per rispondere alle esigenze permanenti e strutturali o per finanziare esigenze impreviste, sono stati mobilitati tutti i vari strumenti previsti per innalzare il massimale delle prospettive finanziarie, quali la revisione, l'adeguamento, la flessibilità e il fondo di solidarietà; sottolinea che la flessibilità è uno strumento indispensabile in un contesto pluriennale; rammenta che fino al 1999 le prospettive finanziarie sono state riviste in varie occasioni e che, negli ultimi anni e specialmente durante le vigenti prospettive finanziarie (2000-2006), lo strumento di flessibilità è stato mobilitato sei anni su sette, il che dimostra chiaramente che alcune rubriche erano sottofinanziate; chiede che in futuro i meccanismi di flessibilità non siano utilizzati per finanziare fabbisogni annuali permanenti;

43.   pone in rilievo che la flessibilità avrà un ruolo cruciale nella posizione negoziale del Parlamento europeo; respingerà ogni tentativo da parte del Consiglio di accordarsi su un quadro finanziario privo di meccanismi appropriati per il suo adeguamento a esigenze future e ritiene che sia una responsabilità fondamentale dell'autorità di bilancio prevedere tali meccanismi; ritiene che gli strumenti di flessibilità e l'entità di quest'ultima siano strettamente collegati alla decisione concernente gli importi complessivi e la struttura e la durata finali del quadro finanziario;

44.   propone pertanto di:

   - accettare la proposta della Commissione relativa a una procedura di revisione avente effetto pluriennale per coprire i cambiamenti duraturi del quadro finanziario, che può essere agevolata dall'adozione a maggioranza identica a quella prevista per l'adozione del bilancio (maggioranza qualificata in seno al Consiglio e maggioranza assoluta in seno al Parlamento),
   - accettare la proposta della Commissione sulla flessibilità per gli atti legislativi ma aumentare tale flessibilità portandola al 10%, al di sopra o al di sotto degli importi fissati in codecisione,
   - respingere la proposta della Commissione relativa alla flessibilità di riallocazione tra rubriche,
   - creare riserve significative per la flessibilità al di fuori del quadro finanziario, in modo da consentire all'Unione europea di rispondere a necessità impreviste e a crisi inaspettate;
   - prevedere una revisione delle prospettive finanziarie qualora mutassero i presupposti fondamentali relativi all'evoluzione economica, ad esempio nel caso di una divergenza significativa dal tasso di crescita previsto del 2,3%;

45.   sottolinea che il principio di creare riserve per la flessibilità è una parte non negoziabile dell'accordo complessivo sul quadro finanziario; ritiene che il livello di flessibilità debba essere strettamente legato al massimale globale del quadro finanziario e che gli importi destinati a necessità impreviste debbano:

   - essere collocati al di fuori del quadro finanziario;
   - essere mobilitati, su proposta della Commissione, per decisione dell'autorità di bilancio;
  - essere finanziati:

- attraverso una riprogrammazione all'interno delle rubriche;
- attraverso la ridistribuzione di stanziamenti inutilizzati all'interno delle rubriche e tra le rubriche;
- attraverso nuovi stanziamenti qualora le prime due modalità siano insufficienti;
chiede che, nel caso di nuovi stanziamenti, i fondi vengano chiesti agli Stati membri solo dopo l'adozione della decisione, riducendo al minimo assoluto l'onere per i contribuenti; propone che l'autorità di bilancio si accordi su una procedura semplificata per accelerare l'attuazione di ciascuna decisione;
   46. ritiene che questa flessibilità complessiva debba rappresentare lo 0,03% dell'RNL (in linea con il punto 20 dell'accordo interistituzionale del 6 maggio 1999) e debba essere utilizzata per i seguenti obiettivi:

