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Procedura : 2008/2673(RSP)
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Testi presentati :

RC-B6-0590/2008

Discussioni :

PV 19/11/2008 - 3
CRE 19/11/2008 - 3

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PV 20/11/2008 - 6.11
CRE 20/11/2008 - 6.11
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P6_TA(2008)0563

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Giovedì 20 novembre 2008 - Strasburgo
Risposta dell'Unione europea al peggioramento della situazione nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo
P6_TA(2008)0563RC-B6-0590/2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 novembre 2008 sulla risposta dell'Unione europea di fronte al deterioramento della situazione nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo

Il Parlamento europeo,

–   viste le conclusioni del Consiglio dell'Unione europea dell'11 novembre 2008 sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo (RDC),

–   vista la sua risoluzione del 23 ottobre 2008 sulla Repubblica democratica del Congo: scontri al confine orientale della RDC(1),

–   vista la sua risoluzione del 21 febbraio 2008 sul Nord Kivu(2),

–   viste la sua risoluzione del 17 gennaio 2008, sulla situazione nella Repubblica democratica del Congo e sullo stupro come crimine di guerra(3), e le sue risoluzioni precedenti sulle violazioni dei diritti umani nella RDC,

–   vista la sua risoluzione del 15 novembre 2007 sulla risposta dell'Unione europea a situazioni di fragilità nei paesi in via di sviluppo(4),

–   vista la risoluzione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE del 22 novembre 2007 sulla situazione nella RDC, in particolare nell'Est del paese, e il suo impatto sulla regione,

–   visti la comunicazione della Commissione del 25 ottobre 2007 intitolata "Verso una risposta dell'Unione alle situazioni di fragilità: l'intervento in circostanze difficili per lo sviluppo sostenibile, la stabilità e la pace" (COM(2007)0643) e l'allegato documento di lavoro dei servizi della Commissione (SEC(2007)1417),

–   vista la risoluzione 60/1 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 24 ottobre 2005 sui risultati del vertice mondiale del 2005, e in particolare visti i paragrafi 138-140, concernenti la responsabilità di proteggere le popolazioni,

–   viste le conclusioni del vertice della Comunità di sviluppo dell'Africa australe, che si è detta pronta ad inviare "se necessario" truppe di mantenimento della pace nel Nord Kivu,

–   vista la dichiarazione del Consiglio del 10 ottobre 2008 sulla situazione nella parte orientale della RDC,

–   visto il resoconto della missione effettuata nel 2008 dalla commissione per lo sviluppo nel Nord Kivu,

–   visto il Consenso europeo sull'aiuto umanitario, firmato il 18 dicembre 2007,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   considerando che gli scontri tra l'esercito della RDC, le milizie Mai Mai, le truppe ribelli del deposto generale Laurent Nkunda (Congresso nazionale per la difesa del popolo o CNDP), i combattenti delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda (FDLR) e le truppe dell'Esercito di resistenza del Signore dell'Uganda si sono aggravati e continuano a causare tremende sofferenze alle popolazioni civili del Nord Kivu,

B.   considerando la missione che domenica 16 novembre 2008 ha visto impegnato l'ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo nella sua qualità di emissario dell'ONU, il quale è giunto a un accordo con il leader ribelle Laurent Nkunda per la costituzione di un comitato tripartito al fine di far rispettare il cessate il fuoco fra l'esercito e i ribelli, e considerando altresì che è urgentemente necessario l'appoggio delle potenze partner degli Stati interessati per imporre una soluzione,

C.   considerando che a livello internazionale sono in corso intensi sforzi diplomatici cui partecipano mediatori regionali ed europei per impedire che gli scontri nel Nord Kivu degenerino in una ripetizione della guerra su vasta scala che ha interessato il Congo tra il 1998 e il 2003 e che ha visto coinvolti sei paesi confinanti; considerando che il 7 novembre 2008 è stato organizzato a Nairobi un vertice regionale sulla crisi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo;

