Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 20 maggio 2008 sulla proposta di decisione del Consiglio sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione (COM(2007)0803 PARTE V – C6-0031/2008 – 2007/0300(CNS))
(Procedura di consultazione)
Il Parlamento europeo,
– vista la proposta della Commissione al Consiglio (COM(2007)0803, PARTE V),
– visto l'articolo 128, paragrafo 2, del trattato CE, a norma del quale è stato consultato dal Consiglio (C6-0031/2008),
– visto l'articolo 51 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A6-0172/2008),
1. approva la proposta della Commissione quale emendata;
2. invita la Commissione a modificare di conseguenza la sua proposta, in conformità dell'articolo 250, paragrafo 2, del trattato CE;
3. invita il Consiglio ad informarlo qualora intenda discostarsi dal testo approvato dal Parlamento;
4. chiede al Consiglio di consultarlo nuovamente qualora intenda modificare sostanzialmente la proposta della Commissione;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la posizione del Parlamento al Consiglio e alla Commissione.
Testo della Commissione
Emendamento
Emendamento 1 Proposta di decisione Considerando 2
(2) L'esame dei programmi nazionali di riforma degli Stati membri, figurante nella relazione annuale della Commissione sui progressi compiuti e nel progetto di relazione comune sull'occupazione, mostra che gli Stati membri devono proseguire tutte le loro iniziative nei seguenti settori prioritari;
(2) L'esame dei programmi nazionali di riforma degli Stati membri, figurante nella relazione annuale della Commissione sui progressi compiuti e nel progetto di relazione comune sull'occupazione, mostra che gli Stati membri dovrebbero proseguire tutte le loro iniziative per realizzare la piena occupazione, aumentare la qualità occupazionale e le pari opportunità, conseguire la coesione sociale e affrontare i seguenti settori prioritari;
– attirare e trattenere nel mondo del lavoro un maggior numero di persone, accrescere l'offerta di manodopera e attualizzare i sistemi di protezione sociale,
– creare un numero maggiore di posti di lavoro di elevato valore qualitativo, attirare e trattenere in posti di lavoro di qualità un maggior numero di persone, accrescere l'offerta di manodopera, attualizzare i sistemi di protezione sociale e garantire mercati del lavoro inclusivi,
– migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese,
– migliorare la capacità di adattamento e la sicurezza dei lavoratori e delle imprese per promuovere un mercato del lavoro flessibile e sviluppare l'occupabilità dei lavoratori attraverso l'apprendimento permanente e il riconoscimento delle competenze acquisite,
– incrementare gli investimenti nel capitale umano, migliorando l'istruzione e le competenze.
– incrementare gli investimenti nel capitale umano, migliorando l'istruzione e le competenze e potenziando le possibilità di apprendimento permanente.
– promuovere la mobilità dei lavoratori sul mercato europeo del lavoro.
Emendamento 2 Proposta di decisione Considerando 3
(3) Secondo l'esame dei programmi nazionali di riforma, effettuato dalla Commissione, e le conclusioni del Consiglio europeo, occorre incentrarsi sull'attuazione effettiva e tempestiva, rivolgendo speciale attenzione agli obiettivi quantitativi e ai parametri di riferimento concordati, attenendosi alle conclusioni del Consiglio europeo.
(3) Secondo l'esame dei programmi nazionali di riforma, effettuato dalla Commissione, e le conclusioni del Consiglio europeo, occorre incentrarsi sul rafforzamento della dimensione sociale degli orientamenti per l'occupazione e sull'attuazione effettiva e tempestiva di questi ultimi, rivolgendo speciale attenzione agli obiettivi qualitativi e quantitativi e ai parametri di riferimento concordati, attenendosi alle conclusioni del Consiglio europeo.
Emendamento 3 Proposta di decisione Considerando 5
(5) Gli Stati membri devono tener conto degli orientamenti a favore dell'occupazione nel loro impiego dei finanziamenti comunitari programmati, in particolare quelli del Fondo sociale europeo.
(5) Gli Stati membri dovrebbero tener conto degli orientamenti a favore dell'occupazione nel loro impiego dei finanziamenti comunitari programmati, in particolare quelli del Fondo sociale europeo, del Fondo europeo per lo sviluppo regionale e del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione.
Emendamento 4 Proposta di decisione Considerando 6
(6) Data la natura integrata del pacchetto degli indirizzi di massima e degli orientamenti, gli Stati membri devonoattuare gli indirizzi di massima per le politiche economiche.
(6) Data la natura integrata del pacchetto degli indirizzi di massima e degli orientamenti, gli Stati membri dovrebberotener pienamente conto degli orientamenti per l'occupazione in sede di attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche.
Emendamento 5 Proposta di decisione Articolo 2 bis (nuovo)
Articolo 2 bis
1.Nell'attuare gli orientamenti di cui all'allegato gli Stati membri:
– tengono conto degli obiettivi connessi alla promozione di un elevato livello di occupazione, alla garanzia di un'adeguata protezione sociale, alla lotta contro l'esclusione sociale e a un elevato livello d'istruzione, formazione e protezione della salute umana, e
– mirano a combattere la discriminazione basata sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o la fede, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale;
2.Gli Stati membri garantiscono una maggiore interazione tra gli orientamenti e il metodo aperto di coordinamento sulla protezione sociale e l'inclusione sociale.
3.Gli Stati membri, in cooperazione con le parti sociali e nel rispetto delle tradizioni nazionali, esaminano le possibili modalità per migliorare il rispetto e l'attuazione dei principi e delle norme della legislazione sociale europea, degli accordi sociali e dei principi fondamentali della parità di trattamento e della non discriminazione e riferiscono in merito nei loro piani di azione nazionali.
Emendamento 6 Proposta di decisione Allegato – parte introduttiva – comma – 1 (nuovo)
Gli orientamenti per l'occupazione fanno parte degli orientamenti integrati per il periodo 2008-2010 che si fondano su tre pilastri: politiche macroeconomiche, riforme microeconomiche e politiche occupazionali. Tali pilastri contribuiscono congiuntamente al raggiungimento degli obiettivi della crescita sostenibile e dell'occupazione e al rafforzamento della coesione sociale.
Emendamento 7 Proposta di decisione Allegato – parte introduttiva – comma 1
Gli Stati membri, in cooperazione con le parti sociali, devono condurre le loro politiche allo scopo di conseguire gli obiettivi e di attuare le priorità per le azioni indicate qui di seguito, in modo che posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità sostengano un mercato inclusivo del lavoro. Rispecchiando la strategia di Lisbona, le politiche degli Stati membri promoveranno in misura equilibrata le seguenti finalità.
Gli Stati membri, in cooperazione con le parti sociali e con altri soggetti interessati e nel rispetto delle tradizioni nazionali, condurranno le loro politiche allo scopo di conseguire gli obiettivi e di attuare le priorità per le azioni indicate qui di seguito, in modo che posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità e una manodopera meglio formata e più specializzata sostengano un mercato inclusivo del lavoro. Rispecchiando la strategia di Lisbona, le politiche degli Stati membri promoveranno in misura equilibrata le seguenti finalità:
Emendamento 8 Proposta di decisione Allegato – parte introduttiva – comma 1 – trattino 1
– Piena occupazione: per sostenere la crescita economica e rafforzare la coesione sociale, è d'importanza vitale giungere alla piena occupazione e ridurre la disoccupazione e l'inattività. A tale scopo, sono necessarie politiche che intervengano contemporaneamente sulla flessibilità dei mercati del lavoro, l'organizzazione e le relazioni di lavoro, la sicurezza occupazionale e la sicurezza sociale.
– Piena occupazione: per sostenere la crescita economica e rafforzare la coesione sociale, è d'importanza vitale giungere alla piena occupazione e ridurre la disoccupazione e l'inattività. A tale scopo, sono necessarie politiche che intervengano contemporaneamente sulla flessibilità dei mercati del lavoro, l'organizzazione e le relazioni di lavoro, la conciliazione tra lavoro e vita familiare, la sicurezza occupazionale e la sicurezza sociale.
Emendamento 9 Proposta di decisione Allegato – parte introduttiva – comma 1 – trattino 2
– Miglioramento della qualità e della produttività sul posto di lavoro: le iniziative volte ad aumentare i tassi d'occupazione vanno di pari passo con l'obiettivo di rendere più attraenti i posti di lavoro, di migliorare la qualità sul posto di lavoro, di favorire l'incremento della produttività della manodopera, di ridurre la segmentazione e il numero dei lavoratori poveri. Si deve trarre pieno profitto dalle sinergie tra qualità sul posto di lavoro, produttività e occupazione.
– Miglioramento della qualità e della produttività sul posto di lavoro: le iniziative volte ad aumentare i tassi d'occupazione vanno di pari passo con l'obiettivo di rendere più attraenti i posti di lavoro, di migliorare la qualità sul posto di lavoro, di favorire l'incremento della produttività della manodopera e di ridurre la segmentazione, la disparità di genere e il numero dei lavoratori poveri. Si deve trarre pieno profitto dalle sinergie tra qualità sul posto di lavoro, produttività e occupazione.
Emendamento 10 Proposta di decisione Allegato – parte introduttiva – comma 2
Ai fini del progresso, è essenziale promuovere le pari opportunità e combattere le discriminazioni. In tutte le azioni che vengono intraprese si devono garantire l'integrazione di genere e la promozione della parità tra i sessi. Inoltre, in attuazione del patto europeo per la parità di genere, sono necessari particolari iniziative per ridurre in misura considerevole tutti i divari sul mercato del lavoro correlati al genere, il che aiuterà gli Stati membri ad affrontare la sfida demografica. Occorre rivolgere particolare attenzione anche alla situazione dei giovani, nell'ambito di un nuovo approccio intergenerazionale e in attuazione del patto europeo per la gioventù, promuovendo l'accesso all'occupazione per tutta la vita lavorativa. È inoltre necessario ridurre in grande misura i divari in termini occupazionali tra le categorie svantaggiate, comprese le persone disabili, e tra i lavoratori dei paesi terzi e i cittadini comunitari, in conformità degli eventuali obiettivi nazionali.
Ai fini del progresso, è essenziale promuovere le pari opportunità e combattere le discriminazioni. In tutte le azioni che vengono intraprese si devono garantire l'integrazione di genere e la promozione della parità tra i sessi. Inoltre, in attuazione del patto europeo per la parità di genere, sono necessari particolari iniziative per ridurre in misura considerevole tutti i divari sul mercato del lavoro correlati al genere, con particolare attenzione alla disparità retributiva, il che aiuterà gli Stati membri ad affrontare la sfida demografica. Occorre rivolgere particolare attenzione anche alla situazione dei giovani, nell'ambito di un nuovo approccio intergenerazionale e in attuazione del patto europeo per la gioventù, promuovendo l'accesso all'occupazione per tutta la vita lavorativa, anche per quanto riguarda i lavoratori più anziani. È inoltre necessario ridurre in grande misura i divari in termini occupazionali tra le categorie svantaggiate, comprese le persone disabili, e tra i lavoratori dei paesi terzi e i cittadini comunitari, in conformità degli eventuali obiettivi nazionali, il che aiuterà gli Stati membri ad affrontare la sfida demografica.
