Risoluzione del Parlamento europeo del 26 settembre 2007 su una politica estera comune dell'Europa in materia di energia (2007/2000(INI))
Il Parlamento europeo,
– visto il Libro verde della Commissione intitolato "Una strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura" (COM(2006)0105),
– visto il primo incontro della rete UE di corrispondenti per la sicurezza energetica (NESCO), svoltosi il 10 maggio 2007 a Bruxelles,
– visto il documento congiunto della Commissione e del Segretario generale/Alto Rappresentante (SG/AR) del Consiglio intitolato "Una politica esterna per soddisfare gli interessi dell'Europa in materia energetica", presentato al Consiglio europeo del 15 e 16 giugno 2006,
– vista la sua posizione del 18 maggio 2006 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla conclusione da parte della Comunità europea del trattato che istituisce la Comunità dell'energia(1),
– vista la sua risoluzione del 23 marzo 2006 sulla sicurezza dell'approvvigionamento di energia nell'Unione europea(2),
– vista la sua risoluzione del 1° giugno 2006 sul Libro verde sull'efficienza energetica: fare di più con meno(3),
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo del 12 ottobre 2006 dal titolo "Le relazioni esterne nel settore dell'energia: dai principi all'azione" (COM(2006)0590),
– vista la sua risoluzione del 14 dicembre 2006 su una Strategia europea per un'energia sostenibile, competitiva e sicura – Libro verde(4),
– vista la sua risoluzione del 16 novembre 2006 su una strategia per la dimensione settentrionale incentrata sull'area del Baltico(5), in particolare la parte II,
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2006, in cui il Consiglio europeo approva il Libro verde concernente una politica energetica per l'Europa, e le conclusioni del 15 e 16 giugno 2006 in relazione al documento comune della Commissione e del SG/AR sugli aspetti esterni della sicurezza energetica,
– viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo del 21-22 giugno 2007 sul mandato conferito alla conferenza intergovernativa per l'elaborazione di un trattato di riforma che modifichi i trattati vigenti,
– visto il trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, in virtù del quale nel settore dell'energia la competenza è condivisa con gli Stati membri,
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo e al Parlamento europeo intitolata "Una politica energetica per l'Europa" (COM(2007)0001),
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sullo sviluppo della politica europea di vicinato (COM(2006)0726),
– visti le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo dell'8 e 9 marzo 2007 e il Piano d'azione del Consiglio europeo (2007-2009) per una politica energetica per l'Europa (PEE),
– vista la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo dal titolo "Sinergia del Mar Nero - Una nuova iniziativa di cooperazione regionale" (COM(2007)0160),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri e i pareri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia, della commissione per lo sviluppo, della commissione per il commercio internazionale e della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A6-0312/2007),
A. considerando che la sicurezza energetica deve essere vista come una componente essenziale della sicurezza globale dell'Unione europea nonché come un elemento chiave per il proseguimento dello sviluppo economico e sociale in Europa di cui non esiste ancora però una base nel trattato,
B. considerando che, a causa dell'attuale crescente dipendenza energetica da paesi fortemente instabili e non democratici, gli sforzi compiuti per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti a livello esclusivamente nazionale si sono rivelati insufficienti e non garantiscono gli interessi a lungo termine di tutti gli Stati membri dell'Unione europea; che la politica estera UE dell'energia è strettamente connessa con la sua politica interna nel settore dell'energia e che è necessario creare una politica energetica comune per quanto riguarda la regolamentazione del mercato interno nonché gli aspetti esterni che tenga conto degli interessi politici ed economici di tutti gli Stati membri,
C. considerando che l'attuale vulnerabilità e l'elevata dipendenza energetica dell'UE dai paesi con regimi autoritari minano profondamente lo sviluppo di una politica estera e di sicurezza comune credibile, efficace e coerente soprattutto per quanto riguarda il sostegno e la promozione dei valori su cui si fonda l'UE,
D. considerando che i principi del mercato interno UE dell'energia potrebbero fungere da base per politiche costruttive con i partner energetici esterni dell'UE, tenendo conto delle particolari caratteristiche dei paesi terzi interessati, soprattutto al fine di sostenere lo sviluppo di energia sostenibile, compreso lo sviluppo dell'efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabili,
E. considerando che la sicurezza degli approvvigionamenti a prezzi accessibili e prevedibili deve essere garantita a livello europeo da una forte cooperazione politica nonché dal completamento del mercato energetico interno attraverso ulteriori progressi verso la liberalizzazione dell'energia,
F. considerando che l'energia non dovrebbe essere utilizzata come strumento per esercitare pressioni politiche sui paesi di transito e di destinazione,
G. considerando che il settore del gas è attualmente assai vulnerabile alle minacce esterne; che si stanno mettendo a punto nuove forme di più stretta cooperazione tra paesi esportatori di gas che potrebbero pregiudicare la sicurezza energetica dell'Europa,
H. considerando che una politica estera comune dell'Europa in materia di energia, basata sulla solidarietà e la diversificazione nonché sulla promozione della sostenibilità, creerebbe sinergie atte a garantire la sicurezza delle forniture all'Unione europea e accrescerebbe la forza, la capacità di intervento in questioni di politica estera e la credibilità di quest'ultima come attore mondiale,
I. considerando che occorre garantire un approvvigionamento energetico sostenibile, affidabile e a prezzi accessibili; che i prezzi internazionali del petrolio e del gas sono assai volatili e che una coerente politica estera dell'UE in materia di energia va quindi a vantaggio dei cittadini dell'UE,
J. considerando che una stretta cooperazione nel settore delle forniture energetiche costituisce una delle misure più efficaci e indispensabili per creare un clima di fiducia nelle relazioni fra l'Unione europea e i paesi confinanti,
K. considerando che una base di solidarietà nel settore della politica energetica può diventare un precedente per la futura solidarietà in altri settori, contribuendo quindi a rafforzare il ruolo dell'UE nelle sue relazioni esterne,
L. considerando che, nel quadro della politica estera comune europea in materia energetica, occorre stabilire una valutazione affidabile dei rischi della sicurezza energetica e che in questo contesto la neocostituita NESCO dovrebbe svolgere un ruolo decisivo, purché siano disponibili le necessarie capacità di sorveglianza per un sistema di allarme precoce,
M. considerando che occorre raddoppiare gli sforzi comuni nel settore della ricerca e dell'utilizzo di energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, sia all'interno dell'UE che in cooperazione con i partner esterni e i paesi terzi,
1. chiede che venga definita una politica estera comune dell'Europa in materia di energia, che contribuirebbe sensibilmente a garantire la sicurezza energetica all'intera Unione europea, perseguendo però nel contempo l'obiettivo della sostenibilità a livello internazionale, fornendo quindi ai cittadini dell'UE un forte valore aggiunto agli sforzi esplicati a livello nazionale;
2. ritiene che la politica energetica debba essere una parte integrata e prominente della politica estera comune di cui occorre tener conto in tutti i contesti di politica estera;
3. sottolinea che, sebbene gli Stati membri debbano conservare il loro diritto sovrano di effettuare scelte strategiche in materia di mix energetico, di sfruttare le loro risorse energetiche e di decidere in merito alle strutture di approvvigionamento, è necessario elaborare disposizioni concrete, da inserire nei trattati, che portino alla creazione di una politica estera comune dell'Europa in materia di energia che contempli la sicurezza degli approvvigionamenti, il transito e gli investimenti connessi alla sicurezza energetica, la promozione dell'efficienza e dei risparmi energetici nonché di fonti energetiche pulite e rinnovabili, soprattutto nelle relazioni con i paesi il cui consumo di energia è in rapida crescita;
4. chiede una idonea base nel trattato per l'energia e la sicurezza degli approvvigionamenti;
5. sottolinea che una politica estera globale dell'Europa in materia di energia deve contribuire alla promozione e all'attuazione dei valori e degli interessi dell'Unione europea, nonché dei principali obiettivi della propria politica estera, vale a dire la salvaguardia della pace, il primato dei diritti dell'uomo, della democrazia e dello Stato di diritto; riconosce che la dipendenza dell'UE dalle importazioni energetiche può avere notevoli conseguenze sull'indipendenza del proprio processo decisionale in altri settori strategici;
6. ritiene indispensabile che l'UE continui a guidare la lotta globale contro il cambiamento climatico che, tra gli altri rischi, può comportare rilevanti movimenti migratori e minacce alla sicurezza e a soddisfare gli obiettivi del Protocollo di Kyoto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici; in tale contesto, appoggia pienamente gli attuali sforzi per creare un quadro multilaterale post 2012 per ridurre le emissioni di gas a effetto serra; ritiene necessario integrare gli sforzi UE nello sviluppo di fonti di energia rinnovabile e pulita e tecnologie per il risparmio energetico, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio, in tutte le relazioni esterne;
7. si compiace della creazione della NESCO; esorta gli Stati membri e la Commissione a consolidarne l'attività al fine di svilupparne appieno le capacità operative e di utilizzarla come un efficace sistema di allarme precoce in caso di minacce alla sicurezza energetica, nonché come sistema per lo scambio di informazioni nel settore energetico;
8. è favorevole all'adozione di un approccio graduale in direzione di una politica estera comune dell'Europa in materia di energia;
9. invita il Consiglio e la Commissione a definire, entro la fine del 2007, una precisa tabella di marcia che porti alla messa a punto di una politica di questo tipo e che indichi gli obiettivi, i traguardi e le azioni a breve, medio e lungo termine, corredata di un calendario di attuazione specifico;
10. invita la Commissione a presentare annualmente una relazione sui progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi soprammenzionati, onde consentire al Parlamento di essere pienamente associato al monitoraggio della politica estera comune dell'Europa in materia di energia;
11. invita la Commissione ad elaborare relazioni annuali sull'osservanza delle regole che disciplinano il mercato interno nel settore dell'energia, in particolare per quanto concerne la trasparenza e il rispetto del diritto dell'Unione europea in materia di concorrenza da parte delle imprese dei paesi terzi, segnatamente dei principali fornitori, come anche di tutte le loro affiliate; si compiace dell'invito rivolto alla Commissione dal Consiglio europeo dell'8-9 marzo 2007 a valutare l'impatto sul mercato interno delle aziende energetiche dei paesi terzi integrate verticalmente e il modo in cui applicare il principio di reciprocità;
12. sostiene l'intenzione della Commissione di adottare idonee misure per prevenire gli investimenti incontrollati da parte di aziende estere nazionalizzate nel settore energetico dell'UE, in particolare le reti di trasmissione del gas e dell'elettricità;
13. chiede un più stretto coordinamento tra la Presidenza, la Commissione e il SG/AR in modo che essi possano parlare ad una voce e agire congiuntamente in merito a questioni riguardanti la politica estera comune sull'energia; ritiene necessario rafforzare il ruolo della Commissione e del Parlamento nella definizione della politica estera comune sull'energia nella prossima revisione dei trattati; propone di nominare, non appena entrerà in vigore il nuovo trattato di riforma, con l'approvazione del Consiglio e della Commissione, un Alto funzionario per la politica estera sull'energia il quale, in una "duplice veste", agirebbe sotto l'autorità del neoistituito e rafforzato Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Vicepresidente della Commissione, che sarebbe quindi agganciato sia al Consiglio che alla Commissione e che sarebbe responsabile del coordinamento di tutte le politiche rientranti nell'ambito della politica estera comune dell'Europa in materia di energia, contribuendo in tal modo alla capacità dell'UE di tutelare i propri interessi di sicurezza energetica nei negoziati con i partner esterni dell'UE;
14. è convinto che il trattato sulla Carta dell'energia dovrebbe costituire la pietra angolare della politica estera comune dell'Europa in materia di energia, poiché costituisce lo strumento più importante di cui la comunità internazionale dispone per promuovere la cooperazione nel settore dell'energia, fornisce una base per un trattamento giusto ed equo, garantisce la sicurezza degli investimenti e un diritto al risarcimento in caso di espropriazione e/o nazionalizzazione; invita la Commissione e il Consiglio a chiedere con fermezza l'applicazione del trattato in parola e ad includere la sostanza del protocollo sul transito in tutti i trattati ed accordi con i suoi partner nel settore dell'energia;
15. incoraggia gli Stati membri e la Commissione a proseguire gli sforzi per promuovere nel vicinato dell'UE, in cooperazione con i paesi terzi, l'estensione dei principi e delle norme del mercato interno; esorta quindi la Commissione a considerare l'opportunità di estendere se del caso ad altri paesi terzi la Comunità europea dell'energia che comprende l'UE e l'Europa sud-orientale, e di creare nuovi mercati energetici regionali sul modello di questa Comunità, come una comunità energetica euromediterranea, per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
Principi di base e raccomandazioni d'azione per una politica estera comune dell'Europa in materia di energia A.Diversificazione
16. è del parere che, tenuto conto della crescente dipendenza dell'Unione europea da un numero limitato di fonti energetiche, fornitori e vie di trasporto, sia essenziale sostenere le iniziative prioritarie volte alla loro diversificazione, sia dal punto geografico che sviluppando alternative sostenibili, e che occorra dare speciale priorità alle fonti energetiche rinnovabili ed ecologicamente sicure; ritiene che la sicurezza degli approvvigionamenti a prezzi accessibili e prevedibili debba costituire uno degli obiettivi principali dell'UE;
17. è favorevole a che si dia la priorità a tutti i progetti di diversificazione energetica realizzati nei paesi vicini – soprattutto quelli volti a creare nuovi corridoi di trasporto che diversifichino sia i fornitori che gli itinerari, come il corridoio energetico Trans-Caspio/Trans- Mar Nero, e in particolare al gasdotto Nabucco, alla infrastruttura di gas naturale liquefatto (LNG), all'interconnessione delle reti elettriche e al completamento dei raccordi euro-mediterranei dell'infrastruttura elettrica e del gas nonché alla realizzazione di nuovi progetti di infrastruttura petrolifera di interesse europeo, come i progetti Odessa-Danzica e Costanza-Trieste, che dovrebbero essere inclusi nell'elenco dei progetti di interesse europeo altamente prioritari;
18. accoglie con favore la nomina di coordinatori UE per progetti prioritari di interesse europeo, quale definita dal Consiglio europeo nelle conclusioni della Presidenza del marzo 2007, in particolare per quanto riguarda il progetto Nabucco e il collegamento della rete elettrica tra Germania, Polonia e Lituania;
19. esorta la Commissione e gli Stati membri a ricercare politiche attive al massimo livello politico, in modo da consentire alla Comunità di diversificare le proprie fonti di gas naturale; auspica che qualsiasi tipo di cooperazione tra paesi esportatori di gas rispetti le condizioni di un mercato aperto, trasparente e competitivo; ritiene che un'iniziativa volta a creare una OPEC del gas sarebbe contraria a detto obiettivo;
20. osserva che è essenziale andare al di là delle dichiarazioni e aprire offerte per progetti prioritari concreti, e chiede che l'Alto funzionario per la politica estera sull'energia, all'atto della nomina, sia anche incaricato di coordinare l'impegno per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche esterne, come i progetti Nabucco e Odessa-Danzica; chiede che la Commissione, la Presidenza e il SG/AR rafforzino nel contempo l'impegno nei confronti dello sviluppo delle infrastrutture energetiche esterne, unitamente ai coordinatori europei;
21. ritiene che la realizzazione dei progetti di diversificazione energetica dovrebbe essere una delle priorità della politica europea di vicinato (PEV) rafforzata e chiede un sostegno maggiore inteso a migliorare il clima degli investimenti e il quadro normativo, sulla base dei principi del trattato sulla Carta dell'energia, nei settori energetici dei paesi produttori e di transito;
22. chiede che si riconosca la diversità delle situazioni in cui i vari Stati membri si trovano per quanto attiene al mix energetico, alla dipendenza dalle importazioni e all'infrastruttura, ed appoggia tutti gli sforzi intrapresi per sormontare l'attuale dipendenza degli Stati membri da fornitori dominanti, da infrastrutture limitate, da fonti energetiche ad elevate emissioni di carbonio e dalle importazioni energetiche provenienti da paesi che violano sistematicamente la lettera e lo spirito della Carta dell'ONU;
23. sostiene tutti gli sforzi volti a trovare nuove fonti di finanziamento per tutti i progetti importanti, compresi prestiti speciali della Banca europea per gli investimenti (BEI), come anche l'assegnazione a tal fine di linee speciali a titolo del bilancio dell'Unione europea, a condizione che la sicurezza degli Stati membri non ne risulti compromessa;
24. chiede che sia rafforzata la cooperazione tra BEI e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) in vista di un utilizzo degli strumenti finanziari a sostegno dei progetti prioritari;
25. ritiene che la potenziale dipendenza dai biocombustibili sia altrettanto preoccupante della dipendenza dalle forniture esterne di petrolio o di gas; invita la Commissione a sviluppare, insieme ai partner dell'UE, un regime globale di certificazione in grado di garantire la sostenibilità della produzione e dell'utilizzo di biocombustibili che non minaccino la biodiversità, unitamente a criteri per la coltivazione e le fasi di trattamento nonché per l'equilibrio globale del ciclo vitale dei gas ad effetto serra;
26. nel contesto degli incentivi per l'uso di biocarburanti e di biomassa nell'UE, ritiene essenziale che l'UE garantisca che tale uso non rappresenta una minaccia per la sicurezza alimentare globale e non comporta un'ulteriore pressione sulle foreste naturali, l'espansione delle piantagioni monoculturali o di specie esotiche, o l'aggravamento della situazione del cambiamento climatico a causa della distruzione delle foreste tropicali;
B.Unità nella difesa degli interessi dell'Unione europea
27. ritiene inevitabile che l'Unione elabori una strategia e un quadro di lungo termine in vista della definizione di una politica estera comune in materia di energia, che consenta di assumere una posizione forte nel dialogo con i principali paesi fornitori e di rafforzare la capacità di parlare con una sola voce nelle discussioni tenute a livello UE, di Stati membri e di industria, il che fornirà una piattaforma per la solidarietà in altri settori strategici e per il rafforzamento del ruolo esterno dell'Unione;
28. invita, nel breve termine, gli Stati membri a tenersi reciprocamente informati e a informare la Commissione nonché a consultarsi reciprocamente e a consultare la Commissione sulle decisioni strategiche riguardanti i grandi accordi bilaterali con paesi terzi su progetti energetici che potrebbero toccare gli interessi di altri Stati membri e dell'Unione europea nel suo complesso, come dovrebbe avvenire per quanto riguarda tutte le questioni di politica estera di comune interesse e, qualora siano stati raggiunti accordi bilaterali contrari agli interessi di altri Stati membri e dell'UE nel suo insieme, invita gli Stati membri e, se del caso, la Commissione a lavorare insieme per raggiungere un accordo che garantisca la neutralizzazione di ogni effetto negativo, in particolare per quanto riguarda l'impatto ambientale, in linea con il principio di solidarietà;
29. esorta gli Stati membri e la Commissione a garantire la realizzazione di una completa valutazione di impatto ambientale prima di approvare considerevoli investimenti nelle infrastrutture e, in particolare, li sollecita ad esaminare la minaccia per gli ecosistemi e la vita dell'uomo rappresentata dalla prevista condotta del Nord Europa/Nord Stream, dovuta all'esistenza di discariche di armi e munizioni sul fondale marino lungo il tracciato della prevista condotta sul fondo del Mar Baltico; rileva che, qualora dovesse verificarsi una grave catastrofe ecologica, la responsabilità finanziaria dovrebbe incombere alle parti interessate;
30. chiede che, nel medio termine, sia conferita alla Commissione la competenza istituzionale per negoziare accordi quadro dell'Unione europea con paesi terzi in materia di forniture energetiche;
C.Solidarietà nelle situazioni di crisi
31. invita il Consiglio e gli Stati membri a creare un meccanismo di solidarietà – in considerazione del fatto che la solidarietà e la sicurezza energetica sono necessarie al corretto funzionamento del mercato interno, senza dimenticare la parità di accesso all'energia per tutti gli operatori economici – in linea con lo spirito di solidarietà tra gli Stati membri di cui al nuovo trattato di riforma deciso dal Consiglio europeo nel giugno 2007, che consenta all'Unione europea di agire in modo efficace, rapido e coerente nelle situazioni di crisi dovute all'interruzione delle forniture, a danni alle infrastrutture critiche o a qualsiasi altra causa;
32. invita la Commissione a sostenere l'inclusione, negli accordi commerciali, di associazione, di partenariato e cooperazione conclusi con i paesi produttori e di transito, della cosiddetta "clausola di sicurezza energetica", che stabilirebbe un codice di condotta e delineerebbe esplicitamente le misure da adottare in caso di interruzione o di qualsiasi modifica unilaterale delle condizioni contrattuali o di fornitura ad opera di uno dei partner;
33. suggerisce di creare un meccanismo efficace per includere la NESCO, che consenta di reagire in caso di interruzione delle forniture e che comprenda misure in vista di un utilizzo efficace dei sistemi di allerta e dell'allestimento di un'infrastruttura di crisi energetica di interconnessione UE, in particolare per il gas e per l'elettricità, che potrebbe essere utilizzato per assistere gli Stati membri in stato di necessità, tenendo conto delle caratteristiche geologiche e geografiche di tali Stati membri, in particolare per quanto concerne le capacità di stoccaggio e la loro vicinanza a fonti di fornitura dell'energia;
D.Cooperazione rafforzata con i principali paesi produttori, di transito e consumatori
34. invita l'Unione europea e gli Stati membri a continuare ad impegnarsi attivamente in un dialogo ravvicinato tra l'Unione europea e tutti i principali paesi produttori, di transito e consumatori e, in particolare, di rafforzare le relazioni nel settore dell'energia con l'Algeria, l'Egitto e gli altri paesi produttori della regione del Mashreq/Maghreb; incoraggia tali paesi ad adempiere ai loro impegni internazionali e a rispettare il diritto internazionale;
35. appoggia tutte le iniziative volte a promuovere la trasparenza, lo Stato di diritto e una migliore governance nel settore dell'energia attraverso partenariati energetici con i paesi terzi, con l'obiettivo di creare condizioni giuridiche reciprocamente favorevoli, aperte, trasparenti, non discriminatorie e stabili per l'accesso ai capitali a monte e per gli investimenti e gli scambi nel settore dell'energia, sulla base del principio di reciprocità e di una concorrenza equa e trasparente, garantendo che il reddito derivante dagli scambi di energia non venga impiegato in modo illecito e dirottato per finanziare il terrorismo;
36. sottolinea la necessità di portare avanti partenariati di ricerca e sviluppo con i principali paesi consumatori e di transito al di fuori dell'Unione europea, al fine di raccogliere la sfida del riscaldamento globale e sviluppare fonti energetiche alternative e rinnovabili; sottolinea che dovrebbe essere predisposta una cooperazione rafforzata in materia di energia con tali paesi terzi, compresi gli Stati Uniti d'America, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie per l'efficienza energetica e la promozione della cogenerazione da fonti rinnovabili nonché la produzione e l'utilizzo sostenibili di biomassa;
37. invita l'UE ad intrattenere con i paesi in via di sviluppo un dialogo sulle questioni energetiche al fine di promuovere la decentralizzazione delle energie rinnovabili, l'accessibilità all'energia e la sostenibilità nonché l'infrastruttura energetica d'interesse comune;
38. sottolinea, in particolare, l'importanza di un dialogo rafforzato nel settore dell'energia con gli Stati Uniti e altri partner essenziali in materia di energia che condividono i valori dell'Unione europea; invita le istituzioni comunitarie a mirare alla creazione di un partenariato per la sicurezza energetica con gli Stati Uniti;
39. chiede che anche gli Stati europei che non fanno parte dell'Unione europea, come ad esempio la Norvegia, paese che è al terzo posto nella graduatoria dei paesi esportatori di petrolio, partecipino attivamente alla politica estera comune europea in materia di energia;
40. chiede una politica coerente in materia di energia in tutti i settori della politica estera europea, come ad esempio la dimensione nordica, la sinergia del Mar Nero e il partenariato Euro-Mediterraneo;
41. appoggia le iniziative della Commissione per sviluppare un dialogo più stretto in materia di energia con i paesi del Caucaso meridionale, della regione del Caspio e dell'Asia centrale nonché del Bacino Mediterraneo e del Medio Oriente; accoglie favorevolmente i passi compiuti dall'Unione europea verso un "dialogo critico e costruttivo" nei confronti dei paesi della regione, che trovi un equilibrio tra l'interesse dell'Unione europea a diversificare le proprie forniture di petrolio e gas e l'obiettivo di realizzare riforme politiche in tali paesi;
42. chiede lo sviluppo dei meccanismi esistenti e la creazione di nuovi meccanismi nell'ambito della PEV e della sinergia del Mar Nero, in vista di un approfondimento della cooperazione con i paesi di transito – Ucraina, Bielorussia, Moldova, paesi del Caucaso meridionale, del Mashreq e del Maghreb – onde consentire una maggiore trasparenza del funzionamento del mercato e garantire la stabilità delle forniture e del transito;
43. sottolinea l'importanza della Turchia come snodo di transito per la diversificazione delle forniture di gas all'Unione europea; si aspetta che la Turchia cooperi pienamente con l'Unione europea per agevolare il transito;
44. incoraggia la Turchia ad aderire a pieno titolo alla Comunità europea dell'energia che attualmente si estende ai paesi dell'Europa sud-orientale e fornisce un quadro regolamentare strutturato per l'approfondimento della cooperazione regionale nel settore dell'energia, migliorando così la sicurezza delle forniture energetiche e consolidando gli investimenti; appoggia la candidatura presentata dall'Ucraina, dalla Norvegia e dalla Moldavia per l'adesione alla Comunità europea dell'energia;
45. chiede alla Commissione di sviluppare, unitamente alla NESCO, strumenti e meccanismi che le consentano di cooperare meglio con i suoi vicini per quanto riguarda l'analisi e il monitoraggio della situazione nelle aree di transito, accrescendo così la capacità dell'Unione europea di prevenire le situazioni di crisi e di reagire in modo più efficace e rapido in dette situazioni;
46. sottolinea l'importanza del partenariato energetico UE-Russia, facendo presente però che la Russia continua ad essere quasi totalmente dipendente dal mercato UE e da singoli grandi consumatori europei per le sue esportazioni di energia; sollecita l'UE a evidenziare gli aspetti di reciproca interdipendenza nel dialogo UE-Russia in materia di energia; richiama l'attenzione sul fatto che il partenariato energetico tra Russia e l'UE può basarsi soltanto sul principio di non discriminazione ed equo trattamento e su condizioni di mercato paritarie;
47. evidenzia che la Russia è già vincolata dal trattato sulla Carta dell'energia a norma del suo articolo 45(6); è convinto che, a prescindere dalla necessità che la Russia ratifichi la Carta europea dell'energia, l'UE dovrebbe negoziare un documento quadro formale sulle relazioni con la Russia in materia di energia nel contesto del futuro accordo di partenariato e cooperazione; ritiene che la mera trasposizione dei principi di detto trattato nel futuro accordo di partenariato e di cooperazione sia superflua, pur riconoscendo il valore aggiunto delle disposizioni che chiariscono o integrano gli obblighi contenuti nel trattato sulla Carta dell'energia, in particolare quelli contenuti nel Protocollo sul transito;
48. sottolinea che la ratifica del trattato sulla Carta dell'energia costituirebbe una dimostrazione visibile e tangibile dell'impegno della Russia a fornire energia in modo affidabile e a cooperare nel settore dell'energia in base a principi e valori comuni;
49. invita il Consiglio e la Commissione a fare uso della loro influenza per convincere la Russia ad impegnarsi a creare mercati aperti, equi e trasparenti per la produzione e la fornitura di energia; ritiene che la ratifica del trattato sulla Carta dell'energia e del protocollo sul transito da parte della Russia potrebbe influenzare positivamente il sostegno dell'Unione europea all'adesione della Russia all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC);
50. esprime preoccupazione per l'inefficienza generale del sistema energetico russo, sia in termini di esplorazione e trasporto che di uso industriale e domestico, che potrebbe avere importanti implicazioni per gli impegni di fornitura della Russia; invita la Commissione ad affrontare la questione della sua cooperazione tecnica con la Russia;
51. sottolinea che il principio dello sviluppo di tecnologie compatibili con l'ambiente ed efficienti sotto il profilo energetico deve essere inserito in un nuovo accordo tra l'UE e la Russia; evidenzia l'importanza di potenziare la cooperazione ambientale UE-Russia nel quadro della dimensione nordica, in particolare per quanto riguarda la regione artica;
52. invita la Commissione a chiedere, nell'ambito del dialogo con i principali fornitori di idrocarburi dell'UE, la parità di trattamento delle aziende europee, esclusivamente in base a criteri economici e senza alcuna interferenza di fattori politici nella definizione dei prezzi d'acquisto;
53. invita la Commissione ad elaborare una relazione sulle clausole di destinazione concernenti le forniture di gas, che impediscono di fatto la riesportazione del gas nell'ambito del mercato interno; invita altresì la Commissione a procedere alla soppressione delle clausole di questo tipo contenute nei contratti in materia di gas naturale conclusi sul mercato dell'Unione europea, in quanto vietate dal diritto dell'UE;
54. chiede che venga intensificato il dialogo con la Cina, l'India, il Brasile e con altri paesi emergenti e in via di sviluppo, al fine di costruire un mercato globale dell'energia stabile e prevedibile, basato su regole eque e trasparenti e che miri inoltre ad unire gli sforzi nella lotta contro il riscaldamento globale e il mantenimento dello sviluppo sostenibile;
