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Procedura : 2004/2224(INI)
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Ciclo del documento : A6-0083/2006

Testi presentati :

A6-0083/2006

Discussioni :

PV 04/04/2006 - 13
CRE 04/04/2006 - 13

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PV 16/05/2006 - 10.1
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P6_TA(2006)0204

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Martedì 16 maggio 2006 - Strasburgo
Attuazione, conseguenze e impatto della legislazione vigente in materia di mercato interno
P6_TA(2006)0204A6-0083/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sull'attuazione, le conseguenze e l'impatto della legislazione vigente nel settore del Mercato interno (2004/2224(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione del 5 giugno 2002 in materia di valutazione d'impatto (COM(2002)0276),

–   vista la comunicazione della Commissione del 5 giugno 2002 dal titolo "Piano d'azione - Semplificare e migliorare la regolamentazione" (COM(2002)0278),

–   vista la comunicazione alla Commissione dell'11 dicembre 2002 sul miglioramento nel controllo dell'applicazione del diritto comunitario (COM(2002)0725),

–   visto l'Accordo interistituzionale "Legiferare meglio" concluso tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione il 16 dicembre 2003(1),

–   vista la sua risoluzione del 20 aprile 2004 sulla valutazione dell'impatto della normativa comunitaria e delle procedure di consultazione(2),

–   viste le conclusioni del Consiglio "Competitività" del 25-26 novembre 2004,

–   vista la comunicazione della Commissione del 16 marzo 2005 "Una migliore regolamentazione per la crescita e l'occupazione dell'Unione europea" (COM(2005)0097),

–   vista la relazione della Commissione del 21 marzo 2005 intitolata "Legiferare meglio 2004" (COM(2005)0098),

–   visti gli orientamenti della Commissione per le valutazioni d'impatto del 15 giugno 2005 e i relativi allegati (SEC(2005)0791),

–   visto il parere del Comitato economico e sociale europeo, del 28 settembre 2005, su una migliore attuazione della legislazione UE e su una migliore regolamentazione(3),

–   vista la comunicazione della Commissione del 27 gennaio 2005 dal titolo "Seconda relazione sull'attuazione della strategia per il mercato interno 2003-2006" (COM(2005)0011),

–   vista la comunicazione della Commissione del 25 ottobre 2005 dal titolo "Attuazione del programma comunitario di Lisbona: Una strategia per la semplificazione del contesto normativo" (COM(2005)0535),

–   visto il rilancio della strategia di Lisbona deciso il 22-23 marzo 2005,

–   viste le relazioni sul quadro di valutazione del mercato interno,

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A6-0083/2006),

A.   considerando che con il summenzionato accordo interistituzionale del 16 dicembre 2003 il Parlamento, il Consiglio e la Commissione si sono impegnati su un'agenda per una migliore regolamentazione,

B.   considerando che nell'ambito del rilancio dell'agenda di Lisbona la Commissione ha posto il miglioramento della regolamentazione al centro dell'impegno a favore dell'occupazione e della crescita nell'Unione europea,

C.   considerando che la deregolamentazione e la riduzione degli oneri burocratici determinati dalla legislazione comunitaria costituiscono requisiti preliminari fondamentali per conseguire gli obiettivi di Lisbona,

D.   considerando che un migliore processo legislativo a livello europeo dovrebbe rendere l'Unione europea più competitiva nell'economia globale, promuovendo una leale concorrenza tra le imprese, incentivando la crescita e potenziando la coesione sociale,

E.   considerando che il perseguimento dell'obiettivo di una legislazione migliore non deve compromettere gli standard ambientali, sociali o di consumo,

F.   considerando che i cittadini e le imprese trarranno beneficio da normative efficaci, chiare e semplici nel settore del mercato interno, che faciliteranno l'attuazione e il controllo dell'applicazione delle norme,

G.   considerando che le parti in causa hanno espresso preoccupazione per le difficoltà derivanti da concetti, definizioni e disposizioni poco chiari o incompleti nella legislazione comunitaria,

H.   considerando che i problemi a livello di recepimento e attuazione sono spesso la conseguenza di una redazione carente dei testi legislativi; che in tale contesto una rilevante responsabilità ricade sugli organi legislativi europei per cui, in sede negoziale, essi dovrebbero astenersi dall'addivenire a compromessi macchinosi e vaghi;

