Risoluzione del Parlamento europeo sulla società dell'informazione (2004/2204(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione verso un partenariato globale nella società dell'informazione: seguito del vertice di Ginevra delle Nazioni Unite sulla società dell'informazione (WSIS) (COM(2004)0111),
– viste le conclusioni del Consiglio del 9 e 10 dicembre 2004 (15472/04),
– vista la comunicazione della Commissione "Verso un partenariato mondiale nella società dell'informazione: tradurre in pratica i principi di Ginevra" (COM(2004)0480),
– viste le conclusioni del Consiglio dell'8 e 9 marzo 2004 (6606/04),
– visti la dichiarazione di principio e il piano d'azione sul Vertice delle Nazioni Unite sulla società dell'informazione (WSIS) approvati a Ginevra il 12 dicembre 2003,
– vista la risoluzione dell'UNESCO 32C/34 del 17 ottobre 2003 sull'opportunità di elaborare uno strumento normativo internazionale sulla diversità culturale,
– visto lo studio preliminare del consiglio esecutivo dell'UNESCO del 12 marzo 2003 sugli aspetti tecnici e giuridici relativi all'opportunità di uno strumento normativo sulla diversità culturale,
– visto il parere sotto forma di lettera trasmesso dal Presidente del Parlamento ai Presidenti della Commissione e del Consiglio il 26 novembre 2003,
– viste le conclusioni del Consiglio del 5 giugno 2003 (9686/03),
– vista la comunicazione della Commissione "Verso un partenariato globale nella società dell'infomazione: La prospettiva UE nel quadro del Vertice delle Nazioni Unite sulla società dell'informazione (WSIS)" (COM(2003)0271),
– vista la dichiarazione universale dell'UNESCO sulla diversità culturale del 2 novembre 2001,
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e il parere della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0172/2005),
A. considerando che la riunione WSIS Tunisi (il Vertice di Tunisi), che si terrà dal 16 al 18 novembre 2005, costituisce una seconda fase essenziale per la promozione delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC), come fattore di sviluppo sostenibile e di crescita condivisa, visto che la povertà non significa soltanto essere privati dei beni, ma anche essere privati dell'integrazione nella società,
B. considerando che le TIC costituiscono uno strumento strategico per le politiche degli Stati e un metodo privilegiato di cooperazione e di ricerca dei benefici reciproci grazie al piano d'azione tra paesi sviluppati, emergenti e meno sviluppati,
C. considerando che le TIC possono contribuire sia all'equilibrio mondiale che al progresso individuale, favorendo la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio,
D. considerando che la decisione dell'UNESCO di adottare una convenzione sulla diversità culturale, rappresenta un'iniziativa cruciale per lo sviluppo di una società dell'informazione più inclusiva, basata sulla protezione della diversità dell'espressione culturale, sugli scambi culturali internazionali e sulla promozione del pluralismo,
E. considerando che la società dell'informazione dovrebbe essere aperta a tutti, dal momento che l'istruzione e la formazione, la sanità, la ricerca e gli scambi commerciali costituiscono applicazioni prioritarie delle TIC vicine ai cittadini,
F. considerando che lo sviluppo rapido delle TIC dovrebbe contribuire a rafforzare la democrazia e la partecipazione dei cittadini affinché essi siano più attori che consumatori,
G. considerando che le TIC dovrebbero svilupparsi entro un quadro di autorità di regolamentazione indipendenti, che garantisca l'accesso, la libertà di espressione e di informazione, la diversità culturale e il multilinguismo,
H. considerando che l'Unione europea trae la sua efficienza dal coordinamento degli Stati membri e dal coinvolgimento positivo della Commissione, coerentemente coi i suoi obiettivi politici e il suo impegno nei confronti dei paesi meno sviluppati,
I. considerando che le TIC sono parte integrante della società fondata sulla conoscenza e l'informazione voluta dalla Strategia di Lisbona per l'Unione europea e dalla dichiarazione di Barcellona,
J. considerando che l'Unione deve svolgere un ruolo significativo nella riduzione territoriale e sociale del divario digitale attraverso il successo delle sue politiche interne e lo sviluppo di un partenariato che associ autorità pubbliche, imprese e società civile,
K. considerando che l'Unione dispone degli strumenti per la lotta contro il divario digitale: politica di aiuto allo sviluppo, cooperazione economica e scientifica internazionale, istituzioni di finanziamento (come la Banca europea per gli investimenti (BEI)),
L. considerando che l'Unione europea ha dimostrato, adottando un quadro legislativo comune per le comunicazioni elettroniche, l'importanza fondamentale di un mercato aperto e competitivo per generare investimenti nei nuovi servizi e per offrire collegamenti ad alta velocità a prezzi abbordabili,
M. considerando che il diritto all'istruzione e il diritto all'accesso alla formazione professionale e permanente fanno parte dei diritti fondamentali previsti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
1. si compiace per l'impegno rinnovato del Consiglio a operare per il successo della seconda fase del WSIS;
2. approva nel loro insieme le proposte formulate dalla Commissione segnatamente per quanto riguarda il ruolo decisivo di un quadro normativo favorevole agli investimenti, le applicazioni delle TIC nei settori prioritari, tra cui il governo on line, l'importanza della ricerca e dell'innovazione, nonché il contributo delle TIC allo sviluppo ed auspica che la Commissione sviluppi una strategia conforme al piano di azione globale WSIS che verrà definito in occasione del Vertice di Tunisi;
