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Procedura : 2005/2192(INI)
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Ciclo del documento : A6-0149/2006

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A6-0149/2006

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PV 18/05/2006 - 4
CRE 18/05/2006 - 4

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P6_TA(2006)0224

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Giovedì 18 maggio 2006 - Strasburgo
Calamità naturali - aspetti ambientali
P6_TA(2006)0224A6-0149/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulle catastrofi naturali (incendi, siccità e inondazioni) - Aspetti ambientali (2005/2192(INI))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue risoluzioni del 5 settembre 2002 sui disastri causati dalle inondazioni nell'Europa centrale(1), del 14 aprile 2005 sulla siccità in Portogallo(2), del 12 maggio 2005 sulla siccità in Spagna(3) e dell'8 settembre 2005 sulle calamità naturali (incendi e inondazioni) verificatesi in Europa nel corso dell'estate scorsa(4),

–   visti il protocollo di Kyoto allegato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dell'11 dicembre 1997 e la sua ratifica da parte della Comunità europea avvenuta il 25 aprile 2002,

–   vista la propria risoluzione del 16 novembre 2005 su: "Vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici"(5),

–   vista la propria risoluzione del 18 gennaio 2006 sui cambiamenti climatici(6),

–   visto il regolamento (CE) n. 2152/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, relativo al monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali nella Comunità (Forest Focus)(7),

–   viste la sua risoluzione del 16 febbraio 2006 sull'attuazione di una strategia forestale per l'Unione europea(8) e la comunicazione della Commissione sulla strategia forestale dell'Unione europea (COM(1998)0649),

–   visto il regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio, dell'11 novembre 2002, che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea(9) (FSUE), attualmente sottoposto a revisione,

–   viste le comunicazioni presentate dalla Commissione relative al programma spaziale "Monitoraggio globale dell'ambiente e sicurezza (GMES)" (COM(2004)0065) e al rafforzamento della risposta dell'Unione europea a calamità e crisi nei paesi terzi (COM(2005)0153) e la proposta di direttiva sulla valutazione e la gestione delle alluvioni (COM(2006)0015),

–   vista la proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno strumento di preparazione e di reazione rapida alle gravi urgenze (COM(2005)0113) e la proposta di decisione del Consiglio che istituisce un meccanismo comunitario di protezione civile (COM(2006)0029), rifusione della decisione 2001/792/CE del Consiglio del 23 ottobre 2001, che istituisce un meccanismo comunitario inteso ad agevolare una cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso della protezione civile(10),

–   visto il progetto di ricerca sulla gestione dei rischi di alluvione nell'ambito del sesto programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2002-2006),

–   vista la risoluzione e l'allegato del 26 marzo 2006 del gruppo di lavoro dell'Assemblea parlamentare euro-mediterranea sulla protezione civile e la prevenzione delle catastrofi naturali e ambientali(11),

–   vista la relazione scientifica dell'Istituto per la sostenibilità e del Centro comune di ricerca della Commissione sui cambiamenti climatici e la dimensione idrica europea(12),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   vista la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A6-0149/2006),

A.   considerando che i cambiamenti climatici provocano e intensificano eventi climatici estremi e catastrofi naturali (alluvioni, siccità estreme e incendi) che si verificano in tutto il mondo con sempre maggiore frequenza, causando gravi danni in termini di perdite di vite umane, degradazione ambientale e riduzione dell'attività economica,

B.   considerando che, nell'ultima conferenza dell'ONU sui cambiamenti climatici, organizzata nel dicembre 2005 a Montreal in Canada, si sono realizzati progressi importanti a livello mondiale per quanto riguarda le modalità per combattere i cambiamenti climatici e potenziare il rispetto e l'applicazione del protocollo di Kyoto, nonché le previsioni concernenti la seconda fase degli impegni dopo il 2012,

