Risoluzione del Parlamento europeo del 27 settembre 2007 sulla Birmania
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Birmania e in particolare quella approvata il 6 settembre 2007(1),
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'Alleanza di tutti i monaci buddisti birmani ha guidato una massiccia ondata di manifestazioni pacifiche contro la giunta militare repressiva in Birmania e ha chiesto la liberazione della signora Aung San Suu Kyi e di altri prigionieri politici,
B. considerando che le manifestazioni si sono intensificate nonostante gli arresti e il timore di una reazione violenta da parte delle forze governative,
C. considerando che il 23 settembre 2007 il Dalai Lama ha rivolto un appello alle autorità birmane invitandole a evitare la violenza nei confronti di monaci buddisti e altri manifestanti,
D. considerando che il 20 settembre 2007 la situazione in Birmania è stata discussa solo brevemente in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,
1. plaude alla coraggiosa azione dei monaci birmani e di decine di migliaia di altri manifestanti pacifici contro il regime antidemocratico e repressivo al potere in Birmania e condanna apertamente la risposta brutale da parte delle autorità birmane;
2. ribadisce la richiesta di rilasciare immediatamente la signora Aung San Suu Kyi e di accordarle la piena libertà di movimento e di espressione;
3. esprime orrore di fronte all'uccisione di manifestanti pacifici, insiste affinché le forze di sicurezza rientrino alle loro baracche e chiede il riconoscimento della legittimità delle richieste che vengono avanzate, un'assistenza medica internazionale per i feriti e il rilascio dei manifestanti arrestati ed altri prigionieri politici;
4. chiede la fine dell'attuale processo costituzionale illegittimo e la sua sostituzione con una Convenzione nazionale pienamente rappresentativa che comprenda la Lega nazionale per la democrazia e altri partiti e gruppi politici;
5. chiede alla Cina e alla Russia di sostenere in pieno una chiara dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che condanni l'uso brutale della forza in Birmania e chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di incaricare il Segretario Generale delle Nazioni Unite di avviare un'azione al fine di agevolare la riconciliazione nazionale e una transizione alla democrazia in tale paese; chiede altresì all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di avviare un'azione adeguata;
6. invita il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a garantire che il Consigliere speciale delle Nazioni Unite, signor Ibrahim Gambari, possa svolgere al più presto la sua prevista visita in Birmania e goda d'illimitata libertà di movimento e di accesso;
7. invita il Consiglio dell'Unione europea a mettersi urgentemente in contatto con gli Stati Uniti, l'Associazione dei paesi del Sud-est asiatico (ASEAN) e altri membri della comunità internazionale al fine di preparare una serie coordinata di misure addizionali, comprese sanzioni economiche mirate, da adottare contro il regime birmano qualora faccia ricorso alla violenza e non reagisca alla richiesta di ripristinare la democrazia;
8. chiede alla Commissione europea di mettere a disposizione i mezzi opportuni nel quadro dello Strumento finanziario per la promozione della democrazia e i diritti umani nel mondo, al fine di sostenere attivamente il movimento a favore della democrazia e le ONG che si adoperano per il ripristino del buon governo in Birmania;
9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, ai governi dei paesi membri dell'ASEAN, alla Lega nazionale per la democrazia, al Consiglio per la pace e lo sviluppo e al Segretario Generale delle Nazioni Unite.