Risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2010 sull'Ucraina
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina,
– vista la dichiarazione congiunta adottata in occasione del vertice UE-Ucraina svoltosi a Bruxelles il 22 novembre 2010,
– viste la dichiarazione finale e le raccomandazioni formulate a seguito della quindicesima riunione della commissione di cooperazione parlamentare UE-Ucraina, svoltasi il 4 e 5 novembre 2010 a Kiev e Odessa,
– vista la missione di osservazione in Ucraina della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Ucraina in occasione delle elezioni locali e regionali svoltesi in tale paese il 31 ottobre 2010,
– visti l'accordo di partenariato e cooperazione (APC) tra l'Unione europea e l'Ucraina, entrato in vigore il 1° marzo 1998, e i negoziati in corso sull'accordo di associazione destinato a sostituire l'APC,
– vista la quattordicesima riunione del Consiglio di cooperazione UE-Ucraina svoltasi a Lussemburgo il 15 giugno 2010,
– vista la dichiarazione congiunta sul partenariato orientale inaugurato a Praga il 7 maggio 2009,
– viste le conclusioni adottate dal Consiglio Affari generali il 25 ottobre 2010 in merito al partenariato orientale,
– vista la risoluzione 1755 adottata il 5 ottobre 2010 dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sul funzionamento delle istituzioni democratiche in Ucraina,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo sull'Ucraina del 16 settembre 2010,
– vista l'agenda di associazione UE-Ucraina, che sostituisce il piano d'azione, approvata dal Consiglio di cooperazione UE-Ucraina nel giugno 2009,
– visti l'accordo tra la Comunità europea e l'Ucraina sull'agevolazione dei visti, firmato il 18 giugno 2007 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2008, e il dialogo UE-Ucraina in materia di visti avviato nell'ottobre 2008,
– vista la relazione congiunta del 4 novembre 2010 del gruppo di lavoro della commissione di cooperazione parlamentare UE-Ucraina sulla politica in materia di visti tra l'Unione europea e l'Ucraina,
– viste le modifiche apportate all'ultimo minuto alla legge elettorale ucraina dal Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) nel giugno 2010, poco prima delle elezioni presidenziali,
– visto il programma indicativo nazionale 2011–2013 per l'Ucraina,
– visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che l'Ucraina è un paese europeo di importanza strategica per l'UE e che le sue dimensioni, le sue risorse, la sua popolazione e la sua posizione geografica le conferiscono una posizione peculiare in Europa e ne fanno un attore regionale di centrale importanza,
B. considerando che il neoeletto Presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovich, e la Verkhovna Rada hanno confermato la determinazione dell'Ucraina di aderire all'Unione europea,
C. considerando che, secondo alcune dichiarazioni, le libertà democratiche, quali la libertà di riunione, la libertà di espressione e la libertà dei media sarebbero sotto pressione negli ultimi mesi,
D. considerando che la sentenza della Corte costituzionale ucraina del 1° ottobre 2010 ripristina la forma di governo presidenziale, e che l'introduzione di un sistema di controlli ed equilibri democratico, efficace e sostenibile dovrebbe rimanere un obiettivo prioritario da raggiungere e che il processo per conseguirlo dovrebbe essere aperto, inclusivo e accessibile a tutti i partiti e soggetti politici dell'Ucraina,
E. considerando che le elezioni locali e regionali si sono svolte in Ucraina il 31 ottobre 2010 in un clima calmo e senza incidenti; considerando che sono state espresse critiche in merito ad alcuni aspetti organizzativi delle elezioni, in particolare con riferimento alla legge elettorale, alle procedure per la sua adozione e a disposizioni specifiche della legge stessa,
F. considerando che, dopo le elezioni presidenziali del gennaio 2010, vi sono segnali sempre più preoccupanti di una diminuzione del rispetto della democrazia e del pluralismo, come evidenziato in particolare dal trattamento riservato ad alcune ONG e dalle denunce di singoli giornalisti circa le pressioni esercitate su di loro dagli editori o dai proprietari dei media in merito alla decisione di coprire o meno determinati eventi, così come aumentano le attività con motivazioni politiche del servizio di sicurezza ucraino e il ricorso illecito alle risorse del sistema amministrativo e giudiziario per fini politici,
