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Procedura : 2005/2053(INI)
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Ciclo del documento : A6-0014/2006

Testi presentati :

A6-0014/2006

Discussioni :

PV 15/02/2006 - 13
CRE 15/02/2006 - 13

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PV 16/02/2006 - 6.7

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P6_TA(2006)0067

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Giovedì 16 febbraio 2006 - Strasburgo
Gestione dei rischi e delle crisi nel settore agricolo
P6_TA(2006)0067A6-0014/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulla gestione dei rischi e delle crisi nel settore agricolo (2005/2053(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio relativa alla gestione dei rischi e delle crisi nel settore agricolo (COM(2005)0074),

–   visto il memorandum della Commissione del 6 settembre 2005 (MEMO/05/302) che introduce "un piano in cinque punti per reagire all'impennata dei prezzi del petrolio",

–   visto lo studio commissionato dal Parlamento europeo "Gestione dei rischi e delle crisi in agricoltura",

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (A6-0014/2006),

A.   considerando che i rischi connessi alla produzione agricola si presentano a diversi livelli e vanno di conseguenza valutati e affrontati in modo differenziato:

   da una parte, i rischi a livello aziendale, cioè i rischi individuali connessi a investimenti e finanziamenti, al ricorso a determinati modi di produzione, all'evoluzione dei prezzi alla produzione e alla commercializzazione,
   dall'altra, i rischi a livello di condizioni naturali ed economiche esterne, come ad esempio i cambiamenti climatici e la variazione delle precipitazioni, la maggiore frequenza di calamità naturali o gli effetti della liberalizzazione del commercio nel settore agricolo nonché le perturbazioni del mercato imputabili agli scambi commerciali,

B.   considerando che, conformemente agli obiettivi della politica agricola comune (PAC), la gestione dei rischi in agricoltura deve servire innanzitutto all'interesse generale garantendo l'approvvigionamento della popolazione di prodotti alimentari sani e materie prime agricole nonché la tutela dell'ambiente,

C.   considerando che, dopo l'ultima riforma della PAC (giugno 2003), gli strumenti di stabilizzazione dei mercati e dei prezzi sono stati progressivamente smantellati e sostituiti da pagamenti diretti disaccoppiati agli agricoltori, il che da un lato comporta un maggiore orientamento al mercato da parte di questi ultimi, dall'altro, però, anche un possibile aumento dei rischi connessi alla produzione,

D.   considerando che, nel quadro di tale riforma, è stato altresì introdotto il principio della condizionalità che impone obblighi agli agricoltori per quanto concerne la tutela dell'ambiente e la protezione degli animali,

E.   considerando che, visto che la congiuntura presenta sempre più rischi rispetto al passato recente in quanto bisogna aspettarsi che i rischi nel settore agricolo aumentino per l'agricoltore sia sul piano della varietà che della portata e della frequenza, l'evoluzione dei rischi nel settore agricolo dovrebbe dipendere dalla portata e dalla frequenza dei fenomeni naturali, dalla congiuntura economica e dai pericoli ad essa relativi, dai rischi tecnologici, dalle percezioni sociali dell'ambiente e dalla sicurezza alimentare nonché dal comportamento dei consumatori,

F.   considerando che aumenteranno i rischi per la produzione agricola connessi ai cambiamenti climatici, al degrado del suolo, alla mancanza d'acqua, all'erosione delle risorse genetiche e ad altri fattori,

G.   considerando che le nuove tecnologie, come il ricorso all'ingegneria genetica in agricoltura, il cui probabile impatto sugli organismi viventi e sull'ambiente è ancora ignoto, presenteranno altresì rischi particolari cui occorrerà far fronte in base ai principi della prevenzione e "chi inquina paga",

H.   considerando che la notevole dipendenza dell'agricoltura europea dalla fonti di energia fossile per la concimazione, i prodotti fitosanitari e il funzionamento dei macchinari comporta rischi connessi alle fluttuazioni del prezzo del petrolio e alla scarsità di quest'ultimo che bisognerà affrontare mediante risparmi e un maggiore impiego di energie rinnovabili,

