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Procedura : 2010/2307(INI)
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Ciclo del documento : A7-0169/2011

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A7-0169/2011

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PV 12/05/2011 - 9
CRE 12/05/2011 - 9

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PV 12/05/2011 - 12.1
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P7_TA(2011)0230

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Giovedì 12 maggio 2011 - Strasburgo
Gioventù in movimento: un quadro di riferimento per migliorare i sistemi di istruzione e formazione europei
P7_TA(2011)0230A7-0169/2011

Risoluzione del Parlamento europeo del 12 maggio 2011 su Youth on the Move: – un quadro per migliorare i sistemi europei di istruzione e di formazione (2010/2307(INI))

Il Parlamento europeo,

–  vista la comunicazione della Commissione del 9 giugno 2010 dal titolo «Un nuovo slancio per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale a sostegno della strategia Europa 2020» (COM(2010)0296),

–  vista la comunicazione della Commissione del 15 settembre 2010 intitolata «Youth on the Move: Un'iniziativa per valorizzare il potenziale dei giovani ai fini di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell'Unione europea» (COM(2010)0477),

–  vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010, dal titolo «Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» (COM(2010)2020),

–  vista la propria risoluzione del 18 maggio 2010 su «Una strategia dell'Unione europea per investire nei giovani e conferire loro maggiori responsabilità»(1),

–  vista la risoluzione del Consiglio del 27 novembre 2009 relativa all'Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva(2),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020»)(3),

–  viste le conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2010 sulla dimensione sociale dell'istruzione e della formazione e sulle competenze che sostengono l'apprendimento permanente e l'iniziativa «nuove competenze per nuovi lavori»(4),

–  viste le conclusioni del Consiglio del 17 giugno 2010 sulla nuova strategia per la crescita e l'occupazione, in particolare la parte che conferma gli obiettivi principali sul miglioramento dei livelli di istruzione,

–  viste le conclusioni del Consiglio del 19 novembre 2010 sull'iniziativa Youth on the Move, nelle quali si riconosce l'importanza di un approccio più integrato e trasversale in risposta alla sfide cui sono confrontati i giovani(5),

–  visti il parere del Comitato delle regioni del 28 gennaio 2011(6) e il parere del Comitato economico e sociale europeo del 15 marzo 2011(7) sull'iniziativa Youth on the Move,

–  visti gli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

–  visto l'articolo 48 del suo regolamento,

–  visti la relazione della commissione per la cultura e l'istruzione e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A7-0169/2011),

A.  considerando che, nel contesto della strategia UE 2020, le conoscenze e le competenze dei giovani sono essenziali se si vogliono raggiungere gli obiettivi di crescita intelligente, inclusiva e sostenibile,

B.  considerando che Youth on the Move (YoM), un'iniziativa di punta della strategia UE 2020, mira a migliorare l'attrattiva dell'istruzione superiore in Europa, la qualità generale di tutti i livelli di istruzione e formazione e la mobilità di studenti e lavoratori attraverso un uso più efficace dei programmi europei esistenti,

C.  considerando che la strategia UE 2020 dichiara che entro il 2020 tutti i giovani in Europa dovranno avere la possibilità di compiere una parte del loro percorso formativo in altri Stati membri,

D.  considerando che la gioventù ha un ruolo chiave da svolgere per conseguire i cinque obiettivi principali dell'UE per il 2020: occupazione, ricerca e innovazione, clima ed energia, istruzione e lotta alla povertà,

E.  considerando che l'iniziativa Youth on the Move rafforza l'attuale strategia UE per la gioventù (COM(2009)0200), dotando i giovani delle conoscenze, abilità e competenze necessarie nel lavoro e nella vita,

F.  considerando che i giovani hanno subito le conseguenze della crisi in modo particolarmente grave, che i tassi di disoccupazione giovanile nell'UE superano il 20%, ovvero il doppio della media degli adulti, e che in alcuni Stati membri tale tasso supera il 40%,

G.  considerando che la disoccupazione giovanile, con un tasso pari quasi al 21%, rappresenta una delle sfide più urgenti che l'Europa si trova ad affrontare,

H.  considerando che a causa della crisi economica gli Stati membri stanno riducendo gli investimenti in istruzione e formazione, con effetti diretti sulle prospettive future dei giovani, mentre l'Europa si trova ad affrontare una crescente sfida demografica nel realizzare la crescita necessaria,

I.  considerando che i costi economici di una sottoprestazione educativa sono significativamente più elevati rispetto ai costi della crisi finanziaria,

J.  considerando che la crisi ha evidenziato la necessità di riformare le nostre economie e società, e l'importanza vitale dei sistemi di istruzione e formazione professionale di alta qualità che sostengono tali riforme, per attrezzare meglio l'Europa ad affrontare le sfide di oggi e di domani,

K.  considerando che, a causa della progressiva riduzione degli investimenti pubblici nelle università e del conseguente aumento delle tasse d'iscrizione unitamente alla riduzione degli aiuti sociali e delle borse di studio, un numero crescente di studenti abbandona il sistema universitario aggravando le disparità sociali,

L.  considerando che il capitale umano è uno strumento strategico fondamentale per garantire il successo dello sviluppo economico e sociale delle nostre società,

M.  considerando che, secondo i dati Europass, un numero sempre crescente di giovani esprime il desiderio di viaggiare nell'Unione europea per motivi di studio o di lavoro,

N.  considerando che l'istruzione è fondamentale per incoraggiare la creatività e il potenziale innovativo dei giovani; considerando che l'istruzione offre alle persone gli strumenti necessari per evolversi intellettualmente, inserirsi nel mondo del lavoro, evolversi dal punto di vista individuale e integrarsi socialmente e come cittadini,

O.  considerando che varie ricerche mostrano che la mobilità contribuisce ad accrescere il sentimento di cittadinanza europea e la partecipazione ai processi democratici,

P.  considerando che l'accesso ai programmi di mobilità dovrebbe essere possibile non solo per gli studenti universitari ma anche per i giovani con scarse qualifiche, poiché tale accesso può aumentare le opportunità sul mercato del lavoro,

