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Procedura : 2009/2677(RSP)
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B7-0065/2009

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PV 17/09/2009 - 9.1
CRE 17/09/2009 - 9.1

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PV 17/09/2009 - 10.1
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Mercoledì 10 febbraio 2010 - Strasburgo
Relazione 2009 sui progressi realizzati dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia
P7_TA(2010)0024B7-0065/2009

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio 2010 sulla relazione 2009 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia

Il Parlamento europeo,

–   viste le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo tenutosi a Salonicco il 19 e 20 giugno 2003, in occasione del quale a tutti i paesi dei Balcani occidentali è stata promessa l'adesione all'Unione europea,

–   viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia lo status di paese candidato all'adesione all'Unione europea e le conclusioni della Presidenza dei Consigli europei del 15-16 giugno 2006 e del 14-15 dicembre 2006,

–   visto l'accordo interinale del 1995 tra la Repubblica ellenica e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia,

–   viste la relazione 2009 della Commissione sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la comunicazione della Commissione del 14 ottobre 2009 intitolata "Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2009-2010"(1),

–   viste le conclusioni della sesta riunione del Consiglio di stabilizzazione e associazione tra l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e l'UE svoltasi il 27 luglio 2009,

–   viste le raccomandazioni della commissione parlamentare mista UE - ex Repubblica iugoslava di Macedonia del 31 marzo 2009,

–   visti l'accordo di riammissione stipulato il 18 settembre 2007 fra l'UE e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e il regolamento (CE) n. 1244/2009 del Consiglio, del 30 novembre 2009(2), approvato il 1° dicembre 2009, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo,

–   vista la decisione 2008/212/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008(3), relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato di adesione con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia,

–   viste le conclusioni dei Consigli Affari generali e Affari esteri del 7 e 8 dicembre 2009,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del proprio regolamento,

A.   considerando che il processo di allargamento reca beneficio tanto ai paesi che aderiscono quanto all'Unione europea nel suo complesso,

B.   considerando che la prospettiva dell'integrazione nell'UE continua ad avere un'influenza positiva sulle riforme nella regione dei Balcani occidentali e contribuisce a rendere tale regione più stabile, pacifica e prospera,

C.   considerando che in ogni paese che desideri entrare a far parte dell'UE la lotta contro la corruzione costituisce un'importante priorità dell'agenda per l'adesione,

D.   considerando che l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia sta continuando il processo di riforma e aderirà all'Unione europea non appena soddisferà tutti i criteri di Copenaghen,

1.   si compiace con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia per i progressi compiuti dall'ultima relazione; rileva con soddisfazione che, sulla base di tali progressi, la Commissione ha raccomandato l'apertura dei negoziati di adesione; invita il Consiglio a confermare la raccomandazione della Commissione senza ulteriore ritardo, al vertice di marzo 2010 in linea con le conclusioni del Consiglio "Affari generali" e del Consiglio "Affari esteri", rispettivamente del 7 e 8 dicembre 2009; e si aspetta l'avvio dei negoziati nel prossimo futuro;

2.   sottolinea che la prospettiva - chiara, tangibile e in tempi opportuni - dell'adesione all'UE continua a rappresentare la principale forza propulsiva del processo di riforma nei paesi della regione e in particolare nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia; ricorda inoltre che un cammino senza ostacoli verso l'adesione all'UE è della massima importanza per garantire la stabilità politica, che è l'obiettivo comune ampiamente condiviso dagli attori politici e dai gruppi etnici del paese;

Sviluppi politici

3.   si rallegra dell'ampio consenso esistente tra i partiti di governo e di opposizione sulla vocazione europea del paese; rileva con soddisfazione che tale consenso e il miglioramento del dialogo politico hanno accelerato l'approvazione delle leggi in materia d'integrazione europea; sottolinea tuttavia l'importanza dell'effettiva applicazione di tali leggi; si compiace del fatto che la grande maggioranza della popolazione sostiene il processo di adesione all'UE e approva perciò le necessarie riforme;