- Riserva per la competitività (fino ad un massimo di 7 miliardi EUR):
nuovo strumento in sostituzione del Fondo di adeguamento per la crescita proposto dalla Commissione, da mobilitare per dare impulso alla crescita e alla competitività e per consentire all'Unione di reagire ai cambiamenti economici;
- Riserva per la coesione (fino ad un massimo di 3 miliardi EUR):
nuovo strumento mirante a sviluppare un meccanismo da mobilitare per reagire agli shock economici e a cambiamenti repentini nelle regioni e negli Stati membri dell'UE ammissibili a titolo della rubrica 1b) anche attraverso la riprogrammazione di stanziamenti inutilizzati;
- Riserva: aiuti di emergenza (fino a un massimo di 1,5 miliardi EUR):
strumento esistente da collocare al di fuori delle prospettive finanziarie;
- Riserva: Fondo di solidarietà (fino ad un massimo di 6,2 miliardi EUR):
strumento esistente che è già al di fuori delle prospettive finanziarie e che la Commissione propone di iscrivere nel bilancio all'interno del massimale;
- Riserva per garanzie di prestiti (fino ad un massimo di 3,0 miliardi EUR):
parte di tale riserva esisteva nell'ambito della rubrica 4; il principio dovrebbe essere esteso per garantire il finanziamento di progetti in materia di trasporti e infrastrutture; tale strumento dovrebbe essere collocato al di fuori delle prospettive finanziarie;
- Riserva per la flessibilità (fino ad un massimo di 3,5 miliardi EUR):
strumento esistente già collocato al di fuori delle prospettive finanziarie e con un importo maggiorato di 500 milioni EUR;

Parte III: Mezzi di bilancio e alternative

47.   ritiene che la proposta della Commissione sia nel complesso accettabile; ritiene che, se alcune rubriche sono state sopravvalutate, altre non riflettono le ambizioni che un'Europa allargata di 490 milioni di abitanti potrebbe aspettarsi nei prossimi anni in termini politici, economici e di solidarietà;

48.   ritiene che occorra esaminare opzioni e alternative per trovare un compromesso tra l'ambizione di approfondire l'integrazione europea, il rigore di bilancio, le legittime aspettative dei nuovi Stati membri e le proposte della Commissione; si dichiara anche disposto a riequilibrare il volume globale di spesa conformemente alle proprie priorità politiche per il futuro;

49.   formula pertanto, a titolo di opzioni per alternative rispetto alla proposta della Commissione, e come figura nella tabella allegata, le osservazioni seguenti:

- Agricoltura:

osserva che, secondo le proposte della Commissione, il volume degli stanziamenti destinati all'agricoltura scenderà dal 45% nel 2007 al 35% nel 2013; osserva che esso, sebbene aumenti soltanto del 3% nel corso del periodo, continua a rappresentare un volume sproporzionato di stanziamenti che sarà persino più elevato se alcune politiche verranno ridotte rispetto ad altre; respingerà ogni tentativo di rinazionalizzare la PAC; teme che, in assenza di un accordo politico e finanziario, rimanga in dubbio il finanziamento delle misure relative al mercato e dei pagamenti diretti a favore della Bulgaria e della Romania al di sopra del massimale convenuto dal Consiglio nel 2002 per un'UE a 25, e propone pertanto che, per garantire il livello di sostegno fissato dalla decisione del Consiglio europeo dell'ottobre 2002, se le esigenze superano le previsioni si debba dare il via alla possibilità di un processo di introduzione progressiva del cofinanziamento obbligatorio nell'ambito dell'UE a 15,

- Fondo europeo di sviluppo:

rammenta che il Parlamento europeo ha appoggiato con vigore l'integrazione del FES nel bilancio generale sulla base del principio dell'unità di bilancio e per motivi di trasparenza, ma rileva che, in termini finanziari, l'integrazione nel bilancio non deve mettere a rischio altre politiche; sottolinea quindi che l'integrazione in bilancio è accettabile soltanto se il massimale globale del quadro finanziario apporta ulteriori risorse al bilancio generale; ravvisa la necessità di garantire i finanziamenti già stanziati in bilancio onde evitare effetti negativi per i paesi ACP; sottolinea inoltre che l'integrazione del FES nel bilancio generale deve avvenire nel rispetto del principio di partenariato con i paesi ACP,

- Fondo di adeguamento alla crescita:

è contrario alla proposta della Commissione; è favorevole ad una riserva di flessibilità per la competitività, quale descritta al paragrafo 47,

- Fondo di solidarietà:

ritiene preferibile mantenere il sistema attuale, finanziato come riserva al di fuori dei massimali con un importo massimo da mobilitare soltanto quando giudicato necessario, come descritto al paragrafo 47,

- Aiuti d'emergenza:

è contrario alla proposta della Commissione di includere nei massimali gli aiuti d'emergenza; propone la creazione di un meccanismo di aiuto d'emergenza a destinazione esclusiva al di fuori del massimale, da finanziare quando ritenuto necessario con lo stesso meccanismo usato per l'attuale fondo di solidarietà, come descritto al paragrafo 47,

- Garanzia per i prestiti:

è contrario alle proposte della Commissione per questo meccanismo nell'ambito della rubrica 4 e propone di estendere un meccanismo simile ad altre rubriche, come descritto al paragrafo 47,

