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Procedura : 2004/0163(AVC)
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Ciclo del documento : A6-0177/2005

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A6-0177/2005

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PV 05/07/2005 - 13

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PV 06/07/2005 - 4.5

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P6_TA(2005)0277

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Mercoledì 6 luglio 2005 - Strasburgo
Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo di coesione***
P6_TA(2005)0277A6-0177/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione (COM(2004)04922004/0163(AVC))

(Procedura del parere conforme)

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta di regolamento del Consiglio recante (COM(2004)0492 - 2004/0163(AVC)),

–   visto l'articolo 161 del trattato CE,

–   vista la sua risoluzione del 22 aprile 2004 sulla terza relazione sulla coesione economica e sociale(1),

–   visto l'articolo 75, paragrafo 3, del suo regolamento,

–   visti la relazione interlocutoria della commissione per lo sviluppo regionale e i pareri della commissione per i bilanci, della commissione per il controllo dei bilanci, della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per la pesca e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6-0177/2005),

1.   ritiene che la proposta di regolamento sia globalmente in linea con la sua risoluzione del 22 aprile 2004 e si astiene quindi dall'esprimere ulteriormente sostegno diretto alle proposte della Commissione, ma invita tuttavia la Commissione e il Consiglio, soprattutto con riferimento alla discussione in seno a quest'ultimo, a tener conto delle raccomandazioni specifiche figuranti in appresso;

2.   deplora il mancato raggiungimento da parte del Consiglio europeo di un accordo sulle prospettive finanziarie ed esprime la propria preoccupazione per possibili ripercussioni negative sulla politica di coesione; è del parere che l'incertezza riguardo al finanziamento delle politiche strutturali possa ulteriormente minare la fiducia dei cittadini nel progetto europeo;

3.   insiste affinché il Consiglio europeo prenda quanto prima una decisione, e in ogni caso prima della fine del 2005, per far sì che le regioni europee e gli Stati membri abbiano un periodo di tempo adeguato per la preparazione dei nuovi programmi operativi;

4.   chiede che nel nuovo periodo, laddove vi sia riferimento alla coesione economica e sociale, si aggiunga il riferimento al concetto di coesione territoriale e si presti una particolare attenzione allo sviluppo di tale nuovo concetto;

5.   respinge qualsiasi modifica significativa dell'architettura globale della proposta della Commissione, e in particolare qualsiasi tentativo di rinazionalizzare in tutto o in parte la politica regionale dell'Unione (titolo 1);

6.   chiede che le regioni interessate dall'effetto statistico dispongano di un livello di finanziamento pari all'85% delle risorse destinate alle regioni di piena convergenza all'inizio del periodo di finanziamento, una quota che scenderà al 60% entro il 2013;

7.   respinge ogni tentativo di diminuire l'importanza di un forte obiettivo per la concorrenza regionale e l'occupazione, e approva il fatto che esso si concentri sull'accessibilità, la ricerca e lo sviluppo, l'istruzione e la formazione, l'occupazione e l'inclusione sociale nonché sulla società dell'informazione; chiede che tali priorità siano strettamente coordinate con altri programmi e politiche della Comunità, e in particolare con la strategia di Lisbona;

8.   chiede che l'estensione dell'ammissibilità delle regioni di livello NUTS II si applichi anche alle azioni degli obiettivi di "convergenza", senza alcun aumento corrispondente dei fondi comunitari destinati a tali regioni (articolo 6, paragrafo 2);

9.   sottolinea l'importanza di una struttura a tre livelli nel nuovo obiettivo di cooperazione territoriale europea, che comprenda la cooperazione transnazionale, transfrontaliera e interregionale; chiede pertanto l'inclusione della cooperazione interregionale quale componente indipendente di tale obiettivo, analogamente all'attuale programma INTERREG IIIc;

10.   ritiene che il bilancio generale per l'obiettivo di cooperazione territoriale europea debba essere mantenuto e sottolinea l'importanza di tale obiettivo e, con riguardo alla destinazione delle risorse, chiede un cambiamento sostanziale nelle priorità verso la cooperazione transfrontaliera (articolo 18 bis);