4.   plaude ai buoni progressi fatti dal paese nella lotta contro la corruzione, e in particolare plaude all'approvazione della legge sul finanziamento dei partiti politici; rileva tuttavia che la corruzione –problema comune agli Stati della regione – rimane molto diffusa e che sono necessari ulteriori energici sforzi per eliminarla;

5.   ricorda che parlamenti che operano in modo efficace, adempiendo il loro ruolo di legislatori e vigilando sulle attività dei governi, costituiscono un fondamento della democrazia; plaude, a questo proposito, all'approvazione di una legge sul parlamento nazionale che ne migliora notevolmente il funzionamento; rileva la necessità di migliorare ulteriormente il funzionamento del parlamento e di rafforzare il ruolo dell'opposizione, modificando il regolamento parlamentare in linea con le migliori prassi europee; deplora la recente decisione di un partito politico di ritirarsi dall'attività parlamentare ed esorta tutti i partiti a ricercare una soluzione accettata da tutti, che porti alla normalizzazione dei lavori parlamentari;

6.   si congratula con le autorità per lo svolgimento delle elezioni presidenziali e locali, che hanno rappresentato un notevole progresso rispetto alle elezioni parlamentari del 2008; rileva con soddisfazione che le elezioni sono state conformi alla maggior parte degli standard internazionali, e invita il governo a proseguire nell'attuazione delle rimanenti raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR, in particolare aggiornando le liste elettorali, garantendo a partiti e candidati pari accesso ai media e dando piena applicazione alle disposizioni sul finanziamento delle campagne elettorali; pone in rilievo alcuni presunti casi – che vanno affrontati – di elettori, in particolare dipendenti pubblici, sottoposti a pressioni e intimidazioni; valuta positivamente il fatto che alcuni responsabili di irregolarità sono stati portati davanti ai giudici, e si attende che le restanti irregolarità siano oggetto d'indagini e i loro responsabili siano perseguiti;

7.   sottolinea che è d'enorme importanza migliorare le relazioni interetniche – anche garantendo i diritti delle persone di ogni origine etnica – continuando ad attuare l'accordo quadro di Ohrid, che rappresenta l'asse portante delle relazioni interetniche nel paese; invita tutte le comunità e i loro leader a rispettare le sensibilità degli altri gruppi e in particolare a rinunciare all'uso di un linguaggio incendiario e di un simbolismo provocatorio che pregiudichino il ruolo di altri gruppi etnici; sottolinea inoltre l'importanza dell'istruzione nel processo d'integrazione e, a questo proposito, invita le autorità ad abolire progressivamente la separazione etnica nelle scuole;

8.   richiama l'attenzione in modo particolare sul processo di decentramento in corso, che costituisce un passo importante per consentire al paese di funzionare meglio e per migliorare le relazioni interetniche; sottolinea che, affinché tale processo sia attuato con successo, i comuni devono essere dotati di fondi sufficienti per adempiere i loro nuovi compiti e va rafforzata la loro capacità di esercitare le competenze loro trasferite;

9.   sottolinea che l'accesso dei cittadini alla giustizia è un elemento vitale dello Stato di diritto; valuta positivamente, a tale riguardo, i progressi compiuti in campo giudiziario e l'impegno del governo a proseguire nelle riforme, dimostrato fra l'altro dall'aumento dei fondi destinati ai tribunali e alle procure penali; pone in rilievo l'importanza dell'applicazione della legge, e invita le autorità a rafforzare ulteriormente l'indipendenza della magistratura e ad assicurare l'imparzialità dei giudici; prende atto della diminuzione dell'arretrato dei processi e incoraggia le autorità a migliorare ancora l'efficienza del sistema, continuando nel contempo a migliorare il rispetto dei diritti umani nel contesto delle indagini e delle procedure giudiziarie; invita inoltre ad approvare rapidamente la legge sull'assistenza giudiziaria;

