Risoluzione del Parlamento europeo del 10 luglio 2008 su spazio e sicurezza (2008/2030(INI))
Il Parlamento europeo,
– vista la strategia di sicurezza europea dal titolo "Un'Europa sicura in un mondo migliore", approvata dal Consiglio europeo il 12 dicembre 2003,
– vista la strategia dell'Unione europea contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, approvata dal Consiglio europeo il 12 dicembre 2003,
– vista la risoluzione del Consiglio, del 21 maggio 2007, sulla politica spaziale europea(1),
– visti il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) e il trattato sull'Unione europea (TUE), come modificato dal trattato di Lisbona, e le loro pertinenti disposizioni in materia di politica spaziale europea (articolo 189 del TFUE), la cooperazione strutturata permanente in materia di sicurezza e di difesa (articolo 42, paragrafo 6, e articolo 46 del TUE e relativo protocollo 10) e la cooperazione rafforzata in ambito civile (Parte 6, titolo III del TFUE), nonché la clausola di solidarietà (articolo 222 del TFUE) e le disposizioni in materia di assistenza reciproca in caso di aggressione armata contro uno o più Stati membri (articolo 42, paragrafo 7, del TUE),
– vista la sua risoluzione del 29 gennaio 2004 sul piano di azione per attuare una politica spaziale europea(2),
– vista la sua risoluzione del 14 aprile 2005 sulla strategia europea di sicurezza(3),
– visto il trattato sui principi che disciplinano le attività degli Stati in materia di esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico, inclusa la Luna e gli altri corpi celesti ("Trattato sullo spazio extra-atmosferico"), del 1967,
– vista la politica di cooperazione spaziale UE- Russia, che ha dato vita nel 2006 al dialogo tripartito sullo spazio tra la Commissione, l'Agenzia spaziale europea (ESA) e la Roscosmos (l'Agenzia federale spaziale russa),
– visto l'articolo 45 del suo regolamento,
– visti la relazione della commissione per gli affari esteri e il parere della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (A6-0250/2008),
A. considerando che la protezione dalle minacce spaziali e la sicurezza di un accesso sostenibile allo spazio e l'utilizzo dello stesso, debbono essere i principi ispiratori della politica spaziale europea,
B. considerando che le diverse sfide politiche e di sicurezza che l'Unione europea deve affrontare in misura sempre maggiore rendono indispensabile, sotto il profilo strategico, un'autonoma politica spaziale europea,
C. considerando che l'assenza di un approccio comune in materia di politica spaziale tra i diversi Stati membri dell'Unione europea si traduce in programmi dal costo eccessivamente elevato,
D. considerando che le operazioni di gestione delle crisi nell'ambito della politica europea di sicurezza e di difesa (PESD) risentono della mancanza di interoperabilità tra i dispositivi spaziali gestiti dagli Stati membri dell'Unione europea,
E. considerando che l'Unione europea non dispone di un'infrastruttura spaziale comune per scopi di sicurezza e di difesa,
F. considerando che occorrono circa quindici anni per sviluppare una nuova generazione di vettori e che quella attuale dovrà essere sostituita entro il prossimo ventennio,
G. considerando i rapidi progressi compiuti nello sviluppo di dispositivi spaziali da Stati Uniti, Russia e Giappone nonché da altri paesi emergenti impegnati nella corsa allo spazio, in particolare Cina, India, Corea del Sud, Taiwan, Brasile, Israele, Iran, Malesia, Pakistan, Sudafrica e Turchia,
H. considerando che la Presidenza francese dell'Unione europea durante la seconda metà del 2008 pone tra le sue priorità la promozione della politica spaziale europea,
I. considerando che i servizi orbitali di assistenza, che si avvalgono degli strumenti in loco, rappresentano uno degli elementi più vantaggiosi in termini di costi di un'infrastruttura spaziale e del conseguimento di una flotta sostenibile di dispostivi spaziali;
Considerazioni generali
1. rileva l'importanza della dimensione spaziale per la sicurezza dell'Unione europea e la necessità di una strategia comune per la difesa degli interessi europei nello spazio;
2. sottolinea la necessità di dispositivi spaziali affinché le attività politiche e diplomatiche dell'Unione europea possano basarsi su informazioni indipendenti, affidabili ed esaurienti a sostegno delle sue politiche di prevenzione dei conflitti, delle operazioni di gestione delle crisi e della sicurezza mondiale, in particolare il controllo della proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi mezzi di trasporto e la verifica dei trattati internazionali, il contrabbando internazionale delle armi leggere e di piccolo calibro, la protezione delle infrastrutture critiche e delle frontiere dell'Unione, nonché la protezione civile in caso di calamità naturali o catastrofi di origine antropica;
3. si compiace dell'adozione della politica spaziale europea da parte del Consiglio "Spazio", così come presentata nella comunicazione congiunta della Commissione e dell'Agenzia spaziale europea (COM(2007)0212), in particolare il capitolo sulla sicurezza e la difesa; deplora allo stesso tempo l'assenza di qualsiasi riferimento alla minaccia di militarizzazione dello spazio tra le "questioni chiave da esaminare nel contesto dello sviluppo di una strategia per le relazioni internazionali" (citate nell'allegato 3 alla summenzionata risoluzione del Consiglio, del 21 maggio 2007); raccomanda pertanto che la strategia europea di sicurezza rivista tenga debitamente conto di tale politica ed è del parere che le questioni spaziali debbano riflettersi nell'eventuale Libro bianco sulla politica di sicurezza e di difesa;
4. prende atto dell'inclusione nel trattato di Lisbona di una base giuridica per la politica spaziale europea; accoglie con favore la possibilità offerta al Parlamento e al Consiglio di stabilire, con procedura legislativa ordinaria, le misure necessarie per dar vita a un programma spaziale europeo; invita la Commissione a presentare al Parlamento e al Consiglio proposte adeguate di siffatte misure, unitamente a una comunicazione che formalizzi le opportune relazioni con l'Agenzia spaziale europea; accoglie con soddisfazione altresì la prevista possibilità di una cooperazione strutturata permanente in materia di sicurezza e di difesa e di una cooperazione rafforzata in ambito civile;
5. incoraggia gli Stati membri dell'Unione europea, l'Agenzia spaziale europea e i diversi interessati ad avvalersi maggiormente e meglio degli attuali sistemi spaziali nazionali e multinazionali e a promuoverne la complementarità; constata a tale proposito la necessità di capacità comuni per la PESD almeno nei seguenti ambiti: telecomunicazioni, gestione delle informazioni, osservazione e navigazione; raccomanda la condivisione e lo scambio di tali dati conformemente al concetto comunitario di architettura operativa incentrata sulla rete (Network Centric Operations Architecture);
6. plaude all'impegno dell'Accademia internazionale di astronautica e dell'Associazione internazionale per il miglioramento della sicurezza spaziale ai fini della promozione di misure correttive, comprensione e provvedimenti in materia di detriti spaziali;
Valutazione autonoma delle minacce
7. invita gli Stati membri dell'Unione europea a condividere e a scambiarsi le informazioni geospaziali necessarie a una valutazione europea autonoma delle minacce;
Osservazione e ricognizione della Terra
8. sollecita lo sviluppo integrale del Centro satellitare dell'Unione europea (CSUE) per poterne utilizzare appieno il potenziale; raccomanda inoltre la rapida conclusione di accordi tra il Centro satellitare dell'Unione europea e gli Stati membri dell'Unione per la fornitura di immagini satellitari ai comandanti delle operazioni delle forze in ambito PESD, assicurando nel contempo la complementarità con le capacità di osservazione della piattaforma del sistema globale di osservazione per l'ambiente e la sicurezza (GMES) e le derivanti informazioni in materia di sicurezza; si compiace a tale proposito del progetto di stazione per lo sfruttamento delle immagini tattiche (Tactical Imagery Exploitation Station), gestito congiuntamente dall'Agenzia europea per la difesa (AED) e dal Centro satellitare dell'Unione europea;