C.   considerando che le foreste e l'agricoltura svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione dell'ambiente, per gli equilibri che creano sia nel ciclo del carbonio che nel ciclo idrologico, il che rappresenta un contributo inestimabile per decelerare il riscaldamento globale, evitare l'erosione, prevenire gli effetti delle piogge torrenziali e controbilanciare l'effetto serra,

D.   considerando che le situazioni di estrema siccità e gli incendi sono aumentati nell'Europa meridionale e che, essendo aggravati dai cambiamenti climatici, essi sono in certa misura imprevedibili e inevitabili; che occorre pertanto sviluppare la ricerca scientifica in materia e aumentare la dotazione finanziaria per migliorare i meccanismi di valutazione del rischio, i sistemi di prevenzione e i mezzi per combattere tali fenomeni,

E.   considerando che il programma Forest Focus ha come obiettivo lo scambio di informazioni sulle foreste nella Comunità al fine di promuoverne la conservazione e la protezione; che nell'ambito di tale programma sono integrate azioni destinate a proteggere le foreste contro gli incendi e combattere la desertificazione,

F.   considerando che il regolamento (CE) n. 2012/2002 contiene presupposti che ostacolano l'utilizzazione del FSUE in talune situazioni di catastrofe, non solo per quanto riguarda solamente gli importi e la tipologia delle spese ammissibili, ma anche per la rigidità dei termini e delle procedure,

G.   considerando che le catastrofi naturali aggravano i problemi di erosione, salinizzazione e desertificazione, danneggiano gli ecosistemi e la biodiversità, compromettono lo sviluppo sostenibile e nuocciono alla coesione sociale,

H.   considerando che i disastri naturali possono portare anche a notevoli spostamenti e perdite di fauna selvatica e di animali domestici, il che provoca gravi perturbazioni per le comunità locali e gli animali che ne dipendono; considerando che esistono pochissimi meccanismi di reazione,

I.   considerando che la strategia internazionale dell'ONU per la riduzione dei disastri naturali sostiene che una migliore pianificazione urbana delle zone a rischio e la salvaguardia degli ecosistemi possono ridurre l'impatto delle catastrofi naturali,

J.   considerando che la Commissione è firmataria della convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, il cui l'incremento è citato nella "Dichiarazione del Millennio" dell'ONU e che il 2006 è stato dichiarato "Anno internazionale dei deserti e della desertificazione",

K.   considerando che le misure in vigore nell'Unione europea si sono dimostrate insufficienti o inadeguate per un intervento efficace in caso di catastrofi naturali e che la disparità e la mancanza di coordinamento dei meccanismi e delle soluzioni esistenti a livello nazionale e regionale non favoriscono un'azione efficace,

L.   considerando l'importanza che rivestono le misure di prevenzione, di preparazione e di formazione del personale di lotta anti-incendio, nonché il coordinamento dei mezzi materiali e umani di lotta contro gli incendi;

M.   considerando che il numero e l'entità delle inondazioni in Europa, in particolare l'Europa centrale e orientale, sono notevolmente aumentati; considerando che occorre impegnarsi per migliorare previsione e prevenzione - ivi compresa la rigenerazione di polders e di igrotopi costieri - e i dispositivi di allerta per la popolazione in caso di alluvioni incombenti, garantendo l'evacuazione della stessa popolazione,

1.   si compiace dell'aumento della sensibilizzazione e dell'adesione dell'opinione pubblica alle misure di carattere ambientale volte a prevenire le situazioni estreme di catastrofe; propone che misure volte a garantire un'utilizzazione più sostenibile, razionale ed efficiente delle risorse idriche siano adottate a livello UE e in particolar modo nelle zone e regioni più seriamente colpite e che i più grandi consumatori di acqua vale a dire l'agricoltura, le attività turistiche, gli agglomerati urbani e l'industria, siano i destinatari di tali misure; sostiene l'applicazione dei principi "l'utente paga" e "chi inquina paga" per garantire una gestione più razionale dell'acqua nonché maggiori controlli e ispezioni degli effluenti;