11.  11 è contrario all'imposizione di un limite arbitrario di 150 km per definire le regioni marittime ammissibili ai programmi di cooperazione transfrontaliera e chiede che si adottino inoltre misure speciali per garantire che le regioni periferiche sul territorio dell'UE possano partecipare a tali programmi; ritiene in ogni caso che questo criterio relativo alla distanza non dovrebbe essere applicato quando le regioni NUTS di livello III in questione si affacciano sullo stesso mare;

12.   respinge qualsiasi indebolimento del principio del partenariato previsto nella proposta originaria, in particolare in termini di pianificazione strategica e monitoraggio dei programmi; chiede in particolare che sia mantenuto l'elenco di "organismi appropriati" (articolo 10, paragrafo 1, lettera c));

13.   esorta gli Stati membri, di rafforzare i legami tra partner regionali, locali e cittadini, al fine di utilizzare al meglio le loro conoscenze specifiche in sede di preparazione e di esecuzione dei programmi; chiede inoltre, a tale proposito, che si ricorra quanto più possibile al decentramento di competenze per evitare un eccessivo appesantimento amministrativo (articolo 10);

14.   chiede che l'accezione del principio della parità tra uomini e donne sia ampliata in modo da garantire la non discriminazione fondata sul sesso, la razza, l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, e che, in particolare, l'accessibilità per le persone disabili sia una condizione per beneficiare dell'intervento dei Fondi e sia sottoposta a verifica nel corso delle varie fasi di attuazione dei Fondi stessi (articolo 14);

15.   chiede che le valutazioni sui Fondi contengano anche indicazioni sui progressi compiuti nel settore della promozione della parità tra gli uomini e le donne e dell'integrazione sociale, nonché in materia di lotta contro tutte le forme di discriminazione;

16.   invita gli Stati membri e la Commissione ad affermare che la protezione e il miglioramento dell'ambiente saranno promossi nelle varie fasi di esecuzione dei fondi;

17.   chiede che tutti i tentativi di adeguare il quadro finanziario proposto, ivi comprese le risorse globali e la loro ripartizione tra i vari obiettivi e i loro elementi, siano respinti con il massimo vigore ed è comunque del parere che gli importi proposti dalla Commissione ai fini della ripartizione delle risorse tra i diversi obiettivi rappresentino un equo compromesso (articoli da 15 a 22);

18.   ritiene che, data l'esigenza assoluta di un finanziamento strutturale per molte regioni dell'UE nel nuovo periodo di programmazione, tutte le risorse destinate alla politica di coesione dovrebbero essere spese a tal fine; chiede pertanto la possibilità di riutilizzare risposte non ancora spese a seguito delle norme N+2 all'interno della sottocategoria 1b per le regioni che si trovano in una posizione tale da assorbirle sulla base dei principi di efficacia ed equità;

19.   chiede una soluzione politica che preveda speciali meccanismi di compensazione per queste regioni o per gli Stati membri che affrontano perdite finanziarie sostanziali, dovute alle disparità causate dall'esecuzione della proposta della Commissione riguardante l'assegnazione delle risorse finanziarie;

20.   ritiene che la proposta della Commissione di accordare 336,1 miliardi EUR in prezzi 2004 a sostegno delle tre priorità della politica di coesione riveduta costituisce un minimo indispensabile per riuscire la riforma e considera che una volta approvate le prossime prospettive finanziarie, la Commissione, confermerà gli importi indicati nella proposta di regolamento;

21.   ricorda che i Fondi sono soggetti alle disposizioni del regolamento finanziario, e sottolinea la necessità, per la Commissione e gli Stati membri, di applicare le regole di trasparenza e di una gestione finanziaria sana;

22.   chiede che siano mantenuti orientamenti strategici comunitari chiari e globali in materia di coesione, da adottare conformemente alla procedura di cui all'articolo 161 del trattato CE; chiede inoltre che l'eventuale revisione intermedia sia effettuata secondo la stessa procedura, sempre che non sia entrato in vigore il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, nel caso si dovrà applicare l'articolo III-223 per garantire la codecisione legislativa del Parlamento (articoli 23 e 24);

23.   invita ad inserire nell'articolo 23, comma 3, un riferimento alle decisioni riguardanti la rete transeuropea dei trasporti ("TEN-T") (decisione n. 884/2004/CE(2) e decisione n. 1692/96/CE)(3);