9. raccomanda che l'Unione europea sviluppi una nozione comune di intelligence geospaziale, creando le condizioni per il coinvolgimento del CSUE nella pianificazione di ogni operazione PESD che richieda un'osservazione e un'intelligence con base nello spazio; raccomanda che il CSUE stabilisca una linea di comunicazione sicura a sostegno delle operazioni PESD non solo con il comando operativo (OHQ) con base nell'Unione europea ma anche con il comando della forza (FHQ) nella regione di dispiegamento; propone inoltre che l'Unione europea analizzi la possibilità di un contributo finanziario al CSUE a titolo del bilancio dell'Unione europea, al fine di fornire fondi sufficienti che soddisfino le crescenti necessità delle operazioni PESD;
10. esorta gli Stati membri dell'Unione europea che hanno accesso a diversi tipi di radar, satelliti ottici e per i rilevamenti meteorologici e sistemi di ricognizione (Helios, SAR-Lupe, TerraSAR-X, Rapid Eye, Cosmo-Skymed, Pleiades) a renderli compatibili; si compiace degli accordi bilaterali e multilaterali conclusi tra i principali paesi dell'UE (SPOT, ORFEO, il quadro di cooperazione Helios, l'accordo di Schwerin e il futuro MUSIS); raccomanda che il sistema MUSIS sia integrato in un quadro europeo e finanziato a carico del bilancio dell'Unione europea;
11. sottolinea l'importanza della piattaforma GMES per la politica estera e per quella di sicurezza e di difesa dell'Unione europea; sollecita la creazione di una linea di bilancio operativa volta ad assicurare la sostenibilità dei servizi GMES in funzione delle necessità degli utenti;
Navigazione – Posizionamento – Diffusione del segnale orario
12. sottolinea la necessità di Galileo per l'autonomia delle operazioni PESD, per la politica estera e di sicurezza comune, per la sicurezza stessa dell'Europa e per l'autonomia strategica dell'Unione; rileva in particolare l'importanza fondamentale che rivestirà il suo servizio pubblico regolamentato nei settori della navigazione, del posizionamento e della diffusione del segnale orario, anche per evitare inutili i rischi;
13. prende atto dell'accordo raggiunto in prima lettura tra Parlamento e il Consiglio sulla proposta di regolamento concernente l'ulteriore attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo), in virtù del quale la Comunità è proprietaria del sistema e la sua fase costitutiva è finanziata interamente a titolo del bilancio comunitario;
14. richiama l'attenzione sulla sua posizione, adottata il 23 aprile 2008(4), sui programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo), in particolare sul fatto che i programmi EGNOS e Galileo vanno considerati uno dei pilastri del futuro programma spaziale europeo, nonché sulla governance di questi programmi, unitamente al gruppo interistituzionale Galileo (GIG), che può fungere da modello per lo sviluppo di una politica spaziale europea;
Telecomunicazioni
15. sottolinea la necessità di comunicazioni satellitari per le missioni PESD (Stato maggiore dell'Unione europea, Quartier generale dell'Unione europea e quartieri generali mobili) e le missioni degli Stati membri dell'Unione europea sotto mandato delle Nazioni Unite, della NATO e di altre organizzazioni analoghe;
16. chiede la reciproca interoperabilità degli attuali e dei futuri sistemi satellitari per le telecomunicazioni a disposizione degli Stati membri dell'Unione europea (quali ad esempio Skynet, Syracuse, Sicral, SATCOM Bw, Spainsat) ai fini della riduzione dei costi;
