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Procedura : 2010/2079(INI)
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Ciclo del documento : A7-0274/2010

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A7-0274/2010

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PV 10/11/2010 - 23
CRE 10/11/2010 - 23

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PV 11/11/2010 - 8.11
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Giovedì 11 novembre 2010 - Bruxelles
Attuazione dei programmi quadro di ricerca
P7_TA(2010)0401A7-0274/2010

Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 novembre 2010 sulla semplificazione dell'attuazione dei programmi quadro di ricerca (2010/2079(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione intitolata «Semplificare l'attuazione dei programmi quadro di ricerca» (COM(2010)0187),

–  vista la decisione della Commissione del 23 giugno 2009 su «Acceptability Criteria for Average Personnel Cost Methodologies» (Criteri di ammissibilità delle metodologie per il calcolo del costo medio del personale) (C(2009)4705),

–  vista la relazione del gruppo di esperti sulla valutazione ex post del Sesto programma quadro (2002-2006) («relazione Rietschel») e la successiva comunicazione della Commissione (COM(2009)0210),

–  vista la comunicazione della Commissione del 26 maggio 2010 dal titolo «Controlli più o meno numerosi? Il giusto equilibrio tra il costo amministrativo dei controlli e il rischio di errore» (COM(2010)0261),

–  viste le conclusioni del Consiglio sugli «orientamenti sulle priorità future della ricerca europea e dell'innovazione basata sulla ricerca nella strategia di Lisbona post 2010», adottate il 3 dicembre 2009, e le conclusioni del Consiglio Competitività su «programmi semplificati e più efficienti a sostegno della ricerca e dell'innovazione europee», adottate il 26 maggio 2010,

–  vista la dichiarazione di Berlino sul libero accesso alla conoscenza scientifica e umanistica,

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  vista la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per il controllo dei bilanci e della commissione per lo sviluppo regionale (A7-0274/2010),

A.  considerando che il Settimo programma quadro (7° PQ) è il più importante programma transnazionale di ricerca e sviluppo al mondo ed è un elemento fondamentale per la realizzazione di uno spazio europeo per la ricerca e per il raggiungimento degli obiettivi della strategia EU2020,

B.  considerando che la ricerca dà un contributo fondamentale in termini di crescita economica, creazione di occupazione ed energia verde e sostenibile,

C.  considerando che il PQ richiede elevati standard di eccellenza, efficacia ed efficienza nella ricerca per attrarre e trattenere in Europa i migliori scienziati e dar vita a un'economia dell'UE più innovativa e basata sulla conoscenza in grado di competere in un'economia globale,

D.  considerando che il coordinamento tra politiche di ricerca nazionali, regionali ed europee è tuttora limitato, il che causa gravi ostacoli al conseguimento di soluzioni efficaci sotto il profilo dei costi,

E.  considerando che l'attuale gestione del 7° PQ nonostante i miglioramenti fatti rispetto al 6° PQ è ancora caratterizzata da un'eccessiva burocrazia, da una bassa tolleranza al rischio, da una scarsa efficienza e da ritardi ingiustificati che scoraggiano la partecipazione della comunità della ricerca, del mondo accademico, delle organizzazioni della società civile, delle imprese e dell'industria (in particolare gli operatori della ricerca più piccoli, comprese le PMI),

F.  considerando che tutte le parti interessate invitano a una maggiore semplificazione e armonizzazione delle regole e delle procedure, laddove la semplificazione non sia un obiettivo in sé, quanto piuttosto un mezzo per garantire l'attrattiva e l'accessibilità dei finanziamenti della ricerca da parte dell'UE e ridurre il tempo che i ricercatori devono dedicare al processo stesso,

G.  considerando che un finanziamento basato sui risultati può limitare il campo dei progetti di ricerca a quelli meno rischiosi e alla ricerca orientata al mercato, con effetti negativi sul perseguimento da parte dell'UE dell'eccellenza nella ricerca di frontiera e nell'innovazione,

H.  considerando che è necessario distinguere chiaramente la ricerca e l'innovazione come due diversi processi (la ricerca è la trasformazione di un investimento in conoscenza, l'innovazione è la trasformazione della conoscenza in investimento),

