Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 marzo 2009 sugli orientamenti relativi alla procedura di bilancio 2010 - Sezione III - Commissione (2009/2005(BUD))
Il Parlamento europeo,
– visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009,
– vista la programmazione finanziaria aggiornata 2007-2013 della Commissione, presentata il 30 gennaio 2009 in conformità del punto 46 dell'accordo interistituzionale (AII) del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria(1),
– vista la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla strategia politica annuale per il 2010 (COM(2009)0073), in particolare la parte II,
– visto il summenzionato AII del 17 maggio 2006,
– visti l'articolo 272 del trattato CE e l'articolo 177 del trattato Euratom,
– visto l'articolo 112, paragrafo 1, del suo regolamento,
– vista la relazione della commissione per i bilanci (A6-0111/2009),
A. considerando che per il 2010 è prevista la valutazione intermedia di molti programmi pluriennali,
B. considerando che entro la fine del 2009 vi sarà il rinnovo del Parlamento europeo e della Commissione europea,
Quadro generale del bilancio
1. osserva che il quadro finanziario pluriennale (QFP) per gli anni 2007-2013 prevede un importo molto consistente di risorse finanziarie per il 2010, vale a dire 139 489 000 000 EUR in impegni, che rappresenta l'1,02% dell'RNL dell'Unione europea, e 133 505 000 000 EUR in pagamenti, che rappresenta lo 0,97% dell'RNL dell'Unione europea (a prezzi correnti), e ricorda che il prossimo adeguamento del QFP avverrà nell'aprile 2009, poco prima della pubblicazione del progetto preliminare di bilancio (PPB) per il 2010;
2. rileva che gli importi previsti dal QFP per ciascuna rubrica rappresentano gli importi massimi di spesa e costituiscono il quadro per i bilanci annuali; auspica che il bilancio definitivo si avvicini maggiormente a questi limiti massimi, il che permetterebbe di finanziare numerosi obiettivi essenziali dell'Unione europea senza compromettere le politiche e i programmi attuali; osserva che alcuni programmi comunitari sono tuttora sottofinanziati; indica che l'Unione europea necessita di decisioni finanziarie e di bilancio più ambiziose che le consentano di assumere il suo ruolo principalmente nel settore della crescita economica e dell'occupazione e nel settore delle azioni esterne dove le risorse sono scarse;
3. sottolinea che il Parlamento farà ricorso a tutti gli strumenti previsti dall'AII del 17 maggio 2006, inclusa la flessibilità legislativa del 5% (punto 37 dell'AII), durante il periodo del QFP 2007-2013, al fine di garantire la realizzazione delle sue priorità politiche;
4. osserva altresì che la debolezza dell'esecuzione dei bilanci annuali porta a un tasso di esecuzione del bilancio ancora più basso, dovuto principalmente al complicato sistema di regole e di condizioni imposte dalla Commissione e/o dagli Stati membri e alla scarsa capacità di esecuzione degli Stati membri stessi, che comporta un elevato livello di RAL (restes à liquider); esorta la Commissione e gli Stati membri a facilitare l'esecuzione riducendo gli oneri burocratici autoimposti e semplificando laddove possibile i sistemi di gestione, segnatamente per quanto riguarda i Fondi strutturali;
5. sottolinea l'importanza di una buona cooperazione interistituzionale nel cui ambito la Commissione fornisca all'autorità di bilancio tutte le informazioni generali necessarie;
6. considera necessaria una presentazione chiara e completa del bilancio dell'Unione; intende monitorare attentamente la programmazione finanziaria al fine di consentire l'adozione delle corrette decisioni di bilancio; accoglie con favore i miglioramenti realizzati nella presentazione dei documenti di programmazione finanziaria della Commissione; auspica che le modifiche apportate dalla Commissione alla sua programmazione finanziaria siano tuttavia presentate in modo più chiaro e preciso; chiede una maggiore chiarezza nella ripartizione delle risorse tra spese amministrative e spese operative; osserva che un importo già elevato di spese amministrative è di fatto finanziato mediante stanziamenti operativi;
7. invita la Commissione, nel quadro della preparazione del PPB per il 2010, a elaborare schede di attività chiare, sistematiche e affidabili per ciascun settore, onde consentire a tutte le commissioni parlamentari competenti di monitorare attentamente l'attuazione dei diversi programmi e delle diverse politiche dell'Unione europea; auspica, a tale riguardo, che le più importanti decisioni di bilancio adottate precedentemente, come ad esempio quelle relative a Galileo, all'IET e all'aiuto alimentare, siano elaborate e applicate in modo adeguato;
8. sottolinea l'importanza del principio di una "buona elaborazione del bilancio"; invita la Commissione a predisporre un PPB che affronti le sfide attuali e preveda un bilancio sostenibile per le politiche in corso; si dichiara particolarmente preoccupato per il fabbisogno finanziario delle rubriche 1a e 4 del QFP per il 2010; desidera sottolineare che lo strumento di flessibilità è destinato al finanziamento di sfide politiche impreviste ed è solo uno degli strumenti che permettono di stanziare finanziamenti supplementari;
9. accoglie con favore l'istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale sulle agenzie decentrate; ribadisce che le risorse finanziarie disponibili per la creazione di nuove agenzie sono molto limitate a causa dei margini attuali sotto ogni rubrica e ricorda alla Commissione e al Consiglio la necessità di rispettare il punto 47 dell'AII del 17 maggio 2006; ricorda alla Commissione la necessità di tener conto delle entrate con destinazione specifica in sede di elaborazione del PPB 2010 per le agenzie decentrate esistenti; ribadisce che le agenzie che dipendono in larga misura da risorse derivanti da diritti devono continuare a poter utilizzare tale strumento al fine di disporre della necessaria flessibilità di bilancio;
10. appoggia i diversi strumenti di assistenza nell'ambito della rubrica 4; ricorda la sua costante preoccupazione per il grave sottofinanziamento della rubrica 4 del QFP; sottolinea che se l'Unione vuole essere all'altezza delle sue promesse e delle sue ambizioni quale attore globale, essa deve garantire che i fabbisogni dei paesi in via di sviluppo siano pienamente tenuti in considerazione nelle scelte strategiche dei meccanismi di finanziamento nel settore della cooperazione allo sviluppo;
11. ricorda la procedura prevista dal punto 23 dell'AII del 17 maggio 2006; ribadisce, tuttavia, che sono già state realizzate numerose modifiche che hanno ridotto i margini disponibili e che è pertanto difficile finanziare nuove azioni senza stanziare finanziamenti supplementari; è favorevole all'individuazione di soluzioni a lungo termine che permettano di disporre di un bilancio dell'Unione europea sufficiente per far fronte a tutti i fabbisogni in luogo dello spostamento di stanziamenti da una rubrica all'altra; sottolinea che i margini disponibili all'interno di ciascuna rubrica del QFP (in particolare della rubrica 2) non possono essere dati per scontati in considerazione dell'evoluzione della situazione economica; ritiene più appropriato affrontare direttamente la categoria di spesa che presenta un'insufficienza di finanziamenti, onde evitare di ostacolare altri settori di spesa; ritiene che, in assenza di flessibilità all'interno delle rubriche e tra di esse, una revisione del QFP rispecchi la maggior parte dei principi di bilancio; si rammarica che nel contesto attuale il Consiglio non abbia adottato un approccio costruttivo per utilizzare i meccanismi di flessibilità esistenti; ritiene che la revisione intermedia del QFP dovrebbe risolvere anche il problema del sottofinanziamento cronico di alcune categorie di spesa;
12. è disposto a tener conto dei risultati della revisione intermedia che copre tutti gli aspetti delle spese e delle risorse dell'Unione europea, inclusa la correzione per il Regno Unito, della relazione sul funzionamento dell'accordo interistituzionale che la Commissione deve preparare entro la fine del 2009 in conformità dell'AII del 17 maggio 2006, nonché della valutazione intermedia dei programmi pluriennali in corso;
Agire per far fronte alle sfide
13. ricorda che il bilancio 2010 deve affrontare sfide enormi; sottolinea che l'obiettivo principale è quello di mettere al primo posto i cittadini europei e di garantire loro una maggiore sicurezza, il che implica che venga prestata un'attenzione particolare ai seguenti aspetti: la recente crisi finanziaria ed economica e il suo impatto sulla crescita e la competitività, l'occupazione e la coesione, il miglioramento e la semplificazione dell'attuazione dei Fondi strutturali; il miglioramento dell'approvvigionamento energetico e della sicurezza dei trasporti; la questione della sicurezza interna, in particolare per quanto riguarda la lotta contro il terrorismo; l'immigrazione, le sfide demografiche; nonché la questione del cambiamento climatico e della protezione dell'ambiente; la coesione sociale, la sicurezza dei suoi cittadini e il rafforzamento del ruolo dell'Unione europea nel mondo;
14. invita la Commissione a tener conto delle circostanze summenzionate in sede di definizione del PPB; si attende che la Commissione presenti proposte valide e utili al fine di consentire una significativa discussione sul bilancio in seno all'autorità di bilancio;
15. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di contribuire alla ripresa economica e sociale, al rafforzamento dell'efficienza energetica e alla lotta contro il cambiamento climatico e di continuare a erogare aiuti in particolare al Kosovo, al Medio Oriente, all'Afghanistan e alla Georgia, come indicato nella strategia politica annuale per il 2010; si attende che la Commissione, dopo aver individuato alcune delle principali priorità, ne tenga conto nel PPB e preveda risorse finanziarie sufficienti;
Rispondere alla crisi economica e finanziaria globale
16. sottolinea che, in un periodo di crisi economica e finanziaria globale, gli Stati membri hanno risposto con misure di aiuto individuali; è fermamente convinto che l'Unione debba reagire rapidamente con misure che abbiano un impatto diretto sull'economia e debba sostenere gli Stati membri con misure addizionali e coordinate di accompagnamento, mirate in particolare a stimolare la crescita economica, in quanto ciò permetterebbe di incoraggiare gli investimenti da parte del settore privato e di contribuire a limitare quindi il rischio di perdite di posti di lavoro, a promuovere la creazione di posti di lavoro e a sostenere le PMI nel breve e lungo termine;
17. sottolinea che l'attuale crisi economica potrebbe essere vista come un'opportunità per incrementare gli investimenti nelle tecnologie ecologiche, il che potrebbe rendere necessario apportare modifiche ai programmi finanziari attuali;
18. accoglie con favore l'intenzione della Commissione di rispondere alla crisi economica e ribadisce la propria volontà di negoziare con il Consiglio per trovare la giusta soluzione finanziaria quanto prima possibile; ritiene che l'adozione della decisione relativa ai progetti da sostenere finanziariamente sarebbe facilitata da una proposta geograficamente equilibrata; invita il Consiglio ad assumersi la sua responsabilità e a realizzare la dimensione europea del piano di ripresa;
19. è preoccupato per il fatto che in particolare le PMI subiranno le ripercussioni della crisi economica e saranno escluse dai finanziamenti di cui hanno urgente bisogno; sottolinea pertanto l'importanza di aumentare i finanziamenti dell'Unione europea destinati alle PMI, in particolare quelle che operano nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione; sottolinea, a tale riguardo, che il programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP) può fornire un sostegno efficace alle loro attività di innovazione;
20. è preoccupato per il fatto che l'attuale margine all'interno della rubrica 1a, stimato a 111 599 000 EUR, non consente di affrontare in maniera adeguata gli effetti della crisi economica;
21. ritiene che le straordinarie opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) stimolino la crescita e l'innovazione, contribuendo in tal modo al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona e al superamento dell'attuale crisi economica; ricorda che lo spazio europeo della ricerca è più che mai una componente fondamentale della società europea della conoscenza e che è necessario rimediare alla frammentazione delle azioni, dei programmi e delle politiche nel campo della ricerca in Europa; a tale riguardo, sottolinea l'importanza di prevedere finanziamenti adeguati per garantire una corretta realizzazione di tali progetti;
22. chiede un rapido accordo sulla proposta di modificare l'attuale regolamento del fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione onde meglio affrontare le conseguenze delle delocalizzazioni, della riduzione della produzione e della perdita di posti di lavoro e aiutare i lavoratori a rientrare nel mercato del lavoro;
Garantire la sicurezza energetica e dei trasporti
23. riconosce che la recente crisi energetica ha reso estremamente necessari progetti che creino sicurezza energetica nell'Unione attraverso la diversificazione delle risorse e l'interconnessione dei mercati dell'energia; sottolinea che la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Unione europea come pure il principio della solidarietà energetica costituiscono priorità assolute nell'agenda dell'Unione europea e devono essere adeguatamente considerate anche nel bilancio dell'Unione europea; considera l'incremento degli investimenti nell'energia come uno strumento per contrastare la crisi economica e sostiene l'idea di anticipare la spesa a titolo del bilancio dell'Unione europea per i più importanti progetti di infrastrutture energetiche;
24. sottolinea che la recente crisi del gas e la volatilità dei prezzi del petrolio hanno nuovamente dimostrato la vulnerabilità del sistema di approvvigionamento energetico europeo; sottolinea che la mancanza di fonti energetiche alternative (rinnovabili), di vie di trasporto dell'energia alternative, di capacità di stoccaggio di fonti energetiche e di interconnessioni nei trasporti dell'energia tra gli Stati membri pregiudica l'indipendenza energetica dell'Europa e il benessere dei suoi cittadini; ritiene pertanto che l'Unione europea dovrebbe essere meglio preparata ad affrontare periodi di penuria energetica;
25. intende esaminare le possibilità di prevedere finanziamenti supplementari dell'Unione europea in tali settori; si attende che la Commissione proponga azioni forti a sostegno della realizzazione di vie di trasporto del gas diversificate, includendo il progetto Nabucco; mette in rilievo, a tale riguardo, il ruolo della Banca europea degli investimenti nel creare effetti leva e contribuire a mobilitare la partecipazione del settore privato, pur tenendo presente la questione della responsabilità democratica;
26. riconosce che i trasporti, specialmente il programma TEN-T, hanno sempre rappresentato un'elevata priorità per il Parlamento; sottolinea l'importanza di sviluppare le necessarie infrastrutture ferroviarie, marittime e stradali e auspica di accelerare la realizzazione dei progetti nel 2010; prende atto dell'importanza che l'Unione attribuisce alla riduzione dell'impatto del cambiamento climatico e ritiene che vadano privilegiate le proposte che permettono di sfruttare il potenziale di risparmio energetico;
Protezione dell'ambiente e lotta contro il cambiamento climatico
27. ricorda che la lotta contro il cambiamento climatico è collegata anche alla sicurezza energetica e che la promozione dell'efficienza energetica e del risparmio energetico, aumentando la quota delle energie rinnovabili, costituisce anch'essa uno strumento per garantire una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento energetico;
28. sottolinea che il cambiamento climatico ha un impatto ampiamente riconosciuto sull'ambiente, sull'economia e sulla società in Europa; in tale contesto ribadisce la sua convinzione che il bilancio dell'Unione europea non includa ancora un numero sufficiente di misure volte ad attenuare il cambiamento climatico vista la necessità di consistenti risorse addizionali dell'Unione europea per l'efficienza energetica e per le tecnologie per le energie rinnovabili, che dovrebbero essere stanziate per contribuire a realizzare gli obiettivi dell'Unione europea per il 2020; sottolinea che intende sostenere tutti gli sforzi intesi ad aumentare e a concentrare risorse finanziarie sufficienti per ridurre gli effetti del cambiamento climatico; ricorda alla Commissione che l'autorità di bilancio ha votato a favore di finanziamenti supplementari nel bilancio 2009 destinati a promuovere la lotta contro il cambiamento climatico; invita la Commissione ad attuare questo incremento; ricorda la sua risoluzione del 23 ottobre 2008 sul progetto di bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2009(2) in cui ha invitato la Commissione a presentare, entro il 15 marzo 2009, un piano ambizioso per un aumento sostanziale dei finanziamenti destinati alla lotta ai cambiamenti climatici, che preveda la creazione di un apposito fondo o di un'apposita linea di bilancio in grado di migliorare la capacità finanziaria per far fronte a tali problemi;
29. incoraggia la Commissione ad aumentare a un livello adeguato, a partire dal 2009, il sostegno finanziario a favore di nuove tecnologie per l'energia sostenibile (in particolare a emissioni zero di anidride carbonica);
30. ricorda la responsabilità nei confronti delle future generazioni di adottare misure efficaci sul piano dei costi per sostenere la protezione dell'ambiente; ribadisce che l'azione dell'Unione europea deve inserirsi in un contesto globale e si rammarica pertanto del fatto che le azioni europee non sono seguite da interventi da parte di altri soggetti, il che ha gravi ripercussioni sulla competitività dell'Unione;
31. ricorda la sua risoluzione del 20 novembre 2008 sulla politica spaziale europea(3) e ribadisce la sua posizione secondo cui il Consiglio e la Commissione dovrebbero presentare raccomandazioni e proposte specifiche in questo settore accompagnate da finanziamenti sufficienti;
Rafforzare la sicurezza interna
32. ricorda che gli stanziamenti destinati alla protezione delle frontiere, alla protezione civile e alla lotta contro il terrorismo devono essere mantenuti e aumentati nel 2010, in quanto affrontano direttamente le preoccupazioni dei cittadini europei; osserva che anche la promozione della sicurezza alimentare rimane una priorità; si rammarica che la programmazione finanziaria del gennaio 2009 preveda solo un aumento moderato degli stanziamenti destinati a tali settori nell'ambito della rubrica 3a e che la SPA 2010 preveda stanziamenti quasi invariati per la cittadinanza nell'ambito della rubrica 3b rispetto al bilancio 2009, sebbene essi affrontino direttamente importanti preoccupazioni fondamentali dei cittadini europei;
33. ritiene che occorra prestare una particolare attenzione alla protezione delle frontiere in relazione al problema dell'immigrazione illegale e che l'Unione dovrebbe sostenere gli sforzi compiuti dagli Stati membri;
Migliorare la qualità della spesa
34. sottolinea che il miglioramento dell'esecuzione e della qualità della spesa dovrebbe costituire un principio guida per conseguire i migliori risultati nel quadro del bilancio dell'Unione europea; invita la Commissione e gli Stati membri a orientare i loro sforzi in questa direzione e a monitorare attentamente l'attuazione delle politiche, e in particolare l'esecuzione della rubrica 1b relativa alle politiche strutturali;
35. chiede alla Commissione di tenere informata l'autorità di bilancio e di riflettere su azioni atte a migliorare l'esecuzione; intende proseguire la riflessione in linea con la dichiarazione comune del 21 novembre 2008 su una più rapida attuazione dei Fondi strutturali e di coesione; intende estendere la maggiore rapidità dell'attuazione anche ad altri settori;
36. si attende che, in occasione della prossima revisione del regolamento finanziario, la Commissione presenti una proposta che contenga concrete proposte di semplificazione; auspica che la Commissione eserciti pressione sul Consiglio al fine di sviluppare e migliorare le condizioni di lavoro dell'OLAF nella lotta contro la frode, tenendo conto delle proposte avanzate dal Parlamento in relazione al regolamento (CE) n. 1073/1999;
37. chiede alla Commissione di sostenere, attraverso i suoi servizi competenti, ivi incluso l'OLAF, gli sforzi compiuti dalla Bulgaria e dalla Romania in relazione al meccanismo di verifica e di cooperazione e alla gestione dei fondi dell'Unione europea; invita la Commissione a seguire attentamente gli sviluppi in Kosovo e nei paesi dei Balcani per quanto riguarda l'esecuzione e la buona gestione dei fondi dell'Unione europea e a creare un organismo che porti avanti l'azione dell'ITF, al fine di garantire un seguito alla lotta contro la frode e le irregolarità;
38. auspica che le spese amministrative raggiungano livelli più efficienti rispetto alle spese operative; ritiene che l'efficacia dell'amministrazione pubblica dell'Unione europea sia essenziale al fine di conseguire un utilizzo ottimale del bilancio dell'Unione europea; evidenzia che nel precedente esercizio finanziario ha ridotto le spese amministrative rispetto alle spese operative e invita la Commissione a proseguire in questa direzione;
39. constata con preoccupazione che un crescente numero di persone impiegate dall'Unione europea non sono visibili negli organigrammi delle istituzioni approvati dall'autorità di bilancio e che i relativi posti non sono finanziati a titolo della rubrica 5 del QFP; è determinato a proseguire l'esercizio di screening concernente il personale della Commissione e la rappresentanza equilibrata degli Stati membri; intende altresì monitorare attentamente la politica immobiliare della Commissione a Bruxelles;
Salvaguardare le prerogative del Parlamento europeo
40. sottolinea che i progetti pilota e le azioni preparatorie offrono al Parlamento la possibilità di preparare la strada per nuove politiche e attività che arricchiscono le azioni dell'Unione; evidenzia che, sebbene i margini limitati compromettano il pieno utilizzo di tale strumento come previsto dall'AII del 17 maggio 2006, intende utilizzare integralmente gli importi stanziati per i progetti pilota e per le azioni preparatorie nell'allegato II, parte D, dell'AII del 17 maggio 2006, qualora le proposte lo rendessero necessario;
41. ricorda i risultati indubbiamente positivi, sia in termini di partecipazione che di attuazione, dei diversi progetti pilota Erasmus avviati dal Parlamento negli ultimi anni (Erasmus per gli apprendisti, Erasmus per i giovani imprenditori, Erasmus per la scuola secondaria, Erasmus per la pubblica amministrazione) come pure del programma Erasmus tradizionale; ribadisce la necessità che l'Unione continui a investire in questo campo; ritiene che sia indispensabile un sostanziale incremento della dotazione finanziaria globale destinata a tutte le linee relative a Erasmus, al fine di aumentare in misura considerevole (fino a 1.000.000 persone all'anno) il numero dei giovani che partecipano alla "Politica Erasmus europea"; è convinto che questa azione sia essenziale per rispondere correttamente alle difficoltà che l'Europa sta incontrando nel processo di integrazione, nonché per contribuire a risolvere l'attuale crisi economica;
42. sottolinea la necessità di stanziare finanziamenti sufficienti per la politica di comunicazione, che siano in particolare in linea con gli obiettivi definiti nella dichiarazione comune intitolata "Insieme per comunicare l'Europa" adottata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione nell'ottobre 2008;
43. sottolinea gli sforzi compiuti per adottare tempestivamente gli orientamenti per la procedura di bilancio 2010 e si attende pertanto che la Commissione ne tenga conto nell'elaborazione del PPB;
o o o
44. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti.