Risoluzione del Parlamento europeo sul quarto Forum mondiale dell'acqua (Città del Messico, 16-22 marzo 2006)
Il Parlamento europeo,
– visto il quarto Forum mondiale dell'acqua che si terrà a Città del Messico dal 16 al 22 marzo 2006,
– viste le dichiarazioni finali devi tre primi Forum mondiali dell'acqua tenutisi a Marrakech (1997), L'Aja (2000) e Kyoto (2003),
– visti gli obiettivi di sviluppo del Millennio (OSM) delle Nazioni Unite, nonché la relazione finale del 2005 dal titolo "Salute, dignità e sviluppo: che fare?", elaborata dalla task force del progetto del Millennio delle Nazioni Unite sull'acqua e le strutture igienico-sanitarie,
– vista la seconda relazione delle Nazioni Unite sullo sviluppo mondiale delle risorse idriche dal titolo "L'acqua, una responsabilità condivisa",
– visto il piano d'azione sull'acqua adottato dal G8 nel Vertice di Evian del 2003, confermato dalla dichiarazione del G8 rilasciata il 7 luglio 2005 a Gleneagles,
– vista l'iniziativa "Acqua per la vita" dell'UE, varata nel corso del Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile (WSSD), tenutosi a Johannesburg nel 2002,
– visto il fondo per l'acqua ACP-UE lanciato nel 2004,
– vista la sua risoluzione del 4 settembre 2003 sulla gestione delle risorse idriche nei paesi in via di sviluppo(1),
– vista la sua risoluzione dell'11 marzo 2004 sulla strategia per il mercato interno - Priorità 2003 - 2006(2), il cui paragrafo 5 afferma che "essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno",
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che metà della popolazione mondiale soffre della mancanza di strutture igienico-sanitarie o della mancanza di accesso all'acqua potabile e che chiari segnali lasciano presagire il profilarsi di una crisi idrica mondiale che minaccia non soltanto lo sviluppo sostenibile ma anche la pace e la sicurezza; considerando che milioni di donne e bambini subiscono in modo sproporzionato le conseguenze di un accesso insufficiente all'acqua potabile e a strutture igienico-sanitarie,
B. considerando che una delle principali finalità degli OSM è di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno un accesso sostenibile ad acqua pulita e a sistemi sanitari di base,
C. considerando che il quarto Forum di Città del Messico avrà come tema principale "le azioni locali per una sfida mondiale" e che la distribuzione dell'acqua evidenzia disuguaglianze, mentre dovrebbe essere un servizio pubblico universale, definito e gestito a livello locale, che costituisce la sede più pertinente; sottolineando che attorno a tali servizi pubblici locali può svilupparsi una capacità comunale innovativa e democratica in materia di governance; sottolineando che il controllo dell'acqua e della sua qualità è indispensabile allo sviluppo sostenibile delle popolazioni più indigenti,
D. considerando che la qualità dell'acqua, indispensabile alla vita, rappresenta uno dei primi fattori di mortalità nei paesi in via di sviluppo e provoca la morte di milioni di persone ogni anno, di cui la metà bambini; che più di un miliardo di persone non hanno accesso all'acqua potabile e due miliardi e mezzo non dispongono di alcun impianto igienico-sanitario,
E. considerando che l'Unione europea e i suoi Stati membri erogano circa 1,4 miliardi EUR all'anno a favore dell'approvvigionamento idrico e dei sistemi sanitari nei paesi in via di sviluppo, un finanziamento che fa dell'UE il maggiore finanziatore mondiale in questo campo,
F. considerando che il succitato fondo per l'acqua ACP-UE è volto, nel quadro degli OSM e degli obiettivi del WSSD, a "stimolare l'approvvigionamento idrico sostenibile e le infrastrutture igienico-sanitarie, nonché a migliorare la governance dell'acqua e le pratiche di gestione integrata delle risorse idriche nei paesi ACP, aiutandoli a colmare le necessità di finanziamento",
1. dichiara che l'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale l'accesso all'acqua costituisce un diritto fondamentale della persona umana; chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere entro il 2015;
2. chiede che la Commissione rappresenti l'Unione europea al quarto Forum mondiale dell'acqua con il mandato di far riconoscere nella dichiarazione ministeriale finale che l'accesso all'acqua potabile è un diritto fondamentale della persona umana; chiede a questo proposito che l'Unione europea e i suoi Stati membri propongano, sotto l'egida delle Nazioni Unite, l'elaborazione di un trattato internazionale sull'acqua e la gestione delle risorse idriche, che riconosca il diritto all'accesso all'acqua potabile;
3. deplora la debole integrazione delle azioni del Forum mondiale dell'acqua nei lavori delle Nazioni Unite; ricorda che 21 agenzie internazionali si occupano a diverso titolo della problematica dell'acqua e chiede, a tale proposito, l'istituzione di un'Agenzia di coordinamento dell'acqua sotto la diretta responsabilità delle Nazioni Unite;
4. sottolinea che tale Agenzia di coordinamento dell'acqua dovrebbe integrare la tutela della salute pubblica e dell'ambiente nella gestione delle risorse idriche e avere il compito di sviluppare strategie volte a incoraggiare una modalità di sviluppo economico e agricolo compatibile con il mantenimento o il ripristino di un'elevata qualità dell'acqua;
5. insiste affinché la gestione delle risorse idriche si basi su un'impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti e i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico;