24.   chiede che la proposta di regolamento comprenda un collegamento più forte con la strategia europea di sviluppo sostenibile (articolo 23); chiede, in tale contesto, che gli Stati membri dimostrino, nel quadro strategico nazionale, come intendono finanziare le esigenze ambientali, segnatamente il sostegno alla rete Natura 2000, l'attuazione della direttiva quadro sulle acque e la realizzazione degli obiettivi di Kyoto, a partire dalle risorse comunitarie o dalle risorse proprie (articolo 25);

25.   ribadisce la propria richiesta di un trattamento finanziario equilibrato ed equo per le zone che soffrono di svantaggi gravi e permanenti di tipo naturale, climatico o demografico come le isole, le regioni montagnose e frontaliere o quelle scarsamente popolate, in particolare le zone settentrionali assai poco popolate dell'Unione (considerando 12); chiede inoltre che fra le priorità tematiche e territoriali da specificare nella sezione strategica del quadro di riferimento strategico nazionale sia inserito un riferimento a tali zone (articolo 25);

26.   chiede che, al fine di affrontare problemi specifici legati al loro essere isole alla periferia dell'Unione europea, i nuovi Stati membri Malta e Cipro, ricevano un sostegno finanziario adeguato in base alla loro insularità, perifericità e in base al principio di parità di trattamento;

27.   sostiene con forza l'azione speciale di 1 100 milioni di EUR per le regioni più remote proposta dalla Commissione, nonché la possibilità di finanziare aiuti operativi, come previsto dall'articolo 1, paragrafo 1 della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo europeo di sviluppo regionale (COM(2004)0495); chiede che si traduca pienamente in realtà il requisito di cui all'articolo 299, paragrafo 2 del trattato CE, affinché le regioni più remote siano trattate quale caso speciale per quanto concerne il loro accesso ai Fondi strutturali, ivi comprese quelle regioni il cui PIL è già risalito al di sopra del 75% della media comunitaria;

28.   chiede che sia mantenuto il quadro di riferimento strategico nazionale, che viene preparato in stretta cooperazione con i partner di cui all'articolo 10 e che deve rimanere oggetto di una decisione della Commissione negoziata nell'ambito del partenariato (articolo 26);

29.   chiede che venga inserita la possibilità di rivedere il quadro di riferimento strategico nazionale (articolo 26);

30.   chiede una semplificazione del seguito strategico intesa a far sì che gli Stati membri e la Commissione presentino relazioni ogni due anni (articoli 27 e 28); sollecita a tale proposito un dibattito biennale in seno a un forum strategico cui partecipino il Parlamento, la Commissione, il Comitato delle regioni e gli Stati membri (articolo 29);

31.   chiede che, nel quadro dell'approccio secondo cui ogni programma beneficia del finanziamento di un solo Fondo, il limite entro il quale il FSE e il FESR possono finanziare misure che rientrano nel campo di intervento dell'altro Fondo sia portato dal 5% al 10% (articolo 33); suggerisce, tuttavia, che, in talune circostanze, la Commissione possa concedere l'approvazione affinché la stessa autorità di gestione possa occuparsi di più di un intervento, pur mantenendo inalterato il limite del 10%;

32.   chiede che, onde porre l'accento sulla dimensione urbana e in particolare sullo sviluppo urbano sostenibile, ai programmi operativi finanziati dai Fondi strutturali nel quadro degli obiettivi "convergenza" e "competitività regionale ed occupazione" continui ad applicarsi il requisito di fornire informazioni sull'approccio adottato relativamente alla questione urbana, informazioni che devono comprendere l'elenco delle aree urbane selezionate e le procedure per la sottodelega; chiede che tali procedure siano inserite nel contesto del partenariato regionale e locale e ritiene che il livello di finanziamento debba essere almeno equivalente a quello previsto per le aree urbane ammissibili ai sensi della regolamentazione in vigore (articolo 36);

33.   chiede che i tre fondi tengano conto delle priorità delle piccole e delle microimprese, in particolare di quelle artigianali, vista la loro importanza ai fini della coesione e dello sviluppo regionale e il loro contributo alla crescita e all'occupazione, e che sostengano l'applicazione dei principi e delle linee d'azione della Carta europea delle piccole imprese, adottata dal Consiglio europeo di Feira nel 2000;

34.   ritiene che gli Stati membri dovrebbero specificare le modalità della valutazione ambientale strategica di strutture di riferimento strategiche nazionali e di programmi operativi e assicurare l'esecuzione di adeguate valutazioni dell'impatto ambientale dei principali progetti infrastrutturali; invita inoltre la Commissione ad assicurare che i grandi progetti infrastrutturali non siano incompatibili con la protezione e il miglioramento dell'ambiente (articoli 38-40); chiede che siano sospesi i pagamenti per i progetti intrapresi in violazione della legislazione ambientale dell'UE;

35.   chiede un approccio coerente e il mantenimento delle procedure dei Fondi strutturali all'atto della trasformazione degli attuali programmi di vicinato in programmi a titolo dei nuovi strumenti di cooperazione per le frontiere esterne dell'Unione (SEVP e IPA);

36.   chiede che la proposta relativa ad una riserva comunitaria di qualità ed efficacia, concepita come strumento per compensare i progressi compiuti, ivi compreso il Fondo di coesione sia mantenuta; chiede tuttavia di applicare criteri equi, obiettivi, trasparenti e adottati in comune, così da garantire che la riserva raggiunga effettivamente il proprio scopo (articolo 48);

37.   chiede un requisito esplicito ed il riconoscimento del principio e della pratica di accessibilità per le persone disabili negli orientamenti strategici e nel processo di valutazione previsto dagli orientamenti strategici;

38.   chiede agli Stati membri che lo desiderino di prevedere una riserva nazionale per imprevisti e raccomanda una maggior flessibilità quanto agli strumenti per la sua attivazione (articolo 49);

39.   respinge le pressioni volte a modificare i tassi di cofinanziamento proposti (articolo 51), ma chiede che l'aumento consentito per le zone caratterizzate da uno o più degli svantaggi geografici o naturali definiti nella proposta sia raddoppiato e portato a 10 punti percentuali; chiede altresì una maggiorazione di 10 punti percentuali per le zone urbane (articolo 52);

40.   sostiene con forza tutti gli incentivi forniti per mobilitare il capitale privato e promuovere partenariati pubblico / privato nel nuovo periodo di programmazione (articolo 50, lettera d) e articolo 54); ritiene che il calcolo del tasso di cofinanziamento comunitario quale percentuale solo della spesa pubblica dichiarata costituisca un'importante proposta di semplificazione del regolamento e garantisca meglio l'applicazione del principio di addizionalità; a prescindere dal fatto che la spesa pubblica del tasso di cofinanziamento degli Stati membri possa essere parzialmente sostituita da capitale privato nel quadro del programma; chiede al tempo stesso di mantenere la flessibilità prevista dal calcolo del tasso di cofinanziamento per ciascuna priorità, e non per ciascuna misura (articoli 51 e 76); sottolinea tuttavia che il calcolo del tasso di cofinanziamento non dovrebbe pregiudicare la partecipazione delle ONG e di altre organizzazioni senza fini di lucro alle attività dei Fondi strutturali;

41.   richiama l'attenzione in particolare sul fatto che tutte le politiche dell'UE debbono contribuire a raggiungere l'obiettivo della coesione economica e sociale e che la politica commerciale internazionale è anch'essa soggetta a tale obiettivo e non può essere considerata un'eccezione; chiede che la politica commerciale sia delineata in modo tale da evitare di produrre effetti choc sulle regioni e richiama in particolare l'attenzione sul fatto che la delocalizzazione di aziende o unità produttive rappresenta una grave minaccia per lo sviluppo regionale;

42.   ritiene che la proposta della Commissione di imporre correzioni finanziarie alle aziende che delocalizzano la loro attività sia una misura indispensabile per non mettere a repentaglio il consolidamento della coesione economica, sociale e territoriale nelle regioni colpite; propone di istituire sistemi di monitoraggio per quantificare i costi economici e sociali di ogni delocalizzazione, affinché possano essere definite penalità appropriate; invita al tempo stesso ad adottare tutte le necessarie misure giuridiche volte a garantire che le aziende destinatarie di finanziamenti comunitari non delocalizzino per un periodo lungo e predeterminato;

43.   chiede di adottare una disposizione che escluda il cofinanziamento di operazioni da cui risulti una perdita sostanziale di posti di lavoro o la chiusura di stabilimenti nel luogo dove essi già esistono;