D.   considerando che dall'inizio delle violenze si contano milioni di morti e di sfollati e che dalla ripresa dei combattimenti nella RDC da parte del generale Laurent Nkunda, nell'agosto 2008, si stima che i profughi siano 250 000, il che sta provocando una catastrofe umanitaria nell'Est del paese,

E.   considerando che, sebbene il mandato conferito in virtù del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite la autorizzi ad utilizzare tutti i mezzi necessari per scoraggiare qualsiasi tentativo di ricorso alla forza e proteggere la popolazione civile, la missione delle Nazioni Unite in Congo (MONUC):

   non disponeva dei mezzi necessari per proteggere i civili dopo la recente ripresa dei combattimenti nella parte orientale della RDC e per disarmare e rimpatriare i combattenti hutu ruandesi presenti in territorio congolese,
   è stata costretta ad attendere il disco verde di India e Pakistan per impiegare in operazioni i soldati indiani e pachistani, contrariamente a quanto prevede il mandato sulla base del quale essa è stata dispiegata nella regione,
   non è intervenuta per fermare il massacro in cui hanno perso la vita più di 200 persone, avvenuto il 5 novembre 2008 a Kiwandja, sebbene una delle sue basi militari si trovi proprio a Kiwandja,

F.   considerando che l'11 novembre 2008 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha nuovamente discusso della situazione nella regione orientale della RDC senza decidere di potenziare la MONUC di altre 3 000 unità come richiesto dalla stessa MONUC,

G.   considerando che nel Nord Kivu sono dispiegati solo 6 000 uomini della MONUC su un totale di 17 000 soldati presenti sul territorio della RDC,

H.   considerando che gli Stati membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - che comprende Belgio, Francia, Italia e Regno Unito - si sono sempre rifiutati di dotare la MONUC di risorse supplementari per assolvere alla propria missione, e considerando altresì l'appello del Consiglio dell'Unione europea a favore di una cooperazione rafforzata tra l'Unione europea, i suoi Stati membri e la MONUC,

I.   considerando che, su iniziativa del Commissario Louis Michel, si è svolto a Nairobi un vertice regionale in occasione del quale i presidenti della RDC e Ruanda, Joseph Kabila e Paul Kagame, hanno concordato di dare immediate applicazione a tutti gli accordi conclusi in passato al fine di garantire la pace e una stabilità politica sostenibile,

J.   considerando, tuttavia, che all'incontro non ha fatto seguito un cessate il fuoco immediato nella parte orientale della RDC e che i violenti combattimenti tra le parti coinvolte nel conflitto sono continuati, con pesanti ripercussioni sulla popolazione civile,

K.   considerando che la MONUC ha accertato chiaramente che i guerriglieri di Laurent Nkunda sono sostenuti dal Ruanda e che il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha invitato i leader africani a farsi carico della propria responsabilità storica in un momento critico per la regione, per l'Africa e per il mondo,

L.   considerando che le organizzazioni umanitarie si prendono attualmente cura di 200 000 profughi nei campi intorno alla città di Goma e valutano che sia circa 1 milione il numero di civili nascosti nella boscaglia per sfuggire alle violenze; considerando altresì che la situazione nel campi profughi si aggrava di giorno in giorno e che l'Alto commissario per i rifugiati teme una possibile militarizzazione dei campi,

M.   considerando che, da quando il conflitto ha subito un'impennata, nella parte orientale della RDC è notevolmente aumentato il reclutamento di bambini soldato,

N.   considerando che le truppe congolesi e i combattenti delle FDLR sembrano essere entrambi coinvolti nello sfruttamento e nella commercializzazione di minerali nella parte orientale della RDC,

O.   considerando che il piano per porre fine alla crisi nella zona orientale del paese elaborato da parlamentari congolesi invoca una mobilitazione generale a favore del dialogo militare, politico e diplomatico tra le parti coinvolte nel conflitto,

