Risoluzione del Parlamento europeo del 7 aprile 2011 sulla relazione 2010 relativa ai progressi compiuti dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Il Parlamento europeo,
– viste la decisione del Consiglio europeo del 16 dicembre 2005 di concedere all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia lo status di paese candidato all'adesione all'Unione europea e le conclusioni della Presidenza dei Consigli europei del 15 e16 giugno 2006 e del 14 e 15 dicembre 2006,
– viste le risoluzioni 845 (1993) e 817 (1993) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nonché l'accordo interinale del 1995 tra la Repubblica ellenica e l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia,
– vista la relazione 2010 della Commissione sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (SEC(2010)1332) e la comunicazione della Commissione del 9 novembre 2010 dal titolo «Strategia di allargamento e sfide principali per il periodo 2010-2011» (COM(2010)0660),
– vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2010 sulla relazione 2009 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica iugoslava di Macedonia(1),
– viste le raccomandazioni della commissione parlamentare mista UE - ex Repubblica iugoslava di Macedonia del 30 novembre 2010,
– vista la decisione 2008/212/CE del Consiglio, del 18 febbraio 2008, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato di adesione con l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia(2),
– viste le conclusioni dei Consigli Affari generali e Affari esteri del 13 e 14 dicembre 2010,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che il processo di allargamento dell'UE è un'importante forza trainante per la pace, la stabilità e la riconciliazione nella regione,
B. considerando che nel 2005 il Consiglio europeo ha conferito all'ex Repubblica jugoslava di Macedonia lo status di paese candidato, ma da allora non è riuscito a fissare una data per l'avvio dei negoziati, malgrado i sostanziali progressi compiuti dal paese sul cammino dell'integrazione europea; che le questioni bilaterali non devono rappresentare un ostacolo o essere utilizzate come tali nell'ambito del processo di adesione, sebbene sia necessario risolverle prima dell'adesione all'UE; che il proseguimento del processo di adesione può contribuire alla stabilità dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e rafforzare ulteriormente il dialogo interetnico,
C. considerando che l'intensificazione del dialogo e della cooperazione sul piano economico con i paesi candidati all'adesione consente all'Unione europea di concentrarsi sul superamento della crisi economica e contribuisce alla competitività globale dell'Unione,
D. considerando che la strategia di allargamento 2010 evidenzia come priorità la riforma della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, nonché il dialogo fra gli attori politici,
E. considerando che l'Unione europea mette in atto procedure di approvazione complete che consentono l'adesione di nuovi membri soltanto dopo che essi hanno soddisfatto tutti i requisiti e in virtù del consenso esplicito delle istituzioni dell'Unione europea e degli Stati membri dell'Unione,
F. considerando che la libertà di espressione e l'indipendenza dei mezzi di comunicazione rimangono ambiti problematici nella maggior parte dei paesi candidati all'adesione,
Sviluppi politici
1. condivide la valutazione espressa dalla Commissione nella sua relazione 2010 sui progressi compiuti dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e deplora che il Consiglio non abbia preso una decisione sull'apertura dei negoziati di adesione, come raccomandato dalla Commissione per il secondo anno consecutivo e in linea con le precedenti risoluzioni del Parlamento; ricorda la sua raccomandazione al Consiglio di avviare immediatamente i negoziati di adesione;
2. rileva che i recenti sviluppi politici hanno portato a elezioni anticipate; invita tutti i partiti politici a svolgere un ruolo attivo e costruttivo nel processo di preparazione delle elezioni; evidenzia che elezioni libere e giuste, realizzate sulla base della piena trasparenza e in linea con gli standard internazionali, sono un importante elemento ai fini del consolidamento della democrazia; invita tutti i partiti politici a partecipare attivamente alle elezioni; esprime la propria preoccupazione per l'attuale situazione politica e sollecita tutti i responsabili politici a cercare il consenso sulla base delle istituzioni democratiche;
3. sottolinea che le questioni bilaterali devono essere risolte dalle parti in causa in uno spirito di buon vicinato e tenendo in considerazione gli interessi generali dell'UE; richiama tutti gli attori chiave e le parti interessate ad intensificare l'impegno e a dar prova di responsabilità e determinazione al fine di risolvere tutti i problemi in sospeso che stanno non solo ostacolando il processo di adesione del paese candidato e la politica dell'Unione europea nella regione, ma potrebbero anche avere ripercussioni sulle relazioni interetniche, la stabilità regionale e lo sviluppo economico;
4. si congratula con il paese per il decimo anniversario dell'accordo quadro di Ohrid, che resta la pietra miliare delle relazioni interetniche nel paese ed esorta il governo e tutte le istituzioni statali a utilizzare questo storico anniversario per continuare a promuovere la cooperazione e la fiducia interetniche; esprime tuttavia preoccupazione per le crescenti tensioni interetniche nel sito della fortezza di Kale a Skopje; fa appello a tutti i leader politici e religiosi e ai canali mediatici affinché agiscano in modo responsabile e si astengano da qualsiasi azione che possa aumentare le tensioni interetniche; nota con preoccupazione il rischio di crescente isolazionismo del paese, che potrebbe assumere la forma di una politica alternativa in assenza di una prospettiva tangibile di integrazione europea;
5. invita il governo a promuovere un ampio dialogo fra le varie comunità etniche, a prendere debitamente in considerazione le sensibilità di tutte le comunità e minoranze nelle sue decisioni, come nel caso del piano urbanistico per «Skopje 2014» e ad evitare azioni e iniziative volte a rafforzare l'identità nazionale a scapito di altre comunità; richiama l'attenzione sulla necessità di un efficace funzionamento della commissione parlamentare per le relazioni interetniche nel processo di integrazione delle minoranze nel processo legislativo e sottolinea che per proseguire il processo di decentramento in linea con l'accordo quadro di Ohrid sono necessari ulteriori sforzi;
6. si rammarica per il fatto che gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite per risolvere la questione del nome non abbiano ancora prodotto risultati concreti;
Democrazia, stato di diritto e diritti umani
7. ricorda che una cultura politica sana è il fondamento della democrazia; invita i partiti d'opposizione a porre fine al boicottaggio del parlamento nazionale e a riprendere il dialogo politico con le istituzioni; ritiene che spetti sia al governo sia all'opposizione garantire un dialogo aperto e immediato su tutte le attuali sfide che il paese sta affrontando; sottolinea che l'instabilità politica potrebbe influenzare il processo di integrazione europea, che deve essere una comune priorità condivisa da tutti i componenti della società; accoglie con favore l'adozione delle modifiche al regolamento del parlamento, che consentono una maggiore partecipazione dell'opposizione ai suoi lavori; esprime tuttavia preoccupazione per il dialogo insufficiente tra il governo e i partiti di opposizione e per il diffuso clima di sfiducia e confronto; esorta entrambe le parti a promuovere un clima di fiducia e a dare prova di un forte impegno utilizzando il nuovo regolamento parlamentare per rafforzare il dialogo politico e la cooperazione costruttiva nell'ambito del processo legislativo e del controllo sulle attività del governo;
8. apprezza la volontà politica di comunicare la lista completa, già da lungo tempo attesa, dei nomi degli agenti affiliati agli ex servizi segreti jugoslavi, quale sostanziale passo in avanti verso la rottura con il passato periodo comunista; prende tuttavia atto degli insufficienti progressi conseguiti verso la piena applicazione delle normative in materia; sollecita il governo a completare senza indugi il processo di lustrazione, evitando di farne un uso di tipo selettivo a fini politici, quali l'autolegittimazione politica o la diffamazione degli oppositori politici;
9. plaude all'eccellente lavoro dell'uscente rappresentante speciale e capo della delegazione dell'Unione europea; condanna gli inopportuni attacchi da parte di politici del partito di governo nei confronti di rappresentanti dell'UE e si rammarica che il governo non si sia inequivocabilmente e pubblicamente dissociato da tali insulti; ritiene che tali incidenti arrechino grave danno all'immagine del paese;