Emendamento 11 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 1
– attirare e trattenere nel mondo del lavoro un maggior numero di persone, accrescere l'offerta di manodopera e attualizzare i sistemi di protezione sociale;
– attirare e trattenere nel mondo del lavoro un maggior numero di persone facilitando la conciliazione tra lavoro e vita familiare, accrescere l'offerta di manodopera incrementando l'occupabilità, attualizzare i sistemi di protezione sociale e garantire mercati del lavoro inclusivi;
Emendamento 12 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 1 bis (nuovo)
– promuovere l'inserimento sociale attivo di tutti per combattere la povertà e l'esclusione sociale, garantendo un reddito decoroso e servizi sociali di qualità per favorire l'accesso al mercato del lavoro grazie a possibilità di occupazione e alla formazione professionale iniziale o continua;
Emendamento 13 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 2
– migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese;
– migliorare la capacità di adattamento e la sicurezza dei lavoratori e delle imprese;
Emendamento 14 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 3
– incrementare gli investimenti nel capitale umano, migliorando l'istruzione e le competenze.
– incrementare gli investimenti nel capitale umano, migliorando l'istruzione e le competenze, e adattare i sistemi di istruzione e di formazione alle nuove competenze richieste;
Emendamento 15 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 3 bis (nuovo)
– aumentare e migliorare gli investimenti in materia di ricerca, scienza e innovazione;
Emendamento 16 Proposta di decisione Allegato – comma dopo orientamento 17 – trattino 3 ter (nuovo)
– eliminare tutte le forme di discriminazione legata al sesso sul luogo di lavoro.
Emendamento 17 Proposta di decisione Allegato – sezione 1 – titolo
1. Attirare e trattenere nel mondo del lavoro un maggior numero di persone, accrescere l'offerta di manodopera e attualizzare i sistemi di protezione sociale
1. Attirare e trattenere nel mondo del lavoro di qualità un maggior numero di persone, accrescere l'offerta di manodopera, attualizzare i sistemi di protezione sociale e garantire mercati del lavoro inclusivi
L'aumento dei livelli occupazionali costituisce lo strumento più efficace per produrre crescita economica e promuovere economie favorevoli all'inserimento sociale, al tempo stesso offrendo sicurezza agli inabili al lavoro. In previsione del calo della popolazione in età lavorativa, è tanto più necessario adottare un nuovo approccio al lavoro basato sul ciclo di vita e attualizzare i sistemi d protezione sociale per assicurarne l'adeguatezza, la sostenibilità finanziaria e la rispondenza alle mutevoli esigenze della società. In particolare, si deve colmare il persistente divario in termini occupazionali tra donne e uomini, aumentare ancora il tasso di occupazione dei giovani e dei lavoratori anziani, nell'ambito del nuovo approccio intergenerazionale, e promuovere l'inclusione attiva di chi è più gravemente escluso dal mercato del lavoro. È inoltre necessario intensificare le azioni per migliorare la situazione dei giovani sul mercato del lavoro e per ridurre in misura considerevole la disoccupazione tra i giovani, il cui tasso, in media, è doppio rispetto al tasso totale di disoccupazione.
L'aumento dei livelli occupazionali costituisce lo strumento più efficace per produrre crescita economica e promuovere economie favorevoli all'inserimento sociale, al tempo stesso offrendo sicurezza agli inabili al lavoro. In previsione del calo della popolazione in età lavorativa, è tanto più necessario adottare un nuovo approccio al lavoro basato sul ciclo di vita e attualizzare i sistemi d protezione sociale per assicurarne l'adeguatezza, la sostenibilità finanziaria e la rispondenza alle mutevoli esigenze della società. In particolare, si deve colmare il persistente divario in termini occupazionali tra donne e uomini e affrontare le differenze salariali legate al sesso, aumentare ancora il tasso di occupazione dei giovani e dei lavoratori anziani, nell'ambito del nuovo approccio intergenerazionale, e promuovere l'inclusione attiva di chi è più gravemente escluso dal mercato del lavoro. È inoltre necessario intensificare le azioni per migliorare la situazione dei giovani sul mercato del lavoro, in particolare di quelli meno qualificati, e per ridurre in misura considerevole la disoccupazione tra i giovani, il cui tasso, in media, è doppio rispetto al tasso totale di disoccupazione.
Occorre creare le condizioni favorevoli allo sviluppo occupazionale, che si tratti della prima occupazione, del ritorno al lavoro dopo un'interruzione o della volontà di prolungare la vita lavorativa. La qualità dei posti di lavoro, in termini di retribuzione e altri benefici, le condizioni di lavoro, l'accesso alla formazione permanente e le prospettive di carriera, e anche il sostegno e gli incentivi derivanti dai sistemi di protezione sociale, hanno importanza capitale ai fini della flessicurezza. È necessario promuovere il lavoro per tutto l'arco della vita e conciliare le politiche del lavoro e della vita familiare, mediante infrastrutture per la custodia dei bambini. Un utile parametro di riferimento è provvedere tali infrastrutture, entro il 2010, per almeno il 90% dei bambini dai tre anni fino all'età scolastica e per almeno il 33% dei bambini di età inferiore a tre anni. L'aumento del tasso medio di occupazione dei genitori, in particolare dei genitori senza partner, richiede misure di sostegno alle famiglie. In particolare, gli Stati membri devono tener conto delle speciali esigenze dei genitori senza partner e delle famiglie numerose. Inoltre, per prolungare la vita lavorativa, entro il 2010 l'età media effettiva di pensionamento dovrebbe aumentare di cinque anni (rispetto alla media di 59,9 nel 2001) a livello UE. Gli Stati membri devono anche attuare provvedimenti sul piano sanitario e della prevenzione, per promuovere un sano stile di vita allo scopo di ridurre gli oneri delle malattie, incrementare la produttività dei lavoratori e prolungare la vita lavorativa.
