Risoluzione del Parlamento europeo del 24 aprile 2008 sulla situazione nel Ciad
Il Parlamento europeo,
– viste le risoluzioni del Parlamento europeo del 27 settembre 2007 sull'operazione PESD in Ciad e nella Repubblica centrafricana(1) e del 13 dicembre 2007 sul Ciad orientale(2),
– vista la decisione 2008/101/PESC del Consiglio, del 28 gennaio 2008, relativa all'avvio dell'operazione militare dell'Unione europea nella Repubblica del Ciad e nella Repubblica centrafricana (EUFOR Tchad/RCA)(3),
– vista la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1778(2007) del 25 settembre 2007 che prevede lo schieramento di una presenza internazionale multidimensionale nel Ciad orientale e nella Repubblica centrafricana (RCA) nord orientale, inclusa la missione PESD EUFOR Tchad/RCA,
– vista la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1769(2007) del 31 luglio 2007 che fissa per un periodo iniziale di dodici mesi un'operazione ibrida dell'Unione africana/Nazioni Unite (AU/NU) in Darfur (UNAMID),
– visto l'accordo politico firmato tra la presidenza del Ciad e l'opposizione disarmata a N'Djamena il 13 agosto 2007 al fine di rafforzare il processo democratico in Ciad da parte di tutti i partiti politici ciadiani presenti nella maggioranza e nell'opposizione e per la preparazione delle elezioni legislative previste per il 2009,
– visto l'accordo di non aggressione firmato il 13 marzo 2008 a Dakar tra i Capi di Stato del Ciad e del Sudan a latere del vertice dell'Organizzazione della conferenza islamica e sotto gli auspici del Presidente Abdoulaye Wade (Senegal) e del Presidente Oner Bongo (Gabon),
– visto l'accordo di partenariato di Cotonou ACP-UE(4) in particolare il capitolo sull'aiuto umanitario e di emergenza,
– viste le convenzioni e gli strumenti internazionali sui diritti umani,
– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando con preoccupazione che dal 3 febbraio non si hanno più notizie di Ibni Oumar Mahamat Saleh, porta parola del coordinamento dei partiti politici dell'opposizione democratica, e di altri prigionieri politici,
B. preoccupato per l'arresto di semplici sostenitori dei partiti di opposizione e di leader dell'opposizione a seguito del tentativo dei ribelli di rovesciare il Presidente Idriss Déby Itno nel febbraio scorso,
C. considerando che il Presidente Deby ha utilizzato l'attuale conflitto con l'opposizione armata come copertura per arrestare pacifici leader dell'opposizione civile,
D. considerando che le forze di sicurezza del Ciad si sono macchiate di assassinii extragiudiziari, torture, arresti arbitrari rimasti impuniti e considerando che i difensori dei diritti umani e i giornalisti continuano a correre il rischio di essere imprigionati, sottoposti a processo e detenzione iniqui in violazione del diritto alla libertà di espressione,
E. considerando che il Presidente del Ciad ha approfittando dello stato di urgenza per abrogare con decreto la legge del 1994 sulla libertà di stampa e che i corrispondenti della stampa internazionale devono superare grandi difficoltà per assolvere al loro dovere di informazione,
F. considerando che il decreto presidenziale di creazione della commissione di inchiesta sugli avvenimenti del 2 e 3 febbraio 2008 non ha garantito l'indipendenza di questa commissione,
G. preoccupato della situazione della sicurezza nella regione orientale del Ciad che dal 2006 è peggiorata a seguito degli scontri tra le forze di sicurezza del Ciad e i ribelli e dalle incursioni delle milizie Janjaweed e dei gruppi armati dal Sudan, cui si aggiungono atti di banditismo e attacchi a organizzazioni umanitarie,
H. considerando che la soluzione alla crisi rende necessario affrontare la situazione alla radice in un processo di riconciliazione politica senza esclusioni, sostenuto dal popolo per raggiungere la pace, la sicurezza e lo sviluppo,
I. considerando che il nuovo Primo Ministro del Ciad, Youssouf Saleh Abbas, ha affermato di considerare prioritaria l'attuazione del summenzionato accordo del 13 agosto 2007, patrocinato dall'Unione europea,
J. considerando che la Coalizione dei partiti politici dell'opposizione democratica ha risposto favorevolmente al principio di un governo di larga intesa,
K. considerando i nuovi scontri di inizio aprile 2008 tra l'esercito governativo e le forze armate ribelli nella regione di Adé,
