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Procedura : 2010/2013(INI)
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A7-0141/2010

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PV 18/05/2010 - 8.8
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Martedì 18 maggio 2010 - Strasburgo
Competenze chiave per un mondo in trasformazione: attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»
P7_TA(2010)0164A7-0141/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 18 maggio 2010 sulle competenze chiave per un mondo in trasformazione: attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010» (2010/2013(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione del 25 novembre 2009 dal titolo «Competenze chiave per un mondo in trasformazione» (COM(2009)0640),

–  viste le otto competenze chiave definite nella raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, dal titolo «Competenze chiave per l'apprendimento permanente – Un quadro di riferimento europeo»(1),

–  visti il decennale programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010» e le successive relazioni provvisorie congiunte sui progressi compiuti verso la sua attuazione,

–  vista la risoluzione del Consiglio del 15 novembre 2007 sulle nuove competenze per nuovi lavori(2),

–  vista la relazione del gruppo di esperti sulle nuove competenze per nuovi lavori dal titolo «New Skills for New Jobs: Action Now» (Nuove competenze per nuovi lavori: è ora di agire),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020»)(3),

–  vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2008 sull'istruzione degli adulti: non è mai troppo tardi per apprendere(4),

–  vista la sua risoluzione del 18 dicembre 2008 sull'apprendimento permanente per la conoscenza, la creatività e l'innovazione - Attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»(5),

–  visto il Quadro per la cooperazione europea nell'ambito della gioventù adottato nel novembre 2009,

–  visto il Consenso europeo in materia di sviluppo, quadro strategico messo a punto da rappresentanti delle Istituzioni europee, degli Stati membri, della società civile e da altri operatori nel novembre 2007,

–  vista la valutazione dettagliata dei risultati e delle relazioni nazionali in rapporto a una serie di indicatori e di parametri di riferimento (SEC(2009)1598 e SEC(2009)1616),

–  visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'UE,

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione (A7–0141/2010),

A.  considerando che l'istruzione e la formazione di qualità sono essenziali per lo sviluppo personale dell'individuo, l'uguaglianza e la lotta contro l'esclusione sociale e la povertà, la cittadinanza attiva e la coesione sociale,

B.  considerando che è prioritario innalzare la qualità dell'insegnamento e della formazione per tutti gli studenti, al fine di ottenere risultati e competenze più elevate, e questo in primo luogo attraverso nuove e più incisive politiche di aumento dell'offerta formativa,

C.  considerando che, nonostante un certo miglioramento dei risultati nel campo dell'istruzione e della formazione dell'Unione europea, la maggior parte dei parametri di riferimento fissati per il 2010 non verrà raggiunta, che in particolare rimangono non adeguati i livelli delle competenze e che un terzo della popolazione europea è in possesso di titoli di studio di livello molto basso,

D.  considerando che a dieci anni dalla dichiarazione di Bologna l'obiettivo di far convergere i sistemi d'insegnamento superiore fra gli Stati membri non è stato raggiunto,

E.  considerando che le politiche di istruzione e formazione dovrebbero consentire a tutti i cittadini, a prescindere da età, genere, stato di salute, condizioni fisiche, mentali e psichiche e provenienza linguistica, etnica, nazionale, religiosa e socio-economica, di acquisire, aggiornare e sviluppare le proprie abilità e competenze per tutto l'arco della loro vita,

F.  considerando che l'istruzione e la formazione sono elementi fondamentali per garantire un'efficace attuazione dell'Agenda Sociale rinnovata per le opportunità, l'accesso e la solidarietà; considerando che la sua attuazione consentirebbe la creazione di maggiori e migliori posti di lavoro e garantirebbe a più cittadini europei la possibilità di sviluppare il loro potenziale,

G.  considerando che è indispensabile uno sforzo costante per garantire che le donne abbiano accesso paritario a tutti i livelli d'istruzione e che le scelte in materia di istruzione non siano prederminate da stereotipi di genere,

H.  considerando che la piena realizzazione delle competenze chiave richiede ulteriori interventi politici a livello europeo e nazionale,

I.  considerando che la sfida chiave per l'istruzione e la formazione in Europa è una riforma dell'istruzione orientata verso un sistema educativo olistico incentrato su un apprendimento in grado di preparare i giovani a diventare cittadini globali felici e attivi, pronti a entrare nel mondo del lavoro,

J.  considerando che l'attuazione e il rafforzamento delle strategie di apprendimento permanente restano una sfida cruciale per molti Stati membri; considerando che sarebbe opportuno concentrarsi maggiormente sull'intero arco della vita anziché su settori o gruppi specifici,

K.  considerando che i benefici degli investimenti nell'istruzione si vedono soltanto nella prospettiva a lungo termine ed è importante garantire che non siano lasciati da parte nell'agenda politica; considerando che sarebbero opportuni degli orientamenti dell'UE per quanto concerne la qualità dei sistemi di istruzione e formazione e che si dovrebbero evitare vincoli di bilancio, o quanto meno le risorse stanziate dovrebbero aumentare e non diminuire; considerando pertanto la necessità per l'UE di dotarsi di meccanismi di bilancio non ancorati alla programmazione annuale nel settore della formazione e dell'istruzione,

L.  considerando che gli investimenti nell'istruzione e nella formazione nonché nell'aggiornamento e nell'adeguamento delle conoscenze e delle competenze di tutti i cittadini sono un fattore determinante per prepararsi ad uscire dalla crisi e per rispondere alle sfide a lungo termine riguardanti la competitività economica mondiale, l'occupazione, l'attivazione dei cittadini e l'inclusione sociale,

M.  considerando che oltre l«80% degli insegnanti della scuola primaria e il 97% degli insegnanti della scuola d'infanzia dell'Unione sono donne, mentre nel settore dell'istruzione secondaria la percentuale di insegnanti donne si riduce al 60%, e che nell'insegnamento superiore e nella ricerca questa percentuale è inferiore al 40%,

N.  considerando che le sfide cui sono confrontati gli insegnanti sono in aumento in quanto gli ambienti didattici stanno diventando sempre più complessi ed eterogenei a causa dei cambiamenti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), delle restrizioni finanziarie dovute alla crisi economica, delle modifiche nelle strutture sociali e familiari e del multiculturalismo,

O.  considerando che sarà importante attuare il Quadro strategico dell'UE 2020 per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione al fine di affrontare tali sfide cruciali,

P.  considerando che le competenze informatiche assumeranno sempre maggiore importanza in un'economia in evoluzione basata sulla conoscenza e sul mercato del lavoro nell'UE; considerando che tali competenze costituiscono un'opportunità per la ripresa economica, in quanto promuovono l'imprenditorialità, e facilitano l'accesso all'occupazione,

Q.  considerando che l'attività sportiva è lo strumento più efficace contro vizi dannosi come il fumo, l'alcolismo e il consumo di droga, poiché, da questo punto di vista, gli alunni e gli studenti di scuola superiore costituiscono uno dei gruppi sociali più vulnerabili; considerando che la condizione principale per l'attività sportiva degli alunni e degli studenti è l'esistenza di un adeguato retroterra infrastrutturale,

1.  saluta con favore la suddetta comunicazione della Commissione «Competenze chiave per un mondo in trasformazione»;

2.  osserva che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, molti cittadini europei non sono ancora sufficientemente qualificati; sottolinea che un giovane (18-24 anni) su sette abbandona gli studi prima del termine (6 milioni di abbandoni nell'UE-27), che un quindicenne su quattro possiede scarse abilità di lettura, che circa 77 milioni di persone (quasi un terzo della popolazione europea di età compresa tra i 25 e i 64 anni) non possiedono una qualifica formale o hanno un basso titolo di studio, che solo un quarto di tale popolazione è in possesso di una qualifica di alto livello e che troppi cittadini europei sono carenti di competenze nel settore delle TIC; sottolinea la permanenza di livelli di competenze ancora molto bassi in tutta l'UE e che è inquieto per l'aumento del numero di giovani che non sanno leggere correttamente all'età di 15 anni (21,3% nel 2000 e 24,1% nel 2006);

3.  invita la Commissione a portare avanti il dibattito su «nuove competenze per nuovi lavori»; sottolinea che, entro il 2020, 16 milioni di posti di lavoro in più richiederanno qualifiche di alto livello e quattro milioni di posti di lavoro in più una qualifica media, mentre 12 milioni di posti di lavoro in meno richiederanno una bassa qualifica; sottolinea che entro il 2015 un'ampia maggioranza dei posti di lavoro, in tutti i settori, richiederà competenze in materia di TIC; chiede che il dibattito in questione coinvolga tutte le parti interessate, inclusi gli insegnanti, gli studenti, le organizzazioni professionali competenti, le ONG e i sindacati pertinenti, i protagonisti della società civile e in particolare le associazioni di genitori e studenti, nonché i rappresentanti del mondo degli affari;

4.  ritiene essenziale porre in atto politiche che puntino ad un innalzamento della qualità dell'insegnamento e della formazione per tutti gli studenti e sottolinea che, al fine di mettere i sistemi formativi europei al passo con la sfida della competitività globale, occorre aumentare le offerte formative a disposizione, che devono essere di livello più elevato e di più ampio respiro rispetto alle domande immediate dei settori professionali e del mercato del lavoro;

5.  ritiene essenziale l'apprendimento delle lingue per facilitare l'accesso dei giovani al mercato del lavoro e promuoverne la mobilità e le pari opportunità;

6.  invita gli Stati membri a portare avanti il processo di implementazione del quadro europeo delle qualifiche;

7.  esorta a prestare attenzione non soltanto ai cosiddetti nuovi «lavori verdi», ma anche ai «lavori bianchi»; sottolinea che entro il 2030 la percentuale di ultrasessantacinquenni rispetto alle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni aumenterà dal 26% del 2008 al 38%; rileva che, per tale motivo, si rendono sempre più necessarie politiche condivise a favore dell'invecchiamento attivo, con particolare riferimento a iniziative di alfabetizzazione, di recupero e di aggiornamento delle competenze chiave in materia di TIC, per contrastare il divario digitale, causa sempre più diffusa di esclusione sociale degli anziani;

8.  constata che la comunicazione della Commissione sul 2020 sottolinea che «il tasso di occupazione delle donne è particolarmente basso» (solo il 63% delle donne contro il 76% degli uomini) e che «occorreranno politiche in favore dell'uguaglianza di genere per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro»; rileva che è pertanto necessario che le politiche in materia di istruzione e formazione siano orientate alla riduzione di tale divario nel mercato del lavoro, contribuendo in tal modo alla realizzazione di una crescita sostenibile e della coesione sociale; insiste sull'importanza di un'educazione indifferenziata per i due sessi fin dalla più giovane età;

9.  invita a prestare particolare attenzione alla necessità di facilitare l'integrazione delle persone disabili, a prescindere dalla loro età, nel campo dell'istruzione e della formazione con particolare attenzione alla reale integrazione dei bambini disabili, fin dai primi anni di vita, nelle istituzioni scolastiche; sottolinea la necessità di investimenti adeguati e di una strategia a lungo termine per rimuovere qualsiasi barriera in tale ambito;

10.  ritiene che qualsiasi tipo di istruzione debba promuovere l'acquisizione di competenze democratiche sostenendo gli organi rappresentativi degli studenti e attribuendo a questi ultimi una posizione di corresponsabilità in materia di istruzione ai sensi di una Carta dei diritti degli studenti; sollecita, a tale riguardo, un dibattito approfondito a livello di società europea sulla funzione e il ruolo dell'istruzione e propone che l'Agorà dei cittadini europei sia la sede di tale dibattito;

11.  invita la Commissione europea, gli Stati membri e i datori di lavoro a promuovere, in stretta collaborazione con gli istituti di istruzione e formazione, un miglioramento delle competenze delle persone svantaggiate;

12.  riconosce che la globalizzazione ha profondamente modificato le società europee e raccomanda di includere educazione globale e educazione allo sviluppo in tutti i tipi di istruzione, in modo da consentire ai cittadini di confrontarsi con le minacce e le opportunità di un mondo in evoluzione;

13.  ritiene essenziale introdurre, a tutti i livelli nel campo dell'istruzione e della formazione, l'alfabetizzazione digitale e mediatica e fornire un primo contatto con le nuove tecnologie ed insegnare a ciascuno ad utilizzare le competenze e il discernimento critico in relazione alle forme di comunicazione moderne e ai contenuti dei media; sottolinea l'urgenza di migliorare le competenze informatiche di tutti i cittadini europei; rileva che formazione e istruzione in materia di TIC, sia a livello nazionale che a livello europeo, costituiscono una necessità, data la crescente importanza di tali competenze in un mercato del lavoro in trasformazione;

14.  evidenzia l'importanza di assicurare un sostegno adeguato e di alta qualità per lo sviluppo delle competenze degli insegnanti e di prevedere nuovi metodi didattici in ambienti scolastici gradevoli;

