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RC-B6-0271/2008

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Giovedì 22 maggio 2008 - Strasburgo
Libano
P6_TA(2008)0228RC-B6-0271/2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 22 maggio 2008 sulla situazione in Libano

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente, in particolare quelle del 16 gennaio 2003, sulla conclusione di un Accordo di associazione con la Repubblica libanese(1), del 10 marzo 2005, sulla situazione in Libano(2), del 7 settembre 2006, sulla situazione in Medio Oriente(3), e del 12 luglio 2007 sul Medio Oriente(4), e vista la sua posizione del 29 novembre 2007 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa alla concessione di un'assistenza macrofinanziaria al Libano(5),

–   viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1559 (2004), 1636 (2005), 1680 (2006), 1701 (2006) e 1757 (2007),

–   visto l'Accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica libanese, dall'altra(6) (Accordo di associazione),

–   vista la decisione 2007/860/CE del Consiglio, del 10 dicembre 2007, relativa alla concessione di un'assistenza macrofinanziaria al Libano(7),

–   vista la dichiarazione sulla situazione in Libano resa il 16 maggio 2008 dall'Alto Rappresentante dell'Unione europea, Javier Solana,

–   vista la dichiarazione sul Medio Oriente resa il 14 marzo 2008 dalla Presidenza a nome dell'Unione europea,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   dichiarandosi estremamente allarmato per l'escalation della violenza in Libano e profondamente preoccupato per la situazione istituzionale venutasi a creare nel paese a seguito della mancata elezione del Presidente della Repubblica,

B.   considerando che i recenti scontri violenti tra le milizie Hezbollah e altre milizie, verificatisi a Beirut e in altre parti del Libano a seguito delle decisioni adottate dal governo libanese il 6 maggio 2008, e gli episodi di violenza successivi alla destituzione del generale responsabile della sicurezza dell'aeroporto e al divieto dei sistemi di comunicazione di Hezbollah hanno provocato la morte di decine di persone e il ferimento di altre centinaia,

C.   considerando che, per far cessare gli scontri, il governo libanese ha revocato le decisioni all'origine delle violenze e affidato la soluzione della crisi all'esercito libanese,

D.   considerando che il Parlamento libanese ha smesso di esercitare il suo ruolo costituzionale ancora prima del novembre 2007, data alla quale è scaduto il mandato del Presidente della Repubblica, e che il paese è in preda alla paralisi istituzionale, con gravi conseguenze per il funzionamento della democrazia,

E.   considerando che Hezbollah non è soltanto un partito politico dell'opposizione bensì anche un gruppo armato che controlla buona parte del territorio libanese, in particolare quella popolata dalle comunità sciite,

F.   considerando che, sulla base dell'iniziativa promossa dalla Lega degli Stati arabi, il 15 maggio 2008 le parti coinvolte hanno raggiunto un accordo sulla cessazione immediata degli scontri armati, sulla ripresa del dialogo nazionale sulle questioni del governo di unità nazionale e della nuova legge elettorale e sul ripristino della normalità e il ritorno alla situazione precedente agli scontri,

G.   considerando che l'attuale impasse politica in Libano sta paralizzando il normale funzionamento del paese, che questa crisi politica costituisce una grave minaccia per la fragile stabilità del Libano e dell'intera regione e che un Libano stabile, pienamente sovrano, unito e democratico è di fondamentale importanza per la stabilità e lo sviluppo pacifico dell'intero Medio Oriente,

H.   considerando che il Libano è un paese con forti legami storici, culturali ed economici con l'Europa ed è un importante partner dell'Unione europea in Medio Oriente; considerando anche che un Libano pienamente sovrano e democratico può svolgere un ruolo cruciale per lo sviluppo di un saldo partenariato euromediterraneo,

I.   considerando che l'articolo 2 dell'Accordo di associazione sancisce che le relazioni tra le Parti, così come tutte le disposizioni dell'accordo stesso, devono essere fondate sul rispetto dei principi democratici e dei diritti umani fondamentali enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, cui si ispira la loro politica interna e internazionale e che costituisce un elemento essenziale dell'accordo; considerando altresì che il Consiglio di Associazione può prendere le misure necessarie, nel quadro del dialogo politico regolare previsto dall'accordo, per promuovere la cooperazione tra il Parlamento europeo e il Parlamento libanese,

J.   considerando che la risoluzione 1757 (2007) del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha istituito un tribunale internazionale per processare i responsabili dell'assassinio dell'ex Primo ministro Rafik Hariri e di altri omicidi politici in Libano,

K.   considerando che il Libano si trova tuttora ad affrontare importanti sfide finanziarie ed economiche; che il 4 gennaio 2007 le autorità libanesi hanno approvato un vasto programma di riforme socioeconomiche; che l'Unione europea ha offerto assistenza macro-finanziaria per 80 milioni EUR, al fine di sostenere gli sforzi interni di ricostruzione post-bellica del Libano e di consentire una ripresa economica sostenibile, alleviando in tal modo i vincoli finanziari che pesano sul programma economico del governo,

