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Procedura : 2009/2229(INI)
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Ciclo del documento : A7-0185/2010

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A7-0185/2010

Discussioni :

PV 14/06/2010 - 27
CRE 14/06/2010 - 27

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PV 15/06/2010 - 7.13
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P7_TA(2010)0208

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Martedì 15 giugno 2010 - Strasburgo
Governance di internet: le prossime tappe
P7_TA(2010)0208A7-0185/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 15 giugno 2010 sulla governance di internet: le prossime tappe (2009/2229(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione intitolata ’Governance di internet: ’le prossime tappe’ (COM(2009)0277),

–  vista la comunicazione della Commissione – Proteggere le infrastrutture critiche informatizzate ’Rafforzare la preparazione, la sicurezza e la resilienza per proteggere l'Europa dai cyber-attacchi e dalle cyber-perturbazioni’ (COM(2009)0149),

–  vista la sua risoluzione del 14 ottobre 1998 sulla globalizzazione e la società dell'informazione: la necessità di rafforzare il coordinamento internazionale(1),

–  vista la sua risoluzione del 19 febbraio 2001 sull'organizzazione e la gestione di internet – temi di politica internazionale ed europea 1998–2000(2),

–  vista la sua risoluzione del 2 aprile 2001 sull'interesse europeo: la necessità di un'iniziativa di ricerca dell'UE(3),

–  vista la sua risoluzione del 23 giugno 2005 sulla società dell'informazione(4),

–  vista la sua risoluzione del 15 dicembre 2005 sui diritti umani e la libertà di stampa in Tunisia e la valutazione del Vertice mondiale sulla società dell'informazione di Tunisi(5),

–  vista la sua risoluzione del 6 luglio 2006 sulla libertà di espressione su internet(6),

–  vista la sua risoluzione del 17 gennaio 2008 sul secondo Forum sulla governance di internet, svoltosi a Rio de Janeiro dal 12 al 15 novembre 2007(7),

–  vista la sua raccomandazione al Consiglio del 26 marzo 2009 sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su internet(8),

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori nonché della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione giuridica e della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A7–0185/2010),

A.  considerando che internet rappresenta un mezzo globale critico di comunicazione con un enorme impatto su tutta la società,

B.  considerando che la governance di internet comporta temi relativi alla tutela e alla garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali, all'accesso e l'uso di internet e alla sua vulnerabilità agli attacchi informatici, ecc.,

C.  considerando che la criminalità informatica rappresenta una crescente minaccia per le società che fanno affidamento sulle TIC e che l'incitamento a commettere atti terroristici, i crimini dettati dall'odio e la pornografia infantile sono aumentati e costituiscono un pericolo per le persone, compresi i bambini,

D.  considerando che l'intersezione tra la criminalità informatica, la giurisdizione relativa a internet e il ’cloud computing’, in quanto aspetto emergente della governance di internet a livello europeo, riveste grande importanza,

E.  considerando che gli aspetti della governance di internet riguardano internet e altri aspetti prevalentemente tecnici, in cui sono attivi enti quali la Corporazione internet per i nomi e i numeri assegnati (ICANN), l'Autorità per l'assegnazione dei numeri di internet (IANA), la Task Force per l'ingegneria di internet (IEFT), i registri regionali di internet e altri enti,

F.  considerando che la governance di internet ha finora visto prevalere un positivo ruolo guida del settore privato, ma che anche il ruolo degli attori pubblici deve essere rafforzato nella definizione di una strategia globale,

G.  considerando che i governi svolgono un ruolo importante per quanto riguarda aspetti più ampi di governance a difesa dell'interesse pubblico, in particolare per quanto concerne la protezione e la garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali nonché la sicurezza, l'integrità e la resilienza di internet, mentre il settore privato assume un ruolo fondamentale nel fornire gli investimenti, le competenze e l'imprenditorialità necessari,