- Sottorubrica 1a): Competitività per la crescita e l'occupazione:

ritiene che gli "obiettivi di Lisbona" debbano restare una priorità per l'Unione nel prossimo quadro finanziario e che vadano compiuti sforzi significativi per il loro conseguimento; ritiene che i mezzi di bilancio dovrebbero essere appropriati ma realistici, aumentati ma non sovrastimati, limitati alla sussidiarietà e dotati di un chiaro valore aggiunto europeo; appoggia pertanto pienamente la proposta della Commissione per la ricerca e le TEN-T; propone una riassegnazione globale di 4,7 miliardi EUR dalle attività marginali e non prioritarie alla rubrica 3 (+ 1,3 miliardi EUR), alla rubrica 4 (+2,7 miliardi EUR) e all'apprendimento permanente (+670 milioni EUR); propone inoltre una riassegnazione interna di 200 milioni EUR dalla TEN-E all'agenda sociale,

- Rubrica 3: cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia:

ritiene che le politiche da finanziare in questa rubrica, in particolare quelle in materia di libertà, sicurezza e giustizia nonché di gioventù e cultura, costituiscano priorità elevate per il Parlamento europeo; ritiene quindi che il volume globale di stanziamenti andrebbe aumentato di 1,3 miliardi EUR, di cui 1 miliardo EUR per i diritti fondamentali e la lotta contro la criminalità, 140 milioni EUR per la cultura e 189 milioni EUR per Gioventù,

- Rubrica 4: l'UE come partner globale (e PESC):

ritiene che le ambizioni dell'Unione allargata nel prossimo periodo, in particolare per lo strumento di preadesione (IPA) e per lo strumento di vicinato e partenariato (ENPI), l'esigenza di finanziare crisi e la riconfigurazione della politica estera contemplata nella Costituzione giustifichino un aumento di 2,7 miliardi EUR e una riassegnazione di 1,2 miliardi EUR; sottolinea che l'aumento di 900 milioni EUR per la PESC sarà reso disponibile soltanto previo accordo con il Consiglio sul ruolo del Parlamento europeo nel processo decisionale,

- Spese amministrative:

ritiene che la spesa amministrativa della Commissione debba essere ridotta di 2,9 miliardi EUR conformemente al rigore imposto alle amministrazioni nazionali, tenendo presente lo sviluppo di nuove forme di governance (agenzie) e considerando che i successivi allargamenti non dovrebbero generare sistematicamente nuove risorse;

50.   ritiene che i negoziati non dovrebbero essere centrati soltanto sulle percentuali e sugli importi ma dovrebbero introdurre anche altri elementi quali i principi di equità e di gradualità che sono fondamentali per l'UE, al fine di raggiungere un equilibrio che possa rispondere alle aspettative degli Stati membri e dei cittadini; chiede alla Commissione e al Consiglio di considerare tali elementi come condizioni sine qua non per pervenire ad un accordo con il Parlamento europeo; dichiara a tale riguardo quanto segue:

- Aspetti legati alla Costituzione:

è deciso a respingere ogni impegno giuridico che abbia un effetto vincolante negativo una volta entrata in vigore la Costituzione; sollecita pertanto il Consiglio e la Commissione a concludere un "gentleman's agreement" per salvaguardare i poteri legislativi del Parlamento e per introdurre una clausola di revisione per gli atti legislativi che cambieranno procedura con l'entrata in vigore della Costituzione, rafforzando il ruolo del Parlamento europeo; esorta il Consiglio e la Commissione a convenire su tale impegno nel prossimo accordo interistituzionale;

- Regolamento finanziario:

è convinto che i principi di sana gestione contenuti nel regolamento finanziario e nelle sue norme di applicazione debbano essere rivisti per agevolare l'esecuzione e accelerare restituzioni (o rimborsi) agli Stati membri; esorta la Commissione e il Consiglio ad accordarsi su una rielaborazione delle disposizioni destinate a facilitare l'applicazione e semplificare le procedure;

- Onere amministrativo:

sottolinea che la Commissione dovrebbe adottare misure atte a semplificare la gestione amministrativa e migliorarne l'efficienza per quanto concerne l'attuazione dei programmi comunitari a livello dei suoi propri servizi, degli Stati membri e dei beneficiari finali, in particolare nel caso di progetti su scala ridotta; ritiene che andrebbe effettuata un'analisi approfondita dell'efficienza della gestione amministrativa della legislazione comunitaria ad ognuno di questi quattro livelli, identificando così le possibilità di aumentare l'efficienza e l'efficacia delle spese amministrative; propone che tale analisi venga applicata globalmente all'intero bilancio;