17. è favorevole alla collaborazione tra la Commissione e l'Agenzia europea per la difesa per lo sviluppo di una software-defined radio (SDR); osserva che la SDR contribuirà a una migliore interoperabilità dei dispositivi terrestri dei sistemi per le telecomunicazioni;
18. insiste sulla possibilità di realizzare risparmi mediante l'uso in comune delle infrastrutture terrestri a supporto dei diversi sistemi nazionali di telecomunicazione;
19. sostiene la possibilità di finanziare, a titolo del bilancio dell'Unione europea, i futuri sistemi europei di telecomunicazioni via satellite a sostegno delle operazioni PESD;
Sorveglianza dello spazio
20. appoggia la creazione di un sistema europeo di sorveglianza spaziale in grado di garantire la sorveglianza e la conoscenza dell'ambiente spaziale nell'orbita terrestre (space situational awareness) (che includa, ad esempio, GRAVES e TIRA), allo scopo di tenere sotto controllo le infrastrutture spaziali, i detriti spaziali e altre eventuali minacce;
21. sostiene la possibilità di finanziare, a titolo del bilancio dell'Unione europea, il futuro sistema europeo di sorveglianza e conoscenza dell'ambiente spaziale nell'orbita terrestre;
Sistema satellitare di allerta precoce contro i missili balistici
22. deplora il fatto che gli Stati membri non abbiano accesso ai dati istantanei sul lancio di missili balistici a livello mondiale; è pertanto favorevole all'avvio di progetti mirati alla messa a punto di un sistema satellitare di allerta precoce in grado di rilevare il lancio di missili balistici (come ad esempio il sistema francese "Spirale"); chiede inoltre che i dati raccolti mediante i suddetti sistemi da sviluppare siano condivisi tra tutti gli Stati membri dell'Unione europea, onde proteggerne la popolazione e adottare eventuali contromisure, nonché ai fini della verifica del rispetto del Trattato di non proliferazione nucleare, delle operazioni in ambito PESD e della tutela degli interessi europei in materia di sicurezza;
Intelligence dei segnali
23. appoggia lo scambio a livello europeo di "intelligence dei segnali" (informazioni elettroniche quali il sistema francese "Essaim" e informazioni sulle comunicazioni);
Accesso autonomo allo spazio e ambiente internazionale
24. è favorevole a un accesso sicuro, indipendente e sostenibile allo spazio per l'Unione europea, quale premessa per l'autonomia dei propri interventi;
25. raccomanda che i satelliti europei non commerciali siano lanciati in orbita da vettori europei, preferibilmente a partire dal territorio dell'Unione europea, tenendo conto degli aspetti della sicurezza degli approvvigionamenti e della protezione della base tecnologica e industriale di difesa europea;
26. rileva la necessità di intensificare gli sforzi di sviluppo per il potenziamento di Ariane 5 affinché sia disponibile prima del 2015;
27. raccomanda di effettuare quanto prima gli investimenti strategici a lungo termine nei nuovi vettori europei, onde tenere il passo con la crescente concorrenza internazionale; richiede, per il presente progetto, una maggiore disciplina in termini di bilancio e calendario;
28. raccomanda l'istituzione di servizi orbitali di assistenza, allo scopo di migliorare la resistenza, la durata, la disponibilità e l'efficienza operativa dei dispositivi spaziali e, allo stesso tempo, ridurre i costi di missione e manutenzione;
Governance
29. incoraggia la cooperazione tra i diversi pilastri in materia di spazio e sicurezza, che coinvolga tutti i soggetti interessati (ossia la Commissione, il Consiglio, l'Agenzia europea per la difesa e il Centro satellitare dell'Unione europea), onde preservare la politica di sicurezza e la sicurezza dei dati nell'ambito della PESD;
30. raccomanda vivamente la promozione di un accesso paritario per tutti gli Stati membri dell'Unione europea ai dati operativi raccolti tramite l'utilizzo dei dispositivi spaziali nell'ambito di un quadro PESD rafforzato;
31. raccomanda che le capacità amministrative e finanziarie per la gestione delle attività spaziali siano sviluppate dall'Agenzia europea per la difesa;
