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Procedura : 2005/2082(INI)
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Ciclo del documento : A6-0131/2006

Testi presentati :

A6-0131/2006

Discussioni :

PV 31/05/2006 - 13
CRE 31/05/2006 - 13

Votazioni :

PV 01/06/2006 - 7.12
CRE 01/06/2006 - 7.12
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P6_TA(2006)0239

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Giovedì 1 giugno 2006 - Bruxelles
Relazioni economiche UE-USA
P6_TA(2006)0239A6-0131/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulle relazioni economiche transatlantiche UE-USA (2005/2082(INI))

Il Parlamento europeo,

–   visti la dichiarazione transatlantica sulle relazioni CE-USA del 1990, la Nuova agenda transatlantica (NTA) del 3 dicembre 1995(1) e il Partenariato economico transatlantico (TEP) del 18 maggio 1998(2),

–   vista la comunicazione della Commissione dell'11 marzo 1998 dal titolo "Il nuovo mercato transatlantico" (NTM) (COM(1998)0125),

–   vista la dichiarazione di Bonn del 21 giugno 1999(3), in particolare le sue sezioni concernenti "La promozione della prosperità e dello sviluppo in un mondo in rapida evoluzione" e "Il miglioramento del sistema di allerta rapida",

–   vista la "Positive Economic Agenda" del 2 maggio 2002(4),

–   vista la sua risoluzione del 9 giugno 2005 sulle relazioni transatlantiche(5) nonché le sue precedenti risoluzioni del 17 maggio 2001(6), del 13 dicembre 2001(7), del 15 maggio 2002(8) e del 19 giugno 2003(9), e ancora le sue risoluzioni del 22 aprile 2004(10) e del 13 gennaio 2005(11),

–   vista la comunicazione della Commissione del 20 marzo 2001 dal titolo "Per un potenziamento delle relazioni transatlantiche imperniate sulla strategia e il conseguimento di risultati" (COM(2001)0154),

–   vista la comunicazione della Commissione del 18 maggio 2005 dal titolo "Una partnership UE-USA più forte e un mercato più aperto per il XXI secolo" (COM(2005)0196),

–   vista la dichiarazione del 2004 "Rafforzamento del nostro partenariato economico"(12),

–   visto l'esito del Vertice UE-USA svoltosi il 20 giugno 2005 a Washington DC e, in particolare, l''Iniziativa economica dell'Unione europea e degli Stati Uniti per rafforzare l'integrazione e la crescita economica transatlantica",

–   visto il programma di lavoro congiunto UE-USA per l'applicazione della summenzionata iniziativa economica adottata alla riunione informale dei ministri dell'economia UE-USA del 30 novembre 2005,

–   vista la proposta di risoluzione 77 del Congresso statunitense, del 9 febbraio 2005, sulle relazioni transatlantiche,

–   visto lo studio dell'OCSE concernente i benefici della liberalizzazione dei mercati dei prodotti e della riduzione delle barriere agli scambi e agli investimenti internazionali ("Preferential Trading Arrangements in Agricultural and Food Markets - The Case of the European Union and the United States", pubblicato nel marzo 2005),

–   vista la sua risoluzione del 1° dicembre 2005 sulla preparazione della sesta conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio a Hong Kong(13),

–   vista l'audizione del Parlamento europeo organizzata dalla commissione per il commercio internazionale il 26 maggio 2005 concernente le relazioni economiche transatlantiche,

–   visto il documento di lavoro della commissione per il commercio internazionale (PE 364.940),

–   vista la sua risoluzione del 1° giugno 2006 sul miglioramento delle relazioni UE-USA nel quadro di un accordo di partenariato transatlantico(14),

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per il commercio internazionale e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0131/2006),

A.   considerando che la presente risoluzione si concentra essenzialmente sulle relazioni economiche UE-USA, ma che occorre riconoscere che le relazioni transatlantiche comprendono tutti gli Stati europei e americani,

B.   considerando che una più profonda integrazione è la conseguenza naturale per due economie con un passato comune e risorse e modelli economici simili, anche se, per motivi storici, culturali ed economici, non saranno mai identiche;

C.   considerando che i legami economici tra l'UE e gli USA costituiscono un fattore importante per la stabilizzazione delle relazioni transatlantiche in generale e sono aumentati in misura tanto significativa negli ultimi decenni che ciascun partner ha un interesse crescente nello sviluppo economico dell'altro,

D.   considerando che relazioni politiche ed economiche solide e lo sviluppo di norme comuni tra UE e USA hanno automaticamente un effetto diffusivo positivo sui paesi aderenti all'Accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA),

E.   considerando che l'Unione europea e gli Stati Uniti dovrebbero, nel quadro del loro partenariato nonché in un quadro più vasto di governance mondiale, impegnarsi a promuovere norme internazionali e multilaterali in materia commerciale (OMC), sociale (OIL), e ambientale (IPCC e PNUE);

F.   considerando che i maggiori ostacoli al commercio tra l'UE e gli USA si collocano nel settore agricolo e comprendono tariffe, quote, produzione, sussidi fiscali e all'esportazione e barriere tecniche, e che i livelli di protezione per quanto riguarda lo scambio di servizi sono rimasti elevati mentre le tariffe sui prodotti industriali sono state progressivamente abolite, salvo per i prodotti dei settori sensibili,

G.   considerando che è necessaria maggiore leadership e visione politica al fine di aggiornare la NTA del 1995 e il TEP del 1998 per tener conto delle nuove realtà e dei vecchi conflitti e continuare ad approfondire i legami transatlantici,

H.   considerando che l'Europa e gli USA devono incamminarsi verso il futuro partendo dal chiaro presupposto che un legame transatlantico più forte comporterà conseguenze a livello mondiale e che occorre pertanto tenere in debito conto gli interessi di altri attori economici, paesi e popolazioni, al fine di condividere più equamente la prosperità e far fronte con successo alle sfide globali nei settori tra loro collegati della sicurezza, della governance economica mondiale, dell'ambiente e della riduzione della povertà,

I.   considerando che le relazioni economiche bilaterali UE-USA e l'agenda multilaterale vanno viste alla luce di un processo positivo complementare e di rafforzamento reciproco, e che i benefici di un mercato maggiormente integrato si riverseranno sulle più ampie relazioni economiche dell'Europa con le Americhe, a condizione che gli interessi regionali siano tenuti in debita considerazione nei negoziati a livello regionale sull'integrazione dei mercati,

J.   considerando che il ricorso a strumenti e procedure economici e giuridici diversi per affrontare le stesse situazioni va gestito in modo adeguato nell'ambito del partenariato economico transatlantico al fine di evitare la dissoluzione del mercato transatlantico,

K.   considerando che un quadro regolamentare più armonizzato tra UE e USA sarebbe benefico per tutti i paesi in generale e in particolare per i partner commerciali vicini e i paesi in via di sviluppo,

L.   considerando che il piano d'azione sui servizi finanziari, col valido appoggio del Parlamento, ha svolto un ruolo importante nel rendere più competitivi i mercati dei capitali dell'UE, il che ha rafforzato la competitività dell'Europa,

M.   considerando che, data l'evoluzione sempre più rapida che caratterizza le nostre società della tecnologia e dell'informazione, l'Unione europea dovrebbe compiere sforzi maggiori in termini di qualità e di quantità nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, in modo da colmare in misura sufficiente il "divario tecnologico" che la separa, in questo campo, dalla controparte americana, garantendo così adeguate condizioni di uguaglianza negli scambi bilaterali,

N.   considerando che il rafforzamento delle relazioni economiche transatlantiche può dare un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona,

Un mercato transatlantico de facto

1.   sottolinea che, quantunque possa essere sembrato negli ultimi anni che le tensioni nelle relazioni politiche tra l'UE e gli USA abbiano talora avuto ripercussioni sulla sfera economica e che l'interesse suscitato dalla globalizzazione e da mercati emergenti quali Cina, India e Brasile abbiano ridotto le dimensioni o il significato dei legami economici UE-USA, di fatto, come dimostrano chiaramente lavori recenti(15), è vero il contrario:

   a) gli scambi tra i due grandi mercati hanno raggiunto livelli senza precedenti, con un valore di un miliardo EUR al giorno per i soli scambi commerciali;
   b) gli scambi di servizi hanno continuato ad aumentare notevolmente, con un'esportazione comunitaria verso gli Stati Uniti pari a quasi 120 miliardiEUR, il che equivale a un terzo del totale degli scambi extracomunitari di servizi e si traduce in un'eccedenza di 15 miliardi EUR negli scambi di servizi con gli USA;
   c) gli investimenti diretti esteri reciproci (la forma più avanzata di integrazione transfrontaliera) attraverso l'Atlantico ammontano adesso ad oltre 1500 miliardi EUR e sono aumentati considerevolmente;
   d) i profitti delle affiliate estere europee e statunitensi nei reciproci mercati hanno raggiunto cifre record dal 2003;

2.   sottolinea a tale riguardo che questi legami economici UE-USA si traducono in un consistente volume di occupazione, poiché circa 7 milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'oceano sono già assicurati dall'economia transatlantica e continuano pertanto a dipendere dal suo funzionamento e dalla sua espansione;

3.   rileva che, quantunque le economie europea e statunitense siano ormai intrecciate ed integrate a un punto tale da formare un autentico mercato transatlantico, un grande potenziale di crescita e di occupazione resta ancora inutilizzato a causa del perdurare di barriere commerciali;

4.   afferma che le relazioni UE/USA sono notevolmente messe in ombra dal conflitto politico e molto spesso sono caratterizzate da retorica e da dispute commerciali; osserva che da entrambi i lati dell'Atlantico non si è abbastanza attenti a quanto profonda ed integrata sia adesso l'economia transatlantica; mette perciò in guardia dal rischio di dare per scontata questa relazione unica, trattandola con benevola negligenza anziché con la necessaria dose d'impegno politico e di attenzione;

5.   teme che il quadro attuale delle relazioni transatlantiche non rispecchi sufficientemente la realtà descritta sopra; chiede pertanto un approccio più lungimirante e strategico per rispondere adeguatamente ai pressanti problemi economici che interessano le economie dell'UE e degli USA, quali le politiche di concorrenza, un governo societario normalizzato, norme compatibili o comuni e una più efficace cooperazione regolamentare;

L'avvenire: un più forte partenariato economico transatlantico

6.   osserva che la summenzionata comunicazione della Commissione del 18 maggio 2005 costituisce una buona base per rafforzare concretamente le relazioni economiche transatlantiche; sottolinea l'esigenza di un ulteriore impegno per tradurre la realtà del mercato transatlantico in un concetto operativo e strategico capace di raccogliere un sufficiente sostegno pubblico e politico;

7.   raccomanda che entro il prossimo Vertice del 2006 l'UE e gli USA si accordino per aggiornare sia la NTA del 1995 che il TEP del 1998 e definiscano un nuovo accordo di partenariato transatlantico che copra entrambi i contesti e porti alla realizzazione di un "mercato transatlantico senza barriere" entro il 2015, obiettivo anticipato al 2010 per quanto concerne i servizi finanziari e i mercati del capitale; questa iniziativa dovrebbe basarsi sull'Iniziativa economica decisa al Vertice UE-USA del giugno 2005 nonché sul programma di lavoro congiunto UE-USA, mettendo a punto obiettivi concreti secondo un'impostazione settoriale, al fine di tracciare un bilancio dei progressi compiuti nel 2005-2006 e precisare le prossime tappe;

8.   sottolinea l'esigenza che il capitolo economico del proposto accordo di partenariato preveda una nuova architettura comprendente: una cooperazione a livello regolamentare; un insieme di strumenti operativi a carattere orizzontale, tra cui un efficace sistema di allerta rapida e un accordo di terza generazione sull'applicazione del diritto in materia di concorrenza; accordi di cooperazione economica settoriali fondati sul summenzionato programma di lavoro congiunto UE-USA;

9.   insiste sul fatto che il rafforzamento della cooperazione economica transatlantica non deve condurre ad un'armonizzazione al ribasso in materia di regolamentazione, che determinerebbe un'erosione della fiducia dei consumatori in fatto di salute e sicurezza; chiede quindi con fermezza che sia dato nuovo impulso al dialogo transatlantico dei consumatori e al dialogo transatlantico sull'ambiente al fine di sviluppare migliori prassi atte a promuovere la salute dei consumatori, la sicurezza e la protezione ambientale, favorendo in tal modo un mercato transatlantico più sostenibile;

10.   ribadisce che nell'ambiente attuale, caratterizzato da crescenti pressioni in termini di competitività internazionale, la visione di una tale area economica comune è essenziale per stimolare l'impegno politico in direzione di un'agenda economica più sostanziale che rafforzi la posizione concorrenziale delle economie basate sulla conoscenza di entrambi i partner, promuova la crescita e l'innovazione, con ciò creando nuovi posti di lavoro e maggiore prosperità;

11.   rileva che un quadro regolamentare frammentato a livello internazionale ostacola il potenziale di crescita del commercio internazionale, e sottolinea che una più stretta cooperazione in campo regolamentare tra l'UE e gli USA è fondamentale al fine di progredire verso un ambiente normativo più armonizzato, in cui gli operatori economici di tutti i paesi in generale, e dei paesi in via di sviluppo in particolare, possano operare con costi inferiori e maggiore libertà;

12.   rileva che il positivo andamento dell'economia americana e di quella dell'Unione europea ed il rafforzamento delle loro relazioni economiche, anche attraverso strumenti istituzionalizzati, contribuiscono in maniera non indifferente, per il peso delle due aree in questione, alla crescita ed allo sviluppo di tutta l'economia mondiale;

13.   invita il partenariato transatlantico, che è responsabile del 57% circa del prodotto interno lordo mondiale e che rimane il duplice motore dell'economia mondiale, ad esercitare la leadership a livello globale in un contesto caratterizzato da una crescente interdipendenza, dall'emergenza di nuove potenze economiche e da un numero sempre maggiore di sfide mondiali che oltrepassano i confini nazionali; raccomanda a tale proposito consultazioni più approfondite e sistematiche sulle questioni economiche comuni con gli altri principali attori economici, tra cui l'India, il Giappone, il Brasile, il Canada, il Messico, il Cile, la Russia e la Cina;

14.   considera che, nell'interesse dell'intera economia internazionale, oltre che di tali specifiche aree economiche, ai fini di una maggiore sicurezza e stabilità degli scambi commerciali vi sia la necessità di trovare appropriate e più strette forme di coordinamento in relazione alle fluttuazioni monetarie;

Agenda di Doha per lo sviluppo

15.   sottolinea che l'UE e gli Stati Uniti sono investiti di una responsabilità particolare e condividono obiettivi comuni, e di conseguenza hanno tutto l'interesse a cooperare costruttivamente nell'ambito dei negoziati multilaterali in corso in seno all'OMC; invita entrambi i partner a rispettare l'ambizioso e vasto programma dell'Agenda di Doha per lo sviluppo, in particolare per quanto riguarda la dimensione dello sviluppo, così da spianare la strada ad un positivo completamento del round nel 2006;

16.   invita la UE e gli USA a continuare a rispettare pienamente il principio dei negoziati multilaterali OMC e a non entrare in concorrenza stipulando accordi commerciali bilaterali e regionali; ribadisce la sua richiesta alla Commissione di non decidere sull'auspicabilità o la fattibilità di eventuali nuovi accordi commerciali bilaterali o regionali senza avviare in via preliminare consultazioni approfondite con il Parlamento europeo;

17.   auspica una sostanziale riduzione dei picchi tariffari UE e USA e di altre tariffe significative, indipendentemente dall'esito del round di Doha;

18.   accoglie con favore il raggiungimento di un accordo nel quadro dell'OMC per l'eliminazione definitiva, al più tardi nel 2013, di tutte le forme di sovvenzioni all'esportazione in agricoltura, comprese quelle sotto forma di aiuto alimentare e gli altri sistemi di restituzione all'esportazione, e sottolinea che un progresso comparabile deve ancora essere compiuto nei settori del sostegno nazionale e dell'accesso al mercato;

19.   invita gli Stati Uniti ad eliminare gli ostacoli doganali quali le tasse per l'espletamento delle operazioni doganali e gli eccessivi requisiti in materia di fatturazione per gli importatori; si rammarica del fatto che il Bureau of Customs and Border Protection statunitense non abbia riconosciuto l'UE in quanto Unione doganale e "paese d'origine"; invita il governo degli USA a cambiare il suo atteggiamento negativo riguardo alla partecipazione dell'UE all'Organizzazione mondiale delle dogane (OMD);

Seguito dell'Iniziativa economica e della riunione informale dei ministri dell'economia UE-USA del 30 novembre 2005

20.   appoggia l'adozione, nel corso della riunione dei ministri dell'economia UE-USA, del programma di lavoro congiunto UE-USA per l'applicazione della dichiarazione economica, che comprende attività concrete in undici settori, intese a far avanzare l'integrazione economica transatlantica; chiede tuttavia ad entrambi i partner di impegnarsi per la reale attuazione e l'approfondimento di tale programma di lavoro congiunto, con un maggiore e più ambizioso senso della direzione, obiettivi strategici a lungo termine e un calendario dettagliato per l'applicazione di azioni e progetti congiunti che tenga conto del ruolo specifico degli organismi regolamentari indipendenti; osserva a tale riguardo che le parti interessate a dialoghi transatlantici già stabiliti, come le associazioni dei consumatori, i sindacati e le associazioni ambientaliste, dovrebbero essere più attivamente coinvolte nel processo di monitoraggio e revisione dell'Iniziativa economica e del programma di lavoro;

21.   ritiene che il capitolo economico all'interno della proposta di accordo di partenariato debba prevedere, in linea con l'Iniziativa economica, idee specifiche per l'abbattimento delle barriere non tariffarie in settori chiave del mercato mediante un processo di graduale allineamento normativo e di reciproco riconoscimento di regole e norme;

Promuovere la cooperazione in materia di regolamentazione e di normalizzazione

22.   plaude al fatto che l'impegno a stabilire una sede ad alto livello per la cooperazione in materia di regolamentazione, elemento chiave della dichiarazione del Vertice del giugno 2005, sia stato finalmente messo in moto con la proposta di organizzare almeno due riunioni nel 2006; raccomanda una rapida e completa attuazione della roadmap 2005 per la cooperazione in materia di regolamentazione UE-USA; avverte che, in assenza di un sufficiente e tempestivo coinvolgimento e sostegno dei vari attori ed organismi coinvolti, la cooperazione in questo campo non realizzerà i risultati auspicati;

23.   ribadisce che occorre ancora eliminare un numero significativo di ostacoli al commercio e agli investimenti, sia nell'UE che negli USA, e rileva con preoccupazione le crescenti pressioni a rispondere alla concorrenza dall'estero con misure commerciali protezionistiche o sleali; sottolinea che un rinnovato impegno a favore dei principi di apertura, di trasparenza e dello Stato di diritto, rispecchiati nell'Iniziativa economica e nella nuova proposta di accordo di partenariato transatlantico, dovrebbe contribuire all'eliminazione della maggior parte di questi problemi;

24.   sottolinea che le barriere regolamentari sono diventate uno degli ostacoli più significativi al commercio e agli investimenti tra l'UE e gli USA, e mette in guardia in particolare contro la proliferazione di norme aggiuntive ingiustificate a livello statale, il mancato ricorso alle pertinenti norme internazionali come base per le regolamentazioni tecniche e l'eccessivo ricorso alla certificazione da parte di terzi negli USA;

25.   esprime profonda preoccupazione per la mancanza di una chiara definizione del concetto di "sicurezza nazionale" negli USA e per l'eccessivo utilizzo che ne viene fatto per introdurre restrizioni al commercio e agli investimenti; deplora in particolare il cosiddetto "emendamento Berry", usato dal Dipartimento della difesa, e l''emendamento Exon-Florio" del 1988 e la successiva legislazione, volti a limitare gli investimenti esteri o la proprietà estera in imprese collegate anche solo indirettamente alla sicurezza nazionale;

26.   nota che le differenze nelle regole della giurisdizione e nella pratica del riconoscimento delle sentenze tra i paesi dell'UE e tra i vari stati USA incidono significativamente sulle controversie giuridiche concernenti operazioni commerciali transatlantiche; invita l'UE e gli USA ad esaminare la fattibilità di un accordo in materia di giurisdizione, di riconoscimento e di esecuzione delle sentenze relative a questioni civili e commerciali;

27.   rileva che il mercato transatlantico delle telecomunicazioni è ancora ostacolato da barriere regolamentari e da norme incompatibili che si traducono in una situazione in cui, nonostante il fatto che nove su dieci delle maggiori imprese di telecomunicazione a livello mondiale abbiano sede nell'UE o negli USA, nessuna compagnia statunitense o europea svolge un'attività di portata significativa in entrambi i continenti;

Stimolare mercati dei capitali aperti e competitivi

28.   chiede il riconoscimento reciproco - seguito da una progressiva convergenza - delle norme contabili, sulla base di una vigilanza regolamentare affidabile, affinché le società possano utilizzare un'unica norma in entrambi i mercati e al fine di ridurre i costi di quotazione in borsa; chiede tuttavia alla Commissione di controllare attentamente la tabella di marcia della completa equipollenza dell'International Accounting Standards Board (IASB)/Financial Accounting Standards Board (FASB), per evitare di avvantaggiare gli Stati Uniti;

29.   chiede un'intensificazione del dialogo sulla regolamentazione dei mercati finanziari tramite un esame politico delle questioni riguardanti i servizi finanziari transatlantici che si svolga due volte l'anno, prima e dopo ciascun Vertice annuale UE-USA, tra il Parlamento europeo, la Commissione, le competenti autorità statunitensi e le commissioni economiche del Congresso USA; apprezza il lavoro svolto finora da rappresentanti del settore come la "Futures and Options Association";

30.   respinge con fermezza il rinvio da parte degli Stati Uniti dell'attuazione dell'accordo Basilea II relativo ai requisiti patrimoniali, e invita gli USA a onorare gli impegni presi per assicurare alle banche condizioni omogenee su scala mondiale; ritiene che approcci divergenti potrebbero impedire alle banche dell'UE operanti negli Stati Uniti di istituire sistemi integrati di gestione del rischio;

31.   esprime insoddisfazione dinanzi al fatto che i riassicuratori dell'UE che operano negli USA devono garantire interamente i rischi, facendo fronte a normative degli Stati fortemente discriminatorie che li obbligano a sovraffinanziare le loro passività mantenendo livelli eccessivi di garanzie collaterali (i riassicuratori statunitensi autorizzati che operano negli Stati Uniti non sono tenuti a fornire questo tipo di garanzie); chiede alle autorità statunitensi competenti di impegnarsi in vista di un ulteriore riconoscimento reciproco transatlantico e di obblighi uniformi in materia di solvibilità e rendiconto;

32.   insiste per la rapida convergenza delle norme in materia di delisting (cancellazione dal listino) nei mercati azionari statunitensi, che attualmente impongono condizioni onerose alle aziende comunitarie che desiderino non essere più quotate in borsa; giudica positiva la recente proposta della Security Exchange Commission degli Stati Uniti di prendere in considerazione, come criterio principale, il volume degli scambi piuttosto che il numero di azionisti; invita la Commissione a seguire da vicino questi nuovi sviluppi per garantire la salvaguardia degli interessi dell'UE;

33.   crede in una maggiore coerenza del dialogo sul governo societario e nell'armonizzazione delle esigenze relative a quest'ultimo e alla vigilanza, in modo da scongiurare casi di extraterritorialità come nel caso della legge "Sarbanes-Oxley", migliorando, ad esempio, il dialogo transatlantico sul governo societario; chiede che venga approfondito l'esame congiunto UE-USA degli hedge fund globali;

34.   chiede alla Commissione un aggiornamento sull'applicazione della direttiva comunitaria sulla tassazione dei redditi da risparmio per quanto riguarda gli Stati Uniti;

Cooperazione nel settore del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo

35.   rileva che i mercati aperti sono fortemente dipendenti da strutture sicure e affidabili e che la fiducia è vitale per le relazioni commerciali a livello globale; esprime il suo appoggio a una stretta collaborazione UE-USA per proseguire la lotta alle frodi societarie e finanziarie, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, evitando nel contempo di perturbare inutilmente le normali transazioni commerciali e private;

Stimolare l'innovazione e lo sviluppo delle tecnologie

36.   plaude all'obiettivo di incrementare le sinergie attraverso l'Atlantico in un gran numero di settori cruciali per lo sviluppo di più forti economie basate sulla conoscenza;

37.   appoggia la realizzazione di partenariati di ricerca transatlantici che coinvolgano le PMI in progetti di ricerca comuni e l'adozione di misure per incoraggiare il ritorno in Europa dei ricercatori europei;

38.   sottolinea che è interesse di entrambe le parti promuovere la cooperazione nel settore della ricerca e dello sviluppo e realizzare programmi di investimento, ad esempio nei seguenti settori:

   a) le tecnologie per il trasporto terrestre ad alta velocità e, in particolare, i nuovi sistemi di trasporto pubblico altamente efficienti per lo sviluppo urbano;
   b) lo sviluppo di carburanti sintetici e di sistemi di propulsione elettrica per automobili, camion e autobus, l'utilizzo delle celle a combustibile, ecc.;
   c) lo sviluppo di nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra;

39.   ricorda a tale proposito agli Stati membri e agli Stati Uniti l'impegno espresso da entrambe le parti nella dichiarazione congiunta del 2003 sulla promozione dell'economia dell'idrogeno e si compiace dei progressi realizzati, ritenendo tuttavia necessario rafforzare la cooperazione;

40.   ritiene che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) siano di particolare rilevanza per entrambe le economie; raccomanda pertanto una serie di misure congiunte al fine di:

   a) incoraggiare l'introduzione di tecnologie chiave come la banda larga, i dispositivi di identificazione a radiofrequenza e altre tecnologie innovative, tenendo conto dell'interoperabilità;
   b) garantire la sicurezza delle reti e facilitare il flusso di informazioni prestando una particolare attenzione agli spam;
   c) assicurare una stretta cooperazione tra le agenzie di "cibersicurezza";
   d) affrontare il problema dell'elevato costo del roaming;

41.   ritiene che il settimo programma quadro di ricerca e sviluppo rappresenterà un'opportunità unica per intraprendere un'azione comune per quanto riguarda:

   a) l'individuazione di ambiti prioritari di collaborazione nel settore della ricerca al fine di sviluppare nuovi mercati transatlantici (ad esempio le tecnologie delle celle a combustibile a idrogeno e le nanotecnologie);
   b) la ricerca comune in settori attinenti alla sicurezza civile e nel campo dell'affidabilità dei sistemi complessi collegati in rete e delle infrastrutture di informazione a monte delle tecnologie della società dell'informazione;
   c) la promozione di una stretta cooperazione tra il Consiglio europeo della ricerca (CER) e la National Science Foundation (NSF);

42.   ritiene che i nuovi programmi spaziali e quelli già esistenti offrano, in una certa misura, l'opportunità di intraprendere imprese comuni nell'esplorazione dello spazio mediante:

   a) la promozione della cooperazione in settori chiave come l'osservazione terrestre, la navigazione satellitare (come previsto da Galileo e dal GPS), la comunicazione elettronica, le scienze dello spazio e l'esplorazione dello spazio;
   b) la soluzione del problema delle barriere regolamentari alla creazione di un mercato transatlantico ben funzionante nel settore dell'industria spaziale;
   c) l'abolizione dei controlli superflui ai sensi delle regolamentazioni USA sul traffico internazionale di armi e la liberalizzazione del mercato internazionale dei lanciatori;

43.   chiede alla Commissione di proporre un programma comune di ricerca sulla malaria, in aggiunta alla ricerca comune già esistente sulle malattie pandemiche;

44.   appoggia le misure volte a rafforzare l'iniziativa imprenditoriale e l'assunzione di rischi nell'UE, basate su appropriati esempi dei punti di forza che gli Stati Uniti vantano in materia;

Promuovere gli scambi, i viaggi e la sicurezza

45.   rileva che la politica dei visti è ormai di esclusiva competenza della Comunità; invita la Commissione ad avviare quanto prima negoziati con l'Amministrazione USA affinché il programma di esenzione dal visto si applichi a tutti i cittadini europei e vengano eliminate le attuali discriminazioni, in particolare nei confronti dei cittadini dei nuovi Stati membri;

46.   rileva che le complicate procedure per l'acquisizione dei visti hanno comportato maggiori costi sia per le imprese che per i cittadini; accoglie con favore l'iniziativa "persona fidata", che dovrebbe essere basata su norme sviluppate in comune, quale mezzo per agevolare i viaggi di affari e turistici;

47.   si rammarica che la maggior parte dei cittadini UE siano tuttora soggetti a rigorosi controlli in fatto di visti, ciò che costituisce un freno alla libera circolazione e allo scambio di lavoratori e un ostacolo per tutti coloro che devono recarsi o soggiornare negli USA per motivi professionali; invita gli Stati Uniti a mostrare maggiore flessibilità al riguardo, in particolare per i cittadini europei che si recano regolarmente negli USA per motivi professionali;

Promuovere l'efficienza energetica

48.   raccomanda - dato che la politica energetica è fondamentale per lo sviluppo economico e non può essere separata da cruciali questioni geopolitiche e dalla politica estera - di procedere ad uno scambio più franco e aperto sulle modalità per aumentare la trasparenza nel commercio energetico mondiale, promuovere l'energia rinnovabile a livello planetario, sviluppare una più stretta collaborazione con i partner fornitori e mettere a punto una strategia comune di sicurezza energetica e altre politiche volte a favorire la stabilità geopolitica ed economica nelle nazioni fornitrici e di transito;

49.   si rammarica che l'Unione europea sia la sola a prendere l'iniziativa per quanto riguarda la politica internazionale del clima, che gli USA siano il maggiore emettitore mondiale di gas serra e che pertanto occorra continuare a far pressione su questo paese, a tutti i livelli, affinché si assuma le proprie responsabilità nel campo dei mutamenti climatici; deplora pertanto che l'amministrazione statunitense si mostri ancora così riluttante ad aderire a qualsiasi partenariato internazionale di rilievo sul cambiamento climatico, pur constatando che ha compiuto un piccolo passo avanti, in quanto è ora disposta, come convenuto alla Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico tenutasi nel dicembre 2005 a Montreal, a partecipare ad un approfondito dialogo proiettato verso il futuro; si compiace del fatto che negli Stati Uniti una coalizione emergente di interessi, comprendente membri del Congresso di entrambe le Camere e di ambo i partiti, legislatori statali, autorità locali, ONG e rappresentanti del mondo imprenditoriale, solleciti un'agenda più ambiziosa per affrontare il problema delle emissioni di gas a effetto serra;

50.   ritiene che il settore dell'energia ponga sfide comuni sia all'UE che agli USA e che, sebbene entrambe le parti abbiano adottato separatamente misure importanti, il settore necessiti di un approccio improntato al vantaggio reciproco, volto a:

   a) individuare una strategia comune che affronti l'elevata dipendenza dalle fonti fossili di energia mediante l'attuazione di misure concrete riguardanti l'efficienza energetica, le energie rinnovabili e la sicurezza dell'approvvigionamento, sia nel settore energetico che in quello dei trasporti;
   b) sviluppare tecnologie pulite per la cogenerazione di energia elettrica e termica (CHP) e tecnologie rinnovabili (ad esempio, fissazione del carbonio ed altre tecnologie "low carbon");
   c) incoraggiare - dopo la scadenza del protocollo di Kyoto - gli Stati Uniti e i paesi ad economia emergente e di nuova industrializzazione, come la Cina e l'India, ad elaborare insieme all'Unione europea misure per la riduzione a lungo termine ed economicamente sostenibile delle emissioni e ad adottare risposte idonee, dal punto di vista dei costi e dell'ambiente, per far fronte ai danni già causati dai cambiamenti climatici;
   d) riconoscere l'importante ruolo del nucleare nella produzione di energia "carbon free" e proseguire le ricerche congiunte sullo sviluppo di questa tecnologia vitale e sui modi in cui essa può contribuire all'economia dell'idrogeno;
   e) sviluppare, in congiunzione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, una proposta comune riguardante un quadro multilaterale per una politica nucleare globale che rafforzi la sicurezza e impedisca l'utilizzo abusivo dei materiali fissili a scopi militari;
   f) sviluppare successivamente una strategia comune sia nei confronti degli altri paesi la cui domanda di energia è elevata o in forte crescita sia nei confronti dei paesi produttori;

51.   sottolinea la necessità di un potenziamento della cooperazione scientifica UE-USA in materia di biocarburanti e raccomanda che venga data al più presto attuazione all'iniziativa riguardante un programma di lavoro congiunto UE-USA nel settore dei biocarburanti incentrato specificamente sul bioetanolo e biodiesel di seconda generazione;

Diritti di proprietà intellettuale (DPI)

52.   plaude all'accordo raggiunto alla riunione dei ministri dell'economia UE-USA di definire, entro il Vertice UE-USA 2006, una strategia di cooperazione in materia di applicazione dei diritti di proprietà intellettuale volta ad affrontare le violazioni di tali diritti e la mancanza di un'applicazione efficace nei paesi terzi, Cina e Russia in particolare, a migliorare la cooperazione doganale e frontaliera al riguardo, ad incoraggiare i partenariati pubblico-privato e a coordinare l'assistenza tecnica ai paesi terzi;

53.   si rammarica della mancanza di un'intesa comune in ordine alle indicazioni geografiche; si duole del fatto che la coesistenza di sistemi di brevetti fondamentalmente diversi - gli Stati Uniti possiedono un sistema "first-to-invent", secondo il quale i diritti sull'invenzione spettano al primo inventore, mentre il resto del mondo applica il sistema "first-to-file", secondo il quale i diritti sull'invenzione spettano al primo che deposita la domanda di brevetto - continui a creare notevoli problemi per le imprese dell'Unione europea; esorta il Congresso statunitense a portare avanti la riforma del sistema dei brevetti avvicinandosi ad un sistema "first-to-file";

54.   esorta l'UE e gli USA a cooperare, attraverso canali appropriati, per combattere le violazioni dei DPI nei paesi terzi, in particolare in Cina e in Russia;

Investimenti

55.   raccomanda l'adozione ufficiale, al Vertice 2006, di un inventario esaustivo dei principali ostacoli ancora esistenti agli investimenti reciproci, con un elenco delle azioni specifiche necessarie per ridurre o eliminare tali ostacoli in modo del tutto coerente con le norme del mercato interno, nonché con le disposizioni concernenti i servizi pubblici e il principio di precauzione;

56.   appoggia le misure di agevolazione degli investimenti e la progressiva rimozione di tutte le barriere agli investimenti transatlantici attraverso la convergenza delle norme contabili, condizioni omogenee sui mercati finanziari, una politica di concorrenza improntata a reciproca lealtà, l'eliminazione progressiva delle misure protezionistiche tuttora esistenti in determinati settori; nutre dubbi sulle restrizioni in materia di proprietà ancora esistenti negli USA, in particolare nei settori della difesa e dell'aeronautica, e appoggia la riforma del Comitato statunitense sugli investimenti esteri; chiede alla Commissione di elaborare uno studio sugli ostacoli alle acquisizioni di società nel mercato interno che penalizzano gli acquirenti UE rispetto a quelli statunitensi; invita la Commissione a fare in modo che le restrizioni proprietarie nell'UE non possano essere utilizzate come un argomento a favore del mantenimento delle restrizioni statunitensi;

Politica della concorrenza e applicazione delle regole

57.   chiede la creazione di un quadro transatlantico comune sulla politica di concorrenza, che accresca il coordinamento delle attività volte ad assicurare l'applicazione delle regole e agevoli lo scambio di informazioni riservate; insiste sul fatto che l'applicazione omogenea delle regole di concorrenza sulle due sponde dell'Atlantico, indipendentemente dal paese di stabilimento, è di vitale importanza per la creazione di un mercato transatlantico competitivo e unificato;

58.   sostiene l'obiettivo di concludere un ulteriore accordo in materia di concorrenza con gli Stati Uniti che consenta lo scambio di informazioni a carattere riservato nell'ambito di indagini condotte in conformità delle rispettive legislazioni sulla concorrenza;

Appalti

59.   raccomanda l'adozione ufficiale, al Vertice 2006, di un inventario esaustivo di tutte le barriere giuridiche, pratiche e tecniche agli appalti transfrontalieri tra i due partner, con un elenco delle misure necessarie per porvi rimedio che tenga conto del caso specifico dei servizi di interesse generale; incoraggia i due partner ad andare al di là degli impegni esistenti e futuri nel quadro dell'Accordo sugli appalti pubblici (AAP), il che consentirebbe, da un lato, di ampliare il ventaglio di opportunità per entrambe le parti e, dall'altro, di aumentare la competitività europea e creare nuovi sbocchi per le imprese dell'UE, in particolare le PMI;

60.   sostiene il rafforzamento della cooperazione UE-USA per quanto attiene all'apertura del mercato degli appalti pubblici; sottolinea che la creazione di pari condizioni di concorrenza in questo settore offrirà nuove occasioni alle imprese dell'UE, in particolare alle PMI;

61.   si rammarica del fatto che gli Stati Uniti mantengano in vigore un'ampia gamma di disposizioni discriminatorie "Buy America", cui se ne stanno aggiungendo anche altre concernenti programmi infrastrutturali finanziati con fondi federali; più specificamente, si rammarica che per le imprese europee della difesa sia ancora difficile operare sul mercato statunitense della difesa e acquisire tecnologia USA relativa alla difesa, a causa dell'assenza di una vera reciprocità transatlantica negli appalti della difesa e più in generale nel settore dell'industria della difesa; chiede al Congresso statunitense di accettare la realtà dell'economia transatlantica, anche nei mercati connessi alla sicurezza;

Servizi/Riconoscimento reciproco delle qualifiche

62.   osserva che soltanto l'ordine degli architetti ha incoraggiato le autorità competenti delle due parti a studiare il riconoscimento reciproco delle qualifiche nel quadro del programma di lavoro; riconosce che altre professioni sembrano preferire che le procedure di riconoscimento siano gestite a livello di associazioni omologhe nell'UE e negli USA; chiede alla Commissione di informare le commissioni competenti del Parlamento europeo in merito alle barriere al riconoscimento reciproco delle qualifiche ancora esistenti dall'una e dall'altra parte dell'Atlantico;

63.   constata che negli USA permangono grosse differenze fra gli Stati sul piano del mutuo riconoscimento orizzontale dei diplomi e delle qualifiche professionali, ciò che costituisce un freno all'ulteriore sviluppo del mercato transatlantico, soprattutto nel settore dei servizi; sollecita la Commissione ad avviare trattative finalizzate alla stipula di accordi in settori specifici, come le licenze di pilotaggio; sollecita gli Stati Uniti a sviluppare un sistema basato sul modello europeo, che preveda il riconoscimento reciproco fra gli Stati della quasi totalità dei diplomi e delle qualifiche professionali, come avviene nel mercato interno dell'UE;

Servizi/Servizi di trasporto aereo

64.   plaude ai progressi realizzati di recente nei negoziati per la liberalizzazione dei servizi aerei UE-USA e sottolinea l'esigenza di raggiungere, appena possibile, un accordo pieno basato sulla reciprocità che risolva la questione degli "ownership caps" (tassi massimi di partecipazione) nelle compagnie aeree statunitensi;

65.   sostiene che, data la grande rilevanza degli scambi e del turismo per ambo le parti, è assolutamente necessario che l'Accordo di partenariato transatlantico, di cui è prevista la stipula nel 2007, contenga un capitolo separato sulla politica dei trasporti, con l'aggiunta di vertici, incontri fra i membri delle commissioni competenti per i trasporti del Congresso USA e del Parlamento europeo, e riunioni tra il Segretario ai trasporti USA e il competente Commissario UE, insieme a funzionari della Commissione europea, nonché con l'ausilio della cooperazione fra gli organismi responsabili della sicurezza aerea e i competenti organi dell'amministrazione federale;

Risoluzione delle controversie UE/USA nel quadro dell'OMC

66.   sottolinea che, quantunque i panel ("gruppi speciali") dell'OMC possano provocare serie frizioni politiche, le dispute economiche o commerciali sono una componente naturale delle relazioni economiche transatlantiche;

67.   raccomanda una strategia comune basata su tre punti, per ridurre il numero delle controversie tra le più grandi potenze commerciali del mondo che si ripercuotono sulla più vasta arena dell'OMC:

   a) un impegno formale assunto al massimo livello di rispettare le norme commerciali multilaterali concordate e di applicare rapidamente e integralmente le decisioni dei panel OMC;
   b) un più intenso impegno politico a sfruttare al massimo tutti gli strumenti diplomatici bilaterali prima di far ricorso al meccanismo OMC per la risoluzione delle controversie, tenendo presente l'esigenza di tutelare gli interessi legittimi di operatori e commercianti;
   c) il riconoscimento da parte di entrambi i partner del diritto legittimo di legislatori e governi di proteggere la salute e l'ambiente dei loro cittadini, ma con l'assicurazione da parte dell'UE e degli USA che le loro regolamentazioni in tali settori non sono discriminatorie, sono proporzionate ed hanno una base scientifica, al fine di evitare abusi protezionistici e nel contempo restando in accordo con le regolamentazioni interni e con il principio di precauzione;

68.   chiede alla Commissione di presentare al Parlamento europeo una relazione che valuti i vantaggi e gli svantaggi di un meccanismo più formale per la risoluzione delle controversie commerciali bilaterali, alla luce di accordi analoghi vigenti tra l'UE e altri paesi terzi;

69.   osserva che la metodologia utilizzata dalle autorità statunitensi nelle materie connesse alla protezione degli scambi commerciali costituisce in taluni casi un ostacolo illegittimo agli scambi, e rileva che il ricorso manifestamente protezionista a strumenti di difesa degli scambi commerciali da parte degli USA è già stato contestato con successo – e non soltanto dall'Unione europea – nel quadro del meccanismo di risoluzione delle controversie dell'OMC, come nel caso del cosiddetto "emendamento Byrd" o delle misure di protezione dell'acciaio statunitense;

70.   si compiace del "Deficit Reduction Act 2005" (legge del 2005 sulla riduzione del deficit) approvato dal Congresso statunitense, che abroga l''emendamento Byrd", ma deplora il fatto che, a causa di una clausola di transizione, tale abrogazione non sarà immediatamente efficace; invita pertanto il Congresso degli Stati Uniti a sopprimere urgentemente detta clausola di transizione, di modo che la ridistribuzione alle imprese USA dei dazi antidumping e antisovvenzioni riscossi non continui ancora per vari anni a distorcere le condizioni di concorrenza sul mercato statunitense, a danno delle merci importate;

71.   ribadisce la propria preoccupazione circa l'importante sostegno governativo diretto e indiretto accordato all'industria statunitense attraverso sovvenzioni dirette, una legislazione protezionista e politiche fiscali; sottolinea in particolare che tutte le relazioni del panel e dell'Organo d'appello dell'OMC sul regime delle società di vendita all'estero (Foreign Sales Corporations – FSC) hanno concluso che, nonostante alcune importanti modifiche alla loro legislazione, gli Stati Uniti devono ancora conformarsi pienamente alle precedenti decisioni dell'OMC e alle raccomandazioni dell'Organo di conciliazione (DSB) dell'OMC; invita pertanto il Congresso statunitense a fare in modo che l''American Jobs Creation Act" o "Jobs Act" (la legge sulla creazione di posti di lavoro americani), che contiene una "Grandfathering Clause" (clausola di esenzione per situazioni preesistenti), rispetti pienamente le precedenti decisioni dell'OMC e le raccomandazioni del DSB;

72.   approva il fatto che l'annosa controversia sulle vendite estere delle società USA si sia conclusa con la revoca da parte del Congresso delle agevolazioni fiscali a favore delle società statunitensi previste dalla legge sulla creazione di posti di lavoro negli USA, che sono incompatibili con le norme dell'OMC;

73.   si rammarica - con riferimento al caso Airbus-Boeing - che gli Stati Uniti e l'UE siano inutilmente impegnati in quella che è probabilmente la più grossa, la più complicata e la più costosa controversia legale nella storia dell'OMC; invita ambedue le parti ad intensificare le consultazioni al massimo livello al fine di esplorare modi per pervenire ad una soluzione pragmatica che permetta di evitare un inutile ricorso all'OMC;

74.   sottolinea che la decisione dell'OMC sugli organismi geneticamente modificati non mette assolutamente in discussione la legislazione europea sull'autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti biotecnologici, ma riguarda procedure di valutazione biotecnologiche sorpassate, che sono già state rivedute dopo l'inizio dei lavori del panel;

75.   si compiace della decisione della Comunità europea di conformarsi alla decisione dell'OMC modificando la propria legislazione sugli ormoni a partire dal 2003; auspica la risoluzione del disaccordo che sussiste tra gli Stati Uniti (e il Canada) e l'Unione europea in merito alla persistente applicazione di contromisure, e sollecita gli Stati Uniti a revocare le sanzioni commerciali imposte dal 1999 contro i prodotti europei;

76.   si rammarica che gli Stati Uniti non abbiano ancora abbandonato la loro metodologia anti-dumping conosciuta come "messa a zero", nonostante l'OMC abbia condannato recisamente tale pratica nel caso della biancheria da letto;

77.   sottolinea che il sistema di risoluzione delle controversie dell'OMC rappresenta un elemento centrale per garantire sicurezza e prevedibilità al sistema multilaterale degli scambi; esprime la preoccupazione che in taluni casi gli Stati Uniti abbiano adottato un'impostazione incompatibile con i loro obblighi internazionali, applicando o rifiutando di abrogare leggi che víolano gli obblighi assunti nel quadro dell'OMC e che danneggiano gravemente le industrie dell'Unione europea e dei paesi terzi; invita pertanto il Congresso USA a migliorare il proprio livello di rispetto delle conclusioni dell'Organo di conciliazione dell'OMC;

Altre questioni globali

78.   si rammarica che la cooperazione sulle questioni di politica monetaria e macroeconomica non sia inclusa nell'Iniziativa economica e nel programma di lavoro; ribadisce la propria preoccupazione in merito alle conseguenze potenzialmente pericolose, per l'economia globale, del forte duplice deficit del bilancio federale e della bilancia delle partite correnti USA; invita pertanto la Banca centrale europea e la Federal Reserve a cooperare più strettamente sulle questioni di politica monetaria e stabilità finanziaria mondiali;

79.   ribadisce il proprio invito ai partner transatlantici a riesaminare congiuntamente le loro strategie ed i loro strumenti di aiuto allo sviluppo e di assistenza umanitaria, compreso il loro coordinamento con le istituzioni di Bretton Woods, in modo da migliorare l'efficacia, la coerenza e la complementarità delle risposte dell'UE e degli USA alle sfide globali, con particolare riferimento alla riduzione della povertà, alle malattie trasmissibili e al degrado dell'ambiente;

80.   chiede alla Commissione di valutare i meccanismi di finanziamento e programmazione esistenti destinati a finanziare programmi comuni UE-USA nei paesi terzi, allo scopo di istituire una procedura più efficiente e produttiva;

81.   considera che il "criterio culturale" possa contribuire a rafforzare le relazioni transatlantiche, promovendo il partenariato e la comprensione reciproca tra europei ed americani;

82.   invita i partner europei ed americani a tener conto, nelle loro relazioni economiche, del ruolo e delle specificità dei settori della cultura e dell'istruzione;

83.   chiede pertanto che si instauri un dialogo transatlantico in materia di cultura (compreso il settore dell'audiovisivo) e istruzione, che favorirà scambi regolari di buone pratiche ed esperienze, in particolare per quanto riguarda:

   la lotta contro la pirateria e la contraffazione,
   il miglioramento dei sistemi giuridici di diffusione via Internet dei contenuti sonori e audiovisivi e della loro compatibilità con i diritti d'autore e la retribuzione degli autori,
   la conoscenza del patrimonio cinematografico americano ed europeo - specialmente la conoscenza dei film europei negli Stati Uniti, dove essi sono meno ampiamente diffusi - per promuovere la comprensione reciproca,
   le misure per promuovere una distribuzione cinematografica più equilibrata e impedire pratiche di concorrenza sleale o di abuso di posizione dominante in alcuni mercati in seno all'Unione europea, come pure l'abolizione di taluni impedimenti de jure o de facto alla distribuzione di prodotti audiovisivi europei negli Stati Uniti,
   l'istituzione di meccanismi adeguati per sviluppare e potenziare il turismo culturale tra i due continenti;

84.   chiede, per quanto riguarda l'istruzione, che tale dialogo sia incentrato in particolare:

   sul rafforzamento del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali, segnatamente nelle discipline artistiche, onde agevolare la mobilità dei "protagonisti della cultura" e gli scambi di artisti,
   sulla promozione della ricerca e degli scambi di professori universitari, ricercatori e studenti in materie che contribuiscono a consolidare le relazioni economiche e scientifiche tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, tenendo conto in particolare del loro programma di cooperazione nei settori dell'istruzione superiore e dell'istruzione e formazione professionali(16),
   la presa di coscienza dell'importanza di una società basata sulla conoscenza e il rafforzamento dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita;

85.   ritiene, alla luce degli articoli 133 e 151 del trattato CE, che la particolare natura del settore audiovisivo renda indispensabile assicurare che gli scambi transatlantici si svolgano sulla base del rispetto della diversità culturale e linguistica dell'Unione europea; chiede a tale riguardo l'attuazione di misure atte a promuovere la diversità culturale e ad incrementare gli scambi culturali;

86.   esorta le istituzioni europee a sensibilizzare il partner statunitense all'azione dell'Unione a favore della Convenzione dell'UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali;

87.   sottolinea l'importanza di concentrarsi sui problemi della protezione dei dati nel quadro delle relazioni transatlantiche; rileva, alla luce delle carenze in materia di protezione dei dati in alcuni aspetti degli scambi transatlantici, che è opportuno valutare gli ambiti in cui lo scambio di informazioni con paesi terzi sembra funzionare bene (come nel caso dei principi di approdo sicuro in materia di riservatezza) in modo da estendere a più ambiti le soluzioni riuscite;

88.   accoglie con soddisfazione lo studio recentemente condotto dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sui vantaggi macroeconomici della promozione di un'ulteriore integrazione economica tra l'UE e gli USA, in cui si stima che gli aumenti del PIL pro capite derivanti da riduzioni significative degli ostacoli all'accesso al mercato, agli investimenti diretti esteri e agli scambi commerciali andrebbero dal 2 al 3,5% nell'UE e dall'1 al 3% negli USA;

89.   chiede che l'Unione europea effettui uno studio più dettagliato ed esaustivo, il quale: a) individui le conseguenze della soppressione delle restanti barriere tariffarie e non tariffarie agli scambi e agli investimenti tra l'UE e gli USA; b) esamini a tutto campo la possibilità di realizzare un allineamento regolamentare ex-ante o ex-post, secondo i casi; c) valuti l'impatto dell'allineamento o della convergenza regolamentare UE-USA sui paesi terzi; d) esamini la fattibilità di una "passerella regolamentare" in base alla quale una merce o un servizio, una volta approvati, diventino accettabili ovunque nel mercato transatlantico;

Dialoghi transatlantici

90.   rileva l'importanza dei dialoghi transatlantici al fine di rafforzare i legami tra l'Unione europea e gli Stati Uniti; osserva che, trattando questioni importanti nei loro rispettivi ambiti e apportando preziosi contributi allo sviluppo della relazione transatlantica, dei suoi obiettivi e delle sue attività, i dialoghi sono strettamente associati al processo decisionale transatlantico e contribuiscono a garantire che gli sforzi compiuti nei vari settori rispondano davvero alle reali esigenze dei cittadini;

91.   osserva che il dialogo transatlantico dei legislatori (TLD) ha contribuito a rafforzare le relazioni interparlamentari tra l'Unione europea e gli Stati Uniti; ribadisce la necessità di creare sinergie tra il TLD e gli altri dialoghi della NTA, in particolare varando nuovi programmi, finanziati congiuntamente, di scambi di personale legislativo e istituendo un piccolo segretariato TLD;

92.   sottolinea che la 61a riunione del Dialogo dei legislatori transatlantici, svoltasi a Vienna il 18-21 aprile 2006, ha confermato gli enormi vantaggi per i nostri cittadini che potrebbero derivare dalla rimozione delle barriere che ostacolano le relazioni economiche transatlantiche e prende atto che le relazioni tra gli USA e l'Unione europea dovrebbero essere rinnovate, sostituendo la loro attuale struttura con un accordo per una partnership UE/USA;

93.   prende atto del fatto che il dialogo transatlantico tra le imprese (TABD) è stato rimodellato con successo per consentire l'apporto di un contributo più efficace da parte delle imprese, allo scopo di rafforzare il partenariato economico;

94.   rileva che entrambe le parti del dialogo transatlantico sul lavoro dovrebbero essere più proattive e visibili nel formulare risposte e raccomandazioni su questioni comuni; raccomanda che il dialogo transatlantico sul lavoro si concentri sui settori critici della cooperazione attraverso un'impostazione più settoriale;

95.   osserva che l'accordo sulla scienza e la tecnologia concluso tra l'Unione europea e gli Stati Uniti costituisce uno strumento chiave per promuovere le relazioni scientifiche UE-USA; sollecita l'istituzione ufficiale di un dialogo transatlantico sulla ricerca, volto a promuovere e coordinare la collaborazione in materia di ricerca nonché nuove iniziative in settori scientifici selezionati che vadano oltre le strutture esistenti;

96.   osserva che anche altri dialoghi transatlantici esistenti al di fuori degli accordi ufficiali contribuiscono a rafforzare i legami tra l'Unione europea e gli Stati Uniti; raccomanda di riesaminare l'attuale struttura dei dialoghi transatlantici e di esplorare nuove aree promettenti in vista di una più ampia cooperazione;

Il ruolo del Parlamento europeo

97.   sottolinea che, se i compiti previsti dall'Iniziativa economica riguardano in primo luogo le autorità di regolamentazione, per realizzare un mercato transatlantico integrato è auspicabile anche il coinvolgimento attivo dei legislatori di entrambe le parti; sottolinea che i Vertici UE-USA dovrebbero contemplare un adeguato livello di partecipazione parlamentare onde assicurare un input parlamentare al processo amministrativo condotto dai due esecutivi; chiede che prima di ogni vertice si tenga una riunione tra il dialogo transatlantico dei legislatori (TLD) e il Gruppo ad alto livello per uno scambio di opinioni sull'avanzamento del programma di lavoro;

98.   chiede che prima di ogni vertice si tenga una riunione tra il TLD e il Gruppo ad alto livello per uno scambio di opinioni sulle questioni economiche pertinenti e, in particolare, sull'avanzamento del programma di lavoro;

99.   raccomanda che almeno il Presidente del Parlamento europeo e i leader del Congresso statunitense partecipino al prossimo Vertice UE-USA e che, come norma generale, il Parlamento europeo e il Congresso USA siano associati alla preparazione e all'effettivo svolgimento di tutte le future riunioni al vertice UE-USA;

100.  si compiace degli sforzi volti a rafforzare il TLD tra il Parlamento europeo e il Congresso statunitense, compresa, in particolare, l'attuazione di un efficace meccanismo di "allerta rapida" nonché di un sistema d'informazione tra le commissioni parlamentari delle due rive dell'Atlantico;

101.   chiede alla Camera dei rappresentanti USA di esaminare la possibilità di creare una delegazione permanente al fine di garantire la continuità del TLD; ritiene che sarebbe inoltre opportuno istituire un dialogo regolare tra il Parlamento europeo e il Senato degli Stati Uniti;

102.   invita la sua commissione competente ad utilizzare il bilancio 2007 per lo stanziamento dei fondi necessari alla creazione di un posto permanente di funzionario del Parlamento europeo a Washington, che garantisca l'adeguata istituzionalizzazione delle attività del PE e consenta un migliore collegamento tra il Parlamento europeo e il Congresso USA;

o
o   o

103.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al Presidente e al Congresso degli Stati Uniti d'America.

(1) Firmata al Vertice UE-USA di Madrid.
(2) Dichiarazione congiunta adottata al Vertice UE-USA di Londra.
(3) Firmata al Vertice UE-USA di Bonn.
(4) Concordata al Vertice UE-USA di Washington.
(5) GU C 124 E del 25.5.2006, pag. 556.
(6) GU C 34 E del 7.2.2002, pag. 359.
(7) GU C 177 E del 25.7.2002, pag. 288.
(8) GU C 180 E del 31.7.2003, pag. 392.
(9) GU C 69 E del 19.3.2004, pag. 124.
(10) GU C 104 E del 30.4.2004, pag. 1043.
(11) GU C 247 E del 6.10.2005, pag. 151.
(12) Firmata al Vertice UE-USA di Shannon del 25 e 26 giugno 2004.
(13) Testi approvati, P6_TA(2005)0461.
(14) Testi approvati, P6_TA(2006)0238.
(15) Daniel S. HAMILTON/Joseph P. QUINLAN (eds.) Deep Integration : How Transatlantic Markets are Leading Globalization. June 2005; Francisco CABRILLO, Jaime GARCÍA-LEGAZ and Pedro SCHWARTZ, A case for an open Atlantic Prosperity Area, FAES, 2006.
(16) GU L 71 del 13.3.2001, pag. 8.

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