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RC-B6-0248/2007

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PV 21/06/2007 - 14.3
CRE 21/06/2007 - 14.3

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Giovedì 21 giugno 2007 - Strasburgo
Birmania
P6_TA(2007)0290RC-B6-0248/2007

Risoluzione del Parlamento europeo del 21 giugno 2007 sulla Birmania

Il Parlamento europeo,

–   vista la prima sessione ufficiale sulla Birmania del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, svoltasi il 29 settembre 2006,

–   vista la dichiarazione del 25 maggio 2007 del Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, il quale invitava ad eliminare le restrizioni imposte a Daw Aung Suu Kyi e ad altri esponenti politici,

–   visto il dodicesimo vertice dell'ASEAN svoltosi nelle Filippine dal 9 al 15 gennaio 2007,

–   vista l'ottava riunione dei ministri degli affari esteri dell'ASEM svoltasi in Germania il 28 e 29 maggio 2007,

–   vista la lettera in data 15 maggio 2007 inviata al generale Than Shwe e firmata da 59 ex Capi di Stato che chiedono l'immediato rilascio di Aung San Suu Kyi, sola vincitrice del Premio Nobel per la pace a essere detenuta,

–   viste le sue precedenti risoluzioni del 12 maggio 2005(1), del 17 novembre 2005(2) e del 14 dicembre 2006(3) sulla Birmania,

–   visto il regolamento (CE) n. 481/2007 della Commissione del 27 aprile 2007(4) che rinnova le misure restrittive nei confronti della Birmania,

–   visto il 17° anniversario della vittoria della Lega nazionale per la democrazia (LND) alle elezioni parlamentari del 27 maggio 1990,

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando che Daw Aung San Suu Kyi, leader della LND, Premio Nobel per la pace e vincitrice del Premio Sakarov, ha trascorso undici degli ultimi diciassette anni agli arresti domiciliari,

B.   considerando che il 25 maggio 2007 il Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (SPDC) ha prorogato di un altro anno la detenzione illegale di Daw Aung San Suu Kyi,

C.   considerando che l'SPDC continua a sottoporre la popolazione birmana a gravi abusi dei diritti umani, quali lavori forzati, persecuzione di dissidenti, reclutamento di bambini soldato e trasferimenti forzati,

D.   considerando che il 30% della popolazione birmana, circa 15 milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà,

E.   considerando che la Convenzione nazionale, convocata la prima volta nel 1993 per elaborare una costituzione, ma da allora più volte sospesa, si riunirà il 18 luglio 2007 per una sessione finale, ma che essa manca di legittimità e di credibilità internazionale a seguito dell'assenza di rappresentanti eletti democraticamente, in particolare di rappresentanti della LND,

F.   considerando che l'ASEAN ha assunto un atteggiamento più determinato nei confronti degli abusi perpetrati dal regime militare birmano e che insiste affinché il paese migliori la propria situazione dei diritti umani e accetti la democrazia,

G.   considerando che il 15 maggio 2007 Russia e Birmania hanno concluso un accordo per costruire un reattore di ricerca nucleare in Birmania, nonostante le preoccupazioni internazionali quanto alle norme di sicurezza e al rischio di un doppio utilizzo;

1.   chiede l'immediato e incondizionato rilascio di Daw Aung San Suu Kyi;

2.   deplora il fatto che Daw Aung San Suu Kyi abbia scontato anni di reclusione agli arresti domiciliari, compreso il confino solitario, e dal 2003 sia stata autorizzata a lasciare il proprio domicilio solo per cure mediche urgenti e per incontrare brevemente il Sottosegretario generale dell'ONU per gli affari politici;

3.   condanna la repressione incessante e la persecuzione continua perpetrata dall'SPDC nei confronti del popolo birmano, nonché l'imprigionamento di attivisti favorevoli alla democrazia; richiama in particolare l'attenzione sul caso di U Win Tin, giornalista di 78 anni, detenuto come prigioniero politico da quasi vent'anni per aver scritto una lettera all'ONU sul trattamento crudele dei prigionieri politici e sulle loro misere condizioni di vita;

4.   insiste affinché U Win Tin e tutti i prigionieri politici (circa 1.200) vittime dell'SPDC siano immediatamente rilasciati;

5.   deplora il fatto che, nonostante le condizioni in cui versa il paese, le critiche a livello regionale e internazionale e quarantacinque anni di governo, l'SPDC non sia stato in grado di effettuare progressi sostanziali verso la democrazia;

6.   esorta a rafforzare la legittimità della Convenzione internazionale includendovi la LND e altri partiti e gruppi politici, e a far sì che essa adotti un tracciato verso la democrazia, che rifletta i reali auspici della popolazione birmana, in luogo di consolidare l'oppressione militare al potere;

7.   si compiace della dichiarazione effettuata dal Presidente del 12° Vertice dell'ASEAN, in occasione del quale i leader dell'ASEAN "hanno esortato la Birmania ad effettuare maggiori progressi verso una riconciliazione nazionale", hanno chiesto "il rilascio di tutte le persone arrestate e l'avvio di un effettivo dialogo con tutte le parti interessate" e hanno convenuto "sulla necessità di mantenere la credibilità dell'ASEAN, in qualità di organizzazione regionale efficace, dimostrandone la capacità di gestire importanti questioni di carattere regionale";

8.   deplora tuttavia che la missione d'inchiesta in Birmania effettuata nel 2006 dal ministro degli affari esteri della Malaysia, dotato di mandato dell'11° Vertice dell'ASEAN, non si sia ancora tradotta in misure più efficaci contro la giunta militare birmana e confida che tali misure saranno adottate prossimamente;

9.   esorta il Consiglio e la Commissione a continuare le relazioni costruttive con i paesi dell'ASEAN e a garantire che i negoziati per il libero scambio UE-ASEAN siano utilizzati per accrescere le pressioni sull'SPDC, a favore di un governo civile e democratico;

10.   deplora il fatto che al Ministro degli affari esteri birmano Nyan Win sia stato permesso di partecipare all'ottava riunione dei ministri degli affari esteri dell'ASEM, svoltasi quest'anno in Germania, solo qualche giorno dopo che la giunta militare birmana aveva prorogato di un altro anno gli arresti domiciliari di Daw Aung San Suu Kyi; rammenta che Nyan Win è nella lista delle persone colpite da divieto di viaggio nell'UE e invita gli Stati membri dell'UE ad applicare tale divieto con maggiore rigore;

11.   insiste affinché l'Agenzia internazionale di energia atomica sottoponga la costruzione di qualsiasi reattore di ricerca nucleare in Birmania al rispetto delle clausole di salvaguardia, onde garantire che qualsiasi programma nucleare civile non sia deviato per scopi militari e invita il regime birmano a tenere fede agli impegni assunti ai sensi del trattato di non proliferazione nucleare;

12.   esorta Cina e India ad utilizzare la loro influenza economica e politica nei confronti delle autorità birmane affinché nel paese si verifichino miglioramenti sostanziali e, in ogni caso, a cessare le forniture di armamenti e di altri mezzi strategici;

13.   invita le industrie che investono in Birmania ad assicurare che i loro progetti siano realizzati nel rispetto dei diritti umani effettivi e, in caso di abuso di tali diritti, a sospendere l'attività nel paese; esprime il proprio disappunto dinanzi al fatto che taluni paesi abbiano ritenuto opportuno aumentare sostanzialmente gli investimenti in Birmania, nonostante la disastrosa situazione dei diritti umani nel paese;

14.   si compiace del fatto che l'UE abbia rinnovato le sanzioni mirate, ma riconosce che esse non hanno permesso di realizzare l'impatto auspicato su quanti sono direttamente responsabili delle sofferenze della popolazione birmana; invita il Consiglio a garantire che tutti gli Stati membri applichino rigorosamente le misure restrittive in vigore;

15.   invita il Consiglio ad estendere la portata delle sanzioni e ad ampliare la lista delle persone perseguibili, affinché comprenda tutti i ministri dell'SPDC, deputati, membri, sostenitori e lavoratori, oltre ai membri delle loro famiglie, uomini d'affari e altre persone importanti alleati del regime;

16.   constata che, conformemente alla posizione comune 2006/318/PESC del Consiglio, del 27 aprile 2006(5), che proroga le misure restrittive contro la Birmania, il sostegno è limitato agli aiuti e all'assistenza umanitari per coloro che più ne hanno bisogno; insiste affinché qualsiasi aiuto destinato alla Birmania sia consegnato per il tramite di ONG e raggiunga la popolazione cui è destinato, coinvolgendo il meno possibile l'SPDC;

17.   propone, in tale contesto, che siano effettuati tutti gli sforzi possibili per rafforzare i contatti e siano concepiti programmi incentrati sulla società civile birmana, in particolare sui gruppi di donne e sulle minoranze etniche;

18.   deplora il fatto che il 12 gennaio 2007 Cina e Russia con il sostegno del Sudafrica, abbiano posto il veto al progetto di risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla Birmania e invita il Consiglio di sicurezza dell'ONU a raddoppiare gli sforzi per ottenere il sostegno unanime a una risoluzione vincolante che esiga il rilascio dei prigionieri politici, inclusa Daw Aung San Suu Kyi;

19.   si compiace della nomina di Ibrahim Gambari a Consigliere speciale per la Birmania del Segretario generale dell'ONU, in un momento cruciale per la strategia dell'ONU nei confronti della Birmania, e invita l'SPDC a cooperare pienamente con l'ONU e a non ostruirne l'attività;

20.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai governi dei paesi dell'ASEAN, alla Lega nazionale per la democrazia della Birmania, al Consiglio di Stato della Birmania per la pace e lo sviluppo, al governo della Repubblica popolare cinese, al governo dell'India, al governo della Russia, al Direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica e al Segretario generale delle Nazioni Unite.

(1) GU C 92 E del 20.4.2006, pag. 410.
(2) GU C 280 E del 18.11.2006, pag. 473.
(3) Testi approvati, P6_TA(2006)0607.
(4) GU L 111 del 28.4.2007, pag. 50.
(5) GU L 116 del 29.4.2006, pag. 77.

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