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Procedura : 2005/0129(CNS)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : A6-0023/2006

Testi presentati :

A6-0023/2006

Discussioni :

PV 15/02/2006 - 15
CRE 15/02/2006 - 15

Votazioni :

PV 16/02/2006 - 6.2
Dichiarazioni di voto

Testi approvati :

P6_TA(2006)0062

Testi approvati
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Giovedì 16 febbraio 2006 - Strasburgo
Orientamenti strategici per lo sviluppo rurale (2007-2013) *
P6_TA(2006)0062A6-0023/2006

Risoluzione legislativa del Parlamento europeo sulla proposta di decisione del Consiglio relativa ad orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (Periodo di programmazione 2007-2013) (COM(2005)0304 – C6-0349/2005 – 2005/0129(CNS))

(Procedura di consultazione)

Il Parlamento europeo,

–   vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2005)0304)(1),

–   visto l'articolo 37 del trattato CE, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C6-0349/2005),

–   visto l'articolo 51 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e il parere della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0023/2006),

1.   approva la proposta della Commissione quale emendata;

2.   invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 250, paragrafo 2, del trattato CE;

3.   invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;

4.   chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;

5.   incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.

Testo della Commissione   Emendamenti del Parlamento
Emendamento 1
Considerando 1 bis (nuovo)
(1 bis) Gli orientamenti strategici comunitari tengono conto del carattere multifunzionale dell'agricoltura e della grande differenziazione tra le regioni dell'Unione allargata, il che presuppone il riconoscimento agli Stati membri della flessibilità necessaria in sede di definizione e attuazione dei programmi di sviluppo rurale.
Emendamento 2
Considerando 2
(2)  Gli orientamenti strategici individuano i settori di interesse per la realizzazione delle priorità comunitarie, in particolare in relazione agli obiettivi di sostenibilità fissati dal Consiglio europeo di Göteborg e alla luce della strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione.
(2)  Tali orientamenti strategici dovrebbero individuare i settori di interesse per la realizzazione delle priorità comunitarie, in particolare in relazione agli obiettivi di sostenibilità fissati dal Consiglio europeo di Göteborg e alla luce della strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione, tenendo conto altresì delle esigenze della nuova PAC e degli sviluppi derivanti dai negoziati internazionali condotti dall'UE.
Emendamento 3
Considerando 2 bis (nuovo)
(2 bis) L'inserimento della donna nel mercato del lavoro dovrebbe costituire una priorità di carattere orizzontale nell'applicazione degli orientamenti strategici elencati nell'allegato.
Emendamento 4
Allegato, punto 1, comma 2, trattino 4
– accompagnare l'attuazione della nuova politica agricola comune orientata al mercato e la necessaria ristrutturazione sia nei nuovi che nei vecchi Stati membri.
– accompagnare l'attuazione della nuova politica agricola comune orientata al mercato e la necessaria ristrutturazione sia nei nuovi che nei vecchi Stati membri, prendendo altresì in considerazione le aspettative dei consumatori in termini di sanità, sicurezza e qualità;
Emendamento 5
Allegato, punto 1, comma 2, trattino 4 bis (nuovo)
– garantire la continuità tra gli attuali programmi di sviluppo rurale e i programmi che prenderanno il via nel 2007.
Emendamento 6
Allegato, punto 2.1, titolo
La PAC e lo sviluppo rurale
Lo sviluppo rurale nel quadro della PAC
Emendamento 7
Allegato, punto 2.1, comma 1
L'agricoltura continua ad essere la principale utilizzatrice dei terreni rurali e a costituire un fattore determinante per la qualità dello spazio rurale e dell'ambiente. Con il recente allargamento dell'Unione europea l'importanza e la pertinenza della PAC e dello sviluppo rurale sono indubbiamente aumentate.
L'agricoltura continua ad essere la principale utilizzatrice dei terreni rurali e a costituire un fattore determinante per la qualità dello spazio rurale e dell'ambiente. Con il recente allargamento dell'Unione europea l'importanza e la pertinenza del primo pilastro della PAC e dello sviluppo rurale sono indubbiamente aumentate.
Emendamento 8
Allegato, punto 2.1, comma 2
Senza i due pilastri della PAC, vale a dire la politica di mercato e lo sviluppo rurale, molte zone rurali dell'Europa dovrebbero affrontare problemi economici, sociali e ambientali sempre più gravi. Il modello agricolo europeo riflette il ruolo multifunzionale che l'attività agricola svolge in termini di ricchezza e diversità dei paesaggi, di prodotti alimentari e di retaggio culturale e naturale.
Senza i due pilastri della PAC, vale a dire la politica di mercato e lo sviluppo rurale, molte zone rurali dell'Europa dovrebbero affrontare problemi economici, sociali e ambientali sempre più gravi. Il modello agricolo europeo riflette il ruolo multifunzionale che l'attività agricola svolge in termini di ricchezza e diversità dei paesaggi, di prodotti alimentari e di retaggio culturale e naturale, ed è quindi in grado di adattarsi alle nuove domande della società quali prodotti di qualità, sicurezza alimentare, turismo verde, valorizzazione del patrimonio naturale, risorse energetiche alternative.
Emendamento 9
Allegato, punto 2.2
La riforma della PAC del 2003 e del 2004 rappresentano due tappe fondamentali sulla via del miglioramento della competitività e dello sviluppo sostenibile dell'attività agricola nell'Unione europea e tracciano il quadro di riferimento delle riforme future. Le riforme successive hanno rafforzato la competitività dell'agricoltura europea riducendo le garanzie di sostegno dei prezzi. L'introduzione dei pagamenti diretti disaccoppiati incoraggia i produttori a reagire ai segnali del mercato conseguenti alla domanda dei consumatori, anziché a contare su incentivi legati alla quantità. Le norme della condizionalità, che includono gli aspetti ambientali, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere degli animali, rafforzano la fiducia dei consumatori e la sostenibilità ambientale dell'attività agricola.
Le riforme della PAC del 2003 e del 2004 rappresentano due tappe fondamentali sulla via del miglioramento della competitività regionale e locale e dello sviluppo sostenibile dell'attività agricola nell'Unione europea e tracciano il quadro di riferimento delle riforme future. Le riforme successive hanno rafforzato la competitività dell'agricoltura europea riducendo le garanzie di sostegno dei prezzi. L'introduzione dei pagamenti diretti disaccoppiati incoraggia i produttori a reagire ai segnali del mercato conseguenti alla domanda dei consumatori e alle esigenze della società, anziché a contare su incentivi legati alla quantità e all'attività agricola intensiva. Le norme della condizionalità, che includono gli aspetti ambientali, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere degli animali, rafforzano la fiducia dei consumatori e la sostenibilità ambientale dell'attività agricola.
Emendamento 10
Allegato, punto 2.3, comma 1
La futura politica dello sviluppo rurale si incentra su tre aree principali: l'economia della produzione agroalimentare, l'ambiente e l'economia rurale e la popolazione nelle zone rurali. La nuova generazione di strategie e programmi di sviluppo rurale sarà imperniata intorno a tre assi: l'asse competitività agricola, alimentare e forestale, l'asse ambiente e gestione del territorio e infine l'asse qualità della vita e diversificazione nelle zone rurali.
La futura politica dello sviluppo rurale si incentra su tre aree principali: l'agricoltura e il settore della trasformazione alimentare, l'ambiente e l'economia rurale e la popolazione nelle zone rurali. La nuova generazione di strategie e programmi di sviluppo rurale sarà imperniata intorno a tre assi: l'asse competitività agricola, alimentare e forestale, l'asse ambiente e gestione del territorio e infine l'asse qualità della vita e diversificazione nelle zone rurali.
Emendamento 11
Allegato, punto 2.4, comma 1
Le zone rurali sono caratterizzate da situazioni affatto diverse tra loro, come lo spopolamento che colpisce le zone più isolate e il declino delle aree periurbane che risentono della crescente pressione esercitata dai centri urbani.
Le zone rurali sono caratterizzate da situazioni affatto diverse tra loro, come lo spopolamento e il declino che colpiscono le zone più isolate, quelle montane e svantaggiate o la crescente pressione esercitata dai centri urbani sulle aree periurbane. Sono quindi necessarie strategie di sviluppo rurale differenziate.
Emendamenti 12 e 13
Allegato, punto 2.4, comma 2
Secondo la definizione dell'OCSE6, basata sulla densità di popolazione, le zone rurali rappresentano il 92% del territorio dell'UE-25. Inoltre il 19% della popolazione vive in zone prevalentemente rurali e il 37% zone significativamente rurali. Queste zone producono il 45% del Valore Aggiunto Lordo (VAL) dell'UE-25 e forniscono il 53% dei posti di lavoro, ma tendono ad essere in ritardo per una serie di indicatori socioeconomici rispetto alle zone non rurali, inclusi gli indicatori strutturali. Nella zone rurali il reddito pro capite è circa di un terzo più basso, con tassi di attività femminile anch'essi inferiori, il settore dei servizi è meno sviluppato, l'istruzione superiore è generalmente meno diffusa ed una percentuale inferiore di famiglie ha accesso ad Internet in banda larga. In alcune regioni rurali i problemi più acuti sono quello della lontananza e della perifericità. Questi svantaggi tendono ad essere acuiti nelle regioni prevalentemente rurali, benché la situazione generale a livello UE presenti notevoli variazioni da Stato membro a Stato membro. Un problema che colpisce particolarmente le donne e i giovani nelle aree rurali più remote è quello della mancanza di opportunità, di contatti e di infrastrutture formative.
Secondo la definizione dell'OCSE6, basata sulla densità di popolazione, le zone rurali rappresentano il 92% del territorio dell'UE-25. Inoltre il 19% della popolazione vive in zone prevalentemente rurali e il 37% in zone significativamente rurali. Queste zone producono il 45% del Valore Aggiunto Lordo (VAL) dell'UE-25 e forniscono il 53% dei posti di lavoro, ma tendono ad essere in ritardo rispetto alle zone non rurali per quanto riguarda una serie di indicatori socioeconomici inclusi gli indicatori strutturali. Nella zone rurali il reddito pro capite è circa di un terzo più basso, con tassi di attività femminile anch'essi inferiori, il settore dei servizi è meno sviluppato, l'istruzione superiore è generalmente meno diffusa ed una percentuale inferiore di famiglie ha accesso ad Internet in banda larga. In alcune regioni rurali i problemi più acuti sono quello della lontananza e della perifericità. Questi svantaggi tendono ad essere acuiti nelle regioni prevalentemente rurali e nelle regioni ultraperiferiche, dove le aziende agricole sono caratterizzate dall'isolamento, dalle dimensioni ridotte e da una scarsa diversificazione produttiva e risentono di rigide condizioni climatiche. Un problema che colpisce particolarmente le donne e i giovani nelle aree rurali più remote è quello della mancanza di opportunità, di contatti e di infrastrutture formative.
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6 La definizione dell'OCSE si basa sulla percentuale di popolazione che vive in comuni rurali (ossia con meno di 150 abitanti per km²) in una data regione NUTS III. Cfr. Valutazione di impatto estesa SEC(2004) 931. Questa è la sola definizione di zone rurali riconosciuta a livello internazionale. Tuttavia, in certi casi essa non tiene del tutto conto della popolazione che vive in zone rurali a più elevata densità di popolazione, in particolare nelle zone periurbane.
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6 La definizione dell'OCSE si basa sulla percentuale di popolazione che vive in comuni rurali (ossia con meno di 150 abitanti per km²) in una data regione NUTS III. Cfr. Valutazione di impatto estesa SEC(2004) 931. Questa è la sola definizione di zone rurali riconosciuta a livello internazionale. Tuttavia, in certi casi essa non tiene del tutto conto della popolazione che vive in zone rurali a più elevata densità di popolazione, in particolare nelle zone periurbane. Nel contesto dei presenti orientamenti la definizione OCSE viene utilizzata solamente a fini statistici e descrittivi.
Emendamento 14
Allegato, punto 2.4, comma 3
Nell'UE-15 l'agricoltura rappresenta il 2% del PIL, nei nuovi Stati membri il 3% e oltre il 10% in Romania e in Bulgaria. Nei nuovi Stati membri il numero di addetti del settore dell'agricoltura (12%) è di tre volte superiore al numero di addetti nei vecchi Stati membri (4%), mentre in Bulgaria e in Romania è molto più elevato.
Nell'UE-15 l'agricoltura rappresenta il 2% del PIL, nei nuovi Stati membri il 3% e oltre il 10% in Romania e in Bulgaria. Nei nuovi Stati membri il numero di addetti del settore dell'agricoltura (12%) è di tre volte superiore al numero di addetti nei vecchi Stati membri (4%), mentre in Bulgaria e in Romania è molto più elevato. Nei nuovi Stati membri il settore agricolo è caratterizzato da una macroscopica mancanza di finanziamenti e da livelli di reddito decisamente sproporzionati rispetto a quelli degli altri Stati membri. Occorre dunque applicare il principio di coesione in modo da includervi anche le zone rurali.
Emendamento 15
Allegato, punto 2.4, comma 7 bis (nuovo)
Occorre sottolineare anche l'importanza dell'artigianato nell'ambiente rurale. L'artigianato riguarda tutti i settori di attività: le costruzioni, l'alimentazione, i trasporti, il settore tessile ecc. Esso consente di creare posti di lavoro, di formare i giovani mediante l'apprendistato, di trasmettere il know-how tradizionale e di creare legami sociali nelle zone più isolate.
Emendamento 16
Allegato, punto 2.4, comma 8
In occasione del rilancio della strategia di Lisbona, il Consiglio europeo ha riaffermato che essa si colloca nel contesto più ampio dello sviluppo sostenibile secondo cui occorre soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il nuovo periodo di programmazione rappresenta un'opportunità unica per rifocalizzare sulla crescita, l'occupazione e la sostenibilità il sostegno erogato dal Fondo per lo sviluppo rurale, del tutto in linea con la Dichiarazione sui principi guida dello sviluppo sostenibile e il rilancio della strategia di Lisbona in cui si intende destinare le risorse a migliorare l'attrattiva dell'Europa come luogo in cui investire e lavorare, a stimolare la conoscenza e l'innovazione al servizio della crescita e a creare nuovi e migliori posti di lavoro.
In occasione del rilancio della strategia di Lisbona, il Consiglio europeo ha riaffermato che essa si colloca nel contesto più ampio dello sviluppo sostenibile, secondo cui occorre soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il nuovo periodo di programmazione rappresenta un'opportunità unica per rifocalizzare sulla crescita, l'occupazione e la sostenibilità il sostegno erogato dal Fondo per lo sviluppo rurale, del tutto in linea con la Dichiarazione sui principi guida dello sviluppo sostenibile e il rilancio della strategia di Lisbona, in cui si intende destinare le risorse a migliorare l'attrattiva dell'Europa come luogo in cui investire e lavorare, a stimolare la conoscenza e l'innovazione al servizio della crescita e a creare nuovi e migliori posti di lavoro. Le zone rurali sono svantaggiate poiché non hanno accesso a servizi dello stesso livello e della stessa qualità di quelli disponibili nelle aree urbane. Queste carenze nell'offerta di servizi - ad esempio a livello della rete viaria, dei trasporti pubblici e delle tecnologie dell'informazione - rendono difficile a chi lo desidera vivere e lavorare nelle zone rurali.
Emendamento 17
Allegato, punto 2.4, comma 9
La politica dello sviluppo rurale dovrà aiutare le zone rurali a raggiungere questi obiettivi nel periodo 2007–2013. Per questo è necessario un approccio più strategico alla competitività, alla creazione di posti di lavoro e all'innovazione nelle zone rurali e una governance migliore dell'attuazione dei programmi. Nei settori agricolo e forestale occorre puntare maggiormente su investimenti lungimiranti nel capitale umano, nella conoscenza e nei capitali, cercando nuove strade per conseguire servizi ambientali vantaggiosi per tutti e per creare posti di lavoro migliori e più numerosi attraverso la diversificazione, con un occhio di riguardo per le donne e i giovani. Aiutando le zone rurali dell'Unione europea ad esprimere appieno la loro attrattiva potenziale di luogo dove investire, vivere e lavorare, la politica dello sviluppo rurale può fare la sua parte nel processo di sviluppo sostenibile del territorio europeo.