2.   sottolinea la necessità di promuovere campagne di sensibilizzazione per la prevenzione e l'adozione di buone pratiche e della divulgazione delle procedure da seguire in caso di situazioni di catastrofe (come gli incendi e le alluvioni) che devono essere finanziate dal Fondo sociale europeo o nel quadro di programmi specifici come il Forest Focus; ricorda che nelle azioni di formazione delle popolazioni occorre prestare un'attenzione speciale alla formazione dei giovani, sin dall'età scolare;

3.   esorta gli Stati membri a rafforzare la cooperazione nell'ambito della protezione civile a livello di Unione europea, al fine di garantire la disponibilità di mezzi addizionali che possano essere mobilitati rapidamente per combattere le situazioni di emergenza;

4.   esorta la Commissione ad inserire, come spesa suscettibile di finanziamento comunitario, la costruzione di infrastrutture e l'acquisizione di equipaggiamento tecnico per combattere gli incendi, compresi mezzi aerei;

5.   si compiace del piano d'azione della Commissione relativo all'applicazione delle normative, alla governance e al commercio elettronico nel settore forestale (FLEGT) destinato a combattere lo sfruttamento illegale dei boschi e il nuovo strumento finanziario per l'ambiente (programma Life+), fondamentale per proteggere la foresta europea e prevenire i fattori di deterioramento, compresi gl'incendi;

6.   chiede agli Stati membri di riflettere sul ruolo della foresta nell'Unione europea, nel quadro di una gestione sistemica del territorio che prenda in considerazione anche la sicurezza idraulica, puntando ad una maggiore ritenzione dell'acqua e ad una sicurezza geologica tesa a stabilizzare i pendii e a rimboschire ove possibile; propone che si lanci un dibattito pubblico sulla loro funzione ambientale, sociale ed economica, attraverso il quale promuovere la presa di coscienza in merito alle disparità esistenti nelle foreste europee, riconoscendo, in particolare, la specificità della foresta mediterranea; ritiene necessaria una migliore utilizzazione dei Fondi strutturali e di coesione in vista dell'adozione di misure strutturali volte a prevenire la siccità che costituisce il principale fattore aggravante le catastrofi naturali; ritiene che occorra incentivare la conservazione forestale e rurale in modo da creare una vasta gamma di utilizzazioni (silvicoltura, pascolo, seminativi, irrigazione, ecc.), che la monocoltura sia praticata soltanto in zone delimitate e a forte vocazione per le specie in questione e per le attività economiche connesse, e che sia corredata da un'applicazione razionale e rigorosa del principio di responsabilità da parte dei proprietari e dei produttori;

7.   invita la Commissione a definire obiettivi ambiziosi e solidali nel quadro legislativo comune di intervento e prevenzione delle catastrofi naturali, segnatamente l'adozione del nuovo regolamento sul FSUE e della direttiva relativa alla valutazione e alla gestione delle alluvioni e nella prossima revisione del programma Forest Focus, aumentando le dotazioni finanziarie e rendendo più flessibili le regole di applicazione;

8.   chiede che sia concesso un sostegno per il rimboschimento delle zone colpite, nel rispetto del loro bioclima e delle caratteristiche ambientali e auspica sia data una particolare importanza al ripristino del paesaggio rurale e urbano, tenendo in debito conto le specificità locali;

9.   insiste sulla necessità di stanziare risorse finanziarie sufficienti alla salvaguardia della rete natura 2000;

10.   ritiene che la ricostruzione/il ripristino delle aree danneggiate da alluvioni, siccità o incendi della rete natura 2000 dovrebbero essere finanziate dai Fondi comunitari, visto che si tratta di un elemento importante dello spazio verde europeo che assicura la diversità biologica e la conservazione delle specie; chiede agli Stati membri di istituire dei Fondi forestali nazionali per la prevenzione delle catastrofi e il rinnovo della foresta;