H.  considerando che il Foro globale per la governance di internet (IGF) e vari fori nazionali e regionali sostituiscono sedi importanti per un dialogo sulla politica di internet delle parti interessate,

I.  considerando che il Parlamento europeo e altre istituzioni europee hanno già da molto tempo assunto un impegno verso internet quale bene mondiale aperto,

1.  ritiene che internet sia un bene pubblico globale e che, in quanto tale, la sua governance debba essere esercitata nell'interesse comune;

2.  riconosce che internet è essenziale per l'esercizio pratico della libertà di espressione, la diversità culturale, il pluralismo dei media, la cittadinanza democratica, nonché per l'istruzione e l'accesso all'informazione, costituendo così uno dei principali veicoli di diffusione dei valori democratici nel mondo;

3.  ricorda che internet è diventato uno strumento indispensabile per promuovere le iniziative democratiche, la discussione politica, l'alfabetizzazione digitale e la diffusione di conoscenza; ribadisce che l'accesso a internet rappresenta un diritto fondamentale e dipende dall'esercizio di numerosi diritti fondamentali compresi, fra l'altro, il rispetto della vita privata, la protezione dei dati, la libertà di espressione, di parola e di associazione, la libertà di stampa, di espressione politica e di partecipazione, la non discriminazione, l'istruzione e la diversità culturale e linguistica; sottolinea che le istituzioni e le parti interessate a tutti i livelli hanno la responsabilità generale di assicurare che ogni individuo possa esercitare il diritto di partecipare alla società dell'informazione, con una particolare enfasi sugli anziani che fanno fronte a maggiori problemi nel familiarizzarsi con le nuove tecnologie, lottando al contempo contro le due sfide dell'analfabetismo elettronico e dell'esclusione democratica nell'era elettronica;

4.  sottolinea in particolare la necessità di favorire l'evoluzione di approcci ’dal basso verso l'alto’ e della democrazia elettronica, assicurando nel contempo che siano previste misure di salvaguardia significative contro nuove forme di sorveglianza, di controllo e di censura da parte di soggetti pubblici o privati, affinché la libertà di internet e la protezione della vita privata siano effettive e non illusorie;

5.  sottolinea la necessità di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale europeo, anche tramite internet; ritiene che il ruolo di internet sia fondamentale per stimolare l'innovazione e ridurre il divario digitale, sociale e culturale in Europa rispetto ad altre regioni del mondo; si compiace del fatto che la Commissione comprenda l'importanza di ’colmare il divario digitale’ e delle implicazioni per lo sviluppo della governance di internet; ritiene tuttavia necessario dare rilievo, nel mondo sviluppato come nei paesi in via di sviluppo, anche ai molti cittadini anziani che, spesso, si sentono lasciati indietro dal nuovo mondo online; ritiene che internet possa costituire uno strumento efficace di inclusione sociale e che i nostri cittadini più anziani debbano esservi associati; chiede che sia potenziata l'istruzione relativa alle risorse offerte da internet e alla scelta dei criteri riguardo al loro utilizzo;

6.  riconosce che l'uso accresciuto di internet da parte di cittadini, consumatori, imprese e autorità fa sì che tale strumento di comunicazione stia diventando uno degli elementi fondamentali del completamento del mercato interno nell'UE; sottolinea, in tale contesto, la necessità di tutelare adeguatamente su internet i consumatori e i titolari di diritti di proprietà intellettuale; sottolinea inoltre che devono essere garantiti i diritti civili e le libertà civili degli utenti di internet; riconosce l'importanza di internet quale mezzo d'informazione sui diritti dei consumatori e di promozione di tali diritti;

7.  sottolinea che la governance di internet dovrebbe agevolare il commercio elettronico e le transazioni transfrontaliere attraverso un decentramento dell'autoregolamentazione, in particolare nella definizione delle condizioni di entrata per i nuovi concorrenti;

8.  chiede che nei nuovi Stati membri, specialmente nelle zone rurali, e nei paesi in via di sviluppo si faciliti l'accesso a internet e se ne promuova lo sviluppo tramite programmi finanziati dall'Unione europea; chiede inoltre che tali paesi ottengano di poter influire maggiormente sulla definizione della politica relativa alla governance di internet;

9.  considera che per salvaguardare l'interesse dell'UE per mantenere internet quale bene pubblico mondiale, la sua governance debba basarsi su un ampio modello equilibrato del settore pubblico privato, evitando così che predomini una entità singola o un gruppo di enti nonché eventuali tentativi da parte di autorità statali o sovrannazionali di controllare il flusso di informazioni su internet, e al contempo interagendo in processi sulla governance di internet cui partecipa una pluralità di soggetti, che continuano a fornire un meccanismo efficace per promuovere la cooperazione globale;

10.  sottolinea che i valori sui quali poggia l'Unione, e di cui all'articolo 2 del trattato sull'Unione europea, sono i valori fondamentali e gli obiettivi finali dell'Unione europea; invita pertanto la Commissione europea e gli Stati membri ad assicurare che tutte le attività connesse con la governance di internet siano conformi a tali valori e obiettivi, in particolare nel contesto di quei forum globali sulla governance di internet a cui partecipano paesi i cui valori differiscono molto da quelli dell'Europa; ritiene che, al fine di evitare conflitti, occorra intensificare il dialogo internazionale con detti paesi nel campo della regolamentazione di internet;

11.  ritiene che i governi debbano concentrarsi su argomenti vitali per la politica pubblica globale di internet, dal momento che la leadership del settore privato deve basarsi sul rispetto dei principi di politica pubblica e della legislazione vigente, e aderire a un principio di non intervento, tranne quando ciò sia necessario in circostanze eccezionali, e che anche in questo caso la loro azione debba rispettare i diritti umani fondamentali e il principio di proporzionalità;

12.  ritiene che i governi debbano evitare un coinvolgimento nella gestione quotidiana di internet, astenersi da innovazioni e dalla concorrenza nociva mediante una regolamentazione inutile, onerosa e restrittiva e non debbano tentare di controllare quella che è e deve rimanere una proprietà pubblica a livello globale;

13.  invita i governi ad evitare di imporre restrizioni all'accesso internet mediante censura, blocchi, filtri o con altri mezzi e ad astenersi dal chiedere ad enti privati di farlo; insiste sulla necessità di salvaguardare un internet aperto, in cui gli utenti abbiano la facoltà di accedere all'informazione e diffonderla o di eseguire le applicazioni e i servizi di loro scelta, come stabilito nel quadro regolamentare riformato delle comunicazioni elettroniche;

14.  sottolinea che, in una società democratica, eventuali restrizioni ritenute indispensabili debbano essere limitate al minimo indispensabile, basate sulla legge ed essere efficaci e proporzionate; sottolinea la necessità di garantire la protezione dei minori e invita gli Stati membri ad adottare misure anche, ad esempio, ricorrendo al sistema di notificazione di interesse pubblico disponibile ai sensi della direttiva 2009/136/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, recante modifica della direttiva 2002/22/CE, della direttiva 2002/58/CE e del regolamento (CE) n. 2006/2004 per quanto riguarda i diritti degli utenti (direttiva Diritti dei cittadini)(9) per consentire ai minori di utilizzare responsabilmente internet e i servizi di informazione online, e per migliorare il livello di consapevolezza delle potenziali minacce dei nuovi servizi;

15.  chiede l'avvio di ulteriori iniziative per rendere più sicura l'esplorazione di internet da parte dei minori, diffondere in tutto il mondo le migliori pratiche e consolidare la cooperazione internazionale nella lotta contro i contenuti illegali e dannosi online, con particolare riferimento agli abusi sessuali sui bambini in internet;

16.  prende anche in considerazione la particolare necessità di proteggere le persone vulnerabili, in particolare i minori – attraverso un'azione congiunta di operatori pubblici e privati; ribadisce che, nel quadro della lotta contro la cibercriminalità e la pornografia infantile, si dovrebbe sopprimere il contenuto criminoso alla fonte prima di ipotizzare il blocco dell'accesso ai siti web;

17.  ritiene che, oltre ai principi di governance esposti dalla Commissione, i governi debbano attuare i seguenti principi aggiuntivi:

   i) la trasparenza, il plurilateralismo, la democrazia e la protezione dei diritti fondamentali che osservino i criteri dell'UE;
   ii) il rispetto per la natura aperta, interoperabile, tecnologicamente neutrale e ’end to end’ dell'infrastruttura internet,
   iii) un'effettiva responsabilità degli enti del settore privato che gestiscono le risorse globali di internet su base quotidiana,
   iv) la promozione della cooperazione per la governance di internet globale e a carattere inclusivo mediante il continuo ulteriore incoraggiamento dei processi a partecipazione plurima delle parti interessate, cercando anche di migliorare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo,
   v) la tutela dell'integrità dell'internet globale e della libertà di comunicazione evitando eventuali misure regionali, come la revoca di indirizzi IP o di nomi di dominio in paesi terzi;

18.  sottolinea che l'UE dovrebbe sviluppare un consenso sull'attuazione dei principi fondamentali della governance di internet difendendola rigorosamente nei fori internazionali e nelle relazioni bilaterali;

19.  si compiace degli aspetti della governance di internet della Presidenza spagnola contenuti nella strategia di Granada, e di quanto previsto nella relazione del Parlamento ’sulla nuova Agenda europea del digitale: 2015.eu(10)’ sull'elaborazione di una ’Carta europea dei diritti dei cittadini e dei consumatori’ in ambito digitale e allo sviluppo di una ’quinta libertà’ che consenta la libera circolazione dei contenuti e delle conoscenze;

20.  nota la nuova ’politica internet 3.0’ del governo statunitense, annunciata il 24 febbraio 2010;

21.  sottolinea che l'UE dovrebbe occuparsi di tre aspetti di politica pubblica di importanza critica:

   i) protezione dell'infrastruttura internet per salvaguardarne l'apertura, la disponibilità, la sicurezza e la resilienza contro gli attacchi informatici,
   ii) dipendenza europea da soluzioni dominanti sul mercato e relativi rischi di pubblica sicurezza, e
   iii) protezione dei dati e della privacy, in particolare per quanto riguarda la creazione di efficaci meccanismi internazionali per la risoluzione delle liti; invita la Commissione a presentare una proposta per l'adeguamento della direttiva sulla protezione dei dati all'attuale contesto digitale;

22.  invita gli Stati membri, in coordinamento con la Commissione, a garantire la protezione dell'infrastruttura internet contro minacce e incidenti mediante un approccio UE armonizzato, completando l'istituzione di team nazionali per rispondere alle emergenze e meccanismi di cooperazione fra di loro;

23.  invita la Commissione e gli Stati membri ad intensificare gli sforzi per aumentare la sicurezza del cyberspazio in seno all'UE nonché per partecipare in modo adeguato alla cooperazione internazionale su tale questione e sottolinea la necessità di un approccio multilaterale per fornire una migliore comprensione e consapevolezza sulla competenza in materia di criminalità informatica e di cloud computing, su una base di pari livello, nonché la necessità di costituire chiari obblighi e responsabilità per ciascuna delle parti interessate;

24.  sottolinea l'importanza della sicurezza dei servizi elettronici, in particolare delle firme elettroniche, e della necessità di creare l'infrastruttura a chiave pubblica (PKI) a livello paneuropeo ed invita la Commissione ad introdurre un Portale europeo delle autorità di convalida per garantire l'interoperabilità transfrontaliera delle firme elettroniche e per aumentare la sicurezza delle transazioni effettuate utilizzando internet;