10.   rileva i generali progressi compiuti nella riforma del funzionamento della pubblica amministrazione, e in particolare prende atto dell'approvazione della legge sul pubblico impiego; invita le autorità a garantire il rispetto della legge ponendo fine alle pratica delle promozioni illegali e delle assunzioni di personale temporaneo al di fuori delle disposizioni di legge;

11.   plaude ai progressi compiuti nella riforma della polizia e nell'introduzione di un nuovo sistema di progressione in carriera, che contribuisce al processo di depoliticizzazione della polizia; invita le autorità a proseguire nelle riforme, onde garantire efficaci meccanismi democratici di supervisione della polizia e impedire da parte di questa comportamenti riprovevoli e abusi di potere;

12.  sollecita le autorità a promuovere ulteriormente lo sviluppo di media indipendenti e diversificati, liberi da interferenze politiche; sottolinea la necessità di rafforzare costantemente la libertà dei media applicando standard europei e migliorando la trasparenza;

13.   invita le autorità a sviluppare una strategia antidiscriminazione (garantendo l'uguaglianza di tutti gli individui a prescindere da origine etnica, genere, età, religione, orientamento sessuale o disabilità) e ad adottare tutte le misure legislative necessarie a tal fine; sottolinea la necessità di compiere grossi sforzi per migliorare la situazione delle donne e dei bambini e proteggerli dalla violenza domestica;

14.   si rammarica del fatto che il progetto di legge proposto dal governo della ex Repubblica iugoslava di Macedonia il 28 gennaio 2010 e riguardante una legge antidiscriminazione ad ampio raggio, che protegge i cittadini dalle discriminazioni in materia di occupazione, accesso ai beni e ai servizi, istruzione, istituzioni pubbliche e vita privata, non riconosca fra i motivi di discriminazione l'orientamento sessuale; fa rilevare che disposizioni al riguardo erano incluse in precedenti progetti del provvedimento legislativo sottoposti alla Commissione ed erano citate in una relazione presentata dal ministero del Lavoro e della Politica Sociale; invita il governo di Skopje ad adeguare il progetto di legge alla direttiva quadro sull'occupazione (2000/78/CE) e alla proposta di direttiva recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale (COM(2008)0426);

15.   invita il governo a compiere ulteriori sforzi per aumentare la partecipazione delle donne alla vita politica, attualmente esigua,; apprezza le positive misure adottate, che hanno determinato un incremento della percentuale di donne nel parlamento nazionale; considera tuttavia necessari ulteriori sforzi, soprattutto per accrescere la partecipazione delle donne alla vita politica a livello locale;

16.   valuta positivamente il nuovo quadro istituzionale che è stato creato con le commissioni per le pari opportunità, e si augura che tali commissioni riceveranno risorse adeguate e mandati chiari;

17.   osserva che, sebbene sia stata adottata una politica di lotta contro la violenza domestica, a giudizio della Commissione tale tipo di violenza continua ad essere materia di preoccupazione; è lieto di prendere atto del fatto che è stata estesa la definizione del reato di violenza carnale, il che comporterà una maggiore tutela per le donne;

18.   invita in tale contesto tutti i comuni a firmare il memorandum di cooperazione per l'attuazione delle attività nel quadro del decennio per l'inclusione dei rom 2005-2015, insieme alla strategia per i rom, in modo da affrontare le problematiche dei rom a livello locale in cooperazione con le istituzioni governative; esorta le autorità dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ad aumentare i finanziamenti per l'attuazione dei piani operativi nel quadro del piano d'azione nazionale per le donne rom;

19.   sottolinea l'importante ruolo svolto dalle organizzazioni della società civile nella trasformazione in corso nel paese, per quanto riguarda non solo il processo di riforma e la lotta alla corruzione ma anche – cosa altrettanto importante – le relazioni interetniche e il monitoraggio della situazione dei diritti dell'uomo; sottolinea che tali attività devono essere adeguatamente sostenute dallo strumento di assistenza preadesione (IPA), a Skopje e nel resto del paese;

Situazione economica e sociale

20.   plaude alle politiche macroeconomiche adottate dal governo per contrastare gli effetti negativi della crisi finanziaria ed economica mondiale; teme che l'impatto della crisi finanziaria sul paese faccia aumentare il livello di disoccupazione, che permane elevato, e ostacoli gli sforzi tesi a ridurlo; sottolinea che le autorità devono adoperarsi al massimo per proteggere il più possibile le categorie vulnerabili della società dagli effetti della crisi;

21.   si congratula con il paese per aver migliorato la sua posizione in classifica nell'ultima relazione "Doing Business 2009" della Banca mondiale; rileva tuttavia che le procedure per la registrazione delle imprese e la protezione dei diritti di proprietà non mostrano ancora miglioramenti sufficienti, e che il sistema scolastico non dispone delle risorse necessarie per formare le risorse umane indispensabili per lo sviluppo dell'economia;

22.   prende atto della recente mobilitazione dei sindacati contro le modifiche della legislazione sul lavoro proposte del governo, che potrebbero ridurre i diritti e le libertà dei lavoratori; esprime serie preoccupazioni per la situazione dei lavoratori, e soprattutto delle donne nelle fabbriche tessili; ricorda che la parità di trattamento per le donne e pari opportunità occupazionali sono aspetti essenziali di un'economia prospera e competitiva;

23.   ritiene che, sebbene l'allineamento della legislazione ambientale abbia compiuto qualche progresso, la sua applicazione a livello locale richieda ancora notevoli miglioramenti; ribadisce il suo invito a svolgere un efficace monitoraggio della qualità e dei livelli delle acque dei bacini lacustri di confine Ohrid, Prespa e Dojran nonché del fiume Vardar; invita a una più stretta cooperazione transfrontaliera sulle questioni ambientali, sulla base delle norme dell'UE, e plaude a questo riguardo alle iniziative a livello regionale, come il recente incontro tra i primi ministri di Grecia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e Albania;

24.   invita, riconoscendo l'importanza di tali ecosistemi, ad adottare misure efficaci – basate sul criterio dello sviluppo sostenibile – per frenare l'impatto negativo che hanno su di essi le attività umane ed economiche, con particolare attenzione alle specie in pericolo e allo stato di salute complessivo degli habitat fragili; sottolinea in tale contesto che sono fonte di preoccupazione i ritardi nella realizzazione dei progetti per il trattamento delle acque reflue in tutti i maggiori centri abitati e stabilimenti industriali;

25.   sollecita le autorità a dare avvio agli investimenti nella manutenzione e nel miglioramento della rete ferroviaria, che costituisce, sia in termini ecologici che economici, una valida alternativa al sistema stradale, oltre a essere un elemento cruciale per la ripresa di un'efficace cooperazione regionale; incoraggia il paese ad assicurare una migliore integrazione del suo sistema di trasporto con quelli di tutti i paesi confinanti, in particolare per quanto riguarda il settore pubblico, e invita la Commissione a fornire la necessaria assistenza tecnica e finanziaria nel quadro dello strumento di assistenza preadesione (IPA);

26.   si congratula con il governo dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia per i progressi da esso compiuti nel prepararsi ad assumere la gestione dei fondi a titolo dell'IPA; prende atto con soddisfazione dell'accreditamento delle autorità nazionali per le componenti IPA concernenti lo sviluppo regionale, lo sviluppo delle risorse umane e lo sviluppo rurale; invita il governo del paese e la Commissione ad accelerare i lavori necessari al trasferimento della gestione della componente IPA concernente il sostegno alla transizione e lo sviluppo istituzionale e di quella concernente la cooperazione transfrontaliera; sottolinea l'importanza dell'IPA quale valido strumento destinato ad assistere il paese nella preparazione alla futura adesione all'UE;

Questioni regionali

27.   si congratula con il paese per essersi conformato a tutti i parametri di riferimento per il regime di liberalizzazione dei visti, in conseguenza della qual cosa il regolamento (CE) n. 1244/2009 del Consiglio gli concede il regime di esenzione dal visto a partire dal 19 dicembre 2009; plaude al governo per aver dimostrato senso di responsabilità regionale mettendo a disposizione delle autorità della Bosnia-Erzegovina la competenza del principale negoziatore per in materia di visti;

28.  accoglie con favore la partecipazione del paese alle missioni civili e militari dell'UE e il suo allineamento alla maggior parte delle dichiarazioni e posizioni comuni dell'UE; prende atto della recente instaurazione di relazioni diplomatiche con il Kosovo e della conclusione di un accordo sulla demarcazione fisica del confine, e considera tali atti un contributo d'importanza vitale alla stabilità regionale;

29.   rammenta che, conformemente alle pertinenti conclusioni del Consiglio europeo del 19 e 20 giugno 2008 e dei Consigli Affari generali e Affari esteri del 7 e 8 dicembre 2008 e dell'8 dicembre 2009, il mantenimento di relazioni di buon vicinato, compresa una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile della questione del nome, rimane essenziale;

30.   si rallegra pertanto del clima nuovo e più positivo instauratosi tra i governi dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e della Grecia in seguito alle recenti elezioni in Grecia, e plaude in particolare ai recenti incontri tra i due primi ministri; incoraggia i due paesi a raddoppiare gli sforzi al più alto livello, soprattutto nel quadro dei negoziati ONU, al fine di trovare una soluzione soddisfacente per entrambe le parti alla questione del nome, sotto gli auspici delle Nazioni Unite, e sottolinea che l'Unione europea dovrebbe essere pronta a fornire assistenza nel processo negoziale; osserva con preoccupazione il ricorso ad argomenti di natura storica nel dibattito attuale, incluso il recente fenomeno della cosiddetta "antichizzazione", che rischia di aumentare le tensioni con i vicini e di creare nuove divisioni interne;

31.   accoglie con favore l'iniziativa del nuovo governo greco di proporre il traguardo del 2014, quale data-obiettivo simbolica e avente valore d'incitamento, per l'adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'UE; invita in tale quadro i governi dei paesi di questa regione a dare un sincero contributo al raggiungimento di questo nobile obiettivo;

32.   sottolinea l'importanza della riconciliazione e della comprensione nella regione, che costituiscono parte essenziale dei valori e dei principi europei, ed esorta l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e i paesi limitrofi ad impegnarsi attivamente nell'elaborazione e nell'attuazione di misure di costruzione della fiducia nei campi dell'istruzione e della cooperazione transfrontaliera, nonché al fine di pervenire a una visione comune della storia; invita le autorità dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e dei paesi confinanti ad evitare atti e dichiarazioni che potrebbero influire negativamente sugli sforzi in tal senso; rileva che le celebrazioni congiunte di eventi storici comuni con gli Stati limitrofi membri dell'UE contribuiscono a una migliore comprensione della storia e al mantenimento di relazioni di buon vicinato;

33.   invita le autorità dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia ad adottare le misure necessarie per scoraggiare la diffusione attraverso i media di incitamenti all'odio riguardo a Stati limitrofi membri dell'UE e per dissuadere dall'inserire nei libri di testo scolastici affermazioni di tenore analogo;

34.   invita l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e i paesi confinanti a contribuire a una cultura politica basata sul rispetto reciproco, la comprensione, la fiducia e la tolleranza; sottolinea a questo proposito la responsabilità primaria dei politici e dei media;

35.   sottolinea la responsabilità fondamentale dei governi della regione per la pace, la sicurezza e la stabilità, nonché il ruolo importante svolto al riguardo dalle istituzioni dell'UE, e li esorta a valutare attentamente le conseguenze delle loro decisioni e dei loro atti; constata con preoccupazione, a tale proposito, il rinvio da parte del Consiglio della decisione sulle prossime tappe del processo di allargamento concernente l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia, rinvio che potrebbe inasprire le tensioni politiche interetniche nel paese e avere un effetto negativo sulla stabilità della regione;

o
o   o

36.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al governo e al parlamento dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia.

(1) COM(2009)0533.
(2) GU L 336 del 18.12.2009, pag. 1.
(3) GU L 80 del 19.3.2008, pag. 32.

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