Q.  considerando che i programmi di mobilità dovrebbero essere accessibili a tutti i giovani, a prescindere dal percorso di istruzione prescelto,

R.  considerando che il numero dei giovani in grado di recarsi all'estero per studiare o lavorare, segnatamente nell'ambito dei programmi UE, non sta crescendo a sufficienza,

S.  considerando che il processo di Bologna, nel suo primo decennio, ha incontrato molte difficoltà nella realizzazione dei suoi obiettivi nel settore dello sviluppo dell'istruzione superiore europea,

T.  considerando che la riduzione dell'abbandono scolastico è fondamentale sia per evitare che i giovani corrano il rischio dell'esclusione sociale e della povertà sia per migliorare e agevolare il loro accesso al mercato del lavoro,

U.  considerando che il passaggio dall'istruzione e dalla formazione professionale al mondo del lavoro rappresenta una sfida importante per i giovani,

V.  considerando che il volontariato rappresenta un'importante opportunità per acquisire maggiori competenze attraverso l'educazione informale e non formale, per assumere responsabilità sociali, per prendere coscienza dell'importanza della costruzione europea e per diventare cittadini europei attivi in molti ambiti, e che occorre valorizzare tale opportunità, in particolare nel quadro dell'Anno europeo del Volontariato 2011,

W.  considerando che le organizzazioni giovanili sono importanti fornitori di quella educazione non formale, complementare all'educazione formale, che è essenziale per dotare i giovani delle abilità e competenze necessarie per renderli cittadini attivi e per agevolarne l'accesso al mercato del lavoro, e che attraverso tale servizio le organizzazioni giovanili contribuiscono al conseguimento degli obiettivi della strategia UE 2020,

X.  considerando che è fondamentale coinvolgere i giovani e le varie organizzazioni giovanili che li rappresentano nel processo decisionale, in modo da dare loro un senso di appartenenza e far sì che apportino attivamente il contributo delle loro idee ad una strategia per la gioventù,

Y.  considerando che uno degli obiettivi centrali dell'iniziativa Youth on the Move è di potenziare la coesione europea e di formare cittadini consapevoli della loro identità europea,

Osservazioni di carattere generale e sostegno finanziario

1.  accoglie con favore YoM come iniziativa politica intesa a promuovere gli attuali programmi di istruzione, mobilità e occupazione per i giovani e come incoraggiamento per gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi della strategia UE 2020;

2.  sottolinea che l'iniziativa YoM incoraggia gli istituti di insegnamento superiore a miglioramenti qualitativi attraverso un'intensa collaborazione con gli istituti di tutto il mondo e rileva che in questo contesto può risultare particolarmente costruttiva la collaborazione con gli istituti statunitensi;

3.  sottolinea che investire nell'istruzione è senza dubbio essenziale per la crescita e lo sviluppo sostenibili e che, anche in tempi di crisi economica, finanziare l'istruzione e i programmi per i giovani non va considerato un costo da sostenere oggi, bensì un investimento per il futuro dell'Europa;

4.  sottolinea che l'obiettivo di tutte le iniziative per la gioventù deve essere quello di guidare i giovani verso un'effettiva integrazione nella società e di prepararli con continuità all'Europa del futuro, il che significa anche dare loro l'opportunità di partecipare alle attività sociali e di contribuire allo sviluppo della società nonché consentire a tutti i giovani di beneficiare dell'istruzione scolastica, di studi superiori e non formali, di istruzione e formazione professionale e di corsi di aggiornamento particolarmente orientati a soddisfare le esigenze di una società moderna, competitiva, inclusiva e sostenibile, al fine di agevolare l'accesso dei giovani al mercato del lavoro;

5.  sottolinea che la crisi non può servire da pretesto per tagliare gli investimenti nell'istruzione, poiché per superare gli effetti della crisi è necessario assicurare proprio una migliore istruzione ai giovani;

6.  deplora il fatto che, secondo la Commissione, i piani nazionali elaborati dagli Stati membri per contribuire ulteriormente a conseguire gli obiettivi in materia di istruzione della strategia UE 2020 siano inadeguati;

7.  è consapevole del fatto che l'occupabilità degli studenti deve essere uno degli obiettivi dell'insegnamento superiore, ma rileva che quest'ultimo deve altresì stimolare la creatività e il potenziale innovativo dei giovani e operare positivamente a favore del loro sviluppo intellettuale e sociale;

8.  riconosce che il successo dell'iniziativa YoM dipende in gran parte dall'attuazione delle sue azioni chiave da parte degli Stati membri; chiede pertanto alla Commissione europea di seguire da vicino e analizzare gli elementi cruciali durante il processo di attuazione al fine di aiutare gli Stati membri e garantire un migliore coordinamento tra i medesimi;

9.  invita la Commissione a riferire periodicamente al Parlamento in merito all'efficacia delle azioni chiave YoM e ai progressi compiuti dagli Stati membri;

10.  esorta le istituzioni europee a istituire un forte dialogo strutturato nel settore dell'istruzione nell'ambito del quadro «Istruzione e formazione 2020» e a coinvolgere pienamente le organizzazioni giovanili e altre parti interessate nell'attuazione delle misure in materia di istruzione, per dare seguito a Youth on the Move in cooperazione con i giovani e per discutere priorità e azioni per i giovani, accordando loro un ruolo di maggior rilievo nel processo decisionale sulle questioni che li riguardano;

11.  invita la Commissione, nella sua proposta concernente un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP), ad aumentare progressivamente gli investimenti nei programmi di mobilità e per la gioventù, quali l'Apprendimento permanente (Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig), Marie Curie, Erasmus Mundus e Gioventù in azione, nella loro forma attuale, nonché nel Servizio volontario europeo; chiede una migliore promozione di questi programmi e una migliore comunicazione delle opportunità da essi offerte nei confronti dei potenziali beneficiari; esorta a continuare ad investire nella cooperazione con i paesi candidati e potenziali candidati e a presentare una proposta per la prossima generazione di programmi di mobilità e per la gioventù in linea con gli obiettivi della strategia UE 2020;

