Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sull'attuazione dell'Area unica dei pagamenti in euro (SEPA)
Il Parlamento europeo,
– vista la dichiarazione congiunta della Commissione e della Banca centrale europea del 4 maggio 2006 sull'Area unica dei pagamenti in euro,
– visto l''Occasional Paper" della Banca centrale europea n. 71, dell'agosto 2007, sull'impatto economico dell'Area unica dei pagamenti in euro ("The economic impact of the Single Euro Payments Area"),
– vista la direttiva 2007/64/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno(1) (direttiva sui servizi di pagamento),
– vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai pagamenti transfrontalieri nella Comunità, presentata dalla Commissione il 13 ottobre 2008 (COM(2008)0640),
– visto il sesto rapporto della Banca centrale europea sui progressi compiuti nella realizzazione della SEPA, del novembre 2008,
– visto l'articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che l'Area unica dei pagamenti in euro ("Single Euro Payments Area" o SEPA) è concepita come un mercato integrato dei servizi di pagamento, aperto a un'effettiva concorrenza e in cui non sussistono distinzioni fra pagamenti nazionali e transfrontalieri in euro,
B. considerando che la SEPA non è soltanto un'iniziativa di autoregolamentazione del Consiglio europeo per i pagamenti ("European Payments Council" o EPC), ma anche un'importante iniziativa di politica generale che rafforza l'Unione economica e monetaria e l'Agenda di Lisbona; considerando che la SEPA è sostenuta dalla direttiva sui servizi di pagamento, che fornisce il necessario quadro giuridico armonizzato;considerando che, pertanto, il successo della SEPA riveste particolare interesse per il Parlamento,
C. considerando che la migrazione verso la SEPA è iniziata ufficialmente il 28 gennaio 2008 con l'introduzione dello strumento di pagamento SEPA per i bonifici, mentre il quadro di riferimento SEPA per le carte di pagamento è in vigore dal 1° gennaio 2008 e il sistema degli addebiti diretti SEPA dovrebbe essere operante a partire dal 1° novembre 2009,
D. considerando che per la migrazione agli strumenti SEPA non sono stati fissati termini ultimi vincolanti, e che ormai tutte le parti interessate concordano sul fatto che fissare tali termini ultimi sia indispensabile per il successo della SEPA,
E. considerando che la migrazione verso la SEPA è stata finora lenta: al 1° ottobre 2008 solo l"1,7% del totale delle transazioni era stato effettuato attraverso il formato dei bonifici SEPA,
F. considerando che è importante che tutti i soggetti interessati – legislatori, settore bancario e utenti dei servizi di pagamento (in particolare il settore pubblico, che utilizza massicciamente i prodotti di pagamento) – contribuiscano alla realizzazione della SEPA,
G. considerando che l'utilizzazione di strumenti SEPA unicamente per le operazioni di pagamento transfrontaliere non porterebbe al successo del progetto SEPA, poiché persisterebbe la frammentazione e non potrebbero realizzarsi i benefici previsti per il settore bancario e per i suoi clienti,
H. considerando che il 4 settembre 2008 la Commissione e la Banca centrale europea hanno comunicato all'EPC la propria disponibilità a sostenere l'idea di una commissione interbancaria multilaterale ("Multilateral Interchange Fee" o MIF) per gli addebiti diretti transfrontalieri nel quadro della SEPA, a condizione che tali commissioni siano obiettivamente giustificate e applicabili solo per un periodo di tempo limitato,
I. considerando che la Commissione ha sottolineato le preoccupazioni in merito alla MIF esistente, e che il settore bancario ha difficoltà a trovare una soluzione appropriata,
J. considerando che occorre anche risolvere la questione dell'applicazione di una MIF per quanto riguarda la soluzione di una carta UE basata sul quadro di riferimento SEPA per le carte di pagamento,
K. considerando che occorre assicurare la continuità legale dei mandati di addebito diretto esistenti, poiché l'obbligo di firmare nuovi mandati al momento di passare dai sistemi nazionali di addebito diretto al sistema degli addebiti diretti SEPA sarebbe troppo gravoso,
1. sottolinea il suo costante sostegno alla creazione della SEPA, aperta a un'effettiva concorrenza e in cui non sussistono distinzioni fra pagamenti nazionali e transfrontalieri in euro;
2. invita la Commissione a fissare un termine ultimo chiaro, appropriato e vincolante, che non sia successivo al 31 dicembre 2012, per la migrazione agli strumenti SEPA, termine scaduto il quale tutti i pagamenti in euro dovranno essere effettuati utilizzando gli standard SEPA;
3. invita la Commissione ad assicurare chiarezza giuridica per quanto riguarda l'applicazione di una MIF per gli addebiti diretti transfrontalieri, in particolare per quanto concerne la definizione di un periodo transitorio al termine del quale dovrebbe essere possibile mantenere le MIF, purché rispettino le linee guida della Commissione che dovrebbero essere adottate quanto prima possibile ed essere basate sui principi della trasparenza e della comparabilità, nonché sull'osservazione dei costi e delle commissioni relativi ai servizi prestati dai fornitori di servizi di pagamento;
4. invita la Commissione a chiarire ulteriormente la questione della MIF per i pagamenti mediante carta;
5. chiede che si intensifichino gli sforzi per trovare a livello di Stati membri soluzioni appropriate per assicurare ai mandati di addebito diretto esistenti continuità legale nel sistema di addebiti diretti SEPA;
6. invita gli Stati membri ad incoraggiare le loro pubbliche amministrazioni ad utilizzare quanto prima possibile gli strumenti SEPA, dando così ad esse un ruolo catalizzatore nel processo di migrazione;
7. invita la Commissione a garantire che la migrazione agli strumenti SEPA non avrà come risultato un sistema di pagamenti più costoso per i cittadini dell'Unione europea;
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alla Banca centrale europea e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.