25.  invita la Commissione a fornire chiari orientamenti agli Stati membri che non hanno ratificato e attuato la Convenzione sulla criminalità informatica del Consiglio d'Europa al fine di impegnare tutti gli Stati membri in uno sforzo di cooperazione per lottare contro la criminalità informatica e lo spam, aumentare la fiducia degli utenti e mettere al riparo il cyberspazio dell'Unione europea contro tutti i tipi di reati e illeciti; esorta tutti gli Stati membri a ratificare e ad attuare la Convenzione sulla criminalità informatica del Consiglio d'Europa;

26.  invita tutti gli Stati membri a ratificare e ad attuare la Convenzione sulla prevenzione del terrorismo del Consiglio d'Europa che permetterebbe di sviluppare una base per la cooperazione internazionale nella lotta contro l'uso di internet a fini terroristici, sotto forma di attacchi su vasta scala contro e mediante i sistemi informatici che minacciano la sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica o il benessere economico;

27.  raccomanda inoltre che la Commissione e gli Stati membri si adoperino per migliorare la sicurezza e la stabilità di internet mediante misure volte ad aumentare la diversità della rete e del sistema con l'applicazione del diritto della concorrenza, delle norme dell'UE e della politica degli appalti, nonché a:

   i) sostenere il lavoro dell'ICANN sulla sicurezza e la stabilità del sistema dei nomi di dominio,
   ii) sostenere il lavoro in seno ai forum internazionali come l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, le Nazioni Unite e il Consiglio d'Europa sul miglioramento dei quadri legislativi e del coordinamento nazionale;

28.  fa presente che il successo delle reti sociali associato alle capacità tecniche di internet (memoria e trattamento dell'informazione) sta sollevando il problema della conservazione dei dati e della gestione dei dati archiviati; deplora, a tale proposito, che non esista per il momento un ’diritto all'oblio’ su internet;

29.  sottolinea la necessità di raggiungere un equilibrio adeguato tra la tutela della privacy degli utenti e la registrazione di dati personali;

30.  deplora che la crescente utilizzazione delle reti internet non sia ancora accompagnata da norme che consentano agli utenti di gestire i dati personali che essi affidano loro;

31.  osserva che una gestione trasparente e responsabile di internet può svolgere un ruolo importante nel controllo del trattamento dei dati da parte dei motori di ricerca a livello mondiale;

32.  invita la Commissione a presentare una proposta per estendere l'applicazione del regolamento (CE) n. 864/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 luglio 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali (Roma II)(11) per includere le violazioni della protezione dei dati e della privacy, e invita il Consiglio ad autorizzare i negoziati al fine di concludere un accordo internazionale che consenta un ricorso efficace da parte degli individui dell'UE in caso di violazioni dei loro diritti ai sensi della legislazione UE per la protezione dei dati e della privacy;

33.  sostiene la promozione del principio ’privacy by design’, secondo cui la protezione dei dati e della vita privata dovrebbe essere introdotta al più presto nel ciclo di vita dei nuovi progressi tecnologici, garantendo ai cittadini un ambiente sicuro e di semplice utilizzo (user-friendly);

34.  rileva che la certificazione di sicurezza dei siti internet sta diventando necessaria per ispirare ai consumatori maggiore fiducia nell'accesso all'informazione e ai servizi online;

35.  sottolinea che le istituzioni e gli organi UE e gli Stati membri dovrebbero coordinare la loro impostazione nei confronti della governance di internet nei vari organi internazionali ad essa preposti, quali l'ICANN e i suoi organi consultivi incluso il comitato di consulenza governativo (GAC);

36.  sottolinea il ruolo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA) nella creazione di uno spazio unico europeo dell'informazione; nota che l'ENISA può svolgere un ruolo importante, in particolare per quanto riguarda la prevenzione, il trattamento e la risposta ai problemi di sicurezza della rete e delle informazioni e si compiace della proposta della Commissione per modernizzare l'ENISA;

37.  sottolinea la necessità di aumentare ulteriormente l'efficacia dell'ENISA:

   nell'individuare le priorità di ricerca, a livello europeo, nelle aree della resilienza della rete e della sicurezza della rete e dell'informazione, e nell'offrire conoscenze sulle necessità del settore alle istituzioni di ricerca potenziali,
   nell'attirare l'attenzione dei decisori politici verso le nuove tecnologie nelle aree relative alla sicurezza,
   nello sviluppare forum per la condivisione delle informazioni e nel fornire sostegno agli Stati membri;

38.  mette in evidenza che il sostegno dell'ENISA è incentrato sugli Stati membri con particolari necessità e raccomanda che l'ENISA continui a sviluppare forum per la condivisione di informazioni tra gli Stati membri e gli altri paesi;

39.  ritiene che la Commissione possa svolgere un ruolo centrale per avviare e coordinare tutti gli aspetti relativi all'organizzazione interna UE per garantire un'impostazione UE coerente, anche per quanto riguarda l'IGF;

40.  suggerisce alla Commissione di costruire la capacità necessaria ai fini di un'autentica rappresentanza della società civile europea in seno ai forum della governance internazionale di internet e alle organizzazioni o ai consorzi di normalizzazione di internet;

41.  chiede alla Commissione di facilitare l'adozione di un'impostazione coerente ed esauriente dell'UE nei confronti dell'IGF e di altri importanti eventi connessi alla governance di internet presentando una bozza di documento sulla posizione UE al Parlamento europeo e al Consiglio perché sia discussa, molto in anticipo rispetto a ogni evento di questo tipo;

42.  sostiene la continuazione e lo sviluppo del modello IGF a livello globale e regionale – inclusa EuroDIG – e a livello nazionale, preservando le sue principali caratteristiche di processo multilaterale non vincolante e restando forum aperti per il dialogo e lo scambio delle prassi ottimali tra governi, società civili e settore privato e diventando una nuova forma di democrazia partecipativa;

43.  sottolinea l'importanza di coinvolgere i soggetti asiatici nei colloqui sulla governance di internet, tenendo conto della specificità del mercato asiatico;

44.  sottolinea la necessità di coinvolgere anche i consumatori finali nel processo di creazione di un modello di governance, puntando sulla cooperazione tra le università e il mondo delle imprese a livello locale, regionale e nazionale;

45.  raccomanda di migliorare l'IGF mediante:

   i) la partecipazione dei paesi in via di sviluppo e, concretamente, il finanziamento di tale partecipazione,
   ii) la visibilità nei mezzi di comunicazione,
   iii) un'organizzazione più efficiente delle riunioni, ad esempio riducendo il numero delle riunioni simultanee, creando una piattaforma stabile per facilitare la partecipazione globale e un maggiore multilinguismo,
   iv) un migliore coordinamento e una migliore cooperazione dei fori globali, regionali e nazionali per la governance di internet, e
   v) una cooperazione approfondita fra il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali utilizzando tutti i mezzi tecnologici disponibili come le videoconferenze nonché il Sistema interparlamentare UE di scambio di informazioni (IPEX);

46.  sostiene il lavoro della Commissione e delle Presidenze spagnola e belga per quanto riguarda la riunione che si terrà a Vilnius alla fine del 2010, e chiede una maggiore partecipazione del Parlamento europeo;

47.  sostiene in genere la posizione favorevole della Commissione sull'attuale modello di gestione ICANN basato sulla leadership del settore privato;

48.  riconosce che l'ICANN ha garantito con successo la stabilità del sistema dei nomi di dominio;

49.  appoggia il proseguimento del processo recentemente avviato dall'ICANN di assegnare i nomi di dominio in alfabeti diversi da quello latino;

50.  chiede l'introduzione di un nuovo dominio di primo livello generico per associazioni culturali, centri di attività e divulgazione culturale, mezzi d'informazione e artisti, quale ad esempio ’.cultura’ o ’.arte’;

