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Procedura : 2009/2604(RSP)
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Testi presentati :

RC-B6-0271/2009

Discussioni :

PV 07/05/2009 - 13.2
CRE 07/05/2009 - 13.2

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PV 07/05/2009 - 14.2
CRE 07/05/2009 - 14.2

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P6_TA(2009)0392

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Giovedì 7 maggio 2009 - Strasburgo
Madagascar
P6_TA(2009)0392RC-B6-0271/2009

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 maggio 2009 sulla situazione in Madagascar

Il Parlamento europeo,

–   viste le dichiarazioni rilasciate dalla Presidenza per conto dell'Unione europea il 17 e 20 marzo 2009,

–   visti i colpi di Stato compiuti negli ultimi mesi in Mauritania e nella Guinea-Conakry e le sanzioni inflitte successivamente dalla comunità internazionale,

–   vista la riunione consultiva inaugurale del Gruppo di contatto internazionale sul Madagascar svoltasi ad Addis Abeba il 30 aprile 2009,

–   visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.   considerando che, dopo due mesi di aspri combattimenti, il 17 marzo 2009 è stato compiuto un colpo di Stato sostenuto dall'esercito in Madagascar dall'ex sindaco della capitale malgascia (Antananarivo), Andry Rajoelina,

B.   considerando che l'autoproclamata Alta autorità di transizione, presieduta da Andry Rajoelina, ha sospeso l'Assemblea nazionale e il Senato e che, su pressione dei ribelli, il Presidente democraticamente eletto Marc Ravalomanana è stato costretto a lasciare il paese,

C.   considerando che Rajoelina, eletto sindaco della capitale Antananarivo nel dicembre 2007, era stato rimosso con la forza dal precedente governo nel febbraio 2009,

D.   considerando che il progetto del precedente governo di affittare un milione di acri di terra nel Sud del paese a un'impresa coreana per attività agricole intensive ha scatenato la rabbia popolare,

E.   considerando che il cambiamento incostituzionale di governo rappresenta un ulteriore passo indietro nel processo di democratizzazione in corso nel continente africano e rafforza i timori di una recrudescenza della piaga dei colpi di Stato in Africa, come espresso alla 12a Sessione ordinaria dell'Assemblea dell'Unione africana svoltasi ad Addis Abeba dal 1° al 4 febbraio 2009,

F.   considerando l'arresto arbitrario del Primo ministro Manandafy Rakotonirina, nominato dal Presidente eletto, e di un altro membro del suo governo,

G.   considerando che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali di cui il Madagascar è membro non riconoscono questo regime di fatto e chiedono la restaurazione del governo costituzionale,

H.   considerando che il Madagascar è stato sospeso dai raggruppamenti regionali ai quali aderisce - Unione africana (UA) e Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC) - nonché dall'Organizzazione internazionale dei paesi francofoni e dall'Unione interparlamentare; che l'Unione europea, gli Stati Uniti d'America, la Norvegia e la Francia hanno condannato la violazione dello stato di diritto e dell'ordine costituzionale rappresentata dal colpo di Stato e hanno sospeso gli aiuti,

I.   considerando che, nell'ambito del dialogo Africa-UE, la 12a riunione ministeriale delle trojke africana e dell'Unione europea svoltasi a Lussemburgo il 28 aprile 2009 ha chiesto il rapido svolgimento di elezioni nazionali e la restaurazione dell'ordine costituzionale,

J.   considerando che dimostrazioni pacifiche con la partecipazione di decine di migliaia di manifestanti sono continuate nella capitale dal giorno in cui Andry Rajoelina si è insediato come capo di Stato di fatto, ma che tali dimostrazioni sono state represse con violenza dalle forze armate malgasce,

K.   considerando che la restaurazione dell'ordine costituzionale dovrebbe basarsi sui seguenti obiettivi e principi: un chiaro calendario per lo svolgimento di elezioni libere, regolari e trasparenti; la partecipazione di tutti gli attori politici e sociali del paese, compresi il Presidente Marc Ravalomanana nonché altre personalità eminenti; la promozione del consenso tra i partiti malgasci; il rispetto della costituzione del Madagascar; e il rispetto degli strumenti dell'Unione africana applicabili e degli impegni internazionali assunti dal Madagascar,

L.   considerando che alla sopra citata riunione consultiva inaugurale del Gruppo internazionale di contatto sul Madagascar hanno partecipato rappresentanti delle Nazioni Unite, dell'Unione africana e dell'Unione europea nonché molte organizzazioni regionali e paesi allo scopo di coordinare gli sforzi della comunità internazionale tesi a promuovere la rapida restaurazione dell'ordine costituzionale in Madagascar,

M.   considerando che le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per la raccolta di 35,7 milioni di dollari di aiuti umanitari da destinare al paese, in previsione della penuria alimentare nei prossimi mesi di quest'anno che si verrà a creare a seguito degli sconvolgimenti causati dalla situazione di stallo politico,

N.   considerando che la maggioranza della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e che i redditi limitati riducono la possibilità della maggior parte delle famiglie di avere accesso a cibo, acqua e servizi igienici nonché all'assistenza sanitaria e all'istruzione,

O.   considerando che il paese è stato colpito per tre volte consecutive dalla siccità e da magri raccolti, dall'impennata dei prezzi alimentari e da un'insicurezza alimentare cronica nonché da cicloni,

1.   condanna duramente il colpo di Stato e tutti i tentativi di conquistare il potere con mezzi non democratici;

2.   chiede l'immediata restaurazione dell'ordine legale e costituzionale nel paese e chiede con insistenza ai partiti malgasci di rispettare pienamente le disposizioni della costituzione del Madagascar nel risolvere la crisi;

3.   deplora la sospensione dell'Assemblea nazionale e del Senato e ne chiede l'immediato ripristino e sollecita che i mandati e le immunità dei parlamentari siano rispettati finché non si saranno tenute nuove elezioni parlamentari democratiche;

4.   invita la comunità internazionale a intensificare gli sforzi tesi a porre fine alle violenze politiche in Madagascar;

5.   ritiene che la stabilità, la prosperità e le libertà democratiche possano essere garantite solo attraverso un processo di dialogo consensuale e senza esclusi che affronti le cause profonde dei numerosi problemi del paese di natura economica, sociale, politica e ambientale, sia accettabile da tutte le parti e porti a una consultazione diretta del popolo malgascio;

6.   chiede a tutti gli attori politici di porre il buon governo e la lotta alla povertà al primo posto della loro agenda, puntando al miglioramento della distribuzione della ricchezza e del tenore di vita della popolazione mediante l'introduzione di una sana politica di sviluppo sostenibile in materia di assistenza sanitaria, istruzione, creazione di posti di lavoro, ecc.;

7.   appoggia le iniziative intraprese da organizzazioni regionali e la decisione dell'Unione africana di istituire un braccio operativo del Gruppo internazionale di contatto sul Madagascar ad Antananarivo, sotto la presidenza dell'Inviato speciale del Presidente della Commissione dell'Unione africana, Ablassé Ouedraogo;

8.   chiede all'Inviato speciale dell'Unione africana per il Madagascar, in collaborazione con i rappresentanti della comunità internazionale ad Antananarivo e alla luce delle discussioni già avviate sotto l'egida dell'Unione africana e delle Nazioni Unite, di allacciare contatti con tutti i partiti malgasci al fine di concordare con essi le modalità e i mezzi per una rapida restaurazione dell'ordine costituzionale;

9.   richiama l'attenzione sul deterioramento della situazione umanitaria nel paese, aggravata dagli attuali sviluppi politici, ed esorta vivamente la comunità internazionale, e in particolare l'Unione europea, a fornire maggiori aiuti umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione malgascia;

10.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, alle legittime autorità della Repubblica del Madagascar, all'Alta autorità di transizione, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Unione africana, alla SADC, all'Ufficio umanitario della Comunità europea, al Fondo centrale d'intervento per le emergenze delle Nazioni Unite e all'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite.

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