L.   considerando che oltre 300 mila profughi palestinesi vivono ancora in condizioni di indigenza in territorio libanese e che gli episodi di violenza e gli scontri con l'esercito occorsi in alcuni campi di profughi palestinesi hanno contribuito a rendere ancora più tesa la situazione nel paese,

M.   considerando che resta ancora irrisolta la questione dell'integrità territoriale delle fattorie di Sheeba,

1.   si compiace dell'accordo raggiunto a Doha sull'elezione del generale Michel Sleiman a Presidente della Repubblica nei prossimi giorni, la creazione di un nuovo governo di unità nazionale e l'adozione della legge elettorale; chiede alle parti dell'accordo di attuarlo pienamente; sottolinea l'importanza della reazione positiva da parte della comunità internazionale; si congratula con i partiti libanesi per l'accordo e con lo Stato del Qatar e la Lega degli Stati arabi per la riuscita mediazione;

2.   sottolinea l'importanza della stabilità, della sovranità, dell'indipendenza, dell'unità e dell'integrità territoriale del Libano e rileva che la stabilità politica del paese dovrebbe basarsi sul ripristino di un clima di fiducia fra tutte le parti, sulla rinuncia alla violenza e sul rifiuto di ogni influenza esterna;

3.   si compiace per il contributo positivo fornito dall'esercito e dai servizi di sicurezza nel porre fine ai recenti sviluppi; invita tutte le parti coinvolte a sostenere l'esercito libanese affinché garantisca di pieno diritto la capacità operativa, la sicurezza, l'ordine, la sovranità e la stabilità del Libano;

4.  .4. ritiene pertanto che la sicurezza del paese e di tutti i libanesi presupponga il disarmo di tutti i gruppi armati, in particolare degli Hezbollah, nonché il controllo del traffico di armi verso il Libano; considera di vitale importanza che tutte le armi importate in Libano siano destinate esclusivamente all'esercito ufficiale libanese; ribadisce al riguardo l'invito rivolto al governo libanese ad esercitare la piena sovranità e un controllo efficace delle frontiere e del territorio dello Stato, in cooperazione con la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (UNIFIL); esorta tutte le parti, in tale contesto, a rinunciare alla violenza, ad accettare pienamente le regole della democrazia e a riconoscere tutte le autorità e le istituzioni statali democraticamente elette, indipendentemente dall'affiliazione e origine etnica, religiosa o politica;

5.   ricorda che l'Accordo di associazione prevede un dialogo politico fra il Parlamento europeo e il Parlamento libanese attraverso lo sviluppo della cooperazione politica tra le due istituzioni;

6.   ribadisce l'importanza del ruolo svolto dall'UNIFIL; ritiene indispensabile che il governo libanese eserciti la piena sovranità e un controllo efficace delle frontiere e del territorio del paese per quanto riguarda tutte le attività che rientrano sotto la giurisdizione dello Stato, in modo da garantire la sicurezza del paese e dei suoi cittadini;

7.   invita nuovamente tutte le parti in causa a sostenere il lavoro del tribunale internazionale incaricato di processare i responsabili dell'assassinio dell'ex Primo ministro Rafik Hariri e di altri omicidi politici in Libano ed esorta la Siria a collaborare pienamente con il tribunale;

8.   sollecita il governo libanese a compiere ogni sforzo per porre fine ad ogni discriminazione nei confronti dei profughi palestinesi e rinnova il suo appello alla comunità internazionale affinché intensifichi l'assistenza onde pervenire a una soluzione duratura;

9.   invita la Siria ad astenersi da ogni interferenza suscettibile di incidere negativamente sugli affari interni del Libano e a svolgere un ruolo costruttivo nella ricerca di una soluzione che assicuri stabilità al paese; rivolge un appello all'Iran e alla Siria affinché svolgano un ruolo costruttivo; invita tutte le parti interessate ad attenersi alle risoluzioni 1559/2004 e 1701/2006 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per quanto riguarda il rispetto dell'indipendenza, della sovranità, della sicurezza e della stabilità del Libano e ricorda il divieto di vendere armi alle milizie armate;

10.   ribadisce il suo appoggio alla volontà dell'Unione europea di assistere il Libano nell'opera di ristrutturazione economica; invita il Consiglio e la Commissione a proseguire gli sforzi a sostegno della ricostruzione e della ripresa economica del Libano, nonché a collaborare più strettamente con la società civile del paese, al fine di promuovere l'ulteriore democratizzazione del Libano;

11.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, all'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale della Lega degli Stati arabi, all'inviato del Quartetto per il Medio Oriente, al Presidente dell'Assemblea parlamentare euromediterranea, al governo e al Parlamento libanese e al Presidente e al governo siriano e al governo e al parlamento dell'Iran.

(1) GU C 38 E del 12.2.2004, pag. 307.
(2) GU C 320 E del 15.12.2005, pag. 257.
(3) GU C 305 E del 14.12.2006, pag. 236.
(4) Testi approvati, P6_TA(2007)0350.
(5) Testi approvati, P6_TA(2007)0550.
(6) GU L 143 del 30.5.2006, pag. 2.
(7) GU L 337 E del 21.12.2007, pag. 111.

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