P.   considerando che i ministri degli Esteri di Francia e Regno Unito, Bernard Kouchner e David Miliband, hanno raccomandato il rafforzamento della MONUC anziché l'invio di una forza europea nel Nord Kivu, pur affermando nello stesso tempo che non è esclusa la possibilità di dispiegare una forza europea, qualora ciò dovesse rivelarsi necessario,

Q.   considerando l'aggravarsi delle epidemie nel Nord Kivu, con la propagazione di colera, rosolia e pertosse, tenuto conto del grandissimo numero di sfollati e della loro precaria sistemazione,

1.   si dichiara profondamente preoccupato per l'intensificarsi degli scontri nel Nord Kivu e per le conseguenze per la popolazione della parte orientale della RDC e di tutta la regione, in particolare per le ripercussioni umanitarie della recente offensiva del CNDP, che ha provocato un gran numero di sfollati e morti nel Nord Kivu;

2.   esprime il suo profondo sdegno per i massacri, i crimini contro l'umanità e le violenze sessuali contro donne e ragazze nelle province orientali della RDC e chiede a tutte le autorità nazionali e internazionali competenti di perseguire penalmente i loro autori in modo sistematico; invita il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad adottare con urgenza tutte le misure atte ad evitare concretamente qualsiasi ulteriore attacco contro la popolazione civile delle province orientali della RDC;

3.   accoglie positivamente le decisioni della Commissione e degli Stati membri di aumentare l'assistenza umanitaria alla popolazione civile colpita dalla crisi; richiama l'attenzione sulle difficoltà che le varie organizzazioni umanitarie incontrano nel fornire assistenza umanitaria, vista la situazione della sicurezza nel Nord Kivu; invita tutte le parti interessate a garantire l'accesso alle popolazioni vulnerabili e la sicurezza degli operatori umanitari affinché la presenza di questi ultimi possa continuare ad essere possibile; ricorda che i mezzi e le capacità militari dovrebbero essere utilizzati a sostegno di operazioni di aiuto umanitario solo in casi molto limitati e come ultima istanza;

4.   ribadisce la ferma convinzione che i processi di Amani e Nairobi costituiscano tuttora il contesto appropriato per stabilizzare a lungo termine la situazione nella parte orientale della RDC;

5.   esorta Laurent Nkunda a rispettare la propria dichiarazione a sostegno del processo di pace nella parte orientale della RDC, dichiarazione che egli ha reso dopo i colloqui con l'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, l'ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo; invita a questo proposito il CNDP a partecipare nuovamente e senza indugi al processo di pace di Amani; ribadisce il proprio appoggio alle autorità della RDC nella ricerca di una soluzione politica alla crisi; valuta positivamente il piano presentato dai parlamentari congolesi, che sollecita una mobilitazione generale a favore del dialogo militare, politico e diplomatico;

6.   ritiene che dovrebbe essere convocata una conferenza internazionale sui Grandi Laghi per dare al conflitto una soluzione politica praticabile e promuovere una sana integrazione economica regionale, che andrà a beneficio di tutti i paesi della regione;

7.   sottolinea la necessità di impegnarsi ulteriormente per porre fine all'attività di gruppi armati stranieri, e in particolare delle FDLR, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo; invita il governo della RDC e degli altri Stati della regione a prendere le misure necessarie al riguardo; esprime apprezzamento per l'accordo tra la RDC e il Ruanda, annunciato dai ministri degli Esteri dei due paesi, che permette a squadre di intelligence ruandesi di entrare nella RDC e cooperare con l'esercito congolese per porre fine alla presenza delle FDLR nella regione;