La politica dello sviluppo rurale dovrà aiutare le persone che vivono nelle zone rurali a mettere a frutto le proprie capacità, nell'ambito di partenariati tra enti governativi e società civile, per la realizzazione di questi obiettivi nel periodo 2007–2013. Per questo è necessario un approccio più strategico da parte dell'UE e degli Stati membri, così da realizzare i tre obiettivi della coesione, della competitività e della sostenibilità. Ciò porterà alla creazione di posti di lavoro e all'innovazione, nonché a una governance migliore dell'attuazione dei programmi nelle zone rurali. Nei settori agricolo e forestale occorre puntare maggiormente su investimenti lungimiranti nel capitale umano, nella conoscenza e nei capitali, cercando nuove strade per conseguire servizi ambientali vantaggiosi per tutti e per creare posti di lavoro migliori e più numerosi attraverso la diversificazione, con un occhio di riguardo per le donne e i giovani. Aiutando le zone rurali dell'Unione europea ad esprimere appieno la loro attrattiva potenziale di luogo dove investire, vivere e lavorare, la politica dello sviluppo rurale può fare la sua parte nel processo di sviluppo sostenibile del territorio europeo. Il sostegno allo sviluppo delle zone rurali dovrebbe comprendere, in particolare, la messa a disposizione ai nuovi Stati membri dei mezzi finanziari necessari per ridurre il divario che li separa dall'UE-15.
Emendamento 18
Allegato, punto 3
Tra gli obiettivi fissati dal regolamento sullo sviluppo rurale, i presenti orientamenti individuano le priorità comunitarie destinate ad integrare le principali priorità politiche definite nelle conclusioni dei Consigli europei di Göteborg e Lisbona. Per ogni serie di priorità si illustrano le azioni chiave raccomandate. Gli Stati membri dovranno elaborare la propria strategia nazionale di sviluppo rurale, che costituirà il quadro di riferimento per l'elaborazione dei programmi di sviluppo rurale in base ai presenti orientamenti strategici.
Tra gli obiettivi fissati dal regolamento sullo sviluppo rurale, gli orientamenti strategici esposti in appresso individuano le priorità comunitarie in conformità dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1698/2005. La finalità perseguita attraverso gli orientamenti è quella di integrare le principali priorità politiche definite nelle conclusioni dei Consigli europei di Göteborg, Lisbona e Lussemburgo. Per ogni serie di priorità viene presentata, a titolo illustrativo, una serie di azioni chiave. Sulla base dei presenti orientamenti strategici, gli Stati membri dovranno elaborare la propria strategia nazionale di sviluppo rurale, che costituirà il quadro di riferimento per l'elaborazione dei programmi di sviluppo rurale. In sede di elaborazione dei programmi di sviluppo rurale, gli Stati membri dispongono della flessibilità necessaria per adeguare le priorità comunitarie e adattarle alle particolari condizioni esistenti nel loro territorio. Essi hanno altresì la facoltà di procedere a riadeguamenti, nella misura in cui ciò sia sufficientemente giustificato.
Emendamento 19
Allegato, punto 3.1, Orientamento, comma 2
Le risorse destinate all'asse 1 dovrebbero contribuire a creare un settore agroalimentare europeo forte e dinamico, incentrato sulle priorità del trasferimento delle conoscenze e dell'innovazione nella catena alimentare e sui settori prioritari degli investimenti nel capitale umano e naturale.
Le risorse destinate all'asse 1 dovrebbero contribuire a creare un settore agricolo, forestale e alimentare europeo forte e dinamico, incentrato sulle priorità del trasferimento delle conoscenze, della modernizzazione e dell'innovazione in agricoltura e nella catena alimentare e sui settori prioritari degli investimenti nel capitale umano e naturale, compresa la promozione dell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e la risposta alle esigenze specifiche dei giovani agricoltori.
Emendamento 21
Allegato, punto 3.1, comma 1, alinea
Le azioni chiave che gli Stati membri dovranno sostenere per concretizzare tali priorità sono le seguenti:
Tra le azioni chiave che gli Stati membri sono invitati a sostenere per concretizzare tali priorità sono da considerare le seguenti:
Emendamento 22
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 1
– agevolare l'innovazione e l'accesso alla ricerca e sviluppo. L'innovazione è sempre più importante per i settori europei dell'agricoltura, dell'agroalimentare e della silvicoltura. Rispetto alle grandi aziende agroalimentari europee che spesso sono all'avanguardia in fatto di nuove tendenze, l'introduzione di nuovi prodotti e procedimenti potrebbe contribuire in misura significativa a migliorare i risultati di aziende agricole ed industrie di trasformazione più piccole. In particolare per agevolare l'accesso alla R&S, all'innovazione e alle azioni realizzate nell'ambito del Settimo programma quadro, si dovrebbero attivare nuove forme di cooperazione;
– agevolare l'innovazione e l'accesso alla ricerca e sviluppo. L'innovazione è sempre più importante per i settori europei dell'agricoltura, dell'agroalimentare e della silvicoltura. Rispetto alle grandi aziende agroalimentari europee che spesso sono all'avanguardia in fatto di nuove tendenze, l'introduzione di nuovi prodotti e procedimenti potrebbe contribuire in misura significativa a migliorare i risultati di aziende agricole ed industrie di trasformazione più piccole. In particolare, nuove forme di cooperazione potrebbero agevolare l'accesso alla R&S e all'innovazione, garantendo tra l'altro l'accesso a laboratori esterni per la valutazione e il miglioramento della qualità e ad altre azioni realizzate sia nell'ambito del Settimo programma quadro che nell'ambito del programma quadro concernente la competitività e l'innovazione (2007-2013);
Emendamento 23
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 2
– migliorare l'integrazione nella catena agroalimentare. Il settore alimentare europeo è uno dei più competitivi e innovativi del mondo, ma deve fare i conti con la crescente concorrenza a livello globale. L'economia rurale presenta ampie potenzialità che le consentono di creare e commercializzare nuovi prodotti, di conservare nelle zone rurali maggiori ricchezze attraverso i sistemi qualità e di migliorare l'immagine dei prodotti europei oltre i confini dell'Europa. Il ricorso ai servizi di consulenza e di assistenza per ottemperare ai requisiti comunitari contribuirà al successo di questo processo di integrazione. Un settore agricolo orientato al mercato consentirà di consolidare ulteriormente la posizione di principale datore di lavoro e importante motore di crescita economica del settore agroalimentare europeo;
adeguare l'offerta alla domanda e migliorare l'integrazione nella catena agroalimentare. Il settore alimentare europeo è uno dei più competitivi e innovativi del mondo, ma deve fare i conti con la crescente concorrenza a livello globale. L'economia rurale presenta ampie potenzialità che le consentono di creare e commercializzare nuovi prodotti e di conservare nelle zone rurali maggiori ricchezze. Questo obiettivo può essere conseguito soprattutto attraverso sistemi di controllo della qualità, lo sviluppo e l'applicazione di protocolli comuni, l'informazione dei consumatori e il miglioramento della riconoscibilità dei prodotti agricoli. Le azioni in parola contribuiranno anche a migliorare l'immagine dei prodotti europei oltre i confini dell'Europa. In particolare, dovrebbero essere promossi i prodotti locali e regionali. Il ricorso ai servizi di consulenza e di assistenza per ottemperare ai requisiti comunitari contribuirà al successo di questo processo di integrazione. Un settore agricolo orientato al mercato consentirà di consolidare ulteriormente la posizione di principale datore di lavoro e importante motore di crescita economica del settore agroalimentare europeo;
Emendamento 24
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 4
- stimolare un'imprenditorialità dinamica. Le riforme recenti hanno conferito all'agricoltura europea un orientamento al mercato che apre nuove opportunità alle aziende agricole, ma la realizzazione di questo potenziale economico dipenderà dallo sviluppo di competenze strategiche e organizzative;
- stimolare un'imprenditorialità dinamica. Le riforme recenti e l'accresciuta concorrenza internazionale hanno conferito all'agricoltura europea un orientamento al mercato che pone nuove sfide alle aziende agricole, ma apre anche loro nuove opportunità. La realizzazione di questo potenziale economico dipenderà dallo sviluppo di competenze strategiche, imprenditoriali e organizzative da parte degli agricoltori e dei loro familiari, e in particolare dall'accesso dei giovani all'attività agricola;
Emendamento 25
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 5