Finanziamento
32. sottolinea che la spesa per le attività spaziali europee in comune prevista nel bilancio dell'Unione europea nel periodo 2007-2013 ammonta all'incirca a 5 250 milioni EUR, pari a una spesa media annua di 750 000 000 EUR per il periodo in questione;
33. chiede all'Unione europea di prevedere una dotazione operativa per i dispositivi spaziali a sostegno della PESD e degli interessi europei in materia di sicurezza;
34. esprime profonda inquietudine per la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, che comporta una penuria di risorse, imputabile a un'inutile duplicazione delle attività; è pertanto favorevole all'idea che gli Stati membri avviino programmi comuni, che consentiranno nel lungo termine di ridurre i costi;
35. rileva inoltre che l'assenza di una strategia comune europea in materia di appalti, manutenzione e funzionamento dei dispositivi spaziali ha un costo stimato a centinaia di milioni di euro;
36. sottolinea l'impossibilità, dimostrata dall'esperienza, di gestire correttamente progetti comuni su larga scala allorché sono coinvolte 27 autorità nazionali di bilancio differenti che applicano il principio del "giusto ritorno"; raccomanda pertanto vivamente di finanziare tali progetti e programmi a titolo del bilancio dell'Unione europea;
37. constata che, dalle stime effettuate sulla base delle perizie disponibili, si evince che il livello degli investimenti richiesti per far fronte alle necessità di sicurezza e di difesa dell'Europa in termini di telecomunicazioni satellitari e la spesa idonea dell'Unione europea per l'osservazione della Terra e la raccolta di informazioni, tra cui l'intelligence dei segnali, dovrebbero crescere sensibilmente per soddisfare le necessità e le ambizioni di una politica spaziale globale;
38. è del parere che l'Unione europea, l'Agenzia spaziale europea, l'Agenzia europea per la difesa e i loro Stati membri debbano garantire finanziamenti sicuri e adeguati per le attività spaziali previste e la ricerca ivi connessa; annette grande importanza al finanziamento a titolo del bilancio dell'Unione europea, come nel caso del progetto Galileo;
Protezione delle infrastrutture spaziali
39. sottolinea la vulnerabilità dei dispositivi spaziali strategici e delle infrastrutture che consentono di accedere allo spazio, quali ad esempio i vettori e i porti spaziali; evidenzia pertanto la necessità di proteggerle in maniera adeguata mediante una difesa terrestre contro i missili di teatro, aerei e sistemi di sorveglianza spaziale; è inoltre favorevole alla condivisione dei dati con partner internazionali nell'eventualità che i satelliti siano messi fuori uso da un'azione del nemico;
40. invita a ridurre la vulnerabilità dei futuri sistemi satellitari europei mediante dispositivi anti-interferenza, di blindatura, di assistenza orbitale, in orbita elevata e multiorbitali (high-orbit and multi-orbital constellation architectures);
41. sottolinea la necessità che le misure di protezione siano pienamente conformi alle norme internazionali sull'uso pacifico dello spazio e alle misure generalmente riconosciute di trasparenza e promozione della fiducia (TCBM); chiede agli Stati membri dell'Unione europea di analizzare la possibilità di elaborare un "codice della strada" giuridicamente o politicamente vincolante per gli operatori spaziali, unitamente a un regime di gestione del traffico spaziale;
42. sottolinea la necessità che, in considerazione della suddetta vulnerabilità, le comunicazioni avanzate non siano mai completamente dipendenti dalle sole tecnologie spaziali;
Regime giuridico internazionale per l'uso dello spazio
43. ribadisce l'importanza del principio dell'utilizzo dello spazio per scopi pacifici sancito dal sumemnzionato trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967; esprime pertanto preoccupazione per la futura eventualità di militarizzazione dello spazio;
