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Giovedì 26 ottobre 2006 - Strasburgo
Anniversario della rivoluzione ungherese del 1956
P6_TA(2006)0454B6-0548/2006

Risoluzione del Parlamento europeo concernente il cinquantesimo anniversario della rivoluzione ungherese del 1956 e il suo significato storico per l'Europa

Il Parlamento europeo,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.   considerando che l'Unione europea è fondata sui principi di libertà, democrazia, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, principi che sono comuni a tutti gli Stati membri,

B.   considerando che i paesi dell'Europa centrale e orientale sono stati privati per più di quattro decenni della loro sovranità e della loro libertà in seguito alla divisione dell'Europa decisa a Yalta dopo la seconda guerra mondiale,

C.   considerando che i regimi comunisti dell'Europa centrale e orientale non erano basati sul consenso o sulla volontà del popolo ed erano mantenuti dall'occupazione militare sovietica e mediante la collaborazione dei partiti comunisti,

D.   ricordando il coraggio e la determinazione degli ungheresi che il 23 ottobre 1956 sono scesi in strada per protestare contro il regime dittatoriale del partito comunista,

E.   esprimendo la sua stima per la perseveranza degli ungheresi che hanno continuato la loro lotta per la libertà, l'indipendenza nazionale e i diritti civili nonostante la mancanza di qualsiasi aiuto militare dall'Occidente e l'intervento e la schiacciante preponderanza militare dell'Unione sovietica,

F.   rendendo omaggio al coraggio umano e politico di Imre Nagy, il primo ministro comunista-riformatore dell'Ungheria, che comprese correttamente l'espressione elementare della volontà del popolo e accettò di essere il leader politico della rivoluzione popolare per la libertà e la democrazia, divenendo alla fine un martire per la libertà sacrificando la sua vita, stroncata dall'esecuzione capitale nel 1958, per non aver ceduto alle pressioni esercitate su di lui affinché rinunciasse pubblicamente alla rivoluzione,

G.   rendendo omaggio alle vittime della rivoluzione – 2.170 caduti nella lotta – e alle vittime della crudele ritorsione – 228 vittime di esecuzione capitale tra il 1956 e il 1061, 20.000 persone tenute in custodia e incarcerate tra il 1956 e il 1958, e migliaia di persone soggette a discriminazione per decenni dopo la rivoluzione a causa del ritorno della leadership comunista,

H.   esprimendo gratitudine per la solidarietà dimostrata dalla popolazione in numerosi paesi occidentali, che hanno accolto 194.000 rifugiati ungheresi tra il 1956 e il 1957,

I.   riconoscendo il valore essenziale della solidarietà tra le nazioni in generale e, in particolare, tra le varie nazioni dell'Europa centrale e orientale che hanno combattuto per la propria libertà – ungheresi, cechi, slovacchi, polacchi, tedeschi, estoni, lettoni e lituani,

J.   riconoscendo il legame storico e politico tra la rivoluzione ungherese dell'ottobre 1956 e varie altre forme di resistenza e movimenti di resistenza, quali le manifestazioni di massa in Germania dell'Est nel giugno 1953, le manifestazioni di massa di Poznań in Polonia nel giugno 1956, la primavera di Praga nel 1968, la nascita del movimento Solidarnosc in Polonia nel 1980 e i movimenti per la democrazia nella ex URSS, in particolare quelli dei popoli baltici,

K.   riconoscendo che la rivoluzione ungherese ha rappresentato un tentativo storico di riunificazione di un'Europa divisa, e come tale rimane una pietra angolare del nostro retaggio storico comune europeo,

L.   riconoscendo il contributo della rivoluzione ungherese al rafforzamento della coesione nel mondo democratico e alla successiva fondazione delle Comunità europee nel 1957 e il suo ruolo precursore dei mutamenti politici democratici che hanno avuto luogo nel 1989-1990 nell'Europa centrale e orientale, consentendo la riunificazione pacifica dell'Europa mediante il processo di integrazione europeo,

1.   riconosce la rivoluzione ungherese del 1956 come una delle manifestazioni emblematiche della ricerca di libertà e democrazia nel XX secolo, che ha sfidato il comunismo nel blocco sovietico;

2.   rende omaggio al coraggio degli uomini e delle donne di Ungheria che, sacrificandosi, hanno infuso speranza ad altre nazioni sotto il dominio del regime comunista;

3.   sottolinea che la comunità democratica deve respingere inequivocabilmente l'ideologia comunista repressiva e antidemocratica e difendere i principi di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto e prendere una chiara posizione ogniqualvolta essi siano violati;

4.   invita i paesi democratici a condannare chiaramente i crimini commessi da tutti i regimi totalitari;

5.   chiede che venga istituito un programma europeo volto a rafforzare la cooperazione tra i centri di ricerca e documentazione negli Stati membri che studiano i crimini commessi dai regimi totalitari;

6.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

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