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Procedura : 2010/2011(INI)
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Ciclo del documento : A7-0132/2010

Testi presentati :

A7-0132/2010

Discussioni :

PV 19/05/2010 - 10
CRE 19/05/2010 - 10

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PV 20/05/2010 - 7.1
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P7_TA(2010)0186

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Giovedì 20 maggio 2010 - Strasburgo
Realizzare un mercato unico per i consumatori e i cittadini
P7_TA(2010)0186A7-0132/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 maggio 2010 sulla creazione di un mercato unico per i consumatori e i cittadini (2010/2011(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo «EUROPA 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

–  vista la relazione del professore Mario Monti alla Commissione sul rilancio del mercato unico(1),

–  vista la comunicazione della Commissione «Un'agenda dei cittadini per un'Europa dei risultati» (COM(2006)0211),

–  visti la comunicazione della Commissione «Un mercato unico per l'Europa del XXI secolo» (COM(2007)0724) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo «The single market: review of achievements» (SEC(2007)1521), la risoluzione del Parlamento del 4 settembre 2007 sulla revisione del mercato unico(2) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione dal titolo «The single market review: one year on» (SEC(2008)3064),

–  viste la comunicazione della Commissione «Opportunità, accesso e solidarietà: verso una nuova visione sociale per l'Europa del XXI secolo» (COM(2007)0726), la comunicazione della Commissione «Servizi di interesse generale, compresi i servizi sociali di interesse generale: un nuovo impegno europeo» (COM(2007)0725) e la risoluzione del Parlamento del 27 settembre 2006 sul Libro bianco della Commissione sui servizi d'interesse generale(3),

–  viste la raccomandazione della Commissione, del 29 giugno 2009, sulle misure per migliorare il funzionamento del mercato unico(4) e la raccomandazione della Commissione, del 12 luglio 2004, riguardante il recepimento nel diritto nazionale delle direttive che incidono sul mercato interno(5),

–  visti il Quadro di valutazione del mercato interno del luglio 2009 (SEC(2009)1007) e le risoluzioni del Parlamento del 9 marzo 2010(6) e del 23 settembre 2008(7) sul quadro di valutazione del mercato interno,

–  viste la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo e al Comitato economico e sociale europeo dal titolo «Strategia per la politica dei consumatori dell'UE 2007–2013 – Maggiori poteri per i consumatori, più benessere e tutela più efficace» (COM(2007)0099) e la risoluzione del Parlamento del 20 maggio 2008 sulla strategia per la politica dei consumatori dell'Unione europea 2007-2013(8),

–  visti la comunicazione della Commissione, del 28 gennaio 2009, dal titolo «Monitoraggio dei risultati relativi ai consumatori nel mercato unico – Seconda edizione del quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo» (COM(2009)0025) e il documento di lavoro di accompagnamento dei servizi della Commissione dal titolo «Second Consumer Markets Scoreboard» (SEC(2009)0076),

–  viste la comunicazione della Commissione, del 2 luglio 2009, sull'applicazione dell'acquis in materia di protezione dei consumatori (COM(2009)0330) e la relazione della Commissione, del 2 luglio 2009, concernente l'applicazione del regolamento (CE) n. 2006/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell'esecuzione della normativa che tutela i consumatori («Regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori») (COM(2009)0336),

–  vista la sua risoluzione del 9 marzo 2010 sulla protezione dei consumatori(9),

–  vista la comunicazione della Commissione sul commercio elettronico transfrontaliero tra imprese e consumatori nell'UE (COM(2009)0557),

–  vista la relazione del Comitato economico e sociale europeo, sezione per il mercato unico, la produzione e il consumo, su «Obstacles to the European single market 2008»(10),

–  visti la relazione annuale del 2008 di SOLVIT sullo sviluppo e i risultati della rete SOLVIT (SEC(2009)0142), il documento di lavoro dei servizi della Commissione dell«8 maggio 2008 su un piano d'azione per un approccio integrato per fornire i servizi di assistenza del mercato unico ai cittadini e alle imprese (SEC(2008)1882) e la risoluzione del Parlamento del 9 marzo 2010 su SOLVIT(11),

–  visto il regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti, che mira a creare un quadro complessivo di norme e principi relativi all'accreditamento e alla vigilanza del mercato,

–  visto l'articolo 26 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), secondo cui «[i]l mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali secondo le disposizioni dei trattati»,

–  visto l'articolo 3, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea (TUE), che impegna l'Unione a lavorare per «un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e [su] un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente»,

–  vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, quale incorporata nei trattati dall'articolo 6 TUE,

–  visto l'articolo 9 TFUE ai sensi del quale «[n]ella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione sociale, la lotta contro l'esclusione sociale e un elevato livello di istruzione, formazione e tutela della salute umana»,

–  visto l'articolo 11 TFUE, ai sensi del quale «[l]e esigenze connesse con la tutela dell'ambiente devono essere integrate nella definizione e nell'attuazione delle politiche e azioni dell'Unione, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile»,

–  visto l'articolo 12 TFUE, ai sensi del quale «[n]ella definizione e nell'attuazione di altre politiche o attività dell'Unione sono prese in considerazione le esigenze inerenti alla protezione dei consumatori»,

–  visto l'articolo 14 TFUE e il relativo protocollo n. 26 sui servizi di interesse (economico) generale,

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (A7–0132/2010),

A.  considerando che troppi ostacoli, dovuti alla mancanza di informazioni sui diritti e le opportunità, a una regolamentazione frammentaria, all'assenza di iniziative legislative in varie aree di fondamentale importanza, a un recepimento insoddisfacente, a un'applicazione e un'attuazione inadeguate delle norme, nonché a un'assenza di coordinamento e di cooperazione di carattere amministrativo, impediscono a cittadini, consumatori e PMI di circolare, acquistare, vendere o commerciare al di là delle frontiere con la stessa sensazione di sicurezza e fiducia che provano nei rispettivi Stati membri,

B.  considerando che, al contempo, l'impegno volto ad armonizzare la legislazione al fine di superare detti ostacoli ha condotto, a volte, a un eccesso di regolamentazione che si è ripercossa negativamente sulla maggior parte delle PMI, in particolare le microimprese che non desiderano operare nel mercato europeo, ma preferiscono agire localmente, e sulle amministrazioni locali e che, pertanto, è auspicabile una migliore legiferazione con un onere amministrativo minimo,

C.  considerando che solo una ridotta percentuale di lavoratori, prestatori di servizi e professionisti decide di spostarsi in un altro Stato membro, in particolare in quanto la burocrazia che tale scelta comporta e il rischio di perdere i diritti previdenziali rendono eccessivamente complicato e oneroso agire in questo senso,

D.  considerando che pochi imprenditori e poche PMI offrono i loro prodotti e servizi al di fuori dei mercati nazionali, a causa sia delle barriere linguistiche e della mancanza di certezza per quanto attiene a investimenti, pagamenti e affidabilità, sia delle diverse tradizioni giuridiche, amministrative, sociali e culturali dei vari Stati membri,

E.  considerando che il mercato unico non deve essere visto come un elemento distinto da altre aree politiche orizzontali, in particolare la politica esterna nonché in materia di salute, protezione sociale e dei consumatori, diritto del lavoro, ambiente, sviluppo sostenibile,

F.  considerando che la strategia UE 2020 dovrebbe fissare obiettivi realistici volti a raggiungere entro il 2020 un'economia sociale di mercato verde e basata sulla conoscenza e una crescita sostenibile nonché a creare posti di lavoro anche nel settore ambientale; considerando che la pietra angolare di tale strategia deve essere il mercato unico europeo, con le sfide della giustizia sociale e della crescita economica e l'attenzione rivolta ai benefici a favore di cittadini, protezione dei consumatori e PMI,

G.  considerando che le questioni del mercato unico e del commercio internazionale sono sempre più interdipendenti e che influiscono reciprocamente una sull'altra,

H.   considerando che molti cittadini europei non sono consapevoli dei benefici pratici che essi stessi traggono dal mercato unico in quanto le informazioni disponibili su questo tema sono troppo esigue e non forniscono una spiegazione adeguata,

Considerazioni generali

1.  ritiene che l'Unione stia affrontando un periodo particolarmente problematico nella storia dell'integrazione del mercato unico europeo; è dell'avviso che le sfide attuali e future debbano essere affrontate con coerenza, determinazione, impegno e forza, associandole necessariamente a sensibilità e praticità, in uno spirito di cooperazione e solidarietà; sottolinea che detto processo richiederà necessariamente una ferma autorità e una grande capacità d'iniziativa da parte della Commissione e una volontà politica da parte del Consiglio, degli Stati membri e del Parlamento europeo;

2.  sottolinea che il mercato unico non è soltanto una struttura economica e che la normativa in materia protegge e preserva specifici diritti fondamentali dei cittadini, quali la sicurezza e la privacy e che, per questo motivo, un mercato unico che funziona regolarmente è nei migliori interessi dei cittadini, dei consumatori e delle PMI, considerate le numerose sfide economiche e di altro genere che l'UE si trova attualmente ad affrontare;

3.  evidenzia che, nonostante le carenze economiche, tecnologiche e legislative nella sua struttura, il mercato unico europeo, insieme alla zona dell'euro, è l'esempio perfetto per illustrare il reale significato dell'integrazione e dell'unità economica dell'UE e rappresenta senza dubbio la conquista più visibile dell'integrazione europea per i cittadini dell'UE;

4.  sottolinea che il mercato unico dovrebbe aprire nuovi orizzonti nel settore della ricerca e dell'innovazione, contribuendo maggiormente alla promozione e allo sviluppo di beni e servizi che pongono l'accento sulla conoscenza e la tecnologia e costituiscono una forza motrice per lo sviluppo economico futuro;

5.  accoglie con favore e sostiene pienamente l'intenzione della Commissione di «ricollocare al centro del mercato interno coloro che vi vivono e lo usano ogni giorno» nonché il suo impegno a difendere con determinazione il mercato unico, sfruttando appieno le sue competenze esecutive e a delineare una prospettiva sociale ed ambientale del mercato unico sulla base degli obblighi derivanti dal trattato di Lisbona;

Il processo di integrazione nel mercato unico non è irreversibile

6.  sottolinea che l'integrazione nel mercato unico non è un processo irreversibile e che il proseguimento dell'esistenza del mercato unico non deve essere dato per scontato;

7.  esprime preoccupazione per il fatto che il riemergere del protezionismo economico a livello nazionale si tradurrebbe molto probabilmente in una frammentazione del mercato unico e ritiene pertanto che debba essere evitato; è preoccupato che l'attuale crisi economica e finanziaria possa essere usata per giustificare il rilancio di misure protezioniste in diversi Stati membri, quando invece la crisi rende necessari piuttosto dei meccanismi di salvaguardia comuni;

8.  ritiene che la crisi abbia danneggiato in misura sostanziale il processo di integrazione nel mercato unico e che l'antagonismo e la sfiducia nei confronti del mercato unico si siano acuiti a causa delle lacune e delle disparità insite nei sistemi economici degli Stati membri;