I.  considerando che l'attuale processo di semplificazione giunge in un momento fondamentale, dando slancio alla valutazione intermedia del 7° PQ e alla predisposizione del prossimo 8° PQ,

J.  considerando che la progettazione e la realizzazione dell'attuale 7° PQ e dei futuri programmi quadro si devono basare sui principi di semplicità, stabilità, trasparenza, certezza giuridica, coerenza, eccellenza e fiducia,

1.  appoggia la comunicazione della Commissione sulla semplificazione dell'attuazione dei programmi quadro di ricerca, che prevede importanti e innovativi interventi per risolvere le difficoltà affrontate dai partecipanti ai PQ;

2.  richiama l'attenzione sul fatto che, nonostante l'importanza del processo di semplificazione, esso è solo una delle riforme necessarie per migliorare il finanziamento della ricerca da parte dell'UE;

3.  sottolinea la necessità di stabilire, per ciascun intervento di semplificazione, se entra in vigore nell'ambito dell'attuale quadro giuridico o se invece sono necessarie modifiche delle norme del regolamento finanziario, delle norme per la partecipazione o delle norme specifiche applicabili ai programmi quadro;

4.  invita la Commissione a contribuire all'attuale riforma del regolamento finanziario, che persegue i seguenti obiettivi: maggiore coerenza dell'attuale quadro giuridico, riduzione delle disposizioni, chiarezza e mancanza di ambiguità, gestibilità; a tal fine, chiede l'inserimento delle norme di partecipazione nel corpo del regolamento finanziario;

5.   sottolinea che, in aggiunta alle semplificazioni proposte dalla Commissione, andrebbe elaborato un piano dettagliato per lo sviluppo di infrastrutture di ricerca nei nuovi Stati membri, in modo da creare pari opportunità per tutti gli Stati membri in termini di accesso ai finanziamenti ai sensi dell'attuale 7° PQ e del futuro 8° PQ;

6.  rileva che la partecipazione del settore privato al PQ resta limitata a causa delle norme, complesse e richiedenti tempi lunghi, che disciplinano la partecipazione, degli elevati costi del personale e dell'eccesso di burocrazia;

Un cambiamento pragmatico verso la semplificazione amministrativa e finanziaria

7.  accoglie con favore i crescenti sforzi verso la semplificazione amministrativa e finanziaria delle norme dei PQ in tutti i cicli di vita dei programmi e dei progetti (domanda, valutazione e gestione), iniziativa che dovrebbe portare importanti benefici alle parti interessate;

8.  sottolinea che il processo di semplificazione deve essere applicato all'attuale 7° PQ con molta attenzione, al fine di mantenere la stabilità, la coerenza e la certezza giuridica potenziando la fiducia reciproca fra tutte le parti interessate; a tale riguardo sottolinea che, data l'urgente necessità di un'interpretazione uniforme delle norme esistenti, è necessario evitare per i contratti in corso l'applicazione di orientamenti ex post;

9.  esprime preoccupazione per il fatto che il sistema e le pratiche attuali di gestione del 7° PQ sono eccessivamente orientati ai controlli, con conseguente spreco di risorse, scarsa partecipazione e scenari di ricerca meno interessanti; osserva con preoccupazione che l'attuale sistema di gestione senza alcuna tolleranza al rischio sembra evitare piuttosto che gestire i rischi; invita pertanto a una revisione e/o a un'interpretazione estesa dello statuto dei funzionari dell'UE sulla questione della responsabilità personale nonché alla presentazione di proposte concrete sull'attuale riforma del regolamento finanziario (per esempio, regime assicurativo o di condivisione dei rischi);

10.  ritiene che sia necessario che il monitoraggio e il controllo finanziario effettuati dalla Commissione e dall'OLAF siano finalizzati in primo luogo alla tutela dei fondi pubblici e alla lotta alla frode, distinguendo chiaramente tra frode ed errori; a tale riguardo, ritiene necessario stabilire una definizione più chiara degli errori in tutti i documenti legalmente vincolanti, che includa i meccanismi di definizione degli stessi rispetto a interpretazioni divergenti; chiede pertanto accurate analisi e comunicazione degli errori e delle rispettive azioni riparatrici;

