Risoluzione del Parlamento europeo sui criteri per le operazioni dell'Unione europea di imposizione della pace nella Repubblica democratica del Congo
Il Parlamento europeo,
– vista la "responsabilità di proteggere" contenuta nel documento finale del Vertice mondiale delle Nazioni Unite del 2005, adottato a New York il 16 settembre 2005,
– vista l'importanza fondamentale del mantenimento della stabilità nella Repubblica democratica del Congo (RDC) ai fini della stabilità di tutta la regione dell'Africa centrale e dei Grandi Laghi,
– visto il fatto che la RDC fatica a riprendersi da un devastante conflitto che ha causato più di 4 milioni di morti,
– vista la delicata fase di transizione che la RDC sta attraversando, con il difficile compito di creare istituzioni democratiche,
– vista la presenza di 17 000 militari dell'ONU in missione di pace nella RDC con l'obiettivo di stabilizzare il paese,
– visto il coinvolgimento dell'UE nel mantenimento della stabilità della RDC, attraverso le due missioni della Politica europea di sicurezza e difesa (PESD) attualmente in corso: la missione di consulenza e di assistenza dell'Unione europea per la riforma del settore della sicurezza nella Repubblica democratica del Congo (EU SEC DR Congo) e la missione di polizia dell'Unione europea a Kinshasa (EUPOL Kinshasa),
– visti gli incoraggianti risultati del referendum costituzionale del dicembre 2005,
– viste le elezioni programmate per la RDC a giugno 2006,
– vista la richiesta di assistenza dell'ONU durante il periodo delle elezioni nella RDC,
– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'UE dispone soltanto di un numero limitato di truppe da dispiegare e che la sua priorità dovrebbe essere il mantenimento della pace e della stabilità nei Balcani e nei paesi geograficamente immediatamente vicinidell'Unione,
B. considerando tuttavia la richiesta dell'ONU e il fatto che l'obiettivo globale dell'UE e della sua politica estera e di sicurezza comune (PESC) nonché della strategia europea di sicurezza (SES) è di rafforzare l'ONU in quanto quadro di un effettivo multilateralismo, come delineato dalla SES,
1. ritiene che per questo complesso e potenzialmente rischioso dispiegamento di truppe sotto il comando dell'UE debbano essere rispettate le seguenti condizioni:
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l'operazione dovrebbe avere un mandato forte e ben definito, riferito esclusivamente alla sicurezza delle elezioni presidenziali e parlamentari del 2006,
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l'operazione militare dovrebbe essere limitata nel tempo alla durata delle elezioni. Occorre che vi sia una strategia chiara circa il trasferimento delle competenze dopo la scadenza del mandato dell'operazione, all'ONU e/o alle autorità militari e di polizia del Congo,
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la sicurezza nel paese, in particolare nella regione del Katanga e nella regione confinante con il Ruanda, dovrebbe continuare ad essere di competenza dell'ONU; la portata geografica del mandato dell'UE deve essere determinata in base al numero di militari disponibili, ai loro requisiti di sicurezza e dei requisiti operativi della missione,
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in nessun caso l'operazione militare dovrebbe consistere di truppe provenienti da un solo Stato membro. Il carattere europeo dell'operazione dovrebbe essere espresso attraverso la partecipazione di più Stati membri,
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un intervento dell'UE potrebbe avere luogo soltanto su richiesta ufficiale del governo congolese ad interim,
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il dispiegamento di truppe sotto il comando dell'UE avrebbe un duplice obiettivo: la deterrenza di eventuali azioni di disturbo e l'incoraggiamento ai cittadini della RDC ad esercitare il loro diritto di voto. Occorre pertanto che l'operazione europea sia di entità adeguata e credibile,
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al fine di realizzare tali obiettivi, il Consiglio dovrebbe sviluppare un concetto chiaro di come mobilitare le necessarie forze militari o di polizia (possibilmente di gendarmeria),
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un'operazione militare limitata nel tempo dovrebbe essere strettamente collegata con gli sforzi della comunità internazionale per la ricostruzione della RDC dopo la guerra civile,
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impegni chiari devono essere presi dalla comunità internazionale al fine di migliorare l'efficienza a lungo termine e la sostenibilità delle forze di polizia e delle forze armate congolesi;
2. invita il Consiglio a presentare al Parlamento una proposta chiara con un mandato chiaro che si basi pienamente su uno scenario ben definito dei fabbisogni, corredato di uno scadenzario; rileva che per un'eventuale missione dell'UE nella RDC occorrerà un mandato specifico dell'UE, basato sulla Carta dell'ONU;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, al governo transitorio della RDC nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite.