Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2007 sulla Somalia
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Somalia,
– viste le passate dichiarazioni dell'Alto Rappresentante dell'Unione europea per la politica estera e di sicurezza comune e Segretario generale del Consiglio dell'Unione europea Javier Solana e del Commissario Louis Michel,
– vista la dichiarazione firmata da 40 ONG internazionali e nazionali, in cui si esprime preoccupazione per la tragedia umanitaria che si consuma attualmente in Somalia,
– visto il piano di riconciliazione nazionale presentato nella risoluzione 1744 (2007) adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 20 febbraio 2007 all'indomani della vittoria dell'Etiopia sull'Unione delle corti islamiche,
– vista la convocazione del vertice UE-Africa per l'8 e 9 dicembre 2007 a Lisbona,
– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che almeno 80 persone sono rimaste uccise nei recenti scontri fra i ribelli dell'Unione delle corti islamiche e le forze alleate dell'Etiopia e del Governo federale transitorio (GFT),
B. considerando che in Somalia manca un governo funzionante dal crollo del regime di Said Barre nel 1991 e che da allora la situazione politica è contrassegnata da anarchia, lotte intestine fra clan rivali e banditismo,
C. considerando che secondo le stime dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, i recenti scontri fra l'Unione delle corti islamiche e le forze alleate dell'Etiopia e del GFT hanno provocato lo sfollamento di almeno 100 000 persone; che tali combattimenti hanno causato la morte di numerosi civili; che la sicurezza della popolazione che rimane desta grave preoccupazione;
D. considerando il deterioramento delle condizioni di sicurezza nella capitale somala Mogadiscio ha impedito alle ONG nazionali ed internazionali di far fronte alla tragedia umanitaria in atto e di reagire alle emergenze,
E. considerando che, secondo le stime dell'Unità d'Analisi della Sicurezza Alimentare, nelle aree rurali circa 30 000 bambini di età inferiore ai cinque anni soffrono di malnutrizione acuta e 10 000 di malnutrizione acuta grave con rischio di esito fatale se non riceveranno cura appropriate,
F. considerando che nella regione sono stati confermati casi di colera; che pertanto occorre adottare urgenti misure per fornire acqua potabile e impianti sanitari per gli sfollati interni (IDP) ed impedire in tal modo la diffusione della malattia,
G. considerando che, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (OCHA) in Somalia, sono circa 450 000 gli sfollati a seguito degli scontri verificatisi nel 2007, cifra che porta il numero complessivo delle persone sfollate in Somalia a oltre 850 000, di cui circa 400 000 dall'inizio della guerra civile negli anni '90,
H. è considerando che circa un milione e mezzo di somali, su una popolazione di 10 milioni di abitanti, necessitano di aiuti internazionali,
I. è preoccupato per il perdurare della guerra civile in Somalia e le relative implicazioni per la pace e il processo di riconciliazione nel paese nonché per la sicurezza e la stabilità dell'intero Corno d'Africa,
J. considerando che il primo ministro somalo Ali Mohamed Gedi ha rassegnato le sue dimissioni dopo una lunga contesa con il presidente Abdullahi Yusuf Ahmed; che tale episodio ha aggravato l'impasse politica che regna nel paese,
K. considerando che i ribelli dell'Unione delle corti islamiche hanno boicottato lo scorso mese una riunione di riconciliazione promossa dal governo transitorio; che il primo ministro etiopico Meles Zenawi ha dichiarato che le truppe etiopiche si ritireranno non appena la forza di pace dell'Unione africana farà ingresso a Mogadiscio,
L. considerando che i ribelli dell'Unione delle corti islamiche hanno escluso ogni contatto politico con il GFT fin quando l'esercito etiopico resterà in Somalia; che il perdurare dell'intervento dell'Etiopia complica ulteriormente la situazione nella regione al pari del presunto sostegno dato all'Unione delle corti islamiche da altri paesi, con specifico riferimento all'Eritrea,
M. considerando che gli autori della maggior parte dei delitti di giornalisti perpetrati nel 2007 restano sconosciuti e che finora i funzionari del governo somalo hanno sempre evitato non solo di condannare tali fatti, ma anche di indagare, arrestare ed incriminare i responsabili,
1. condanna vivamente le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani commessi da tutte le parti contendenti in Somalia; chiede la cessazione immediata delle ostilità; esige che tutte le fazioni in lotta si astengano da attacchi indiscriminati contro i civili e chiede che un comitato indipendente sia incaricato di indagare sui crimini di guerra e sulle violazioni dei diritti umani;
