Risoluzione del Parlamento europeo sulla sicurezza dell'approvvigionamento di energia nell'Unione europea
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che la sicurezza energetica dovrebbe essere ritenuta una componente essenziale del concetto globale di sicurezza e che ha un impatto sempre maggiore sulla sicurezza complessiva dell'Unione europea,
B. considerando che la Commissione ha adottato il Libro verde "Una strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura" (COM(2006)0105),
C. considerando che i tre principali obiettivi della politica energetica dell'UE sono la sicurezza dell'approvvigionamento, la competitività e la protezione dell'ambiente,
D. considerando che la dipendenza dell'UE a 25 dalle importazioni di energia è del 48% (2002) e che, secondo le previsioni, raggiungerà il 71% entro il 2030 se non verranno prese misure supplementari; considerando altresì che la sicurezza dell'approvvigionamento è una delle condizioni più importanti per la sicurezza energetica,
E. considerando che nell'UE le importazioni soddisfano il 76,6% della domanda di petrolio, il 53% della domanda di gas, il 35,4% della domanda di carbone e quasi il 100% della domanda di uranio e di prodotti dell'uranio,
F. considerando che nel 2005 il consumo di energia primaria nell'UE a 25 è stato di 1 700 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (Mtep), di cui il 38% petrolio, il 23% gas, il 18% carbone/combustibili solidi, il 15% nucleare e il 6% fonti di energia rinnovabile (FER),
G. considerando che nel 2004 l'uso finale di energia nell'UE a 25 è stato del 28% nel settore industriale, del 31% nel settore dei trasporti e del 41% nel settore dell'edilizia,
H. considerando che nella produzione lorda di energia dell'UE a 25 intervengono per il 31% il nucleare, per il 25% i combustibili solidi (prevalentemente carbone), per il 18% il gas, per il 14% le FER e per il 5% il petrolio,
I. considerando che l'intensità energetica finale nell'UE a 25 è regolarmente diminuita, in modo che solo circa il 70% dell'energia utilizzata da un'unità di produzione economica nel 1980 è stato necessario nel 2004; considerando che, nello stesso periodo, il consumo globale di energia primaria nell'UE a 25 è aumentato ad un tasso medio dello 0,8% l'anno, equivalente allo 0,5% pro capite e per anno,
J. considerando che il 59% del petrolio consumato nell'UE a 25 nel 2004 è stato utilizzato dal settore dei trasporti, il 17% in quello dell'edilizia, il 16% per usi non energetici e l'8% nel settore industriale, e che, secondo le stime della Commissione, la domanda di energia nel settore dei trasporti dovrebbe aumentare come minimo del 30% entro il 2030, con un incremento che può raggiungere il 5% annuo per il trasporto aereo,
K. considerando che il 29% del gas consumato nel 2004 nell'UE a 25 è stato utilizzato per produrre elettricità, mentre il restante 71% è stato usato per altri scopi (industria, edilizia ecc),
L. considerando che la domanda di carbone nell'UE è andata diminuendo per molti anni, che la dipendenza dalle importazioni è già del 35,4% e che sta aumentando in proporzione al consumo di carbone,
M. considerando che tredici Stati membri producono elettricità nucleare e che taluni Stati membri hanno una politica dichiarata di abbandono graduale dell'energia nucleare,
N. considerando che, allo stato attuale, il mercato energetico dell'UE non è integrato né sufficientemente competitivo,
O. considerando che l'UE si è fissata l'obiettivo di portare, entro il 2010, dal 6% al 12% la quota delle energie rinnovabili nel consumo energetico, al 22,1% la loro quota nella produzione di elettricità e al 5,75% la quota nel settore dei carburanti; considerando altresì che detto obiettivo potrà essere raggiunto se tutti gli Stati membri adegueranno di conseguenza le loro politiche,
P. considerando che il Parlamento europeo ed il Consiglio stanno per adottare la direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici, in virtù della quale gli Stati membri devono elaborare una serie di piani d'azione che prevedano le rispettive strategie di risparmio energetico per i prossimi nove anni,
Q. considerando che le FER sono principalmente fonti locali e potrebbero essere utilizzate in tutti i settori, vale a dire per l'elettricità, il riscaldamento, il raffreddamento e i trasporti,
R. considerando che, secondo l'ultimo Eurobarometro relativo all'energia, circa la metà dei cittadini dell'UE (48%) ritiene che il governo nazionale dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo dell'uso dell'energia solare, seguito dalla promozione di una ricerca avanzata per nuove tecnologie energetiche (41%) e dallo sviluppo dell'uso dell'energia eolica (31%), mentre si è meno favorevoli ad una regolamentazione che riduca la dipendenza dal petrolio (23%) e allo sviluppo dell'uso dell'energia nucleare (12%),
S. considerando che l'UE dovrebbe approfittare del suo grande potenziale per effettuare risparmi energetici in tutti i settori, compreso quello dei trasporti, come anche per sviluppare nuove fonti e tecnologie energetiche rinnovabili,
T. considerando che l'energia è una risorsa vitale per la crescita economica, l'occupazione e lo sviluppo sociale, e che le perturbazioni nell'approvvigionamento energetico possono creare instabilità e mettere a rischio la pace,
U. considerando che l'intesa fra Russia e Algeria potrebbe essere il primo passo verso la costituzione di una "OPEC" del gas (essendo la Russia e l'Algeria fra i principali fornitori di gas dell'Unione europea) con importanti conseguenze a medio e lungo termine sia sul prezzo del gas, sia sulla sicurezza dell'approvvigionamento,
Parlando ad una sola voce
1. accoglie con favore il nuovo Libro verde della Commissione su una politica energetica sostenibile, competitiva e sicura per l'Europa; rileva tuttavia che il Libro verde non propone nuovi obiettivi e non avanza proposte concrete che rispondano ai recenti appelli in vista di una politica energetica comune; sollecita la Commissione e il Consiglio ad assicurare un processo politico rapido, al fine di pervenire quanto prima ad una politica energetica europea più ambiziosa, che comprenda un piano d'azione concreto; chiede che il Parlamento sia pienamente consultato nel corso di tale processo;
2. rileva che il Libro verde non tratta di settori fondamentali che dipendono in ampia misura da fonti di energia importate, in particolare i trasporti e l'aviazione; ritiene che, per quanto riguarda i trasporti, il Libro verde sia meno ambizioso della relazione finale della Commissione su CARS-21;
3. osserva che le recenti controversie fra la Russia e i suoi vicini sui prezzi del gas, nonché il recente aumento del prezzo del petrolio greggio hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle forniture e della distribuzione di energia; rileva che la politica energetica in senso stretto va collegata alla politica estera e di sicurezza; chiede alla Commissione di reagire ai recenti inviti riguardanti una politica energetica comune;
4. invita l'UE a prendere l'iniziativa di avviare un'ampia cooperazione con tutti i paesi che sono grandi consumatori di petrolio e di gas – gli Stati Uniti, il Giappone e le grandi economie emergenti come l'India e la Cina – al fine di elaborare una strategia globale completa per organizzare la domanda e combinare gli sforzi intesi a contrastare l'oligopolio della produzione; insiste sul fatto che questa strategia dovrebbe anche promuovere le migliori tecnologie in vista del risparmio e dell'efficienza energetici, nonché l'uso di fonti di energia alternative;
5. riconosce l'importanza di mantenere buone relazioni politiche con i paesi partner che sono i principali fornitori di energia dell'UE, in particolare la Norvegia, che è il terzo più grande produttore di petrolio nel mondo, che offre un approvvigionamento energetico stabile e che inoltre ha sempre intrattenuto con la Russia relazioni nel settore energetico;
6. condivide la conclusione del Consiglio secondo cui una visione comune su una strategia in materia di sicurezza dell'approvvigionamento dovrebbe rispettare le differenze geografiche, economiche, regionali, climatiche e strutturali degli Stati membri;
7. invita ogni Stato membro ad elaborare un piano energetico di prospettiva basato su previsioni di medio e lungo termine riguardanti la sua gestione delle forniture e della domanda, e a dichiarare quali mezzi intende usare per soddisfare la domanda energetica, in termini sia di produzione nazionale che di importazioni, precisando gli effetti di questo equilibrio per quanto riguarda le emissioni di gas ad effetto serra;
8. sottolinea che una politica attiva a sostegno di riforme democratiche, lo sviluppo della società civile e il progresso sociale nei paesi produttori di energia e in quelli con strutture di transito contribuiranno in modo sostanziale alla stabilità politica di lungo termine, necessaria per la sicurezza dell'approvvigionamento e della distribuzione di energia;
9. invita la Commissione e il Consiglio a proporre un sistema di mediazione riconosciuto a livello internazionale per i casi di conflitti e dispute concernenti la fornitura e la distribuzione di energia; ritiene che l'UE potrebbe avviare un tale processo sviluppando un sistema di mediazione quale parte della sua politica di vicinato, come anche con altri principali paesi fornitori, e potrebbe promuovere attivamente detto sistema su scala globale; ritiene che l'UE dovrebbe mettere a punto un approccio modello alla gestione internazionale della distribuzione di energia;
10. sottolinea l'importanza di integrare nella nuova diplomazia energetica dell'UE un dialogo costruttivo con tutti i principali consumatori di energia, e in particolare con le economie emergenti, sull'efficienza energetica e la conservazione dell'energia, al fine di fissare norme minime di efficienza, da armonizzare progressivamente, per prodotti di interesse globale quali le automobili, le apparecchiature, l'elettronica di consumo e le attrezzature per ufficio, e promuovere a livello mondiale l'integrazione delle considerazioni ambientali nelle decisioni in materia di trasporti e di energia;
11. ribadisce che andrebbero sviluppate nuove strategie atte a ridurre la possibilità di utilizzo dell'uranio e delle scorie nucleari per la produzione e la proliferazione di armi nucleari; sollecita pertanto la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a dare il loro pieno appoggio alle proposte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) atomica volte a multilateralizzare la fornitura di materiale fissile per la produzione di energia nucleare;
Solidarietà nell'UE
12. sottolinea che un elemento essenziale della politica energetica comune dovrebbe consistere in una solidarietà rafforzata tra gli Stati membri in caso di difficoltà correlate alla sicurezza fisica delle infrastrutture e alla sicurezza dell'approvvigionamento; ritiene inoltre che tale solidarietà rafforzata potenzierebbe considerevolmente la capacità dell'UE di difendere i propri interessi comuni in materia di energia a livello internazionale;
13. è favorevole ad un rafforzamento della politica europea di vicinato, in particolare per quanto riguarda la cooperazione con i paesi vicini nel settore dell'energia, includendo le infrastrutture di trasporto, cui andrebbe accordata una particolare assistenza finanziaria; chiede che la cooperazione in materia di politica energetica sia integrata nei piani d'azione elaborati nel quadro della politica europea di vicinato;
14. chiede che nel porre in atto la politica energetica a livello nazionale si segua un approccio basato sull'equità e sulla responsabilità condivisa, onde far sì che, al momento dell'adozione delle decisioni strategiche, vengano consultati anche quei partner fra gli Stati membri che potrebbero essere interessati dalle decisioni stesse;
Un mercato interno ben funzionante
15. è fermamente convinto che un ruolo essenziale per mantenere la sicurezza degli approvvigionamenti è sostenuto dalla rapida trasposizione delle attuali disposizioni UE da parte di tutti gli Stati membri per giungere ad un mercato interno pienamente funzionante nel settore dell'elettricità e del gas in modo da promuovere la competitività, la trasparenza e l'efficienza energetica;
16. esprime profonda preoccupazione pertanto per la distorsione del mercato interno causata da misure protezionistiche a sostegno di aziende leader di mercati nazionali e sollecita la Commissione ad assicurare la piena attuazione delle disposizioni relative al mercato interno onde assicurare una concorrenza equa e non discriminatoria ed evitare la formazione di mercati dell'energia oligopolistici;
17. invita la Commissione a reagire con forza al dominio del mercato e alle imperfezioni del mercato descritte nello studio di settore trasmesso dalla DG Concorrenza il 16 febbraio 2006 e a sottoporre nuove proposte per combattere il dominio del mercato e le imperfezioni del mercato con una serie di azioni e strumenti concreti; chiede una cooperazione più stretta tra le autorità europee e nazionali garanti della concorrenza al fine di fornire una risposta coordinata e veramente europea all'emergere del patriottismo economico nazionale;
18. chiede al Consiglio di accettare la posizione del Parlamento sulle priorità riguardanti le reti transeuropee nel settore dell'energia onde aggiungere gli anelli mancanti nelle reti transeuropee nel settore dell'energia, così da evitare strozzature, aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento e completare il mercato interno appoggiando progetti specifici ove opportuno;
19. sollecita gli Stati membri a creare un mercato interno dell'energia giungendo ad un equilibrio tra fonti di approvvigionamento interne ed esterne, assicurando l'interoperabilità delle reti energetiche nazionali e creando un ambiente competitivo per l'energia disaggregando le funzioni di fornitura da quelle di distribuzione, garantendo al contempo la concorrenza tra i distributori;
20. ritiene che l'evoluzione del quadro di Kyoto dopo il 2012 debba essere presa seriamente in esame oggi, per consentire ai mercati di tenere conto del costo del carbone nei principali programmi di investimento, riconoscendo che la competitività e la crescita europee verranno già ridotte dall'aumento del costo del lavoro e dell'elettricità;
Fonti di energia sostenibili
21. sollecita la Commissione a proporre misure concrete in materia di energia e ad investire con urgenza e in modo massiccio in un'economia veramente efficiente dal punto di vista energetico per diminuire drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili e divenire entro il 2020 l'economia più efficiente del mondo dal punto di vista energetico; sollecita inoltre la Commissione a insistere sempre sul ruolo chiave svolto dalla conservazione e dall'efficienza energetiche nella riduzione della dipendenza energetica;
22. sottolinea l'enorme divario attualmente esistente in termini di innovazione nel settore energetico e invita la Commissione ad elaborare una tabella di marcia per accelerare la penetrazione nel mercato delle migliori pratiche e tecnologie vigenti nei settori dell'illuminazione, degli elettrodomestici, delle attrezzature da ufficio, dell'elettronica di consumo, degli immobili, delle auto e della produzione energetica decentrata, ricorrendo a una serie di strumenti quali appalti pubblici e meccanismi innovativi di finanziamento, come il finanziamento da parte di terzi;
23. sottolinea l'importanza eccezionale delle FER, nonché dell'efficienza energetica, per una politica energetica europea concernente il futuro approvvigionamento energetico; chiede pertanto alla Commissione e al Consiglio di proporre nuovi obiettivi e azioni ambiziosi in tale ambito per il periodo successivo al 2010 per garantire uno sviluppo più rapido in ciascuno Stato membro; insiste che dovrebbe esservi una direttiva concernente il riscaldamento e il raffreddamento mediante FER, come deciso dal Parlamento, per assicurare una maggiore penetrazione nel mercato delle FER nel settore del riscaldamento;
24. ribadisce il suo fermo sostegno alle FER; invita gli Stati membri a raddoppiare gli sforzi intesi a portare la quota delle energie rinnovabili nel consumo globale di energia al 12% e nella produzione di elettricità al 22,1% entro il 2010 e continua a sostenere la direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità(1);
25. accoglie favorevolmente le nuove iniziative avviate dalla Commissione nel suo piano d'azione sulla biomassa (COM(2005)0628) e la sua strategia dell'UE per i biocarburanti (COM(2006)0034); invita tutte le istituzioni europee ad accelerare gli sforzi volti ad utilizzare il potenziale delle FER provenienti dalla biomassa, prestando la debita attenzione a considerazioni ambientali;
26. ritiene che la Commissione dovrebbe presentare urgentemente delle proposte e collaborare con l'industria per accelerare il ricorso alle pile a idrogeno e a combustibile, al fine di miglioramenti costanti e di lungo termine dell'efficienza energetica e della conservazione dell'energia nel settore dei trasporti; rileva che la biomassa in genere può contribuire a far fronte al fabbisogno energetico dell'UE mediante la combustione convenzionale; invita la Commissione, visti i vantaggi che il reddito aggiuntivo apporta ai settori agricolo e silvicolo, ad attuare un programma accelerato per organizzare, nel più breve tempo possibile, la produzione, la raccolta di residui agricoli e silvicoli, la pirolisi e l'uso del gas prodotto;
27. riconosce la crescente importanza del gas, visto l'aumento della sua quota sull'energia totale, e la necessità di ricorrere a strategie differenti per assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento di gas, quali lo sviluppo di terminal e di strutture di immagazzinamento di gas naturale liquefatto (GNL) oltreché di nuovi oleodotti;
28. ritiene che l'energia nucleare formi parte del dibattito politico europeo sul mix energetico; riconosce il ruolo che l'energia nucleare svolge attualmente in alcuni Stati membri per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di elettricità nel quadro del mix energetico e come strumento per evitare le emissioni di CO2, ritiene che le decisioni sulla questione se la produzione di energia nucleare dovrebbe continuare a svolgere un ruolo in taluni Stati membri potranno essere prese solo a livello degli Stati membri nel quadro della sussidiarietà;
29. concorda con la conclusione della Commissione secondo cui la prima priorità d'azione dovrebbe essere nel campo delle misure di gestione della domanda per migliorare l'efficienza dell'utilizzo energetico e ridurre il consumo mediante la conservazione; deplora profondamente a tal riguardo il ritardo nella presentazione di proposte per il settore dei trasporti; rileva il potenziale economico rappresentato dal risparmio almeno del 20% dell'energia consumata e segnala che tale potenziale crescerà con l'aumento dei prezzi dell'energia, i miglioramenti tecnologici e le economie di scala;
30. osserva che il settore edilizio, responsabile di oltre il 40% di tutto il consumo energetico nell'UE, costituisce il singolo maggiore consumatore di energia; osserva inoltre che l'aumento dei prezzi dell'energia colpisce non solo l'intera economia ma, soprattutto, le fasce socialmente svantaggiate; incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad elaborare un'iniziativa coordinata per migliorare il parco immobiliare europeo, che proponga soluzioni finanziarie innovative in stretta collaborazione con la Banca europea per gli investimenti;
31. riconosce che lo sviluppo di reti urbane di riscaldamento e di raffreddamento costituisce una possibilità essenziale per rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico degli immobili, dato che assicura maggiore flessibilità nell'utilizzo del combustibile; rileva che la produzione combinata di calore e di energia e la trigenerazione sono tecnologie che dovrebbero essere promosse e che potrebbero non solo contribuire ad accrescere la quota di utilizzo delle energia rinnovabili ma altresì a migliorare l'efficienza energetica, mentre la cogenerazione industriale rappresenta anch'essa una possibilità chiave di riduzione della volatilità dei prezzi dell'energia per i grandi consumatori industriali;
Ricerca e sviluppo
32. riconosce l'importanza di aumentare gli investimenti nella ricerca e sviluppo, di trarre vantaggio dalle tecnologie esistenti e di promuoverne nuove per mantenere ai primi posti la competitività dell'Europa e di creare nuovi posti di lavoro di lungo termine e sostenibili, mantenendo la coerenza con gli obiettivi dell'Agenda di Lisbona e ponendo le basi per raggiungere globalmente il 7° obiettivo di sviluppo del Millennio per garantire la sostenibilità ambientale;
33. osserva che vi è un considerevole margine di miglioramento per le FER rinnovabili e per un mercato mondiale di apparecchiature e sistemi basati su tali fonti; invita l'Unione europea a prevedere nel suo settimo programma quadro sulla ricerca e sviluppo delle tecnologie di energia rinnovabile dotate di risorse sufficienti, nonché ad assistere le PMI in questo settore al fine di beneficiare del loro ruolo guida nel campo delle tecnologie per ottenere successo sul mercato mondiale;
34. rileva che tutte le previsioni concordano sul fatto che le centrali elettriche convenzionali continueranno ad incidere fortemente nella produzione di elettricità, anche a lungo termine, ed è quindi favorevole a promuovere la ricerca e lo sviluppo per quanto concerne l'efficienza di tali centrali e i modi di potenziarla;
35. ritiene che la conoscenza della tecnologia in materia di fusione nucleare e la sua applicazione abbiano valore strategico e debbano pertanto essere sviluppate ulteriormente nell'UE;
36. rileva che gli accordi volontari sarebbero altresì utili per potenziare gli sforzi di ricerca e sviluppo da parte delle società operanti nel settore del petrolio e del gas, come parte delle loro responsabilità sociali d'impresa, ai fini della messa a punto di nuove tecnologie in campo energetico;
37. chiede che nel Settimo programma quadro vengano svolte ricerche sulla biomassa, su tutte le FER, inclusa l'energia marina e l'immagazzinamento dell'energia, e sulla tecnologia per la gasificazione del carbone, per ridurre le emissioni inquinanti e creare un mercato globale in tale settore;
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38. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai parlamenti degli Stati membri.