Risoluzione del Parlamento europeo sulle catastrofi naturali (incendi, siccità e inondazioni) – Aspetti dello sviluppo regionale (2005/2193(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Rafforzare la risposta dell'Unione europea a calamità e crisi nei paesi terzi" (COM(2005)0153),
– vista la sua risoluzione del 16 novembre 2005 sul tema "Vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici"(1),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Migliorare il meccanismo comunitario di protezione civile" (COM(2005)0137),
– vista la proposta di decisione del Consiglio che istituisce un meccanismo comunitario di protezione civile (rifusione), presentata dalla Commissione (COM(2006)0029),
– vista la comunicazione della Commissione dal titolo "Gestione dei rischi di inondazione – prevenzione, protezione e mitigazione delle inondazioni" (COM(2004)0472),
– vista la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla valutazione e alla gestione delle alluvioni, presentata dalla Commissione (COM(2006)0015),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, presentata dalla Commissione (COM(2005)0108),
– visti gli articoli 2 e 6 del trattato CE, in base ai quali le esigenze della protezione dell'ambiente debbono integrarsi nelle restanti politiche della Comunità, allo scopo di stimolare uno sviluppo economico sostenibile dal punto di vista dell'ambiente,
– vista la relazione scientifica dell'istituto per l'ambiente del Centro comune di ricerca della Commissione sul cambiamento climatico e la dimensione europea dell'acqua(2),
– visto il Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, dell'11 dicembre 1997, e la ratifica del Protocollo di Kyoto da parte della Comunità europea il 25 aprile 2002,
– visto il regolamento (CE) n. 2152/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, relativo al monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali nella Comunità (Forest Focus)(3),
– visto il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)(4),
– visto il regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio, del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali(5),
– visto il regolamento (CE) n. 1164/94 del Consiglio, del 16 maggio 1994, che istituisce un Fondo di coesione(6), modificato dai regolamenti (CE) n. 1264/1999(7) e (CE) n. 1265/1999(8),
– visto il regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativo al Fondo sociale europeo(9),
– vista la comunicazione della Commissione su una strategia dell'Unione europea per il settore forestale (COM(1998)0649),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante lo strumento finanziario per l'ambiente (LIFE+), presentata dalla Commissione (COM(2004)0621),
– vista la sua risoluzione dell'8 settembre 2005 sulle catastrofi naturali (incendi e inondazioni) verificatesi quell'estate in Europa(10),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0147/2006),
A. considerando che, secondo i dati delle Nazioni Unite, le catastrofi naturali nell'Unione europea hanno provocato la morte di 65.000 persone dal 1980 in poi e un costo economico di 124, 2 miliardi EUR,
B. considerando che le piogge torrenziali dell'agosto 2005 causarono le inondazioni più gravi in Europa dal 2002, provocando la morte di 70 persone,
C. considerando che gli incendi hanno nuovamente distrutto migliaia di ettari di bosco nel 2005 e, quel che è peggio, hanno provocato la morte di più di 30 persone tra civili e pompieri, e che la siccità eccezionale ha contribuito e contribuisce ad aggravare tale fenomeno, autentico flagello annuale per le regioni e i paesi colpiti,
D. considerando che gli incendi hanno causato gravi drammi personali, segnatamente la distruzione di case e di beni agricoli e la perdita di centinaia di animali,
E. considerando che la siccità è stata nel 2005 di intensità e durata eccezionali, specialmente nell'Europa meridionale e occidentale, interessando severamente la quasi totalità del territorio portoghese e larghe zone di Spagna, Francia e Italia,
F. considerando che le catastrofi naturali hanno un impatto disastroso a breve e a lungo termine sull'economia delle regioni, in particolare delle regioni meno prospere interessate nell'obiettivo "convergenza" o di quelle che soffrono di ostacoli naturali, con ripercussioni nefaste sulle infrastrutture, il potenziale economico, l'occupazione, il patrimonio naturale e culturale, l'ambiente e l'attività turistica, dove l'insieme si traduce in un impatto negativo sulla coesione economica e sociale,
G. considerando che la siccità e gli incendi persistenti stanno accelerando il processo di desertificazione di ampie zone del sud dell'Europa, in particolare le zone con strutture forestali mediterranee e con grandi masse forestali monospecifiche, non autoctone e altamente combustibili, ponendo in serio pericolo la qualità della vita delle popolazioni interessate, privandole dell'acqua per sopperire alle necessità di sopravvivenza di base e determinando la perdita di tutte le colture, con la conseguente speculazione sui prezzi dei prodotti per l'alimentazione animale,
H. considerando che le catastrofi naturali si verificano quando una situazione metereologica estrema colpisce una zona vulnerabile e che, pertanto, bisogna ridurre la fragilità di tali regioni tenendo conto che i fenomeni climatici estremi sono sempre più frequenti,
I. considerando essenziale garantire una perfetta articolazione fra tutte le sinergie create nell'ambito della politica europea di vicinato, con specifico riferimento ai paesi del partenariato EUROMED, che vivono un'analoga realtà,
J. considerando che le regioni ultraperiferiche, data la loro situazione geografica, sono esposte a rischi naturali di carattere e intensità specifici, segnatamente cicloni, terremoti, eruzioni vulcaniche o maremoti,
K. considerando che alcuni fattori connessi alle attività umane, quali l'agricoltura intensiva, che utilizza tradizionalmente il fuoco come strumento agricolo, la deforestazione, la drastica riduzione della capacità naturale dei bacini fluviali di ritenere le piene e l'urbanizzazione intensiva in zone a rischio, così come l'invasione dei boschi da parte di una popolazione urbanizzata per attività puntuali di svago possono aggravare l'impatto delle catastrofi naturali,
L. considerando che la siccità contribuisce in maniera determinante alla propagazione del fenomeno degli incendi, primo fattore di deterioramento della massa forestale europea,
M. considerando che tale politica agricola comune, con le sue successive riforme, ha promosso la concentrazione della produzione, contribuendo così alla progressiva desertificazione del mondo rurale ed all'abbandono delle attività agricole, il che ha aggravato i rischi di incendi boschivi e le conseguenze della siccità;
N. considerando che il fenomeno degli incendi si accentua anche a causa dell'abbandono progressivo del mondo rurale, delle attività agricole e delle sue attività tradizionali, l'insufficiente cura prestata ai boschi, l'esistenza di grandi estensioni con una sola specie forestale e la coltivazione di varietà arboree inadeguate, l'assenza di una vera politica di prevenzione, con adeguati strumenti e finanziamenti a livello comunitario, e la lievità delle sanzioni in casi di incendi provocati,
O. considerando la necessità per l'Unione europea di riconoscere la specificità delle calamità naturali di tipo mediterraneo, quali la siccità e gli incendi, e di adattare gli strumenti a sua disposizione in termini di prevenzione, ricerca, gestione dei rischi, protezione civile e solidarietà,
P. considerando che l'Europa deve rafforzare le misure di adattamento al cambiamento climatico, il che richiede uno sforzo non solo da parte delle amministrazioni locali, regionali, nazionali ed europee, ma anche da parte dei cittadini e dei settori dell'industria e dei trasporti,
Q. considerando che è necessario rafforzare le misure di prevenzione dell'Unione europea per fronteggiare ogni tipo di catastrofe naturale delineando - ove necessario - direttrici strategiche comuni che permettano un migliore coordinamento tra gli Stati membri, nonché una maggiore operatività dei diversi strumenti comunitari (fondi strutturali, futuro Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE), FEASR, futuro strumento finanziario per l'ambiente (LIFE+), e futuro strumento di preparazione e risposta rapida per grandi emergenze) e una migliore interrelazione tra gli stessi,
R. considerando il persistere di carenze negli interventi comunitari, aggravate dalle disparità nello sviluppo di meccanismi nazionali di lotta contro le calamità naturali,
S. considerando che i fondi strutturali debbono esercitare un ruolo più importante nel finanziamento di misure destinate a prevenire le catastrofi e a gestirne le conseguenze, e che lo strumento comunitario specificamente previsto, il FSUE, si è rivelato nella pratica inefficace, cosa che ha portato alla proposta di revisione attualmente in corso,
T. considerando che le misure di prevenzione riducono i danni materiali provocati dalle inondazioni in abitazioni, infrastrutture e attività produttive, come è avvenuto nelle regioni alpine, dove le inondazioni del 2005 provocarono molte meno perdite che nel 2002, nonostante fossero di maggior entità,
U. considerando che, tuttavia, in materia di incendi le misure di prevenzione comunitarie sono pressoché esclusivamente circoscritte alla politica di sviluppo rurale, e sono finora risultate chiaramente insufficienti, evidenziando la necessità di un programma comunitario specifico di protezione forestale dotato di adeguati mezzi finanziari finalizzati alla prevenzione e gestione dei rischi di incendi boschivi, che tenga conto della specificità della foresta negli Stati membri,
V. considerando che intense campagne di informazione sull'uso sostenibile dell'acqua possono ridurne notevolmente il consumo e attenuare le situazioni di grave siccità,
W. considerando che è stata constatata una mancanza di coordinamento tra le amministrazioni pubbliche competenti, e che la prevenzione e la gestione delle catastrofi e l'assistenza ai territori e alle vittime sono i tre assi di azione dell'Unione europea in cui essa dovrebbe esercitare un ruolo più attivo, segnatamente per quanto riguarda la prevenzione,
X. considerando l'esistenza di una chiara insoddisfazione tra la popolazione, in ampi settori sociali, nelle ONG e tra i rappresentanti della società civile,
1. ritiene necessario che la Commissione presenti una proposta per la definizione di una strategia europea di lotta alle catastrofi naturali, che preveda un'azione esaustiva e obbligatoria di prevenzione dei rischi e l'elaborazione di un protocollo tecnico di attuazione comune a tutta l'Unione e adattato a ciascun tipo di catastrofe ed ecosistema forestale;
2. riconosce la specificità delle calamità naturali che affliggono i vari Stati membri, quali la siccità e gli incendi boschivi, e invita pressantemente la Commissione ad adattare gli strumenti comunitari nei settori della prevenzione, ricerca, gestione dei rischi, protezione civile e solidarietà onde migliorare la risposta a tali calamità;
3. reputa necessario che in tutti gli Stati membri si proceda ad una circostanziata rilevazione delle zone più vulnerabili in caso di prolungate siccità e incendi nonché dei mezzi a disposizione, nell'intento di delineare una strategia di prevenzione e consentire un'azione e un coordinamento veramente efficaci a livello locale;
4. reputa altresì necessario inserire in tale proposta misure finalizzate ad un utilizzo razionale ed efficiente dell'acqua da parte dei grandi consumatori, quali il settore agricolo, il settore urbano e quello industriale; caldeggia l'applicazione dei principi "chi utilizza paga" e "chi inquina paga" onde garantire una più razionale gestione idrica ed un controllo e un monitoraggio rafforzati delle acque reflue;
5. ritiene necessario che in tale strategia si presti un'attenzione particolare alle regioni isolate, a bassa densità demografica e in fase di spopolamento, alle zone di montagna, alle regioni frontaliere, periferiche e ultraperiferiche, nonché alle regioni più sfavorite incluse nell'obiettivo "convergenza";
6. sottolinea che le autorità locali e regionali sono sempre più sensibilizzate alla questione delle catastrofi naturali e richiama l'attenzione sul ruolo insostituibile degli attori regionali e locali a livello di prevenzione, di gestione delle catastrofi e di mitigazione dell'impatto delle calamità naturali sulle persone;
7. sottolinea la necessità di adeguare l'attività dei fondi strutturali ai fini della prevenzione e gestione delle catastrofi naturali, nonché il loro coordinamento con il resto degli strumenti comunitari esistenti, al fine di fronteggiare dette catastrofi; richiede che, nella prossima programmazione finanziaria 2007-2013, si garantisca la necessaria flessibilità nella ridistribuzione delle risorse disponibili nei diversi fondi per migliorarne la funzionalità in caso di catastrofi;
8. sollecita la Commissione a mettere a disposizione le risorse necessarie per alleviare le sofferenze di tutte le vittime di catastrofi naturali e dei loro diretti familiari per il tramite del FSUE e di altri strumenti comunitari;
9. ricorda che le misure di prevenzione e di contrasto degli incendi e delle inondazioni sono finanziabili nell'ambito dei fondi strutturali per il nuovo periodo di programmazione, per cui chiede al Consiglio di tenerne conto e di essere coerente nelle sue posizioni comuni;
10. sottolinea che le misure di ripristino ammissibili a beneficiare del contributo finanziario dell'Unione europea dovrebbero comprendere le misure volte ad impedire il ripetersi delle catastrofi;
11. suggerisce che il Consiglio adotti una decisione in merito alle misure più incisive per prevenire e rispondere in modo efficace alle necessità dirette e inevitabili che un incendio catastrofico può determinare;
12. reputa che nell'ambito del futuro quadro finanziario 2007-2013 sia necessario dar vita ad un programma comunitario di protezione dei boschi contro gli incendi, inteso a promuovere azioni di sensibilizzazione, prevenzione e gestione dei rischi di incendio forestale, che sia dotato di adeguati finanziamenti e che intervenga a complemento della politica agricola e strutturale;
13. sottolinea che l'esistenza di un'ampia rete di piccole e medie aziende agricole e di una politica agricola che promuova metodi di produzione più sostenibili, specie nell'uso dell'acqua e dei suoli, potrebbe contribuire a ridurre gli effetti della siccità e degli incendi forestali;
14. constata che, dopo la decisione del Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 dicembre 2005 sulle prospettive finanziarie per il 2007-2013, l'obiettivo "Cooperazione territoriale" ha sofferto una notevole riduzione, particolarmente nella dimensione transnazionale e interregionale; chiede con forza alla Commissione di fare in modo che la dotazione finanziaria sia adeguata nei negoziati in corso al fine di permettere la realizzazione di azioni coperte dal programma Interreg nell'ambito della lotta alle catastrofi naturali; sottolinea altresì che è importante cooperare con i paesi terzi confinanti soprattutto per quanto riguarda le inondazioni e gli incendi;
15. ritiene necessario che la Commissione presenti una proposta di direttiva per la prevenzione e la gestione degli incendi nell'Unione europea, al fine di ottimizzare le risorse comunitarie e nazionali esistenti per fronteggiare tale fenomeno sull'esempio della proposta di direttiva sulla valutazione e la gestione delle alluvioni; ritiene inoltre necessario che essa presenti una proposta equivalente per la prevenzione e la gestione dei rischi di siccità e la invita a valutare la possibilità di creare un osservatorio europeo della siccità e della desertificazione integrato nelle attività del Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (COM(2005)0119);
16. ritiene opportuno che il Parlamento europeo inizia a monitorare le carenze di mezzi ed attrezzature, nonché tutti i problemi pertinenti, nella lotta contro le calamità naturali negli Stati membri;
17. chiede alla Commissione di elaborare immediatamente una comunicazione sulla prevenzione, la gestione e la valutazione dei rischi sismici, secondo le modalità seguite per la valutazione delle altre catastrofi naturali (inondazioni, incendi, siccità);
18. chiede alla Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, le autorità regionali e locali e le altre istituzioni interessate, di raccogliere e diffondere studi di casi di buona pratica riguardanti misure adottate per la prevenzione e la gestione efficace delle calamità naturali;
19. chiede al Consiglio e agli Stati membri di intensificare la ricerca per la prevenzione di catastrofi nel settimo programma quadro summenzionato che attualmente è in via di approvazione, prestando un'attenzione particolare al miglioramento dei sistemi di allarme precoce e di raccolta e trasmissione in tempo reale dei dati;
20. prende nota dell'avvio della fase pilota per la creazione dell'osservatorio globale per la sicurezza e l'ambiente (GMES Global Monitoring for Enrironment and Security), che dovrebbe permettere all'Unione europea di migliorare la previsione, il controllo e la valutazione delle catastrofi naturali, e insiste perché sia rafforzata la dotazione finanziaria destinata a detto osservatorio, e perché ne venga esteso il programma d'azione a tutte le catastrofi naturali suscettibili di verificarsi negli Stati membri;
21. sollecita il lancio del sistema GALILEO, che dovrebbe contribuire a migliorare la capacità dell'Unione europea di prevedere, seguire e comprendere i fenomeni metereologici e naturali estremi; chiede inoltre l'impiego di altri tipi di attrezzature e strumenti per individuare i focolai d'incendio e prevenire con efficacia lo scoppio di incendi;
22. deplora che nella comunicazione della Commissione, relativa alla relazione sull'attuazione della strategia forestale dell'Unione europea (COM(2005)0084), non si dedichi un'attenzione particolare al problema degli incendi, ignorando il fatto che costituiscono il fattore principale di deterioramento dei boschi; invita pertanto gli Stati membri a colmare tale lacuna e chiede alla Commissione di prevedere le misure necessarie nel Piano d'azione forestale che presenterà prossimamente e che dovrà prevedere l'eventuale istituzione di un Fondo europeo contro gli incendi o di un Fondo europeo per il patrimonio forestale, inteso a sostenere le azioni volte a garantire la conservazione e il recupero delle foreste e dei boschi inclusi nella rete Natura 2000;
23. propone agli Stati membri di prendere ed attuare misure obbligatorie di lotta contro la siccità e la desertificazione e di prevenzione degli incendi e delle inondazioni nell'ambito dei piani di sviluppo rurale, incoraggiando la partecipazione degli agricoltori al rimboschimento con specie appropriate, alla pulizia dei boschi, alla lotta contro l'erosione e a un migliore utilizzo dell'acqua, dato che gli agricoltori sono i principali garanti del paesaggio rurale. Di conseguenza, reclama il mantenimento della linea di aiuti per il mantenimento delle fasce tagliafuoco creata dal regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo di orientamento e di garanzia (FEAOG)(11), nonché un migliore appoggio alle misure di promozione della redditività della foresta, che evitano lo spopolamento delle zone montagnose meno redditizie, che possono coincidere con l'area mediterranea (prestando particolare attenzione alla conservazione delle formazioni agrosilvopastorali o pascoli arborati);
24. sollecita la Commissione e gli Stati membri a programmare campagne di informazione e di sensibilizzazione concernenti azioni di prevenzione e di lotta, d'accordo con gli Stati membri, per ridurre i rischi e le conseguenze delle catastrofi naturali, specie nelle zone a maggior rischio, sensibilizzando il pubblico sulla necessità di curare l'ambiente e preservare le risorse naturali evitando, tra l'altro, pratiche agrarie o turistiche che comportano rischi; chiede altresì alla Commissione di promuovere l'effettuazione di esercitazioni in modo da ridurre al minimo le conseguenze negative in caso di effettiva emergenza;
25. sollecita la Commissione a promuovere, nel quadro dei programmi europei di formazione e di scambio di buone pratiche professionali, un programma specifico per i professionisti e i tecnici che si occupano dell'estinzione degli incendi, affinché possano assolvere anche compiti di prevenzione, conservazione, miglioramento e recupero delle aree montuose, contribuendo così alla stabilità e alla sicurezza del lavoro; sollecita altresì la Commissione a valutare la possibilità di proporre un sistema di valutazione e omologazione europeo, sia per le attrezzature che per le qualifiche e la formazione del personale;
26. chiede alla Commissione di studiare e proporre al Parlamento e al Consiglio formule per l'applicazione di misure obbligatorie che scoraggino le negligenze e il carattere doloso degli incendi (misure giudiziarie, di polizia, configurazione di reato ecologico ecc);
27. deplora che le misure di prevenzione degli incendi del programma "Forest Focus" non facciano parte delle linee prioritarie del futuro strumento "LIFE+"; chiede alla Commissione e al Consiglio che inseriscano tali misure nel futuro strumento, prevedendo un finanziamento adeguato;
28. invita pressantemente la Commissione a varare, dato il gravissimo deterioramento boschivo registrato negli ultimi anni in non poche zone, meccanismi atti a garantire il rimboschimento di tali zone con specie autoctone, garantendo così che gli obiettivi di ripristino dell'ecosistema e di prevenzione di nuove calamità siano considerati di interesse pubblico e non solo privato, e che vengano ridotte le incidenze delle calamità sui cambiamenti climatici;
29. prende atto della proposta di decisione che istituisce un meccanismo comunitario di protezione civile (COM(2006)0029), in particolare il rafforzamento del centro di controllo e informazione (CCI), con la possibilità di finanziamento comunitario delle spese di trasporto; chiede al Consiglio di adottare rapidamente la decisione e di esaminare la possibilità di rinforzare tale strumento, in particolare le azioni sul terreno, in modo da ottimizzare le poche risorse disponibili;
30. invita gli Stati membri e la Commissione a collaborare al miglioramento sostanziale del coordinamento e della comunicazione dell'informazione sulle risorse esistenti in caso di catastrofi, utilizzando a tal fine metodi armonizzati di azione, segnatamente per garantire gli interventi essenziali di emergenza necessari per l'immediata messa a disposizione, per un periodo di tempo limitato, delle attrezzature terrestri e aeree di lotta contro gli incendi boschivi;
31. ricorda che nella sua risoluzione del 4 settembre 2003 sulle conseguenze della canicola estiva(12) si è dichiarato favorevole alla creazione di una forza europea di protezione civile, e invita la Commissione a tenere pienamente conto del rispetto del principio di sussidiarietà, in tale obiettivo; ritiene che tale meccanismo europeo dovrebbe essere allertato nella stagione estiva, quando l'Europa e in particolare i paesi mediterranei sono costantemente esposti alla minaccia degli incendi; ritiene che ciascuno Stato membro potrebbe contribuire a questo meccanismo europeo fornendo attrezzature, mezzi e personale;
32. chiede agli Stati membri e alle autorità regionali e locali di sopprimere le barriere amministrative e territoriali alla protezione civile e a sostenere una maggiore flessibilità e operatività delle squadre di soccorso (pompieri, servizi di emergenza sanitaria, polizia, soccorso in montagna e in mare, soccorso di miniera) nelle regioni limitrofe;
33. sottolinea l'importanza del FSUE quale principale strumento che dovrebbe permettere all'Unione europea di reagire con rapidità a catastrofi gravi quali inondazioni, incendi o siccità, nonché cicloni, terremoti, eruzioni vulcaniche o tsunami; sollecita la Commissione e il Consiglio ad accogliere le proposte che il Parlamento ha formulato in vista della revisione di detto fondo, segnatamente per quanto attiene ad un aumento dell'attenzione prestata a tutte le vittime delle catastrofi naturali e ai loro diretti familiari;
34. esorta il Consiglio ad adattare il FSUE, specie per quanto riguarda le scadenze e le azioni ammissibili, alle calamità naturali di tipo specifico che affliggono gli Stati membri, come gli incendi, la siccità e le inondazioni;
35. ritiene che il FSUE debba continuare a rendere possibili gli interventi in caso di catastrofi che, per quanto gravi, non raggiungano il livello minimo stabilito, e che debba essere possibile prestare aiuto, in circostanze eccezionali, allorquando la maggior parte della popolazione di una determinata regione è colpita da una catastrofe che comporta ripercussioni gravi e durature sulle condizioni di vita;
36. propone inoltre la necessità della partecipazione di altri strumenti esistenti, come gli aiuti di Stato a finalità regionale o i prestiti della Banca europea degli investimenti, al fine di impedire, se possibile, il verificarsi di catastrofi naturali e di ovviare ai danni da queste causati;
37. chiede di valutare la possibilità di creare un fondo per le calamità agricole, onde compensare la perdita di reddito risultante dalla mancata produzione nel caso degli agricoltori colpiti da calamità naturali;
38. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e parlamenti degli Stati membri che comprendono zone interessate dalle catastrofi naturali nel 2005, alle autorità regionali e locali di tali zone, nonché al Comitato delle regioni.