2. rammenta che la comunità internazionale e tutte le parti coinvolte nel presente conflitto hanno la responsabilità di proteggere la popolazione civile, di consentire l'inoltro degli aiuti e di salvaguardare lo spazio umanitario e la sicurezza degli operatori umanitari; chiede pertanto formalmente che vengano create immediatamente le giuste condizioni per rispondere adeguatamente alla tragedia umanitaria che si consuma in Somalia;
3. ammonisce che, se la comunità internazionale non adotterà rapidamente rigorose misure atte a stabilizzare e a migliorare progressivamente la situazione, sussiste il rischio reale che il conflitto somalo si trasformi in una guerra regionale con il coinvolgimento dell'intero Corno d'Africa;
4. invita la comunità internazionale ad intensificare e a sostenere gli sforzi diplomatici volti ad arrestare la violenza e propone un meccanismo permanente inteso a negoziare un immediato cessato il fuoco e a monitorarne il rispetto;
5. invita il GFT ad avviare insieme alle principali parti interessate somale un processo consultivo che porti alla nomina di un nuovo primo ministro; sollecita tutte le parti interessate somale a rinnovare i propri sforzi verso il dialogo politico e a mantenere il proprio impegno verso la ripresa del processo delineato dalla Carta federale transitoria della Repubblica di Somalia del 2004; sottolinea che solo il successo del dialogo e della riconciliazione potrà garantire elezioni libere ed eque nel 2009 ed instaurare in Somalia condizioni di pace e di stabilità durature;
6. chiede che sia posto termine a ogni intervento militare straniero in Somalia;
7. chiede il rafforzamento del ruolo della società civile – in particolare delle donne – nel processo di riconciliazione nazionale;
8. saluta con favore gli sforzi compiuti dall'Unione africana per costituire una forza di pace che coadiuvi il processo di riconciliazione, ma deplora il fatto che finora siano stati effettivamente dislocati solo 1 600 militari sugli 8 000 che l'Unione africana aveva accettato di inviare; chiede pertanto all'Unione africana di invitare i suoi Stati membri ad onorare i propri impegni e di contribuire così alla formazione della forza di pace; invita al riguardo l'Unione europea ad intensificare i propri sforzi volti a fornire il necessario supporto politico, finanziario e logistico al dislocamento delle truppe di pace dell'Unione africana e a compiere ogni altra iniziativa atta ad agevolare il processo di pace;
9. invita la comunità internazionale ad intensificare gli sforzi diplomatici verso la pace e la stabilità in Somalia, evitando interpretazioni troppo semplicistiche della minaccia del terrorismo nel Corno d'Africa, talora utilizzata per stornare l'attenzione dai problemi interni e spianare la strada all'intervento militare straniero;
10. reitera il proprio appello al Gruppo internazionale di contatto per la Somalia, composto da Unione africana, Nazioni Unite, Unione europea, Stati Uniti, Svezia, Norvegia, Italia, Tanzania e altri, ad incoraggiare gli sviluppi politici positivi e la fattiva cooperazione con gli attori presenti in Somalia per sostenere l'attuazione della Carta federale transitoria e relative istituzioni, instaurare una governance e una stabilità effettive e venire incontro alle preoccupazioni della comunità internazionali in merito al terrorismo;
11. invita la Comunità internazionale, e soprattutto l'Unione europea, a rafforzare l'assistenza umanitaria per gli sfollati interni e le persone bisognose di aiuti;
12. sollecita un'applicazione e un monitoraggio effettivo e rigoroso dell'embargo di armi imposto alla Somalia dall'ONU nel 1992 e che al momento viene virtualmente ignorato; chiede che gli autori delle violazioni dell'embargo di armi alla Somalia comincino ad essere chiamati in causa;
13. sottolinea in particolare l'urgente necessità di proteggere i giornalisti e condanna le vessazioni sistematiche a danno di questa categoria da parte del GFT, che ha chiuso le reti di informazione e ha omesso di indagare sulle uccisioni di giornalisti, compromettendo gravemente l'esercizio del giornalismo indipendente in Somalia; invita il GFT a far luce su tali fatti e a porre fine alle sue stesse azioni vessatorie contro i media;
14. invita il vertice UE-Africa ad esaminare con urgenza la grave situazione che regna attualmente in Somalia;
15. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai Segretari generali dell'Unione africana, delle Nazioni Unite e dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD), al Presidente del governo federale transitorio della Somalia, al governo dell'Etiopia e al parlamento panafricano.