Occorre creare le condizioni favorevoli allo sviluppo occupazionale, che si tratti della prima occupazione, del ritorno al lavoro dopo un'interruzione o della volontà di prolungare la vita lavorativa, anche attraverso un adeguato sviluppo del capitale umano e dell'ambiente sociale di lavoro. La qualità dei posti di lavoro, in termini di retribuzione e altri benefici, le condizioni di lavoro, l'accesso alla formazione permanente e le prospettive di carriera, e anche il sostegno e gli incentivi derivanti dai sistemi di protezione sociale, hanno importanza capitale ai fini della flessisicurezza. È necessario promuovere il lavoro per tutto l'arco della vita e conciliare le politiche del lavoro e della vita familiare, mediante infrastrutture per la custodia dei bambini. Un utile parametro di riferimento è provvedere tali infrastrutture, entro il 2010, per almeno il 90% dei bambini dai tre anni fino all'età scolastica e per almeno il 33% dei bambini di età inferiore a tre anni. L'aumento del tasso medio di occupazione dei genitori, in particolare dei genitori senza partner, richiede misure di sostegno alle famiglie. In particolare, gli Stati membri devono tener conto delle speciali esigenze dei genitori senza partner e delle famiglie numerose. Inoltre, per prolungare la vita lavorativa, entro il 2010 l'età media effettiva di pensionamento dovrebbe aumentare di cinque anni (rispetto alla media di 59,9 nel 2001) a livello UE. Gli Stati membri devono anche attuare provvedimenti sul piano sanitario e della prevenzione, per promuovere un sano stile di vita allo scopo di ridurre gli oneri delle malattie, incrementare la produttività dei lavoratori e prolungare la vita lavorativa.
L'attuazione del patto europeo per la gioventù dovrebbe contribuire anch'essa all'obiettivo del lavoro per tutto l'arco della vita, in particolare facilitando il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro.
L'attuazione del patto europeo per la gioventù, del patto europeo per la parità di genere e l'approvazione per quanto concerne la creazione dell'alleanza europea per le famiglie dovrebbero contribuire anch'esse all'obiettivo del lavoro per tutto l'arco della vita, in particolare facilitando il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Attraverso misure individualizzate, andrebbero offerte ai giovani con minori opportunità pari possibilità di inserimento sociale e professionale.
Orientamento n. 18: Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita, mediante:
Orientamento n. 18: Promuovere un approccio al lavoro basato sul ciclo di vita, mediante:
– un rinnovato impegno a creare percorsi occupazionali per i giovani e a combattere la disoccupazione giovanile, come richiesto dal patto europeo per la gioventù;
– un rinnovato impegno a creare percorsi occupazionali per i giovani e a combattere la disoccupazione giovanile, come richiesto dal patto europeo per la gioventù, lottando allo stesso tempo contro la discriminazione basata sul sesso;
– misure intese a garantire che le persone che conciliano lavoro e assistenza familiare non siano successivamente penalizzate in termini di pensioni o di prestazioni di sicurezza sociale;
– misure per il reinserimento lavorativo delle persone che perdono il lavoro in età adulta e azioni per eliminare la discriminazione basata sull'età, in particolare per gli ultraquarantenni, anche attraverso forme di autoimpiego e autorganizzazione;
– azioni risolute volte ad aumentare la partecipazione femminile e ridurre i divari tra uomini e donne in materia di occupazione, disoccupazione e retribuzione;
– azioni risolute volte ad aumentare la partecipazione femminile e ridurre i divari tra uomini e donne in materia di occupazione, disoccupazione e formazione professionale, per assicurare la parità di retribuzione e promuovere l'uguaglianza di genere, in particolare misure che rafforzino le pari opportunità e aumentino il tasso di occupazione femminile, come richiesto dal patto europeo per la parità di genere;
– un'attenzione particolare ai diversi effetti dei sistemi previdenziali su donne e uomini e revisione degli eventuali meccanismi previdenziali che incidono negativamente sulla partecipazione delle donne alla forza lavoro;
– migliore armonizzazione tra il lavoro e la vita privata e offerta di strutture accessibili e poco costose per la custodia dei bambini e per l'assistenza ad altre persone a carico;
– migliore armonizzazione tra il lavoro e la vita privata e familiare e offerta di strutture di qualità accessibili e poco costose per la custodia dei bambini e per l'assistenza ad altre persone a carico, compresi i regimi di congedo parentale e di altro tipo;
– particolare attenzione alla situazione delle donne e degli uomini che vogliono reinserirsi nella vita lavorativa dopo una pausa ed esame delle modalità per eliminare gradualmente gli ostacoli alla reintegrazione senza perdita di qualità del posto di lavoro;
– sostegno all'invecchiamento attivo, comprese adeguate condizioni di lavoro, miglioramento della situazione sanitaria (sul lavoro) e opportuni incentivi al lavoro e disincentivi al prepensionamento;
– sostegno all'invecchiamento attivo, comprese adeguate condizioni di lavoro, miglioramento della situazione sanitaria sul lavoro e opportuni incentivi al lavoro, incoraggiando i lavoratori a proseguire la vita attiva, se desiderano ritardare il pensionamento;
– moderni sistemi di protezione sociale, ivi incluse le pensioni e l'assistenza sanitaria, che siano adeguati sotto il profilo sociale, finanziariamente sostenibili e rispondenti alle mutevoli esigenze, in modo da sostenere i lavoratori, indurli a proseguire l'attività lavorativa e a prolungarne la durata.
– moderni sistemi di protezione sociale, ivi incluse le pensioni e l'assistenza sanitaria, che siano adeguati sotto il profilo sociale, finanziariamente sostenibili e rispondenti alle mutevoli esigenze, in modo da sostenere i lavoratori, indurli a proseguire l'attività lavorativa e a prolungarne la durata.
Vedere anche l'indirizzo di massima "Salvaguardare la sostenibilità delle finanze pubbliche e dell'economia, come base per l'incremento dell'occupazione" (n. 2).