– sviluppo di nuovi sbocchi per i prodotti agricoli e silvicoli. Nuovi sbocchi possono significare maggiore valore aggiunto. Sostenere gli investimenti e la formazione nel campo della produzione per fini non alimentari, nell'ambito dello sviluppo rurale, servirà a completare le misure adottate dal primo pilastro con la creazione di nuovi sbocchi innovativi per la produzione o promuovendo lo sviluppo di materiali energetici rinnovabili, di biocarburanti e di capacità di trasformazione;
– sviluppo di nuovi sbocchi per i prodotti agricoli e per la filiera forestale. Nuovi sbocchi possono significare maggiore valore aggiunto. Azioni di informazione e sensibilizzazione e la costituzione di reti offriranno nuove occasioni e possibilità all'interno del mercato di ogni paese ma incoraggeranno anche nuove attività di esportazione. Sostenere gli investimenti e la formazione nel campo della produzione per fini non alimentari, nell'ambito dello sviluppo rurale, servirà a completare le misure adottate dal primo pilastro con la creazione di nuovi sbocchi innovativi per la produzione, valorizzando i rifiuti o promuovendo lo sviluppo di materiali energetici rinnovabili, di materiali di origine organica e di biocarburanti nonché di capacità di trasformazione, o di prodotti con caratteristiche specifiche tra cui i prodotti di qualità e i prodotti di origine controllata;
Emendamento 26
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 6
– migliorare le prestazioni ambientali dell'agricoltura e della silvicoltura. La sostenibilità a lungo termine dipenderà dalla capacità del settore di produrre nel rispetto di rigorose norme ambientali i prodotti che i consumatori vogliono comprare. Anche gli investimenti destinati a migliorare tali prestazioni ambientali potranno sfociare in una maggiore efficienza della produzione, creando benefici reciproci a vantaggio di tutti;
– migliorare le prestazioni ambientali dell'agricoltura e della silvicoltura. La sostenibilità a lungo termine dipenderà dalla capacità del settore di produrre nel rispetto di rigorose norme ambientali i prodotti che i consumatori vogliono comprare. Anche gli investimenti destinati a migliorare tali prestazioni ambientali potranno sfociare in una maggiore efficienza della produzione, creando benefici reciproci a vantaggio di tutti. Occorre potenziare anche la produzione biologica e la produzione di specialità regionali secondo metodi tradizionali;
Emendamento 27
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 7
- ristrutturazione del settore agricolo. Lo sviluppo rurale è uno strumento chiave della ristrutturazione, in particolare nei nuovi Stati membri. L'allargamento ha ridisegnato la cartina dell'agricoltura europea, cosicché la riuscita dell'adeguamento del settore dell'agricoltura può essere la chiave per migliorare la competitività e la sostenibilità ambientale del settore agricolo e per rafforzare l'occupazione e la crescita del resto dell'economia. Tutti gli Stati membri dovrebbero incoraggiare un adeguamento anticipato ai cambiamenti del settore agricolo nell'ambito della ristrutturazione e sviluppare un approccio proattivo alla formazione e alla riconversione degli addetti dell'agricoltura, con particolare attenzione per le competenze trasferibili.
- ristrutturazione e modernizzazione del settore agricolo. Lo sviluppo rurale è uno strumento chiave della ristrutturazione e della modernizzazione nel settore agricolo e forestale. È necessario continuare ad investire nelle aziende agricole tanto nei vecchi quanto nei nuovi Stati membri. L'allargamento, ma anche gli sviluppi sul mercato internazionale e interno come pure le mutate preferenze ed esigenze dei consumatori, hanno ridisegnato la cartina dell'agricoltura europea e i nuovi Stati membri dovrebbero poter beneficiare delle misure transitorie per l'agricoltura di semisussistenza ed i gruppi di produttori, cosicché la riuscita dell'adeguamento del settore dell'agricoltura può essere la chiave per migliorare la competitività e la sostenibilità ambientale del settore agricolo e per rafforzare l'occupazione e la crescita del resto dell'economia. Tutti gli Stati membri dovrebbero incoraggiare un adeguamento anticipato ai cambiamenti del settore agricolo, sostenere gli investimenti nell'ambito della ristrutturazione e della modernizzazione, nonché sviluppare un approccio proattivo alla formazione e alla riconversione degli addetti dell'agricoltura, con particolare attenzione per le competenze trasferibili e per la creazione di fonti di reddito alternative;
Emendamento 28
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 7 bis (nuovo)
- sostenere le iniziative locali, come i mercati agricoli locali e i programmi di approvvigionamento locale di alimenti di qualità;
Emendamento 29
Allegato, punto 3.1, comma 1, trattino 7 ter (nuovo)
- migliorare il rinnovo generazionale. È indispensabile garantire il rinnovo generazionale per salvaguardare a lungo termine l'attività agricola negli Stati membri. L'Unione europea deve ridurre quanto più possibile gli ostacoli amministrativi con cui si sono scontrati in passato i giovani che hanno cercato di accedere agli aiuti destinati allo sviluppo rurale. Il rinnovo generazionale dovrà essere un obiettivo prioritario in tutti gli assi dello sviluppo rurale.
Emendamento 30
Allegato, punto 3.1, comma 2
Per promuovere il rinnovo generazionale nel settore agricolo è opportuno prendere in esame associazioni di misure, tra quelle contemplate dall'asse 1, adattandole alle esigenze dei giovani agricoltori.
Per promuovere il rinnovo generazionale nel settore agricolo è opportuno prendere in esame associazioni di misure tra quelle contemplate dall'asse 1, adattandole alle esigenze dei giovani agricoltori, come in particolare l'aiuto all'insediamento e alla trasmissione delle aziende agricole.
Emendamento 31
Allegato, punto 3.2, Orientamento
Per tutelare e rafforzare le risorse naturali dell'UE e i paesaggi nelle zone rurali, le risorse destinate all'asse 2 dovrebbero contribuire in tre aree prioritarie a livello comunitario: la biodiversità e la preservazione dell'attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale, il regime delle acque e il cambiamento climatico. Le misure contemplate dall'asse 2 dovranno servire al conseguimento di questi obiettivi ambientali e all'attuazione della rete agricola e forestale Natura 2000, al mantenimento dell'impegno assunto a Göteborg di invertire il declino della biodiversità entro il 2010, agli obiettivi della direttiva quadro sulle acque e a quelli del protocollo di Kyoto per la mitigazione del cambiamento climatico.
Per tutelare e rafforzare le risorse naturali dell'UE e i paesaggi nelle zone rurali, attraverso la massima cooperazione possibile con gli agricoltori e altri gestori dello spazio rurale, le risorse destinate all'asse 2 dovrebbero contribuire in quattro aree prioritarie a livello comunitario: la biodiversità e la preservazione dell'attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale così come dei paesaggi agricoli tradizionali, lo sfruttamento sostenibile delle risorse idriche, la conservazione e la protezione del suolo e il cambiamento climatico. Le misure contemplate dall'asse 2 dovranno servire al conseguimento di questi obiettivi ambientali, con un'attenzione particolare per le zone rurali svantaggiate, e all'attuazione della rete agricola e forestale Natura 2000, al mantenimento dell'impegno assunto a Göteborg di invertire il declino della biodiversità entro il 2010, agli obiettivi della direttiva quadro sulle acque e a quelli del protocollo di Kyoto per la mitigazione del cambiamento climatico.
Emendamento 32
Allegato, punto 3.2, alinea
Le azioni chiave che gli Stati membri dovranno sostenere per concretizzare tali priorità sono le seguenti:
Tra le azioni chiave che gli Stati membri sono invitati a sostenere per concretizzare tali priorità sono da considerare le seguenti:
Emendamento 33
Allegato, punto 3.2, trattino 1
– promuovere servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli animali. I cittadini europei si aspettano che gli agricoltori rispettino una serie di norme obbligatorie, ma molti ritengono anche che sia opportuno ricompensare gli agricoltori che sottoscrivono impegni più ampi, procurando servizi che il mercato non sarebbe in grado di offrire da solo, in particolare se tali servizi riguardano risorse specifiche come l'acqua e il suolo;
– promuovere servizi ambientali e pratiche agricole rispettose della biodiversità e dell'ambiente. I cittadini europei si aspettano che gli agricoltori rispettino una serie di norme obbligatorie, ma molti ritengono anche che sia opportuno ricompensare gli agricoltori che sottoscrivono impegni più ampi, procurando servizi che il mercato non sarebbe in grado di offrire da solo, in particolare se tali servizi riguardano risorse specifiche come l'acqua e il suolo;