G. considerando che il 13 ottobre 2010 il rappresentante OSCE per la libertà dei media ha dichiarato che l'Ucraina ha conseguito un notevole livello di libertà in questo settore, ma che deve adottare urgenti misure per salvaguardarla, e ha invitato il governo ad astenersi da qualsiasi tentativo di influenzare o censurare il contenuto dei mezzi d'informazione e a rispettare le norme internazionali in materia di libertà dei media nonché gli impegni OSCE in proposito,
H. considerando che il partenariato orientale può offrire all'Ucraina un'ulteriore possibilità di integrazione nell'Unione europea, ma che la sua riuscita può essere garantita soltanto se sarà basato su progetti pratici e credibili e se disporrà di una dotazione sufficiente,
1. sottolinea che, a norma dell'articolo 49 del trattato sull'Unione europea, l'Ucraina può presentare domanda di adesione all'Unione europea, come tutti gli Stati europei che si attengono ai principi della libertà, della democrazia, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché dello Stato di diritto;
2. sottolinea che l'Ucraina ha una prospettiva europea, ha forti legami storici, culturali ed economici con l'Unione europea ed è uno dei partner principali dell'Unione tra i nostri vicini orientali, che esercita un'influenza significativa sulla sicurezza, la stabilità e la prosperità dell'intero continente;
3. plaude alle dichiarazioni unanimi del governo ucraino e dei partiti d'opposizione circa le aspirazioni del paese per quanto riguarda l'integrazione europea e la sua ambizione a lungo termine di diventare uno Stato membro dell'Unione europea; nota che tale obiettivo continua a godere del sostegno di tutti i protagonisti della scena politica ucraina; invita le autorità ucraine a dar vita a un forum comune per coordinare la posizione politica nell'Ucraina nei confronti dell'Unione europea che riunisca esponenti politici sia della coalizione governativa che dell'opposizione;
4. sottolinea che le elezioni locali e regionali del 31 ottobre 2010, pur essendo state condotte in modo corretto sotto il profilo tecnico, non hanno creato un nuovo parametro di riferimento positivo; si rammarica del fatto che l'Ucraina abbia modificato la legge elettorale pochi mesi prima dello svolgimento delle elezioni locali e regionali, lasciando troppo poco tempo a disposizione per migliorare la legislazione e preparare il corretto e democratico svolgimento delle elezioni;
5. si rammarica del fatto che le commissioni elettorali non abbiano accettato le richieste di registrazione dei partiti di opposizione prima della presentazione della lista del Partito delle regioni e che, di conseguenza, il partito al potere abbia ottenuto il primo posto nelle liste in circa l'85% delle circoscrizioni; osserva che, a causa delle anomalie nella legge elettorale, che non ha fornito adeguate garanzie a tutela del diritto dei partiti politici consolidati di competere per il voto, alcuni partiti, come il partito Batkivshchyna, non sono stati in grado di registrare i propri candidati in diverse circoscrizioni e di partecipare alle elezioni;
6. si rammarica del fatto che le norme elettorali continuino ad essere argomento di discussione; condivide la necessità di migliorare il quadro elettorale e trae incoraggiamento dal lavoro svolto in cooperazione con gli esperti dell'UE e dell'OSCE per elaborare un progetto di nuovo codice elettorale; osserva che un progetto di codice elettorale unico è stato ora presentato alla Verkhovna Rada ai fini della sua adozione; sottolinea che la trasparenza del processo elettorale presuppone un quadro giuridico chiaro; invita le autorità ucraine a garantire il completamento della normativa in tempo utile, ben prima delle elezioni legislative del 2012;