I.   ricordando che le assicurazioni agricole sono incluse tra gli aiuti di Stato accettati dall'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e che alcuni partner commerciali come gli USA e il Canada attivano sistematicamente tanto aiuti interni a sostegno dei meccanismi di garanzia dei redditi in agricoltura quali stabilizzatori degli effetti delle calamità naturali quanto pagamenti straordinari di urgenza destinati a compensare i danni e le perdite di reddito causati dall'evoluzione dei prezzi di mercato (paragrafi 7 e 8 dell'allegato II dell'accordo OMC sull'agricoltura) contibuendo così a creare una "rete di sicurezza" che garantisce una politica dei redditi favorevole agli agricoltori, che non dovrebbe essere ignorata dall'Unione europea,

J.   considerando che le tre opzioni considerate dalla Commissione per quanto concerne la gestione dei rischi e delle crisi (assicurazione contro le calamità naturali, fondi di mutualizzazione e garanzia del reddito) non costituiscono in realtà misure preventive per ridurre i rischi o i danni ma modelli di finanziamento dell'indennizzo in caso di danni,

K.   considerando che la Commissione propone di finanziare dette misure attraverso l'1% della modulazione ovvero attraverso i programmi nazionali di sviluppo rurale il che, secondo gli esperti, non dovrebbe affatto coprire il fabbisogno di fondi per tali misure,

L.   considerando che i giovani agricoltori sono particolarmente esposti alle crisi e alle calamità in quanto sono spesso fortemente indebitati in seguito all'acquisto della loro azienda agricola,

M.   considerando che i nuovi Stati membri sono esclusi dal meccanismo di modulazione fino al 2013, che in tali paesi i pagamenti sono direttamente soggetti al meccanismo d'aumento progressivo (phasing-in) e che pertanto bisogna garantire loro la possibilità di beneficiare di altri finanziamenti della PAC,

Proposte della Commissione
A livello generale

1.   si compiace dell'approccio adottato dalla Commissione che consiste nell'esaminare diverse opzioni per la gestione dei rischi e delle crisi, formula però riserve quanto alla filosofia che sottende alcune proposte improntate esclusivamente alla compensazione e all'indennizzo; invita la Commissione a dare più spazio a misure preventive per ridurre i rischi ed evitare le crisi, come il ricorso alla vaccinazione e un migliore controllo sulle importazioni illegali;

2.   ritiene che, per conferire maggiore coerenza alla politica di gestione dei rischi e delle crisi, occorre fare in modo che:

   le imprese assicurative, pubbliche o private, e le società di assicurazioni reciproche svolgano la loro attività di assicurazione diretta per la copertura dei rischi assicurabili sia autonomamente sia nell'ambito di un regime di assicurazione agricola,
   gli Stati si limitino alla copertura dei rischi connessi a calamità naturali non assicurabili e, a certe condizioni, sia consentito il finanziamento statale di tali attività,
   siano consentiti gli aiuti di Stato a sostegno dei premi di assicurazione e il finanziamento statale della riassicurazione delle imprese assicurative, a condizione di inserirsi nel quadro comunitario,
   sia resa discrezionale la partecipazione degli assicuratori e degli agricoltori assicurati;

3.   ritiene che, per quanto riguarda il finanziamento comunitario, in caso di adozione di un quadro comune per la politica delle assicurazioni e degli indennizzi nel settore agricolo siano possibili i seguenti scenari:

   un finanziamento comunitario sarà previsto a copertura di parte dei costi relativi alla costituzione e al funzionamento dei sistemi di tutela del reddito agricolo,
   il finanziamento nazionale e quello comunitario saranno compatibili con le normative attuali o future stabilite nell'ambito dell'accordo dell'OMC,
   saranno finanziati esclusivamente i sistemi che soddisferanno gli standard minimi nel quadro della politica comune o che rispetteranno uno scadenzario degli adeguamenti necessari;

4.   segnala al riguardo i crescenti danni provocati dai mutamenti climatici e da calamità naturali quali inondazioni, siccità e incendi nonché i danni derivanti dalle epizoozie che si propagano più rapidamente nel mondo a causa del trasporto degli animali e delle importazioni illegali;

5.   ritiene che le proposte della Commissione non tengano sufficientemente conto dei rischi e delle possibili crisi connessi alla liberalizzazione dei mercati agricoli nell'ambito dei negoziati dell'OMC; invita pertanto la Commissione a valutare più attentamente strumenti e misure intesi a prevenire e affrontare efficacemente il crollo dei prezzi, le crisi dei mercati, la perdita di reddito per gli agricoltori e tutti gli ostacoli che si frappongono al proseguimento della loro attività nonché di effettuare un'analisi del ruolo delle misure che aumentano i prezzi di costo nel settore del benessere degli animali e all'ambiente;

6.   ritiene che le proposte della Commissione debbano tener conto delle situazioni di crisi che colpiscono gravemente i produttori comunitari e derivano da restrizioni instaurate da paesi terzi quanto alle esportazioni dei prodotti agricoli della Comunità; invita quindi la Commissione a completare di conseguenza la definizione di situazione di crisi;

7.   è decisamente contrario a rinunciare alle preferenze comunitarie; ritiene assolutamente indispensabile procedere ad un più attento esame degli strumenti e delle misure utilizzati dall'Unione e dai suoi Stati membri per prevenire i rischi e gestire le crisi; segnala al riguardo soprattutto la possibilità di orientare l'offerta per evitare una sovrapproduzione e un crollo dei prezzi nonché i nuovi programmi di sviluppo rurale; ritiene che siano ancora giustificate le misure previste dalle organizzazioni comuni di mercato (OCM) in settori particolarmente sensibili come quello della produzione di frutta e verdura e reputa necessario mantenerle nell'ambito dell'imminente riforma dell'OCM degli ortofrutticoli;

8.   invita la Commissione ad instaurare un meccanismo di salvataggio al quale si potrebbe ricorrere non solo nelle situazioni di crisi che colpiscono l'OCM della carne bovina ma anche per altri settori, come gli ortofrutticoli, il vino, la carne suina e il pollame;

9.   invita la Commissione a valutare l' efficacia di talune misure specifiche quali:

   l'aiuto allo stoccaggio in caso di crollo dei prezzi,
   l'aiuto alla trasformazione finalizzato al decongestionamento del mercato nei casi in cui tale soluzione sia perseguibile,
   l'adozione di misure di promozione per prevenire eventuali ripercussioni negative sull'opinione pubblica e minimizzarne le conseguenze ( come è stato fatto nel caso del consumo di carne bovina dopo la crisi della encefalopatia bovina),
   l'aiuto alla riduzione volontaria della produzione quando le prospettive di immissione sul mercato si annunciano poco favorevoli;

10.   raccomanda, in considerazione dello smantellamento tariffario di vasta portata concordato nell'ambito dell'OMC per i prodotti agricoli, che le condizioni di accesso al mercato siano definite a titolo di misura preventiva così da evitare un dumping economico, ecologico e sociale; ritiene che i prelievi alle importazioni di prodotti agricoli siano ancora giustificati quando le condizioni di produzione sono tali da violare i diritti dell'uomo nonché gli accordi internazionali e la legislazione europea relativa alla tutela dell'ambiente e degli animali; propone di impiegare il ricavato di tali prelievi per garantire la sicurezza alimentare e prevenire le crisi nei paesi in via di sviluppo interessati;

11.   ritiene che la Commissione dovrebbe prevedere eventuali fonti di finanziamento per gli stanziamenti proposti a favore dei nuovi Stati membri; ritiene che i mezzi finanziari utilizzati a tal fine non debbano indurre una riduzione degli aiuti che i nuovi Stati membri ricevono nell'ambito dei pagamenti diretti e dell' aiuto allo sviluppo delle zone rurali;