9.  ribadisce che le politiche volte a contrastare la crisi non dovrebbero ostacolare il processo d'integrazione del mercato unico, ma dovrebbero, piuttosto, offrire un'opportunità per riformare, consolidare e migliorare l'attuale struttura del mercato unico, liberare il potenziale in termini di creazione di occupazione di un'economia verde e riacquisire la fiducia dei cittadini, e in particolare di consumatori e PMI;

10.  sottolinea che il rilancio del mercato unico non deve essere completamente dettato dalla recente recessione finanziaria e che la ripresa deve travalicare le lezioni fondamentali tratte dalla crisi;

11.  sottolinea che il rilancio del mercato unico dovrebbe conseguire obiettivi concreti, misurabili, conseguibili, pertinenti e tempestivi, che devono essere conseguiti tramite strumenti e una politica adeguati ed efficaci, sulla base delle quattro libertà di circolazione che sono a disposizione di tutti i cittadini dell'UE;

12.  sottolinea che il mercato unico europeo ha terribilmente bisogno di un nuovo impulso e che sono necessarie la forte leadership delle istituzioni europee, specialmente della Commissione, e l'appropriazione politica degli Stati membri per ripristinare credibilità e fiducia nel mercato unico;

Necessità di un approccio globale e comune al mercato unico

13.  ritiene che la vecchia percezione del mercato unico debba essere completata per diventare più inclusiva; sottolinea che tutti coloro che sono coinvolti nella definizione e nell'attuazione del mercato unico devono adottare un approccio più globale, integrando appieno le preoccupazioni dei cittadini;

14.  sottolinea che un mercato unico più forte, profondo e ampio è di vitale importanza ai fini della crescita e della creazione di posti di lavoro;

15.  sottolinea che il mercato unico deve essere un elemento centrale per il conseguimento dell'obiettivo di un'economia sociale di mercato sostenibile e altamente competitiva nel contesto a lungo termine della strategia UE 2020;

16.  è del parere che il mercato unico sia una condizione di grande importanza per il successo della strategia UE 2020; propone pertanto di prevedere il coordinamento da parte delle istituzioni europee di qualsiasi strategia e politica volta a rilanciare il mercato unico europeo, tra cui la strategia UE 2020, e di basarla su un accordo pragmatico, esaustivo e approfondito sostenuto da tutti gli Stati membri e incentrato principalmente su priorità che gli Stati membri faranno davvero proprie e attueranno efficacemente a livello nazionale, regionale e locale;

17.  sottolinea che il mercato unico dovrebbe portare benefici ai consumatori in termini di miglioramento della qualità, aumento della varietà, prezzi ragionevoli di beni e servizi nonché sicurezza di questi ultimi;

18.  chiede un nuovo paradigma di forma mentis politica che si concentri sui cittadini, i consumatori e le PMI nel rilancio del mercato unico europeo; ritiene che sia possibile conseguire tale obiettivo ponendo il cittadino europeo al centro del processo di definizione delle politiche dell'Unione europea;

19.  ritiene che rilanciare il mercato unico richieda l'attuazione efficace di un sistema di equilibrio dei poteri più adeguato e maggiore dialogo, nell'intento di garantire che le esigenze dei cittadini e dei consumatori siano tenute maggiormente in conto; è dell'avviso che un approccio basato su dati concreti e un approccio basato sui cittadini aiuteranno l'Unione a riacquisire la fiducia della popolazione nel mercato unico europeo e a trovare la giusta formula per l'adozione di iniziative tese a conferire all'Unione il vantaggio competitivo di cui ha bisogno, lasciando impregiudicata la dimensione sociale;

20.  ribadisce che la valutazione pertinente degli impatti esercitati dal mercato unico su società, consumatori, ambiente ed economia – che dovrebbero emergere in tutte le proposte relative al mercato unico – sia cruciale per riacquisire la fiducia dell'opinione pubblica e che garantirà anche l'integrazione realistica di obiettivi sociali, ambientali, economici e attinenti alla protezione dei consumatori;

21.  ritiene che l'abolizione delle frontiere nel mercato unico abbia dato un ulteriore impulso alla competitività dell'Europa in un mondo globalizzato;

22.  sottolinea che il buon funzionamento del mercato interno è indissociabile dal ruolo che deve svolgere l'Europa in quanto attore economico globale; ritiene che l'Unione europea debba proteggere il proprio modello sociale ed ecologico facendo rispettare con rigore la propria normativa riguardante prodotti e servizi importati e difendendone fermamente l'applicazione, segnatamente nel quadro delle istanze multilaterali e, in particolare, della procedura di composizione delle controversie in seno all'Organizzazione mondiale del commercio;

23.  sottolinea che il mercato interno e la moneta unica hanno agito da scudo protettivo per l'Europa, riducendo l'impatto negativo della crisi finanziaria sulle imprese e sui cittadini;

Sfide e opportunità da considerare nel quadro della politica in materia di mercato unico

24.  ritiene che la grande sfida che l'Unione deve affrontare consista nel pervenire a un equilibrio tra un'economia aperta, in grado di stimolare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro e nel rispondere in modo integrato alle grandi sfide di domani (competitività, ricerca e sviluppo, politica industriale, sfida demografica, ambiente, tecnologie, ecc.) e un sistema economico anche capace di offrire protezione dei consumatori e le garanzie sociali e ambientali di cui necessitano i cittadini;

25.  sottolinea che l'applicazione delle norme relative al mercato unico continua ad essere non omogenea, dato che le reti di mercato non sono sufficientemente interconnesse, il che significa che le imprese e i cittadini devono affrontare una realtà quotidiana caratterizzata da continue difficoltà nelle loro attività transfrontaliere, che possono coinvolgere 27 sistemi giuridici diversi per una singola transazione;