6. chiede che tutti i programmi in materia di approvvigionamento idrico e strutture igienico-sanitarie comprendano azioni specifiche miranti a combattere le disparità di genere, in modo da garantire un'equa ripartizione dei benefici e delle opportunità offerti da tali programmi, e a promuovere il ruolo delle donne nell'approvvigionamento, la gestione e la conservazione delle risorse idriche;
7. plaude allo stanziamento di 500 milioni EUR a titolo del nono Fondo europeo di sviluppo (FES), che va ad aggiungersi a un precedente finanziamento di 475 milioni EUR, anch'esso a titolo del nono FES destinato all'approvvigionamento idrico e alle strutture igienico-sanitarie per il varo del summenzionato fondo per l'acqua ACP-UE; chiede un adeguato finanziamento per l'approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari anche nell'ambito del decimo FES; auspica che le istituzioni internazionali aumentino la parte relativa all'acqua nei loro piani d'azione e che lo sgravio del debito favorisca gli investimenti per l'acqua;
8. sottolinea e appoggia i risultati della task force sull'acqua e le strutture igienico-sanitarie del succitato progetto del Millennio delle Nazioni Unite, secondo cui sarà impossibile conseguire gli OSM se non saranno soddisfatte diverse condizioni preliminari, tra cui:
–
un aumento degli aiuti allo sviluppo a favore dei paesi meno sviluppati e un orientamento più mirato verso questi ultimi,
–
una ridistribuzione delle risorse dai paesi in via di sviluppo a reddito medio-basso verso i paesi più poveri,
–
una maggiore partecipazione di tutti gli interessati affinché si assumano effettivamente la responsabilità delle iniziative per l'approvvigionamento idrico e i servizi igienico-sanitari e affinché si ponga l'enfasi sulla mobilitazione delle collettività;
9. chiede che le autorità locali dell'Unione europea siano incentivate a destinare una parte delle tariffe applicate agli utenti per la fornitura di servizi idrici e di depurazione ad azioni di cooperazione decentrate e che l'Unione si doti di strumenti che le permettano di sostenere e accompagnare tali azioni, in particolare a livello del coordinamento delle informazioni, della valorizzazione e della divulgazione dei risultati;
10. chiede alla Commissione e al Consiglio di riconoscere il ruolo fondamentale delle autorità locali nella protezione e nella gestione dell'acqua e deplora che le competenze, l'esperienza e le risorse delle collettività locali non vengano sufficientemente sfruttate dai programmi di finanziamento europei, dato che gli enti locali dell'Unione europea, in virtù delle loro competenze tecniche, delle loro conoscenze specializzate e della loro esperienza, sono attori particolarmente preparati ad assistere gli enti locali nei paesi in via di sviluppo;
11. sottolinea che le azioni volte a migliorare l'approvvigionamento idrico e le strutture igienico-sanitarie non devono essere adottate in modo isolato, ma iscriversi in una strategia di sviluppo coerente e intersettoriale, che comprenda altri settori quali la sanità, l'istruzione, le infrastrutture, il potenziamento delle capacità e la buona governance, nonché le strategie di sviluppo sostenibile;
12. sottolinea l'importanza di una prevenzione tempestiva dei conflitti regionali latenti dovuti all'acqua, in particolare nelle regioni in cui diversi paesi condividono lo stesso bacino; chiede, a questo proposito, ulteriori sforzi da parte dell'UE e della comunità internazionale per migliorare il coordinamento regionale delle politiche in materia di acqua e promuovere l'istituzione di enti regionali per la gestione delle risorse idriche;
13. sottolinea il rischio crescente di una scarsità di acqua imputabile ai cambiamenti climatici; ricorda che la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai, l'abbassamento delle falde idriche e l'innalzamento delle acque salate minacciano l'approvvigionamento idrico in molte parti del mondo; invita l'UE, i suoi Stati membri e la comunità internazionale a prendere misure contro i cambiamenti climatici al fine di arrestare questi andamenti negativi;
14. chiede una gestione comune delle politiche in materia di ambiente e di prevenzione, al fine di pervenire a una vera e propria politica comune di gestione delle risorse idriche, attuata nel quadro di tutte le azioni esterne dell'Unione europea, che si ispiri ai principi della direttiva quadro sulle acque e che miri alla conservazione a medio e lungo termine della qualità delle risorse idriche; ritiene, a tale riguardo, che tutti i finanziamenti comunitari destinati a progetti di cooperazione e ad azioni bilaterali nel settore dell'acqua dovrebbero rispettare l'impostazione generale della legislazione dell'Unione europea in materia di ambiente;
15. valuta positivamente e incoraggia il lavoro delle organizzazioni della società civile europea e internazionale per quanto riguarda la ricerca di soluzioni ai problemi relativi all'accesso all'acqua, particolarmente per le popolazioni più povere; raccomanda ai partecipanti al quarto Forum mondiale dell'acqua di prendere attivamente parte alle attività organizzate in quei giorni dalle organizzazioni della società civile e di prendere seriamente in considerazione le proposte che potranno essere avanzate da dette organizzazioni;
16. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Consiglio dei ministri ACP-UE, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al segretariato generale dei Comitati per il contratto mondiale per l'acqua.