12.  sottolinea che i giovani che per vari motivi hanno avuto problemi durante il percorso scolastico non devono perdere l'occasione di inserirsi nel mondo del lavoro, anzi devono ricevere un aiuto mirato; ritiene che l'accesso di un giovane all'istruzione non debba in alcun caso dipendere dalla posizione sociale o economica dei suoi genitori; sottolinea l'importanza della mobilità orizzontale a tutti i livelli di istruzione, tanto in ambito scolastico quanto durante la formazione professionale;

13.  sottolinea che sarebbe opportuno migliorare l'attrattiva della mobilità e garantire un sostegno finanziario diffuso e sufficiente, prestando un'attenzione particolare alle persone maggiormente svantaggiate; ribadisce che tale posizione dovrebbe riflettersi nel prossimo QFP; invita, al fine di aumentare la mobilità a livello di formazione, ad incrementare la percentuale del bilancio destinata al programma Leonardo;

14.  rileva che è necessario un finanziamento ambizioso per realizzare l'obiettivo di offrire a ciascuno l'opportunità di seguire parte del proprio percorso educativo e formativo all'estero; ritiene che l'istruzione e la formazione debbano essere una priorità per l'Unione europea e che tale obiettivo debba riflettersi nel prossimo QFP;

15.  chiede che i programmi educativi finalizzati alla promozione della mobilità siano prorogati oltre il 2013 e invita la Commissione a prevedere, in sede di elaborazione dei futuri programmi quadro, un potenziamento delle risorse finanziarie ad essi destinate;

16.  chiede all'Unione europea di agire con i suoi strumenti finanziari in aiuto dei giovani, ricorrendo più efficacemente alla Banca europea per gli investimenti e al Fondo europeo per gli investimenti;

17.  invita gli Stati membri ad effettuare maggiori investimenti nei sistemi di istruzione e formazione a tutti i livelli, a sostenere finanziariamente la realizzazione dei programmi UE di mobilità a livello nazionale, nonché a garantire o migliorare la qualità dell'istruzione in generale;

18.  è persuaso che il programma Gioventù in azione sia fondamentale per la partecipazione dei giovani all'Europa e che sia necessario rafforzarlo e portarlo avanti; esorta pertanto la Commissione a mantenere il programma Gioventù in azione come programma separato nel prossimo QFP;

19.  sottolinea l'importanza dell'iniziativa YoM, che contribuisce in modo significativo all'inclusione dei giovani nella società, ed esorta la Commissione a sfruttare l'esperienza maturata con il programma Gioventù in azione;

20.  incoraggia gli Stati membri a destinare all'istruzione superiore un investimento complessivo pari almeno al 2% del PIL, che è quanto raccomandato dalla Commissione nell'analisi annuale della crescita e dell'occupazione quale investimento minimo necessario nelle economie ad alta intensità di conoscenza;

21.  richiama l'attenzione sull'importanza dei programmi di studio flessibili che siano compatibili con le esigenze degli studenti lavoratori;

Giovani e mobilità

22.  sollecita il coinvolgimento attivo dei giovani in tutte le fasi dei programmi UE, dall'ideazione all'attuazione;

23.  sottolinea l'importanza di includere i giovani non solo nel mercato del lavoro e nell'economia, ma anche nella definizione del futuro dell'Europa; esorta la Commissione a elaborare un Libro Verde sulla partecipazione giovanile;

24.  conviene che l'azione va intrapresa in età precoce perché si possa ridurre l'abbandono scolastico a meno del 10%, come concordato nel quadro della strategia UE 2020, con particolare attenzione per le aree svantaggiate; accoglie con favore la proposta della Commissione concernente una raccomandazione del Consiglio intesa a sostenere gli sforzi degli Stati membri per ridurre i tassi di abbandono scolastico;

25.  sottolinea la necessità di ridurre radicalmente l'abbandono scolastico, il quale rappresenta notoriamente un fattore che aumenta il rischio di una futura esclusione dal mondo del lavoro e dalla società; rileva che tale fenomeno deve essere affrontato sotto una pluralità di aspetti, con l'accompagnamento di misure sociali finalizzate a promuovere l'istruzione e la formazione nelle aree svantaggiate;

26.  chiede alle istituzioni dell'Unione europea, dato che la mobilità dei giovani può contribuire al sostegno dei processi democratici, di istituire un quadro che consenta ai giovani dei paesi partner della politica europea di vicinato (PEV) di partecipare all'iniziativa YoM, fornendo così migliori opportunità di apprendimento ai giovani sia degli Stati membri dell'UE sia dei paesi partner della PEV;

27.  sottolinea l'importanza di favorire anche la mobilità degli insegnanti e degli operatori del settore della gioventù e dell'istruzione, giacché queste figure possono fungere da catalizzatori nei confronti dei giovani loro affidati;

28.  riconosce l'importante contributo offerto dalle amministrazioni regionali e locali alla promozione della mobilità;

29.  invita la Commissione e gli Stati membri altresì a prestare un'attenzione particolare e a fornire un sostegno a coloro che sono più a rischio, alle categorie di giovani che hanno meno opportunità e a quanti cercano una «seconda possibilità» per rientrare nel circuito dell'istruzione;

30.  invita la Commissione a raccogliere dati a livello nazionale, regionale e locale sulle barriere pratiche alla mobilità, e ad effettuare tutti i passi necessari per rimuoverle al fine di garantire una mobilità di alta qualità che sia accessibile a tutti lungo tutto il percorso di studi, compresa l'istruzione e la formazione professionale (IFP); è del parere che la «tabella della mobilità» proposta dalla Commissione sarebbe particolarmente utile per conseguire tale obiettivo;

31.  incoraggia la Commissione ad adottare più iniziative a favore della mobilità giovanile, anche nelle regioni confinanti con l'UE;

32.  invita la Commissione ad intraprendere d'urgenza azioni volte a favorire la mobilità allo scopo di promuovere l'istruzione, l'occupazione e il riconoscimento delle qualifiche professionali;

33.  sottolinea l'importanza di adottare misure atte a far sì che i giovani, compresi quelli provenienti da aree svantaggiate, siano mobili in ogni fase della loro istruzione, che sia garantita la totale portabilità delle sovvenzioni quando essi sono all'estero, e che i loro risultati intermedi e i loro diplomi siano riconosciuti in tutti gli Stati membri, come suggerito nel quadro europeo delle qualifiche (EQF);