26.  sottolinea l'importanza di istituire un mercato unico verde per tecnologie, servizi e prodotti emergenti ambientali e a basse emissioni di carbonio sviluppando norme a livello di UE per le emissioni di carbonio; rileva che norme precise e l'etichettatura per prodotti efficienti sotto il profilo energetico devono progressivamente diventare obbligatorie in tutta l'Unione; rileva che le metodologie e le norme esistenti dovrebbero essere tenute in considerazione in sede di messa a punto di nuove norme per le impronte di carbonio; sottolinea che tali norme non devono dare luogo a requisiti oltremodo onerosi, in particolare per le PMI;

27.  esorta l'Unione a sfruttare appieno, nell'era digitale, il potenziale e le opportunità offerte da Internet, dal commercio elettronico e dalla diffusione delle TIC nelle PMI e nella pubblica amministrazione, nell'ottica di sviluppare ulteriormente il mercato unico, mettendoli a disposizione di tutti i cittadini dell'UE; evidenzia che lo studio di nuove tecnologie deve tener conto della necessità di proteggere i cittadini, i consumatori e le PMI e coloro che si trovano nelle posizioni più vulnerabili;

28.  sottolinea l'importanza di instaurare nuovi modelli di impresa in cui i titolari di diritti d'autore e di diritti correlati siano adeguatamente remunerati senza creare inutili limiti all'accesso a contenuti creativi on-line per i consumatori;

29.  sostiene le iniziative intraprese dalla Commissione volte ad attribuire priorità a ricerca, conoscenza e innovazione nelle future strategie; auspica che nei prossimo bilanci dell'Unione siano assegnati fondi sufficienti per affrontare questi aspetti cruciali; ricorda in tale contesto l'urgenza di concludere la questione pendente del brevetto comunitario; propone che la Commissione cominci a esaminare i modi possibili di trovare parametri concreti di riferimento, onde misurare gli esiti nei settori della ricerca, della conoscenza e dell'innovazione;

30.  appoggia gli sforzi della Commissione volti a promuovere la sicurezza di prodotti tramite l'entrata in vigore del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti;

Cittadini e consumatori nel mercato unico

31.  è persuaso che la percezione, la comprensione e la conoscenza del cittadino europeo riguardo al mercato unico siano ridotte, inesistenti, confuse o persino negative, in parte a causa della mancanza di impegno politico e di informazioni e di uno scarso livello di consapevolezza da parte del pubblico; è dell'avviso che occorra agire in modo determinato affinché la futura politica dell'Unione europea relativa al mercato unico risponda alle aspettative e alle esigenze dei cittadini e delle PMI e fornisca loro risultati tangibili;

32.  sottolinea che, al fine di garantire il sostegno economico e sociale e la cooperazione dei cittadini europei, l'UE e gli Stati membri devono assicurare una promozione vigorosa delle possibilità derivanti dall'integrazione economica europea e cambiare la percezione della popolazione riguardo al mercato unico, rendendo la gente consapevole e in grado di comprendere i benefici che tale mercato offre loro e i mezzi per far valere in modo efficace i loro diritti; ritiene pertanto che sia importante che i settori che hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle esigenze dei consumatori siano al centro del mercato unico;

33.  ritiene che alcuni dei problemi più ovvi incontrati dai consumatori, soprattutto nel settore dei servizi, che devono essere affrontati in via prioritaria al fine di conseguire risultati rapidi, siano: 1) l'accesso a prodotti sicuri e servizi di qualità; 2) l'accesso a informazioni affidabili, confrontabili e obiettive, tra cui i confronti tra prezzi; 3) maggiore certezza giuridica e chiarezza delle relazioni contrattuali; 4) maggiore sicurezza dei pagamenti; 5) accesso a sistemi di ricorso adeguati, abbordabili ed efficaci e 6) migliore conoscenza del sistema e rafforzamento della fiducia in esso;

34.  sostiene che ai cittadini non vengono fornite informazioni sufficienti sulla legislazione in materia di mercato unico e sulla disponibilità e il rispetto dei loro diritti; sottolinea la necessità di organizzare i siti web pertinenti, SOLVIT e i punti di contatto in modo più efficace; ritiene siano necessari un migliore coordinamento di tali iniziative e una migliore comunicazione in merito, dal momento che finora esse non sono riuscite a raggiungere il pubblico cui erano destinate; sottolinea il ruolo del portale della Commissione «La tua Europa», che informa sia i cittadini che le imprese sugli aspetti concernenti la vita, il lavoro e le opportunità commerciali nell'Unione europea; propone di rafforzare le offerte esistenti invece di creare nuovi punti di contatto;

35.  è convinto che un comportamento responsabile da parte del mondo imprenditoriale, nel rispetto del principio della responsabilità societaria, delle regole della concorrenza e degli interessi economici dei consumatori, contribuirà a dare fiducia ai consumatori, condizione minima necessaria per rafforzarne la protezione;

36.  ritiene che le iniziative di integrazione economica riusciranno meglio a decollare se i cittadini sono convinti che i loro diritti sociali sono tutelati e che le politiche in materia di mercato interno avranno un impatto positivo sulle politiche sociali nazionali;

