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Procedura : 2008/2608(RSP)
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B6-0347/2008

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P6_TA(2008)0364

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Giovedì 10 luglio 2008 - Strasburgo
Situazione in Zimbabwe
P6_TA(2008)0364B6-0347/2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 sulla situazione in Zimbabwe

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sullo Zimbabwe, in particolare quella del 24 aprile 2008(1),

–   vista la posizione comune del Consiglio 2008/135/PESC(2), del 18 febbraio 2008, che proroga fino al 20 febbraio 2009 le misure restrittive nei confronti dello Zimbabwe imposte in base alla posizione comune 2004/161/PESC(3),

–   viste le conclusioni del Consiglio sullo Zimbabwe adottate il 29 aprile 2008 e il 26 e 27 maggio 2008,

–   vista la risoluzione sul prossimo ballottaggio elettorale in Zimbabwe approvata dalla Commissione africana per i diritti umani e dei popoli (la Commissione africana) in occasione della sua 43a sessione ordinaria che si è tenuta a Ezulwini (Regno dello Swaziland) dal 7 al 22 maggio 2008,

–   vista la relazione della missione di osservazione elettorale del Parlamento panafricano sulle elezioni armonizzate nella Repubblica dello Zimbabwe del 29 marzo 2008,

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo del 19 e 20 giugno 2008, in cui si riafferma la disponibilità dell'Unione europea a prendere misure aggiuntive contro i responsabili delle violenze,

–   vista la dichiarazione preliminare della missione di osservazione elettorale della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) sul ballottaggio delle elezioni presidenziali in Zimbabwe e sulle elezioni suppletive della Camera dei rappresentanti del 29 giugno 2008,

–   vista la dichiarazione interinale della missione di osservazione elettorale del Parlamento panafricano sul ballottaggio delle elezioni presidenziali e sulle elezioni parlamentari suppletive in Zimbabwe del 30 giugno 2008,

–   vista la dichiarazione preliminare della missione di osservazione elettorale dell'UA in Zimbabwe del 29 giugno 2008,

–   vista la risoluzione sullo Zimbabwe adottata in occasione dell'11° vertice dell'Unione africana che si è tenuto a Sharm el-Sheikh, Egitto, dal 30 giugno al 1° luglio 2008,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.   considerando che il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Zimbabwe si è tenuto il 27 giugno 2008, nonostante il ritiro del candidato Morgan Tsvangirai a seguito dell'intensificarsi delle violenze e delle restrizioni nei confronti del partito di opposizione e dei suoi sostenitori,

B.   considerando che gli osservatori della SADC, del Parlamento panafricano e dell'Unione africana hanno dichiarato che lo svolgimento del ballottaggio è stato compromesso da atti di violenza, non ha rispettato gli standard dell'Unione africana (UA) e della SADC e non ha rispecchiato la volontà del popolo,

C.   considerando che il 29 marzo 2008 si sono tenute le elezioni della Camera dei rappresentanti e del Senato dello Zimbabwe, del Presidente e degli organi di governo locale,

D.   considerando che, secondo i risultati ufficiali resi noti dalla commissione elettorale dello Zimbabwe, il partito di opposizione "Movimento per il cambiamento democratico" (MDC) ha ottenuto la maggioranza dei seggi alla Camera dei rappresentanti, mentre Morgan Tsvangirai ha ottenuto il 47,9% e Robert Mugabe ha ottenuto il 43.2% dei suffragi nelle elezioni presidenziali,

E.   considerando che la pubblicazione dei risultati delle elezioni presidenziali è stata ritardata per molte settimane, compromettendo in tal modo la credibilità e la trasparenza del processo elettorale,

F.   considerando che prima del ballottaggio Robert Mugabe aveva dichiarato che il partito di opposizione MDC non avrebbe mai governato in Zimbabwe e di essere pronto a lottare per impedirgli di prendere il potere,

G.   considerando che nel periodo immediatamente precedente al secondo turno delle elezioni presidenziali, attivisti e sostenitori dell'opposizione sono stati vittime di violenze, torture, intimidazioni e arresti arbitrari con l'appoggio del governo e che, secondo l'MDC, almeno 86 dei suoi sostenitori sono stati uccisi e 200.000 sono stati sfollati dalle loro case,

H.   considerando che Morgan Tsvangirai è stato più volte arrestato durante la compagna elettorale, è stato inseguito da soldati armati ed è stato costretto a rifugiarsi presso l'Ambasciata olandese ad Harare,

I.   considerando che il 12 giugno 2008 il Segretario generale dell'MDC, Tendai Biti, è stato arrestato e accusato di sovversione e tradimento,

J.   considerando che i mezzi di comunicazione dello Stato hanno proibito la propaganda elettorale dell'MDC, impedendo in tal modo lo svolgimento di una campagna elettorale libera ed equa; considerando inoltre che il raduno elettorale dell'MDC, previsto per il 22 giugno 2008 ad Harare, è stato ostacolato da sostenitori violenti del ZANU-PF (Zimbabwe African National Union - Patriotic Front),

K.   considerando che il 24 giugno 2008 il Presidente dell'ANC, Jacob Zuma, ha affermato che la situazione in Zimbabwe è "fuori controllo" chiedendo l'intervento urgente delle Nazioni Unite e della SADC,

L.   considerando che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha finalmente condannato all'unanimità la campagna di violenza condotta dal governo dello Zimbabwe, ma non ha tuttavia dichiarato illegittime queste elezioni a causa dell'obiezione opposta dal Sudafrica,

M.   considerando che l'UA non ha convenuto orientamenti o un calendario preciso per l'avvio e il termine dei negoziati e che, oltretutto, le divisioni all'interno della SADC rendono improbabile un dialogo,

N.   considerando che si sono verificati casi di molestie e intimidazioni nei confronti di giornalisti e che è stato vietato l'ingresso di giornalisti stranieri nel paese,

O.   considerando che la polizia ha arrestato arbitrariamente attivisti della società civile, inclusi membri di gruppi civici di diverse chiese, e che varie ONG e agenzie umanitarie hanno dovuto sospendere le loro attività,

P.   considerando che la "diplomazia silenziosa" del Presidente del Sud Africa, Thabo Mbeki, che dura ormai da anni, non ha purtroppo prodotto risultati tangibili per quanto riguarda la situazione politica in Zimbabwe e che la sua evidente simpatia per Robert Mugabe alla fine ha portato al rifiuto da parte dell'opposizione in Zimbabwe di accettarlo quale mediatore,

Q.   considerando che la crisi in Zimbabwe sta avendo ripercussioni sui paesi limitrofi, in particolare il Sudafrica,

R.   considerando che, in base a una relazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura e del Programma alimentare mondiale, si stima che circa 2 milioni di persone soffriranno la fame tra luglio 2008 e settembre 2008 in Zimbabwe, e che questo numero è destinato ad aumentare a 5,1 milioni da gennaio a marzo 2009,

S.   considerando che un bambino su dieci in Zimbabwe muore prima di aver compiuto il quinto anno di età e che l'aspettativa media di vita è di 37 anni per gli uomini e di 34 anni per le donne,

1.   sottolinea che le elezioni del 27 giugno 2008 non possono essere considerate legittime e accoglie con favore la dichiarazione della Presidenza del Consiglio del 28 giugno 2008 in cui si afferma chiaramente questa posizione;

2.   condanna fermamente la campagna di violenza contro l'opposizione politica, attuata con l'appoggio del governo prima del secondo turno delle elezioni presidenziali, che ha portato all'uccisione, all'arresto arbitrario e ad attacchi nei confronti di attivisti e sostenitori dell'opposizione nonché di difensori dei diritti umani;

3.   ritiene che la campagna di violenze, minacce e intimidazioni contro l'opposizione abbia reso impossibile un ballottaggio presidenziale libero ed equo in Zimbabwe, come è stato ampiamente riconosciuto dalla comunità internazionale, inclusi gli osservatori elettorali e i leader africani;

4.   accoglie con favore la dichiarazione presidenziale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui si condanna lo svolgimento delle elezioni presidenziali in Zimbabwe;

5.   si compiace del comunicato dei leader del G8, dell'8 luglio 2008, sullo Zimbabwe, particolarmente per quanto concerne il loro rifiuto di riconoscere la legittimità di qualsiasi governo che non sia espressione della volontà popolare dello Zimbabwe, e la loro raccomandazione di nominare un Inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per riferire sulla situazione politica, sulla situazione dei diritti umani e su quella di sicurezza nel paese e per fornire sostegno agli sforzi della regione di portare avanti la mediazione tra i partiti politici rispettando al contempo i risultati delle elezioni del 29 marzo 2008. Si compiace egualmente dell'intenzione dei leader del G8 di adottare ulteriori iniziative, che comprenderanno, tra le altre cose, l'introduzione di misure a carattere finanziario e di altre misure contro coloro che si sono resi responsabili di atti di violenza;

6.  6 invita tutti i paesi africani e l'intera comunità internazionale a rifiutarsi di riconoscere il regime di Mugabe;

7.  7 invita l'UA, la SADC e l'ONU a favorire un processo di mediazione inclusivo con un chiaro calendario per i negoziati, che consenta di giungere rapidamente a una soluzione positiva della crisi in Zimbabwe sulla base di elezioni libere ed eque;

