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Procedura : 2010/2660(RSP)
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RC-B7-0247/2010

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PV 06/05/2010 - 4
CRE 06/05/2010 - 4

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P7_TA(2010)0157

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Giovedì 6 maggio 2010 - Bruxelles
Atrocità di massa a Jos, Nigeria
P7_TA(2010)0157RC-B7-0247/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 6 maggio 2010 sugli eccidi a Jos, Nigeria

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti umani in Nigeria,

–  visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, ratificato dalla Nigeria il 29 ottobre 1993,

–  vista la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli del 1981, ratificata dalla Nigeria il 22 giugno 1983,

–  viste la Costituzione della Repubblica federale della Nigeria e, in particolare, le disposizioni concernenti la protezione della libertà di religione enunciate nel relativo capitolo IV – Diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione,

–  visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  sconvolto dagli episodi di violenza accaduti nel gennaio e nel marzo di quest'anno a Jos e nella zona circostante, al crocevia tra il nord musulmano e il sud cristiano della Nigeria, durante i quali molte centinaia di persone sono state uccise in scontri religiosi ed etnici,

B.  considerando che l'esercito ha svolto un ruolo fondamentale intervenendo per riportare la situazione sotto controllo, ma che nel contempo sono state segnalate esecuzioni extragiudiziali perpetrate dall'esercito e anche dalla polizia,

C.  considerando che il conflitto tra comunità costituisce un problema ricorrente a Jos, le cui manifestazioni più gravi hanno avuto luogo nel 2001, 2004 e 2008,

D.  considerando che, secondo i rapporti in materia di diritti umani, più di 14 000 persone sono state uccise durante scontri religiosi o etnici a partire dalla fine del regime militare nel 1999,

E.  considerando che è stata riportata l'affermazione di un funzionario della Croce Rossa secondo la quale altre due comunità vicine sono state prese di mira, in una zona limitrofa al luogo in cui gli scontri tra opposte fazioni hanno causato la morte di centinaia di persone nel mese di gennaio,

F.  considerando che, secondo segnalazioni della Croce Rossa, questi atti di violenza hanno indotto almeno 5 600 persone ad abbandonare la zona temendo per la propria vita,

G.  considerando che i problemi nella regione di Jos derivano dalla mancanza di sviluppo economico, dagli effetti avversi del cambiamento climatico e dalla tensione stratificata nel corso di decenni di risentimenti tra i gruppi autoctoni, per lo più cristiani o animisti, in lotta per il controllo dei fertili terreni agricoli con i migranti e i coloni provenienti dal nord musulmano di lingua hausa,

H.  considerando che non è possibile assegnare sistematicamente ai musulmani o ai cristiani il ruolo di aggressori o di vittime, dato che storicamente essi si sono ritrovati in entrambi i ruoli,

I.  considerando che l'attuale instabilità mette in evidenza la fragilità della nazione più popolosa dell'Africa mentre questa si appresta ad affrontare la campagna elettorale per le elezioni del 2011 all'insegna dell'incertezza sulla leadership politica, a causa della malattia del Presidente Yar'Adua,

J.  considerando che la stabilità e la democrazia del paese rivestono una grande importanza direttamente oltreconfine, dato che la Nigeria è uno dei paesi più importanti della regione e dell'Africa subsahariana: è membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è un paese produttore di petrolio a livello globale, detiene un ruolo guida in seno alla Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), è uno dei paesi che contribuiscono maggiormente alle operazioni di mantenimento della pace nonché un fattore di stabilizzazione nell'Africa occidentale,

K.  considerando che l'UE è uno dei donatori finanziari principali in Nigeria e che il 12 novembre 2009 la Commissione europea e il governo federale della Nigeria hanno sottoscritto il documento strategico per paese e il programma nazionale indicativo per il periodo 2008-2013 per la Nigeria, in virtù dei quali l'UE finanzierà progetti intesi, tra l'altro, a garantire la pace, la sicurezza e i diritti umani,

L.  considerando che una risoluzione pacifica dei conflitti implica anche un accesso equo alle risorse e la ridistribuzione delle entrate in un paese ricco di petrolio come la Nigeria,

M.  considerando che, malgrado la Nigeria si collochi all'ottavo posto nella classifica dei maggiori produttori di petrolio, la maggior parte dei suoi 148 milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà,

N.  considerando che, in linea con l'articolo 8 dell'accordo di Cotonou rivisto, l'UE intrattiene un regolare dialogo politico con la Nigeria sui diritti dell'uomo e i principi democratici nonché sulla discriminazione etnica, religiosa e razziale,

1.  condanna energicamente i recenti atti di violenza e la tragica perdita di vite umane a Jos e nelle sue vicinanze ed esprime la propria solidarietà a quanti sono colpiti da un lutto e ai feriti;

2.  esorta tutte le parti a dar prova di moderazione e a cercare mezzi pacifici per comporre le divergenze tra i gruppi religiosi ed etnici nel paese;

3.  invita il governo federale nigeriano a compiere un'indagine sulle cause degli atti di violenza più recenti e a garantire che i responsabili siano processati in modo equo e trasparente;

4.  invita il governo federale nigeriano ad adottare misure concrete e urgenti per sostenere un dialogo interetnico e interconfessionale e plaude all'iniziativa del Presidente facente funzioni, Goodluck Jonathan, di far incontrare i leader religiosi e delle comunità;

5.  chiede che siano esaminate in modo più ampio le cause profonde del conflitto, comprese le tensioni sociali, economiche ed etniche, evitando accuratamente le spiegazioni generali e semplicistiche basate unicamente sulla religione, che non costituiranno la base per una soluzione durevole e a lungo termine dei problemi di questa regione;

6.  invita le autorità nigeriane a revocare la recente decisione, di alcuni governatori nigeriani, di procedere alle esecuzioni capitali dei condannati a morte per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, che costituirebbe una grave violazione dei diritti umani; invita i governatori a porre un freno a tale situazione e a continuare con la moratoria de facto; ricorda che l'applicazione della pena di morte è contraria all'impegno assunto dalla Nigeria a livello internazionale;

7.  chiede al governo federale nigeriano di proteggere la popolazione effettuando sistematici pattugliamenti in tutta la regione e di affrontare le cause profonde della violenza, garantendo pari diritti a tutti i cittadini e affrontando i problemi relativi al controllo dei terreni agricoli fertili, all'accesso alle risorse, alla disoccupazione, alla povertà e alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico; chiede che quanti sono stati costretti a fuggire a causa del massacro possano tornare sani e salvi alle proprie case;

8.  esorta l'Unione europea a proseguire il dialogo politico con la Nigeria, in linea con l'articolo 8 dell'accordo di Cotonou rivisto, e in tale contesto, ad affrontare le questioni relative alla libertà di pensiero, coscienza, religione o credo così come sancita negli strumenti universali, regionali e nazionali in materia di diritti umani;

9.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo federale della Nigeria, alle istituzioni dell'Unione africana, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE e al Parlamento panafricano.

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