15.  sottolinea l'importanza dell'arte, della cultura e dello sport nell'istruzione e nella formazione e la necessità di accordare particolare attenzione a questi aspetti nella scuola d'infanzia, primaria e secondaria e nell'apprendimento tutto l'arco della vita; ritiene che lo sviluppo delle competenze tecniche o professionali, ma anche dell'educazione culturale e sociale, costituisca parte integrante delle politiche di istruzione e formazione, perché contribuisce a sviluppare inclinazioni non scolastiche in grado di favorire la realizzazione individuale e l'apprendimento delle conoscenze di base;

16.  invita gli Stati membri ad assicurare fondi sufficienti agli investimenti negli istituti di istruzione a fini sportivi, e a rafforzare la collaborazione tra settore pubblico e settore privato in questo campo;

17.  invita gli Stati membri ad assicurare investimenti sufficienti a favore dell'istruzione in modo da garantire l'accessibilità al mercato del lavoro a tutte le categorie;

18.  sottolinea l' importanza di utilizzare la storia e la lingua come veicoli per il conseguimento dell'integrazione culturale e sociale dell'Europa;

Istruzione prescolare

19.  richiama l'attenzione sull'importanza di un'istruzione di qualità fin dalla tenera età per una precoce acquisizione delle competenze chiave, compresa l'abilità del bambino di comunicare nella propria lingua madre e anche nella lingua del paese di residenza e, in particolare, per sostenere i bambini provenienti da ambienti svantaggiati e con esigenze (educative) speciali allo scopo di combattere la povertà futura e l'esclusione sociale;

20.  richiama l'attenzione sull'importanza di promuovere la cultura della lettura già a partire dal periodo prescolare e di garantire l'accesso al materiale di lettura già in età prescolare;

21.  attira l'attenzione sull'importanza dell'istruzione nella propria madrelingua, anche nei casi delle minoranze tradizionali;

22.  sottolinea l'importanza del multilinguismo per la mobilità: pertanto, invita gli Stati membri a introdurre già dalla fase precoce l'apprendimento di una seconda lingua;

23.  sottolinea che è essenziale prevedere misure di sostegno pedagogico per i figli degli immigrati in modo da facilitarne l'adattamento all'ambiente scolastico e sociale del paese di accoglienza;

24.  sottolinea la necessità di incoraggiare e sostenere le iniziative volte a valorizzare la creatività dei bambini fin dalla tenera età, in modo tale da spianare meglio la strada a una cultura dell'innovazione in Europa;

25.  richiama l'attenzione sugli obiettivi di Barcellona che miravano, entro il 2010, a fornire assistenza all'infanzia per almeno il 90% dei bambini di età compresa fra i tre anni e l'età dell'obbligo scolastico e per almeno il 33% dei bambini di età inferiore ai tre anni, nonché a garantire al maggior numero di persone possibile un'assistenza all'infanzia a un prezzo accessibile;

Istruzione primaria e secondaria

26.  sottolinea la necessità di continuare a sviluppare e confermare l'apprendimento linguistico nella scuola primaria e secondaria, anche per i bambini immigrati, e l'importanza che l'insegnamento venga impartito nella lingua madre degli alunni nel caso delle minoranze tradizionali;

27.  sostiene l'idea di un metodo pedagogico che preveda una consultazione più regolare e una maggiore partecipazione degli alunni alla gestione del processo educativo, una partecipazione attiva dei genitori degli alunni alla comunità educativa e lo sviluppo di relazioni di fiducia fra alunni e insegnanti in grado di stimolare lo spirito di iniziativa e l'acquisizione delle competenze sociali e civiche indispensabili per una cittadinanza attiva;

28.  sottolinea l'importanza dell'inserimento delle nuove tecnologie nei programmi scolastici in quanto costituiscono uno strumento indispensabile per l'apprendimento nell'ambito di un sistema d'istruzione moderno; appoggia l'idea che i bambini acquisiscano fin dalla tenera età, sotto un'appropriata supervisione, competenze che permettano loro di utilizzare in modo responsabile e con discernimento critico i contenuti dei media e in particolare di Internet e ritiene essenziale sensibilizzare i bambini alle questioni riguardanti la tutela della vita privata, la protezione dei dati personali e il rispetto delle norme in materia di diritti d'autore;