- Certificazione da parte degli Stati membri:

ritiene che il Parlamento europeo, in quanto parte dell'autorità di bilancio, abbia una responsabilità nell'ottimizzare l'esecuzione dei fondi destinati dagli Stati membri al bilancio dell'UE; è deciso a migliorare l'attuazione dei programmi finanziati nell'ambito del prossimo quadro finanziario; esorta gli Stati membri a fornire una certificazione dei loro impegni finanziari per tutte le politiche condotte con condivisione di competenze, mediante una dichiarazione informativa formale ex ante e una dichiarazione annuale d'affidabilità ex post, elaborata dalla massima autorità politica e amministrativa degli Stati membri (il ministro delle Finanze); chiede di conseguenza alla Commissione di introdurre i meccanismi appropriati per sospendere i pagamenti in caso di mancata ottemperanza a tale richiesta; non è disposto a proporre alcun aumento significativo di fondi a favore di programmi se gli Stati membri non garantiscono che impegneranno gli stanziamenti; considera l'accettazione dell'idea delle "dichiarazioni informative" una condizione sine qua non per il consenso del Parlamento europeo a un nuovo accordo interistituzionale sulle prospettive finanziarie;

- Risorse proprie e meccanismo di correzione:

appoggia le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2004, secondo cui i negoziati sulle spese dell'Unione europea devono essere visti in un contesto globale che includa la questione delle risorse proprie, il meccanismo di correzione e l'esame di una possibile semplificazione del sistema; chiede una revisione del sistema delle risorse proprie che porti a breve termine ad una distribuzione più equa degli oneri netti e instauri, prima della fine delle prossime prospettive finanziarie, un sistema autonomo di finanziamento dell'UE; propone che il lavoro di preparazione di tale nuovo sistema sia affidato ad una conferenza interparlamentare che associ il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali, nello spirito del protocollo della Costituzione relativo al ruolo dei parlamenti nazionali;

- Strumenti finanziari e cofinanziamento:

chiede alla Commissione di presentare proposte per accompagnare l'attuazione di tutte le politiche comuni con nuovi strumenti finanziari e meccanismi di cofinanziamento; ritiene che questi strumenti dovrebbero servire a far fronte alle inefficienze del mercato, agendo come catalizzatori per gli investitori privati; ritiene che obiettivi fondamentali dovrebbero essere l'ottimizzazione del bilancio e un forte effetto moltiplicatore; ciò si ottiene in particolare mediante gli strumenti di garanzia alle PMI, ma anche attraverso un sostegno mirato al capitale di rischio, comprese le reti dei "business angels" (investitori privati informali) e il trasferimento di tecnologia;

Parte IV: Raccomandazioni per le commissioni permanenti sugli aspetti legislativi

51.   ritiene che le seguenti raccomandazioni debbano costituire un orientamento indicativo per le commissioni specializzate, fatte salve le future decisioni legislative;

Competitività e innovazione

52.   permane preoccupato per il fatto che i precedenti programmi in materia di innovazione e competitività non siano riusciti a fornire il nesso necessario tra la ricerca fondamentale e applicata e l'innovazione industriale, un fatto parzialmente imputabile all'esiguità delle risorse finanziarie; ritiene che il sostegno del pubblico europeo sia indispensabile per realizzare gli obiettivi di Lisbona; ritiene che la Commissione debba proporre uno snellimento delle sue procedure finanziarie onde agevolare l'attuazione della politica di ricerca; ritiene che gli strumenti finanziari debbano essere rielaborati in modo più preciso e mirato e che l'istituzione di un programma ambizioso per la competitività e l'innovazione dotato di risorse finanziarie adeguate sia di vitale importanza per sostenere una politica industriale orientata verso la "prosperità", in particolare per le PMI, che potrebbe trarre grande vantaggio dalla ricerca mediante le applicazioni industriali, come il trasferimento di tecnologia dalle università e dai centri di ricerca verso le applicazioni a livello industriale; è del parere che si debbano compiere ulteriori passi per incentivare lo sviluppo della società dell'informazione come proposto dalla Commissione, sviluppando e promuovendo norme internazionali per le TIC e la tecnologia di telecomunicazione mobile, controllando l'esecuzione del quadro legislativo per le comunicazioni elettroniche e sostenendo le attività comunitarie di analisi comparativa nel settore delle iniziative relative al piano d'azione eEurope e potenziando ulteriormente la ricerca comunitaria in materia di sicurezza; ritiene che tale programma rivesta un'importanza fondamentale per conseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona in materia di nuove tecnologie ed eco-tecnologie; reputa necessario assicurare adeguati finanziamenti per il Piano d'azione comunitario in materia di tecnologie ambientali (ETAP) nell'ambito del Settimo programma di ricerca dell'UE (FP7) e del Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP); chiede finanziamenti sufficienti a favore delle PMI innovative e delle iniziative mirate a promuovere la commercializzazione della ricerca e il trasferimento di tecnologia, in particolare attraverso il FEI;