34.  riconosce che ai giovani disabili, così come ai giovani con figli, deve essere concesso un sostegno supplementare affinché possano accedere ai programmi di mobilità esistenti e trarne pieno vantaggio conciliando istruzione, lavoro e vita privata;

35.  ricorda la necessità di incoraggiare, oltre alla mobilità internazionale, anche l'internazionalizzazione a livello nazionale, e di sostenere la creazione di una rete di cooperazione internazionale a partire dall'università e dal paese di origine dello studente; pone l'accento sul potenziale della mobilità virtuale giovanile quale elemento integrativo della mobilità geografica;

36.  sottolinea l'importanza di riconoscere le competenze acquisite mediante qualsiasi forma di apprendimento, anche non formale e informale, e il loro ruolo nello sviluppo di abilità e competenze importanti che garantiranno alle persone l'accesso e l'adattabilità alle esigenze del mercato del lavoro, e chiede che le abilità e le competenze acquisite in questo modo siano incluse nella «tabella della mobilità»;

37.  raccomanda altresì la promozione di progetti che sostengano la trasmissione delle conoscenze e delle competenze da una generazione all'altra; richiama l'attenzione sui vantaggi derivanti dalle abilità e dal capitale culturale degli studenti mobili a livello internazionale;

38.  invita la Commissione a presentare una strategia organica volta a promuovere l'istruzione non formale e a sostenerne i fornitori;

39.  sottolinea l'importanza della mobilità ai fini del consolidamento del sentimento di cittadinanza europea, del rafforzamento della cultura europea e dei valori europei di rispetto reciproco, dell'ampliamento della partecipazione dei giovani al processo democratico e dello sviluppo di una dimensione europea più forte nei giovani;

40.  ricorda agli Stati membri di introdurre l'apprendimento della «lingua materna più altre due lingue» nella fase della prima infanzia e nell'ambito dell'istruzione precoce; ricorda che per le persone che non conoscono una seconda lingua la mobilità non diventerà una realtà; richiama l'attenzione sull'importanza di apprendere le lingue dei paesi limitrofi;

41.  invita gli Stati membri a promuovere la mobilità nell'ambito dell'apprendimento e dell'occupazione (a) tramite un'azione di sensibilizzazione e rendendo facilmente accessibili le informazioni per tutti i giovani interessati, (b) mettendo in evidenza, nelle prime fasi dell'istruzione, il valore aggiunto della mobilità, (c) garantendo la convalida dei risultati dell'apprendimento conseguiti nel quadro di esperienze di mobilità tra Stati membri, nonché (d) riducendo gli oneri amministrativi e promuovendo la cooperazione tra le autorità competenti negli Stati membri;

42.  invita la Commissione a promuovere la mobilità nell'ambito dell'apprendimento e dell'occupazione (a) rafforzando i programmi UE a favore dei giovani e dell'istruzione quali Erasmus, Leonardo e Gioventù in azione, (b) promuovendo l'attuazione degli strumenti europei esistenti, quali il sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti (ECTS) ed Europass, nonché (c) sviluppando i nuovi strumenti già esaminati, quali il sito Internet dell'iniziativa YoM, la carta YoM, il passaporto europeo delle competenze e il progetto pilota «Il tuo primo posto di lavoro EURES»;

43.  accoglie con favore le azioni chiave della nuova iniziativa YoM, come ad esempio un unico sito web centrale sulla mobilità, una carta di mobilità che integri e rafforzi il successo delle tessere consolidate per giovani e studenti e un passaporto europeo delle competenze inteso a diventare un portafoglio online dell'apprendimento permanente – aspetti questi che migliorano aggiornandoli tutti gli strumenti di mobilità utili e già esistenti; chiede, inoltre, che sia migliorata la visibilità di tutti i programmi attuali e futuri;

L'istruzione superiore europea e il processo di Bologna

44.  sottolinea l'importanza di avviare un nuovo e più costruttivo dialogo tra tutti i soggetti interessati nell'ambito del processo di Bologna, facendo tesoro dei suoi successi così come dei problemi incontrati, al fine di migliorarlo ulteriormente;

45.  invita la Commissione ad ampliare l'ambito di applicazione dell'agenda di modernizzazione delle università e a rinnovare le priorità per far fronte a nuove sfide, quali la dimensione sociale dell'istruzione superiore, promuovendo l'apprendimento incentrato sugli studenti e sostenendo gli Stati membri nei loro sforzi volti a raggiungere l'obiettivo del 40% di titolari di un diploma di istruzione superiore;

46.  è fermamente convinto che l'autonomia delle università sia necessaria, ma allo stesso tempo sottolinea la responsabilità delle università nei confronti della società; esorta gli Stati membri a investire nella riforma e nella modernizzazione dell'istruzione superiore;

47.  richiama l'attenzione sulla necessità di trovare un equilibrio tra i sistemi di istruzione superiore, da un lato, e le esigenze dell'economia e della società in generale, dall'altro, e di collegarli attraverso piani di studio adeguati che forniscano alle persone le competenze e le abilità necessarie alla società e all'economia del futuro;

48.  invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a promuovere e potenziare la cooperazione tra le università, i centri di IFP e il settore privato, al fine di migliorare il dialogo università-imprese e garantire un miglior coordinamento tra le componenti del triangolo della conoscenza, ovvero la ricerca, l'istruzione e l'innovazione;

49.  insiste sull'importanza dei programmi esistenti volti a finanziare la ricerca e l'innovazione nell'ambito del programma quadro di ricerca e sviluppo e della politica di coesione, e sull'importanza di garantire un migliore coordinamento con le iniziative in materia di istruzione; ritiene altresì che la cooperazione transfrontaliera sia una componente essenziale del successo dell'iniziativa YoM; invita pertanto le parti interessate a sfruttare appieno le opportunità offerte nel quadro dell'obiettivo «cooperazione territoriale» della politica di coesione;

