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RC-B6-0591/2005

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Giovedì 17 novembre 2005 - Strasburgo
Accesso all'aiuto umanitario nel Kashmir
P6_TA(2005)0442RC-B6-0591/2005

Risoluzione del Parlamento europeo sull'accesso degli aiuti umanitari nel Kashmir

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni che riaffermano il diritto agli aiuti umanitari delle vittime di calamità naturali,

–   vista la relazione delle visite della delegazione ad hoc del Parlamento europeo nel Kashmir, svoltesi dall'8 all'11 dicembre 2003 e dal 20 al 24 giugno 2004,

–   vista la relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite del 1° agosto 2005 sull'attuazione della strategia internazionale per la riduzione delle catastrofi,

–   viste le conclusioni del Consiglio Affari generali e relazioni esterne del 18 ottobre 2005,

–   vista la dichiarazione della Presidenza del Consiglio del 27 ottobre 2005 ad Hampton Court sul terremoto nell'Asia del Sud,

–   vista la dichiarazione dell'Associazione per la cooperazione regionale dell'Asia del Sud (SAARC) in occasione del vertice in Dhaka del 12-13 novembre 2005,

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando il terremoto di magnitudo 7.6 dell'8 ottobre 2005, che ha provocato ingenti danni e numerose vittime, devastando una regione di 30.000 km² nella regione del Kahmir, nelle province nord-occidentali di frontiera del Pakistan, dell'Afghanistan, dell'India e del Kashmir,

B.   considerando che il terremoto ha provocato la morte e il ferimento grave di oltre 200.000 persone, lasciandone senza tetto milioni di altre, costrette ad affrontare condizioni meteorologiche estreme e ogni sorta di gravi malattie; considerando che le suddette cifre potrebbero aumentare in maniera drammatica in vista dell'imminente inverno hymalaiano e che più di 1.800.000 persone sono attualmente senza tetto nel solo Kashmir (l'85% della popolazione nella città di Muzaffarabad, capoluogo della zona sotto amministrazione pachistana),

C.   considerando che il livello di devastazione umana ed economica non ha precedenti nella storia del subcontinente, con centinaia di città e paesi e la maggior parte delle vie di comunicazione e dei ponti, dell'infrastruttura pubblica e delle comunicazioni completamente distrutti, in particolare nei pressi della suddetta città di Muzaffarabad,

D.   considerando il monito delle Nazioni Unite, secondo cui potrebbero non esservi sufficienti risorse a livello mondiale, come ad esempio tende termiche, per far fronte a una catastrofe di tale portata,

E.   considerando che, stando alle stime della Banca mondiale e della Banca di sviluppo dell'Asia, il costo totale delle operazioni umanitarie di soccorso, risanamento e ricostruzione ammonterà a 5,2 miliardi di dollari (USD), 2 miliardi dei quali sono stati impegnati dai paesi donatori,

F.   considerando che l'11 novembre 2005 le Nazioni Unite hanno dichiarato di aver ricevuto appena 98,5 milioni di dollari, unitamente a impegni non confermati per ulteriori 38 milioni, in seguito alla richiesta urgente di 550 milioni di dollari del 26 ottobre 2005, per finanziare le operazioni di soccorso durante i prossimi sei mesi,

G.   considerando che l'Unione europea e i suoi Stati membri, oltre agli ingenti aiuti finanziari, hanno anche fornito elicotteri, velivoli e periti per contribuire alle operazioni di soccorso condotte dalle autorità pachistane e dalla comunità internazionale,

H.   considerando che i governi di India e Pakistan hanno concordato di aprire cinque passi di frontiera a partire dal 7 novembre 2005 lungo la linea di controllo del Kashmir,

I.   considerando che l'India e il Pakistan sono impegnati dall'inizio del 2004 in un dialogo permanente inteso a comporre alcune delle controversie in corso tra i due paesi,

1.   esprime profondo cordoglio e solidarietà a tutte le persone colpite dal terremoto che ha scosso l'Asia meridionale l'8 ottobre 2005;

2.   resta profondamente preoccupato per le condizioni in cui versano i sopravvissuti, in particolare gli abitanti degli insediamenti di alta montagna isolati dalle frane, che possono essere raggiunti soltanto mediante elicotteri di soccorso; esprime inoltre inquietudine per le notizie secondo cui gli abitanti di alcune delle zone più duramente colpite hanno ricevuto pochi aiuti o non ne hanno ricevuti affatto;

3.   sottolinea che le zone maggiormente colpite sono ormai inaccessibili, in quanto la rete viaria e in sistema delle comunicazioni sono pressoché distrutti ed evidenzia le tragiche conseguenze che deriveranno dai continui ritardi nell'erogazione degli aiuti umanitari nelle zone isolate di montagna;

4.   plaude all'impegno comune nelle operazioni di soccorso da parte del governo pachistano e della comunità internazionale, inclusa l'assistenza prestata dagli Stati membri e dalla NATO; è consapevole degli enormi sforzi che dovranno essere intrapresi prima dell'arrivo del rigido inverno hymalaiano; accoglie con soddisfazione il pacchetto di aiuti di 93,6 milioni EUR predisposto dalla Commissione e gli impegni da parte degli Stati membri e di altri donatori; esorta i paesi donatori a impegnare maggiori finanziamenti e a garantire gli importi per i quali si sono già impegnati;

5.   è consapevole dei problemi logistici a cui si trovano di fronte gli addetti agli aiuti e dell'urgente necessità di un maggior numero di elicotteri, di ricoveri per l'inverno, di attrezzature sanitarie, di cure mediche, di acqua e di alimenti; concede tutto il suo sostegno a operazioni di aiuto come "Winter Race" intrapresa dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni e dalla Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa per inviare ai villaggi di alta montagna 10.000 kit per riparare i ricoveri;

6.   chiede un maggior coordinamento tra l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, il Dipartimento dell'Unione europea per gli aiuti umanitari (ECHO), le organizzazioni non governative e i governi del Pakistan e dell'India per assicurare che gli aiuti attualmente forniti dall'Unione europea vengano rapidamente distribuiti nel Kashmir;

7.   sostiene senza riserve le richieste relative alla concessione immediata di finanziamenti per gli aiuti d'emergenza; sollecita i donatori a contribuire senza indugio allo stanziamento di 550 milioni di dollari USA richiesti dalle Nazioni Unite; ricorda ai donatori l'importo di 580 milioni di dollari USA promesso in occasione della Conferenza dei donatori del 26 ottobre 2005; invita la Commissione a indicare quanto prima se l'UE sarà in grado di mettere a disposizione ulteriori fondi nell'ambito del trasferimento globale o a titolo di altri meccanismi, in particolare in vista delle esigenze in materia di ricostruzione dal 2006 in poi;

8.   esprime la sua seria preoccupazione per i severi limiti di bilancio cui si trova di fronte la Commissione per quanto riguarda gli aiuti umanitari e sottolinea che la maggior parte della restante riserva operativa di ECHO è stata recentemente utilizzata per altre importanti emergenze;

9.   invita la Commissione a riesaminare il regime del sistema delle preferenze generalizzate (SPG Più) e ad applicare il modello approvato dal Parlamento europeo il 9 marzo 2005(1); incoraggia la Commissione ad attuare queste ed altre misure idonee non appena possibile, com'è avvenuto nel caso del calendario di attuazione del regime SPG Più in seguito allo tsunami che ha colpito il sud-est asiatico;

10.   approva la decisione adottata nel Vertice SAARC del 12 e 13 novembre 2005 di cooperare nel settore della gestione delle catastrofi e di coordinare gli sforzi a tale riguardo istituendo un centro di preparazione e di gestione delle catastrofi in India;

11.   approva l'accordo tra i governi dell'India e del Pakistan sull'apertura di punti di passaggio sulla linea di confine; è convinto che l'apertura di tali passaggi sia di vitale importanza per le popolazioni del Kashmir e per le operazioni di aiuto; esprime la sua speranza che l'accordo possa essere attuato senza eccessivi problemi amministrativi e che il popolo del Kashmir possa utilizzare i passaggi; approva l'apertura di cinque passaggi per lo scambio di merci; chiede alle autorità dei due paesi di permettere il passaggio dei civili; sostiene l'invito del Programma alimentare mondiale dell'ONU di aprire altri passaggi per attraversare la linea di confine e di permettere la circolazione di autocarri a sostegno delle operazioni di aiuto a favore delle centinaia di migliaia di persone che si trovano nelle isolate valli e nelle alte montagne del Kashmir;

12.   approva il fatto che la "diplomazia del cricket" abbia portato a tenere un vertice a Nuova Delhi tra il Primo ministro indiano e il Presidente del Pakistan il 17 aprile 2005; si compiace che le due parti stiano compiendo progressi per quanto riguarda il consolidamento delle misure per accrescere la fiducia mediante una graduale normalizzazione bilaterale che potrebbe portare a una soluzione politica del problema della frontiera del Kashmir;

13.   approva il fatto che risultano segnali di progresso nei negoziati bilaterali tra l'India e il Pakistan sul Kashmir e si compiace per le altre manifestazioni reciproche di flessibilità, come il servizio di autobus recentemente avviato tra le due parti indiana e pakistana del territorio nonché la visita da parte del ministro degli esteri indiano in Pakistan e del Presidente del Pakistan in India;

14.   approva la dichiarazione del Primo ministro indiano, sostenuta dal Presidente del Pakistan, che il ghiacciaio di Siachen nel Kashmir venga considerato come una "Montagna della pace" e come un nuovo simbolo sulla via di una completa riconciliazione tra l'India e il Pakistan sul Kashmir e invita l'UE a sostenere questa felice iniziativa per realizzare quanto prima un accordo definitivo tra le parti, compreso il nuovo schieramento e il ritiro delle forze militari presenti nella zona;

15.   esprime l'auspicio che la terribile catastrofe, che ha colpito così duramente il popolo del Kashmir, possa avere l'effetto positivo di avvicinare nel prossimo futuro i sopravissuti alla pace, alla libertà di circolazione e alla prosperità; plaude ai governi dell'India e del Pakistan per avere compiuto recentemente i primi passi verso la riconciliazione con il coinvolgimento diretto dei cittadini del Kashmir nel processo di pace per la prima volta e spera vivamente che sia l'inizio di una costante evoluzione verso la pace; invita pertanto i governi dell'India e del Pakistan a perseverare su questa strada che dovrebbe, con il coinvolgimento della popolazione interessata, portare a una soluzione pacifica del problema del Kashmir;

16.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti dell'India e del Pakistan, al Segretariato generale della SAARC, al Segretario generale della NATO e al Segretario generale dell'ONU.

(1) Testi approvati, P6_TA(2005)0066.

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