29.  ritiene che i progressi compiuti nell'adattamento dei programmi scolastici alle competenze chiave siano un passo positivo, ma che sia essenziale profondere ulteriori sforzi, anche attraverso il riconoscimento e la certificazione delle competenze acquisite nella formazione non formale e informale, e sostenere l'acquisizione delle competenze chiave da parte di coloro che rischiano di ottenere risultati al di sotto delle loro potenzialità nel campo dell'istruzione e di essere esclusi dalla società;

30.  chiede che si dia impulso all'attività fisica e sportiva nelle scuole, nonché alla creazione e partecipazione a campionati scolastici, considerando che tali attività sono benefiche per la salute, promuovono l'integrazione e contribuiscono all'affermazione di valori capaci di creare modelli di comportamento positivi;

31.  sostiene l'istruzione e la formazione dei bambini provenienti da famiglie di migranti, sottolineando l'importante contributo dell'istruzione al successo dell'integrazione dei migranti nelle società europee;

32.  chiede una strategia globale per l'acquisizione delle competenze chiave, che vada dalla riforma dei programmi scolastici al sostegno della formazione continua e dello sviluppo professionale degli insegnanti, offrendo così una comunità educativa con un'adeguata formazione; ritiene che sarebbe opportuno offrire incentivi agli insegnanti affinché possano migliorare la qualità del loro insegnamento e concentrarsi sullo sviluppo professionale;

33.  invita gli Stati membri a introdurre nei corsi di insegnamento generale nuovi percorsi e materiali in modo che i giovani affetti da uno dei più frequenti disturbi dell'apprendimento – la dislessia – possano concludere gli studi con successo nonostante le difficoltà di apprendimento;

34.  sottolinea l'importanza di un'istruzione integrata allo scopo di prevenire pregiudizi sociali e discriminazione e contribuire così alla solidarietà sociale in Europa;

Istruzione superiore

35.  chiede un potenziamento della mobilità tra gli istituti di istruzione superiore, il mondo delle imprese e l'istruzione e formazione professionale (ad esempio, studenti, insegnanti, lavoratori dipendenti e formatori) al fine di promuovere un apprendimento incentrato sullo studente e l'acquisizione di competenze quali l'imprenditorialità, la comprensione interculturale, una mentalità critica e la creatività, che sono sempre più necessarie nel mercato del lavoro; ritiene che a tale scopo si dovranno affrontare quanto prima gli ostacoli esistenti all'interno dell'UE, in particolare quelli di natura finanziaria e quelli relativi al riconoscimento, così da migliorare la qualità delle esperienze di mobilità di tutti gli studenti; sostiene la certificazione della qualità nell'istruzione superiore come mezzo per rafforzare la mobilità a fini accademici e di ricerca e quale presupposto per pari opportunità di lavoro per i cittadini dell'Unione;

36.  sottolinea l'importanza di assicurare a tutti i giovani una solida base di competenze, presupposto fondamentale per favorirne la mobilità per tutta la vita e permettere loro di far fronte alle evoluzioni del mercato del lavoro e all'emergere di nuove esigenze economiche e sociali;

37.  chiede che si promuovano i programmi di ricerca per rafforzare il «triangolo della conoscenza», essenziale per dare impulso alla crescita e all'occupazione nell'Unione europea;

38.  esorta gli Stati membri ad aggiornare i programmi dell'istruzione superiore e, in particolare, a conciliare i programmi di studi con le esigenze del mercato del lavoro;

39.  invita gli istituti di istruzione superiore ad accelerare il processo di ammodernamento dei programmi di studio e, in termini più ampi, ad attuare il processo di Bologna;

40.  ritiene che gli istituti di istruzione superiore dovrebbero divenire più aperti e preparati nei confronti di tutti gli allievi, in particolare degli studenti «non tradizionali», degli studenti con particolari esigenze e dei gruppi svantaggiati e che uno dei mezzi più adatti allo scopo sarebbe il sistema delle borse di studio ben finanziate, grazie al quale i giovani di famiglie socialmente disagiate possono essere incoraggiati a intraprendere studi universitari; ritiene altresì che gli Stati membri dovrebbero attuare politiche specifiche per garantire a tutti il diritto fondamentale all'istruzione, anche ai giovani che dispongono di scarse possibilità finanziarie e che in futuro si dovrebbe definire un parametro di riferimento composito per la parità nell'istruzione superiore, come parte del quadro strategico per l'istruzione e la formazione;

41.  rammenta in proposito le conclusioni del Consiglio(6) del maggio 2007 sugli indicatori sviluppati per monitorare la piattaforma d'azione di Pechino in materia di istruzione e formazione delle donne, in particolare per quanto attiene all'istruzione superiore e alla ricerca; si rammarica, tuttavia, che di tali indicatori non si tenga adeguatamente conto nel monitoraggio dell'attuazione del programma di lavoro «Istruzione e formazione 2010»; raccomanda l'uso di questo strumento per monitorare i progressi verso la parità di genere nell'istruzione e nella formazione;

42.  rileva che, mentre sono stati compiuti progressi in materia di accesso delle donne all'istruzione superiore, esse sono ancora sottorappresentate in discipline quali la matematica, le scienze e la tecnologia (solo il 32% dei laureati sono donne, contro il 68% dei maschi); sottolinea che una riduzione del divario legato al genere in questi campi contribuirebbe a ridurre la carenza di competenze che l'Unione europea accusa in tali settori;

43.  ritiene che l'istruzione non formale costituisca un campo educativo complementare all'istruzione formale e raccomanda che venga trattata come tale in sede di elaborazione della politica «Istruzione e formazione 2020»;

44.  chiede che nel campo dell'istruzione superiore vengano garantiti finanziamenti maggiori, più efficaci e diversificati;

45.  invita gli Stati membri ad incoraggiare la creazione di partenariati (a livello internazionale, nazionale, regionale e locale) tra gli istituti di istruzione superiore, le Università, i centri di ricerca e il mondo delle imprese nonché investimenti finanziari nell'istruzione superiore da parte di quest'ultimo;

46.  esorta gli Stati membri a stanziare le risorse necessarie per il settore dell'istruzione superiore, affinché sia in grado di rispondere alle sfide globali, in quanto si tratta di uno dei principali strumenti per la ripresa economica e sociale dopo la recente recessione;

47.  esorta gli Stati membri a sostenere con strumenti legislativi, amministrativi e finanziari l'istruzione nella propria madre lingua per le minoranze;

Istruzione e formazione professionale

48.  ribadisce che l'istruzione e la formazione professionale di qualità sono fondamentali per la creazione di nuove figure professionali ed essenziali per l'iniziativa «nuove competenze per nuovi lavori», accordando particolare attenzione all'espansione dell'apprendimento sul lavoro e delle opportunità di apprendistato anche per giovani laureati, da realizzare sulla base di accordi tra Università e imprese; ritiene inoltre che sia importante promuovere periodi di studio e tirocinio di studenti in altri paesi dell'Unione europea, come avviene con il programma Erasmus in ambito universitario; chiede che siano accresciuti il sostegno e il prestigio della formazione professionale;

49.  ribadisce la necessità di rinnovare ulteriormente i programmi di istruzione professionale nel rispetto delle competenze chiave, la cui applicazione, da una parte, garantisca ai giovani un livello di qualità e coinvolgimento più elevato e, dall'altra, consenta di soddisfare in maniera più efficace le nuove richieste del mercato del lavoro; ritiene che i programmi di formazione professionale dovrebbero migliorare le competenze chiave trasversali;

50.  sottolinea l'esigenza dell'adozione, sulla base delle buone pratiche esistenti, di un modello di riconoscimento dei crediti formativi legati alle competenze della cittadinanza, per i giovani che partecipano ad iniziative di volontariato e di servizio civile promosse da associazioni senza fini di lucro o nell'ambito della cooperazione allo sviluppo;

51.  chiede una migliore gestione del passaggio dall'istruzione e formazione professionale secondaria all'istruzione superiore, che assicura di un livello di qualifica più elevato;

52.  sottolinea la dimensione dell'apprendimento permanente definita nella raccomandazione relativa alle competenze chiave e rimarca che per una sua piena attuazione sono necessari ulteriori progressi nei campi dell'istruzione e formazione professionale e dell'istruzione degli adulti anche attraverso il riconoscimento legale del diritto, per ciascuno, alla formazione lungo tutto l'arco della vita;

53.  sottolinea l'importanza dello scambio fra Stati membri di esperienze e prassi corrette ed efficaci nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale;

Apprendimento permanente

54.  chiede un rapido intervento per affrontare il problema del crescente numero di persone con basso livello di abilità di lettura, mediante un sostegno specifico alle amministrazioni locali in quanto organi più prossimi ai cittadini; invita gli Stati membri e la Commissione europea a rivolgere l'attenzione al numero ancora troppo elevato di analfabeti e a combattere risolutamente tale piaga, anche tra gli adulti;

55.  nutre gravi preoccupazioni per il numero crescente di giovani disoccupati, specialmente nell'attuale congiuntura economica; esorta gli Stati membri a far sì che il mercato del lavoro sia il più possibile flessibile, in modo che i giovani possano trovare lavoro e passare senza difficoltà da un impiego all'altro;

56.  ribadisce la necessità di un maggiore coinvolgimento dei rappresentanti del mondo dell'istruzione nell'elaborazione dei quadri generali nazionali delle qualifiche e di un maggior riconoscimento della formazione preliminare, comprese le competenze ottenute in maniera informale od occasionale;

57.  osserva che gli obiettivi fissati per quanto riguarda quattro dei cinque parametri di riferimento adottati nel 2003 non saranno raggiunti; invita la Commissione, gli Stati membri, le autorità regionali e locali ed altri attori ad analizzarne le cause e ad adottare misure adeguate al fine di invertire la situazione;

58.  sottolinea l'importanza di un dialogo e di una consultazione continui e strutturati fra gli studenti che stanno per concludere i corsi di istruzione e formazione, gli istituti di istruzione superiore e il mondo delle imprese;

59.  sostiene l'obiettivo di incrementare la partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente dal 12,5% al 15% entro il 2020 e chiede misure adeguate; a tal fine sollecita le università a rendere possibile un maggiore accesso all'apprendimento, a diversificare e ampliare la base di studenti ed a modificare i programmi di studio in modo da renderli attraenti per gli adulti che fanno ritorno allo studio; invita la Commissione e gli Stati membri ad avviare iniziative ancora più decisive per sostenere e diffondere gli istituti di formazione permanente, per esempio le «Scuole della seconda opportunità»; chiede che, nell'attuazione delle strategie di formazione permanente, si tenga conto della prospettiva di genere e la si promuova; osserva che un ruolo importante nella formazione permanente è svolto dalle università della terza età;

60.  osserva che uno dei principali ostacoli che devono affrontare gli adulti desiderosi di partecipare all'istruzione e alla formazione è la mancanza di strutture di sostegno per i loro familiari; incoraggia, pertanto, gli Stati membri a predisporre misure di sostegno volte a garantire a tutti gli studenti e i lavoratori aventi responsabilità familiari (ad esempio la cura di minori o di altre persone non autosufficienti) la possibilità di aggiornare e/o accrescere le proprie abilità e competenze sulla base delle buone pratiche sperimentate a tale riguardo, nella programmazione del Fondo Sociale Europeo, con i voucher di servizio e per la conciliazione; ritiene, in particolare, che occorra prendere in esame le possibilità di e-learning in quanto offrono una maggiore flessibilità nel conciliare formazione, lavoro e impegni di assistenza;

61.  esorta l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere ad adottare provvedimenti per migliorare la raccolta e l'analisi di dati paragonabili sulla parità di genere nel campo dell'istruzione e della formazione e ad assicurare che le statistiche dei pertinenti indicatori relative alla piattaforma d'azione di Pechino siano rese rapidamente disponibili e vengano aggiornate regolarmente;

62.  raccomanda agli istituti di insegnamento e formazione di perseguire una migliore diffusione dei loro programmi aperti agli adulti e di semplificare le procedure amministrative che danno accesso a tali programmi;

63.  esorta la Commissione europea a tenere pienamente conto delle competenze delle parti interessate e del loro ruolo nell'attuazione della strategia in materia di istruzione e formazione per il 2020;

64.  esorta la Commissione europea a inserire l'istruzione non formale, l'istruzione e la formazione professionali e gli alunni delle scuole nel parametro di mobilità da definirsi per il quadro strategico in materia di istruzione e formazione per il 2020 e a riprendere i parametri comparativi del processo di Bologna sulla mobilità degli studenti;

o
o   o

65.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.

(1) GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10.
(2) GU C 290 del 4.12.2007, pag. 1.
(3) GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
(4) GU C 41 E del 19.2.2009, pag. 46.
(5) GU C 45 E del 23.2.2010, pag. 33.
(6) Documento del Consiglio 9152/2007.

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