Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2007 sul tracciato per il processo costituzionale dell'Unione (2007/2087(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004 (trattato costituzionale),
– visti il trattato sull'Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, modificati dall'Atto unico europeo e dai trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza,
– vista la dichiarazione di Laeken sul futuro dell'Unione europea del 15 dicembre 2001(1),
– visto il trattato relativo all'adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Repubblica di Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca all'Unione europea(2) e il trattato relativo all'adesione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all'Unione europea(3),
– vista la sua risoluzione del 12 gennaio 2005 sul trattato che adotta una Costituzione per l'Europa(4),
– vista la sua risoluzione del 19 gennaio 2006 sul periodo di riflessione: la struttura, i temi e il contesto per una valutazione del dibattito sull'Unione europea(5),
– vista la sua risoluzione del 14 giugno 2006 sulle prossime iniziative per il periodo di riflessione e analisi sul futuro dell'Europa(6),
– vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2006 sugli aspetti istituzionali della capacità dell'Unione europea di integrare nuovi Stati membri(7),
– viste le conclusioni dei Consigli europei del 16 e 17 giugno 2005, del 15 e 16 giugno 2006 e del 14 e 15 dicembre 2006,
– vista la dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo dinanzi al Parlamento il 17 gennaio 2007,
– vista la risoluzione del 14 marzo 2007 a commemorazione del 50° anniversario della firma dei trattati di Roma, adottata dal Comitato economico e sociale europeo,
– vista la Dichiarazione per l'Europa adottata dal Comitato delle regioni in occasione della sessione del 23 marzo 2007,
– vista la dichiarazione di Berlino in occasione del 50º Anniversario del trattato di Roma, il 25 marzo 2007,
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari costituzionali (A6-0197/2007),
A. considerando che l'Unione europea, in quanto primo esperimento riuscito di democrazia sopranazionale costituita da Stati e cittadini/cittadine, si trova dinanzi a sfide nuove e senza precedenti che, insieme alle trasformazioni avvenute nel corso dei vari allargamenti e con i progressi del mercato interno e della globalizzazione, richiedono una revisione dei suoi fondamenti,
B. considerando che, firmando il trattato costituzionale, i 27 capi di Stato e di governo degli Stati membri dell'Unione europea si sono impegnati a individuare soluzioni adeguate per raccogliere le sfide che si presentano all'Unione europea, all'interno come all'esterno, nonché quelle rappresentate dall'allargamento, attraverso il rafforzamento della dimensione politica dell'Unione stessa,
C. considerando che il trattato costituzionale, in particolare le sue parti I, II e IV, è stato elaborato conformemente al metodo della Convenzione, nel quadro del quale si sono riuniti rappresentanti degli Stati membri e dei paesi in via di adesione, della Commissione, del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, i cui membri costituivano una maggioranza, il che rafforza la legittimità del trattato stesso,
D. considerando che la parte III del trattato costituzionale è innanzitutto una codificazione dei trattati attuali, cui la Convenzione ha apportato adeguamenti e miglioramenti, in particolare l'estensione della base giuridica della codecisione nella procedura legislativa (86 settori invece degli attuali 37), che vanno mantenuti per rafforzare la democrazia, la trasparenza e l'efficacia,
E. considerando che sinora 18 Stati membri, che rappresentano i due terzi di tutti gli Stati membri e la maggioranza della popolazione dell'Unione europea, hanno ratificato il trattato costituzionale, in conformità dei rispettivi requisiti costituzionali, compreso il referendum in Spagna e Lussemburgo e che altri quattro Stati membri hanno dichiarato di essere disposti a ratificarlo,
F. considerando che la Francia e i Paesi Bassi non sono stati in grado di ultimare con successo il processo in questione in ragione dell'esito negativo dei referendum organizzati nei due paesi,
G. considerando che il dibattito pubblico apertosi con la procedura di ratifica del trattato costituzionale ha dimostrato che le difficoltà non risiedono tanto nelle sue innovazioni istituzionali, quanto in alcuni aspetti specifici di politiche concrete e che le critiche sono state rivolte principalmente alla parte III, relativa alle politiche e al funzionamento dell'Unione europea, nonostante essa contenga perlopiù disposizioni già in vigore,
H. considerando che molti dei dubbi espressi riguardavano il contesto piuttosto che il contenuto e che talune questioni di grande preoccupazione pubblica, come la direttiva sui servizi nel mercato interno(8) e il quadro finanziario, sono già state risolte,