L. considerando i negoziati avviati a Tripoli tra i rappresentanti del governo e i rappresentanti dei ribelli,
M. considerando che vi sono già 250 000 profughi sudanesi che vivono in 12 campi nel Ciad orientale; considerando che nel febbraio di quest'anno quando la tensione è cresciuta nel Darfur vi è stato un ulteriore afflusso di almeno 12 000 nuovi profughi,
N. considerando che in Ciad vivono oltre 57 000 profughi della Repubblica Centroafricana, la grande maggioranza dei quali vive in quattro campi nel sud del paese; considerando che oltre a questi profughi nel Ciad orientale si trovano attualmente circa 180 000 profughi interni (IDP), che hanno dovuto scappare e continuano a scappare nel paese per sfuggire alla violenza tra etnie; considerando che lo spiegamento di EUFOR può contribuire a creare le condizioni per il rientro degli IDP senza tuttavia forzare la situazione,
O. considerando che tenuto conto dell'attuale situazione umanitaria e di sicurezza, lo spiegamento della missione EUFOR autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è diventata indispensabile senza dimenticare che l'ONU e l'Unione europea hanno la responsabilità di proteggere i civili in questa regione con tutti i mezzi necessari e di fornire aiuti umanitari nonché la sicurezza del personale umanitario,
P. considerando che vari gruppi di ribelli continuano ad occupare parte del territorio del Ciad e si trovano sui due lati della frontiera Ciad-Sudan,
Q. considerando che il Ciad ha accusato il Sudan di violare l'accordo di non aggressione, e di formare e armare i ribelli per lanciare nuovi attacchi contro il governo del Ciad; considerando che il governo sudanese nega qualsiasi coinvolgimento con i ribelli,
R. considerando che il gruppo di contatto creato con l'accordo di pace firmato a Dakar il 13 marzo 2008 in occasione del Vertice dell'Organizzazione della Conferenza islamica ha dovuto già riunirsi per esaminare le accuse portate dal governo del Ciad contro il governo del Sudan di sostenere i ribelli contro il Ciad,
S. considerando che è stata manifestata la disponibilità della Unione europea di svolgere il ruolo di mediatore nel conflitto,
T. considerando che oltre 4,5 milioni di persone nel Darfur e nel Ciad orientale attualmente hanno bisogno di aiuti umanitari e che le continue lotte stanno ostacolando le operazioni del Programma mondiale alimentare nel Ciad orientale, impedendo l'accesso a taluni campi profughi e ritardando le consegne di generi alimentari ad altri,
U. considerando che appena i conflitti del Sudan si sono riversati nel Ciad, la popolazione civile del Ciad ha sofferto violazioni dei diritti umani quali l'incendio e il saccheggio dei villaggi nella zona orientale nonché violenze e stupri delle donne,
V. considerando che l'instabilità della situazione politica e il conflitto armato nel Ciad aggrava la situazione dei profughi del Darfur, soprattutto dopo le recenti minacce del governo del Ciad di espellere altri profughi in arrivo dal Darfur,
W. considerando che finora sono stati raccolti meno del 20% dei 290 milioni di dollari chiesti nel 2008 con l'appello umanitario per il Ciad, proposto da otto agenzie dell'ONU e da 14 organizzazioni non governative,
X. considerando che il Programma alimentare mondiale si trova confrontato alla difficile sfida di approvvigionare i campi di rifugiati e i siti degli IDP con generi alimentari necessari per sei mesi prima dell'inizio della stagione delle piogge,
Y. considerando che il forte aumento dei prezzi dei generi alimentari rappresenta un'altra sfida per il Programma alimentare mondiale, così che questa agenzia avrà bisogno di un supporto ancora maggiore nei prossimi mesi per soddisfare le esigenze alimentari di questa regione,
Z. considerando che la protezione dei bambini deve costituire una priorità essenziale e che i bambini del Ciad sono vittime di gravi violazioni dei diritti umani: coscrizione e sfruttamento da parte di forze e gruppi armati, rapimenti per fini multipli, traffico di esseri umani, stupri e altre violenze sessuali, soprattutto per quanto riguarda le bambine,
AA. considerando che in Ciad soltanto il 20% dei bambini va a scuola mentre si valuta tra 7 000 e 10 000 il numero di bambini soldato, ragazzi cioè di età inferiore ai 18 anni,