Programma spaziale

53.   rileva che la politica spaziale europea forma attualmente parte del programma quadro di ricerca; segnala che, in previsione dell'entrata in vigore delle pertinenti disposizioni della Costituzione, da cui il programma spaziale trae la propria base giuridica (articolo III-254), la politica spaziale deve essere trattata come un ambito politico separato, con la sua base giuridica chiaramente definita, ed essere dotata di risorse finanziarie adeguate e strumenti finanziari idonei a sostenere le attività di ricerca legate al campo spaziale nonché lo sviluppo e il funzionamento delle infrastrutture di Galileo e GMES e l'accesso dell'UE allo spazio; ritiene che nel programma quadro debbano essere introdotte norme particolari per consentire l'esecuzione di queste attività specifiche;

Reti transeuropee

54.   rileva che, date le dimensioni dei progetti e le loro dotazioni finanziarie, non esiste un autentico sostituto dei fondi nazionali o comunitari; constata che la speranza spesso nutrita di vedere crescere la partecipazione degli investitori privati non si è trasformata per il momento in realtà, salvo rare eccezioni; prende atto dell'adozione del nuovo regolamento (CE) n. 807/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, recante modifica del regolamento (CE) n. 2236/95 del Consiglio, che stabilisce i principi generali per la concessione di aiuti finanziari comunitari nel campo delle reti transeuropee(8), che prevede la concentrazione degli aiuti sui progetti che ne hanno più bisogno (progetti transfrontalieri prioritari o progetti che attraversano ostacoli naturali) e che aumenta il tasso massimo di assistenza per i progetti prioritari al 20-30% e in casi eccezionali al 50%;

Agenda per la politica sociale

55.   prende atto della proposta legislativa per il nuovo programma PROGRESS e sottolinea l'importanza e la necessità di un programma europeo coerente che includa finanziamenti adeguati in tale ambito e stimoli l'azione a livello nazionale; ritiene pertanto che il quadro finanziario di PROGRESS debba essere aumentato se l'Unione europea intende seriamente attuare la strategia di Lisbona e l'agenda sulla politica sociale;

Coesione

56.   chiede alla Commissione di stabilire "obiettivi di sviluppo" e indicatori misurabili, concreti e precisi aventi una dimensione economica, sociale e ambientale in linea con le conclusioni dei Consigli europei di Lisbona e Göteborg, e di semplificare le attuali procedure amministrative in modo tale da alleviare l'onere amministrativo a carico degli Stati membri, se del caso mediante una revisione delle pertinenti disposizioni del regolamento finanziario; sottolinea che il massimale del 4% dell'RNL per i pagamenti a titolo dei Fondi strutturali, benché basato su esperienze precedenti, dovrebbe essere interpretato in maniera più elastica; ritiene che sia possibile valutare l'opportunità di un'ulteriore differenziazione temporanea dei tassi di cofinanziamento dei programmi comunitari; invita gli Stati membri a risolvere i problemi relativi alla gestione congiunta e a migliorare l'affidabilità dei controlli che effettuano e dei loro metodi di previsione; chiede inoltre un chiaro impegno e un calendario preciso per l'attuazione del principio delle dichiarazioni informative da parte della massima autorità politica ed esecutiva dei vari Stati membri (ministro delle Finanze);

57.   segnala che la politica regionale non può essere considerata separatamente dalla normativa sugli aiuti regionali e sollecita coerenza tra le proposte, evitando eccessive disuguaglianze nell'assistenza alle regioni limitrofe, giacché ciò potrebbe tradursi in crasse distorsioni della concorrenza; sottolinea la particolare situazione delle regioni ultraperiferiche (articolo 299, paragrafo 2, del trattato CE) che richiedono un trattamento differenziato quanto ai parametri della politica di coesione; propone un meccanismo di transizione che consenta alle regioni interessate dall'effetto statistico di continuare a beneficiare di un sufficiente sostegno comunitario, in quanto nessuna regione dovrebbe ritenere di essere stata penalizzata dall'allargamento; sottolinea inoltre la necessità di riconoscere l'interazione tra politica regionale e politica della concorrenza nelle regioni interessate dall'effetto statistico e di tenerne conto nell'analisi degli effetti che hanno (o avranno) le norme attuali e future in materia di aiuti di Stato sulle regioni in questione e sottolinea inoltre che le regioni di transizione, specialmente quelle che tecnicamente ricadono sotto l'obiettivo 1, ma anche quelle coperte dall'obiettivo 2, dovrebbero ricevere un sostegno adeguato e ottenere un trattamento preferenziale nell'applicazione delle norme sugli aiuti di Stato;

58.   si compiace della pubblicazione, da parte della Commissione, di un progetto di documento inteso ad istituire uno strumento UE di garanzia ai prestiti per i progetti TEN nel settore dei trasporti; ritiene che tale soluzione potrebbe essere estesa ad altri settori allo scopo di promuovere gli investimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona;

Agricoltura

59.   ritiene che uno dei principali obiettivi della PAC sia di garantire il modello di multifunzionalità del settore agricolo europeo, di assicurare il funzionamento del mercato interno dei prodotti agricoli e un reddito adeguato per gli agricoltori, di garantire la disponibilità di prodotti agricoli locali di alta qualità e, al tempo stesso, elevate norme in materia di salute e benessere degli animali, di sostenere ulteriormente le zone rurali in notevole ritardo rispetto alle zone urbane in termini di reddito, infrastrutture e accesso ai servizi, di promuovere pratiche agricole sostenibili ed ecocompatibili al fine di preservare l'ambiente, nonché di conseguire, nel contesto della strategia di Lisbona, un rafforzamento della competitività dell'agricoltura europea affinché possa fornire un contributo alla salvaguardia dei posti di lavoro nel settore agricolo;

60.   prende atto delle importanti riforme della PAC e delle organizzazioni comuni di mercato attuate dall'Unione europea a partire dal 1999; invita pertanto la Commissione a dare risalto presso i partner dell'UE ai grandi sacrifici già compiuti dai produttori comunitari come risultato di tali riforme e a difendere, nel quadro dei negoziati commerciali dell'agenda per lo sviluppo di Doha, il modello della multifunzionalità dell'agricoltura europea; sottolinea altresì la necessità di salvaguardare la preferenza comunitaria, in particolare mediante un equo e giusto equilibrio tra le richieste dei paesi in via di sviluppo in materia di accesso al mercato e la stabilità e la sostenibilità dei mercati comunitari, al fine di permettere una buona gestione di questi ultimi ed evitare crisi che potrebbero provocare ulteriori oneri finanziari per l'Unione europea e dunque ulteriori difficoltà di bilancio;

61.   rammenta che la riforma fondamentale della politica agricola varata nel 2003, inclusa la riforma di quasi tutte le organizzazioni di mercato, era basata sulla validità del quadro finanziario definito nella decisione del Consiglio europeo dell'ottobre 2002; ricorda inoltre che il Parlamento europeo ha approvato il trattato e l'atto concernenti le condizioni di adesione dei 10 nuovi Stati membri, i cui aspetti finanziari relativi all'agricoltura erano fondati sull'accordo del Consiglio europeo;

Pesca

62.   considera la politica comune della pesca (PCP) un elemento essenziale, insieme ad altri, degli sforzi ambientali dell'UE per riequilibrare l'ecosistema marino, nel quale alcuni stock sono sovrasfruttati; ritiene che la dotazione prevista dalla Commissione costituisca il minimo essenziale per la conservazione degli stock e per realizzare gli obiettivi stabiliti all'epoca della riforma della politica comune della pesca dell'anno 2002, basati sullo sviluppo sostenibile; ritiene che la PCP debba tenere maggiormente conto della situazione dei pescatori e prestare una particolare attenzione al caso specifico delle regioni ultraperiferiche;

Ambiente

63.   ritiene che la politica ambientale dell'Unione europea si sia dimostrata uno strumento essenziale nel contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, a fermare il declino degli habitat naturali e della biodiversità, a proteggere le risorse idriche, a migliorare l'ambiente, la salute e la qualità della vita, a promuovere l'utilizzo e la gestione sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti e a sviluppare approcci strategici in materia di elaborazione e attuazione delle politiche e di informazione/sensibilizzazione, nonché di crescita economica sostenibile e di coesione occupazionale ed ecologica;