Vedere anche l'indirizzo di massima "Salvaguardare la sostenibilità delle finanze pubbliche e dell'economia, come base per l'incremento dell'occupazione" (n. 2).
Emendamento 22 Proposta di decisione Allegato – sezione 1 – comma dopo orientamento 18
Politiche attive d'inclusione possono incrementare l'offerta di manodopera e rafforzare la coesione sociale e, per le categorie più svantaggiate, sono un mezzo possente per promuoverne l'integrazione nella società e sul mercato del lavoro. A chi perde il lavoro si deve offrire una nuova possibilità entro un ragionevole lasso di tempo: per i giovani questo lasso di tempo dovrà essere breve, per esempio al massimo quattro mesi entro il 2010, mentre per gli adulti dovrà essere al massimo di dodici mesi. Per i disoccupati da lungo tempo si devono condurre politiche che prevedano provvedimenti attivi sul mercato del lavoro, basandosi, come parametro di riferimento, su un tasso di partecipazione alla vita attiva del 25% nel 2010. La reintegrazione nella vita attiva dovrà avvenire tramite formazione, riqualificazione, offerta di un posto di lavoro o un altro provvedimento a favore dell'occupazione, eventualmente offrendo anche assistenza nella ricerca di un posto di lavoro. Agevolare l'accesso dei disoccupati al lavoro, prevenire la disoccupazione e assicurare che chi perde il lavoro rimanga in stretto contatto con il mercato del lavoro e abbia i requisiti per trovare un nuovo lavoro sono fattori essenziali per accrescere la partecipazione al mondo del lavoro e per combattere l'esclusione sociale. Il che è anche consono con l'approccio della flessisicurezza. Per conseguire tali obiettivi, si devono eliminare gli ostacoli che si frappongono all'accesso al mercato del lavoro, offrendo un'assistenza efficace nella ricerca di un posto di lavoro, agevolando l'accesso alla formazione, ad altri provvedimenti attivi d'integrazione nel mercato del lavoro ed a servizi di base poco costosi e assicurando a tutti un adeguato livello minimo di risorse. Al tempo stesso, questo approccio dovrà rendere proficua l'attività lavorativa per tutti i lavoratori ed eliminare le trappole della disoccupazione, della povertà e dell'inattività. Particolare attenzione va rivolta all'integrazione nel mercato del lavoro delle persone svantaggiate, inclusi i lavoratori meno qualificati, sviluppando i servizi sociali e l'economia sociale e creando nuove fonti di lavoro in risposta alle esigenze collettive. È essenziale combattere le discriminazioni, promuovere l'accesso dei disabili all'occupazione e favorire l'integrazione degli immigrati e delle minoranze.
Politiche attive d'inclusione possono incrementare l'offerta di manodopera e rafforzare la coesione sociale e, per le categorie più svantaggiate, sono un mezzo possente per promuoverne l'integrazione nella società e sul mercato del lavoro. A chi perde il lavoro si devono offrire possibilità di lavoro, di apprendimento, di formazione aggiuntiva o altre misure occupazionali entro un ragionevole lasso di tempo: per i giovani questo lasso di tempo dovrà essere breve, per esempio al massimo quattro mesi entro il 2010, mentre per gli adulti dovrà essere al massimo di dodici mesi. Per i disoccupati da lungo tempo si devono condurre politiche che prevedano provvedimenti attivi sul mercato del lavoro, basandosi, come parametro di riferimento, su un tasso di partecipazione alla vita attiva del 25% nel 2010. La reintegrazione nella vita attiva dovrà avvenire tramite formazione, riqualificazione, offerta di un posto di lavoro o un altro provvedimento a favore dell'occupazione, eventualmente offrendo anche assistenza nella ricerca di un posto di lavoro. Agevolare l'accesso dei disoccupati al lavoro, prevenire la disoccupazione e assicurare che chi perde il lavoro rimanga in stretto contatto con il mercato del lavoro e abbia i requisiti per trovare un nuovo lavoro sono fattori essenziali per accrescere la partecipazione al mondo del lavoro e per combattere l'esclusione sociale. Per conseguire tali obiettivi, si devono eliminare gli ostacoli che si frappongono all'accesso al mercato del lavoro, offrendo un'assistenza efficace nella ricerca di un posto di lavoro, agevolando l'accesso alla formazione, ad altri provvedimenti attivi d'integrazione nel mercato del lavoro ed a servizi di base poco costosi e assicurando a tutti un adeguato livello minimo di risorse, nel rispetto del principio dell'equa retribuzione affinché il lavoro sia economicamente conveniente. Al tempo stesso, questo approccio dovrà rendere proficua l'attività lavorativa per tutti i lavoratori e assicurare il rispetto del principio della parità retributiva per lavoro di pari valore, oltre ad eliminare le trappole della disoccupazione, della povertà e dell'inattività. Particolare attenzione va rivolta all'integrazione nel mercato del lavoro delle persone svantaggiate, inclusi i lavoratori meno qualificati, sviluppando i servizi sociali e l'economia sociale e creando nuove fonti di lavoro in risposta alle esigenze collettive. È essenziale combattere le discriminazioni, promuovere l'accesso delle donne e dei disabili all'occupazione e favorire l'integrazione degli immigrati e delle minoranze, valorizzando le migliori pratiche a livello locale come l'esperienza delle cooperative sociali e tutte le forme di responsabilità sociale di impresa.
– lo sviluppo di nuove fonti di lavoro nei servizi, per i privati e per le imprese, in particolare a livello locale.
– lo sviluppo di nuove fonti di lavoro nei servizi, per i privati e per le imprese, nel settore non profit e nell'economia sociale, in particolare a livello locale.
Emendamento 24 Proposta di decisione Allegato – sezione 1 – orientamento 19 bis (nuovo)
Orientamento 19 bis. Assicurare l'inserimento sociale attivo di tutti e combattere la povertà e l'esclusione sociale, garantendo un reddito decoroso e un miglior accesso a servizi sociali di qualità unitamente a un miglior accesso al mercato del lavoro grazie all'allargamento delle possibilità di occupazione e di formazione professionale iniziale o continua.
Emendamento 25 Proposta di decisione Allegato – sezione 1 – orientamento 20 – trattino 2 bis (nuovo)
– la promozione di modelli di partenariato tra i soggetti interessati in grado di incrementare il potenziale locale e regionale latente nelle diverse realtà locali, attraverso un'organizzazione di tipo aperto e partecipativo,
Emendamento 26 Proposta di decisione Allegato – sezione 1 – orientamento 20 – trattino 4 bis (nuovo)
– la prevenzione della fuga dei cervelli dalle regioni periferiche dell'Unione europea o dagli Stati membri mediante investimenti economici, sociali e strutturali a livello regionale;
Emendamento 27 Proposta di decisione Allegato – sezione 2 – titolo
2. Migliorare la capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese
2. Migliorare la capacità di adattamento e la sicurezza dei lavoratori e delle imprese (promuovendo la sicurezza del lavoro)
Emendamenti 28, 37 e 38 Proposta di decisione Allegato – sezione 2 – orientamento 21
Orientamento 21. Favorire al tempo stesso flessibilità e sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, tenendo debito conto del ruolo delle parti sociali:
Orientamento 21. Favorire al tempo stesso flessibilità e sicurezza occupazionale e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, tenendo debito conto del ruolo delle parti sociali e dei seguenti elementi fondamentali:
– accordi contrattuali flessibili e affidabili conclusi sulla base di un diritto del lavoro, di accordi collettivi e di un'organizzazione del lavoro moderni;
– strategie globali di apprendimento permanente per garantire l'adattabilità e l'occupabilità continua dei lavoratori, in particolare di quelli più vulnerabili;
– efficaci politiche attive del mercato del lavoro (ALMP) che prescindano da una politica attiva di prepensionamento, ma integrino maggiormente i lavoratori più anziani ed esperti nella vita professionale, in modo da aiutare le persone a far fronte ai rapidi cambiamenti, ridurre i periodi di disoccupazione e agevolare la transizione a nuovi lavori;
– sistemi di sicurezza sociale moderni che forniscano un adeguato sostegno al reddito, incoraggino l'occupazione e agevolino la mobilità sul mercato del lavoro.
Ciò comporta altresì:
– adeguando la legislazione in materia di lavoro, riesaminando se necessario i vari accordi contrattuali e le disposizioni relative alla durata del lavoro;
- l'adeguamento della legislazione in materia di lavoro, riesaminando se necessario i vari accordi contrattuali e le disposizioni relative alla durata del lavoro e garantendo alcuni diritti lavorativi basilari a prescindere dallo status occupazionale, allo scopo di promuovere relazioni di lavoro stabili;
– affrontando il problema del lavoro clandestino;
– l'applicazione di misure preventive, supportate da sanzioni, per affrontare il problema del lavoro clandestino, allo scopo di ridurre l'incidenza di forme di lavoro non legali, mediante il rafforzamento e lo sviluppo della capacità degli organi specializzati in materia di ispezione dei luoghi di lavoro;
– migliorando la capacità di anticipare e gestire positivamente i mutamenti, inclusa la ristrutturazione economica, in particolare i mutamenti correlati all'apertura degli scambi, per minimizzarne i costi sociali e agevolare il processo di adattamento;
– il miglioramento della capacità di anticipare e gestire positivamente i mutamenti, inclusa la ristrutturazione economica, in particolare i mutamenti correlati all'apertura degli scambi, per minimizzarne i costi sociali e agevolare il processo di adattamento;
– promovendo e diffondendo forme di organizzazione del lavoro innovatrici e adattabili, allo scopo di migliorare la qualità e la produttività sul lavoro, incluse la salute e la sicurezza;
– la promozione e la diffusione di forme di organizzazione del lavoro innovatrici e adattabili, allo scopo di migliorare la qualità e la produttività sul lavoro, incluse la salute e la sicurezza sul posto di lavoro e la messa a disposizione di alloggi decorosi per i disabili;
– sostenendo il passaggio da un posto di lavoro all'altro, tra l'altro promuovendo la formazione, il lavoro autonomo, la creazione d'imprese e la mobilità geografica.
– il sostegno al passaggio da un posto di lavoro all'altro, tra l'altro promuovendo la formazione, il lavoro autonomo, la creazione d'imprese e la mobilità geografica;
– una particolare attenzione agli ostacoli cui sono confrontate le donne quando costituiscono un'impresa o tentano di accedere a un'attività autonoma, nell'ottica di eliminare tali ostacoli.
Gli Stati membri dovrebbero attuare le proprie strategie in base ai principi comuni di flessicurezza adottati dal Consiglio.
Il coinvolgimento delle parti sociali nella messa a punto e nell'attuazione delle politiche di flessicurezza attraverso il dialogo sociale e la contrattazione collettiva riveste importanza cruciale.
Vedere anche l'indirizzo di massima "Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, strutturali e occupazionali" (n. 5).
Vedere anche l'indirizzo di massima "Favorire una maggiore coerenza tra politiche macroeconomiche, strutturali e occupazionali" (n. 5).
Emendamento 29 Proposta di decisione Allegato – sezione 2 – comma dopo orientamento 21
Per massimizzare la creazione di posti di lavoro, preservare la competitività e contribuire al quadro economico generale, l'evoluzione salariale dovrà andare di pari passo con la crescita della produttività nell'arco del ciclo economico e dovrà riflettere la situazione del mercato del lavoro. Si dovrà ridurre il divario retributivo tra i sessi. Particolare attenzione si dovrà rivolgere al basso livello retributivo in professioni e settori a tendenziale predominanza femminile e ai motivi che inducono a ridurre le retribuzioni per le professioni ed i settori nei quali la presenza femminile diviene preponderante. Per facilitare la creazione di posti di lavoro, specialmente ai bassi livelli retributivi, potrà essere necessario anche ridurre i costi del lavoro diversi dalle retribuzioni e modificare il cuneo fiscale.
