Risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia tematica sull'ambiente urbano (2006/2061(INI))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue risoluzioni del 13 ottobre 2005 sulla dimensione urbana nel contesto dell'allargamento(1), e del 18 gennaio 2006 sugli aspetti ambientali dello sviluppo sostenibile(2),
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulla strategia tematica sull'ambiente urbano (COM(2005)0718),
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Verso la strategia tematica sull'ambiente urbano" (COM(2004)0060),
– vista la decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 2002, che istituisce il Sesto programma d'azione comunitario per l'ambiente (6° PAA)(3),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e i pareri della commissione per i trasporti e il turismo e della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0233/2006),
A. considerando che circa l'80% degli europei vive in zone urbane, ma che le loro esigenze e i loro interessi sono ampiamente sottorappresentati nei Fondi, nei progetti, nelle iniziative e nelle strategie dell'Unione europea,
B. considerando che l'obiettivo della strategia tematica per l'ambiente urbano (STAU) è di contribuire al rendimento ambientale e globale delle città d'Europa, riducendo la burocrazia e rafforzando l'efficacia dell'attuazione delle politiche in materia di ambiente, nonché promuovendo a lungo termine un assetto del territorio rispettoso dell'ambiente a livello locale,
C. considerando che la quota dei trasporti pubblici nei nuovi Stati membri, pur in declino, è ancora più elevata di quella dei vecchi Stati membri, e che si dovrebbero prendere in considerazione misure che possano arrestare un'ulteriore riduzione dell'uso del trasporto pubblico,
D. considerando che il 6° PAA sottolinea in particolare la necessità di gestire il crescente volume della circolazione e di pervenire ad un effettivo sganciamento fra l'aumento dei trasporti e la crescita del PIL,
E. considerando che la dipendenza energetica dell'Unione europea dovrebbe essere affrontata anche su scala urbana, che il settore che registra il più forte aumento di consumo energetico è quello dei trasporti e che le politiche relative ad altri settori come gli alloggi e la scelta delle fonti energetiche per il riscaldamento sono, globalmente, decise a livello locale,
1. si compiace della comunicazione della Commissione sulla STAU; ritiene tuttavia che non sia sufficiente a realizzare gli obiettivi stabiliti dal 6° PAA;
2. appoggia in particolare l'idea che nella comunicazione venga riconosciuta anche l'importante funzione delle città in quanto motori economici;
3. condivide l'analisi della Commissione secondo cui la particolare complessità dei problemi ambientali delle città dipende dall'interdipendenza delle loro cause e sottolinea l'avvertimento della Commissione che talune iniziative locali per risolvere un problema possono creare nuovi problemi altrove;
4. deplora che, contrariamente alle intenzioni del 6° PAA, la Commissione non proponga misure nei termini giuridicamente vincolanti che consentono di raggiungere gli obiettivi fissati dal 6° PAA;
5. deplora inoltre che la STAU non cerchi di rendere la politica europea più equilibrata tra le zone rurali e le zone urbane, nonché tra le città principali e quelle periferiche;
6. chiede alla Commissione di definire linee direttrici sull'applicazione della futura direttiva sulla qualità dell'aria nell'ambiente e di un'aria più pulita per l'Europa e di garantire la corretta applicazione di tale legislazione;
7. insiste sul fatto che la Commissione, d'intesa con le autorità nazionali, debba incitare tutti gli agglomerati superiori ai 100.000 abitanti, ad elaborare un piano di gestione urbana sostenibile (PGUS) e un piano di trasporti urbani sostenibili (PTUS);
8. chiede che il documento contenente gli orientamenti della Commissione includa indicatori comuni di base in linea con gli obblighi e gli obiettivi che figurano nell'attuale politica ambientale dell'UE (ad esempio, direttive sull'aria, il rumore, le acque e i rifiuti, politica di efficienza energetica e politica climatica), in modo da rendere possibili raffronti e operazioni di "benchmarking" tra le città europee;
9. ritiene che il PGUS dovrebbe tenere conto fra l'altro dei seguenti documenti:
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piano di gestione dei rifiuti (direttiva 75/442/CEE sui rifiuti, come modificata(4))
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carte del rumore e piani d'azione, ove disponibili (direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale(5))
-
piano o programma locale relativo all'inquinamento atmosferico (direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente(6))
-
piani e programmi locali in materia di ambiente conformemente alla direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente(7);
10. ritiene che i PGUS dovrebbero essere svolti nel modo seguente:
a)
raccolta dei dati e di informazioni pertinenti concernenti:
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le zone citate al paragrafo 9 della presente risoluzione,
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relazioni esistenti tra le zone costruite, il territorio e l'ambiente rurale,
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future prospettive di crescita demografica e domanda di nuove aeree urbanizzate,
-
flussi di comunicazione, mobilità, integrazione urbana e accessibilità ai servizi,
-
le emissioni di gas a effetto serra a livello locale,
-
la struttura urbana e la proporzione di spazi verdi e aeree di nuova urbanizzazione,
-
l'uso locale di biocidi,
-
problemi di salute connessi con l'ambiente,
-
l'esistenza di un ambiente accessibile, soprattutto per le persone a mobilità ridotta e le persone anziane,
-
valutazione del patrimonio culturale, del paesaggio urbano e naturale, come pure dei luoghi di interesse ecologico e dei rischi cui sono soggetti,
-
valutazione delle necessità idriche per il consumo umano delle zone urbanizzate e previsione di misure di depurazione e recupero;
b)
obiettivi concernenti:
-
il miglioramento della situazione nelle zone citate alla lettera a),
-
l'integrazione della sostenibilità in tutti i settori della politica urbana,
-
l'armonizzazione con i PTUS,
c)
Misure e iniziative pratiche da attuare per raggiungere gli obiettivi citati alla lettera b);
11. sottolinea che i cittadini, le ONG, le associazioni economiche e le altre parti contraenti dovrebbero essere coinvolte nella preparazione dei PGUS e che dovrebbero essere resi accessibili al pubblico; ritiene inoltre essenziale svolgere una valutazione periodica dei progressi realizzati, diffondendone i risultati;
12. incoraggia la Commissione a condurre, nell'ambito della consultazione del 2009, una valutazione intermedia relativa all'attuazione delle linee guida tecniche; sostiene l'attività della Commissione volta ad istituire un portale tematico Internet per le autorità locali;
13. chiede alla Commissione di proporre un obiettivo relativo alla superficie di spazio verde per abitante per i nuovi agglomerati urbani e ritiene che tale obiettivo dovrebbe essere inserito nei PGUS al fine di impedire qualsiasi riduzione dello spazio verde nelle zone urbane che non rispondono a tale criterio;
Gestione urbana sostenibile
14. invita gli Stati membri a dare la priorità, nei rispettivi ambiti di riferimento strategico nazionale e nei loro programmi operativi, al finanziamento di progetti capaci di realizzare una gestione sostenibile delle aree urbane e di piani di trasporto, nonché di progetti che limitano le zone verdi e promuovono la costruzione su terreni non ancora edificati e a promuovere l'impianto di alberi lungo le strade e la creazione di nuove aeree verdi;
15. invita gli Stati membri a promuovere l'uso, da parte delle autorità locali, del sistema di gestione e di controllo ambientale;
16. invita le amministrazioni comunali a far sistematicamente riferimento a criteri di sostenibilità nei loro bandi di appalti pubblici e a includere nei PGUS impegni in tal senso;
17. sostiene la promozione del compostaggio dei rifiuti vegetali, in luogo dell'incenerimento, onde evitare un inquinamento localizzato;
18. ritiene importante coinvolgere maggiormente anche i cittadini nelle decisioni locali, attraverso strumenti politici e tecnici;
19. ritiene necessario prestare una maggiore attenzione alla prevenzione e alla rimozione della sporcizia, dei rifiuti, dei graffiti, degli escrementi animali e dell'eccessivo rumore prodotto dagli impianti musicali installati nelle case e nelle vetture;
Trasporto urbano sostenibile
20. è favorevole all'idea di piani per un trasporto urbano sostenibile (PTUS) come strumento per migliorare l'ambiente urbano, ma sottolinea la necessità di utilizzare tale strumento in modo flessibile, per tenere sufficientemente conto delle esigenze specifiche di ogni Stato membro e delle aree urbane degli Stati membri, nonché delle necessità delle regioni interessate da vincoli specifici;
21. sottolinea che i PTUS dovrebbero contenere obiettivi concreti e quantificabili che possano essere presentati e controllati mediante un quadro di valutazione, che migliorerebbe la diffusione delle buone prassi tra gli Stati membri; fa rilevare che i PTUS dovrebbero essere sufficientemente elastici per potersi adattare a nuove evoluzioni;
22. ritiene che l'utilizzazione di modi di trasporto e di tecnologie ecologici costituisca un fattore chiave per ottenere un ambiente urbano più pulito; rileva, a tale riguardo, segnatamente l'impiego di biocarburanti, di tecnologie di automobili ibride, di biciclette, nonché di autotreni e autobus che soddisfino le norme per autoveicoli più ecologici dell'Unione europea(8); rivolgerà pertanto un'attenzione particolare alla proposta della Commissione per l'introduzione di mezzi di trasporto pubblici puliti e propone che le alle agenzie locali che si occupano di efficienza energetica venga assegnato un settore di attività specifico che riguarda i trasporti urbani;
23. sostiene lo sviluppo dei trasporti pubblici che utilizzano fonti di energia sostenibili e sollecita la creazione di un equilibrio migliore tra trasporti individuali e collettivi nelle aree urbane;
24. sottolinea la necessità di promuovere un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici e collettivi nelle aree urbane; ritiene inoltre che i servizi del trasporto urbano debbano essere orientati in funzione dei requisiti della pianificazione spaziale (distretti del centro cittadino, zone esterne, collegamenti con gli aeroporti, le stazioni, le aree industriali, i negozi, ecc.), delle necessità dei cittadini e dei mutamenti demografici (anziani, disabili, ecc.);
25. chiede agli Stati membri di compiere sforzi, d'intesa con le amministrazioni locali, per far passare almeno il 5% di passeggeri/km dall'automobile privata a metodi di trasporto intraurbano sostenibili, come il trasporto pubblico e la bicicletta, entro il periodo 2002-2012;
26. sottolinea che l'accesso alla mobilità per tutti (anche per coloro che non posseggono un'automobile) rappresenta un fattore sociale di cui occorre tener conto;
27. poiché l'accessibilità è un elemento essenziale dello sviluppo e deve essere affrontata nel quadro di un approccio integrato di politica urbana, chiede alle istituzioni dell'Unione europea di promuovere gli scambi delle buone prassi tra autorità locali e nazionali e invita la Commissione a controllare l'applicazione della normativa europea per promuovere l'accessibilità dei disabili, segnatamente delle norme che regolamentano le procedure di appalto, le quali richiedono espressamente che il progetto sia adattato alle esigenze di tutti gli utenti;
28. ritiene che i PTUS debbano comprendere strumenti attraverso i quali le autorità locali possano:
–
promuovere i tipi di trasporto non motorizzati, come la bicicletta e la marcia, costruendo una vasta rete di piste ciclabili e prevedendo percorsi e incroci sicuri per i pedoni,
–
promuovere i trasporti pubblici e lo sviluppo di infrastrutture di trasporto pubblico, e diffondere informazioni sugli esempi da seguire, come l'introduzione di sistemi integrati di tariffe e biglietteria, nonché lo sviluppo di sistemi P+R,
29. ricorda agli Stati membri il loro compito di tener conto nei piani regolatori degli utenti della strada più sensibili, ad esempio attraverso la riduzione dei limiti di velocità o la creazione nel centro città o nelle zone residenziali di aeree libere da traffico, allo scopo di ridurre del 50% il numero di vittime da incidente stradale entro il 2010, come prevede il Libro bianco sulla politica europea dei trasporti;
30. propone la creazione di piani logistici urbani allo scopo di ridurre e migliorare il trasporto di merci nelle città; ritiene in proposito che si debba coordinare soprattutto la distribuzione capillare di merci nei centri città;
31. ricorda che l'inquinamento atmosferico è una delle principali cause dei problemi di salute nell'UE; insiste quindi sul fatto che gli agglomerati colpiti da un inquinamento atmosferico elevato dovrebbero istituire zone a basse quote di emissione;
32. è favorevole all'idea di combattere contro le emissioni alla fonte e di introdurre misure innovative per risolvere i problemi ambientali delle città; sottolinea che, stando a taluni studi, se il trasporto su autocarro è scorrevole e non subisce ingorghi, si ottiene una riduzione fino al 38% delle emissioni di polveri sottili, e che pertanto occorre adottare misure innovative per favorire il flusso del traffico;
33. esorta le amministrazioni locali a un miglior coordinamento, in modo da garantire una certa coerenza; è del parere che un cattivo coordinamento tra le amministrazioni locali accresca i costi delle forniture, aumenti il traffico e aggravi pertanto l'inquinamento ambientale;
Urbanistica sostenibile
34. rileva che la Commissione ha individuato opportunamente i problemi e l'attuale situazione, ma non ha ancora proposto un'azione per risolverli;
35. sottolinea l'importanza di pianificare e progettare insediamenti e alti edifici per la prevenzione del crimine nonché spazi pubblici, ad esempio, parcheggi e bretelle da e verso le stazioni ferroviarie;
36. sottolinea inoltre la dimensione sociale di un progetto urbanistico sostenibile e raccomanda di migliorare in via generale la qualità della vita nei centri delle città attraverso una strategia globale (soprattutto a carattere sociale, culturale ed ecologico);
37. chiede che, per salvaguardare l'identità e l'immagine degli spazi, si rispettino la topografia e la struttura naturale del territorio nei nuovi insediamenti e per quanto riguarda l'espansione urbana;
38. propone che, in sede di progettazione urbanistica, ampliamento delle aree verdi nei processi di espansione urbanistica e nei nuovi insediamenti, si disponga di destinare ampi spazi naturali liberi dal cemento, onde favorire il rapporto dei cittadini con la natura;
39. chiede, quale misura cautelare per salvaguardare i centri storici e gli spazi naturali, i fiumi, i laghi o le zone umide, che si creino, in prossimità di questi luoghi, anelli di protezione a basso indice di edificabilità per evitare le pressioni immobiliari;
40. chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere un'indagine circa il rapporto esistente tra i diversi modelli urbanistici e il comportamento sociale nonché le condizioni che favoriscono la pace sociale e la salute;
41. sottolinea che alcuni centri storici - pregevoli elementi del nostro patrimonio comune - sono da anni abbandonati nelle città; raccomanda di disporre, a livello nazionale, regionale o locale, programmi di aiuto per promuovere un adeguato restauro di queste zone e che includano l'architettura, gli spazi aperti e le piazze nonché le rive dei fiumi, i ponti e altre opere pubbliche;
42. ritiene che, per affrontare il problema del cambiamento climatico nelle città, come la mancanza di una ventilazione naturale che si verifica in periodi di temperature elevatissime e forte inquinamento atmosferico, la ricerca sul clima cittadino debba essere inserita nella pianificazione urbana, in modo da evitare l'effetto di galleria del vento degli edifici alti; sottolinea che la perdita di spazi verdi diminuisce la ventilazione naturale;
43. sollecita gli Stati membri a promuovere progetti cofinanziati dall'UE connessi con lo sviluppo e la modernizzazione di reti di riscaldamento urbano per sostenere la costruzione e l'uso di reti di riscaldamento urbano; sottolinea a tale proposito che in caso di crisi energetica il passaggio ad una diversa fonte energetica è più facile da realizzare con le reti di riscaldamento urbano;
44. sottolinea la necessità di sviluppare nuovi metodi di gestione idrica nelle città per raccogliere le acque pluvie per periodi più lunghi durante estati calde e asciutte per prevenire le improvvise inondazioni ed evitare l'attività edilizia o l'installazione di altri tipi di impianti nelle aeree soggette a inondazioni;
45. propone, ai fini di un adeguamento all'impatto del cambiamento climatico, di introdurre orientamenti comunitari per promuovere e implementare una gestione sostenibile delle risorse idriche nelle città, inclusa una serie di requisiti per l'efficienza idrica nei nuovi edifici, la conservazione dell'acqua nei periodi di pioggia in vista dei periodi di siccità e calura, la tenuta di impianti idrici nei periodi di caldo, ad esempio sistemi di raffreddamento e sistemi di drenaggio urbano sostenibili, al fine di ridurre le perdite d'acqua e i rischi di inondazione nonché l'impermeabilità del suolo, e accrescere le riserve d'acqua;
46. ritiene che in sede di attuazione della strategia tematica, si debba prestare attenzione non soltanto alla quantità, ma anche alla qualità dell'acqua; chiede pertanto alla Commissione di promuovere la diffusione di prassi di eccellenza in questo settore, e che in proposito si debba puntare a un allaccio alle reti già poste in essere durante l'attuazione della direttiva quadro sull'acqua;
47. sottolinea l'importanza di un risanamento delle condutture d'acqua e dei sistemi di canalizzazione antiquati delle città;
Costruzione urbana sostenibile
48. si rammarica del fatto che, sebbene la costruzione urbana sostenibile sia ritenuta uno dei quattro principali settori della "strategia tematica sull'ambiente urbano", la strategia proposta non contempli alcuna azione specifica in materia;
49. sottolinea l'importanza di aumentare il rendimento ambientale di edifici con un design di alloggi efficienti in termini di energia (isolamento, uso di energia rinnovabile, giardini pensili, design solare passivo/attivo, alloggi a basso consumo di energia ecc.); sostiene l'uso di fonti di energia rinnovabile ed eventualmente disponibili a livello locale nell'ambiente urbano e una progettazione di case con impianti idrici efficienti (conservazione e reimpiego dell'acqua piovana, sciacquoni razionali, lavatrici e lavastoviglie che facciano un uso efficace dell'acqua); raccomanda inoltre il "benckmarking" e una condivisione, in tutta l'UE, di prassi di eccellenza per migliorare l'efficienza energetica, introdurre fonti di energia rinnovabili e in generale progredire verso un'urbanistica sostenibile;
Finanziamento, ricerca e scambio di migliori prassi
50. sottolinea la necessità di sostenere l'introduzione di tali iniziative mediante un adeguato finanziamento dell'UE, segnatamente grazie a programmi e stanziamenti specifici, come CIVITAS(9); concorda con la Commissione sul fatto che esiste la possibilità di ottenere un aiuto finanziario per affrontare le priorità ambientali delle aree urbane nel quadro del regolamento Life+, del Fondo di coesione, dei Fondi strutturali, nonché del Programma quadro di ricerca e si oppone quindi a qualunque taglio dei rispettivi bilanci; pone in luce, tuttavia, l'esigenza di individuare fonti di stanziamenti integrativi specifici per affrontare le nuove sfide della strategia sull'ambiente urbano;
51. sottoscrive le raccomandazioni della Commissione secondo cui è opportuno adottare un approccio integrato alla gestione dell'ambiente urbano e ritiene che, se applicato a livello locale con l'appoggio degli Stati membri, tale approccio dovrebbe essere considerato come uno dei criteri per la concessione di risorse a titolo dei Fondi strutturali e di prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI);
52. chiede alla BEI di migliorare i suoi strumenti di prestito onde promuovere con efficacia uno sviluppo urbanistico sostenibile, e di dare la priorità agli attuali programmi e progetti urbanistici di attuazione dei PGUS, in particolare nel settore dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e delle infrastrutture di trasporto urbano sostenibile; invita inoltre la BEI a fare in modo che gli investimenti che finanzia non contrastino con gli obiettivi di una gestione urbanistica sostenibile;
53. pone l'accento sull'importanza delle attività di ricerca in relazione alla politica urbana, comprese le questioni relative alle forniture di gas ed elettricità, al riscaldamento e al condizionamento d'aria nonché al trattamento dei rifiuti ed esorta la Commissione a reintegrare disposizioni specifiche al riguardo nel Settimo programma quadro di ricerca;
54. giudica di estrema importanza sostenere una rete di punti focali nazionali per le tematiche urbane, come la Rete europea dei Centri di risorse per le politiche urbane (European Urban Knowledge Network) e si rallegra della continuazione del sostegno al programma URBACT nel quadro della politica di coesione proposta per il periodo 2007-2013;
55. chiede che venga promosso lo scambio, tra le amministrazioni cittadine, delle prassi di eccellenza, a livello UE, in ordine all'attuazione della strategia e dei PTUS; propone di incoraggiare altresì, al fine di evitare errori nello sviluppo urbano in futuro, uno scambio onesto ed aperto di esperienze negative per mezzo di campagne - che possono essere gestite da associazioni di città - destinate sia ai funzionari che ai rappresentanti eletti;
56. sollecita la Commissione ad approfondire maggiormente il significato del rapporto tra città e territorio circostante ai fini di uno sviluppo urbano sostenibile che contribuisce alla coesione globale dell'UE e, invita, a tale riguardo, la Commissione e gli Stati membri a promuovere un siffatto sviluppo urbano sostenibile;
57. propone che i fondi dell'UE siano assegnati e utilizzati dagli Stati membri al fine di riadattare edifici e quartieri;
Legiferare meglio
58. chiede alla Commissione e al Consiglio di trovare un accordo interistituzionale con il Parlamento in cui le tre istituzioni si impegnano ad attuare tutta la vigente legislazione comunitaria come affermato nella presente risoluzione; è persuaso che un tale accordo contribuirebbe a migliorare la rendicontabilità e quindi a legiferare meglio;
o o o
59. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché alla Banca europea per gli investimenti e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.