50.  sottolinea l'importanza di istituire modalità flessibili per la formazione, quali le «università aperte», e di incrementare l'utilizzo dei dispositivi online per l'istruzione superiore, affinché tutti i giovani abbiano accesso a un'istruzione di qualità e di livello avanzato senza esserne esclusi a causa della distanza o di orari delle lezioni sfavorevoli; reputa inoltre particolarmente importante, in considerazione dell'ingresso tardivo dei giovani nel mercato del lavoro e dei problemi connessi alla sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale, creare le condizioni necessarie per conciliare studio e lavoro;

51.  esorta le università ad allineare maggiormente i loro programmi alle esigenze specifiche del mercato del lavoro, a tenere conto delle esigenze delle imprese nell'elaborazione dei loro programmi di studio e a perseguire nuovi metodi di collaborazione con aziende private e pubbliche, incoraggiando la creazione di partenariati pubblico-privato (PPP) e di sponsorizzazioni, promuovendo e sostenendo l'imprenditoria giovanile;

52.  rileva che le università dovrebbero sviluppare programmi per stimolare l'imprenditorialità degli studenti tramite programmi di formazione, nonché creando occasioni d'incontro con gli attori finanziari interessati a sostenere progetti innovativi;

53.  sottolinea l'importanza di promuovere l'imprenditorialità, di aiutare i giovani ad avviare una propria attività e di sostenere e estendere il programma «Erasmus per i giovani imprenditori»; raccomanda pertanto di condurre una campagna informativa europea all'interno degli istituti di insegnamento, incentrata sull'imprenditorialità, sul capitale di avviamento, sulla tassazione delle imprese in fase di avviamento e sul supporto formativo continuo;

54.  esorta la Commissione a creare un database di progetti innovativi per aiutare uno scambio di buone pratiche tra progetti già sperimentati da Stati membri e da università al fine di promuovere la conoscenza tra laureati e imprese per garantire ai laureati immediato accesso al mondo del lavoro;

55.  riconosce il valore delle borse di studio offerte agli studenti dalle imprese private;

56.  suggerisce che, al posto del sistema di classificazione universitario globale, la Commissione introduca un sistema informativo sui programmi universitari europei, che, fra l'altro, emetta regolarmente rapporti pubblici sull'occupabilità degli studenti in ciascun programma e sulle opportunità di mobilità;

57.  invita la Commissione a compiere tutti gli sforzi necessari per completare lo Spazio europeo della ricerca, fornendo maggiore sostegno alla mobilità dei giovani ricercatori al fine di promuovere l'eccellenza europea nell'ambito della ricerca;

58.  ritiene che gli Stati membri debbano garantire un sistema di borse di studio che assicuri ai giovani, uomini e donne, un accesso paritario all'istruzione superiore, al fine di evitare il replicarsi delle disuguaglianze, in particolare nell'istruzione superiore;

Istruzione e formazione professionale

59.  invita gli Stati membri a modernizzare e a incrementare l'attrattiva e la qualità dell'istruzione e formazione professionale, in funzione dell'evoluzione del mercato del lavoro che, entro il 2020, richiederà nuove conoscenze e competenze certificate da titoli che dovranno essere reciprocamente riconosciuti in tutti gli Stati membri; a tal proposito pone l'accento sull'enorme successo dei sistemi di istruzione misti nei rispettivi Stati membri;

60.  sottolinea che una delle chiavi per la lotta alla disoccupazione giovanile è l'adeguamento dei sistemi di istruzione e di formazione professionale alle esigenze future del mondo del lavoro, e che occorre pertanto preparare meglio il passaggio dalla scuola, l'istruzione e la formazione professionale o gli studi superiori all'attività lavorativa, passaggio che deve avvenire immediatamente dopo l'istruzione o la formazione; è del parere che si debba incentivare una migliore cooperazione tra gli istituti educativi, le organizzazioni giovanili, i vari settori del mercato del lavoro e i datori di lavoro, ad esempio mediante lezioni e seminari tenuti da specialisti affermatisi in vari ambiti, allo scopo di familiarizzare gli studenti con il loro futuro lavoro;

61.  sottolinea pertanto che è di fondamentale importanza attuare in modo efficace l'iniziativa «Garanzia europea per la gioventù» e trasformarla in uno strumento di integrazione attiva sul mercato del lavoro; precisa che finora gli Stati membri non si sono adoperati in modo convincente a favore dell'attuazione della «Garanzia europea per la gioventù» e li esorta ad agire rapidamente in tal senso;

62.  ritiene che la mobilità finalizzata ad acquisire nuove competenze sia un potente strumento per migliorare le capacità e le competenze, lo sviluppo personale e la cittadinanza attiva dei giovani; ritiene necessaria l'incentivazione della mobilità volontaria nell'ambito dell'istruzione scolastica, professionale, di aggiornamento e superiore per tutti i giovani, a prescindere dalla situazione finanziaria e dalla provenienza sociale ed etnica, dal tipo di istruzione o formazione che stanno seguendo e da disabilità, problemi di salute o ubicazione geografica, mettendo a disposizione nel corso del processo servizi di orientamento e di consulenza professionale;

63.  precisa che la mobilità non deve condurre a un abbassamento degli standard sociali nel paese ospitante; sottolinea che, affinché la mobilità aumenti, è importante il riconoscimento reciproco dei diplomi scolastici, di formazione professionale, universitari e di perfezionamento delle qualifiche ottenuti all'interno dell'UE;

64.  chiede la corretta attuazione del sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF) e del sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti (ECTS); chiarisce che il riconoscimento reciproco con attestazione deve avvenire entro 12 mesi dal conseguimento della qualifica; segnala che il Parlamento è costantemente informato degli sviluppi tramite gli indicatori di mobilità;

65.  sottolinea l'importanza di sostenere e rafforzare ulteriormente la mobilità nel settore dell'istruzione e formazione professionale, compresi i tirocini, offrendo agli studenti IFP e ai tirocinanti informazioni, consulenza, orientamento e strutture di accoglienza quando sono all'estero; insiste, in particolare, sulla necessità di istituire partenariati con i centri di formazione e le organizzazioni imprenditoriali per garantire una mobilità di alta qualità e integrarla in modo coerente nel percorso formativo;

66.  mette in luce le difficoltà incontrate nel passaggio all'istruzione superiore dalla IFP e sottolinea che gli istituti di insegnamento devono adeguarsi per agevolare questa transizione rendendola più facile;

67.  sottolinea che, attraverso la trasmissione di conoscenze e competenze ai giovani, l'IFP e l'istruzione e formazione superiore possono incentivare la motivazione e l'ottimismo dei giovani nonché aiutarli a sviluppare l'autostima;

Passaggio dal mondo dell'istruzione e della formazione al lavoro

68.  chiede alla Commissione e agli Stati membri di promuovere il volontariato, ad esempio mediante interventi quali l'istituzione di un solido status giuridico per il volontariato stesso, nonché riconoscendolo come tempo lavorato, rendendo tale attività una valida alternativa per i giovani, in particolare nei periodi di disoccupazione;

69.  sottolinea con insistenza che l'ingresso regolare dei giovani nel mercato del lavoro dipende principalmente dalla modernizzazione, compreso in termini di programmi di studio degli istituti IFP e delle università per assicurare che la qualità dell'insegnamento e i loro piani di studio rispondano alle esigenze del mercato del lavoro;

70.  pone l'accento sull'importanza di semplificare gli orari universitari per gli studenti già integrati nel mondo del lavoro che desiderano portare avanti in contemporanea un percorso di studio;

71.  sottolinea che i giovani, una volta occupati, devono avere accesso all'istruzione e alla formazione professionale nell'ambito della loro attività professionale, che la formazione permanente, l'apprendimento nell'intero arco della vita e lo sviluppo delle competenze professionali vanno incoraggiati sin dall'ingresso nel mondo del lavoro e che gli Stati membri devono essere esortati a istituire sistemi autonomi di consulenza sull'aggiornamento professionale, al fine di garantire che esso diventi la norma;

72.  sottolinea che una qualità elevata dell'istruzione e della formazione professionale iniziale in tutti i settori e in tutte le professioni moltiplica le opportunità dei giovani nel mercato del lavoro assicurando alle imprese dipendenti qualificati; invita gli Stati membri a istituire appositi organi di controllo onde garantire che tale istruzione e tale formazione siano effettivamente fornite;

73.  sostiene fermamente l'obiettivo UE di far sì che un 40% dei giovani completi il ciclo di istruzione terziaria o equivalente (cioè superiore e professionale);

74.  sottolinea l'importanza di strumenti di orientamento per i giovani per aiutarli nelle loro scelte formative e professionali, dalle scuole elementari ai livelli superiori di istruzione e formazione, al fine di meglio prepararli per una transizione senza problemi alla vita attiva; ritiene che si debba rafforzare il ruolo del contesto familiare e sociale dei giovani nonché della scuola ai fini dell'orientamento professionale e della scelta della professione; ricorda che, a tal fine, spesso è necessario un sostegno individuale mirato per aiutare i giovani nelle loro scelte professionali e nell'inserimento nel mercato del lavoro;

75.  invita gli istituti di istruzione terziaria ad introdurre un periodo di tirocinio di alta qualità e adeguatamente remunerato in tutti i programmi di studio al fine di consentire ai giovani di incontrare, in anticipo, le esigenze reali e pratiche dell'ambiente di lavoro e soprattutto di permettere loro di accedere a posti di lavoro che richiedono qualifiche di alto livello; sottolinea che detti periodi di tirocinio non devono tuttavia sostituire i normali posti di lavoro e devono offrire un reddito e una protezione sociale sufficienti, nonché la necessità di riconoscere sul mercato del lavoro i tirocini stessi; invita gli Stati membri a sviluppare politiche che promuovano l'assunzione di giovani;

76.  invita la Commissione a promuovere iniziative a livello europeo, volte a riconoscere il tirocinio come un periodo di impiego, ai fini della sicurezza sociale, come già avviene in taluni Stati membri;

77.  ritiene essenziale sostenere le iniziative del settore privato rivolte ai giovani, al fine di creare posti di lavoro e favorire l'inclusione sociale;

78.  sottolinea l'esigenza di utilizzare la storia europea e la cultura europea quali strumenti essenziali per approfondire l'integrazione europea;

79.  ritiene che un'istruzione e sistemi di formazione di alta qualità possano contribuire a migliorare le possibilità dei giovani di trovare un lavoro soddisfacente, cosa che si tradurrà in un aumento della loro fiducia nel futuro, stimolerà la loro creatività e, in tal modo, contribuirà alla prosperità della società;

80.  riconosce il ruolo svolto dagli enti locali e regionali in termini di formazione e di mobilità; è del parere che le loro competenze ed esperienze debbano essere considerate complementari all'azione dell'UE; sottolinea che, per poter raggiungere i propri obiettivi, l'UE deve sviluppare un approccio di partenariato, in particolare con gli enti locali e regionali;

La situazione occupazionale per i giovani

81.  sottolinea che la situazione occupazionale dei giovani dipende dalle politiche economiche globali; esorta gli Stati membri a orientarsi verso gli investimenti e la creazione di posti di lavoro; sottolinea che le misure di austerità che comportano, ad esempio, tagli al sistema educativo e occupazionale non saranno di aiuto ai giovani e potrebbero potenzialmente pregiudicare la società e l'economia in tempi più lunghi;

82.  sottolinea che si deve instaurare uno stretto collegamento tra le varie iniziative faro intese a combattere la disoccupazione, come l'iniziativa «Gioventù in movimento» e l'iniziativa «Nuove competenze per nuovi posti di lavoro»; ritiene necessario coinvolgere le parti sociali, i rappresentanti delle imprese, gli enti locali e regionali e le organizzazioni giovanili nell'elaborazione di una strategia sostenibile per ridurre la disoccupazione giovanile che deve prevedere in tutta l'UE il riconoscimento reciproco formale e la certificazione delle competenze riconosciute nell'ambito di qualifiche formali e informali, conformemente al sistema EQF dell'Unione europea, e acquisite in percorsi di apprendimento formali, non formali e informali;