12.   ritiene accettabile un cofinanziamento delle misure volte ad evitare i rischi e a far fronte alle crisi da parte della Commissione, degli Stati membri, dell'industria agricola e delle aziende agricole, purché possa avere un carattere vincolante e non comporti disuguaglianze fra Stati membri e gruppi di agricoltori;

13.   si esprime, in considerazione della necessità e dell'effetto di prevenzione del rischio delle misure di sviluppo agricolo, contro la proposta della Commissione di finanziare la gestione dei rischi e delle crisi solo attraverso l'1% della modulazione; ritiene piuttosto indispensabile, tenuto conto delle esigenze, un aumento dei fondi per la prevenzione delle crisi, compresa la riserva; propone al riguardo una deroga al principio dell'annualità di bilancio per far fronte alle oscillazioni del fabbisogno in situazioni di crisi;

14.   invita la Commissione, visto che il volume delle risorse connesse alla modulazione varia da uno Stato membro all'altro, a esaminare la possibilità di fonti alternative per il finanziamento di siffatte misure, che saranno a discrezione degli Stati membri, come ad esempio una percentuale stabilita in base al valore lordo della produzione agricola;

15.   invita la Commissione ad elaborare un'analisi quantitativa che consenta una valutazione attendibile degli effetti della carenza di petrolio che si profila, nonché a definire possibili scenari al fine di affrontare il problema prevedendo la possibilità di concedere un aiuto all'acquisto dei combustibili in periodi di abnorme aumento dei prezzi; ritiene che vada resa al contempo più attraente per i produttori la coltivazione di piante energetiche aumentando sostanzialmente gli aiuti per ettaro di produzione nell'ambito del regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio(1);

16.   invita la Commissione ad esaminare in che modo, nell'ambito dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale, gli agricoltori possano venir incoraggiati a scegliere metodi economici e di altro tipo che riducono i rischi;

17.   invita la Commissione a prestare particolare attenzione alla situazione dei giovani agricoltori in tutte le sue azioni inerenti alla gestione dei rischi e delle crisi;

18.   ritiene che la politica di gestione delle crisi nel settore agricolo dovrebbe basarsi sulla flessibilità e su un approccio pluralistico, in quanto la scelta di un unico modello di gestione delle crisi non è possibile a causa della molteplicità dei regimi assicurativi e delle peculiarità nazionali;

Per quanto riguarda l'opzione 1: Calamità naturali: cofinanziamento da parte di assicurazioni private

19.   ritiene che, alla luce della molteplicità degli strumenti assicurativi, il ruolo dell'assicurazione sia importante in quanto:

   a) è lo strumento di mercato più sperimentato, il più completo dal punto di vista istituzionale e il più noto e applicato,
   b) per questi motivi, si adatta meglio di altri strumenti a un mercato internazionale dei prodotti agricoli,
   c) l'aiuto al premio di assicurazione è una forma di aiuto chiaramente ammessa nell'ambito dell'OMC,
   d) il mercato assicurativo dispone di una vasta esperienza in tale settore e ha già consentito di far fronte a situazioni molto complesse e al contempo permette di ricorrere a strumenti assicurativi innovativi;

20.   accoglie con soddisfazione le considerazioni della Commissione relative al cofinanziamento dei premi assicurativi versati dagli agricoltori per l'assicurazione contro le calamità naturali o per il sostegno a sistemi di riassicurazione; ritiene che questa soluzione richieda maggiori finanziamenti sia da parte del bilancio comunitario che dei bilanci nazionali rispetto alla modulazione proposta dell'1%; ritiene inoltre che le condizioni di accesso debbano essere fissate in maniera molto precisa e che si debba anche prevedere la possibilità di sostenere questa formula facendo ricorso ai bilanci nazionali;