7. è preoccupato per i recenti sviluppi che potrebbero indebolire la libertà e il pluralismo dei media; invita le autorità ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere questi aspetti essenziali di una società democratica e ad astenersi da qualsiasi tentativo di controllare, direttamente o indirettamente, il contenuto delle informazioni riportate dai media nazionali; sottolinea l'urgente necessità di una riforma delle norme che disciplinano il settore dei media e accoglie pertanto con favore la recente proposta di creare un servizio radiotelevisivo pubblico in Ucraina; accoglie altresì con favore le assicurazioni fornite ufficialmente dalle autorità ucraine quanto al fatto che il quadro giuridico necessario per l'istituzione di un servizio radiotelevisivo pubblico sarà portato a termine entro la fine dell'anno; deplora che due stazioni televisive indipendenti – TVi e TV5 – siano state private di alcune delle frequenze di trasmissione a loro riservate; invita le autorità a evitare la revoca selettiva delle frequenze radiotelevisive in esito a procedimenti giudiziari e a rivedere qualsiasi decisione o nomina suscettibili di determinare un conflitto di interessi;
8. invita il governo ucraino ad allineare la legislazione sulla libertà dei media agli standard dell'OSCE e osserva che un'azione incisiva al riguardo rafforzerebbe la credibilità dell'Ucraina come presidente in carica dell'OSCE nel 2013;
9. invita le autorità ucraine a condurre indagini approfondite sulla scomparsa di Vasyl Klymentyev, il redattore capo di un quotidiano che indaga sulla corruzione nella regione di Kharkiv;
10. sottolinea la necessità di rafforzare la credibilità, la stabilità, l'indipendenza e l'efficacia delle istituzioni, garantendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto, nonché promuovendo un processo di riforma costituzionale consensuale basato su una netta separazione dei poteri e su controlli ed equilibri efficaci tra le istituzioni dello stato; sottolinea che la cooperazione con la Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto (Commissione di Venezia) è indispensabile per garantire che i pacchetti di riforma legislativa attualmente in via di definizione siano pienamente conformi alle norme e ai valori europei; invita tutti i soggetti politici interessati, compresi il governo e l'opposizione, a partecipare al processo in questione e sollecita le autorità ucraine a consultare la commissione di Venezia in merito alle versioni definitive dei disegni di legge;
11. invita tutti i partiti della Verkhovna Rada ad assicurare e promuovere un sistema di controlli ed equilibri efficaci in relazione al legittimo funzionamento del governo;
12. esorta le autorità ad investigare appieno tutte le notizie di violazioni dei diritti e delle libertà, ad ovviare alle eventuali violazioni individuate nonché ad indagare sul ruolo del servizio di sicurezza ucraino (SBU) per quanto attiene alle ingerenze nel processo democratico;
13. evidenzia il ruolo centrale dell'Ucraina per la sicurezza energetica dell'Unione europea; sottolinea l'importanza di un rafforzamento della cooperazione tra l'Ucraina e l'Unione europea nel settore dell'energia; invita altresì l'Ucraina a dar seguito agli impegni che le derivano dalla dichiarazione congiunta della Conferenza internazionale UE-Ucraina sugli investimenti per la modernizzazione della rete di transito del gas in Ucraina; sollecita inoltre la conclusione di ulteriori accordi tra l'Unione europea e l'Ucraina finalizzati a garantire l'approvvigionamento energetico a entrambe le parti, incluso un sistema di transito affidabile e diversificato per petrolio e gas; sottolinea che, affinché l'Ucraina disponga di un moderno sistema di transito per il gas, sono necessari servizi di transito trasparenti, efficienti e di qualità attraverso una rete di transito del gas modernizzata; invita la Commissione a fornire l'assistenza tecnica necessaria per migliorare radicalmente l'efficienza energetica della rete elettrica ucraina e a potenziare la cooperazione per quanto concerne la riforma del settore del gas, al fine di renderlo conforme alle norme dell'Unione europea;
14. appoggia la richiesta avanzata dai capi di stato dell'UE e dall'Ucraina, in occasione del 25° anniversario della catastrofe di Cernobyl a Kiev, di mobilitare tutti i mezzi necessari per il completamento della struttura di protezione dell'unità 4 di Cernobyl e l'ulteriore smantellamento delle altre tre unità; sottolinea che la trasparenza è fondamentale per il progetto di costruzione della struttura di protezione, in particolare per quanto riguarda le prossime fasi e l'attuale stato di avanzamento dei lavori;