I. considerando che il Consiglio europeo del 16 e 17 giugno 2005 ha deciso di avviare un periodo di riflessione, dopo l'esito dei referendum in Francia e nei Paesi Bassi, periodo nel corso del quale altri sei Stati membri hanno ultimato il processo di ratifica, e che il Consiglio europeo del 15 e 16 giugno 2006 ha invitato la Presidenza a esaminare eventuali soluzioni future per superare la crisi costituzionale, prima della riunione del 21 e 22 giugno 2007,
J. considerando che il dibattito pubblico avviato durante il periodo di riflessione ha ampiamente dimostrato che i problemi e le sfide dinanzi ai quali si trova l'Unione europea, inizialmente delineati nella dichiarazione di Laeken e che il trattato costituzionale ha cercato di affrontare, non sono stati affatto risolti ma sono invece divenuti ancora più evidenti e la loro soluzione sempre più pressante,
K. considerando che le riunioni parlamentari organizzate in comune dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali hanno dimostrato un generale riconoscimento del fatto che il trattato costituzionale doterà l'Unione europea di un quadro adeguato per affrontare le sfide dinanzi cui si trova e, allo stesso tempo, la consapevolezza che sarebbe difficile, se non impossibile, per una nuova CIG accordarsi su proposte che fossero radicalmente diverse o più ambiziose di quelle convenute nel 2004,
L. considerando che è sempre più urgente dotare l'Unione europea allargata di strumenti e di mezzi che le consentano di funzionare con efficacia, di affermare il proprio ruolo nel mondo e di reagire alle preoccupazioni dei suoi cittadini e delle sue cittadine dinanzi alle sfide poste, tra l'altro, dalla globalizzazione, dal cambiamento climatico,dalla sicurezza dell'approvvigionamento energetico e dall'invecchiamento della popolazione,
M. considerando che la suddetta dichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, sottoscritta dai Presidenti del Consiglio europeo, del Parlamento e della Commissione, sancisce l'obiettivo "di dare all'Unione europea entro le elezioni del Parlamento europeo del 2009 una base comune rinnovata",
1. ribadisce il proprio sostengo al contenuto del trattato costituzionale, il cui obiettivo, quale passo decisivo, consiste nel conferire formalmente all'Unione europea quella che è la sua intrinseca dimensione politica e rafforza l'efficacia del suo operato, incrementa il controllo democratico sui processi decisionali, contribuisce alla trasparenza, rafforza i diritti dei cittadini e delle cittadine dell'Unione, rappresentando al contempo un compromesso, e soddisfa le esigenze dell'Unione europea nella fase attuale;
2. sottolinea che i due terzi degli Stati membri hanno già ratificato il trattato costituzionale e altri quattro Stati membri si sono impegnati chiaramente a favore delle disposizioni che esso contiene, come dimostrato dalla recente riunione svoltasi a Madrid su iniziativa dei governi della Spagna e del Lussemburgo;
3. prende atto delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dalle cittadine della Francia e dei Paesi Bassi e del dibattito svoltosi in entrambi i paesi;
4. constata che, pur essendo stati espressi timori anche in altri Stati membri, i governi interessati si sono dichiarati favorevoli a trovare una soluzione soddisfacente, che conservi le riforme fondamentali contenute nel trattato costituzionale;
5. ricorda la responsabilità politica di quegli Stati membri che hanno sottoscritto il trattato costituzionale ma non lo hanno ratificato;
6. ribadisce il proprio impegno a concludere l'attuale processo costituzionale dell'Unione europea sulla base del contenuto del trattato costituzionale, eventualmente con una presentazione diversa, tenendo tuttavia conto delle difficoltà sorte in taluni Stati membri;
7. appoggia a tale riguardo gli sforzi profusi dalla Presidenza tedesca per impegnare il Consiglio europeo del giugno 2007 a convocare una conferenza intergovernativa (CIG) e a definire un tracciato che preveda una procedura, un chiaro mandato e l'obiettivo di raggiungere un accordo prima della fine dell'anno in corso;
8. rammenta la necessità di garantire la capacità dell'Unione europea di adottare decisioni, l'efficacia delle sue politiche e la loro piena legittimità democratica, direzione verso la quale il trattato costituzionale compie progressi innegabili in termini di controllo, procedimenti legislativi e bilancio, nonché la necessità di rafforzare la politica estera e di sicurezza comune e il ruolo dell'Unione europea nel mondo, affinché possa influire sulla definizione e l'applicazione delle risposte alle sfide pressanti dinanzi alle quali si trova l'umanità;
9. insiste sulla conservazione di tutti i principi basilari dell'Unione europea contenuti nella parte I del trattato costituzionale, in particolare la duplice natura dell'Unione europea quale unione di Stati e di cittadini/cittadine, il primato del diritto europeo, la nuova tipologia di atti e procedure, la gerarchia delle norme e la personalità giuridica dell'Unione; rileva che il trattato costituzionale comporta anche altri miglioramenti importanti in settori quali il consolidamento dei trattati esistenti e la fusione dei pilastri, il chiaro riconoscimento dei valori su cui si fonda l'Unione europea e della natura giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali, l'incremento della partecipazione dei cittadini e delle cittadine alla vita politica dell'Unione europea, la chiarificazione delle competenze dell'Unione europea e degli Stati membri, il rispetto del principio di sussidiarietà e la funzione dei parlamenti nazionali al riguardo, senza compromettere l'equilibrio istituzionale dell'Unione europea sancito dal protocollo sulla sussidiarietà, il rispetto del ruolo delle autorità regionali e locali;
10. sottolinea che qualsiasi proposta di modifica del trattato costituzionale deve ottenere lo stesso appoggio ottenuto a suo tempo dalla disposizione che si intende sostituire;
11. ribadisce la propria intenzione di respingere un'eventuale conclusione dei negoziati che, rispetto al trattato costituzionale, dovesse comportare una minore protezione dei diritti dei cittadini e delle cittadine (e insiste al riguardo sul mantenimento della Carta dei diritti fondamentali, segnatamente la sua natura vincolante) e una riduzione della democrazia, della trasparenza e dell'efficienza del funzionamento dell'Unione;
12. riconosce, in tale contesto, la necessità di tener conto delle importanti questioni emerse durante il periodo di riflessione e della consapevolezza che le questioni succitate possono essere affrontate adeguatamente solo da un'Europa più forte, non da un'Europa più debole, e di chiarire altre questioni che sono già state affrontate nel trattato costituzionale, come ad esempio:
–
lo sviluppo sostenibile, in particolare la lotta al cambiamento climatico,
–
la solidarietà nel settore energetico,
–
la coerenza della politica migratoria,
–
il modello sociale europeo nel contesto del cambiamento demografico e della globalizzazione,
–
il terrorismo,
–
il dialogo fra civiltà,
–
meccanismi comuni efficaci per il coordinamento delle politiche economiche nella zona dell'euro, salvaguardando al contempo il ruolo della Banca centrale europea in materia di politica monetaria, ai sensi dei trattati;
–
i criteri e le procedure dell'Unione per l'allargamento;
13. ritiene che, visto il successo del metodo della Convenzione ai fini dell'elaborazione del progetto di trattato, sia necessario mantenere, nell'eventuale conclusione del processo costituzionale, i principi basilari di partecipazione parlamentare, coinvolgimento della società e piena trasparenza;
14. rammenta che il Parlamento, in quanto unica istituzione dell'Unione europea eletta direttamente dai cittadini e dalle cittadine, deve partecipare pienamente alla CIG, a tutti i livelli e in misura maggiore rispetto alla CIG del 2003-2004;
15. chiede inoltre la convocazione, parallelamente alla partecipazione attiva dei propri rappresentanti alla CIG, di una conferenza interistituzionale, allo scopo di tenere aggiornato il Parlamento europeo e contribuire in maniera sostanziale alla creazione di un consenso transpartitico e transnazionale alla CIG;
16. ribadisce il proprio attaccamento al meccanismo della Convenzione nel caso in cui i Capi di Stato e di governo optassero per una revisione sostanziale dei testi esistenti;
17. invita la Commissione a svolgere pienamente il proprio ruolo nel quadro delle prossime trattative e a elaborare proposte intese ad adeguare il trattato costituzionale per quanto concerne i temi indicati al paragrafo 12;
18. sottolinea l'importanza del dialogo fra i parlamenti nazionali e i rispettivi governi attraverso la CIG ed esprime la propria volontà di rimanere, nel corso delle prossime trattative, in stretto rapporto con i parlamenti nazionali, nonché con il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, le parti sociali europee, le comunità religiose e la società civile;
19. invita a ultimare il processo di ratifica del nuovo trattato entro la fine del 2008, affinché il prossimo Parlamento, che sarà eletto nel 2009, inizi il proprio mandato conformemente alle disposizioni del nuovo trattato;
20. chiede a tutti gli Stati membri di coordinare le proprie procedure di ratifica affinché il processo si concluda simultaneamente;
21. intende formulare il proprio parere sulla convocazione della CIG, a norma dell'articolo 48 del trattato sull'Unione europea, alla luce dei criteri illustrati nella presente risoluzione;
22. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti nazionali degli Stati membri, al Comitato delle regioni nonché al Comitato economico e sociale europeo.