8.   chiede all'Unione africana, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ai principali attori internazionali, compresi l'Unione europea, gli Stati Uniti e la Cina, di accentuare le pressioni su tutte le parti affinché accelerino il processo di pace, trovando una soluzione al problema del controllo delle risorse minerarie e puntando a un accordo di pace generale anziché a un semplice cessate il fuoco, e chiede altresì a tali attori di esercitare pressioni sul Ruanda e l'Uganda affinché si impegnino a porre fine alla libera circolazione e alle operazioni delle truppe di Nkunda sul loro territorio;

9.   sollecita tutte le parti interessate a ripristinare lo Stato di diritto e a combattere l'impunità, in particolare per quanto riguarda gli stupri di massa ai danni di donne e ragazze e il reclutamento di bambini soldati;

10.   invita il governo della RDC a sviluppare un piano assieme al Ruanda e alla MONUC per isolare e catturare i leader delle FDLR responsabili di genocidio e ad offrire a quanti non hanno preso parte al genocidio e desiderano essere smobilitati il reinserimento nella RDC o il rimpatrio in Ruanda;

11.   chiede alle autorità della RDC di porre immediatamente fine ai saccheggi e alle violenze da parte di soldati governativi cui hanno assistito rappresentanti dell'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite;

12.   invita gli Stati membri dell'Unione europea a dare attuazione alla raccomandazione del panel di esperti delle Nazioni Unite sullo sfruttamento illegale delle risorse naturali della RDC, prevedendo anche sanzioni contro le persone fisiche e le società la cui partecipazione al saccheggio sia stata comprovata, in modo da contribuire alla stabilizzazione del paese;

13.   richiama l'attenzione sul fatto che lo sfruttamento illegale delle risorse naturali della parte orientale della RDC è una fonte di finanziamento per i gruppi ribelli, e quindi una fonte di instabilità nella regione; ribadisce l'importanza di contrastare un simile sfruttamento illegale da parte dei gruppi ribelli e dei governi della regione; invita in proposito le autorità della RDC, in collaborazione con la MONUC, a tagliare le basi economiche dei gruppi ribelli, impedendo loro di accedere alle risorse minerarie (in particolare diamanti, coltan e oro) e alle reti commerciali;

14.   chiede al Consiglio e alla Commissione di insistere nel quadro dei colloqui con i governi della RDC e dei paesi vicini sull'applicazione di sistemi efficaci di tracciabilità e prova delle origini delle risorse naturali - in particolare oro, cassiterite (minerale di stagno), coltan, cobalto, diamanti, pirocloro e legname -, sistemi che dovrebbero comprendere anche l'accettazione, da parte dei paesi interessati, della presenza sul loro territorio di controllori con mandato ONU incaricati di vigilare sulle importazioni di risorse naturali provenienti dalla RDC, assicurando la protezione dei controllori ONU stessi;

15.   ribadisce la richiesta che vengano effettivamente creati meccanismi di controllo analoghi alla procedura Kimberley per la certificazione dell'origine delle risorse naturali della RDC importate nel mercato dell'Unione europea;

16.   invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che le imprese europee non commercino, trattino o importino prodotti derivati da minerali il cui ottenimento torna a vantaggio di gruppi armati della RDC e a ritenere responsabili quanti persistono in tali prassi;

17.   invita il Consiglio e la Commissione a fare tutto il possibile per trovare una soluzione politica, che rappresenta l'unico modo per porre fine agli scontri nella RDC; accoglie positivamente, a tale riguardo, l'iniziativa del Commissario Michel di organizzare a Nairobi un incontro tra i presidenti della Repubblica Democratica del Congo e della Repubblica del Ruanda; invita la Commissione a prendere contatti con le autorità della RDC per dare attuazione all'accordo sul rimpatrio in Ruanda dei guerriglieri delle FDLR; sollecita le autorità della RDC e del Ruanda a intensificare la cooperazione per dar seguito agli impegni concordati a Nairobi e attribuire priorità al dialogo e alla consultazione, onde contribuire al conseguimento di una pace duratura nella parte orientale della RDC nonché alla stabilità della regione;