I.   considerando che le ambiguità testuali provocano incertezze giuridiche e discrepanze all'atto del recepimento nell'ordinamento giuridico nazionale, creando potenziali distorsioni della concorrenza e frammentazione del mercato interno,

J.   considerando che le successive relazioni sul quadro di valutazione del mercato interno indicano che, nonostante i miglioramenti registrati in taluni Stati membri, la trasposizione e l'attuazione della legislazione comunitaria continuano a costituire un problema,

K.   considerando che l'agenda per una migliore regolamentazione deve porre in primo piano l'attuazione e il recepimento della legislazione esistente, in modo da evitare discrepanze suscettibili di pregiudicare la competitività dell'Europa, i diritti dei lavoratori e consumatori e la capacità dei consumatori e delle imprese di beneficiare appieno del mercato interno,

L.   considerando che le varie relazioni sul quadro di valutazione del mercato interno indicano che il recepimento continua ad essere un grave problema in diversi Stati membri,

M.   considerando che una migliore regolamentazione richiede valutazioni d'impatto ex ante e ex post per verificare se gli obiettivi possano essere o siano stati realizzati,

N.   considerando che il Parlamento, il Consiglio e la Commissione hanno riconosciuto l'utilità di ricorrere, ove opportuno e qualora il trattato CE non prescriva specificamente il ricorso ad un determinato strumento legislativo, a meccanismi di regolamentazione alternativi,

O.   considerando che, in base al succitato accordo interistituzionale, tali meccanismi di regolamentazione non si applicano se sono in gioco i diritti fondamentali o scelte politiche importanti, oppure nelle situazioni in cui le regole devono essere applicate uniformemente in tutti gli Stati membri,

P.   considerando che non esistono meccanismi ufficiali per informare il Parlamento prima che venga proposto il ricorso alla regolamentazione alternativa o per consultarlo sulle misure che saranno predisposte su questa base; considerando che tale mancanza di controlli e di equilibrio minaccia la prerogativa democratica del Parlamento,

Q.   considerando che è essenziale che tutte e tre le istituzioni investano risorse e personale nella costituzione di unità operative per una "migliore regolamentazione",

1.   sottolinea l'esigenza di un approccio comune per una legislazione migliore basata su un nucleo di principi regolamentari, ossia sussidiarietà, proporzionalità, responsabilità, coerenza, trasparenza e focalizzazione su obiettivi specifici; sottolinea che tale approccio non può ignorare i diritti della concertazione sociale e deve rispettare i principi della democrazia partecipativa;

2.   sottolinea la necessità che Parlamento, Consiglio e Commissione costituiscano unità operative per una "migliore regolamentazione", creino un gruppo di lavoro interistituzionale per promuovere la formazione, le competenze e controlli di qualità e condividano e valutino le migliori prassi in materia di regolamentazione;

3.   invita la Commissione ad elaborare una guida breve e chiara in vista di un migliore processo di regolamentazione, che definisca i passi fondamentali di valutazione da effettuare durante l'evoluzione, lo sviluppo e l'attuazione della legislazione comunitaria, compresa una valutazione ex post delle questioni importanti, in cooperazione con il Parlamento;

4.   insiste sulla necessità che tutte le proposte della Commissione siano accompagnate da una "Lista di verifica per una migliore regolamentazione" che riassuma le fasi attraverso le quali la proposta dovrebbe procedere, e che tale lista di verifica venga aggiornata al completamento di ogni fase, con riferimenti incrociati ad eventuali studi o valutazioni di impatto;

5.   sottolinea che un approccio di regolamentazione strategico e un quadro stabile determineranno risultati ottimali, consentendo ai settori interessati di pianificare ed attuare la legislazione nel modo più efficace; plaude all'iniziativa CARS 21 della Commissione, che costituisce un buon esempio di approccio strategico alla regolamentazione;

6.   chiede alla Commissione di effettuare valutazioni d'impatto ex ante e ex post sulla legislazione, in modo da contribuire a verificare se i principali obiettivi strategici siano stati realizzati e facilitare il processo di revisione normativa;

7.   reputa essenziale, ai fini di un'applicazione uniforme delle valutazioni d'impatto da parte della Commissione, in particolare per quanto riguarda la legislazione concernente il mercato interno, che la loro qualità sia soggetta ad un rigoroso controllo;