10. richiama l'attenzione sulla necessità di migliorare la legislazione elettorale onde allinearla con le raccomandazioni formulate dall'OSCE-ODIHR e dalla commissione di Venezia nella relazione sulle elezioni presidenziali e locali del 2009;
11. ribadisce che la presenza di media liberi e indipendenti è un presupposto necessario per lo sviluppo di una democrazia stabile; prende atto dell'esistenza nel paese della grande varietà e presenza di organi di informazione pubblici e privati; esprime tuttavia preoccupazione per la politicizzazione dei mezzi d'informazione e per le interferenze nel loro lavoro; è preoccupato per la dipendenza economica e la concentrazione di potere politico nei mezzi d'informazione, che spesso comportano mancanza di indipendenza editoriale e un giornalismo di scarsa qualità; esprime preoccupazione per il considerevole deterioramento della libertà di stampa nel paese, come dimostrato dal significativo calo (dalla 34a alla 68a posizione) nella graduatoria 2010 sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere; rileva che il ministero degli interni ha posto sulla sua homepage un invito ai cittadini a denunciare articoli di giornale «non obiettivi», invita i giornalisti a mantenere standard professionali elevati nel loro lavoro, a prendere le distanze da influenze politiche e a istituire associazioni professionali di giornalisti, sollecita al contempo le autorità responsabili a rafforzare l'indipendenza e la libertà dei mezzi di informazione applicando a tutti gli stessi standard e migliorando la trasparenza del loro assetto proprietario;
12. si compiace per le numerose leggi approvate per la riforma giudiziaria e sollecita ulteriori sforzi intensi nella riforma del sistema giudiziario, al fine di garantirne la professionalità, l'efficienza e l'indipendenza dalle pressioni politiche; sottolinea a tal fine che l'attuale quadro giuridico deve essere attuato con rapidità ed efficacia; è preoccupato per il ruolo che continua a rivestire il ministero di giustizia nel consiglio giudiziario e per le critiche rivolte alla corte costituzionale dal governo e dai parlamentari, fattori che rischiano di sottoporre il sistema giudiziario a interferenze politiche; nota tuttavia con soddisfazione che, malgrado i dissensi, tutte le sentenze della corte sono state attuate; si compiace degli sforzi per aumentare l'efficienza e la trasparenza del sistema giudiziario, in particolare diminuendo il numero di cause in arretrato nella maggior parte dei tribunali; accoglie ugualmente con favore l'entrata in vigore della legge sul gratuito patrocinio;
13. accoglie con favore i continui sforzi nella lotta contro la corruzione, dimostrati tra l'altro dall'attuazione del secondo ciclo di raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) e dall'entrata in vigore delle modifiche al codice penale; esorta le autorità a continuare ad attuare le leggi volte a contrastare la corruzione e ad aumentare l'indipendenza, l'efficienza e le risorse del sistema giudiziario; ricorda tuttavia che la corruzione permane diffusa e chiede ulteriori sforzi intensi per sradicarla; sottolinea l'urgente necessità di un'applicazione efficace e imparziale di una legislazione anticorruzione, in particolare per quanto concerne il finanziamento dei partiti politici e i conflitti di interessi; richiama l'attenzione sull'importanza di un funzionamento del sistema giudiziario privo di interferenze politiche; si compiace degli sforzi per aumentare l'efficienza e la trasparenza del sistema giudiziario; sottolinea la necessità di tenere un registro relativo all'attuazione di procedimenti giudiziari e condanne in base al quale poter misurare i progressi realizzati; chiede l'unificazione della giurisprudenza onde garantire un sistema giudiziario prevedibile e la fiducia dei cittadini;
14. invita la Commissione a preparare, nella sua prossima relazione sui progressi compiuti, una valutazione dell'impatto e dei risultati conseguiti con lo stanziamento di fondi UE per la riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione; invita la Commissione a trasmettere al Consiglio e al Parlamento una valutazione più dettagliata dell'efficacia delle misure anticorruzione adottate dall'ex Repubblica jugoslava di Macedonia in materia di appalti pubblici e frodi, e a presentarla assieme alla prossima relazione sui progressi compiuti;
15. riconosce gli sforzi per la riforma della pubblica amministrazione, ma chiede un ulteriore impegno nel settore che continua ad essere politicizzato e manca di capacità e professionalità; appoggia l'adozione da parte del governo della strategia nazionale per la riforma della pubblica amministrazione e l'istituzione della sottocommissione per l'accordo di stabilizzazione e di associazione in relazione alla riforma della pubblica amministrazione; è preoccupato per la mancanza di trasparenza e per la natura ad hoc del processo di conversione di posti temporanei in permanenti, il che comporta un'ulteriore politicizzazione dell'amministrazione; chiede l'elaborazione di una strategia chiara in materia di risorse umane, che definisca le esigenze dell'amministrazione in termini di capacità e competenze e sia messa in atto mediante modalità di assunzione e di progressione di carriera fondate sul merito; accoglie con favore l'aumentato livello di assunzioni tra membri di comunità non maggioritarie, ma sottolinea che tale processo dovrebbe basarsi su una valutazione delle esigenze dell'amministrazione onde assicurare che le competenze dei nuovi assunti corrispondano ai requisiti professionali richiesti;
16. loda i continui progressi conseguiti nell'ambito del decentramento; rileva tuttavia che il trasferimento delle responsabilità alle autorità di livello inferiore deve essere accompagnato da risorse finanziarie adeguate;
17. si compiace dei progressi conseguiti in relazione alla riforma del sistema carcerario; continua, tuttavia, a esprimere viva preoccupazione per le degradanti condizioni di alcune carceri, in particolare per quanto riguarda il sovraffollamento e l'inadeguato sistema sanitario; sottolinea la necessità di rispettare il principio per cui i detenuti devono essere sottoposti a un trattamento adeguato, in conformità con i principi delle Nazioni Unite;
18. accoglie con favore l'adozione della legge sul censimento 2011 della popolazione e delle famiglie e sottolinea la necessità di adeguata preparazione e organizzazione operativa al fine di svolgere un censimento preciso; invita il governo a stanziare adeguate risorse per la sua organizzazione e sottolinea l'importanza di depoliticizzare la questione onde avere un censimento imparziale con la più ampia partecipazione possibile;
19. sottolinea l'importanza fondamentale di assicurare che il sistema di istruzione sostenga l'integrazione etnica; a tal fine, accoglie con favore la strategia dell'istruzione integrata e ne chiede la rapida attuazione, tra l'altro eliminando progressivamente la segregazione lungo linee etniche e aumentando l'apprendimento di tutte le lingue ufficiali dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia; invita il governo a migliorare il processo di consultazione delle diverse comunità e a cooperare strettamente con esse per l'attuazione della strategia;
20. testimonia la mancanza di progressi riguardo alle celebrazioni congiunte di eventi storici comuni con gli Stati membri UE confinanti, onde contribuire a una migliore comprensione della storia e al mantenimento di relazioni di buon vicinato, come sottolineato dalla precedente relazione; sollecita l'introduzione di libri di testo scolastici privi di interpretazioni ideologiche della storia;
21. esprime seria preoccupazione per la situazione della comunità Rom, che continua vivere in condizioni terribili e subisce discriminazioni nell'accesso al mercato del lavoro, alla sanità e ai servizi sociali; sottolinea in particolare la difficile situazione delle bambine e donne Rom, che continuano a subire una doppia discriminazione, su base etnica e di genere; invita il governo a impegnarsi maggiormente per attuare la strategia per i Rom e il piano d'azione per il decennio Rom; plaude al proposito alle attività governative volte all'integrazione politica della popolazione Rom, fra cui avere un ministro di etnia Rom che si occupa delle questioni attinenti alla suddetta comunità; loda il governo per aver convocato una riunione straordinaria sul tema dell'integrazione dei Rom, nella sua presidenza del Consiglio d'Europa;
22. accoglie con favore l'adozione della legge antidiscriminazione quale passo fondamentale per combattere le pratiche discriminatorie, tuttora molto diffuse, chiedendone una rapida ed efficace attuazione; si rammarica tuttavia del fatto che, contrariamente al diritto europeo, tale legge non riconosca fra i motivi di discriminazione l'orientamento sessuale; chiede che le disposizioni nazionali in questo settore siano rapidamente allineate con l'acquis e che i meccanismi di monitoraggio siano rafforzati e sottolinea che si tratta di un presupposto indispensabile per l'adesione; esprime preoccupazione in merito alla procedura di selezione dei membri della commissione per la tutela contro le discriminazioni; si rammarica per il fatto che nessun rappresentante della società civile sia stato nominato in seno alla commissione; chiede che siano intrapresi ulteriori sforzi in materia di diritti delle donne, onde aumentare la loro partecipazione al mercato del lavoro e al processo decisionale in ambito politico e imprenditoriale e per proteggere donne e bambini dalla violenza domestica;
23. chiede maggior impegno in materia di parità di genere e di diritti delle donne; esorta le autorità macedoni a dare piena attuazione alla legge sulle pari opportunità tra uomini e donne e a garantire un coerente piano d'azione nazionale per l'uguaglianza di genere; plaude all'adozione della strategia adottata nella lotta contro la violenza domestica; chiede l'attuazione di un sistema di sostegno alle vittime; sollecita il governo e il settore non governativo a promuovere una maggiore sensibilizzazione su questi aspetti;
24. condanna le recenti intimidazioni e gli attacchi nei confronti di organizzazioni della società civile, nonché la diffamazione personale dei loro attivisti di primo piano; si compiace del meccanismo di consultazione delle organizzazioni della società civile introdotto dal governo, ma è preoccupato per l'assenza di un meccanismo sistematico e trasparente di consultazione della società civile in materia di politiche nazionali di sviluppo, programmi legislativi o altri documenti strategici; sottolinea la necessità di coinvolgere le organizzazioni della società civile nel processo decisionale in modo non selettivo, al fine di stimolare un dibattito pubblico efficace e di includere i soggetti interessati nel processo di adesione del paese; pone l'accento sul ruolo decisivo della società civile nel contribuire a rafforzare la cooperazione regionale per quanto riguarda gli aspetti sociali e politici; plaude all'adozione della nuova legge sulle associazioni dei cittadini e sollecita le autorità ad attuare le disposizioni in materia di «organizzazioni di utilità pubblica», assicurando sistemi di finanziamento il più rapidamente possibile;
25. prende atto con soddisfazione del buon funzionamento dell'assistenza dell'IPA nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia; esorta sia il suo governo sia la Commissione a semplificare le procedure amministrative per i finanziamenti IPA, con l'obiettivo di renderli più accessibili alle organizzazioni civili più piccole e non centralizzate, ai sindacati e ad altri beneficiari;
26. sottolinea che l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia ha ratificato le otto convenzioni fondamentali dell'OIL in materia di diritti del lavoro; esprime preoccupazione per i modesti progressi finora conseguiti in campo sindacale e in materia di diritti del lavoro; invita le autorità a rafforzare ulteriormente i diritti sindacali e del lavoro e al riguardo incoraggia anche il governo a garantire sufficiente capacità amministrativa per un'adeguata attuazione e applicazione della normativa in materia di lavoro; pone l'accento sull'importante ruolo del dialogo sociale e incoraggia il governo a nutrire maggiori ambizioni al riguardo e a istituire un dialogo sociale onnicomprensivo con i pertinenti partner;
27. sottolinea l'importanza della tutela e della conservazione del patrimonio culturale, che è un pilastro dei valori e dei principi europei; nota con rammarico che molti sepolcreti, iscrizioni affrescate e manufatti appartenenti al patrimonio culturale bulgaro sono stati completamente abbandonati e danneggiati;
28. si compiace dei progressi compiuti dal paese in direzione di un'economia di mercato funzionante e dell'ampio consenso sulle caratteristiche fondamentali della politica economica nazionale; loda il governo per il mantenimento della stabilità macroeconomica, nonostante l'impatto negativo della crisi finanziaria globale e prende altresì atto delle buone prospettive di crescita economica per i prossimi anni;
Sviluppi socio-economici
29. esprime preoccupazione per la disoccupazione persistente e molto elevata, in particolare tra i giovani, che accomuna molti Stati della regione; invita il governo ad attuare rapidamente misure più efficaci per migliorare gli investimenti pubblici incentrati sulle politiche in materia di occupazione e sull'impiego dei lavoratori in posti di lavoro di qualità, stabili e dignitosi; invita la Commissione ad assistere le autorità rafforzando l'assistenza a titolo dello strumento di preadesione (IPA);
30. nota con soddisfazione il miglioramento del clima imprenditoriale quale risultato delle riforme economiche intraprese negli ultimi anni e sottolinea la necessità di continue riforme strutturali nel paese; osserva al contempo che gli investimenti esteri, il cui livello era già basso, sono ulteriormente diminuiti e che la situazione è stata peggiorata dalla crisi finanziaria globale; incoraggia le agenzie statali che hanno il compito di attrarre gli investimenti esteri diretti a intensificare i loro sforzi nell'attrarre potenziali investitori stranieri;
31. si congratula con il governo per l'efficace e agevole attuazione dell'accordo di stabilizzazione e di associazione con l'UE; si compiace della recente decisione del governo di abolire i dazi doganali su più di cento prodotti diversi, un passo verso la piena liberalizzazione commerciale con l'Unione; auspica che tali modifiche possano aumentare la competitività dei produttori nazionali, stimolando in tal modo una maggiore crescita economica; ritiene che questo sviluppo rappresenti una pietra miliare fondamentale, che mostra gli sforzi del paese per sostenere l'aumento della concorrenza che sarà chiamato a fronteggiare aderendo all'UE;
32. sottolinea la necessità di applicare i principi del buon governo nell'ambito della spesa di bilancio, migliorando l'accesso gratuito alle informazioni pubbliche, consultando i soggetti interessati alla procedura di bilancio e istituendo un meccanismo di comunicazione, il che implica l'assunzione di responsabilità per le spese effettuate; ricorda che una spesa di bilancio non trasparente ha come conseguenza esclusione sociale e conflitti, e mette in dubbio la legittimità di alcune campagne nazionali;
33. si compiace per la recente adozione della legge sull'energia, conforme alle direttive europee in materia, allo scopo di liberalizzare il mercato dell'energia elettrica del paese;
34. sottolinea l'importanza di mettere a punto un sistema di trasporti pubblici efficiente e affidabile sia all'interno del paese sia a livello regionale (compreso il collegamento ferroviario Sofia-Skopje-Tirana); a tal fine rinnova il proprio appello alle autorità a effettuare investimenti per la manutenzione e il miglioramento della rete ferroviaria, quale valida alternativa al sistema stradale; si rammarica, a tale riguardo, della decisione assunta dal governo di ridurre i fondi di investimento nell'ambito del programma annuale sulle infrastrutture ferroviarie e invita la Commissione a fornire l'assistenza tecnica e finanziaria necessaria nel quadro dei fondi dell'IPA;
35. invita le autorità dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e della Bulgaria a riaprire la linea transfrontaliera per passeggeri e ciclisti fra Staro Konjarevo e Gabrene allo scopo di migliorare la tratta dell'«Iron Curtain Trail» (l'itinerario lungo l'ex cortina di ferro) fra Strumica e Petric;
36. accoglie con favore l'adozione della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, ma chiede maggiori sforzi per attuare la legislazione in campo ambientale e fornire fondi sufficienti a questo scopo; in particolare, richiama l'attenzione sulle sfide in materia di qualità delle acque, gestione dei rifiuti e protezione della natura; chiede una più stretta cooperazione sulle questioni ambientali transfrontaliere, sulla base delle norme dell'UE; ribadisce il suo invito a un efficace monitoraggio del livello e della qualità dell'acqua nei bacini lacustri di confine Ohrid, Prespa e Dojran nonché nel fiume Vardar; accoglie con favore l'iniziativa trilaterale riguardante l'euroregione del lago di Prespa, che riguarda l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Grecia e l'Albania; invita il governo a estendere la positiva esperienza del sistema di raccolta delle acque reflue del lago di Ocrida anche ad altri laghi della regione; si compiace inoltre dei progressi conseguiti nella costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue a Gevgelija;