44. insiste nulla necessità di assicurare che in nessuna circostanza la politica spaziale europea contribuisca alla militarizzazione e all'armamento generale dello spazio;
45. chiede il rafforzamento del regime giuridico internazionale al fine di disciplinare e tutelare l'utilizzo dello spazio per scopi pacifici e potenziare le TCBM, nel quadro del progetto di linee guida del Comitato delle Nazioni Unite per l'utilizzo pacifico dello spazio extra-atmosferico (COPUOS) sulla riduzione dei detriti spaziali, linee guida che siano coerenti con quelle emanate dal Comitato interagenzie di coordinamento sui detriti, nonché l'elaborazione, da parte della Conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo, di un accordo multilaterale sulla prevenzione della corsa al riarmo nello spazio extra-atmosferico; invita inoltre la Presidenza dell'Unione europea a rappresentare quest'ultima in maniera proattiva in seno al COPUOS; invita le istituzioni dell'Unione europea a promuovere la convocazione di una conferenza di revisione del trattato sullo spazio extra-atmosferico allo scopo di potenziarlo e di ampliarne la portata per vietare qualsiasi tipo di arma nello spazio;
46. invita tutti gli attori internazionali ad astenersi dall'utilizzare apparecchiature offensive nello spazio; esprime particolare inquietudine per le azioni distruttive nei confronti dei satelliti, come ad esempio il sistema antisatellite collaudato dalla Cina nel gennaio 2007, e per le ricadute sulla sicurezza nello spazio del forte incremento di detriti spaziali; raccomanda pertanto l'adozione di strumenti internazionali giuridicamente vincolanti intesi a vietare l'impiego di armi contro i dispositivi spaziali e lo stazionamento di armi nello spazio;
47. invita tutti gli utenti dello spazio a registrare i propri satelliti, anche quelli militari, come misura atta a rafforzare la fiducia in materia di sicurezza spaziale e a promuovere la trasparenza; sostiene l'intenzione del Consiglio di elaborare un codice di condotta europeo globale per gli oggetti spaziali; chiede che tale codice sia trasformato in uno strumento giuridicamente vincolante;
48. esorta le Nazioni Unite e l'Unione europea a impegnarsi per una riduzione attiva dei detriti spaziali pericolosi per i satelliti e un'efficace protezione di questi ultimi dai predetti detriti;
Cooperazione transatlantica in materia di politica spaziale e difesa antimissile
49. esorta l'Unione europea e l'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord ad avviare un dialogo strategico sulla politica spaziale e la difesa antimissile, in particolare sulla complementarità e l'interoperabilità dei sistemi per le comunicazioni satellitari, la sorveglianza spaziale e il sistema di allerta precoce contro i missili balistici, nonché la protezione delle forze europee mediante un sistema di difesa contro i missili di teatro, tenendo presente l'imperativo giuridico di evitare qualsiasi azione che possa risultare incompatibile con il principio dell'uso pacifico dello spazio;
50. invita l'Unione europea e gli Stati Uniti d'America ad avviare un dialogo strategico sull'impiego dei dispositivi spaziali e ad assumere un ruolo di guida a livello globale, sia nell'ambito sia al di fuori delle Nazioni Unite, per garantire che lo spazio extra-atmosferico sia riservato unicamente a politiche pacifiche;
Cooperazione internazionale con altri partner
51. plaude alla cooperazione rafforzata tra l'Unione europea e la Federazione russa nell'ambito del summenzionato dialogo tripartito sullo spazio avviato nel 2006 tra la Commissione europea, l'ESA e la Roscosmos, che verte altresì sulle applicazioni spaziali (navigazione satellitare, osservazione della Terra, comunicazioni via satellite) e l'accesso allo spazio (vettori e futuri sistemi di trasporto spaziale);
o o o
52. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Agenzia spaziale europea, ai parlamenti degli Stati membri e ai Segretari generali delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.