37.  deplora il fatto che solo una percentuale ridotta di cittadini, consumatori e PMI conoscano l'esistenza di meccanismi di ricorso alternativi o sappiano come depositare una denuncia presso la Commissione; sottolinea che è necessario rafforzare i sistemi vigenti di risoluzione dei problemi per i cittadini e per le imprese, come ad esempio SOLVIT, in conformità della relazione del Parlamento su SOLVIT del 2 marzo 2010 (2009/2138(INI)); invita la Commissione a iniziare una procedura accelerata di violazione del trattato qualora un ricorso SOLVIT non risolto riveli una violazione prima facie del diritto comunitario; si rammarica del fatto che, malgrado le raccomandazioni della Commissione, i meccanismi alternativi di risoluzione dei conflitti non siano ancora stati posti in essere correttamente o non funzionino in modo soddisfacente;

38.  sottolinea il ruolo principale svolto dalle associazioni dei consumatori in termini di informazione dei consumatori sui loro diritti, di sostegno ai consumatori in caso di controversie, nonché in termini di promozione degli interessi dei consumatori nella costruzione del mercato interno;

Piccole e medie imprese nel mercato unico

39.  afferma che le PMI formano una parte essenziale della spina dorsale dell'economia europea e sono i principali motori di creazione di posti di lavoro, crescita economica, transizione verso un'economia verde e coesione sociale in Europa; sostiene che la partecipazione attiva delle PMI in un'UE allargata è un elemento imprescindibile per rendere più competitivo e innovativo il mercato unico ed evidenzia che occorre adoperarsi maggiormente per migliorare l'accesso delle PMI al mercato unico, per facilitare il loro sviluppo e per consentire loro di sfruttare appieno il loro potenziale imprenditoriale;

40.  ritiene opportuno rimuovere gli ostacoli all'accesso delle PMI ai mercati degli appalti pubblici onde incoraggiare la competitività nel mercato unico, in particolare semplificando i requisiti imposti alle PMI nelle gare d'appalto delle amministrazioni aggiudicatrici;

41.  incoraggia le iniziative future della Commissione e degli Stati membri volte a: 1) sostenere le piccole imprese con attività transfrontaliere nell'UE; 2) procedere a una riduzione tangibile degli oneri amministrativi, finanziari e regolamentari, soprattutto gli ostacoli amministrativi che devono affrontare le PMI, indipendentemente dal fatto che operino a livello locale, nazionale o europeo, conformemente al principio di proporzionalità; invita a tale riguardo gli Stati membri e la Commissione ad attuare e applicare rigorosamente il principio «pensare anzitutto in piccolo» delineato nello Small Business Act;

42.  chiede alla Commissione di intensificare i suoi sforzi per aiutare le PMI a colmare il divario linguistico che spesso impedisce a queste ultime di operare in Stati membri diversi dal proprio, mettendo a loro disposizione tutte le informazioni e i servizi relativi al mercato unico in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea;

43.  resta fedele all'impegno di ridurre la sovraregolamentazione nella nuova legislazione sul mercato unico e chiede agli Stati membri, e in particolare ai loro parlamenti, di restare fedeli all'impegno di evitare l'eccessiva regolamentazione al momento di trasporre la legislazione dell'UE, in quanto tali gravami aggiuntivi sono particolarmente onerosi per le PMI;

44.  conviene sul fatto che l'attuazione adeguata dello Small Business Act – in particolare per quanto concerne l'applicazione rigorosa della prova PMI da parte della Commissione al momento di proporre nuove misure legislative in materia di mercato interno – e l'introduzione di uno statuto europeo delle società private garantiranno l'integrazione pratica delle PMI in un sistema unico europeo pertinente e redditizio;

45.  sostiene con vigore il regolamento che disciplina i requisiti di traduzione per il futuro brevetto UE, grazie al quale quest'ultimo diverrà realtà e l'Europa si rafforzerà nel suo ruolo di elemento propulsore dell'innovazione e della concorrenza nel mondo; sostiene inoltre la revisione del sistema del marchio comunitario al fine di migliorarne la qualità e le prospettive;

46.  afferma che il problema principale delle PMI in tempi di crisi economica è l'accesso ai finanziamenti; deplora che il ritiro delle grandi banche dalle zone rurali sottopopolate o economicamente deboli abbia fatto emergere un problema considerevole per le PMI in materia di accesso al credito; plaude al ruolo cruciale svolto dalle casse di risparmio e dai vari movimenti cooperativi nel finanziamento dell'economia regionale e nel contributo all'economia sociale di mercato mediante la promozione di progetti etici e sociali;

47.  conviene che la procedura di notifica introdotta dalla direttiva 98/34/CE rappresenta uno strumento molto efficiente per migliorare la legislazione nazionale, da una parte e per evitare le barriere nel mercato unico, in particolare per le PMI, dall'altra; ritiene che la Commissione dovrebbe rafforzare il meccanismo avviando una procedura di infrazione accelerata se uno Stato membro non si conforma al parere circostanziato emesso dalla Commissione o non risponde a un parere circostanziato emesso da uno Stato membro;

48.  ritiene che le diverse politiche economiche e sociali, quali quelle in materia di bilancio, tasse e imposte, istruzione e ricerca, debbano essere coordinate a livello di UE;

Adesione e rispetto della legislazione in materia di mercato unico e principio del legiferare meglio

49.  sostiene che, conformemente al principio di sussidiarietà, una parte sostanziale della responsabilità amministrativa e giuridica del mercato unico è nelle mani degli Stati membri e, se del caso, delle loro autorità regionali e locali, che, insieme ad altre istituzioni dell'UE, devono quindi fare propri il mercato unico europeo e la relativa gestione;

50.  sostiene che i quadri per il mercato interno e per il mercato dei beni di consumo evidenziano chiaramente che gli Stati membri non riescono ancora a conseguire gli obiettivi di recepimento, applicazione e rispetto corretti della normativa in materia di mercato unico e che i diritti europei accumulano ritardi sul versante del recepimento, il che pregiudica la parità di condizioni, elemento essenziale per il funzionamento corretto del mercato interno, particolarmente nel settore dei servizi;

51.  osserva che una graduale frammentazione di norme e incoerenze nell'attuazione della normativa nell'UE si stanno dimostrando sempre più negative riguardo al completamento del mercato unico; rileva che l'UE deve ancora adottare una serie di politiche coerenti internamente volte a rimuovere ostacoli diretti e indiretti al funzionamento corretto del mercato interno;

52.  accoglie con favore l'iniziativa della Commissione per «legiferare meglio» che rafforza l'efficacia delle norme e la loro corretta applicazione da parte degli Stati membri; esorta la Commissione a mantenere il suo slancio in questo contesto, in quanto una rapida attuazione di questa strategia contribuirebbe in misura significativa ad un riuscito rilancio del mercato unico;

53.  prende atto del nuovo concetto di «regolamentazione intelligente» introdotto nella comunicazione della Commissione su UE 2020;

Obiettivi da realizzare
Un ruolo istituzionale più forte nella definizione e nell'attuazione di norme in materia di mercato unico

54.  propone, nell'ottica di un recepimento, un'applicazione e un rispetto migliori della normativa in materia di mercato unico, la creazione da parte della Commissione di un partenariato tra tutte le parti interessate coinvolto nella definizione, attuazione e applicazione di detta normativa, usando nuovi meccanismi quale il forum annuale del mercato unico che è stato proposto;

55.  invita la Commissione a garantire un'attuazione e un recepimento corretti grazie a un controllo più sistematico e indipendente al fine di snellire e accelerare le procedure d'infrazione; sostiene che i ritardi accumulati nella risoluzione di procedure d'infrazione avranno effetti negativi sugli interessi dei cittadini nel mercato unico;

56.  chiede alla Commissione di sviluppare nuovi metodi, diversi dalle formali procedure d'infrazione, per migliorare il recepimento e l'attuazione delle norme in materia di mercato unico; in detto contesto, invita a tenere in considerazione meccanismi innovativi, quali la procedura di valutazione reciproca prevista nella direttiva Servizi, per incoraggiare la verifica tra pari e l'appropriazione da parte degli Stati membri, così come per migliorare i meccanismi informali tesi alla risoluzione di problemi, come SOLVIT e EU-PILOT, dai quali i cittadini che devono quotidianamente far fronte a frustrazioni nel mercato unico trarrebbero un netto beneficio;

57.  invita la Commissione a concentrare maggiormente la propria attenzione sulla valutazione sistematica e sulla semplificazione della legislazione esistente in materia di mercato unico, riducendo le procedure burocratiche ogniqualvolta possibile, a beneficio sia dei cittadini che delle imprese;

58.  esorta la Commissione a garantire un coordinamento adeguato e a collaborare con il Parlamento e gli Stati membri, nonché con i principali partner commerciali e con le associazioni imprenditoriali e dei consumatori, sul fronte della vigilanza del mercato dei beni e dell'applicazione transfrontaliera del diritto di protezione dei consumatori e ad informare in modo più efficace i consumatori e i cittadini europei;

59.  raccomanda alla Commissione di condurre un'analisi indipendente volta a individuare le principali venti fonti di insoddisfazione e frustrazione relative al mercato unico che i cittadini incontrano quotidianamente, soprattutto nel mercato del lavoro, per quanto riguarda il commercio elettronico, l'assistenza medica transfrontaliera, l'acquisto e il noleggio di veicoli, la portabilità delle pensioni, il riconoscimento reciproco di qualifiche professionali, l'affidamento, l'adozione e il mantenimento di minori, e gli assegni per minori a carico;

60.  invita la Commissione ad accelerare la creazione di un meccanismo migliore per riesaminare l'applicazione pratica delle norme sul mercato unico a tutti i livelli nei vari Stati membri e verificare come viene conferito il potere a cittadini e imprese di esercitare i loro diritti nel mercato unico;

61.  esorta la Commissione a fornire maggiore assistenza agli Stati membri e, ove opportuno, alle autorità regionali e locali al fine di facilitare un'adeguata osservanza delle norme dell'UE; sottolinea che le istituzioni dell'UE nel complesso devono inasprire le norme e incoraggiare gli Stati membri a recepire in modo corretto e tempestivo le leggi, onde garantire l'attuazione delle stesse norme su tutto il territorio dell'Unione;

62.  chiede il rafforzamento del ruolo del Parlamento nelle aree relative ad applicazione, rispetto e controllo della legislazione in materia di mercato unico; ritiene che il ruolo potenziato del PE e dei parlamenti nazionali conformemente al trattato di Lisbona debba implicare una migliore sinergia tra i due livelli parlamentari;

63.  esorta gli Stati membri a migliorare il coordinamento e lo scambio delle migliori pratiche nel mercato unico, soprattutto tramite il sistema d'informazione del mercato interno e la formazione di esperti nel settore della protezione dei consumatori e del mercato unico a livello nazionale, regionale e locale;

64.  insiste affinché la Commissione garantisca: controllo indipendente della qualità delle proposte regolamentari; adozione di meccanismi ex ante ed ex post volti alla verifica dell'efficacia della legislazione; l'uso di analisi comparative rispetto alla migliore pratica internazionale; il ricorso a valutazioni di conformità per misurare l'impatto sociale, ambientale ed economico a livello di UE e nazionale;

Misure necessarie per informare e conferire potere ai cittadini e alle PMI con maggiore efficacia nel mercato unico

65.  esorta la Commissione e gli Stati membri a sviluppare una strategia di comunicazione mirata, incentrata sui problemi che i cittadini incontrano quotidianamente quando si trasferiscono e accettano un'offerta di lavoro in un altro Stato membro, specie quando effettuano transazioni transfrontaliere, si spostano, acquistano o vendono attraverso le frontiere, nonché le norme sociali, sanitarie, relative alla protezione dei consumatori e dell'ambiente su cui i cittadini possono basarsi; ritiene che detta strategia di comunicazione dovrebbe esplicitamente includere i metodi tesi alla soluzione dei problemi, quali SOLVIT;

66.  invita la Commissione e gli Stati membri ad intensificare gli sforzi per garantire che le norme sui prodotti utilizzate nel mercato unico divengano le principali norme globali, garantendo così parità di condizioni per le imprese europee, in particolare le PMI, che desiderano estendere le proprie attività oltre il mercato unico;

67.  esorta la Commissione, in fase di pianificazione delle attività annuali, a concentrarsi prioritariamente sulla legislazione in materia di mercato unico favorevole ai consumatori che incide sulla vita quotidiana dei cittadini europei; ritiene che l'attribuzione della priorità a detta questione debba essere seguita da adeguate campagne d'informazione per rafforzare la percezione che i cittadini hanno del mercato unico;

68.  ricorda che, accanto alle azioni emblematiche sul tipo delle «campagne pubblicitarie» realizzate dagli attori istituzionali europei o dagli Stati membri, è importante intraprendere un'azione parallela di comunicazione decentralizzata – che associ meglio gli attori locali e i media nazionali, regionali e locali (ponendo l'accento in particolare sui media locali) – che sia maggiormente incentrata sui problemi quotidiani vissuti dal consumatore nel mercato interno (esempi di spese bancarie in un altro Stato membro, studio sulle possibilità di cambiare operatore, confronto tra i costi della telefonia ecc.);

69.  invita la Commissione ad inaugurare una serie regolare di studi sulla relazione che intercorre tra il mercato unico e il cittadino europeo medio, ponendo in particolare l'accento sui costi e i benefici derivanti da tale relazione nonché sulle sfide quotidiane che i cittadini devono affrontare;

70.  sollecita gli Stati membri a migliorare, con il sostegno della Commissione, la capacità dei meccanismi tesi alla soluzione dei problemi, in particolare SOLVIT, destinando loro risorse umane e finanziarie supplementari e rivedendone il mandato, al fine di garantire che tali meccanismi possano affrontare efficacemente l'ampia gamma di problemi incontrati dai cittadini e dalle imprese; esorta la Commissione a completare il progetto sui servizi di assistenza al mercato unico quale questione prioritaria, in modo da offrire ai cittadini e alle imprese un facile accesso alle informazioni e agli orientamenti di cui hanno bisogno, trovando nel contempo le soluzioni ai problemi da essi incontrati;

71.  esorta la Commissione e gli Stati membri a proseguire e potenziare, mediante campagne di informazione e controlli più severi, i propri sforzi tesi a rafforzare la fiducia dei cittadini nel marchio CE, che costituisce uno strumento fondamentale per garantire i diritti del consumatore e le norme di qualità nel mercato unico;

72.  sottolinea il ruolo chiave dell'Enterprise Europe Network nel consentire alle PMI di sfruttare le opportunità offerte dal mercato; mette in evidenza che gli obblighi burocratici bloccano risorse preziose e impediscono quindi di prestare maggiore attenzione al compito principale di «Enterprise Europe Network» di offrire un'assistenza personalizzata alle PMI; invita la Commissione a utilizzare maggiormente l'Enterprise Europe Network per distribuire le informazioni in modo mirato e per ridurre la burocrazia per i partner dell'Enterprise Europe Network;

Relazioni e proposte strategiche

73.  suggerisce alla Commissione di comprendere nella strategia per il mercato unico quattro principali fasi: la prima per contemplare un'analisi o una verifica dello stato di salute dell'attuale situazione, al fine di valutare il grado di distorsione e di tensione che le varie parti interessate del mercato unico devono subire, in particolare a seguito della crisi; la seconda per lanciare un processo di consolidamento, ritoccando gli ultimi dettagli; la terza relativa allo sviluppo e al miglioramento del mercato unico e la quarta per concentrarsi sulla prospettiva a lungo termine del mercato (strategia UE 2020);

74.  ritiene che sia i servizi finanziari sia l'accesso al credito debbano fare parte della strategia UE 2020;

75.  suggerisce che nella prima fase della suddetta verifica dello stato di salute, la Commissione proceda a un audit finanziario del bilancio UE e attribuisca in via prioritaria maggiori fondi agli investimenti nei settori dell'istruzione, dell'innovazione e della ricerca; chiede agli Stati membri di fissare le stesse priorità nella loro spesa di bilancio;

76.  ritiene che, per conseguire un mercato unico efficace, la Commissione deve presentare un insieme chiaro di priorità politiche adottando una «legge sul mercato unico» che dovrebbe includere iniziative sia legislative sia non legislative, intese a creare un mercato sociale altamente competitivo e un'economia verde;

77.  incoraggia la Commissione a presentare tale «legge» entro il maggio 2011 – ben prima del ventesimo anniversario del programma per il mercato unico del 1992 – collocando i cittadini, i consumatori e le PMI al centro del mercato unico; sottolinea che tale iniziativa dovrebbe essere considerata come un progetto per l'azione futura, nell'ottica di conseguire un'economia sociale di mercato basata sulla conoscenza, altamente competitiva ed ecocompatibile e che garantisca inoltre condizioni paritarie credibili;

