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Procedura : 2006/2212(INI)
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Ciclo del documento : A6-0467/2006

Testi presentati :

A6-0467/2006

Discussioni :

PV 13/02/2007 - 13
CRE 13/02/2007 - 13

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PV 14/02/2007 - 5.10
CRE 14/02/2007 - 5.10

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P6_TA(2007)0041

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Mercoledì 14 febbraio 2007 - Strasburgo
Spettro radio
P6_TA(2007)0041A6-0467/2006

Risoluzione del Parlamento europeo: Verso una politica europea in materia di spettro radio (2006/2212(INI))

Il Parlamento europeo,

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Un approccio basato sul mercato in materia di gestione dello spettro radioelettronico nell'Unione europea" (COM(2005)0400),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo intitolata "Spettro radio: una politica strategica per l'Unione europea – seconda relazione annuale" (COM(2005)0411),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "Priorità della politica dell'UE in materia di spettro radio per il passaggio al digitale nel contesto della prossima conferenza regionale delle radiocomunicazioni dell'UIT del 2006 (RRC-06)" (COM(2005)0461),

–   vista la decisione n. 676/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa a un quadro normativo per la politica in materia di spettro radio nella Comunità europea (decisione spettro radio)(1),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sul riesame del quadro normativo comunitario per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (COM(2006)0334),

–   vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dal titolo "Prima relazione annuale sulla politica dello spettro radio: stato di attuazione e prospettive" (COM(2004)0507),

–   visto il parere del Gruppo per la politica in materia di spettro radio, del 19 novembre 2004, sulla compravendita dei diritti a utilizzare lo spettro radio (RSPG-54 Rev.),

–   viste le conclusioni del Consiglio (trasporti, telecomunicazioni ed energia) del 9 e 10 dicembre 2004 sulla prima relazione annuale sulla politica in materia di spettro radio nell'Unione europea,

–   visti la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "i2010 – Una società europea dell'informazione per la crescita e l'occupazione" (COM(2005)0229) e l'allegato documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla valutazione d'impatto ampliata (SEC(2005)0717),

–   vista la direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, che istituisce un quadro normativo comune per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva quadro)(2),

–   vista la direttiva 2002/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale)(3),

–   vista la direttiva 2002/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica (direttiva autorizzazione)(4),

–   vista la direttiva 2002/19/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 marzo 2002, relativa all'accesso alle reti di comunicazione elettronica e alle risorse correlate, e all'interconnessione delle medesime (direttiva accesso)(5),

–   vista la sua risoluzione del 14 marzo 2006 su un modello europeo di società dell'informazione per la crescita e l'occupazione(6),

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 22 e 23 marzo 2005,

–   vista la direttiva 2005/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2005, che abroga la direttiva 90/544/CEE del Consiglio sulle bande di frequenza designate per l'introduzione coordinata nella Comunità del servizio pubblico paneuropeo di radioavviso terrestre(7),

–   vista la raccomandazione della Commissione, del 6 aprile 2005, sulle comunicazioni elettroniche in banda larga attraverso la rete elettrica(8),

–   vista la raccomandazione della Commissione, del 20 marzo 2003, sull'armonizzazione della fornitura dell'accesso R-LAN del pubblico alle reti e ai servizi pubblici di comunicazione elettronica nella Comunità(9),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Comunicazioni elettroniche: verso l'economia della conoscenza" (COM(2003)0065),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Connettere l'Europa ad alta velocità: sviluppi recenti nel settore delle comunicazioni elettroniche (COM(2004)0061),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni dal titolo "eEurope 2005: una società dell'informazione per tutti – Piano d'azione da presentare per il Consiglio europeo di Siviglia, 21 e 22 giugno 2002" (COM(2002)0263),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "i2010 – Prima relazione annuale sulla società europea dell'informazione" (COM(2006)0215),

–   vista la comunicazione del Presidente Barroso, d'intesa con il Vicepresidente Verheugen, al Consiglio europeo di primavera 2005 intitolata "Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione – Il rilancio della strategia di Lisbona" (COM(2005)0024),

–   visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione intitolato "Lavorare insieme per la crescita e l'occupazione – Le prossime tappe dell'attuazione della strategia di Lisbona rivista" (SEC(2005)0622),

–   viste le conclusioni del Consiglio (trasporti, telecomunicazioni ed energia) del 1° dicembre 2005 sull'accelerazione della migrazione dall'analogico al digitale,

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Risultati della Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni del 2003 (WRC-03)" (COM(2003)0707),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni del 2003 (WRC-03) (COM(2003)0183),

–   visto il parere del Gruppo per la politica in materia di spettro radio, del 23 novembre 2005, sulla politica dell'accesso senza fili per i servizi delle comunicazioni elettroniche (WAPECS) (Un approccio più flessibile in materia di gestione dello spettro radio) (RSPG05-111),

–   vista la sua risoluzione del 16 novembre 2005 su come accelerare la migrazione dalla radiodiffusione televisiva in tecnica analogica a quella digitale(10),

–   vista la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata "Accelerare la migrazione dalla radiodiffusione televisiva in tecnica analogica a quella digitale" (COM(2005)0204),

–   visto il parere del Gruppo per la politica in materia di spettro radio, del 19 novembre 2004, sulle ripercussioni sullo spettro della migrazione alla radiodiffusione televisiva in tecnica digitale (RSPG04-55 riv.),

–   visto il Protocollo sul sistema di radiodiffusione pubblica negli Stati membri, allegato al trattato di Amsterdam,

–   visto l'articolo 45 del suo regolamento,

–   visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e della commissione per la cultura e l'istruzione (A6-0467/2006),

A.   considerando che negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha conosciuto in Europa un ritmo accelerato che ha condotto alla sostituzione delle reti di rame con reti in fibra ottica e a un aumento dell'uso delle comunicazioni senza fili e delle piattaforme multimedia,

B.   considerando che la convergenza tecnologica è vantaggiosa per i consumatori in quanto offre una scelta più ampia di infrastrutture e servizi,

C.   considerando che lo spettro radio è di fondamentale importanza per la fornitura di un'ampia gamma di servizi,

D.   considerando che la carenza dello spettro ha costituito un ostacolo per lo sviluppo di nuovi servizi,

E.   considerando che il successo del WiFi ha dimostrato che la banda senza licenza può essere ora utilizzata in modo più efficiente rispetto al passato,

F.   considerando che l'uso efficiente dello spettro è indispensabile per assicurare l'accesso allo spettro alle varie parti interessate che desiderano offrire servizi e costituisce pertanto un fattore chiave per la crescita, la produttività e lo sviluppo dell'industria europea in linea con la strategia di Lisbona,

G.   considerando che un uso efficiente e prudente dello spettro giova agli obiettivi culturali delle politiche dell'UE, di cui all'articolo 151, paragrafo 4, del trattato CE, e dovrebbe contribuire alla diversità culturale e linguistica e al pluralismo dei media,

H.   considerando che per l'accesso allo spettro sono necessari parametri tecnici comuni,

I.   considerando che mediante il passaggio al digitale e la migrazione dall'analogico al digitale verranno liberate varie centinaia di megahertz dello spettro, consentendo in tal modo una riattribuzione dello spettro e nuove possibilità di crescita del mercato,

J.   considerando che il quadro giuridico per le comunicazioni elettroniche costituisce un presupposto per un mercato aperto e competitivo delle comunicazioni elettroniche; che tuttavia non tutti gli Stati membri hanno recepito le relative disposizioni in modo tempestivo e corretto,

K.   considerando che, stando alla posizione della Commissione, la comunicazione elettronica digitale è di fondamentale importanza per l'economia nel suo insieme, il processo di Lisbona e la strategia i2010, il che impone una revisione del sistema di gestione delle frequenze,

L.   considerando che la tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni offre all'industria europea grandi prospettive per la crescita e lo sviluppo e può altresì contribuire al benessere sociale,

M.   considerando che l'accesso allo spettro può facilitare lo sviluppo dei mercati a orientamento tecnologico,

N.   considerando che la Commissione, nelle sue varie comunicazioni sullo spettro radio approvate nel 2005 e nel 2006, ha proposto un approccio più flessibile e più efficiente in materia di gestione dello spettro, compreso lo scambio delle frequenze,

1.   ritiene che l'Unione europea debba adottare un approccio sostenibile in materia di spettro, che promuova la concorrenza e lo sviluppo di tecnologie innovative, impedisca l'accumulo dei diritti relativi alle frequenze e la formazione di monopoli e arrechi vantaggi ai consumatori, e che tale approccio debba tener conto della modifica tecnologica come pure dei bisogni degli operatori di mercato;

2.   sottolinea che negli ultimi anni è aumentata l'importanza dello spettro e che la crescita del settore tecnologico dipende anche dall'uso efficiente dello spettro;

3.   rileva che nell'UE i sistemi per l'attribuzione dello spettro alle parti interessate presentano disparità nei vari Stati membri e che tale divergenza può causare ulteriori ritardi e costi; ritiene pertanto che l'UE avrà bisogno di orientamenti per meccanismi decisionali comuni efficienti e reattivi, nonché di un registro europeo con il completamento, l'espansione e l'accessibilità della base dati EFIS;

4.   concorda con la Commissione sul fatto che una parte del dividendo digitale dovrebbe essere destinata all'armonizzazione tecnica a livello europeo;

5.   invita la Commissione a tener conto della realtà del dividendo digitale al momento di definire la direzione futura della politica in materia di spettro radio e ad esaminare l'opportunità di consentirvi l'accesso agli utenti non soggetti a licenza;

6.   sottolinea che l'applicazione delle nuove condizioni per l'uso dello spettro delle frequenze deve garantire una scelta non limitata della tecnologia che può essere utilizzata e del servizio da fornire in una determinata banda dello spettro;

7.   si compiace dello sviluppo di nuove tecnologie radio che consentono un uso efficiente e flessibile dello spettro radio e rendono possibile l'interoperabilità e la coesistenza;

8.   respinge il modello unilaterale di mercato per la gestione delle frequenze e chiede alla Commissione di procedere alla revisione del sistema di gestione delle frequenze, in modo da consentire la coesistenza di diversi modelli di concessione di licenze (amministrazione tradizionale, utilizzo senza limiti quantitativi e nuovi approcci basati sul mercato); sottolinea che l'obiettivo deve essere la promozione dell'efficacia economica e tecnica nonché dell'utilità di questa preziosa risorsa per la società;

9.   insiste che, per quanto riguarda la gestione dello spettro, la neutralità tecnologica unitamente alla neutralità del servizio dovrebbero rappresentare i principi fondamentali per promuovere la concorrenza e l'innovazione nell'ambito della strategia di Lisbona; rileva che lo spettro deve essere gestito in modo flessibile e trasparente e deve contribuire alla diversità culturale e linguistica, alla libertà di parola e al pluralismo dei media e tenere conto delle necessità tecniche, sociali, culturali e politiche di tutti gli Stati membri;

10.   sottolinea l'importanza della neutralità tecnica per promuovere l'innovazione e l'interoperatività, e sollecita una politica più flessibile e trasparente per tenere in considerazione l'interesse pubblico;

11.   ritiene che, alla luce degli sviluppi tecnologici, l'approccio all'uso delle frequenze adottato sinora debba ora essere adeguato per far fronte alle esigenze di una società dell'informazione che si evolve rapidamente e debba fornire altresì garanzie per la prestazione di un servizio di elevata qualità e la relativa tutela del consumatore; reputa che la gestione dello spettro non possa basarsi unicamente su criteri del mercato, ma debba tener conto anche di più ampie considerazioni di natura sociale, culturale e politica;

12.   accoglie con favore la proposta della Commissione di adottare modelli per una gestione differenziata dello spettro, compreso il modello senza licenza che offre una maggiore flessibilità consentendo il libero accesso entro determinati limiti tecnici; ritiene che la messa a punto della giusta combinazione dei diversi tipi di modelli con licenza contribuirà alla realizzazione degli obiettivi della politica UE;

13.   concorda sul fatto che lo spettro radio costituisce una risorsa fondamentale per molte attività ed è importante per il buon funzionamento del mercato interno; rileva che il ricorso a meccanismi di mercato deve tutelare gli interessi dei consumatori e incoraggiare l'utilizzazione di prodotti e servizi innovativi; rileva che occorre altresì tenere conto delle considerazioni sociali, culturali e politiche conformemente all'articolo 151, paragrafo 4, del trattato CE; ritiene inoltre che la politica audiovisiva, la promozione della diversità culturale e linguistica nonché il pluralismo dei media possano giustificare eccezioni al principio di neutralità nel settore dei servizi;

14.   ritiene che il metodo amministrativo di assegnazione dei diritti di utilizzo dello spettro potrebbe essere integrato, a livello degli Stati membri, dall'attribuzione di maggiori frequenze a usi non soggetti a licenze e, pertanto, eventualmente comuni, nonché dalla possibilità dello scambio di frequenze, a condizione che tale assegnazione non pregiudichi la continuità e la qualità dei servizi connessi alla sicurezza e all'informazione pubblica; ritiene che il fenomeno e le regole di base per lo scambio di frequenze andrebbero chiariti;

15.   sottolinea l'importanza delle comunicazioni per le regioni rurali e meno sviluppate per le quali la diffusione a banda larga, le comunicazioni mobili a bassa frequenza e le nuove tecnologie senza fili potrebbero offrire soluzioni efficienti per giungere ad una copertura universale dei 27 Stati membri dell'UE, in un'ottica di sviluppo sostenibile di tutte le zone; ritiene che la copertura della totalità del territorio non debba essere realizzata trasferendone l'onere alle regioni interessate;

16.   sottolinea il rischio di una scarsità di frequenze e di problemi di interferenze dovuti alla trasmissione analogica e digitale in parallelo ("simulcast") tra gli Stati membri e paesi terzi confinanti e fa altresì presente che tutti i paesi e le regioni dell'UE dovrebbero beneficiare del dividendo digitale;

17.   rileva che, data la rarità della risorsa, dovrebbero essere assegnate adeguate quantità di spettro per far fronte ai bisogni dei consumatori e dei servizi di interesse pubblico e generale, compresi i servizi di radiodiffusione; sottolinea altresì la necessità di introdurre una clausola di riassegnazione delle frequenze in caso di mancato rispetto degli impegni assunti all'atto dell'attribuzione delle stesse;

18.   esorta gli Stati membri a pronunciarsi sulla priorità costituita dalla protezione degli interessi pubblici e delle frequenze d'importanza strategica in quanto principio essenziale nell'elaborazione delle politiche di gestione dello spettro;

19.   riconosce l'efficienza dello spettro come un dovere comune degli Stati membri, degli enti nazionali di regolamentazione e del settore; insiste sulla necessità di garantire la stabilità e la continuità dei servizi di media forniti dalle emittenti, ma sottolinea l'importanza di condizioni omogenee per i nuovi soggetti e le nuove tecnologie; ritiene che occorra garantire spazio all'innovazione nell'interesse dei consumatori, delle imprese e, in generale, dell'occupazione; chiede alla Commissione di chiarire i rischi specifici connessi con le interferenze e le condizioni di applicazione di nuove norme nei nuovi Stati membri e di proporre soluzioni adeguate;

20.   chiede alla Commissione di assicurare che, nella verifica del quadro giuridico per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, si tenga adeguatamente conto dell'importanza della radiodiffusione ai fini della libertà di opinione, individuale e pubblica, ma anche della diversità di opinione, nella ripartizione delle capacità di trasmissione a livello europeo;

21.   rileva che, al fine di mantenere un'alta qualità, i servizi di interesse pubblico e generale dovranno adeguarsi all'evoluzione tecnologica;

22.   sottolinea che l'accesso a bande di frequenze armonizzate è fondamentale per lo sviluppo di nuovi servizi e nuovi tipi di tecnologia senza fili, in quanto l'industria ricerca condizioni di utilizzazione comune che assicurano la flessibilità e un uso efficace dello spettro, onde evitare che nell'UE lo sviluppo del settore delle TIC subisca un sostanziale rallentamento in caso di mancata assegnazione di frequenze in grado di soddisfare queste nuove esigenze;

23.   si compiace della proposta della Commissione di adottare un approccio allo spettro basato sul mercato e riconosce che il modello tradizionale continuerà ad applicarsi, soprattutto laddove sono in gioco importanti interessi pubblici;