1. garantisce la sua solidarietà al popolo del Ciad, in particolare alle vittime dell'attuale conflitto;
2. esprime la sua più grande preoccupazione sulla sorte di Ibni Oumar Mahamat Saleh, di cui non si hanno più notizie dal suo arresto il 3 febbraio 2008; ritiene come personalmente responsabili del suo stato di salute le autorità ciadiane cui chiede di prendere le misure necessarie perché sia messo immediatamente in libertà;
3. condanna la persecuzione e l'arresto arbitrario di politici e giornalisti dell'opposizione; invita il governo del Ciad a chiarire la situazione di qualsiasi politico dell'opposizione o giornalista ancora detenuto, e di trattarne la situazione conformemente ai principi a sostegno dello stato di diritto, a porre fine ad arresti arbitrari e portare in tribunale i responsabili ancora impuniti delle violazioni dei diritti umani;
4. ricorda che il governo del Ciad ha un obbligo internazionale di informare le rispettive famiglie del luogo dove sono detenuti i prigionieri politici;
5. chiede al governo del Ciad di rispettare tutti gli strumenti internazionali dei diritti umani di cui è firmatario;
6. ricorda che nessun membro del Parlamento dovrebbe essere imprigionato senza che ne sia prima stata revocata l'immunità;
7. sottolinea la necessità che la politica in Ciad diventi più rappresentativa in termini etnici e geografici; sottolinea che la crisi del Darfur non è responsabile di tutte le disgrazie del Ciad, in quanto è una situazione umanitaria emersa solo negli ultimi sei anni; sottolinea che il Ciad già da oltre quattro decenni soffre di problemi interni; denuncia qualsiasi tentativo da parte del governo del Ciad di usare il Sudan e il Darfur quale schermo per nascondere il dissenso politico all'interno del Ciad, prolungando il disordine politico nel paese;
8. invita tutti i partiti, in particolare il governo del Ciad, ad onorare i loro impegni di porre le basi per elezioni libere ed eque, in linea con gli standard internazionali, previste per il 2009;
9. ricorda che non è possibile trovare nessuna soluzione duratura senza un sincero processo di riconciliazione nazionale e dialogo globale, che associ tutti gli attori per una pace giusta e globale fondata sullo stato di diritto e su una vera democrazia; prende atto dell'intenzione espressa dal nuovo Primo ministro di attuare l'accordo del 13 agosto 2007;
10. ribadisce che un vero dialogo esauriente senza esclusioni all'interno del Ciad deve essere convocato quanto prima; sottolinea l'importanza di far confluire nel processo politico i gruppi di ribelli ed incoraggia tutte le parti, inclusi il governo del Ciad e l'Unione europea, a trovare il modo di negoziare con l'opposizione armata una volta che essa abbia accettato un cessate il fuoco pieno e incondizionato;
11. invita l'Unione africana ad agevolare un dialogo senza nessuna esclusione mirante a un processo di pace globale e alla preparazione di elezioni democratiche;
12. invita l'Unione europea a continuare a seguire l'attuazione dell'accordo del 13 agosto 2007 mirante ad una ripresa urgente di un processo di riconciliazione politico senza esclusioni che rispetti le regole democratiche;
13. ribadisce la sua opposizione di principio a qualsiasi tentativo di prendere il potere con le armi; condanna fermamente il continuare delle attività armate dei gruppi di ribelli in Ciad;
14. riconosce l'utilità della missione PESD EUFOR TCHAD/RCA per garantire con imparzialità e nella più rigida neutralità, la sicurezza dei campi profughi e rifugiati nonché delle organizzazioni umanitarie; si rammarica in termini della composizione delle truppe, EUFOR non rifletta sufficientemente la diversità dell'Unione europea e invita gli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto a dare il proprio contributo mettendo a disposizione truppe e materiali necessari, in modo da garantire il suo carattere europeo; invita gli Stati membri e il Consiglio a prendere in considerazione le prospettive di genere e dei diritti umani nell'attuazione della missione;
15. sottolinea che queste forze devono disporre e utilizzare tutti i mezzi necessari in piena osservanza dei diritti umani e del diritto umanitario internazionali, per proteggere la popolazione civile a rischio; invita tutte le forze coinvolte nel conflitto a osservare i diritti umani e il diritto umanitario, a far cessare tutti gli attacchi ai profughi, agli IDP e ai civili nelle zone interessate e a consentire alle agenzie umanitarie di aiutare la popolazione civile sofferente;
16. ribadisce la sua profonda preoccupazione per l'aggravarsi della seria situazione umanitaria e di sicurezza in Ciad ed invita la comunità internazionale ad aumentare i suoi aiuti in risposta all'appello umanitario del 2008 per il Ciad; sottolinea che i contributi dei donatori sono necessari con urgenza per garantire di completare gli acquisti nei prossimi mesi perché i generi alimentari raggiungano tempestivamente il Ciad orientale; sottolinea che questi fondi sono necessari almeno un anno in anticipo per venire incontro alle necessità urgenti;
17. è profondamente preoccupato dall'impatto negativo di questa crisi umanitaria sulla stabilità regionale; propone di convocare quanto prima una conferenza regionale internazionale per affrontare la complessità delle relazioni del Ciad con i suoi vicini;
18. in questo contesto invita i governi del Ciad e del Sudan a rispettare e a mantenere il loro accordo di non aggressione del 13 marzo 2008;
19. invita i governi del Ciad e del Sudan a far cessare immediatamente tutti gli aiuti ai gruppi armati nel Darfur e nel Ciad orientale, ad adempiere ai propri impegni impedendo ai gruppi armati di traversare la frontiera comune, a risolvere le divergenze con il dialogo politico prendendo tutte le misure necessarie per stabilizzare la situazione corrente;
20. chiede che conformemente alle disposizioni internazionali sui diritti dell'uomo vengano identificate, riferite, perseguite e punite le violazioni dei diritti dell'uomo, i crimini contro l'umanità, le violenze sessuali contro le donne e i bambini e la coscrizione forzata di uomini e bambini nei campi profughi e nei siti IDP;
21. sostiene la missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana e in Ciad (MINURCAT) incaricata di appoggiare il sistema giudiziario e penitenziario del Ciad e di formare la polizia del Ciad per la Protezione umanitaria incaricata di mantenere l'ordine nei campi dei rifugiati e nei siti IDP;
22. sottolinea l'importanza di una campagna di informazione pubblica che invii messaggi chiari perché l'EUFOR possa sensibilizzare non solo la popolazione locale ma anche le organizzazioni non governative al significato della sua presenza nella regione;
23. si dichiara deluso per il fatto che le truppe EUFOR non siano state inviate nella zona di Guereda che è una delle regioni più complicate dal punto di vista delle liti etniche e dell'afflusso dei profughi; si preoccupa che questa zona sia stata lasciata in un certo modo scoperta e chiede che le truppe EUFOR vi siano assegnate quanto prima per fornire sicurezza in questa zona pericolosa;
24. sottolinea che tutte le soluzioni al problema degli IDP nel Ciad deve tenere conto della popolazione locale stessa nonché del governo; suggerisce che i progetti di riconciliazione includano gli IDP e le popolazioni locali;
25. si compiace che la ricostruzione e la riabilitazione delle zone che accolgono i profughi e i rifugiati siano previste dal 10° Fondo europeo sviluppo;
26. sottolinea che i diritti umani devono essere incorporati nei sistemi educativi del Ciad e che piani di azione sull'educazione ai diritti umani per le scuole primarie e secondarie devono essere attuati quanto prima; nota che EUFOR potrebbe svolgere un ruolo per impedire la coscrizione dei bambini da parte dei ribelli, operando con i leader delle comunità per sensibilizzarli al pericolo che corrono i loro figli;
27. chiede che vengano smobilitati tutti i ragazzi di età inferiore ai 18 anni dall'esercito nazionale del Ciad, ad inclusione delle milizie di autodifesa e di tutti gli altri gruppi paramilitari che ricevono il sostegno del governo del Ciad, facendoli rientrare nelle loro famiglie o trasferendoli in opportune agenzie per la protezione dei minori;
28. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Unione africana, al Segretario generale delle Nazioni Unite, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare congiunta ACP-UE e ai Presidenti, ai governi e ai parlamenti del Ciad, della Repubblica centrafricana e del Sudan.