11.   invita la Commissione a vegliare affinché le future discussioni sugli aiuti in caso di catastrofi e gli strumenti della protezione civile tengano anche conto degli animali domestici e della fauna selvatica;

12.   invita la Commissione a presentare una strategia tematica sulla siccità, che consentirà di attuare una politica europea di prevenzione e di gestione dei rischi di siccità;

13.   chiede che in caso di siccità gravi siano applicabili i meccanismi di sostegno del FSUE, visto che si tratta di un fenomeno naturale anomalo, a sviluppo lento e durata variabile, con ripercussioni gravi e durature sulle condizioni di vita e la stabilità socio-economica delle regioni interessate; raccomanda che il FSUE conservi la possibilità di appoggiare situazioni di crisi localizzate (a carattere regionale) e consideri ammissibili tanto i danni pubblici quanto quelli privati;

14.   raccomanda l'istituzione di un Osservatorio europeo sulla siccità, la desertificazione, le alluvioni e le altre conseguenze dei cambiamenti climatici allo scopo di raccogliere informazioni e assicurare una reazione più efficace;

15.   raccomanda l'attuazione di misure preventive di gestione dei rischi di siccità, che comprendano strategie volte a contenerne l'impatto e che dovranno essere integrate con le strategie di gestione dei bacini idrografici;

16.   riconosce la necessità di individuare e sviluppare nuove forme per la prevenzione, il rilevamento e l'aiuto all'estinzione di incendi tramite satelliti e altre tecnologie di punta; ritiene fondamentale l'adozione di nuove tecnologie dell'informazione (come ad esempio il sistema d'informazione geografica) nella gestione di incendi e alluvioni; sottolinea il ruolo fondamentale delle nuove tecnologie dell'individuazione e nella prevenzione delle catastrofi naturali;

17.   raccomanda che siano adottate misure di protezione delle foreste contro gli incendi, in particolare la raccolta e lo sfruttamento della biomassa forestale residua, il divieto di cambiare l'utilizzo dei terreni incendiati e l'inasprimento delle sanzioni per i crimini contro l'ambiente, in particolare per quelli che sono all'origine di incendi forestali; considera che la raccolta della biomassa residua dovrà essere oggetto di una regolamentazione affinché non porti ad un processo di desertificazione accelerato, che avrebbe come conseguenza la riduzione della materia organica e il degrado dei terreni rendendoli così più vulnerabili ai rischi di siccità e di inondazioni torrenziali;

18.   chiede alla Commissione di presentare una direttiva sulla prevenzione e sulla gestione degli incendi che preveda la raccolta periodica di dati, l'elaborazione di mappe e l'individuazione delle zone a rischio, l'elaborazione di piani di gestione dei rischi d'incendio, l'individuazione da parte degli Stati membri delle risorse stanziate e dei mezzi disponibili, il coordinamento fra le diverse amministrazioni, i livelli minimi di formazione richiesti per il personale, la definizione delle responsabilità ambientali e le relative sanzioni;

19.   esorta la Commissione a raccomandare agli Stati membri l'elaborazione di mappe delle zone a rischio d'incendio e di inondazioni e di tenerne conto nella gestione urbanistica del territorio;

20.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU C 272 E del 13.11.2003, pag. 471.
(2) GU C 33 E del 9.2.2006, pag. 599.
(3) GU C 92 E del 20.4.2006, pag. 414.
(4) Testi approvati, P6_TA(2005)0334.
(5) Testi approvati, P6_TA(2005)0433.
(6) Testi approvati, P6_TA(2006)0019.
(7) GU L 324 dell'11.12.2003, pag. 1.
(8) Testi approvati, P6_TA(2006)0068.
(9) GU L 311 del 14.11.2002, pag. 3.
(10) GU L 297 del 15.11.2001, pag. 7.
(11) http://www.europarl.eu.int/intcoop/empa/committee_cult/wg_tsunami_res26mars_en.pdf
(12) http://ies.jrc.cec.eu.int/

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