51.  chiede che le imprese private che registrano e distribuiscono nomi di dominio, un servizio da cui ormai la società dipende in maniera significativa, siano maggiormente tenute a render conto del loro operato; ritiene che al riguardo occorra stabilire un insieme comune di criteri da seguire al fine di accrescere la trasparenza e far sì che le suddette imprese si assumano responsabilità crescenti;

52.  invita il Registro europeo dei numeri di dominio di internet (EURid) a condurre un'esaustiva campagna mediatica e online volta a promuovere il dominio ’.eu’ in tutti gli Stati membri, per agevolare lo sviluppo di un ambiente europeo online fondato sui valori, le caratteristiche e le politiche dell'Unione europea;

53.  sottolinea l'importanza di GAC nel processo decisionale ICANN e raccomanda di rafforzare l'efficacia di GAC anche attraverso l'istituzione di una segreteria dotata di adeguate capacità di sostegno, e ritiene importante che ogni Stato membro dell'UE prenda parte attiva ai lavori di questo comitato;

54.  ritiene che i miglioramenti di ICANN dovrebbero essere fatti mediante:

   i) l'introduzione di un meccanismo di soluzione delle liti alternativo che consenta alle parti interessate un riesame efficace, neutro, tempestivo e sostenibile delle decisioni ICANN, riesaminando al contempo le prestazioni degli attuali meccanismi di soluzione delle liti (Comitato di riesame indipendente e mediatore dell'ICANN),
   ii) una struttura di finanziamento diversificato applicata gradualmente, per un massimale dei finanziamenti provenienti da qualsiasi ente o settore, per impedire un'indebita influenza sulle attività di ICANN, di qualsiasi ente o gruppo di enti,
   iii) una rappresentanza appropriata in ICANN di tutte le parti interessate,
   iv) la garanzia che il consiglio di amministrazione e i quadri di ICANN rappresentino una gamma di interessi di regioni,
   v) l'utilizzo di una parte ragionevole del suo fondo di riserva per incrementare la partecipazione della società civile ai forum (in particolare dai paesi in via di sviluppo);

55.  sottolinea il parere della Commissione secondo la quale gli accordi IANA dovrebbero includere meccanismi di responsabilità multilaterale e afferma che in futuro nessun singolo governo dovrebbe esercitare un'influenza dominante su IANA la cui funzione dovrebbe invece essere soggetta a una progressiva internazionalizzazione che porti ad una supervisione multilaterale;

56.  ritiene che l'affermazione di impegni del 2009 possa rappresentare una base positiva per ulteriori sviluppi di ICANN, pur sottolineando che:

   i) l'UE, principalmente mediante la Commissione, dovrebbe svolgere un ruolo attivo per l'esecuzione, anche mediante comitati di riesame e garantendo che i membri di questi comitati siano indipendenti, non presentino conflitti di interesse e rappresentino varie regioni,
   ii) le raccomandazioni, dopo le osservazioni pubbliche, dovrebbero essere attuate da ICANN che dovrebbe giustificare eventuali omissioni a questo riguardo;

57.  chiede alla Commissione di trasmettere al Parlamento europeo e al Consiglio le relazioni annue su manifestazioni relative alla governance di internet svoltesi nell'anno precedente, e che la prima di queste relazioni sia trasmessa entro marzo 2011;

58.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e agli Stati membri.

(1) GU C 104 del 14.4.1999, pag. 128.
(2) GU C 343 del 5.12.2001, pag. 286.
(3) GU C 27 E del 31.1.2002, pag. 84.
(4) GU C 133 E dell’8.6.2006, pag. 140.
(5) GU C 286 E del 23.11.2006, pag. 495.
(6) GU C 303 E del 13.12.2006, pag. 879.
(7) GU C 41 E del 19.2.2009, pag. 80.
(8) Testi approvati, P6_TA(2009)0194.
(9) GU L 337 del 18.12.2009, pag. 11.
(10) Testi approvati, P7_TA(2010)0133.
(11) GU L 199 del 31.7.2007, pag. 40.

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