3. sottolinea che:
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il buon coordinamento degli Stati membri ha facilitato il coinvolgimento della Commissione nel processo WSIS, in particolare nel gruppo di lavoro sulla governance di Internet;
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l'esperienza dell'Unione consente di contribuire positivamente a un ambiente normativo favorevole alla realizzazione del piano d'azione WSIS;
4. sottolinea che:
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lo sviluppo delle TIC potrebbe aggravare il divario digitale favorendo coloro che ne hanno accesso e ne conoscono l'utilizzo, per cui tale rischio dev'essere tenuto presente nel quadro di tutte le azioni raccomandate, adeguandole alle situazioni regionali, nazionali o locali;
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le TIC contribuiscono alla competitività e al miglioramento del livello di conoscenze e di competenze, per cui è opportuno annettere analoga importanza agli aspetti economici e culturali delle TIC affinché ciò vada a beneficio dell'occupazione, delle imprese e della coesione sociale;
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un'attenzione particolare dovrebbe essere conferita ai problemi che potrebbero sorgere dalla concentrazione dei servizi mobili ed Internet e dal loro contenuto; invita la Commissione a monitorare le conseguenze di una tale concentrazione;
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l'accesso individuale va sviluppato analogamente all'accesso collettivo;
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l'e-Inclusion deve fondarsi sull'accessibilità, su un'offerta di servizi on-line (governo, istruzione e formazione continua, sanità e scambi commerciali) e sull'insegnamento e l'apprendimento del loro utilizzo, tenendo presente che la gratuità può coniugarsi alle prestazioni di base più indispensabili con l'accordo di tutti i partner, dato che il soft-ware libero e il soft-ware open source (FLOSS) possono costituire uno dei mezzi di accesso a tali prestazioni;
5. insiste:
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sul ruolo strategico della R&S in tutte le fasi e a tutti i livelli del processo: sviluppo ed espansione delle nuove tecnologie, procedure di comparazione e di valutazione del piano d'azione con la creazione di osservatori;
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sulla necessità di integrare nelle ricerche prioritarie gli studi socioeconomici che consentono di migliorare l'impatto umano e sociale dell'accesso alle TIC;
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sull'opportunità che rappresentano l'elaborazione in corso del 7° Programma quadro in materia di ricerca e sviluppo e l'aumento del bilancio della ricerca;
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sull'importanza di sviluppare qualifiche e competenze locali sostenendo l'istruzione e la ricerca nel settore dell'informatica;
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sulla necessità di sviluppare capacità imprenditoriali innovatrici per consentire ai diversi paesi di utilizzare le TIC per creare servizi e sistemi che rispondano direttamente alle necessità della loro società;
6. si compiace
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per l'accento posto dalla Commissione sulla necessità, in tutti i paesi, di istituire organi di regolamentazione indipendenti e sulla necessità di un quadro chiaro in materia di diritto della concorrenza che permetta agli investitori di agire in tutta sicurezza;
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per l'importanza conferita allo sviluppo delle comunicazioni internazionali, della cooperazione regolamentare e degli scambi di migliori prassi;
7. raccomanda che:
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l'Unione e i suoi Stati membri accelerino la costituzione di reti di ricerca sulle TIC attraverso infrastrutture come GEANT, attraverso la creazione di poli di eccellenza o di piattaforme tecnologiche e reti di esperti e di operatori dell'istruzione e della formazione continua;
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sia attuata una politica attiva di sostegno quanto all'utilizzazione di programmi comuni basati sull'informazione che beneficiano di finanziamenti pubblici, al fine di divulgare i risultati della ricerca in tutti i settori in cui potrebbero rivelarsi utili;
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vi siano associati per quanto necessario i responsabili pubblici e i rappresentanti della società civile e del settore privato;
8. invita l'Unione e gli Stati membri a:
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considerare il WSIS un acceleratore di cooperazione nelle aree tradizionali di prossimità geografica o storica (Mediterraneo, ACP, …) e uno strumento per nuove cooperazioni con paesi in via di sviluppo;
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tener conto prioritariamente delle necessità in materia di infrastruttura e di formazione dei paesi meno sviluppati;
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considerare le conoscenze e il know-how locali e regionali nella cooperazione sulle prassi e i contenuti;