83.  insiste sul fatto che, in conseguenza della crisi economica e finanziaria, la disoccupazione giovanile – che non è affatto imputabile, secondo l'OIL, al livello delle retribuzioni e dei costi salariali accessori, ai diritti partecipativi dei lavoratori e alle norme di protezione sociale – è diventata una sfida importante in tutta l'Unione europea e che finora l'UE e gli Stati membri non vi hanno risposto in modo adeguato; sottolinea che la disoccupazione in età giovanile sottopone l'individuo a un rischio molto elevato di povertà nel lungo termine; pone in rilievo la necessità di posti di lavoro di qualità onde evitare che i giovani finiscano per entrare nella categoria dei lavoratori poveri;

84.  sottolinea che i contratti di lavoro e di tirocinio dovrebbero prevedere sin dal primo giorno diritti sociali per tutti; respinge qualsiasi proposta di trascendere da questo principio; sottolinea che i termini di preavviso non possono essere ridotti, che gli accordi previsti nei contratti collettivi e le disposizioni statutarie devono essere applicati nelle stesse modalità in cui si applicano ai dipendenti regolari e che i pieni diritti partecipativi e la libertà di associazione devono essere garantiti senza restrizioni sin dal primo giorno di lavoro;

85.  chiede che un quadro dell'Unione europea stabilisca diritti e tutele per il lavoro atipico e precario, pur nel rispetto del principio di sussidiarietà;

86.  sottolinea che i giovani devono essere protetti dalle discriminazioni sul posto di lavoro, soprattutto quelle fondate sull'età e sull'esperienza professionale, mediante un'efficace attuazione della direttiva 2000/78/CE; esorta tutti gli Stati membri a mettere a punto una strategia nazionale finalizzata a combattere la disoccupazione giovanile;

87.  sottolinea che ai giovani interessa soprattutto essere autonomi, avere accesso all'assistenza sanitaria e a un alloggio dignitoso a un prezzo ragionevole, nonché poter studiare, lavorare e progredire; esorta pertanto gli Stati membri a eliminare le discriminazioni fondate sull'età per quanto concerne l'accesso ai regimi previdenziali e assistenziali;

88.  ribadisce l'importanza di obiettivi concreti e verificabili, associati a mezzi finanziari adeguati, per l'attuazione della strategia Europa 2020 e degli orientamenti integrati per la riduzione della disoccupazione giovanile; sottolinea pertanto che gli Stati membri dovrebbero impegnarsi, nei relativi programmi di riforme nazionali, ad aumentare del 10% il tasso di occupazione dei giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni entro il 2014, e a elevare il tasso di occupazione giovanile (per quanti non sono impegnati negli studi) al 75% entro il 2020;

89.  osserva che, poiché entro il 2020 circa il 35% di tutti i posti di lavoro che si renderanno disponibili necessiteranno di elevate qualifiche associate a capacità di adattamento e di innovazione, sono necessari ingenti sforzi per innalzare ad almeno il 40% la percentuale di persone di età compresa tra i 30 e i 34 anni dotate di una laurea universitaria o di un titolo di studio equivalente;

90.  riconosce che l'attuazione degli orientamenti integrati è di competenza degli Stati membri, mentre la Commissione dovrebbe sostenere e controllare l'azione a livello nazionale, tramite il metodo aperto di coordinamento (MAC); reputa necessari un controllo da parte della Commissione dei gruppi di destinatari e degli indicatori che l'iniziativa propone e la quantificazione, avvalendosi di indicatori chiari, dei progressi compiuti durante l'attuazione;

91.  ritiene che gli Stati membri debbano adottare misure onde fornire la maggiore quantità possibile di informazioni, scelte e formazione al fine di aiutare i giovani a realizzare il proprio potenziale, ma nutre la profonda convinzione che questo ruolo possa essere svolto al meglio dalle persone che lavorano sul campo a livello locale in ciascuno Stato membro;

92.  ritiene necessario sviluppare ulteriormente validi servizi di orientamento professionale e di consulenza sulla carriera; sottolinea che è importante coinvolgere le parti sociali nella loro progettazione, organizzazione, prestazione e finanziamento al fine di garantire la pertinenza e l'efficienza del mercato del lavoro;

93.  ribadisce l'importanza, in termini di responsabilità sociale delle imprese, di aiutare i giovani a compiere valide scelte professionali, tenendo in considerazione le esigenze sia del mercato del lavoro nazionale che di quello europeo; segnala che tali iniziative potrebbero prevedere anche tirocini lavorativi mirati;

94.  ritiene che le scelte professionali siano ancora fortemente legate al genere e che tale fattore contribuisca alla disuguaglianza di genere; sottolinea che ciò ha un impatto sulla disoccupazione e sulla povertà femminili; precisa che occorre superare questa discriminazione fondata sul genere;

95.  sottolinea che è necessario adottare misure volte a presentare un quadro esaustivo delle possibilità educative e professionali e delle successive scelte in termini di carriera, ad esempio ricorrendo a consulenti in materia di parità, e che occorre cercare fin dall'inizio di risvegliare l'interesse delle giovani donne in particolare verso professioni in ambito matematico, informatico, tecnico nonché relative alle scienze naturali e alla tecnologia (le cosiddette professioni «MINT»), come pure verso settori di importanza strategica in termini di evoluzione professionale, e di interessare i giovani uomini a carriere nell'ambito dell'insegnamento, alle professioni assistenziali e sociali;

96.  sottolinea che, in considerazione della futura carenza di lavoratori qualificati, occorre prendere provvedimenti specifici volti a promuovere il potenziale delle donne e delle giovani donne, prevedendo in particolare programmi di sostegno mirati onde incentivare la preparazione delle giovani donne alle professioni scientifiche e tecniche;

97.  valuta positivamente il rafforzamento del ruolo della BEI nella definizione dei programmi di finanziamento per gli studenti e nel sostegno ai giovani che avviano una propria attività; ritiene che la BEI dovrebbe svolgere un ruolo ancora più importante investendo in modo selettivo nei settori ad alto valore aggiunto negli Stati membri e, in particolare, nelle imprese che stanno compiendo i maggiori sforzi per assumere giovani e offrire loro una formazione di qualità;

98.  sottolinea che i giovani che partono svantaggiati nella vita, con particolare riferimento ai giovani disoccupati e che non partecipano ad alcun ciclo di istruzione e formazione, devono essere sostenuti, se non addirittura assistiti in modo mirato rispetto alle loro esigenze individuali, al fine di incrementare la loro integrazione nel mercato del lavoro e il loro accesso a posti di lavoro di qualità;

99.  ritiene che le borse gratuite per la formazione finanziate con fondi pubblici, come pure un sistema standardizzato di assistenza alla formazione, possano costituire un efficace strumento per integrare nel mercato del lavoro i giovani particolarmente svantaggiati;

100.  sottolinea, tuttavia, che l'integrazione nel primo mercato del lavoro è essenziale e che le misure a favore dell'integrazione devono essere finalizzate a garantire fin da subito l'accesso al mercato del lavoro regolare come condizione preliminare e devono essere accompagnate da misure di sostegno incentrate sulle esigenze dei singoli individui;

101.  sottolinea le difficoltà specifiche che i giovani poveri devono affrontare per trascorrere un periodo all'estero, a causa di vincoli finanziari e linguistici e, in alcuni casi, la discriminazione; è convinto che il sostegno finanziario debba soddisfare innanzitutto le esigenze delle persone più svantaggiate;

102.  sottolinea l'importanza di creare opportunità d'impiego per i giovani disabili, istituendo programmi di formazione adeguati e favorendo maggiormente gli aiuti all'assunzione di questa parte importante della popolazione giovanile onde garantirne una migliore inclusione e realizzazione nella società;

103.  invita gli Stati membri e la Commissione europea a sostenere campagne informative sulle opportunità di studio e formazione per i giovani con disabilità, quali ad esempio il progetto «Exchange Ability» elaborato dal Forum europeo delle persone disabili e la rete di studenti Erasmus;

104.  sottolinea che il programma di lavoro 2009-2012 di Eurofound prevede il progetto specifico «Inclusione attiva per i giovani con disabilità o problemi di salute» e sottolinea il ruolo cruciale svolto dai centri di formazione, che offrono formazione sociale e professionale ai giovani con disabilità o che sono cresciuti in istituti; chiede che, ove necessario, lo sviluppo e l'utilizzo di questi centri siano sostenuti;

105.  ritiene necessario adottare misure atte a far luce sul fenomeno, a livello sia nazionale che europeo, dei giovani disoccupati e che non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o di formazione professionale; invita la Commissione a collaborare con gli Stati membri per comprendere le motivazioni dell'emarginazione dei giovani e a raccomandare misure finalizzate sia alla loro reintegrazione sia al contrasto del fenomeno, nell'ambito degli sforzi effettuati per il raggiungimento entro il prossimo decennio degli obiettivi relativi a occupazione e competitività dei lavoratori europei, nonché alla riduzione dei tassi di abbandono scolastico;

106.  sottolinea che i tirocini costituiscono un valido ausilio per una buona scelta della professione in tutte le fasi di tale processo; ricorda la necessità di definire norme minime in materia di tirocini, per quanto riguarda ad esempio la retribuzione e i diritti sociali, onde migliorare la qualità dei tirocini stessi e garantirne il valore educativo;

107.  ribadisce che i tirocini non devono supplire a posti di lavoro regolari, e devono rigorosamente avere una durata limitata; sottolinea l'urgente necessità di un quadro europeo giuridicamente vincolante per la qualità dei tirocini che copra tutte le forme di istruzione e formazione, onde evitare lo sfruttamento dei tirocinanti, e suggerisce che la Commissione presenti un piano d'azione con relativo calendario in cui siano anticipate a grandi linee le modalità di attuazione di tale quadro per la qualità;

108.  plaude all'iniziativa «Il tuo primo posto di lavoro EURES» per il sostegno alla mobilità lavorativa, precisando che dovrebbe essere strettamente collegata all'«Osservatorio europeo dei posti vacanti» affinché datori di lavoro e lavoratori dispongano di una trasparente visione d'insieme del mercato del lavoro di tutta l'UE che permetta di occupare quanto più rapidamente possibile posti di lavoro vacanti con persone competenti; chiarisce, tuttavia, che ciò non deve condurre a una fuga di cervelli ai danni di talune parti dell'Unione europea;

109.  sottolinea che gli interventi coordinati e attivi dell'Unione europea nel mercato del lavoro – quali programmi di lavoro per i giovani finanziati da fondi pubblici, la creazione di nuovi posti di lavoro, sostenibili e di buona qualità, con un livello di retribuzione adeguato, e di nuove imprese, come pure la promozione della cultura d'impresa nelle scuole, gli incentivi per nuove iniziative, l'assistenza tecnica all'avvio di attività, la semplificazione amministrativa per la velocizzazione delle formalità, le reti di servizi a livello locale per facilitare la gestione, i collegamenti con le università e i centri di ricerca per promuovere l'innovazione dei prodotti e dei processi, il riconoscimento del volontariato in quanto esperienza professionale e la promozione dell'imprenditorialità – costituiscono elementi essenziali per combattere con successo la disoccupazione giovanile e sostenere una crescita inclusiva;

110.  sottolinea l'importanza dell'apprendimento e della formazione formale e non formale, nonché del lavoro volontario, per lo sviluppo dei giovani; evidenzia che le competenze acquisite non solo offrono ai giovani opportunità in termini di accesso al mondo del lavoro, ma anche consentono loro di essere coinvolti attivamente nella società e di assumersi la responsabilità per la propria vita;

111.  sottolinea che l'obiettivo finale dell'iniziativa YoM è non solo di migliorare i sistemi di istruzione europei e di incrementare l'occupabilità dei giovani, ma anche di creare un ambiente sociale in cui ogni giovane sarà in grado di realizzare le proprie potenzialità e aspirazioni;

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112.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

(1) Testi approvati, P7_TA(2010)0166.
(2) GU L 17 del 22.1.2010, pag. 43.
(3) GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
(4) GU C 135 del 26.5.2010, pag. 2 e pag. 8.
(5) GU C 326 del 3.12.2010, pag. 9.
(6) CdR 292/2010.
(7) SOC/395.

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