8.   sottolinea che, affinché lo sforzo di mediazione possa condurre a un dialogo nazionale significativo e produttivo, è necessario coinvolgere altri attori esteri che si affianchino al Presidente Thabo Mbeki, e che il dialogo interno non deve essere limitato ai due partiti politici bensì deve includere altri attori della società civile quali le ONG, le chiese e i sindacati e il parlamento;

9.   invita a trovare una soluzione negoziata della crisi attuale, che conduca alla creazione di un'amministrazione transitoria con il mandato di porre fine alla violenza sostenuta dallo Stato, smobilitare le milizie, abrogare le leggi repressive, risolvere la crisi umanitaria, stabilizzare l'economia, avviare un processo di revisione costituzionale inclusivo e ricostituire la commissione elettorale dello Zimbabwe, al fine di creare la condizioni per lo svolgimento di elezioni presidenziali libere ed eque nel prossimo futuro sotto l'egida dell'UA e dell'ONU; chiede che i negoziati siano monitorati da un inviato UA/ONU;

10.   invita le Nazioni Unite ad avviare un'indagine indipendente sulle violazioni dei diritti umani perpetrate nella fase elettorale e insiste sulla necessità che i responsabili di tali violazioni compaiano dinanzi a un tribunale competente e imparziale;

11.   sottolinea la necessità di riabilitare le vittime e chiede l'adozione di misure giudiziarie transitorie, inclusa la creazione di una commissione per la verità e la riconciliazione;

12.   accoglie con favore la posizione assunta da molti paesi africani e da un ampio gruppo di eminenti personalità africane, tra cui Nelson Mandela, Desmond Tutu e Kofi Annan, che hanno condannato la situazione in Zimbabwe, e li incoraggia a impegnarsi concretamente per trovare una soluzione politica e democratica;

13.   appoggia le richieste avanzate dal Botswana di sospendere lo Zimbabwe dai forum africani fino quando nel paese si svolgeranno elezioni libere ed eque;

14.   invita il Sudafrica ad assumere un ruolo chiave nella regione della SADC per il futuro dello Zimbabwe ed esprime profondo rammarico per il rifiuto da parte del Sudafrica, in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di dichiarare queste elezioni illegittime;

15.   invita la comunità internazionale a intensificare la pressione diplomatica sul regime di Mugabe, affinché ponga immediatamente fine a tutti gli atti di violenza e consenta al Parlamento che è stato debitamente eletto tre mesi fa di riunirsi;

16.   invita il Consiglio a inasprire e ad estendere le sanzioni mirate nei confronti dei membri del regime di Mugabe e di altri responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, qualora non siano accettati gli sforzi di mediazione e non si metta fine alla violenza appoggiata dal governo, e ad esercitare pressioni affinché siano adottate sanzioni a livello di Nazioni Unite, incluso un embargo sulle armi e un generale blocco dei beni dell'intero governo e dei leader del partito al potere; sottolinea la necessità di applicare rigorosamente le sanzioni e di coordinarsi con l'intera comunità internazionale onde garantire l'efficacia delle misure e prevenire l'elusione delle sanzioni;

17.   insiste sul fatto che queste misure coercitive dovrebbero individuare e accusare apertamente gli imprenditori responsabili del finanziamento del regime repressivo del ZANU-PF, segnatamente revocando i loro diritti di residenza in Europa e negando ai loro famigliari l'accesso all'occupazione e agli istituti di istruzione, nonché informando gli azionisti in merito alle banche internazionali che agiscono da tramite per i proventi della corruzione, o che concedono prestiti e promuovono investimenti, quali ad esempio la Barclays Bank, Standard Chartered e altre; incoraggia le altre società europee e internazionali ad esaminare tutte le attività che consentono l'accesso del regime a valute forti e, a tale riguardo, accoglie con favore la decisione adottata dalla catena di supermercati Tesco e dalla società Giesecke & Devrient di porre fine alle loro relazioni commerciali con lo Zimbabwe;

18.   invita pertanto gli Stati membri a non concedere alcun visto a Robert Mugabe, ai membri del suo gabinetto e ai leader del ZANU-PF per nessuno scopo nazionale o internazionale sul territorio dell'Unione europea, poiché, visto che essi rappresentano un regime di fatto illegittimo, non possono rivendicare alcun privilegio in virtù delle pertinenti convenzioni internazionali sulle libertà e i privilegi diplomatici;

19.   invita gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione a rafforzare l'impegno diplomatico con i governi africani, la SADC e l'UA, come pure con altri attori importanti, incluso il governo cinese, al fine di definire posizioni comuni in relazione alla crisi in Zimbabwe;

20.   invita la Cina e la Libia a ritirare il loro sostegno al regime di Mugabe;

21.   invita il Consiglio e la Commissione ad assumere un impegno preciso nei confronti del Sudafrica quale paese chiave nella regione, al fine di esprimere la nostra profonda preoccupazione per la mancata realizzazione di risultati tangibili negli ultimi anni nell'ambito della mediazione concernente la crisi in Zimbabwe, di sottolineare che l'impatto della crisi sui paesi limitrofi, incluso il Sudafrica, non dovrebbe essere trascurato nella regione e di chiarire che un costante sostegno politico ed economico nei confronti del regime di Mugabe potrebbe avere effetti negativi sulle relazioni tra l'Unione europea e il Sudafrica;

22.   invita il Consiglio a esercitare pressioni affinché vengano adottate misure di prevenzione e di attenuazione dei conflitti a livello internazionale che siano efficaci e tangibili e che prevedano, se del caso, il rapido spiegamento di truppe per il mantenimento della pace dell'UA/ONU;

23.   esorta a liberare immediatamente tutte le persone detenute unicamente per ragioni politiche;

24.   constata l'impatto devastante che la crisi politica sta avendo sulla popolazione dello Zimbabwe e invita il governo di Mugabe a rimuovere tutte le restrizioni contro le agenzie umanitarie e a garantire che gli aiuti umanitari possano essere distribuiti in conformità dei principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza;

25.   invita il governo dello Zimbabwe a disarmare e smobilitare immediatamente le milizie di giovani e i veterani di guerra e a perseguire i responsabili delle violazioni dei diritti umani;

26.   condanna l'espulsione dallo Zimbabwe di un funzionario delle Nazioni Unite specializzato in diritti umani una settimana prima della data prevista delle elezioni e invita il governo a garantire il libero accesso al personale delle Nazioni Unite;

27.   invita le autorità sudafricane e gli Stati membri a non deportare i profughi dallo Zimbabwe e a concedere loro uno status temporaneo fino a quando sarà possibile un loro rimpatrio in condizioni di sicurezza;

28.   invita la Commissione a rafforzare il sostegno ai difensori dei diritti umani e a rispondere tempestivamente ai fabbisogni umanitari aggiuntivi causati dalla crisi politica, in particolare per quanto riguarda le necessità e la sicurezza degli sfollati all'interno del paese;

29.   esprime la propria preoccupazione per le previsioni circa un aumento del 10%-40% del numero di zimbabwesi che attraverseranno le frontiere nelle prossime settimane; osserva che i bambini tra i migranti si troveranno in una situazione particolarmente vulnerabile, in quanto saranno a rischio di abusi e saranno costretti, per sopravvivere, ad accettare lavori pericolosi, come ad esempio i lavori nelle miniere o quelli che prevedono l'uso di macchine agricole, o nella prostituzione;

30.   invita l'Unione europea a sospendere tutti gli aiuti distribuiti attraverso le attuali autorità dello Zimbabwe e a fornirli invece per il tramite di istituzioni e organizzazioni indipendenti nazionali e internazionali;

31.   plaude all'impegno del Commissario Louis Michel inteso ad incrementare in misura significativa il sostegno allo Zimbabwe e alla sua popolazione, con lo stanziamento di 250 milioni EUR da destinare agli aiuti allo sviluppo, una volta ripristinata la democrazia ed eletto un governo legittimo e credibile;

32.   ribadisce la necessità di rispettare la volontà democratica della popolo dello Zimbabwe; esorta tutti coloro i quali intendono partecipare alla costruzione del futuro del paese a cooperare con le forze del cambiamento democratico;

33.   invita il governo dello Zimbabwe a onorare i propri impegni a rispettare i principi democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto, in quanto firmatario del trattato della SADC e dei relativi protocolli, incluso il protocollo sulle elezioni, dell'Atto costitutivo dell'Unione africana, della Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli e del Nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa;

34.   invita le persone di buona volontà presenti all'interno delle strutture del regime e del ZANU-PF a contrastare le forze antidemocratiche e a cooperare con l'MDC al fine di realizzare un rapido cambiamento prima che sia troppo tardi;

35.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai governi dei paesi del G8, ai governi e ai parlamenti dello Zimbabwe e del Sudafrica, al Segretario generale del Commonwealth, al Segretario generale delle Nazioni Unite, ai presidenti della Commissione e del Consiglio esecutivo dell'Unione africana, al Parlamento panafricano, al Segretario generale e ai governi della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe nonché al suo forum parlamentare.

(1) Testi approvati, P6_TA(2008)0184.
(2) GU L 43 del 19.2.2008, pag. 39.
(3) GU L 50 del 20.2.2004, pag. 66.

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