11.  ritiene importante che la gestione del finanziamento europeo della ricerca sia maggiormente basata sulla fiducia e più tollerante ai rischi nei confronti dei partecipanti in tutte le fasi dei progetti, garantendo nel contempo la rendicontabilità, con norme UE flessibili che possano adattarsi meglio, se del caso, alle diverse normative nazionali vigenti e alle prassi contabili riconosciute;

12.  appoggia appieno l'adozione di un tasso di rischio di errore tollerabile (Tolerable risk of error - TRE) più elevato, con conseguente riduzione della complessità e degli audit ex post, garantendo un adeguato equilibrio tra una sana gestione finanziaria e adeguati controlli; sottolinea la necessità di garantire che le norme sulla partecipazione siano interpretate e applicate in modo uniforme, con diminuzione del tasso di errori;

13.  chiede che i beneficiari di sovvenzioni ai sensi del PQ siano informati sulle pertinenti strategie di audit della Commissione; raccomanda la diffusione di queste strategie tramite punti di contatto nazionali, includendole nel servizio Cordis;

14.  sostiene e raccomanda una più ampia accettazione delle prassi contabili standard per i costi ammissibili dei partecipanti, una volta che siano state chiaramente definite e stabilite, in particolare i metodi di calcolo del costo medio del personale, purché tali procedure rispettino le norme nazionali e siano certificate da competenti autorità, con sufficiente flessibilità per ciascun beneficiario affinché possa utilizzare il metodo del costo effettivo del personale o in alternativa il metodo del costo medio del personale;

15.  esorta la Commissione a dare attivamente seguito alle richieste del Parlamento formulate nelle decisioni di discarico per gli esercizi 2007 e 2008, in particolare presentando proposte concrete di semplificazione dei calcoli relativi al costo medio del personale e dando loro applicazione;

16.  ritiene che le istituzioni europee, nel quadro del controllo della metodologia globale dei costi, debbano accettare le dichiarazioni di garanzia di affidabilità dei conti annuali dell'organizzazione e di legalità e regolarità delle transazioni compiute, emesse dalla Corte dei conti nazionale e/o dai revisori pubblici nazionali;

17.  appoggia l'ulteriore riduzione delle combinazioni tra tassi di finanziamento e metodi per la definizione dei costi indiretti nei diversi strumenti e tra attività (gestione, ricerca, dimostrazione e divulgazione) senza mettere a repentaglio l'attuale livello dei tassi di finanziamento; riconosce tuttavia che è opportuno mantenere la differenziazione attuale tra università/centri di ricerca, industria, organizzazioni senza scopo di lucro e PMI; invita la Commissione a mantenere l'utilizzazione dei costi reali come metodo di combinazione dei tassi di finanziamento e di definizione dei costi indiretti;

18.  ritiene che gli importi e i tassi forfettari debbano essere utilizzati in modo volontario e solo se necessario; invita la Commissione a chiarire ulteriormente la terminologia relativa all'utilizzo di importi o tassi forfettari;

19.  sostiene l'introduzione di importi forfettari a copertura degli «altri costi diretti» purché rimanga l'opzione dei costi reali; invita la Commissione a valutare rigorosamente l'utilizzo degli importi forfetari per i costi del personale; evidenzia come gli importi forfetari rappresentino l'alternativa più efficace per i paesi partner della cooperazione internazionale nell'ambito del PQ;

20.  riconosce che la riduzione delle dimensioni a consorzi più piccoli, laddove possibile, contribuisce a semplificare le procedure, ad abbreviare il calendario dei progetti e a contenere i costi amministrativi;

21.  è convinto che équipe di maggiori dimensioni dovrebbero essere giustificate dal carattere multidisciplinare dei lavori da eseguire;

22.  propone, per esempio con una procedura di approvazione tacita, di facilitare la modifica della convenzione di sovvenzione, in particolare per tenere conto dell'evoluzione della composizione del consorzio o delle disposizioni di natura amministrativa e finanziaria;

23.  accoglie con favore l'abolizione totale dei meccanismi di registrazione degli orari, quali i fogli presenze (l'abolizione non dovrebbe essere limitata all'utilizzo degli importi forfetari);

24.  accoglie con favore l'eliminazione immediata dell'obbligo di recuperare gli interessi sul prefinanziamento;