15. si dichiara incoraggiato dai progressi nei negoziati sull'accordo di associazione UE-Ucraina, in particolare per quanto riguarda gli aspetti relativi a una zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA); osserva che la conclusione dei negoziati sull'accordo dipende dalla capacità e volontà della controparte ucraina di ravvicinare le proprie disposizioni giuridiche e regolamentari a quelle dell'Unione europea; invita la Commissione europea a negoziare l'accordo DCFTA con l'Ucraina in modo tale che le sue disposizioni possano non solo aprire i mercati dell'UE e dell'Ucraina a scambi commerciali reciprocamente vantaggiosi, ma anche favorire la modernizzazione dell'economia ucraina; sottolinea che la DCFTA dovrebbe portare alla progressiva integrazione dell'Ucraina nel mercato interno dell'Unione europea, compresa l'estensione all'Ucraina delle quattro libertà; esorta la Commissione e l'Ucraina a compiere progressi rapidi in tale ambito, sulla base dei risultati conseguiti dall'Ucraina come membro dell'OMC; sollecita le due parti a fare tutto il necessario per pervenire a un accordo definitivo nella prima metà del prossimo anno;
16. invita le autorità ucraine a intensificare gli sforzi per contrastare la corruzione; si attende, a questo proposito, che alle dichiarazioni politiche positive corrispondano misure risolute per combattere la corruzione a tutti i livelli in modo politicamente imparziale; chiede la creazione di condizioni di concorrenza uniformi per le imprese e l'applicazione delle stesse regole agli investitori nazionali ed esteri; deplora, in questo contesto, l'eccessivo coinvolgimento delle grandi imprese nella vita politica;
17. è scoraggiato dal fatto che la Verkhovna Rada abbia approvato alcuni emendamenti alla nuova legge in materia di appalti pubblici che escludono dal suo ambito di applicazione i beni, i lavori e i servizi forniti ai fini dell'organizzazione del campionato europeo di calcio che si terrà nel 2012 in Ucraina;
18. sollecita il parlamento ucraino ad applicare il progetto di legge «sull'accesso alle informazioni pubbliche», in conformità delle norme europee e internazionali;
19. accoglie con favore il piano d'azione per la liberalizzazione dei visti a favore dell'Ucraina, come stabilito in occasione del quattordicesimo vertice UE-Ucraina del 22 novembre 2010; ritiene che il piano d'azione costituisca uno strumento pratico per portare avanti le riforme essenziali nei settori pertinenti, in particolare il consolidamento dello Stato di diritto e il rispetto delle libertà fondamentali; invita la Commissione ad assistere le autorità ucraine nei loro sforzi finalizzati alla liberalizzazione dei visti;
20. esorta gli Stati membri dell'Unione europea ad abolire, quale obiettivo intermedio, le commissioni per il trattamento delle domande di visti nazionali e Schengen per i cittadini ucraini;
21. invita la Commissione a cooperare con gli Stati membri e con l'Ucraina per elaborare misure speciali da introdurre in occasione dei campionati europei di calcio del 2012, al fine di agevolare gli spostamenti dei detentori di visto, e a utilizzare tale occasione speciale come periodo di prova in vista di un regime definitivo di esenzione dall'obbligo del visto;
22. si compiace dell'attivo sostegno dato dall'Ucraina al partenariato orientale e all'Assemblea parlamentare Euronest; sollecita il Consiglio e la Commissione a rafforzare ulteriormente la cooperazione con l'Ucraina nel contesto degli sviluppi nella regione limitrofa, in particolare in relazione allo sviluppo di politiche per l'area del Mar Nero;
23. sottolinea che è importante rafforzare la cooperazione in materia di gioventù e di scambi di studenti e lo sviluppo di programmi di borse di studio che permettano agli ucraini di familiarizzarsi con l'Unione europea e i suoi Stati membri; ritiene che il programma di scambio Erasmus per l'istruzione superiore debba essere esteso agli studenti provenienti dai sei paesi del partenariato orientale;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al Presidente, al governo e al Parlamento dell'Ucraina nonché alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'OSCE.