37. esprime profonda preoccupazione per i terreni inquinati nella città di Veles, che è stata dichiarata pericolosa per vivere dall'Organizzazione mondiale della sanità; invita il governo ad affrontare la questione e a prendere misure adeguate per proteggere la salute dei cittadini nella zona; invita la Commissione a valutare se sia possibile ricorrere ai fondi dell'IPA in questo caso particolare;
Questioni regionali
38. si congratula con il paese per il suo costante ruolo di stabilizzazione nella regione; sottolinea la partecipazione del paese alle missioni civili e militari dell'Unione europea, ma ricorda al governo l'obbligo di conformarsi alle posizioni comuni PESC, in particolare quelle riferite a misure restrittive, soprattutto per quanto riguarda il caso specifico dello Zimbabwe;
39. si compiace della recente decisione assunta dalle autorità della Serbia e dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia di abolire l'obbligo del passaporto internazionale per i cittadini che viaggiano fra i due Stati, con l'obiettivo di istituire controlli congiunti alle loro frontiere comuni;
40. si rammarica profondamente del fatto che la disputa con la Grecia a proposito del nome continui a bloccare il cammino del paese verso l'adesione all'UE e ricorda la sua raccomandazione al Consiglio di avviare immediatamente i negoziati di adesione; sottolinea l'importanza di intrattenere buone relazioni di vicinato e comprendere le sensibilità degli Stati membri limitrofi in questo processo; invita i governi a evitare gesti e controverse azioni e dichiarazioni di tipo nazionalistico suscettibili di avere ripercussioni negative e di mettere a dura prova buone relazioni di vicinato; prende atto dell'intensificarsi del dialogo fra i due primi ministri e li incoraggia a mostrare saggezza politica e volontà di compromesso e a trovare rapidamente una soluzione soddisfacente per entrambe le parti;
41. ricorda che secondo le conclusioni del Consiglio «affari generali» del 14 dicembre 2010 è essenziale mantenere relazioni di buon vicinato, tra cui anche soluzioni negoziate e accettate mutuamente sulla questione della denominazione, sotto gli auspici dell'ONU;
42. invita la Commissione e il Consiglio ad avviare la messa a punto di un meccanismo arbitrale di generale applicazione inteso a risolvere le questioni bilaterali fra i paesi candidati all'adesione, fra gli Stati membri e tali paesi, come pure fra gli Stati membri;
43. osserva con preoccupazione il ricorso ad argomenti di natura storica nel dibattito attuale, incluso il fenomeno della cosiddetta «antichizzazione», che rischia di aumentare le tensioni con i paesi vicini e di creare nuove divisioni interne;
44. invita l'Alto rappresentante e il Commissario responsabile per l'allargamento e la politica europea di vicinato a facilitare un accordo sulla questione del nome e a offrire orientamenti politici, nel pieno rispetto della procedura negoziale in corso e delle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite; ritiene che l'identificazione di una soluzione accettabile per entrambe le parti nel più breve tempo possibile costituisca un banco di prova per la politica estera comune post-Lisbona, nonché per la capacità dell'Unione di risolvere controversie internazionali di lunga data ai suoi confini;
45. invita il Consiglio e la Commissione a rispettare gli impegni assunti nei confronti dei paesi terzi e a premiare i progressi e le iniziative di riforma dei paesi che soddisfano i criteri dell'Unione; rileva che, in caso contrario, si può affievolire la prontezza di tali paesi ad attuare le riforme;
46. ritiene che un ulteriore prolungamento dello status quo per quanto riguarda la questione del nome e altre questioni aperte con i paesi confinanti possano minare non solo la stabilità del paese e della regione ma anche la credibilità della politica di allargamento, e invita pertanto tutte le parti interessate a dimostrare buona volontà, solidarietà e senso di responsabilità per risolvere le questioni in sospeso; invita, a tale riguardo, le autorità del paese a proporre un'iniziativa volta a istituire comitati misti di esperti sulla storia e l'istruzione, insieme alla Bulgaria e alla Grecia;
o o o
47. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al governo e al parlamento dell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia.