Risoluzione del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 sulla situazione umanitaria dei residenti di Camp Ashraf
Il Parlamento europeo,
– viste le Convenzioni di Ginevra e, in particolare, l'articolo 27 della IV Convenzione di Ginevra sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra,
– visti la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati e il Protocollo aggiuntivo del 1967,
– visto l'Accordo sullo status delle forze armate tra il governo degli Stati Uniti e il governo iracheno firmato nel novembre 2008,
– viste le sue risoluzioni del 12 luglio 2007 sulla situazione umanitaria dei rifugiati iracheni(1) e del 4 settembre 2008 sulle esecuzioni capitali in Iran(2) che contengono riferimenti ai residenti di Camp Ashraf, che hanno uno status giuridico di persone protette nel quadro della IV Convenzione di Ginevra,
– visto l'articolo 115, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che Camp Ashraf, nell'Iraq settentrionale, è stato creato durante gli anni 80 per i membri del gruppo di opposizione iraniano "Organizzazione dei Mujaheddin del popolo dell'Iran" (PMOI),
B. considerando che nel 2003 le forze statunitensi in Iraq hanno disarmato i residenti di Camp Ashraf accordando loro protezione, dal momento che tali residenti sono stati designati "persone protette" ai sensi delle Convenzioni di Ginevra,
C. considerando che l'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite in una lettera datata 15 ottobre 2008 ha esortato il governo iracheno a proteggere i residenti di Camp Ashraf dalla deportazione, espulsione o rimpatrio forzati in violazione del principio di non respingimento e ad astenersi da qualsiasi azione che potrebbe mettere in pericolo la loro vita o sicurezza,
D. considerando che, dopo l'accordo Stati Uniti/Iraq sullo status delle forze armate, Camp Ashraf è tornato sotto il controllo delle forze di sicurezza irachene a partire dal 1° gennaio 2009,
E. considerando che secondo recenti dichiarazioni rilasciate, a quanto viene riferito, dal Consigliere iracheno per la sicurezza nazionale, le autorità intendono rendere gradualmente "intollerabile" la presenza permanente dei residenti di Camp Ashraf e considerando che, a quanto pare, ha fatto riferimento alla loro espulsione/estradizione e/o alla loro dislocazione forzata all'interno dell'Iraq,
1. esorta il primo ministro iracheno ad assicurare che le autorità irachene non adottino alcuna azione in violazione dei diritti umani dei residenti di Camp Ashraf e a chiarire le intenzioni del governo iracheno nei loro confronti; invita le autorità irachene a proteggere la vita e l'integrità fisica e morale dei residenti di Camp Ashraf e a trattarli conformemente agli obblighi nel quadro delle Convenzioni di Ginevra, in particolare a non dislocarli, deportarli, espellerli o rimpatriarli con la forza in violazione del principio di non respingimento;
2. nel rispetto dei desideri individuali di ogni persona che vive a Camp Ashraf per quanto attiene al proprio futuro, ritiene che coloro che vivono a Camp Ashraf e altri cittadini iraniani che attualmente risiedono in Iraq e che hanno lasciato l'Iran per ragioni politiche potrebbero essere a rischio di gravi violazioni dei diritti umani se venissero rimpatriati contro la loro volontà in Iran, e insiste che nessuna persona dovrebbe essere rimpatriata, direttamente o attraverso un paese terzo, in una situazione in cui si troverebbe a rischio di tortura o di altri gravi abusi dei diritti umani;
3. invita il governo iracheno a porre fine al blocco del campo e a rispettare lo status giuridico dei residenti di Camp Ashraf quali "persone protette" ai sensi delle Convenzioni di Ginevra, e ad astenersi da qualsiasi azione che potrebbe mettere a rischio la loro vita o sicurezza e pertanto ad accordare pieno accesso al cibo, all'acqua, all'assistenza e alle forniture mediche, al carburante, ai familiari e alle organizzazioni umanitarie internazionali;
4. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri congiuntamente con i governi iracheno e statunitense, l'Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce rossa a lavorare insieme per trovare uno status giuridico soddisfacente a lungo termine per i residenti di Camp Ashraf;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite, al Comitato internazionale della Croce rossa, al governo degli Stati Uniti e al governo e al parlamento dell'Iraq.