18.   invoca tolleranza zero nei confronti della violenza sessuale contro donne e ragazze, che viene utilizzata come arma di guerra, e chiede pene severe per i responsabili di tali crimini; richiama l'attenzione sull'importanza dell'accesso alla sanità nelle situazioni di conflitto e nei campi profughi, in particolare alla luce dei recenti focolai di colera, pertosse e morbillo;

19.   ribadisce il suo appoggio alla MONUC in queste drammatiche circostanze in cui la sua presenza resta indispensabile, malgrado le debolezze che essa presenta, e chiede che sia fatto tutto il possibile per consentirle di svolgere pienamente il proprio mandato e di ricorrere alla forza delle armi per proteggere le persone minacciate; invita a questo proposito il Consiglio, e più in particolare Belgio, Francia, Italia e Regno Unito, a svolgere un ruolo di primo piano nel garantire che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace sostengano la MONUC rafforzandone le capacità operative in termini di effettivi ed equipaggiamento adeguati;

20.   invita il Consiglio a sollecitare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a dotare la MONUC del mandato e dei mezzi necessari per affrontare il problema dello sfruttamento delle risorse minerarie da parte dei gruppi armati, anche attraverso il monitoraggio e il controllo dei principali posti di frontiera, delle piste di atterraggio, di determinate zone minerarie e delle vie di approvvigionamento;

21.   insiste sulla necessità che, qualora si proceda al dispiegamento di forze militari supplementari, il loro mandato riguardi prioritariamente la protezione della popolazione civile nonché il sostegno e il contributo al rispetto dei nuovi accordi di pace che potrebbero essere conclusi;

22.   invita il Consiglio e la Commissione a elaborare, unitamente al governo della RDC, alle Nazioni Unite e agli altri principali donatori, un nuovo programma su larga scala in materia di disarmo, smobilitazione e reinserimento (DDR) nella Repubblica Democratica del Congo, basato sul concetto dell'Unione europea per il supporto al DDR, nonché un'ambiziosa strategia di riforma del settore della sicurezza per tale paese basata sul quadro orientativo dell'Unione europea per la riforma del settore della sicurezza, prevedendo in entrambi i casi finanziamenti adeguati da parte della Comunità e a titolo della PESC;

23.   invita il governo della RDC a fare tutto il possibile per identificare i responsabili dei crimini di guerra commessi nella regione e tradurli in giudizio;

24.   invita il Consiglio e la Commissione a predisporre con effetto immediato un'assistenza medica e umanitaria su vasta scala nonché programmi di reinserimento per la popolazione civile delle regioni orientali della RDC, prestando particolare attenzione all'assistenza alle donne e ragazze vittime di reati di violenza sessuale, al fine di rispondere ai bisogni immediati e in preparazione della necessaria ricostruzione; prende atto del ruolo cruciale svolto dalle donne nella ricostituzione di comunità disperse;

25.   prende atto con interesse della nomina di una squadra di mediatori comprendente l'ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo e l'ex presidente della Repubblica Unita di Tanzania, Benjamin Mkapa; invita il Consiglio a collaborare con la Conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi e con l'Unione africana per stabilizzare la situazione nella parte orientale della RDC;

26.   invita il Consiglio a collaborare con i mediatori internazionali e regionali per affrontare esplicitamente i programmi economici delle parti belligeranti nel contesto degli attuali sforzi di mediazione;

27.   invita il Consiglio e la Commissione a seguire da vicino gli sviluppi umanitari e in materia di sicurezza nelle zone orientali della Repubblica democratica del Congo al fine di approfondire in funzione delle circostanze le diverse linee d'azione possibili;

28.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente dell'Unione africana, al governo della Repubblica Democratica del Congo e alla Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe.

(1) Testi approvati, P6_TA(2008)0526.
(2) Testi approvati, P6_TA(2008)0072.
(3) Testi approvati, P6_TA(2008)0022.
(4) GU C 282 E del 6.11.2008, pag. 460.

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