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RC-B6-0537/2006

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PV 25/10/2006 - 11
CRE 25/10/2006 - 11

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PV 26/10/2006 - 6.7

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Giovedì 26 ottobre 2006 - Strasburgo
Georgia (Ossezia del Sud)
P6_TA(2006)0456RC-B6-0537/2006

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Ossezia del Sud

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia, in particolare quella del 14 ottobre 2004(1),

–   vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2006 sulla Politica europea di prossimità(2),

–   vista la sua raccomandazione al Consiglio del 26 febbraio 2004 sulla politica dell'Unione europea nei confronti del Caucaso meridionale(3) e la sua risoluzione del 26 maggio 2005 sulle relazioni UE-Russia(4),

–   visto l'accordo di partenariato e cooperazione tra le Comunità europee e i suoi Stati membri, da un lato, e la Georgia, dall'altro, entrato in vigore il 1° luglio 1999,

–   viste la dichiarazione della Presidenza del 20 luglio 2006 sui recenti sviluppi in Georgia, Abkhazia e Ossezia del Sud,

–   viste le conclusioni del Consiglio affari generali e relazioni esterne del 16-17 ottobre 2006,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   considerando che la situazione nell'Ossezia del sud peggiora sempre di più a causa di incidenti, sparatorie e scontri negli ultimi mesi tra forze e unità di polizia georgiane e osseziane, con morti e feriti,

B.   considerando che il governo e il parlamento della Georgia hanno contestato l'attuale configurazione del processo negoziale, la composizione delle forze di pace e i meccanismi delle operazioni di pace che derivano dall'accordo del 1992 sulla sospensione delle ostilità,

C.   considerando che le parti hanno presentato due piani di pace separati ma con molti elementi comuni che potrebbero e dovrebbero essere utilizzati quale base per i negoziati; considerando che la Commissione comune di controllo (CCC) non è stata capace di ottenere risultati significativi,

D.   considerando che la Federazione russa, rilasciando il passaporto ai residenti dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, complica la soluzione pacifica del conflitto in determinate zone della Georgia,

E.   considerando l'Ossezia del sud ha deciso di effettuare un referendum sull'autodeterminazione unitamente alle elezioni presidenziali il 12 novembre 2006,

F.   considerando che la Georgia è passata alla fase del "dialogo intensificato" con la NATO allo scopo di diventare membro di pieno diritto di tale organizzazione,

G.   profondamente preoccupato per la crisi diplomatica tra la Georgia e la Russia in seguito al recente arresto di quattro ufficiali del servizio di intelligence militare russa da parte dei servizi di controspionaggio della Georgia in quanto sospettati di spionaggio e il conseguente richiamo dell'ambasciatore russo a Mosca per consultazioni,

H.   considerando che il 2 ottobre 2006 le autorità russe hanno interrotto tutti i collegamenti terrestri, aerei e marittimi con la Georgia, comprese le comunicazioni postali, sebbene i quattro ufficiali erano già stati rilasciati all' Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e siano adesso tornati in Russia;

I.   considerando che numerose misure gravemente discriminatorie sono state adottate dalle autorità russe contro georgiani residenti in Russia a motivo della loro origine etnica, ivi compresa la deportazione di circa 700 georgiani da Mosca a Tbilisi nonché presunte violenze nei confronti di fedeli, uomini d'affari e scolari georgiani, con il pretesto di dare un giro di vite alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina,

J.   considerando che all'inizio del 2006 la Federazione russa ha imposto un blocco alle importazioni di prodotti agricoli (vino, frutta e ortaggi) dalla Moldavia e dalla Georgia, il che danneggia notevolmente lo sviluppo economico di questi due paesi;

K.   considerando che i movimenti unilaterali per l'indipendenza nell'Ossezia del Sud e in Abkhazia non sono appoggiati da alcuna organizzazione internazionale e che sono invece esplicati continui sforzi, sotto l'egida dell'OSCE e delle Nazioni Unite, per ripristinare la sovranità e l'integrità territoriale della Georgia,

L.   considerando che l'UE deve aumentare il proprio sostegno agli sforzi in corso per risolvere i conflitti in Georgia e nel Caucaso meridionale, in cooperazione con l'OSCE e con le altre parti interessate,

1.   ribadisce il suo appello per una pacifica soluzione del conflitto e il suo impegno a sostenere il processo di pace e invita tutte le parti ad agire responsabilmente astenendosi da adottare misure unilaterali e dichiarazioni sediziose e aggressive che contribuiscono all'aggravarsi della situazione e possono provocare disordini violenti;

2.   ribadisce il suo pieno sostegno per la sovranità e integrità territoriale della Georgia e invita le autorità russe a rispettare in modo completo la sovranità di tale paese entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti;

3.   condanna fermamente i tentativi da parte di determinati movimenti nelle regioni georgiane dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud di dichiarare unilateralmente l'indipendenza;

4.   chiede al governo della Federazione russa di ritirare il sostegno a tali movimenti e di dare il suo massimo appoggio agli sforzi multilaterali tesi a trovare una soluzione ai conflitti nelle sue regioni confinanti;

5.   condanna il fatto che in Ossezia del Sud si terrà un referendum sull'indipendenza il 12 novembre 2006, e rammenta alle parti interessate che un analogo referendum sull'indipendenza tenutosi nel 1992 non era stato riconosciuto a livello internazionale;

6.   ritiene necessario il rilancio del processo di pace e chiede una azione più incisiva e combinata da parte dell'Unione europea e dell'OSCE allo scopo di ripristinare il dialogo tra le parti sulla base dei progressi compiuti nelle fasi iniziali dei due piani di pace;

7.   chiede a tale riguardo alle due parti di firmare un documento comune sull'astensione dall'uso della forza e sulle garanzie di sicurezza e di impegnarsi in costruttivi negoziati allo scopo di superare la presente fase di stallo; deplora che la riunione del Comitato comune di controllo che ha avuto luogo a Vladikavkaz il 12 e 13 ottobre 2006 non abbia dato alcun risultato;

8.   esprime il parere che la completa demilitarizzazione della zona del conflitto e la riduzione del numero di armi, salvo per quanto riguarda la forza di pace comune dell'OSCE, sia un elemento fondamentale per la prevenzione dei conflitti e un primo passo essenziale verso misure ulteriori per accrescere la fiducia; invita pertanto la Russia ad astenersi dallo svolgere esercitazioni militari e dal dispiego di forze militari di qualunque tipo in prossimità delle acque territoriali della Georgia;

9.   sottolinea che operazioni di pace neutrali, effettive e imparziali sono essenziali per la soluzione dei conflitti territoriali in Georgia; guarda con interesse, a tale riguardo, alle nuove proposte sulla presente forza di pace comune tripartita dispiegata nella zona del conflitto sulla linea del cessate il fuoco tra la Georgia e l'Ossezia del sud; ritiene che la nuova forza di pace debba includere una forte componente di polizia, in grado di combattere il crimine e l'anarchia; sottolinea l'opportunità che l'UE sia disposta, se necessario, ad assegnare truppe a una nuova forza di pace;

10.   ritiene ingiusto e discriminatorio che cittadini dell'Ossezia del Sud detentori di passaporti russi possano viaggiare verso l'UE più facilmente dei georgiani e che tale situazione contribuisce ad aumentare le tensioni sull'Ossezia del Sud e rappresenta un disincentivo per la soluzione della disputa;

11.   esorta le autorità statali russe a porre immediatamente fine a tutti gli atti di repressione o persecuzione, nonché alle accuse lanciate da parte di rappresentanti delle istituzioni ufficiali di Stato, nei confronti delle persone di origine georgiana che vivono in Russia;

12.   invita le autorità russe a revocare tutte le misure prese di recente contro la Georgia e la popolazione georgiana sul loro territorio; invita, inoltre, le autorità russe a revocare il blocco alle importazioni di prodotti agricoli dalla Moldavia e dalla Georgia;

13.   invita la Russia ad accettare la situazione emersa dalla fine della guerra fredda e ad abbandonare le vecchie idee sulle zone esclusive di influenza;

14.   invita il Consiglio a continuare a fare il possibile per disinnescare la tensione e ricreare la fiducia tra la Georgia e la Federazione russa e per impedire che la presente crisi diplomatica si esasperi ulteriormente; invita il Consiglio e la Commissione a trovare il modo di aiutare la Georgia a superare e a porre rimedio alle ripercussioni economiche e sociali delle misure adottate a Mosca;

15.   invita il Consiglio e la Commissione a iscrivere la questione dei conflitti congelati e della loro soluzione all'ordine del giorno dei prossimi vertici UE-Russia;

16.   saluta con favore la conclusione e la firma del piano d'azione per la Georgia nel quadro della Politica europea di prossimità; si attende che l'esecuzione del piano dia ulteriore impulso al processo politico e di riforma in quel Paese; accoglie con soddisfazione le dichiarazioni dell'Alto Rappresentante della PESC Javier Solana che ha recentemente affermato che l'UE intende impegnarsi maggiormente per la risoluzione dei conflitti georgiani, ed invita il Consiglio a dotare il Rappresentante speciale UE per il Caucaso meridionale di tutti i mezzi e delle risorse necessarie per conferire maggiore efficacia e visibilità a tale azione;

17.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Presidente e al Parlamento della Georgia, al Presidente e al Parlamento della Federazione russa e alle autorità de facto dell'Ossezia del Sud, nonché ai Segretari generali delle Nazioni Unite e dell'OSCE.

(1) GU C 166 E del 7.7.2005, pag. 63.
(2) Testi approvati, P6_TA(2006)0028.
(3) GU C 98 E del 23.4.2004, pag. 193.
(4) GU C 117 E del 18.5.2006, pag. 235.

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