78.  invita la Commissione a integrare nella «legge sul mercato unico» misure specifiche intese, ma non limitate, a:

   porre gli interessi del consumatore, di cui all'articolo 12 TFUE, e la politica sociale, di cui all'articolo 9 TFUE, al centro del mercato unico;
   preparare il mercato unico per il futuro migliorando l'accesso dei consumatori e delle PMI ai mercati del commercio elettronico e del digitale;
   appoggiare la creazione di un mercato unico sostenibile in base all'articolo 11 TFUE mediante lo sviluppo di un'economia inclusiva, a basse emissioni di carbonio e basata sulla conoscenza, anche adottando misure intese a promuovere le innovazioni nel campo delle tecnologie pulite;
   garantire la protezione dei servizi di interesse economico generale, sulla base dell'articolo 14 TFUE e del protocollo n. 26;
   creare una strategia per migliorare la comunicazione relative ai vantaggi sociali del mercato unico;

79.  esorta la Commissione, nell'ambito dell'elaborazione della «legge sul mercato unico», a prendere in considerazione le varie consultazioni e relazioni delle istituzioni dell'UE (relazioni UE 2020, Monti, Gonzales e IMCO ecc.) e di avviare un'ulteriore ampia consultazione pubblica, nell'ottica di avanzare una proposta politica coordinata per un mercato unico coerente e redditizio;

80.  raccomanda di effettuare un'analisi volta a individuare le modalità e gli strumenti per integrare gli interessi dei consumatori nelle pertinenti politiche dell'UE, facendo sì che la protezione dei consumatori diventi automaticamente un aspetto da considerare in fase di elaborazione dei pertinenti atti legislativi dell'UE;

81.  ribadisce l'importanza della direttiva servizi per il completamento del mercato unico e il suo enorme potenziale in termini di vantaggi per i consumatori e le PMI; sottolinea che un'attuazione riuscita di tale normativa richiede un notevole impegno politico e il sostegno di tutti i soggetti a livello europeo, nazionale e locale; invita la Commissione, dopo la fase di attuazione, a procedere a una valutazione della direttiva Servizi onde stabilire se ha raggiunto i suoi principali obiettivi; chiede un chiaro coinvolgimento del Parlamento europeo in tale attività e insiste sulla necessità di mantenere un equilibrio tra l'esigenza di migliorare il mercato unico nel settore dei servizi, garantendo nel contempo un alto livello di protezione sociale;

82.  ritiene che un'attuazione adeguata della legislazione in materia di mercato unico (per esempio la direttiva sulle qualifiche professionali, la direttiva servizi e il regolamento sulla vigilanza del mercato) dovrebbe essere una delle maggiori priorità anche della nuova Commissione;

83.  osserva che i meccanismi di ricorso applicabili nell'Unione hanno sortito risultati limitati e, pertanto, esorta la Commissione a presentare una proposta legislativa per garantire l'attuazione entro il maggio 2011 di un opportuno sistema di ricorso accessibile a livello europeo;

84.  invita la Commissione a considerare di adottare una Carta dei cittadini che contempli le diverse sfaccettature del diritto di vivere e lavorare ovunque nell'UE; sostiene che tale diritto debba essere facilmente accessibili a tutti i cittadini dell'Unione europea; sottolinea che, nel mercato unico, sussistono restrizioni per i lavoratori dei nuovi Stati membri; invita gli Stati membri, tenendo conto di tutti gli effetti positivi e negativi dell'apertura dei mercati nazionali, a valutare la possibilità di eliminare le restrizioni esistenti;

85.  invita la Commissione a presentare al Parlamento e al Consiglio, nel corso dell'attuale legislatura, una proposta di regolamento su uno statuto europeo per le società mutue e le assicurazioni;

86.  invita la Commissione ad adottare le misure necessarie per proporre quanto prima uno studio di fattibilità e una consultazione intesi a condurre all'elaborazione di uno statuto europeo per le società mutue;

87.  esorta la Commissione a concentrarsi maggiormente sul controllo del mercato, soprattutto nei settori di servizi finanziari, assicurazione, telefonia, servizi e strutture bancari, e ritiene che un controllo efficace dei mercati ne rafforzerà l'equa concorrenza e ne aumenterà l'efficienza, risultato di cui beneficeranno sia l'economia che i consumatori;

88.  ritiene che occorra migliorare notevolmente la qualità della tutela dei consumatori nel settore dei servizi finanziari, specialmente in relazione agli aspetti concernenti il monitoraggio e la supervisione;

89.  ritiene che il continuo sviluppo sostenibile del mercato interno dipenda: 1) dall'impegno costante della Commissione verso tutte le iniziative di mercato necessarie per stimolare e migliorare in misura significativa la nostra posizione e il vantaggio competitivo sul mercato globale; 2) dall'adozione di un quadro complessivo teso a garantire un mercato unico davvero al servizio di tutte le parti interessate; e aspetto cruciale, 3) da un mercato unico che raggiunga anche i cittadini;

o
o   o

90.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) Prevista nell'aprile 2010.
(2) GU C 187 E del 24.7.2008, pag. 80.
(3) GU C 306 E del 15.12.2006, pag. 277.
(4) GU L 176 del 7.7.2009, pag. 17.
(5) GU L 98 del 16.4.2005, pag. 47.
(6) Testi approvati, P7_TA(2010)0051.
(7) GU C 309 E del 4.12.2008, pag. 46.
(8) GU C 180 E del 17.7.2008, pag. 26.
(9) Testi approvati, P7_TA(2010)0046.
(10) http://www.eesc.europa.eu/smo/news/Obstacles_December-2008.pdf.
(11) Testi approvati, P7_TA(2010)0047.

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