Per massimizzare la creazione di posti di lavoro, preservare la competitività e contribuire al quadro economico generale, l'evoluzione salariale dovrà andare di pari passo con la crescita della produttività nell'arco del ciclo economico e dovrà riflettere la situazione del mercato del lavoro. Si dovrà ridurre il divario retributivo tra i sessi. Particolare attenzione si dovrà rivolgere al basso livello retributivo in professioni e settori a tendenziale predominanza femminile, riducendo il divario retributivo tra i sessi, e ai motivi che inducono a ridurre le retribuzioni per le professioni ed i settori nei quali la presenza femminile diviene preponderante. Per facilitare la creazione di posti di lavoro, specialmente ai bassi livelli retributivi, potrà essere necessario anche ridurre i costi del lavoro diversi dalle retribuzioni e modificare il cuneo fiscale.
– esortando la parti sociali a definire nell'ambito dei rispettivi settori di responsabilità un valido contesto per le trattative salariali in modo da tener conto delle sfide in materia di produttività e di mercato del lavoro a tutti i livelli pertinenti e da evitare i divari retributivi tra i sessi;
– esortando la parti sociali a definire nell'ambito dei rispettivi settori di responsabilità un valido contesto per le trattative salariali in modo da tener conto delle sfide in materia di produttività e di mercato del lavoro a tutti i livelli pertinenti, da garantire ai cittadini europei un potere d'acquisto sufficiente e da evitare i divari retributivi e un aumento delle disparità tra i sessi;
L'Europa ha bisogno d'investire di più e con maggiore efficacia nel capitale umano. In troppi casi l'incapacità di collocarsi sul mercato del lavoro, di rimanervi e di progredire è dovuta a una carenza di competenze o allo squilibrio tra domanda e offerta di competenze. Per favorire l'occupazione di uomini e donne in tutte le fasce d'età e per potenziare i livelli di produttività, l'innovazione e la qualità sul posto di lavoro, l'UE deve investire di più e con maggiore efficacia nel capitale umano e nell'apprendimento permanente, secondo il concetto della flessicurezza, a beneficio delle singole persone, delle imprese, dell'economia e della società.
L'Europa ha bisogno d'investire di più e con maggiore efficacia nel capitale umano. In troppi casi l'incapacità di collocarsi sul mercato del lavoro, di rimanervi e di progredire è dovuta a una carenza di competenze o allo squilibrio tra domanda e offerta di competenze. Per favorire l'occupazione garantendo pari opportunità per uomini e donne in tutte le fasce d'età, per potenziare i livelli di produttività, l'innovazione e la qualità sul posto di lavoro e per assistere i lavoratori ad adattarsi alle nuove condizioni causate dai rapidi mutamenti, l'Unione europea deve investire di più e con maggiore efficacia nel capitale umano e nella formazione professionale permanente, agevolando l'accesso alle varie forme di apprendimento permanente secondo il concetto della flessicurezza, a beneficio delle singole persone, delle imprese, dell'economia e della società.
Orientamento 23. Incrementare e migliorare gli investimenti nel capitale umano, mediante:
Orientamento 23. Incrementare le possibilità di apprendimento permanente e migliorare gli investimenti nel capitale umano, mediante:
– politiche inclusive d'istruzione e di formazione e azioni intese ad agevolare in misura considerevole l'accesso a corsi di avviamento professionale e agli studi secondari e superiori, inclusi l'apprendistato e la formazione imprenditoriale;
– politiche inclusive d'istruzione e di formazione e azioni intese ad agevolare in misura considerevole l'accesso a corsi di avviamento professionale e agli studi secondari e superiori, inclusi l'apprendistato e la formazione imprenditoriale e il riconoscimento dell'esperienza acquisita;
– riduzione in ampia misura dell'abbandono precoce degli studi;
– la massima riduzione possibile dell'abbandono precoce degli studi per evitare che i giovani lascino la scuola senza alcuna qualifica, il che comporta un elevato rischio di disoccupazione;
– strategie efficienti di apprendimento permanente aperte a tutti nell'ambito delle scuole, delle imprese, degli enti pubblici e delle famiglie, secondo gli accordi europei, inclusi adeguati incentivi e dispositivi di ripartizione dei costi, allo scopo di potenziare la partecipazione alla formazione permanente e alla formazione sul posto di lavoro durante tutto il ciclo lavorativo, in particolare a beneficio dei lavoratori poco qualificati e più anziani.
– strategie efficienti di apprendimento permanente aperte a tutti nell'ambito delle scuole, delle imprese, degli enti pubblici e delle famiglie, secondo gli accordi europei, inclusi adeguati incentivi e dispositivi di ripartizione dei costi, allo scopo di potenziare la partecipazione alla formazione permanente e alla formazione sul posto di lavoro durante tutto il ciclo lavorativo, in particolare a beneficio dei lavoratori poco qualificati e più anziani.
– la creazione delle premesse per un accesso più agevole delle donne all'istruzione, alla riqualificazione e all'apprendimento permanente, specialmente per quanto riguarda la formazione e l'acquisizione delle qualifiche necessarie per il percorso professionale.
Vedere anche l'indirizzo di massima "Incrementare e migliorare gli investimenti nel campo della R&S, in particolare da parte delle imprese private" (n. 7).
Vedere anche l'indirizzo di massima "Incrementare e migliorare gli investimenti nel campo della R&S, in particolare da parte delle imprese private" (n. 7).
