Risoluzione del Parlamento europeo dell«11 marzo 2010 sulla grande catastrofe naturale nella regione autonoma di Madeira e le conseguenze della tempesta Xynthia in Europa
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 3 del trattato sull'Unione europea e gli articoli 191 e 349 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– viste la proposta della Commissione concernente il regolamento che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (COM(2005)0108) e la posizione del Parlamento del 18 maggio 2006(1),
– viste le sue risoluzioni del 5 settembre 2002 sulle inondazioni in Europa(2), dell«8 settembre 2005 sulle calamità naturali (incendi e inondazioni) in Europa(3), del 7 settembre 2006 sugli incendi boschivi e le inondazioni(4) e le sue risoluzioni del 18 maggio 2006 sulle calamità naturali (incendi boschivi, siccità e inondazioni) – aspetti attinenti all'agricoltura(5), allo sviluppo regionale(6) e all'ambiente(7),
– visto il Libro bianco dal titolo «L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo» (COM(2009)0147) e la comunicazione della Commissione dal titolo «Un approccio comunitario alla prevenzione delle catastrofi naturali e di origine umana» (COM(2009)0082),
– vista la dichiarazione della Commissione sulla grande catastrofe naturale nella regione autonoma di Madeira, rilasciata il 24 febbraio 2010,
– visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando la grande catastrofe naturale che ha colpito Madeira il 20 febbraio 2010, con precipitazioni fortissime e senza precedenti, forti venti e onde altissime, che ha causato la morte di almeno 42 persone, molti dispersi, centinaia di sfollati e dozzine di feriti,
B. considerando che il 27 e il 28 febbraio 2010, una tempesta violenta ed estremamente distruttiva, denominata Xynthia, si è abbattuta sulla Francia occidentale, in particolare nelle regioni Poitou-Charentes, Pays-de-la-Loire e Bretagna, causando la morte di circa 60 persone, numeri dispersi e migliaia di senza tetto,
C. considerando che una serie di fenomeni meteorologici, in particolare la tempesta Xynthia, ha colpito varie regioni della Spagna, segnatamente le isole Canarie e l'Andalusia, nonché il Belgio, la Germania, i Paesi Bassi e il Portogallo, causando molti decessi e ingenti danni materiali,
D. considerando che il disastro ha causato grandi sofferenze umane per le famiglie delle vittime e la popolazione colpita,
E. considerando che la catastrofe ha causato distruzione su larga scala, con danni considerevoli alle infrastrutture pubbliche - tra cui strade, porti, impianti idrici, elettrici, igienico-sanitari e delle telecomunicazioni - come pure agli edifici privati, agli stabilimenti commerciali e industriali nonché ai terreni agricoli, danneggiando altresì il patrimonio naturale e culturale, considerando che i danni alla rete idrica e fognaria, in particolare, potrebbero dar luogo a una minaccia alla salute pubblica,
F. considerando che il disastro impedisce attualmente alle persone di riprendere una vita normale e potrebbe avere un impatto economico e sociale a lungo termine,
G. considerando che occorre ripulire e ricostruire le zone colpite dalla catastrofe nonché ripristinare il loro potenziale produttivo e compensare i costi sociali causati dalla catastrofe,
H. considerando che è diventato chiaro, negli ultimi anni, che i problemi di alluvioni, tempeste e altri fenomeni meteorologici estremi potrebbero essere sempre più frequenti; considerando che gli investimenti nell'attenuazione dei cambiamenti climatici sono importanti anche ai fini della prevenzione delle catastrofi,
I. considerando che le catastrofi naturali provocano dannose conseguenze economiche e sociali per le economie regionali, l'attività produttiva, l'acquacoltura, il turismo, l'ambiente e la biodiversità,
1. esprime il suo profondo cordoglio e la propria solidarietà alle regioni colpite, deplora le gravi conseguenze economiche di tali disastri e trasmette, in modo particolare, le sue condoglianze alle famiglie delle vittime;
2. rende omaggio alle squadre di ricerca e di soccorso che hanno lavorato ininterrottamente per salvare le persone e limitare i danni umani e materiali;
3. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere le persone colpite dalle conseguenze economiche e sociali della catastrofe;
4. ritiene che le autorità nazionali, regionali e locali dovrebbero concentrarsi su efficaci politiche di prevenzione e prestare maggiore attenzione a prassi e legislazione adeguate in materia di programmi di rimboschimento, uso del suolo, gestione delle acque ed efficace gestione dei rischi, in relazione, segnatamente, all'edilizia urbana nelle zone lungo il mare e alla costruzione di dighe, nonché ai settori agricolo e forestale;
5. invita la Commissione, non appena i governi dei paesi interessati avranno presentato le rispettive richieste, ad avviare tutte le azioni necessarie per mobilitare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) nel modo più urgente e più flessibile e per il massimo importo possibile;
6. invita la Commissione a tener conto della specificità delle singole regioni colpite, segnatamente della fragilità delle regioni insulari e ultraperiferiche, al fine di aiutare le vittime del disastro nel modo migliore possibile;
7. esorta la Commissione, oltre a mobilitare il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, a dar prova di disponibilità e flessibilità per quanto riguarda i negoziati con le autorità competenti in merito ad una revisione dei programmi operativi regionali Intervir + (FESR) e Rumos (FSE) e dei loro equivalenti francesi, nonché della sezione del Programma operativo tematico per la promozione territoriale, finanziato dal Fondo di coesione, destinata a Madeira; invita la Commissione a procedere con la revisione il più rapidamente possibile e ad analizzare anche la possibilità di aumentare il tasso di cofinanziamento comunitario nel 2010 per progetti specifici all'interno dei rispettivi programmi operativi, in conformità delle norme e dei massimali stabiliti nel regolamento generale sui Fondi strutturali 2007-2013 (regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio), e senza rimettere in discussione la dotazione finanziaria annuale assegnata agli Stati membri in questione;
8. ribadisce che, al fine di affrontare i problemi causati dalle catastrofi naturali in modo più flessibile ed efficace, è assolutamente necessario un nuovo regolamento FSUE, sulla base della proposta della Commissione (COM(2005)0108); critica il fatto che il Consiglio abbia bloccato il dossier, sebbene, nel maggio 2006, in prima lettura, il Parlamento abbia adottato la sua posizione con una schiacciante maggioranza; esorta la Presidenza spagnola e la Commissione ad individuare senza indugio una soluzione per riattivare la revisione del regolamento, al fine di creare uno strumento più forte e più flessibile, in grado di rispondere efficacemente alle nuove sfide del cambiamento climatico;
9. invita gli Stati membri e le regioni interessate ad istituire piani di recupero e risanamento sostenibili per le zone colpite; invita gli Stati membri ad esaminare l'opportunità di effettuare investimenti a lungo termine in politiche volte a prevenire siffatte catastrofi e limitarne i danni;
10. invita gli Stati membri ad adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici rispettando la legislazione esistente attraverso un approccio integrato in tutti i settori interessati;
11. insiste sulla necessità di tradurre le raccomandazioni del Libro bianco sull'adeguamento al cambiamento climatico in misure concrete e sulla necessità di passare ai fatti affinché l'adeguamento al cambiamento climatico diventi una realtà nell'Unione europea;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi degli Stati membri e al governo della Regione autonoma di Madeira.