8.   insiste sulla necessità che tutte le proposte legislative trasmesse al Parlamento contengano una sintesi della valutazione d'impatto;

9.   sottolinea che gli Stati membri devono assicurare che, all'atto della trasposizione della legislazione comunitaria, non creeranno nuovi problemi di attuazione imponendo requisiti supplementari a livello nazionale (sovraregolamentazione), e confermarlo con una dichiarazione formale alla Commissione;

10.   insiste sulla necessità che la Commissione continui a consolidare, semplificare e codificare la legislazione comunitaria per migliorarne l'accessibilità e la leggibilità;

11.   chiede alla Commissione di presentare nuove proposte per una consultazione più efficace e trasparente delle parti interessate; ritiene che gli interlocutori sociali debbano essere coinvolti su un piede di parità e che debbano essere consultate le organizzazioni ambientaliste e dei consumatori;

12.   invita la Commissione a migliorare l'efficacia dell'esame ex-ante dei progetti nazionali di regolamentazione tecnica, in conformità della direttiva 98/34/CE che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche(4), segnatamente aumentando l'accesso pubblico alle obiezioni sollevate dalla Commissione e da altri Stati membri;

13.   insiste affinché la Commissione definisca una procedura di infrazione rapida e trasparente per i metodi di prova del mercato interno ed informi il Parlamento sulle modalità con cui i suoi criteri prioritari per il trattamento delle infrazioni - come annunciato nella summenzionata comunicazione sul miglioramento nel controllo dell'applicazione del diritto comunitario - sono, nella prassi, vagliati e portati all'attenzione dei denuncianti;

14.   invita il Consiglio e la Commissione a migliorare l'attuazione e il controllo dell'applicazione della normativa comunitaria; ritiene che ciò possa contribuire a migliorare i tassi di recepimento e la condivisione delle migliori prassi tra gli Stati membri e ad introdurre sanzioni in caso di inosservanza; insiste affinché le relazioni della Commissione sull'attuazione non si limitino ad un'analisi giuridica degli strumenti di recepimento ma valutino anche l'applicazione della direttiva nella prassi;

15.   insiste affinché al Parlamento sia fornito un elenco delle misure per le quali la Commissione ha fatto ricorso a meccanismi di regolamentazione alternativi, che includa una valutazione del fallimento o del successo di tali misure, le relative incidenze sulla situazione concreta - con specifico riferimento ai diritti dei lavoratori e dei consumatori, alla coesione sociale, alla concorrenza leale, all'incentivazione della crescita ed alla posizione concorrenziale dell'UE - e sulle migliori prassi, nonché gli insegnamenti tratti dal processo; sottolinea che tali informazioni dovrebbero essere inserite nella relazione annuale della Commissione "Legiferare meglio";

16.   riconosce che il metodo classico di regolamentazione non è sempre il modo adeguato per conseguire un obiettivo politico;

17.   sottolinea il ruolo centrale del Parlamento, specie del relatore responsabile, nel controllare l'attuazione e l'osservanza della legislazione comunitaria da parte degli Stati membri nonché la vigilanza esercitata dalla Commissione;

18.   riconosce il potenziale del processo Lamfalussy per realizzare il mercato unico dei servizi finanziari, ma deplora la lentezza con cui si cerca di raggiungere un accordo interistituzionale che riconosca pienamente il ruolo del Parlamento nel processo di applicazione della normativa;

19.   sollecita la Commissione ad inserire nel suo programma annuale di lavoro un elenco delle proposte suscettibili di essere regolamentate con meccanismi alternativi;

20.   insiste sul fatto che le proposte di regolamentazione alternativa comprendano obiettivi chiari e scadenze precise d'azione, nonché sanzioni in caso di inosservanza;

21.   propone che le commissioni del Parlamento introducano rigorosi meccanismi di revisione per valutare e monitorare l'attuazione e l'uso di forme alternative di regolamentazione, in modo da garantire ai consumatori possibilità di ricorso in giudizio laddove gli operatori non adempiano agli impegni assunti nell'ambito di tali proposte di regolamentazione alternativa;

22.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU C 321 del 31.12.2003, pag. 1.
(2) GU C 104 E del 30.4.2004, pag. 146.
(3) GU C 24 del 31.1.2006, pagg. 39 e 52.
(4) GU L 204 del 21.7.1998, pag. 37.

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