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Procedura : 2010/2695(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento : B7-0294/2010

Testi presentati :

B7-0294/2010

Discussioni :

PV 16/06/2010 - 20
CRE 16/06/2010 - 20

Votazioni :

PV 17/06/2010 - 7.18
CRE 17/06/2010 - 7.18
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Testi approvati :

P7_TA(2010)0242

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Giovedì 17 giugno 2010 - Strasburgo
Formazione giudiziaria
P7_TA(2010)0242B7-0294/2010

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 giugno 2010 sulla formazione giudiziaria e il programma di Stoccolma

Il Parlamento europeo,

–  visti gli articoli 81 e 82 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  vista la comunicazione della Commissione sul piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma(1),

–  vista la propria risoluzione del 9 luglio 2008 sul ruolo del giudice nazionale nel sistema giudiziario europeo(2),

–  vista la propria risoluzione del 25 novembre 2009 sul programma di Stoccolma(3),

–  vista l'interrogazione del 10 maggio 2010 alla Commissione sulla formazione giudiziaria e il programma di Stoccolma (O-0063/2010 – B7-0306/2010),

–  visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che gli articoli 81 e 82 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea prevedono l'adozione, secondo la procedura legislativa ordinaria, di misure volte a garantire «un sostegno alla formazione dei magistrati e degli operatori giudiziari»,

B.  considerando che, nel piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma, la Commissione ha annunciato che presenterà nel 2011 una Comunicazione relativa a un piano d'azione in materia di formazione europea per tutte le professioni legali e lancerà progetti pilota concernenti programmi di scambio del tipo «Erasmus» per le autorità giudiziarie e i professionisti del diritto nel 2010-2012,

C.  considerando la necessità di tenere conto delle esigenze particolari del settore giudiziario in materia di formazione, tramite corsi di familiarizzazione al diritto nazionale, comparato ed europeo, e la sensibilità che occorre dimostrare nell'organizzare tali corsi,

D.  considerando che è particolarmente difficile organizzare una formazione rivolta ai membri della magistratura, date le loro limitazioni di tempo e di disponibilità, la loro indipendenza e la necessità che i corsi siano concepiti in funzione delle loro specifiche esigenze in termini di problemi giuridici attuali,

E.  considerando che tali corsi devono avere l'ulteriore obiettivo di creare canali di comunicazione tra i partecipanti e quindi alimentare una cultura europea della giustizia fondata sulla conoscenza reciproca, rafforzando così la fiducia vicendevole che costituisce il fondamento del sistema di reciproco riconoscimento delle sentenze,

F.  considerando che, malgrado la pressione cui sono sottoposti i bilanci nazionali, gli Stati membri detengono tuttora la responsabilità primaria della formazione in ambito giudiziario e devono accettarne la titolarità,

G.  considerando che è tuttavia fondamentale il sostegno finanziario dell'UE a tali corsi di formazione giudiziaria, che mirano ad alimentare una cultura europea della giustizia,

H.  considerato che un'adeguata formazione giudiziaria e la creazione di una cultura europea della giustizia possono snellire i procedimenti giudiziari nelle cause transfrontaliere e quindi contribuire in modo decisivo a migliorare il funzionamento del mercato interno, sia per le imprese che per i cittadini, e ad agevolare l'accesso alla giustizia per i cittadini che hanno esercitato il proprio diritto di libera circolazione,

I.  considerando che la Commissione deve procedere a un inventario dei programmi di formazione e delle scuole nazionali per magistrati, anche nell'ottica di individuare le migliori prassi in tale ambito,

J.  considerando che occorre partire dalle strutture e dalle reti esistenti, in particolare la rete europea di formazione giudiziaria e l'Accademia di diritto europeo, e coinvolgere la rete europea dei presidenti delle Corti di Cassazione, la rete europea dei Consigli di giustizia, l'Associazione dei Consigli di Stato e delle Corti supreme amministrative e la rete Eurojustice delle procure generali europee nell'approntamento di progetti pilota di formazione giudiziaria,

1.  si compiace della reazione rapida della Commissione ai suggerimenti formulati nella risoluzione del Parlamento del 25 novembre 2009;

2.  invita la Commissione e il Consiglio a garantire la piena partecipazione del Parlamento all'ideazione e approvazione delle iniziative di formazione giudiziaria, in particolare dei progetti pilota previsti nel piano d'azione della Commissione, a norma degli articoli 81 e 82 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

3.  ritiene che i progetti pilota proposti non dovrebbero limitarsi, per quanto concerne i membri della magistratura, a programmi di scambio del tipo «Erasmus»;

4.  invita la Commissione ad avviare quanto prima le consultazioni, specialmente con il Parlamento, finalizzate all'ideazione e alla preparazione dei futuri progetti pilota;

5.  esorta la Commissione, con la collaborazione degli Stati membri in seno al Consiglio, a elaborare quanto prima proposte volte alla creazione di una rete UE di istituti di formazione giuridica, che siano abilitati a fornire corsi di familiarizzazione al diritto nazionale, comparato ed europeo per i magistrati su base stabile e continuativa;

6.  invita la Commissione a consultare il Parlamento su differenti progetti relativi alla creazione di un'istituzione basata sulle strutture e reti esistenti, in particolare la rete europea di formazione giudiziaria e l'Accademia di diritto europeo;

7.  esorta vivamente la Commissione a presentare proposte concrete in merito al finanziamento del futuro piano d'azione per la formazione giudiziaria;

8.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) COM(2010)0171.
(2) Testi approvati, P6_TA(2008)0352.
(3) Testi approvati, P7_TA(2009)0090.

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