44.   sollecita che si introduca un riferimento alla necessità di un alto livello di competenza e qualifiche in materia di gestione dei progetti, poiché ciò è fondamentale per garantire che i progetti siano realizzati rispettando i termini e il bilancio previsti (articolo 57);

45.   chiede un'effettiva applicazione del principio di proporzionalità alla programmazione (articoli 31-37), alla valutazione (articolo 45), alla gestione, al seguito e ai controlli (articoli 57-73), in funzione dell'entità dei programmi; ritiene inoltre che in tali ambiti il principio di semplificazione debba essere applicato a tutti i programmi, a vantaggio di tutti gli Stati membri;

46.   rileva che la Commissione e gli Stati membri condividono la responsabilità dei fondi strutturali; invita gli Stati membri a presentare annualmente una dichiarazione di affidabilità che attesti che il denaro dei contribuenti europei è stato speso in modo, regolare, legale e trasparente, chiede che tali dichiarazioni siano firmate dal ministro delle finanze di ciascuno Stato membro; ritiene che la Commissione debba definire con chiarezza che cosa intende per "irregolarità" ai fini della rendicontazione da parte degli Stati membri;

47.   chiede che sia mantenuto lo spirito delle disposizioni proposte in materia di proporzionalità dei controlli e concernenti i limiti al di sotto dei quali la Commissione non effettua controlli sistematici (33% di cofinanziamento e importo non superiore a 250 milioni di EUR); chiede tuttavia che si tenga conto delle caratteristiche specifiche dei vari Fondi (articolo 73);

48.   respinge qualsiasi modifica delle proposte relative agli importi versati a titoli di prefinanziamento (articolo 81);

49.   respinge qualsiasi ulteriore indebolimento della regola N+2 per i Fondi strutturali, a prescindere dalla flessibilità già proposta per i grandi progetti, dal momento che i vantaggi di tale regola sono dimostrati dai risultati ottenuti grazie ad essa in termini di miglioramento dell'esecuzione delle risorse nell'attuale periodo di programmazione (articolo 93); chiede tuttavia che sia consentita una maggiore flessibilità per il Fondo di coesione;

50.   sollecita una maggiore flessibilità in modo da estendere il termine di due mesi che si propone di riconoscere agli Stati membri per contestare le rettifiche finanziarie apportate dalla Commissione; chiede che tale termine sia modulato in funzione della gravità del problema in questione (articolo 100);

51.   invita la Commissione, in collaborazione con i paesi che rientrano nell'obiettivo di coesione, a individuare una soluzione riguardo al problema dell'ammissibilità dell'IVA non rimborsabile, assicurando un accesso diretto dei comuni ai finanziamenti dei fondi;

52.   respinge qualsiasi tentativo di introdurre fra le spese ammissibili ai fini del calcolo della partecipazione finanziaria della Comunità spese non collegate a investimenti, quali le spese di alloggio; ritiene tuttavia che le spese relative alla ristrutturazione delle case popolari, ai fini del risparmio energetico e della protezione dell'ambiente, dovrebbero figurare fra quelle ammissibili;

53.   respinge qualsiasi riduzione dei massimali per gli aiuti di Stato alle regioni interessate dall'obiettivo "convergenza", compresi quelli soggetti ad effetto statistico; chiede pertanto che tutte le regioni che rientrano nell'obiettivo di convergenza godano di parità di trattamento in termini di norme sugli aiuti ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera a) del trattato CE; chiede inoltre una transizione graduale nei massimali d'aiuto per le regioni NUTS II; sottolinea l'esigenza che sia mantenuto il criterio della differenziazione territoriale, in particolare per quanto concerne gli svantaggi geografici o naturali, nell'erogazione degli aiuti di Stato alle regioni escluse dall'obiettivo "convergenza";

54.   incarica il suo Presidente di chiedere la prosecuzione dell'esame con il Consiglio conformemente all'articolo 75, paragrafo 3, del suo regolamento;

55.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione, alla Commissione e al Consiglio.

(1) GU C 104 E del 30.4.2004, pag. 1000.
(2) GU L 167 del 30.4.2004, pag. 1.
(3) GU L 228 del 9.9.1996, pag. 1.

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