25.  concorda che sia necessario incoraggiare l'utilizzo di premi, tuttavia non in sostituzione di finanziamenti adeguatamente strutturati;

26.  invita la Commissione a permettere il rimborso dei costi sostenuti dopo la presentazione della proposta allorché è stata prescelta, onde facilitare la partecipazione dei partner industriali, e in particolare delle PMI;

27.  richiede un'interpretazione semplificata e ulteriori chiarimenti sulla definizione di costi ammissibili (quali imposte e oneri sui costi del personale, congedo di malattia e congedo di maternità) e sulla recuperabilità dell'IVA sui costi ammissibili; chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di considerare l'IVA una voce di costo ammissibile, allorché non sia deducibile; richiede ulteriori chiarimenti sulle procedure relative ai tassi di cambio per partner con diverse valute;

28.  deplora che l'introduzione del codice di identificazione del partecipante (PIC) non abbia ridotto il numero di richieste reiterate di informazioni giuridiche e finanziarie (e di documenti giustificativi) e che il ricevimento del PIC durante la procedura di candidatura non sia sempre seguito da una procedura di convalida; invita pertanto gli attori interessati a migliorare il PIC e a renderne più efficace l'utilizzazione;

29.  chiede alla Commissione di presentare norme più precise, coerenti e trasparenti per le procedure di audit, compresi le regole e i principi che garantiscono il rispetto dei diritti dell'entità sottoposta ad audit e del contraddittorio, e di riferire sul rapporto costi/benefici degli audit;

30.  invita la Commissione ad adottare «l'approccio dell'audit unico» e a passare all'audit in tempo reale svolto da un unico soggetto, consentendo così ai beneficiari di correggere eventuali errori sistemici e presentare migliori prospetti dei costi l'anno successivo; ritiene che tale approccio dell'audit unico dovrebbe inoltre garantire che i progetti conclusi non siano sottoposti ad audit più di una volta da diversi revisori, in modo che la Commissione si fidi del parere del primo revisore indipendente designato e i documenti siano presentati una volta sola, a prescindere dal numero di audit effettuate;

31.  invita la Commissione a dare certezza giuridica astenendosi dall'applicare retroattivamente una definizione più rigorosa delle norme per la partecipazione e astenendosi dal chiedere ai beneficiari di ricalcolare i bilanci già approvati dai servizi della Commissione, riducendo così la necessità di audit ex post e correzioni retroattive; chiede alla Commissione di risolvere rapidamente le situazioni passate, derivanti dai controlli in corso, con discernimento e rispettando, al contempo, i principi di sana gestione finanziaria; propone che le situazioni litigiose generate dal passato siano risolte con un accordo di contraddittorio basato, per esempio, su un contro-audit indipendente e/o con l'intervento di un mediatore ad hoc indipendente;

32.  propone l'introduzione di una procedura di silenzio-assenso secondo cui, in assenza di reazione da parte della Commissione europea alle informazioni ricevute entro un termine da fissare, esse sono considerate convalidate dalla Commissione;

33.  invita la Commissione a riferire periodicamente al Parlamento sul costo amministrativo del 7° PQ, compresi i costi di gestione sia per la Commissione sia per i partecipanti, e sulle misure intraprese o pianificate al fine di ridurre i costi;

Un cambiamento radicale verso il miglioramento della qualità, dell'accessibilità e della trasparenza
Passaggio a un approccio «basato sugli aspetti scientifici»

34.  rammenta alla Commissione che si suppone che i beneficiari dei programmi dell'UE svolgano le attività finanziate in buona fede e facciano del proprio meglio per raggiungere i risultati previsti;

35.  esprime pertanto preoccupazione per l'attuale tendenza generale della Commissione verso i finanziamenti basati sui risultati (giustificati sostanzialmente dai principi di buona contabilità) ed è profondamente preoccupato per il possibile effetto dei finanziamenti basati sui risultati sulla qualità e sulla natura della ricerca, con possibili limitazioni sulla ricerca scientifica e un impatto negativo sui progetti con obiettivi non misurabili utilizzando parametri diversi dall'utilità immediata, nonché per il potenziale esito in termini di ulteriore valutazione ex ante ed ex post dei risultati/prodotti dei progetti e per l'individuazione dei criteri necessari a definirli;

36.  ritiene inappropriato, salvo in circostanze eccezionali e debitamente giustificate, l'utilizzo generale degli importi forfetari, quali gli importi forfetari negoziati specifici per progetto o importi forfetari predefiniti per progetto; sostiene invece un approccio basato sulla fiducia, adattato alla ricerca di frontiera; raccomanda l'avvio di sperimentazioni pilota di «finanziamenti basati sui risultati» con importi forfetari specifici per progetto erogati in funzione dei risultati/prodotti ottenuti per progetti di ricerca e dimostrazione in aree particolarmente difficili;

37.  sostiene invece un sistema di finanziamento «basato sugli aspetti scientifici», con enfasi su criteri scientifico-tecnici e sulla revisione paritetica basata sull'eccellenza, la pertinenza e l'impatto, con un controllo finanziario semplificato, efficiente e rispettoso del diritto contraddittorio; ritiene che tale approccio basato sugli aspetti scientifici porterà a un grande passaggio dagli aspetti finanziari a quelli tecnico-scientifici per quanto riguarda i meccanismi di controllo; ritiene che tale approccio consenta alle parti interessate di concentrare i propri sforzi sulle proprie competenze fondamentali, sugli aspetti scientifici/tecnici e sulla costruzione del SER;

Ottimizzazione dei tempi

38.  accoglie con favore la tendenza complessiva verso l'accorciamento dei tempi medi per la concessione e per l'erogazione, esprimendo tuttavia alcune riserve circa l'utilizzo generalizzato di inviti a più ampia portata e inviti con scadenze intermedie; riconosce tuttavia che tali inviti siano opportuni per le PMI quale mezzo per ridurre l'incertezza sulle possibilità di finanziamento e per promuovere l'ulteriore partecipazione;

39.  esprime preoccupazione circa il fatto che i tempi medi che intercorrono tra la scadenza della proposta e la firma del contratto (tempi per la firma del contratto) siano ancora troppo lunghi, con differenze tra i diversi servizi della Commissione; invita la Commissione ad abbreviare i tempi per la firma del contratto ad un massimo di sei mesi e a definire adeguate scadenze per la valutazione e la negoziazione del contratto, sulla base di un sistema di riferimento;

40.  invita la Commissione ad ampliare i tempi medi che intercorrono tra la pubblicazione dell'invito a presentare proposte e il termine per presentare la candidatura;

41.  esprime forti riserve sugli effetti dell'abolizione del requisito giuridico che prevede l'espressione di un parere da parte dei comitati dei rappresentanti degli Stati membri sulle decisioni di selezione dei singoli progetti, soprattuto quelli che hanno un impatto su etica, sicurezza e difesa;

42.  è convinto che l'impostazione volta a favorire l'individuazione di principi fondamentali comuni non debba pregiudicare specificità e scelte etiche nazionali in materia di ricerca;

43.  sostiene la tendenza generale verso una procedura di domanda in «due fasi», in particolare nei casi in cui è molto probabile prevedere un numero troppo elevato di domande, a condizione che la valutazione sia intrapresa interamente nella prima fase (obiettivi, approccio basato sugli aspetti scientifici, competenze dei partecipanti, valore aggiunto della collaborazione scientifica e bilancio complessivo); sottolinea il fatto che ciò aumenta le possibilità di successo nella seconda fase, a condizione che ciò non comporti tempi di firma del contratto e di concessione più lunghi; ritiene che con questo approccio si riducano i costi delle domande;

Passaggio a un approccio in termini di accesso «incentrato sull'utente»

44.  sottolinea che l'amministrazione del PQ deve porre i beneficiari al centro delle proprie missioni e fornire un migliore accesso al PQ;

45.  invita a un sostanziale miglioramento della chiarezza e dell'accessibilità dei documenti di orientamento, che dovrebbero essere raccolti in un manuale e tradotti nelle lingue ufficiali dell'UE;

46.  sottolinea l'esigenza di aumentare la partecipazione dei nuovi Stati membri ai progetti del PQ, semplificando le procedure relative alle domande e ai contratti, che costituiscono grossi ostacoli all'accesso in fase di proposta, in particolare per i richiedenti che presentano domanda per la prima volta;

47.  raccomanda di migliorare la stabilità offerta alle parti interessate per mezzo di un unico responsabile di progetto per conto della Commissione, laddove possibile, fornendo assistenza personalizzata per tutta la durata del progetto con coerente applicazione delle norme, nonché un'impostazione basata sulla «presentazione unitaria nei confronti dell'utente», di modo che quest'ultimo possa ottenere consulenze su molteplici programmi rivolgendosi ad un unico punto di contatto;

48.  chiede che ogni documento fornito dalla Commissione e dai suoi servizi indichi chiaramente il proprio status giuridico, specificando chi è vincolato dal suo contenuto e secondo quali modalità;

49.  sostiene una maggiore presenza di strumenti di amministrazione elettronica e informatici, in particolare lo sviluppo di un portale dei partecipanti alla ricerca e l'introduzione della firma elettronica; invita la Commissione a realizzare un sistema online integrato e di utilizzo agevole; sostiene la messa a disposizione di tutte le informazioni elettroniche sull'amministrazione del programma (identificazione, domanda, negoziazione, rapporto); sostiene la messa a disposizione online di questo sistema contestualmente all'avvio del programma e l'accessibilità in tutte le fasi; ritiene che sia necessario promuovere le videoconferenze in sostituzione degli incontri di persona; raccomanda che i servizi di amministrazione elettronica utilizzino protocolli e formati aperti per comunicare, in modo da garantire la trasparenza, l'accessibilità e l'interoperatività;

50.  raccomanda alla Commissione di lanciare una campagna di informazione e sensibilizzazione in merito agli strumenti informatici disponibili nell'ambito del programma;

51.  si compiace del progetto pilota di libero accesso della Commissione, che mira a migliorare l'accesso ai risultati della ricerca sia mediante il sistema Cordis sia incoraggiando gli scienziati a registrare i loro lavori di ricerca in un archivio;

52.  rileva che l'accesso dei beneficiari ai progetti nei settori della ricerca e dell'innovazione esige una grande capacità tecnica e una conoscenza approfondita delle procedure amministrative e finanziarie e che, di conseguenza, tale accesso è estremamente difficile per i candidati di minori dimensioni come le PMI e i piccoli istituti di ricerca situati nelle regioni periferiche; ricorda che il 90% circa delle imprese in Europa sono PMI e che occorre garantire la loro piena ed effettiva partecipazione all'utilizzo delle risorse del Settimo PQ;

53.  sottolinea l'esigenza di una maggiore trasparenza nel processo di selezione delle tematiche destinate a formare oggetto degli inviti a presentare proposte, che dovrebbero garantire una considerevole partecipazione delle parti interessate;

54.  raccomanda la creazione di un sistema di revisione tra pari basato sul merito che sia più trasparente, coerente e armonizzato;

Sinergie dei programmi e degli strumenti

55.  sollecita la riduzione della complessità dei programmi dell'UE (ad es. PQ, CIP, fondi strutturali) e degli strumenti associati (ITC, iniziative secondo l'articolo 187, PPP, progetti secondo l'articolo 185, CCI, Era-net, ecc.); sottolinea come ciò porterà a un pieno sfruttamento delle sinergie derivanti dalla loro azione combinata;

56.  deplora l'estrema moltiplicazione degli organismi di ricerca, dei modelli di cooperazione e dei meccanismi di gestione nonché la complessità che ne risulta e che crea problemi di trasparenza all'autorità di bilancio oltre che una disparità di trattamento tra i beneficiari;

57.  raccomanda norme snelle e principi comuni di finanziamento per disciplinare il finanziamento della ricerca e dello sviluppo da parte dell'UE e invita a coerenza e armonizzazione nell'attuazione e nella interpretazione delle norme e delle procedure; sottolinea la necessità di applicare tali regole comuni in tutto il PQ e negli strumenti correlati e all'interno della Commissione, indipendentemente dall'organo o dall'agenzia esecutiva responsabile dell'attuazione;

