Risoluzione del Parlamento europeo del 15 gennaio 2009 sulla situazione nella Striscia di Gaza
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente, in particolare quelle del 16 novembre 2006 sulla situazione nella Striscia di Gaza(1), del 12 luglio 2007 sul Medio Oriente(2), dell'11 ottobre 2007 sulla situazione umanitaria a Gaza(3) e del 21 febbraio 2008 sulla situazione nella Striscia di Gaza(4),
– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n. 242 del 22 novembre 1967(S/RES/242(1967)), 338 del 22 ottobre 1973 (S/RES/338(1973)), e 1860 dell'8 gennaio 2009 (S/RES/1860(2009)),
– vista la quarta Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra),
– visto il rinvio del voto sul parere conforme relativo all'estensione della partecipazione di Israele ai programmi della Comunità europea,
– vista la dichiarazione dell'Unione europea del 30 dicembre 2008 sulla situazione in Medio Oriente,
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che il 27 dicembre 2008 Israele ha lanciato un'offensiva militare a Gaza in risposta ai lanci di razzi da parte di Hamas nel sud di Israele da quando Hamas ha preso il controllo della Striscia di Gaza e in seguito alla fine della tregua e al rifiuto di rinnovare l'accordo sul cessate il fuoco,
B. considerando che in base alle ultime notizie l'operazione israeliana finora è costata la vita a circa un migliaio di persone a Gaza, molte delle quali donne e bambini, e ha provocato migliaia di feriti e la distruzione di case, scuole e altre parti importanti di infrastrutture civili a causa dell'uso della forza da parte dell'esercito israeliano,
C. considerando che i valichi di frontiera da e verso Gaza sono stati chiusi per diciotto mesi e che l'embargo sulla circolazione delle persone e delle merci ha inciso pesantemente sulla vita quotidiana degli abitanti e ha ulteriormente paralizzato l'economia della Striscia di Gaza e ha limitato qualsiasi miglioramento sostanziale nella situazione in Cisgiordania; considerando che l'embargo sulla Striscia di Gaza rappresenta una punizione collettiva in violazione del diritto internazionale umanitario,
D. considerando che il miglioramento delle condizioni di vita dei palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania nonché un rilancio del processo di pace e la creazione di istituzioni palestinesi funzionanti a Gaza sono elementi fondamentali degli sforzi intesi a conseguire una pace giusta e duratura fra israeliani e palestinesi,
E. considerando che il considerevole sostegno finanziario dell'Unione europea a favore dei palestinesi ha svolto un ruolo importante nel cercare di evitare una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania; considerando che l'Unione europea continua a fornire, in particolare tramite l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near Eas, UNWRA), assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza,
1. accoglie con favore l'adozione della risoluzione n. 1860 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dell'8 gennaio 2009 e si rammarica del fatto che finora sia Israele sia Hamas non abbiano aderito alla richiesta di cessazione delle ostilità formulata dalle Nazioni Unite; chiede un cessate il fuoco immediato e permanente che preveda altresì la fine del lancio di razzi da parte di Hamas contro Israele e il termine dell'attuale azione militare israeliana a Gaza;
2. concorda sulla necessità di prevedere urgentemente, come richiesto dalla risoluzione n. 1860 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, disposizioni e garanzie a Gaza per il mantenimento di un cessate il fuoco durevole che includa nel contempo il ritiro delle truppe israeliane, la riapertura stabile dei valichi di frontiera, la cessazione dell'embargo e la prevenzione del traffico illegale di armi e munizioni;
3. chiede una tregua negoziale che dovrebbe essere garantita da un meccanismo, istituito dalla comunità internazionale coordinata dal Quartetto e dalla Lega degli Stati arabi, che potrebbe includere una presenza multinazionale nel quadro di un mandato chiaro, al fine di ristabilire la sicurezza e garantire il rispetto del cessate il fuoco per le popolazioni di Israele e di Gaza, con particolare riferimento al controllo del confine tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, il che implica un ruolo importante per l'Egitto; invita il Consiglio fare maggiori pressioni per far cessare le violenze in corso; incoraggia gli sforzi diplomatici intrapresi finora dalla comunità internazionale, in particolare dall'Egitto e dall'Unione europea;
4. esprime sgomento dinanzi alle sofferenze della popolazione civile a Gaza; condanna con forza in particolare il fatto che durante gli attacchi siano stati colpiti obiettivi civili e delle Nazioni Unite; esprime la propria solidarietà alla popolazione civile vittima della violenza a Gaza e nel sud d'Israele;
5. chiede con insistenza alle autorità israeliane di consentire il libero accesso agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e di garantire un flusso continuo e sufficiente degli aiuti attraverso i corridoi umanitari; esorta vivamente le autorità israeliane a permettere alla stampa internazionale di seguire gli avvenimenti sul posto;
6. chiede a Israele di adempiere ai suoi obblighi in forza del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario; chiede ad Hamas di porre fine al lancio di razzi e di assumersi le sue responsabilità impegnandosi in un processo politico finalizzato a ripristinare il dialogo tra i palestinesi e a contribuire al processo negoziale in corso;
7. esorta l'Unione europea a prendere una posizione politica più determinata e coesa e invita il Consiglio a cogliere l'opportunità di collaborare con la nuova amministrazione statunitense per porre fine al conflitto con un accordo fondato sulla soluzione dei "due Stati", intesa a garantire una nuova struttura di sicurezza regionale pacifica in Medio Oriente;
8. sottolinea la necessità di rinnovare gli sforzi per una riconciliazione tra i palestinesi tra tutte le componenti della società palestinese, sulla base dell'accordo della Mecca dell'8 febbraio 2007, che prevede l'accettazione degli accordi precedenti, incluso il diritto di esistenza dello Stato di Israele; sottolinea, al riguardo, l'esigenza di un collegamento geografico permanente e di una riunificazione politica pacifica e duratura tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania;
9. sottolinea che solo reali progressi verso la pace e un miglioramento sostanziale della situazione in Cisgiordania e a Gaza possono rafforzare la legittimità dell'Autorità palestinese;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Inviato speciale del Quartetto in Medio Oriente, al Presidente dell'Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese, al governo israeliano, alla Knesset, al governo e al parlamento egiziani e al Segretario generale della Lega degli Stati arabi.