55. chiede che vengano intensificate le relazioni con il Medio Oriente e il Nordafrica nel settore dell'energia; evidenzia l'importanza del futuro partenariato energetico UE-Africa, il cui avvio è previsto nel corso del Vertice UE-Africa, che si svolgerà il 7-8 dicembre 2007 a Lisbona, come una delle principali iniziative rientranti nella strategia comune UE-Africa; ritiene che il partenariato energetico dovrebbe contribuire a rafforzare il dialogo UE-Africa sull'accesso all'energia e la sicurezza energetica, incrementando gradualmente gli investimenti nelle infrastrutture energetiche, nelle energie rinnovabili e nell'efficacia energetica, estendendo l'utilizzo orientato allo sviluppo delle entrate petrolifere e del gas, promuovendo la trasparenza e inserendo i cambiamenti climatici nella cooperazione per l'energia e lo sviluppo;
56. invita la Commissione a promuovere una concorrenza equa a livello internazionale, operando, nell'ambito dell'OMC, a favore di regole specifiche sulla trasparenza del mercato dell'energia e, segnatamente, sulle misure che distorcono gli scambi;
57. raccomanda alla Commissione di valutare, in sede di OMC, la possibilità di negoziare accordi multilaterali per mercati specifici dell'energia, ad esempio i biocarburanti, e di informarne quanto prima il Parlamento;
58. invita la Commissione e il Consiglio ad ostacolare attivamente e risolutamente ogni tendenza oligopolistica, come il rischio che si crei un cartello del gas;
59. incoraggia gli Stati membri che fanno parte del G8 e la Commissione ad utilizzare detta sede per promuovere gli interessi energetici dell'Unione europea, anche nella formula G8+5 che riunisce produttori e consumatori di importanza fondamentale;
60. sottolinea l'importanza della proposta UE concernente il piano d'azione Gleneagles a sostegno dello sviluppo di tecnologie non inquinanti sotto forma di un nuovo Forum globale concernente la cooperazione sistematica e lo scambio di migliori pratiche tra Stati, regioni, megacittà e altri organismi pubblici con considerevoli livelli di consumo energetico;
61. appoggia tutte le misure destinate a rafforzare le iniziative tecniche multilaterali, quali la "Global Gas Flaring Reduction Partnership" (Partenariato per la riduzione della combustione di gas naturale a cielo aperto durante l'estrazione), l'Iniziativa a favore della trasparenza delle industrie estrattive (EITI), il Gruppo di azione finanziaria, gli "Equator Principles" della corporazione finanziaria internazionale (IFC) e l'Inogate;
62. sottolinea che una politica estera comune dell'Europa in materia di energia non è di per sé sufficiente e che occorre promuovere una politica comune europea dell'energia che includa una politica europea comune in materia di ricerca e tecnologie attinenti all'energia stessa;
63. invita il Consiglio a creare una strategia volta a proteggere dalle minacce terroristiche l'infrastruttura energetica critica ubicata all'interno dell'Unione europea e nelle sue immediate vicinanze;
64. esorta la Commissione ad avanzare proposte ai fini di una riforma normativa, ispirate alle migliori pratiche individuate in ogni Stato membro, in particolare ai fini di una piena disaggregazione degli assetti proprietari tra produzione di energia e trasmissione e distribuzione di energia, un controllo normativo nazionale più forte e indipendente nonché un migliore coordinamento dei regolatori a livello UE, onde favorire lo sviluppo di fonti energetiche nuove e rinnovabili, come pure un quadro chiaro per rafforzare gli investimenti nelle infrastrutture di trasmissione;
65. sottolinea che la creazione di reti energetiche interoperabili attraverso una rete energetica transeuropea ben coordinata contribuirà alla competitività dei mercati dell'elettricità e del gas, a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti e a incrementare la tutela dell'ambiente, così come a rafforzare la posizione dell'UE nei confronti dei paesi fornitori e di transito;
66. sottolinea che l'inquinamento derivante dallo sfruttamento delle risorse energetiche, in particolare il petrolio, può non solo causare danni ambientali gravi ed irreversibili, ma porre anche seri rischi alla sicurezza a livello regionale e mondiale, ad esempio in Medio oriente; chiede nuove misure di salvaguardia e investimenti in una maggiore sicurezza ed efficienza nello sfruttamento delle risorse energetiche;
67. chiede un dibattito pubblico inteso a sensibilizzare i cittadini dell'Unione europea alla questione di una politica estera comune dell'Europa in materia di energia e a sottolineare gli aspetti positivi di una tale politica, attraverso una campagna pubblica di informazione;
68. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
L'articolo 45, paragrafo 1, del trattato sulla Carta dell'energia stabilisce che gli Stati che hanno firmato ma che non hanno ratificato detto strumento applicano provvisoriamente la Carta durante il periodo che va dal momento della firma a quello della ratifica, a meno che non abbiano proceduto ad un opting-out a norma dell'articolo 45.