58.  raccomanda la definizione di meccanismi volti a fornire orientamenti comuni all'interno della Commissione, prevedendo formazioni per i responsabili di progetto e i revisori interni; sollecita la creazione di un meccanismo di appello come un «mediatore PQ» per i partecipanti nei casi in cui si verifichi un'interpretazione incoerente delle norme e delle procedure; è convinto che le decisioni adottate da tale mediatore dovrebbero essere definitive e vincolanti;

59.  ritiene che il livello regionale sia quello più adatto per stimolare l'innovazione grazie alla prossimità tra le università, gli organismi pubblici di ricerca, le grandi imprese, le PMI e le autorità pubbliche regionali e locali – segnatamente in seno ai «clusters»; osserva inoltre che promuovere l'innovazione al livello regionale può contribuire a ridurre le disparità sociali e regionali; incoraggia cionondimeno i vari livelli (regionale, nazionale e comunitario) a coordinare più efficacemente i loro sforzi in vista di una programmazione a livello europeo delle attività di ricerca e sviluppo; rileva altresì la necessità di migliorare le relazioni tra università e industria;

Insegnamenti da trarre per il futuro 8° PQ

60.  ritiene che una revisione radicale dell'amministrazione del PQ sia una delle massime priorità da affrontare nella definizione del prossimo PQ;

61.  ritiene che la revisione del regolamento finanziario, dello statuto dei funzionari e l'applicazione di un rischio tollerabile di errori specifico per la ricerca abbiano un ruolo cardine nella ristrutturazione del programma quadro di finanziamento della ricerca e nel rendere possibile un'ulteriore semplificazione del finanziamento della ricerca;

62.  invita la Commissione a valutare l'efficacia di ciascun singolo strumento, nell'ambito di ciascun programma, ai fini della realizzazione di specifici obiettivi politici e sollecita una riduzione della pluralità di strumenti quando non ne è chiaramente dimostrata l'efficacia o il particolare contributo, mantenendo al contempo sufficiente flessibilità per far fronte alle specificità dei progetti secondo la dimensione;

63.  sostiene come base per l'8° PQ un sistema di finanziamento basato sugli aspetti scientifici e una divisione equilibrata tra la ricerca dall'alto verso il basso guidata dagli effetti e la ricerca dal basso verso l'alto, guidata dagli aspetti scientifici;

64.  ritiene che sia necessario che l'8° PQ si concentri sulla ricerca di frontiera, pur considerando l'intera catena dell'innovazione attraverso ricerca di frontiera, sviluppo tecnologico, dimostrazione, divulgazione, valorizzazione dei risultati e rapida integrazione dei risultati della ricerca nei mercati;

65.  ritiene che l'8° PQ debba incoraggiare la collaborazione tra i ricercatori europei mediante l'introduzione di un sistema di «buoni ricerca» grazie al quale i fondi destinati alla ricerca possano seguire i ricercatori che si spostano tra università negli Stati membri, apportando così un contributo ai centri di eccellenza e alle università indipendenti e favorendo la mobilità dei ricercatori;

66.  chiede alla Commissione di pubblicare un'analisi dei tassi di partecipazione dei vari Stati membri al 7° PQ e di tenere presenti le relative conclusioni, al fine di garantire uno sviluppo equilibrato della ricerca in tutti gli Stati membri nell'ambito dell'8° PQ;

67.  ritiene che, nel definire le priorità dell'8° PQ, si debba prendere in considerazione una gamma più ampia di opzioni di finanziamento dell'innovazione non basate sulla concessione di borse, tra cui gli investimenti di capitale di rischio e di capitale di prestito pubblico-privato;

68.  raccomanda un'ulteriore internazionalizzazione dell'8° PQ tramite la cooperazione con paesi terzi, compresi i paesi in via di sviluppo, fornendo loro norme di gestione semplici e specifiche; incoraggia, in vista dell' imminente 8° PQ, lo scambio delle migliori prassi e norme con tutti gli altri partner internazionali;

69.  sostiene il ruolo di controllo della Commissione quando è necessario un finanziamento da parte delle autorità nazionali o regionali;

70.  si compiace dell'istituzione del sottogruppo «innovazione» in seno alla Commissione e del suo dibattito sul modo di misurare l'efficacia della politica dell'UE in materia di ricerca e sviluppo e della relativa spesa per progetti di R&S;

o
o   o

71.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

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