64.   sottolinea che i settori della politica ambientale contribuiscono al conseguimento degli obiettivi di Lisbona e di Göteborg; è fortemente a favore dell'integrazione degli aspetti di politica ambientale in altri settori politici; sottolinea che gli aspetti e gli impatti ambientali, quali le tecnologie della ricerca, la ricerca ambientale e la protezione dell'ambiente, devono essere presi pienamente in considerazione nel finanziamento delle politiche di cui alle rubriche 1 e 2;

Uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia

65.   plaude agli sforzi volti a semplificare e razionalizzare la situazione attuale in tale ambito mediante la definizione di tre programmi quadro ("Solidarietà", "Sicurezza" e "Giustizia"), che garantiranno anche maggiore flessibilità nella ripartizione delle priorità tra i diversi interventi, ma sottolinea che questo approccio non dovrebbe diminuire il controllo politico e di bilancio esercitato dal Parlamento europeo; avverte che l'introduzione della nozione di "gestione condivisa con gli Stati membri" per l'attuazione dei programmi in tale ambito va accompagnata da adeguati meccanismi di controllo;

66.   attende che la Commissione presenti proposte legislative prima di formulare il suo parere finale circa il contenuto specifico dei programmi e, in particolare, circa l'adeguatezza della quota dei fondi complessivi proposti dalla Commissione per ciascun programma al fine di dare la necessaria visibilità alle maggiori priorità del Parlamento europeo in tale ambito: la promozione dei diritti fondamentali, il rafforzamento della sicurezza dei cittadini e l'effettiva applicazione delle politiche comuni in materia di immigrazione e asilo (in particolare per quanto riguarda il Fondo per il rifugiati);

Tutela dei consumatori e sanità pubblica

67.   invita la Commissione a presentare senza indugio le proposte legislative per il nuovo programma di politica dei consumatori e di sanità pubblica, onde permettere al Parlamento europeo e al Consiglio di avviare i lavori legislativi in tempo utile per l'entrata in vigore dei programmi all'inizio del 2007; resta persuaso che una suddivisione in due nuovi programmi distinti - politica per i consumatori e sanità pubblica - rappresenti la migliore soluzione per soddisfare le priorità dell'UE; sottolinea la necessità di aumentare sostanzialmente rispetto alla situazione attuale le risorse finanziarie destinate al nuovo programma; fa presente che va tenuto conto dell'impatto del precedente allargamento e del futuro allargamento a paesi con deficit negli ambiti sanitario e dei consumatori, nonché della proposta estensione del campo d'azione del programma;

Istruzione e formazione

68.   ritiene necessario aumentare l'importo medio delle borse di studio Erasmus per la mobilità degli studenti; ritiene che, nel corso della durata del programma, il sottoprogramma Comenius dovrebbe puntare a coinvolgere più studenti in attività didattiche congiunte; reputa che tali miglioramenti del programma richiedano un considerevole aumento dell'importo di riferimento proposto dalla Commissione;

Favorire la cultura e la diversità europee

69.   pone in rilievo l'importanza del settore audiovisivo per quanto riguarda i cambiamenti tecnologici e i processi economici innovativi e sottolinea il contributo che esso può apportare alla creazione di un'economia della conoscenza come concepita dal processo di Lisbona; sottolinea che lo sviluppo del settore audiovisivo dipende in primo luogo dal settore privato, dai mezzi di comunicazione indipendenti e dai finanziamenti pubblici messi a disposizione dagli Stati membri; sottolinea i risultati positivi dei programmi MEDIA in vigore e il fatto che tali programmi si sono dimostrati molto efficaci e dotati di un notevole valore aggiunto europeo ai fini del sostegno allo sviluppo del settore; sottolinea l'importanza di garantire un livello adeguato di finanziamento per il programma MEDIA 2007 e rileva che l'importo proposto dalla Commissione è il minimo necessario per raggiungere gli obiettivi del programma;

70.   accoglie con favore l'integrazione di numerose attività con quadri finanziari estremamente ridotti nel nuovo programma CULTURA 2000 e sottolinea che continua a rivestire importanza cruciale un adeguato livello di finanziamento in tale ambito, rimarcando nel contempo la necessità di includere nel nuovo quadro pluriennale le principali attività del programma d'azione per il periodo 2004-2006; chiede alla Commissione di promuovere le azioni del Patto europeo per la gioventù adottato dal Consiglio europeo del 22 e 23 marzo 2005; avalla le dichiarazioni dei ministri della cultura riuniti a Rotterdam nel luglio 2004, secondo cui il bilancio per la cultura dev'essere notevolmente aumentato;

Politiche esterne

71.   accoglie con favore, in linea di principio, la semplificazione degli strumenti di finanziamento della rubrica 4, ma si chiede se il loro numero e la loro ripartizione, così come proposti dalla Commissione, siano appropriati per quanto concerne la trasparenza, la visibilità e il controllo democratico dell'uso dei fondi; osserva in particolare che:

   - le basi giuridiche dei nuovi strumenti di finanziamento stabiliscono chiaramente il ruolo del Parlamento europeo nella definizione degli obiettivi dei programmi geografici o tematici che deriveranno da tali strumenti,
   - la proposta sulla cooperazione allo sviluppo e la cooperazione economica dovrebbe essere rivista sulla base di una struttura geografica che operi una distinzione molto chiara tra aiuto ai paesi in via di sviluppo e cooperazione con i paesi industrializzati, con una ripartizione degli stanziamenti conforme a linee tematiche corrispondenti alle priorità e agli obiettivi politici orizzontali dell'Unione,
   - le basi giuridiche dello strumento di preadesione e dello strumento di stabilità andrebbero riviste per consentire il ricorso alla procedura di codecisione,
   - l'ambiente è una componente a pieno titolo delle azioni esterne così come di quelle interne dell'UE; sottolinea la responsabilità dell'Unione europea di affrontare le sfide ambientali globali mediante programmi esterni, definiti con i paesi partner in via di sviluppo,
   - la Commissione dovrebbe proporre un regolamento distinto che assicuri la necessaria flessibilità all'iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (linea di bilancio 19-04) in quanto unico strumento esterno dell'UE che non richiede il consenso del paese interessato, nonché permettere il ripristino del pieno controllo parlamentare sul programma;

o
o   o

72.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alle altre istituzioni e organismi interessati, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 172 del 18.6.1999, pag. 1.
(2) GU C 310 del 16.12.2004, pag. 1.
(3) GU L 253 del 7.10.2000, pag. 42.
(4) GU C 104 E del 30.4.2004, pag. 991.
(5) Testi approvati, P6_TA(2004)0005.
(6) Testi approvati, P6_TA(2004)0075.
(7) Relazione presentata nel 1977 da un gruppo di esperti su richiesta della Commissione.
(8) GU L 143 del 30.4.2004, pag. 46.


Quadro finanziario 2007-2011 Allegato

Milioni di euro ai prezzi 2004

Stanziamenti di impegno

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

totale 2007-2013

1. Crescita sostenibile

57 612

60 612

63 560

65 558

67 699

70 559

73 435

459 035

1a. Competitività per la crescita e l'occupazione

11 010

13 157

15 377

17 207

19 190

21 272

23 350

120 563

1b. Coesione per la crescita e l'occupazione

46 602

47 455

48 183

48 351

48 509

49 287

50 085

338 472

2. Conservazione e gestione delle risorse naturali

56 744

56.866

56 980

56 747

56 524

56 299

56 088

396 248

di cui: Agricoltura - Spese relative al mercato e aiuti diretti

43 120

42 697

42.279

41 864

41 453

41 047

40 645

293 105

3. Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1 777

2 156

2 470

2 778

3 096

3 420

3 741

19 437

4. L'UE come partner globale

8 235

8 795

9 343

10 050

10 782

11 434

12 060

70 697

5. Amministrazione

3 675

3 815

3 950

4 090

4 225

4 365

4 500

28 620

Compensazioni

419

191

190

-

 

800

TOTALE stanziamenti di impegno

128 462

132 434

136 493

139 223

142 326

146 077

149 824

974 837

Stanziamenti di impegno in percentuale dell'RNL(1)

1,17%

1,18%

1,19%

1,18%

1,18%

1,19%

1,19%

1,18%

-47 518

Massimale spese amministrative della Commissione

3 114

3 321

3 528

3 744

3 942

4 140

4 356

26 145

Massimale agenzie (stima)

307

313

320

326

332

339

346

2 283

TOTALE stanziamenti di pagamento(2)

116 403

120 003

123 680

126 154

128 966

132 365

135 760

883 329

Pagamenti in percentuale dell'RNL

1,06%

1,07%

1,08%

1,07%

1,07%

1,07%

1,08%

1,07%

(1) Basato sul documento di lavoro della Commissione SEC(2005) 0494 def. (adeguamenti tecnici).
(2) Rapporto impegni/pagamenti basato sul documento della Commissione COM(2004)0498.

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