Emendamento 34
Allegato, punto 3.2, trattino 2
- conservare il paesaggio agricolo. In Europa gran parte del prezioso ambiente rurale è stato plasmato dall'agricoltura. Pratiche agricole appropriate permettono di conservare i paesaggi e gli habitat, come le zone umide, le praterie e i pascoli di montagna. In molte regioni si tratta di un cospicuo patrimonio culturale e naturale, grazie al quale le zone rurali esercitano una forte attrattiva come luoghi in cui vivere e lavorare;
- conservare il paesaggio naturale e agricolo. In Europa gran parte del prezioso ambiente rurale è stato plasmato dall'agricoltura e dalla silvicoltura. Pratiche agricole appropriate permettono di conservare i paesaggi e gli habitat, come le zone umide, le praterie e i pascoli di montagna. Laddove le pratiche agricole siano imposte o limitate al fine di preservare o valorizzare i paesaggi e gli habitat, dovrebbero essere sviluppate forme di partenariato tra agricoltori, proprietari terrieri ed enti pubblici per garantire la consultazione, la cooperazione e, ove opportuno, la compensazione. In molte regioni si tratta di un cospicuo patrimonio culturale e naturale, grazie al quale le zone rurali esercitano una forte attrattiva come luoghi in cui vivere, fare turismo e lavorare. Per preservare il paesaggio umanizzato occorre promuovere le tecniche tradizionali di produzione agricola e l'intera cultura rurale ad esse collegata. È opportuno destinare un sostegno speciale alla prevenzione di calamità come le inondazioni, la siccità, le situazioni di penuria e gli incendi boschivi, che spesso si verificano nelle zone meno favorite, nonché alla lotta contro la desertificazione;
Emendamento 35
Allegato, punto 3.2, trattino 2 bis (nuovo)
– promuovere il settore forestale. Le foreste forniscono un contributo specifico alla protezione dell'ambiente poiché regolano il ciclo idrico, assorbono i principali gas a effetto serra e talune sostanze che inquinano il suolo, salvaguardano la biomassa e prevengono catastrofi naturali come incendi e frane;
Emendamento 36
Allegato, punto 3.2, trattino 3
– combattere il cambiamento climatico. L'agricoltura e la silvicoltura si trovano in prima fila nel processo di sviluppo di energie rinnovabili e di materie prime per la filiera bioenergetica. Lo sviluppo di queste fonti di energia deve tener conto della necessaria riduzione delle emissioni di gas serra e della salvaguardia dell'effetto di deposito di carbonio dei boschi e delle sostanze organiche nella composizione del terreno;
promuovere le energie rinnovabili per combattere il cambiamento climatico. L'agricoltura e la silvicoltura si trovano in prima fila nel processo di sviluppo di energie rinnovabili e di materie prime per la filiera bioenergetica. Lo sviluppo di queste fonti di energia deve tener conto della necessaria riduzione delle emissioni di gas serra e della necessità di aumentare l'effetto di deposito di carbonio dei boschi e delle sostanze organiche nella composizione del terreno. In tutte le azioni di sostegno si dovrebbe tener conto della situazione dell'approvvigionamento alimentare a livello mondiale e della concorrenza tra energie rinnovabili e produzione alimentare per l'uso dei terreni;
Emendamento 37
Allegato, punto 3.2, trattino 3 bis (nuovo)
– prevenire i disastri naturali e di altro tipo e ovviare ai danni da essi causati, ad esempio attraverso la tutela dei boschi, la lotta alla desertificazione e l'adozione di misure contro le inondazioni;
Emendamento 38
Allegato, punto 3.2, trattino 4 bis (nuovo)
– favorire la ricerca sulle colture energetiche e il processo di produzione dei biocarburanti, con l'obiettivo di ridurre i costi di produzione e accrescere i margini di guadagno, in modo che la produzione di biocarburanti risulti competitiva rispetto a quella dei carburanti convenzionali;
Emendamento 39
Allegato, punto 3.2, trattino 6
– promuovere l'equilibrio territoriale. I programmi di sviluppo rurale possono dare un contributo di prim'ordine all'attrattiva delle zone rurali e contribuire a mantenere un equilibrio sostenibile tra zone urbane e zone rurali nell'ambito di un'economia competitiva e basata sulla conoscenza. Combinate con altri assi del programma, le misure di gestione territoriale possono dare un contributo positivo alla distribuzione nello spazio della attività economica e alla coesione territoriale.
– promuovere l'equilibrio territoriale. I programmi di sviluppo rurale possono dare un contributo di prim'ordine all'attrattiva delle zone rurali e contribuire a mantenere un equilibrio sostenibile tra zone urbane e zone rurali nell'ambito di un'economia competitiva e basata sulla conoscenza. Combinate con altri assi del programma, le misure di gestione territoriale possono dare un contributo positivo alla distribuzione nello spazio dell'attività economica e alla coesione territoriale. Ai fini di uno sfruttamento equilibrato dello spazio, è inoltre necessario accordare aiuti specifici alle attività situate nelle zone meno favorite o caratterizzate da svantaggi naturali o permanenti.
Emendamento 40
Allegato, punto 3.3, titolo
3.3.  Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione
3.3.  Migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione dell'economia rurale
Emendamento 41
Allegato, punto 3.3, Orientamento
Le risorse destinate alla diversificazione dell'economia rurale e alla qualità della vita nelle zone rurali nell'ambito dell'asse 3 dovrebbero contribuire alla priorità assoluta rappresentata dalla creazione di posti di lavoro. Le varie misure disponibili dell'asse 3 dovrebbero essere sfruttate in particolare per promuovere lo sviluppo delle capacità, l'acquisizione di competenza e l'organizzazione mirate allo sviluppo di strategie locali oltre che alla conservazione dell'attrattiva delle zone rurali per le generazioni future. Nel promuovere la formazione, l'informazione e l'imprenditorialità occorre tener conto in particolare delle esigenze delle donne e dei giovani.
Le risorse destinate alla diversificazione dell'economia rurale e alla qualità della vita nelle zone rurali nell'ambito dell'asse 3 dovrebbero contribuire alla priorità assoluta rappresentata dalla creazione di nuovi posti di lavoro, come pure al consolidamento dei livelli di occupazione attuali e alla creazione di condizioni favorevoli per la crescita. Le varie misure disponibili dell'asse 3 dovrebbero essere sfruttate in particolare per promuovere lo sviluppo delle capacità, l'acquisizione di competenza e l'organizzazione mirate allo sviluppo di strategie locali oltre che alla conservazione dell'attrattiva delle zone rurali per le generazioni future, così come per far sì che i piccoli comuni rimangano il fulcro dello sviluppo rurale. Nel promuovere la formazione, l'informazione e l'imprenditorialità si dovrebbe prestare attenzione particolare all'eliminazione degli ostacoli incontrati da quanti attualmente hanno difficoltà ad accedere al mercato del lavoro per motivi di genere, età o disabilità.
Emendamento 42
Allegato, punto 3.3, alinea
Le azioni chiave che gli Stati membri dovranno sostenere per concretizzare tali priorità sono le seguenti:
Tra le azioni chiave che gli Stati membri sono invitati a sostenere per concretizzare tali priorità sono da considerare le seguenti:
Emendamento 43
Allegato, punto 3.3, trattino 1
– incrementare i tassi di attività e di occupazione nell'economia rurale globalmente. La diversificazione è necessaria per la crescita, l'occupazione e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali e contribuisce a migliorare l'equilibrio territoriale, in termini economici e sociali. Il turismo, l'artigianato e l'offerta di attività ricreative nelle zone rurali sono tutti settori in crescita in molte regioni e offrono potenzialità per la diversificazione in azienda e lo sviluppo di microimprese nel contesto dell'economia rurale;
– incrementare i tassi di attività e di occupazione nell'economia rurale globalmente. La diversificazione è necessaria per la crescita, l'occupazione e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali e contribuisce a migliorare l'equilibrio territoriale e a rafforzare la coesione tra zone rurali e zone urbane, in termini economici e sociali. Il turismo, l'artigianato e l'offerta di attività ricreative nelle zone rurali sono tutti settori in crescita in molte regioni e offrono potenzialità per la diversificazione in azienda e lo sviluppo di microimprese nel contesto dell'economia rurale;
Emendamento 44