21.   ritiene che in alcuni Stati membri il sistema abbia già funzionato in modo soddisfacente e invita la Commissione a presentare un'analisi più precisa per rischio specifico (ad esempio grandine, siccità, tempeste) e tipo di coltura (ad esempio grano, mais, colza) delle prestazioni offerte dagli assicuratori privati per quanto concerne le calamità naturali e le epizoozie, dei loro costi e della loro posizione concorrenziale e a confrontarle con le spese e le prestazioni attuali delle autorità pubbliche nazionali ed europee;

22.   invita la Commissione a creare un sistema di assicurazione pubblico, finanziato dall'Unione europea, per ognuno dei singoli settori e modi di produzione in modo da poter meglio definire un quadro d'azione per quanto concerne la gestione dei rischi e la prevenzione delle crisi;

23.   invita la Commissione a instaurare un sistema di riassicurazione coerente e accessibile a tutti gli Stati membri nel quadro della politica agricola comune;

Per quanto riguarda l'opzione 2: Fondi di mutualizzazione dei rischi

24.   si compiace dell' idea della Commissione di promuovere i fondi di mutualizzazione dei rischi costituiti dai produttori; segnala al riguardo la grande importanza delle organizzazioni di produttori che possono ottenere una migliore copertura in ragione della ripartizione dei rischi e della concentrazione degli interessi rispetto ai mercati finanziari e alle assicurazioni private;

25.   segnala i vantaggi della responsabilità collettiva nel caso di fondi settoriali o intersettoriali che, in considerazione della condivisione di infrastrutture, del ricorso agli aiuti pubblici e delle riserve dei produttori, permette di contare su una maggiore mobilitazione, anche in materia di prevenzione;

26.   invita la Commissione ad esaminare le possibilità di tutelare gli agricoltori da crolli dei prezzi attraverso mercati a termine e garanzie dei prezzi, ovvero dalle perdite di merci facendo ricorso a regimi di assicurazione privati;

27.   ritiene indispensabili misure di accompagnamento a livello nazionale e comunitario per incoraggiare gli apporti e i contributi del settore privato mediante agevolazioni fiscali e creditizie e facilitare così la partecipazione dei produttori ai previsti fondi di mutualizzazione dei rischi; segnala in particolare le esemplari richieste e proposte che ha formulato nella sua risoluzione del 15 novembre 2000(2) concernente l'organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni suine;

28.   invita la Commissione ad esaminare, per le opzioni 1 e 2, la possibilità di effettuare una differenziazione tra la gestione dei rischi sociali e la gestione dei rischi del settore privato e, eventualmente, di modulare l'aiuto in base alla dimensione dell' impresa e alle misure di prevenzione delle crisi adottate;

Opzione 3: Fornitura di una copertura di base contro le crisi dei redditi

29.   prende atto delle proposte della Commissione sulla fornitura di una copertura di base contro le crisi dei redditi e ritiene che tale questione vada esaminata nell'ambito della futura riforma della PAC;

30.   segnala le difficoltà incontrate, come è già avvenuto a livello nazionale, nel verificare e individuare il danno subito e le perdite di reddito; ritiene che un tale sistema comporterebbe pesanti formalità amministrative e costi elevati;

31.   invita la Commissione a non prevedere, in caso di crisi, aiuti pubblici al reddito che siano in concorrenza con i regimi assicurativi privati ma, piuttosto, a rendere molto più affidabili ed efficaci tali regimi attraverso adeguati sistemi di controllo che li responsabilizzino;

32.   sottolinea che una delle preoccupazioni sostanziali della Commissione dovrebbe essere quella di mettere a punto una modalità di intervento rapido e agevole in situazioni di crisi, tale da semplificare al massimo le procedure burocratiche che monopolizzano molto tempo e compromettono l'efficacia delle misure;

o
o   o

33.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU L 270 del 21.10.2003, pag. 1.
(2) GU C 223 dell'8.8.2001, pag. 176.

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