24.   è dell'avviso che l'introduzione di un approccio in materia di spettro basato sul mercato sarà quanto più efficace se fondato su un accordo consensuale sostenuto da regolamentatori, operatori e altri attori; richiama a tale proposito l'attenzione sui lavori del Gruppo dei regolatori europei (ERG) e del Gruppo per la politica dello spettro radio (RSPG);

25.   chiede che le proposte della Commissione europea sul meccanismo di gestione e di scambio delle frequenze siano esaminate attentamente e che venga raggiunto un accordo comune per la loro applicazione;

26.   rileva che la liberalizzazione dell'utilizzo dello spettro radio pone vari problemi agli utenti attuali e sollecita pertanto un chiaro quadro giuridico che offra soluzioni basate sulla concorrenza e definisca, tra l'altro, condizioni di entrata e uscita, il mantenimento dei diritti di utilizzo dello spettro, le responsabilità per quanto riguarda le interferenze nonché i meccanismi per la soluzione delle controversie;

27.   propone che, al fine di realizzare un'armonizzazione tecnologica, dovrebbero essere messi a punto standard tecnici minimi comuni per assicurare la coesistenza tecnica ed evitare le interferenze, facendo in particolare attenzione a non pregiudicare l'uso delle bande di frequenza già assegnate e alla soluzione delle dispute transfrontaliere;

28.   sollecita un approccio equilibrato ed efficiente in materia di gestione dello spettro al fine di massimizzare i vantaggi sociali, culturali ed economici derivanti dal suo uso, incoraggiare lo sviluppo di servizi innovativi, promuovere la creazione di posti di lavoro e la crescita in linea con la strategia di Lisbona e consentire all'industria europea di diventare un leader mondiale nel settore delle comunicazioni elettroniche;

29.   è convinto del fatto che in futuro ci saranno pacchetti ancora più complessi delle odierne offerte di tre servizi (telefonia vocale, accesso a internet e televisione), per cui in futuro si attenueranno ancor più i confini tra i prodotti e i servizi nel settore della comunicazione elettronica;

30.   ritiene che, al di là dell'approccio basato sul mercato, si debba garantire a tutti anche l'accesso al mercato delle frequenze; rileva che a tal fine è necessario fornire informazioni, conoscenze e infrastrutture tecnologiche nel quadro dell'istruzione e delle possibilità di formazione alternative;

31.   rileva che i sistemi vigenti negli Stati membri per l'attribuzione e l'utilizzazione dello spettro presentano considerevoli divergenze e che queste ultime costituiscono gravi ostacoli alla realizzazione di un mercato unico correttamente funzionante;

32.   esorta gli Stati membri ad appoggiare misure di cooperazione rafforzata tra le autorità responsabili della gestione dello spettro, al fine di esaminare i settori in cui l'attribuzione comune dello spettro consentirebbe l'introduzione di nuove tecnologie e servizi e il rafforzamento dei loro scambi di informazioni; invita inoltre gli Stati membri ad abolire vincoli regolamentari eccessivamente prescrittivi;

33.   rileva la necessità di prevedere un tempo sufficiente per la transizione e sollecita pertanto un approccio graduale in tale campo; è del parere che occorra tenere presenti le conseguenze per le reti di dimensioni minori – in particolare le reti radio locali – per le quali attualmente non è richiesta alcuna licenza, e che occorra promuovere l'accesso universale alla banda larga, soprattutto nelle zone rurali;

34.   sottolinea il valore potenziale dello spettro liberato a seguito del passaggio al digitale (dividendo digitale) che potrebbe aumentare la disponibilità diffusa della banda larga accessibile mobile/senza fili, anche nelle zone rurali;

35.   esorta a stabilire definizioni chiare dei diritti e degli obblighi al fine di promuovere la certezza giuridica; sottolinea l'importanza della separazione tra fornitori di infrastrutture e fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche, nonché l'importanza di evitare la formazione di monopoli;

36.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 1.
(2) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 33.
(3) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 51.
(4) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 21.
(5) GU L 108 del 24.4.2002, pag. 7.
(6) GU C 291 E del 30.11.2006, pag. 133.
(7) GU L 344 del 27.12.2005, pag. 38.
(8) GU L 93 del 12.4.2005, pag. 42.
(9) GU L 78 del 25.3.2003, pag. 12.
(10) GU C 280 E del 18.11.2006, pag. 115.

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