Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sui figli dei migranti lasciati nel paese di origine
Il Parlamento europeo,
– vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo, in particolare gli articoli 3 e 20,
– vista la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei loro familiari, in particolare gli articoli 38, 42 e 45,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 24,
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che la libera circolazione dei lavoratori è vantaggiosa per le economie di tutti gli Stati membri e offre ai cittadini europei possibilità di sviluppo economico e personale,
B. considerando che tali effetti positivi potrebbero essere limitati da taluni effetti collaterali indesiderati della migrazione, tra cui le condizioni di vita insoddisfacenti che sono riservate ai figli rimasti nel paese di origine quando i genitori migrano in un altro Stato membro,
C. considerando che la migrazione della manodopera è costantemente in aumento nel corso degli ultimi decenni e che oggi la maggior parte dei migranti nel mondo, 64 milioni, risiedono nell'Unione europea,
D. considerando che la migrazione offre enormi potenzialità per migliorare lo sviluppo, ma che crea anche problemi tuttora insoluti sia nei paesi di origine che nei paesi di destinazione,
E. considerando che, secondo uno studio realizzato dall'UNICEF e da Social Alternatives in Romania, nel 2008 quasi 350 000 bambini avevano almeno un genitore che lavorava all'estero e per 126 000 bambini entrambi i genitori erano migranti,
F. considerando che la migrazione può avere effetti positivi per le famiglie del paese di origine perché, grazie alle rimesse e altri canali, riduce la povertà e accresce gli investimenti in capitale umano,
G. considerando, tuttavia, che per i bambini rimasti nel loro paese quando i genitori lavorano in un altro Stato membro esistono altri possibili effetti negativi, tra cui il rischio di una generale mancanza di assistenza in merito alla loro salute fisica e mentale nonché ripercussioni sulla loro salute mentale per depressione, assenza di tempo libero per giocare e svilupparsi, insufficiente partecipazione scolastica e, in generale, insufficiente partecipazione ad attività educative e di formazione, malnutrizione e abusi su minori,
H. considerando che, sebbene siano predisposte politiche ad ampio raggio per migliorare le condizioni di vita e di istruzione dei figli dei migranti che giungono nel paese di destinazione assieme ai genitori, il fenomeno dei bambini lasciati nel paese di provenienza è stato oggetto di scarsa attenzione,
I. considerando che spesso i bambini sono lasciati nel paese di origine per mancanza di informazioni sulle opportunità e i vantaggi offerti dai paesi di destinazione,
1. invita la Commissione a realizzare uno studio volto a valutare le dimensioni a livello dell'Unione europea del fenomeno dei figli dei migranti rimasti nel paese di origine e di raccogliere dati a livello dell'Unione europea su tale fenomeno;
2. chiede agli Stati membri di prendere misure per migliorare la situazione dei figli lasciati dai loro genitori nel paese di origine e assicurarne il normale sviluppo sul piano educativo e sociale;
3. chiede agli Stati membri di istituire meccanismi di cooperazione per prevenire gli effetti negativi per i familiari, in particolare i bambini, derivanti dal distacco e dalle distanze che devono colmare;
4. invita gli Stati membri a informare meglio i migranti dei loro diritti e dei diritti dei loro familiari in materia di libera circolazione e delle informazioni disponibili a livello nazionale ed europeo sulla residenza all'estero e sulle modalità e le condizioni per lavorare in un altro Stato membro;
5. invita la Commissione a proporre a tutte le parti interessate l'adeguata applicazione di tutti i mezzi esistenti per aiutare i migranti e i loro figli rimasti nel paese di origine;
6. chiede alla Commissione e agli Stati membri di associare attivamente le parti sociali e le ONG alle azioni finalizzate al miglioramento delle condizioni dei figli dei migranti;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Comitato delle regioni, al Comitato economico e sociale europeo, ai governi e ai Parlamenti degli Stati membri e alle parti sociali.