Allegato, punto 3.3, trattino 1 bis (nuovo)
– salvaguardare e sviluppare i servizi per trattenere la popolazione e accogliere nuovi abitanti. In funzione delle esigenze dei territori, della popolazione e degli attori socioeconomici, può trattarsi di negozi di prossimità, di strutture di accoglienza per la prima infanzia e gli anziani, di alloggi sociali o in locazione, di centri culturali, di trasporti, di servizi d'interesse generale come la sanità, ecc.
Emendamento 45
Allegato, punto 3.3, trattino 2
- incoraggiare l'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. Le iniziative locali miranti a sviluppare servizi per l'infanzia nelle aree rurali possono migliorare le opportunità di occupazione ed agevolare l'accesso delle donne al mercato del lavoro. Si pensi ad esempio alla creazione di infrastrutture per la custodia dei bambini, eventualmente combinate ad iniziative volte a incoraggiare la creazione di piccole imprese connesse alle attività rurali;
- incoraggiare l'ingresso delle donne nel mercato del lavoro. Le iniziative locali miranti a sviluppare nelle aree rurali strutture di assistenza all'infanzia di qualità, adeguate e finanziariamente accessibili possono migliorare le opportunità di occupazione ed agevolare l'accesso delle donne al mercato del lavoro. Si pensi ad esempio alla creazione di infrastrutture per la custodia dei bambini, alla formazione di lavoratori impegnati nell'assistenza all'infanzia, all'offerta di formazione e di accesso al microcredito per la creazione di aziende nonché allo sviluppo e all'istituzione di reti di donne;
Emendamento 46
Allegato, punto 3.3, trattino 2 bis (nuovo)
- incoraggiare il rinnovo e lo sviluppo dei centri rurali; approcci integrati alla diversificazione delle attività economiche, la salvaguardia del patrimonio culturale rurale e gli investimenti nelle infrastrutture dei servizi locali possono contribuire a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e, così facendo, aiutare a combattere l'esodo dalle campagne;
Emendamento 47
Allegato, punto 3.3, trattino 3
– sviluppare le microimprese o l'artigianato sfruttando competenze tradizionali o sviluppando competenze nuove, in particolare attraverso l'acquisto di attrezzature, la formazione e l'accompagnamento, per aiutare a promuovere l'imprenditorialità e a sviluppare il tessuto economico;
– sviluppare le microimprese, l'artigianato, in particolare quello domestico, sfruttando competenze tradizionali o sviluppando competenze nuove, in particolare attraverso l'acquisto di attrezzature, la formazione e l'accompagnamento, per aiutare a promuovere l'imprenditorialità e a sviluppare il tessuto economico;
Emendamento 48
Allegato, punto 3.3, trattino 4
- formare i giovani alle attività rurali tradizionali per venire incontro alla domanda di turismo, di attività ricreative, di servizi ambientali e di prodotti di qualità;
- porre l'accento sulle competenze rurali tradizionali e le iniziative in materia di qualità, come i protocolli o le etichette, e formare i giovani al riguardo. Ciò consentirà di venire incontro alla domanda di turismo, di attività ricreative, di servizi ambientali, di qualità e soprattutto di prodotti tradizionali – il che potrebbe anche offrire agli anziani l'opportunità di trasferire le proprie competenze alle giovani generazioni;
Emendamento 49
Allegato, punto 3.3, trattino 5
– incoraggiare l'adozione e la diffusione delle TIC. L'adozione e la diffusione delle TIC è fondamentale per la diversificazione nelle zone rurali, come ai fini dello sviluppo locale è indispensabile disporre di servizi locali e promuovere la e-inclusione. Attraverso iniziative TIC nei paesi, che combinano la disponibilità, nell'ambito di strutture comunitarie, di attrezzature informatiche e di attrezzature per la messa in rete e per lo sviluppo delle competenze digitali, si possono realizzare economie di scala. Si tratta di iniziative in grado di agevolare decisamente l'adozione di attrezzature informatiche e il ricorso al commercio elettronico da parte delle aziende agricole e delle imprese rurali. Occorre sfruttare pienamente le possibilità offerte dalle comunicazioni via Internet e dalla banda larga, ad esempio nell'ambito di programmi regionali finanziati dei Fondi strutturali, per superare gli svantaggi legati alla posizione geografica;
– – incoraggiare l'adozione e la diffusione delle TIC. Le TIC schiudono nuove prospettive alle zone rurali come luogo in cui vivere e lavorare. Grazie alla possibilità del telelavoro e del collegamento a reti di informazione globali, le zone rurali divengono attraenti per le imprese innovative. L'adozione e la diffusione delle TIC è fondamentale per la diversificazione nelle zone rurali, come ai fini dello sviluppo locale è indispensabile disporre di servizi locali e promuovere la e-inclusione. Attraverso iniziative TIC nei paesi, che combinano la disponibilità, nell'ambito di strutture comunitarie, di attrezzature informatiche e di attrezzature per la messa in rete e per lo sviluppo delle competenze digitali, si possono realizzare economie di scala. Si tratta di iniziative in grado di agevolare decisamente l'adozione di attrezzature informatiche e il ricorso al commercio elettronico da parte delle aziende agricole e delle imprese rurali. Occorre sfruttare pienamente le possibilità offerte dalle comunicazioni via Internet e dalla banda larga, ad esempio nell'ambito di programmi regionali finanziati dai Fondi strutturali, per superare gli svantaggi legati alla posizione geografica;
Emendamento 50
Allegato, punto 3.3, trattino 6
– sviluppare l'offerta e l'uso innovativo di fonti di energie rinnovabili per contribuire a creare nuovi sbocchi per i prodotti agricoli e silvicoli, ad offrire servizi locali e a diversificare l'economia rurale;
– sviluppare l'offerta e l'uso innovativo di fonti di energie rinnovabili e di materiali di origine organica e promuovere sistemi di efficienza energetica e servizi energetici per i produttori per contribuire a creare nuovi sbocchi per i prodotti agricoli e silvicoli, ad offrire servizi locali e a diversificare l'economia rurale;
Emendamento 51
Allegato, punto 3.3, trattino 7
- incoraggiare lo sviluppo del turismo. Il turismo è un importante motore di crescita in molte zone rurali. Un maggior ricorso alle TIC nel campo del turismo, ad esempio per prenotazioni, pubblicità, marketing e per l'ideazione dei servizi e delle attività ricreative può contribuire ad aumentare il numero di visitatori e la lunghezza dei soggiorni specialmente se vengono offerti collegamenti con strutture più piccole e si incoraggia l'agriturismo;
- incoraggiare lo sviluppo del turismo. Il turismo è un importante motore di crescita in molte zone rurali e dovrebbe essere basato sul patrimonio naturale e culturale esistente. Un maggior ricorso alle TIC nel campo del turismo, ad esempio per prenotazioni, pubblicità, marketing, per l'ideazione dei servizi e le attività ricreative può contribuire ad aumentare il numero di visitatori e la lunghezza dei soggiorni specialmente se vengono offerti collegamenti con strutture più piccole e si incoraggiano l'agriturismo, altre forme di turismo sostenibile dal punto di vista ambientale e il turismo sportivo;
Emendamento 52
Allegato, punto 3.3, trattino 7 bis (nuovo)
– preservare la cultura rurale. La cultura delle comunità rurali può costituire un plusvalore economico, segnatamente a livello turistico. L'artigianato, la gastronomia, le specialità agricole e le relative tecniche di produzione tradizionali, il folclore e l'architettura rurale rientrano fra gli aspetti che vanno tutelati e in taluni casi riscoperti. Nonostante rappresentino un valore aggiunto, tali tradizioni rischiano di estinguersi a causa dell'esodo dalle campagne, dell'invecchiamento della popolazione rurale e del disinteresse dei giovani, specie nelle regioni più depresse;
Emendamento 53
Allegato, punto 3.3, trattino 8
– ammodernare l'infrastruttura locale, in particolare nei nuovi Stati membri. Nei prossimi anni saranno realizzati cospicui investimenti nelle principali infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti, dell'energia e dell'acqua. I Fondi strutturali offriranno un contributo ingente che spazia dalle reti transeuropee allo sviluppo di connessioni con le imprese o con i parchi scientifici. Per il pieno successo dell'effetto moltiplicatore in termini di posti di lavoro e di crescita, l'infrastruttura locale su piccola scala, finanziata nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale, avrà un ruolo centrale nel collegare i suddetti ingenti investimenti alle strategie locali di diversificazione e sviluppo del potenziale agricolo e agroalimentare.
– ammodernare l'infrastruttura locale, in particolare nei nuovi Stati membri. Nei prossimi anni saranno realizzati cospicui investimenti nelle principali infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti, dell'energia e dell'acqua. I Fondi strutturali offriranno un contributo ingente che spazia dalle reti transeuropee allo sviluppo di connessioni con le imprese o con i parchi scientifici. Un'equa parte di tali risorse dovrebbe essere assegnata alle zone rurali per garantire un reale equilibrio in materia di sviluppo tra le zone rurali e le zone urbane. Per il pieno successo dell'effetto moltiplicatore in termini di posti di lavoro e di crescita, l'infrastruttura locale su piccola scala, finanziata nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale, avrà un ruolo centrale nel collegare i suddetti ingenti investimenti alle strategie locali di diversificazione e sviluppo del potenziale agricolo e agroalimentare.
Emendamento 54
Allegato, punto 3.4, Orientamento
Le risorse destinate all'asse 4 (Leader) dovrebbero contribuire a conseguire le priorità degli assi 1 e 2 e soprattutto dell'asse 3, ma sono anche determinanti per la priorità del miglioramento della governance e per la mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali.
Le risorse destinate all'asse 4 (Leader) dovrebbero contribuire a conseguire le priorità degli assi 1 e 2 e soprattutto dell'asse 3, ma sono anche determinanti per la priorità del miglioramento della governance e del sostegno ai cittadini affinché si facciano promotori di uno sviluppo sostenibile, nonché per la mobilitazione del potenziale insito nella zona in questione.
Emendamento 55
Allegato, punto 3.4, comma 1
Il sostegno nell'ambito dell'asse Leader offre la possibilità, nel contesto della costruzione di una strategia di sviluppo locale basata sui bisogni e sui punti di forza locali, di combinare tutti e tre gli obiettivi, ossia la competitività, la tutela dell'ambiente e la qualità della vita attraverso la diversificazione. Grazie ad approcci integrati che coinvolgono gli agricoltori, gli addetti alla silvicoltura e gli altri attori rurali sarà possibile salvaguardare e migliorare il patrimonio culturale e naturale locale, aumentare la presa di coscienza e promuovere gli investimenti nelle specialità alimentari, nel turismo e nelle risorse ed energie rinnovabili.
Il sostegno nell'ambito dell'asse Leader offre la possibilità, nel contesto della costruzione di una strategia di sviluppo locale basata sui bisogni e sui punti di forza locali, di combinare tutti e tre gli obiettivi, ossia la competitività, la tutela dell'ambiente e la qualità della vita attraverso la diversificazione. Grazie ad approcci integrati che coinvolgono gli agricoltori, gli addetti alla silvicoltura e gli altri attori rurali sarà possibile salvaguardare e migliorare il patrimonio culturale e naturale locale, aumentare la presa di coscienza e promuovere gli investimenti nelle specialità alimentari, nel turismo e nelle risorse ed energie rinnovabili. I progetti del programma Leader dovrebbero incentrarsi su temi prioritari e sul conseguimento di risultati.
Emendamento 56
Allegato, punto 3.4, comma 2, trattino 1
– rafforzare le capacità di partenariati locali, l'animazione e l'acquisizione di competenze per mobilitare il potenziale locale;
– rafforzare le capacità di partenariati locali, l'animazione e l'acquisizione di competenze per mobilitare il potenziale locale, prevenire l'emarginazione sociale e combattere lo spopolamento;
Emendamento 57
Allegato, punto 3.4, comma 2, trattino 2
– promuovere il partenariato pubblico-privato. L'iniziativa Leader continuerà a svolgere un ruolo trainante nel suscitare approcci innovativi allo sviluppo rurale e nell'incoraggiare la collaborazione tra settore pubblico e settore privato;
– promuovere il partenariato pubblico-privato. L'iniziativa Leader continuerà a svolgere un ruolo trainante nel garantire la partecipazione comunitaria e suscitare approcci innovativi allo sviluppo rurale e nell'incoraggiare la collaborazione tra settore pubblico e settore privato;
Emendamento 58
Allegato, punto 3.4, comma 2, trattino 3
– promuovere la cooperazione e l'innovazione. Le iniziative locali come Leader e la promozione della diversificazione possono avere un ruolo centrale nel mettere le persone in contatto con nuove idee e nuovi approcci, nell'incoraggiare l'innovazione e l'imprenditorialità e promuovere l'inclusione e l'offerta di servizi locali. Le comunità in linea possono contribuire alla diffusione delle conoscenze, allo scambio di buone pratiche e all'innovazione relativa ai prodotti e ai servizi rurali;
– promuovere la cooperazione e l'innovazione. Le iniziative locali come Leader e la promozione della diversificazione possono avere un ruolo centrale nel mettere le persone in contatto con nuove idee e nuovi approcci, nell'incoraggiare l'innovazione e l'imprenditorialità e promuovere l'inclusione e l'offerta di servizi locali. Particolare attenzione va dedicata all'integrazione delle nuove componenti della popolazione. Le comunità in linea possono contribuire alla diffusione delle conoscenze, allo scambio di buone pratiche e all'innovazione relativa ai prodotti e ai servizi rurali;
Emendamento 59
Allegato, punto 3.4, comma 2, trattino 4
– migliorare la governance locale. L'iniziativa Leader può contribuire a sviluppare approcci innovativi per collegare tra loro l'agricoltura, la silvicoltura e l'economia locale contribuendo alla diversificazione dell'attività economica e rafforzando il tessuto socioeconomico delle zone rurali.
– migliorare la governance locale. L'iniziativa Leader può contribuire a sviluppare approcci innovativi per collegare tra loro l'agricoltura, la silvicoltura e l'economia locale contribuendo alla diversificazione dell'attività economica e rafforzando in particolare il tessuto socioeconomico delle zone rurali.
Emendamento 60
Allegato, punto 3.4, comma 2, trattino 4 bis (nuovo)
– promuovere l'Agenda 21 locale nello spazio rurale e adeguarsi ai punti di forza e ai punti deboli di ciascun territorio, vista la diversità dello spazio rurale, appoggiandosi agli attori locali e sostenendo autentici progetti territoriali di sviluppo endogeno. Occorre promuovere una cultura della partecipazione popolare attraverso piani di sviluppo strategico basati sull'Agenda 21 locale. Tali piani, aventi un respiro maggiore rispetto ai programmi di sviluppo rurale, dovrebbero comprendere una discussione finalizzata a definire una visione comune per il futuro delle comunità, gli ambiti d'azione strategici, le misure per integrare la tematica ambientale nei vari settori della società e le azioni volte a migliorare la qualità della vita della popolazione locale.
Emendamento 61
Allegato, punto 3.5, comma 1
Le risorse che saranno destinate alle priorità comunitarie dello sviluppo rurale (nei limiti regolamentari minimi di finanziamento per ogni asse) dipenderanno dalla situazione particolare, dei punti di forza e di debolezza dei settori compresi nel programma. Ogni priorità comunitaria, con il suo contributo agli obiettivi di Lisbona e di Göteborg, dovrà tradursi, a livello di Stato membro, nel piano strategico nazionale e nei programmi di sviluppo rurale. In molti casi ci saranno priorità nazionali o regionali per problemi specifici legati al settore agroalimentare, oppure alla situazione ambientale, climatica e geografica dell'agricoltura e delle foreste. Le zone rurali dovranno probabilmente far fronte anche ad altri problemi specifici, come la pressione periurbana, la disoccupazione, la lontananza o la bassa densità di popolazione.
Le risorse che saranno destinate alle priorità comunitarie dello sviluppo rurale (nei limiti regolamentari minimi di finanziamento per ogni asse) dipenderanno dalla situazione particolare, dai punti di forza e di debolezza dei settori compresi nel programma e dalle caratteristiche specifiche delle regioni, in conformità con il trattato. Ogni priorità comunitaria, con il suo contributo agli obiettivi di Lisbona e di Göteborg, dovrà tradursi, a livello di Stato membro, nel piano strategico nazionale e nei programmi di sviluppo rurale. In molti casi ci saranno priorità nazionali o regionali per problemi specifici legati al settore agroalimentare, oppure alla situazione ambientale, climatica e geografica dell'agricoltura e delle foreste. Le zone rurali dovranno probabilmente far fronte anche ad altri problemi specifici, come la pressione periurbana, la disoccupazione, la lontananza, il carattere montano o insulare, o la bassa densità di popolazione.
Emendamento 62
Allegato, punto 3.5, Orientamento
Nel definire le strategie nazionali, gli Stati membri dovranno garantire la massima sinergia tra gli assi e all'interno di ogni asse, evitando potenziali contraddizioni. Essi potranno anche riflettere su come tener conto di altre strategie attuate a livello UE, come il Piano di azione per l'agricoltura biologica, la quota di fonti energetiche rinnovabili nell'UE, la recente comunicazione della Commissione sul cambiamento climatico e della necessità di anticiparne gli effetti probabili sull'attività agricola e silvicola, nonché della relazione della Commissione sulla strategia forestale dell'Unione europea (che può contribuire al raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità e nel contempo della crescita e dell'occupazione) e delle prossime strategie ambientali tematiche.
Nel definire le strategie nazionali, gli Stati membri dovranno adottare un approccio integrato che comprenda un'adeguata pianificazione territoriale e ottimizzi le sinergie tra gli assi, e dovranno cercare di ottenere la massima partecipazione possibile di tutti gli organismi pertinenti, conformemente al principio del partenariato definito all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1698/2005. Essi potranno anche riflettere su come tener conto di altre strategie attuate a livello UE, come il Piano di azione per l'agricoltura biologica, la comunicazione della Commissione del 12 ottobre 2005 dal titolo "Potenziare la ricerca e l'innovazione – investire per la crescita e l'occupazione: una strategia comune", la recente comunicazione della Commissione sulle fonti energetiche rinnovabili, la recente comunicazione della Commissione sul cambiamento climatico e della necessità di anticiparne gli effetti probabili sull'attività agricola e silvicola, nonché della relazione della Commissione sulla strategia forestale dell'Unione europea (che può contribuire al raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità e nel contempo della crescita e dell'occupazione) e delle prossime strategie ambientali tematiche.
Emendamento 63
Allegato, punto 3.5, comma 2
Per migliorare le modalità della governance e le politiche da attuare disponiamo di numerosi strumenti a livello dell'UE e degli Stati membri. Si potrebbe fare ricorso all'assistenza tecnica per costruire reti a livello europeo e nazionale per lo sviluppo rurale con la funzione di piattaforma di scambio di buone pratiche e di esperienze su tutti gli aspetti dell'ideazione, della gestione e dell'attuazione delle politiche tra le parti interessate. Per garantire il coinvolgimento tempestivo di tutti i vari attori sarà opportuno che nella preparazione delle strategie nazionali si prevedano attività di informazione e pubblicità da sviluppare per le fasi successive dell'attuazione.
Per migliorare le modalità della governance e le politiche da attuare disponiamo di numerosi strumenti a livello dell'UE e degli Stati membri. Si deve fare ricorso all'assistenza tecnica per costruire reti a livello europeo e nazionale per lo sviluppo rurale con la funzione di piattaforma di scambio di buone pratiche e di esperienze su tutti gli aspetti dell'ideazione, della gestione e dell'attuazione delle politiche tra le parti interessate. Nella creazione e nella promozione delle reti si dovrebbe tener conto delle esperienze dell'Osservatorio LEADER e delle reti nazionali in materia di rafforzamento dei partenariati locali e di scambio di buone pratiche collaudate. Per garantire il coinvolgimento tempestivo di tutti i vari attori sarà opportuno che nella preparazione delle strategie nazionali si prevedano attività di informazione e pubblicità da sviluppare per le fasi successive dell'attuazione; al riguardo occorre garantire periodi di tempo adeguati per il coinvolgimento degli attori e si deve puntare alla continuità della partecipazione;
Emendamento 64
Allegato, punto 3.6, Orientamento
Occorre sviluppare le sinergie tra le politiche strutturali, la politica dell'occupazione e la politica dello sviluppo rurale. In questo contesto gli Stati membri hanno il compito di garantire la complementarità e la coerenza tra le azioni che saranno finanziate dal FESR, dal Fondo di coesione, dal FSE, dal FEP e dal FEASR in un dato territorio o in un dato settore di attività. I maggiori principi guida per tracciare una linea di demarcazione e i meccanismi di coordinamento tra le azioni finanziate dai vari Fondi dovrebbero essere definiti a livello del quadro strategico di riferimento nazionale o del piano strategico nazionale.
Occorre sviluppare le sinergie tra le politiche strutturali, la politica dell'occupazione e la politica dello sviluppo rurale, e pertanto le collaborazioni tra i vari partner regionali. In questo contesto gli Stati membri hanno il compito di garantire la complementarità e la coerenza tra le azioni che saranno finanziate dal settimo Programma quadro, dal Programma quadro sulla competitività e l'innovazione, da TEN-T, da LIFE +, dal FESR, dal Fondo di coesione, dal FSE, dal FEP e dal FEASR in un dato territorio o in un dato settore di attività. I maggiori principi guida per tracciare una linea di demarcazione e i meccanismi di coordinamento tra le azioni finanziate dai vari Fondi dovrebbero essere definiti a livello del quadro strategico di riferimento regionale o nazionale o del piano strategico regionale o nazionale, a seconda di quale sia la soluzione più appropriata per lo Stato membro in questione.
Emendamento 65
Allegato, punto 3.6, comma 1 bis (nuovo)
Si possono utilizzare vari criteri di demarcazione, come le dimensioni dei progetti, l'impatto territoriale (regionale o a livello regionale e locale), il tipo d'investimento, il tipo di beneficiario ecc.
Emendamento 66
Allegato, punto 3.6, comma 2
Per quanto riguarda lo sviluppo del capitale umano, i finanziamenti nell'ambito dello sviluppo rurale dovrebbero essere destinati agli agricoltori e agli attori economici coinvolti nella diversificazione dell'economia rurale. La popolazione delle zone rurali potrebbe beneficiare del sostegno nell'ambito di un approccio integrato dal basso verso l'alto. Le azioni in questi campi devono essere attuate compatibilmente con gli obiettivi della strategia europea dell'occupazione fissati negli Orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione coerentemente con le azioni attuate dai programmi nazionali di riforma nell'ambito del processo di Lisbona. Il programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 mira al conseguimento degli obiettivi di Lisbona sul piano dell'istruzione e della formazione. Al centro del programma troviamo l'apprendimento permanente, che si applica a tutti i livelli e a tutti i tipi di istruzione e formazione, compresi il settore agricolo, agroalimentare e forestale.
Per quanto riguarda lo sviluppo del capitale umano, i finanziamenti nell'ambito dello sviluppo rurale dovrebbero essere destinati agli agricoltori e ai loro familiari, nonché agli attori economici coinvolti nella diversificazione dell'economia rurale, ed essere coordinati con il sostegno fornito in virtù di altri strumenti strutturali. La popolazione delle zone rurali potrebbe beneficiare del sostegno nell'ambito di un approccio integrato dal basso verso l'alto. Le azioni in questi campi devono essere attuate compatibilmente con gli obiettivi della strategia europea dell'occupazione fissati negli Orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione coerentemente con le azioni attuate dai programmi nazionali di riforma nell'ambito del processo di Lisbona. Il programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 mira al conseguimento degli obiettivi di Lisbona sul piano dell'istruzione e della formazione. Al centro del programma troviamo l'apprendimento permanente, che si applica a tutti i livelli e a tutti i tipi di istruzione e formazione, compresi il settore agricolo, agroalimentare e forestale.
Emendamento 67
Allegato, punto 4, comma 2
Il quadro, che individua un numero limitato di indicatori comuni ed una metodologia comune, sarà completato da indicatori specifici al programma che diano conto delle sue caratteristiche tematiche.
Il quadro, che individua un numero limitato di indicatori comuni, in particolare indicatori territoriali – come richiesto dal Parlamento nella sua risoluzione del 28 settembre 2005 sul ruolo della coesione territoriale nello sviluppo regionale1 – nonché una metodologia comune, sarà completato da indicatori specifici al programma che diano conto delle sue caratteristiche tematiche.
_______________
1 Testi approvati, P6_TA(2005)0358.

(1) Non ancora pubblicata in Gazzetta ufficiale.

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