Emendamento 33 Proposta di decisione Allegato – sezione 3 – comma dopo orientamento 23
Tuttavia, non basta porsi obiettivi ambiziosi e rialzare il livello degli investimenti di tutti gli operatori. Per garantire in concreto la corrispondenza tra domanda e offerta, i sistemi di apprendimento permanente devono essere poco costosi, accessibili e rispondenti alle mutevoli esigenze. È necessario adattare e i sistemi d'istruzione e di formazione e orientarli verso l'acquisizione di capacità, così da migliorarne l'adeguatezza al mercato del lavoro, la rispondenza alle esigenze dell'economia basata sulla conoscenza, l'efficacia e l'equità. Avvalersi delle TIC può essere utile per migliorare l'accesso all'apprendimento e per meglio configurarlo alle esigenze dei datori di lavoro e dei lavoratori. Inoltre, è necessaria una maggiore mobilità, a fini sia lavorativi sia di apprendimento, per avere accesso alle possibilità di lavoro su scala più ampia in tutto il territorio dell'Unione. Si devono quindi eliminare i rimanenti ostacoli alla mobilità all'interno del mercato del lavoro europeo, in particolare quelli relativi al riconoscimento, alla trasparenza e all'utilizzo delle qualifiche e dei risultati ottenuti con l'apprendimento, in particolare applicando il quadro europeo delle qualifiche. A sostegno delle riforme dei sistemi nazionali d'istruzione e di formazione, è importante servirsi dei riferimenti e degli strumenti concordati a livello europeo, come previsto nel programma di lavoro Istruzione e formazione 2010.
Tuttavia, non basta porsi obiettivi ambiziosi e rialzare il livello degli investimenti di tutti gli operatori. Per garantire in concreto la corrispondenza tra domanda e offerta, i sistemi di apprendimento permanente devono essere poco costosi, accessibili e rispondenti alle mutevoli esigenze. È necessario adattare i sistemi d'istruzione e di formazione e orientarli verso l'acquisizione di capacità, così da migliorarne l'adeguatezza al mercato del lavoro, la rispondenza alle esigenze dell'economia basata sulla conoscenza, l'efficacia e l'accessibilità e disponibilità in condizioni di equità. L'accesso all'istruzione e alla formazione per gli uomini e le donne di ogni età e il coordinamento tra la domanda di conoscenze e l'offerta di formazione e istruzione da parte del settore pubblico e privato dovranno essere accompagnati da un sistema di orientamento professionale lungo l'intero arco della vita. Avvalersi delle TIC può essere utile per migliorare l'accesso all'apprendimento e per meglio configurarlo alle esigenze dei datori di lavoro e dei lavoratori. Inoltre, è necessaria una maggiore mobilità, a fini sia lavorativi sia di apprendimento, per avere accesso alle possibilità di lavoro su scala più ampia in tutto il territorio dell'Unione. Si devono quindi eliminare i rimanenti ostacoli alla mobilità all'interno del mercato del lavoro europeo, in particolare quelli relativi al riconoscimento, alla trasparenza e all'utilizzo delle qualifiche e dei risultati ottenuti con l'apprendimento, in particolare applicando il quadro europeo delle qualifiche. A sostegno delle riforme dei sistemi nazionali d'istruzione e di formazione, è importante servirsi dei riferimenti e degli strumenti concordati a livello europeo, come previsto nel programma di lavoro Istruzione e formazione 2010.
Emendamento 34 Proposta di decisione Allegato – sezione 3 – orientamento 2 – trattino 1 bis (nuovo)
– promuovere la transizione delle tecniche educative e dei contenuti didattici fra le diverse generazioni di insegnanti;
Emendamento 35 Proposta di decisione Allegato – sezione 3 – orientamento 2 – trattino 3 bis (nuovo)
– garantire l'apprendimento delle lingue straniere nel quadro della formazione iniziale e della formazione permanente.
Emendamento 36 Proposta di decisione Allegato 1 bis (nuovo)
ALLEGATO 1 bis
Obiettivi e parametri di riferimento
Nel contesto della strategia europea per l'occupazione sono stati concordati i seguenti obiettivi e parametri di riferimento:
– prima del termine di 4 mesi di disoccupazione nel caso dei giovani e di 12 mesi nel caso degli adulti, ad ogni disoccupato è offerta la possibilità di reinserirsi attraverso corsi di formazione, aggiornamento, praticantato, un nuovo lavoro o altre misure occupazionali, in combinazione, se del caso, con un'assistenza continua per trovare lavoro;
– il 25% dei disoccupati di lunga durata dovrebbero partecipare entro il 2010 ad una misura attiva sotto forma di corsi di formazione, aggiornamento, praticantato o altre misure occupazionali al fine di raggiungere la media dei tre Stati membri più avanzati;
– le persone che cercano lavoro in tutta l'Unione europea possono consultare tutti gli avvisi di posto vacante pubblicati dai servizi occupazionali degli Stati membri, onde facilitare la mobilità di coloro che sono alla ricerca di un'occupazione sul mercato europeo del lavoro;
– un aumento di cinque anni, a livello europeo, dell'età media effettiva di uscita dal mercato del lavoro entro il 2010 (rispetto ai 59,9 anni del 2001);
– la fornitura di assistenza all'infanzia per almeno il 90% dei bambini tra i 3 anni e l'età scolare e per almeno il 33% dei bambini al di sotto dei 3 anni di età entro il 2010;
– un tasso percentuale medio nell'Unione europea non superiore al 10% per quanto concerne i ragazzi che abbandonano prematuramente la scuola;
– almeno l'85% dei giovani di 22 anni dell'Unione europea dovrebbe avere completato entro il 2010 l'istruzione secondaria superiore;
– il livello medio nell'Unione europea di partecipazione all'apprendimento permanente dovrebbe essere di almeno il 12,5% della popolazione adulta attiva (tra i 25 e i 64 anni di età).