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operare affinché l'intervento dell'UE contribuisca a garantire l'equilibrio tra la crescita economica, la competitività e l'occupazione, da una parte, e la sostenibilità sociale ed ambientale, dall'altra;
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ricorrere a forme flessibili di partenariato pubblico-privato aperto (regioni, Stati, enti locali, imprese, associazioni, ONG) associando finanziatori istituzionali, come la BEI, o privati;
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istituire un gruppo di lavoro con le autorità di regolamentazione degli Stati membri al fine di promuovere efficaci modelli di regolamentazione integrati e indipendenti, nonché di condividere l'esperienza di valide misure di apertura del mercato che hanno favorito gli investimenti e ridotto i prezzi al consumo;
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tener conto della salvaguardia della diversità culturale nell'elaborazione della governance;
9. prende atto con interesse della creazione di un fondo di finanziamento volontario, rilevando che questo non si sostituisce alla necessaria messa a disposizione dei finanziamenti esistenti o da creare;
10. propone che sia avviata una riflessione sulle nuove disposizioni al fine di ottimizzare le risorse apportate dai programmi di cooperazione e dal Fondo europeo di sviluppo, come un riutilizzo degli stanziamenti non esauriti per integrare il piano d'azione;
11. ritiene che l'evoluzione della governance di Internet sia una chiave di riuscita del WSIS e debba iscriversi in un calendario compatibile con la dichiarazione di principio e il piano d'azione;
12. sottolinea, tuttavia, che dovrebbe essere mantenuto un sistema di governance di Internet internazionale ed indipendente;
13. sottolinea che la stabilità e l'affidabilità di Internet condizionano l'accessibilità e gli investimenti nelle TIC;
14. ricorda che la sfida implicita nello sviluppo della società dell'informazione consiste nell'utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per migliorare l'effettiva applicazione delle norme in materia di diritti umani a livello internazionale, regionale e nazionale;
15. sottolinea che i programmi di alfabetizzazione informatica digitale sono essenziali per creare uno spazio globale di libertà e sicurezza in cui i cittadini, oltre ad essere potenziali consumatori di informazione, beneficino pienamente dei loro diritti di cittadinanza; nota che l'istruzione, compresa quella in materia di diritti umani, è un elemento centrale per una società dell'informazione inclusiva;
16. auspica che il Vertice di Tunisi:
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permetta di progredire nella definizione comune della governance di Internet e in un sistema di organizzazione più rappresentativo dei paesi partner;
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affronti in maniera concertata gli argomenti di interesse generale concernenti la gestione di Internet (gestione dei nomi e degli indirizzi) rafforzi la cooperazione internazionale nel contesto della sicurezza e degli abusi di Internet (compresi gli SPAM) e lotti contro la cibercriminalità (inclusa la pornografia infantile) e i tentativi di limitare il pluralismo, la libertà d'espressione e il rispetto dei diritti umani;
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definisca le responsabilità pubbliche in particolare:
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tenga conto della proprietà intellettuale e della diversità culturale nell'elaborazione della nuova governance;
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vigili sulla neutralità e l'interoperabilità delle tecnologie e delle piattaforme numeriche;
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favorisca gli scambi tecnologici, economici e culturali nel quadro di una concorrenza disciplinata in maniera equa;
17. invita il Consiglio e la Commissione a tener conto delle sue raccomandazioni e a continuare a coinvolgerlo nel monitoraggio del WSIS per garantire una concordanza ottimale tra le ambizioni espresse dall'UE e la loro attuazione, in particolare in materia di bilancio, nelle politiche dell'Unione;
18. si compiace per l'iniziativa della Convenzione "W2 i Digital Cities" che si terrà a Bilbao a novembre 2005, promossa dalle "Digital Cities", ma sottolinea la necessità di adottare un'iniziativa anche per definire le regioni digitali;
19. auspica il rafforzamento della partecipazione della società civile europea in vista del Vertice di Tunisi;
20. insiste sull'importanza dell'impegno del settore privato nel processo del WSIS;
21. sottolinea che l'innovazione nei sistemi didattici, i programmi di apprendimento permanente e le iniziative di e-learning (per insegnanti e studenti) dovrebbero essere incoraggiati e raccomanda di concentrare esplicitamente l'attenzione sull'istruzione, la formazione e gli strumenti per la creazione di contenuti che riflettano la diversità culturale;
22. invita gli Stati membri ad agire conformemente all'obiettivo dell'UNESCO "Istruzione per tutti entro il 2015" e a rispondere agli appelli dell'UNICEF per una maggiore dotazione di bilancio a favore dell'istruzione nell'ambito di un patto con le generazioni future;
23. rileva che la globalizzazione implica dei rischi in relazione al rispetto per la diversità culturale in termini di lingue e d'identità, e che la società dell'informazione può anche rappresentare un'opportunità per la promozione del dialogo interculturale attraverso reti globali;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.